mercoledì 31 marzo 2010

Brevi. Calcio Femminile: Italia stoppata sull'1-1 dalla Finlandia


Calcio donne: ad Ascoli Piceno le Azzurre forniscono una prestazione esaltante ma sfortunata, pareggiando 1-1 con la Finlandia una partita letteralmente dominata e valida per le qualificazioni ai Mondiali di Germania 2011. Le finniche sono passate in vantaggio dopo 5 minuti sfruttando una punizione dalla trequarti, con la Tulikainen che insaccava da pochi passi. Poi la rabbiosa reazione dell'Italia, con il pareggio di Melania Gabbiadini (nella foto), abile nel deviare in rete un cross proveniente da calcio piazzato. Quest'ultima è stata devastante con le sue accelerazioni sulla fascia destra, mettendo sempre in difficoltà le avversarie nell'uno contro uno. La Nazionale di Ghedin, schierata con un frizzante 4-3-3, ha creato almeno 12 palle gol, non riuscendo però a trovare lo spunto decisivo per la vittoria, anche a causa della partita poco brillante del bomber Patrizia Panico. L'Italia, tuttavia, resta al comando del girone con tre punti di vantaggio sulla Finlandia (che ha una partita in meno): per la promozione (si qualifica ai play-off solo la prima della graduatoria) sarà decisivo lo scontro diretto in terra scandinava del 23 giugno: giocando ancora in questo modo, l'obiettivo dovrebbe essere alla portata.

Hockey sul prato: nuova, convincente prestazione per la nazionale femminile italiana nella tournée in Argentina. Dopo il successo di due giorni fa, è arrivato un pareggio per 2-2 contro la selezione delle Pumas. In gol per l'Italia Possali e Blanco.

Pallamano: domani sera a Cassano Magnago (ore 20) la nazionale femminile sfiderà la Slovenia per le qualificazioni agli Europei. Le Azzurre sono all'ultimo posto del girone dopo le iniziali sconfitte con Bielorussia e Germania. Con possibilità di passaggio del turno praticamente nulle, il ct Tamas Neukum sfrutterà l'occasione per dare spazio ad alcune giovani interessanti come Ettaqi, Dovesi e Lenardon. Tra le veterane saranno presenti il capitano Elena Barani ed il portiere italo-argentino Sabrina Porini.

martedì 30 marzo 2010

Grande hockey: le Azzurre supero 4-2 l'Argentina!


Strepitoso risultato per la nazionale femminile di hockey sul prato. Nel corso dell'utilissima tournée in Argentina, il team del ct Fernando Carrara ha sconfitto la selecìon delle 'Pumas' per 4-2: un risultato storico, contro una delle formazioni più forti del mondo (argento a Pechino 2008 dietro l'Olanda). A segno per l'Italia Daniela Possali (2 gol), Lionela Goni e Chiara Tiddi. Seppur infarcita da molte giovani (la selezione di casa è stata creata in vista di Londra 2012), quella avversaria era comunque un'avversaria di tutto rispetto, che alcune stagioni or sono avrebbe prevalso con facilità sull'Italia. In pochi anni, però, il nostro hockey femminile ha vissuto una crescita esponenziale, grazie ad un progetto che ha portato e continuerà a portare risultati sino ad ora sconosciuti. Si è investito giustamente sulle giovanissime, allargando la base delle praticanti ed insegnando questo sport sin dalla tenerà età. I primi frutti di questo lavoro cominciano a vedersi: Dalila Mirabella e le sorelle Pacella, tutte classe 1994, sono già da due stagioni in azzurro e promettono di diventare delle stelle di questa disciplina. Il gruppo nazionale, comunque, è nel complesso molto giovane (Tiddi, Singh, De Guio e Traverso sono atlete di 24 anni, anche se già con ottima esperienza internazionale), nel quale spiccano però anche alcune veterane, fondamentali per cementare l'unione e la compattezza di squadra: tra queste non poteva mancare il capitano Francesca Faustini, 35 anni, la vera fuoriclasse della selezione tricolore e probabilmente tra le migliori giocatrici d'Europa. Si è ricorso con intelligenza anche alla naturalizzazione di alcune oriunde come Paula Calvo, Maria Victoria Corso e Julieta Obrist, il cui apporto ha innegabilmente innalzato il livello di gioco della nazionale.
Insomma, dopo aver sfiorato la qualificazione alle Olimpiadi del 2008 (sconfitta in finale dalla Corea Del Sud), per questa Italia sembrano maturi i tempi per l'esplosione definitiva. Londra 2012, infatti, non è più un miraggio lontano, bensì un obiettivo diventato realistico: queste ragazze, infatti, migliorano partita dopo partita e, soprattutto, acquisiscono sempre maggiore consapevolezza nei propri mezzi. La Federazione, inoltre, è molto seria e si prodiga ormai da qualche anno per l'innalzamento del livello delle selezioni italiane, come dimostra questo lungo viaggio in Argentina (dal 23 marzo al 4 aprile). Nel mese di aprile l'Italia femminile si cimenterà nelle Qualificazioni ai Mondiali (a Kazan, Russia), che potrebbero fungere da antipasto in vista del sogno a cinque cerchi. Sì, l'ascesa dell'hockey rosa italiano è ormai progressiva ed inarrestabile: con impegno, passione e perseveranza, si è costruito dal nulla un gruppo che farà parlare molto di sé in una disciplina dalle scarsissime tradizioni in Italia. Il lavoro paga, come sempre.

Federico Militello

domenica 28 marzo 2010

Ai piedi del Corsaro!


Vado al Max! Il Corsaro Max Biaggi ha inflitto una severa lezione di guida a tutti gli avversari nel GP di Portimao, trionfando in entrambe le gare disputate sul circuito lusitano. Alla guida di una Aprilia velocissima, il centauro romano ha condotto due prove molto simili, nella quali ha preceduto sul traguardo il britannico Leon Haslam, nuovo leader del Mondiale con 85 punti. Max, però, è subito dietro, staccato di appena 16 lunghezze ed in piena lotta per il titolo. Questo intramontabile motociclista, dotato di una guida sapiente, di un'esperienza senza confine ed di una classe cristallina, ha lanciato un chiaro messaggio ai rivali, un segnale che incute timore: in questa stagione sarà dura per chiunque provare a batterlo.
''E' una giornata memorabile, una delle migliori della mia carriera. In Australia eravamo affondati, oggi siamo risorti: chi l'avrebbe mai detto?'' il commento di gioia del vincitore a fine gara.
Per Biaggi si tratta della prima doppietta nel Mondiale Superbike, risultato che assume un valore ancor maggiore se si pensa che il 39enne pilota romano gareggia su un mezzo completamente progettato e realizzato in Italia.
In un caldo pomeriggio portoghese un veliero tricolore ha sbaragliato la concorrenza straniera. Al timone un unico, inimitabile condottiero: Max, il Corsaro.

Federico Militello

sabato 27 marzo 2010

Notizie in breve: continua il dominio del fioretto italiano


Scherma: non c'è niente da fare, l'Italia del fioretto femminile non conosce la parola sconfitta. Questa volta, nella prova di Coppa del Mondo di Marsiglia, 'solo' due azzurre sono salite sul podio (dopo il 4 su 4 della scorsa settimana): ha trionfato Elisa Di Francisca, vincitrice in scioltezza nella finale contro la coreana Nam (15-6). Proprio la schermitrice asiatica aveva prevalso in semifinale su Valentina Vezzali (terza) per una sola stoccata.

Ciclismo su pista: discreto settimo posto per Ciccone-Viviani ai Campionati del Mondo di Copenhagen nella specialità madison (americana). La gara è stata vinta dall'Australia davanti alla Francia. 14ma la giovane Barabara Guarischi nell'omnium femminile (oro per la canadese Whitten).

Suberbike: il Corsaro è pronto a colpire. Max Biaggi è secondo nella superpole del Gp di Portimao, alle spalle del britannico Crutchlow. La riscossa verso il titolo del centauro romano è iniziata.

Pattinaggio di Figura: dopo il bronzo di Faiella-Scali nella danza, nella giornata odierna Carolina Kostner si è classificata sesta a soli 1.31 punti dal bronzo. Oro per la giapponese Asada, argento per la fuoriclasse coreana Na Kim, che ha rimontato dalla decima pizza del corto.

Ginnastica ritmica: la nazionale azzurra ha trionfato nella tappa di Coppa del Mondo di Kalamata, precedendo la Bielorussia. Alla gara non erano presenti le grandi rivali della Russia.

Ginnastica artistica: al torneo 'Città di Jesolo', terzo posto nel concorso generale per Vanessa Ferrari, alle spalle dell'americana Raisman e della russa Semenova. La ginnasta bresciana continua, dunque, la sua risalita verso le posizioni di vertice di questo sport.

Federico Militello

Pista: il bilancio dei primi 3 giorni di Mondiale


Nemmeno una medaglia per l'Italia nei primi tre giorni dei Mondiali di ciclismo su pista di Copenhagen, con risultati sempre modesti e distanti dalle posizioni di vertice. Inutile nasconderlo: nelle discipline olimpiche (velocità, keirin, velocità a squadre, inseguimento individuale ed a squadre) l'Italia al momento non è competitiva nei confronti del resto del mondo. Si è cominciato da qualche anno a lavorare su queste specialità, partendo praticamente da zero: impossibile, dunque, compiere miracoli nel volgere di un lasso di tempo così breve. Inevitabili l'ultimo posto nella velocità a squadre, l'eliminazione prematura di Fracesco Ceci nel keirin, i piazzamenti fuori dai top10 dell'inseguimento a squadre e di Coledan (forse l'unico davvero in progresso) in quello individuale. Tra le donne, poi, con la Frisoni abbondantemente fuori forma, il buio è completo. Urge continuare a lavorare, poiché il divario da nazioni come Gran Bretagna e Australia non è colmabile in poco tempo: è necessario, dunque, investire già da ora su Rio de Janeiro 2016, poiché a Londra sarà impensabile attendersi medaglie da queste discipline.
Non è andata meglio nelle prove endurance (non olimpiche), con la fuoriclasse Giorgia Bronzini messa fuori gioco da una caduta nello scratch, mentre nella stessa specialità, ma al maschile, Elia Viviani ha terminato fuori dai 10. Male anche Angelo Ciccone nella corsa a punti.
Insomma, per ora un Mondiale in linea con le ultime edizioni: lo scorso anno la Bronzini salvò la spedizione con l'oro nella corsa a punti ( che si disputerà domani), auguriamoci avvenga anche questa volta. Si attendevano dei miglioramenti da parte dei giovani, che però non si sono visti. Piange il ciclismo su pista italiano.

Federico Militello

La Red Bull fa paura. Fernando è in agguato


Le impressioni della vigilia sono state confermate: la Red Bull, al momento, è la vettura più veloce in F1. La Ferrari, però, non è molto distante (circa 2-3 decimi il divario) e sul passo gara potrà giocarsi le sue carte. Seconda pole consecutiva per Sebastian Vettel, che, con il record della pista di Melbourne portato a 1'23''919, ha preceduto il compagno di squadra Mark Webber (1'24''035). Terzo posto per 'El Nino' Fernando Alonso, staccato però di soli due decimi dal tedesco. Quarta piazza per il campione del mondo Jenson Button su McLaren, mentre l'altro ferrarista Felipe Massa, quinto, ha accusato ben 7 decimi da Alonso. Ancora indietro la Mercedes (Rosberg 5°, Schumy 6°), che si conferma molto distante dal vertice e ben difficilmente riuscirà a colmare il gap nel giro di pochi Gp. Il Kaiser teutonico, inoltre, ha nuovamente concluso alle spalle del compagno di squadra, fattore che potrebbe condizionarlo psicologicamente. Grande sorpresa di giornata è stata l'esclusione di Lewis Hamilton dai top10 (11° alla fine): non un bel periodo per il pilota inglese, che nella giornata precedente aveva subito una salatissima sanzione per guida spericolata sulle strade australiane.
Insomma, la Red Bull sarà l'indubbia favorita per la gara di domani, anche se Alonso ha come sempre ostentato sicurezza in riferimento al ritmo-gara della sua Ferrari. Per il pilota di Maranello sarà fondamentale la partenza, in cui dovrà provare l'attacco a Webber per poi tallonare da vicino Vettel. La pioggia e la safety-car, poi, potrebbero scombussolare tutti i piani e le strategie.

Federico Militello

venerdì 26 marzo 2010

Notizie in breve: De Lorenzi secondo in Russia


Biathlon: l'inverno è ormai finito, ma arrivano ancora dei podi per la Nazionale italiana di biathlon. Nell'ultima sprint stagionale di Khanty Mansiysk l'azzurro Christian De Lorenzi ha ottenuto il secondo posto alle spalle del padrone di casa Ivan Tcherezov, al termine di una gara immacolata al poligono. 13 secondi il distacco dell'italiano dal vincitore.

Pattinaggio artistico: Carolina Kostner è quarta ai Mondiali di Torino dopo il programma corto. E' rinata? Aspettiamo a dirlo. In questa disciplina a fare la differenza è il libero: qui l'azzurra dovrà dimostrare tutto il proprio carattere. Al comando l'americana Mirai Nagasu, mentre la fuoriclasse coreana Na Kim è appena settima e fuori dal primo gruppo (il distacco di 10 punti dalla testa, tuttavia, potrebbe consentirle un'epica rimonta).

Hockey sul prato: la Nazionale italiana femminile è in Argentina per una tournée di allenamento in preparazione alle qualificazioni ai Mondiali di Kazan nel mese di aprile. Nelle prime due amichevoli contro le padrone di casa (che schieravano molte giovani in vista di Londra 2012), le azzurre sono state sconfitte 6-3 e 3-1, non sfigurando dinanzi alle quotatissime avversarie.

Federico Militello


mercoledì 24 marzo 2010

Intervista esclusiva a Vito Dellino, campione del sollevamento pesi


Vito Dellino è il miglior pesista italiano del momento, oltre che uno dei migliori interpreti internazionali della categoria 56 kg, specialità in cui ha vinto due medaglie agli Europei del 2009 (oro nello slancio ed argento nel totale). A 2 settimane dagli Europei di Minsk, in Bielorussia, il 27enne pugliese descrive il suo stato di forma attuale e le proprie ambizioni per il futuro. Molto interessanti alcune sue dichiarazioni.

Innanzitutto come stai? La tua condizione di forma è buona in raffronto a quella del 2009?
Attualmente sono a 15 giorni dagli Europei e come stato di forma mi sento al 90%, ma è normale perché ora pian piano la forma cresce durante la fase in cui si entra nel periodo di recupero prima della gara, dato che svolgo una programmazione bulgara che prevede un lavoro immenso. Non posso fare paragoni, anche se mi sento cresciuto muscolarmente rispetto al 2009.

Come mai non hai partecipato ai campionati italiani?
Non ho partecipato ai campionati italiani perché alle fasi di qualificazione non ero al top della forma poiché venivo da un ritiro in Bulgaria, dove avevo lavorato molto. Infatti ho preferito concentrare la preparazione e privilegiare l'allenamento in vista dell'Europeo. Peccato perché è la prima volta in carriera che non gareggio ad un campionato italiano dopo 18 titoli in totale!

Quali sono i tuoi obiettivi per i prossimi Europei?
Agli Europei spero di fare bene e dimostrare il mio valore. Per il resto ti chiedo scusa ma non faccio proclami: sono scaramantico.

Il tuo punto di forza è lo slancio, mentre quello debole è lo strappo: sei riuscito a migliorare anche lì?
Con il mio allenatore bulgaro lavoriamo ogni volta per migliorare sempre tutti e due gli esercizi e non solo lo strappo: l'obiettivo è migliorare sempre in tutto.

Perché gli atleti asiatici (in particolare cinesi, iraniani, turchi) sono così nettamente superiori agli europei?
Gli asiatici sono nettamente superiori per un solo motivo, il doping. Anche se hanno molti talenti, certi risultati senza doping non si fanno.

A livello mondiale, quindi, non ci sono possibilità per emergere in vista di Londra 2012?
Stiamo lavorando duro per emergere anche a livello mondiale ma, come dicono tanti allenatori che capiscono realmente questo sport, per emergere ci vuole tanta pazienza, cuore e fame di vincere, fattori che portano al risultato mondiale nel tempo e non da un giorno all'altro né da un mese all'altro, bensì nel corso degli anni.

A tuo parere il sollevamento pesi azzurro è in crescita negli ultimi anni? E quali prospettive abbiamo per il futuro?
La vedo molto dura per il futuro perché le generazioni cambiano ed i ragazzi hanno sempre meno voglia di sacrificarsi per uno sport cosi duro.

Perché secondo te un giovane dovrebbe appassionarsi a questo sport? E come si potrebbe fare per diffonderlo maggiormente?
Il sollevamento pesi è una disciplina completa che oramai viene utilizzato nel 90% degli sport per la preparazione fisica e muscolare, poiché i nostri esercizi di strappo e slancio servono più di qualsiasi altro esercizio per la costruzione della forza esplosiva. Per diffonderlo maggiormente cosi come per tutti gli sport minori bisognerebbe concedergli molti spazi in tv e dare meno importanza al calcio che oramai non è più uno sport ma solo business ed affari. Dovrebbero eliminarlo dalle Olimpiadi.

Descrivi in poche parole chi è Vito Dellino.
Caratterialmente sono molto aperto e amichevole con chi dico io e con chi si comporta a dovere, altrimenti sono molto chiuso. Mi piacciono le auto e la F1, oltre che tanti sport minori come la lotta, il nuoto ed il judo.

Federico Militello

martedì 23 marzo 2010

Ciclismo su pista: ai Mondiali un'Italia ambiziosa


Da domani a domenica si terranno a Copenaghen i Campionati del Mondo di ciclismo su pista. E' necessario fare una doverosa premessa: l'Italia sarà tra le nazionali da battere nelle discipline endurance (corsa a punti, scratch e americana), che, nello scorso mese di dicembre, sono state eliminate dal programma delle Olimpiadi di Londra 2012. In questi anni, dunque, si dovrà lavorare sodo sul settore della velocità, nel quale i primi miglioramenti si cominciano ad intravedere e già da questa manifestazione potrebbe giungere qualche gradita sorpresa (Ceci e Frisoni?).
La nazionale azzurra, considerando specialità olimpiche e non, potrà cullare ambizioni di medaglia in tutte e cinque le giornate di gara. Vediamo insieme il dettaglio.

Mercoledì 24 marzo: nella corsa a punti maschile Angelo Ciccone ha completato il proprio processo di maturazione e, dopo i brillanti risultati in Coppa del Mondo, potrebbe consacrarsi con un podio mondiale. Ci si attende una bella prova (ma non la medaglia) dalla velocità a squadre maschile (Francesco e Luca Ceci, Valerio Catellini), settore sul quale i tecnici stanno investendo molto in ottica Londra: è lecito attendersi i primi, confortanti risultati.

Giovedì 25 marzo: nello scratch il giovane Elia Viviani sarà senz'altro fra i 5 grandi favoriti per le medaglie. Questa gara, tuttavia, sarà preparatoria in vista dell'omnium, specialità in cui il ciclista azzurro auspica di specializzarsi in ottica Olimpiadi. Di scena anche il keirin maschile, la specialità più amata da Francesco Ceci: possibile un ingresso nella finale a sei.

Venerdì 26 marzo: occhi puntati sulla fuoriclasse Giorgia Bronzini, impegnata nello scratch. Pur non essendo la sua gara preferita, l'azzurra può vantare già diversi podi in questa specialità in Coppa del Mondo. Si spera in un discreto risultato anche per l'inseguimento a squadre maschile.

Sabato 27 marzo: nell'americana la coppia Ciccone-Buttazzoni vanta ormai un ottimo affiatamento ed in questa stagione si è affermata tra le coppie di vertice. Si tratta di una gara imprevedibile, nella quale indubbiamente gli italiani riusciranno a farsi valere. Buone chances anche nell'omnium femminile (che sarà la nuova specialità olimpica), anche se il ct Savoldi non ha ancora deciso chi gareggerà tra Frisoni e Bronzini (favorita la prima delle due).

Domenica 28 marzo: potrebbe essere un finale trionfale per l'Italia. Giorgia Bronzini cercherà di bissare l'oro dello scorso anno nella corsa a punti, mentre Viviani andrà a caccia di metalli preziosi nell'omnium. Qualche possibilità per Elisa Frisoni nel keirin, anche se non al meglio della forma.

Federico Militello

Intervista a Chiara Simionato, stella del pattinaggio azzurro


Chiara Simionato è stata la prima (e per ora unica) donna del Bel Paese a portare in alto l’Italia nello speed skating. In carriera, infatti, vanta ben 2 Coppe del Mondo di distanza nei 1000 metri (2005 e 2007), 11 vittorie complessive nel massimo circuito internazionale ed un bronzo ai Mondiali Sprint. Nel 2009 ha subito un grave infortunio che in parte ne ha condizionato il rendimento anche nella stagione appena conclusa. A 34 anni, tuttavia, la pattinatrice di Treviso sembra avere mantenuto ancora intatte le motivazioni per tornare al vertice.

Dopo l’infortunio dello scorso anno, in questa stagione non sei riuscita a tornare sui tuoi livelli abituali: per quale motivo?
‘’ L'infortunio durante un allenamento non credo abbia influito troppo a livello fisico, anche se ha sicuramente causato modifiche al mio allenamento per i dolori che mi procurava, ma sicuramente ha avuto conseguenze sul piano mentale, infatti ancora oggi a 2 anni di distanza sento rimbombare in me la caduta e la tecnica non ne trae beneficio. Diciamo che non riesco a ritrovare la il modo di pattinare che mi permetteva di andare forte perché ho paura possa succedere qualcosa se mi "butto" così tanto quando faccio una curva ‘’.

La tua intenzione è di appendere i pattini al chiodo o di continuare l'attività? Rivedremo mai la Chiara che vinceva tutto nei 1000?
‘’ Prima dei Giochi di Vancouver ero quasi decisa a diventare una ‘ex’, perché non trovavo la forma e non riuscivo più a divertirmi. Durante le Olimpiadi, nonostante le difficoltà, sono però riuscita a dare il massimo (per la prima volta dopo l’infortunio) e ciò mi ha fatto divertire un sacco in pista.
Ora mi sto domandando se possa essersi sbloccato qualcosa in me ed allora forse potrei tornare ad essere la Chiara di qualche anno fa e mi piacerebbe salire ancora su un podio.
In più c'è la possibilità che finalmente l'allenatore capo (Maurizio Marchetto) se ne vada, cosa che sono sicura mi permetterebbe di allenarmi venendo considerata per la mia storia e per quel che sono. Questo vale per me come per gli altri s'intende‘’.

Che voto daresti alla tua stagione?
‘’ Se facciamo questa domanda a medico e Fisi ti risponderebbero con un voto alto. Io, invece, non so quale sia. So che da quando a metà stagione ho deciso di far di testa mia ho iniziato a lavorare molto bene ed a recuperare passione e tenacia. Mi sono spesso abbattuta perché mi sentivo una principiante, ma arrabbiandomi con me stessa sono sempre riuscita a rimettermi in linea e lavorare sodo ed il risultato e' arrivato perché mi sono divertita da febbraio a marzo. Mi è dispiaciuto che questi vaghi miglioramenti siano arrivati quando le gare stavano finendo. Divertirmi sui pattini e' sempre stato il mio metro principale, poi però fuoriesce l'animo dell'atleta che vuole valutarsi in base alle classifiche e diventa difficile così riuscire a giudicarmi ‘’.

Come spieghi l'ascesa inarrestabile delle atlete asiatiche?
‘’ Parlare di ascesa inarrestabile secondo me e' esagerato. Conosco varie di loro e con alcune delle quali ho delle bellissime amicizie nonostante le difficoltà di comunicazione. Le ho inevitabilmente viste crescere nei pochi anni che la maggior parte di loro ha iniziato a gareggiare in coppa. Direi che il loro segreto e' aver cambiato scuola.La Cina si allena con allenatori occidentali che mettono tecnica e riposo al primo posto.La Corea del sud ha un allenatore che e' quasi un padre per la squadra e dopo la storia sportiva degli anni precedenti credo sia stato un cambiamento fondamentale.
Il Giappone credo di descriverlo come un sistema di "totale dedizione", con metodi di allenamento personalizzati atleta per atleta‘’.

Quali solo le prospettive del pattinaggio femminile italiano in generale? E cosa si può fare per migliorarlo?
‘’ Fino ad oggi in Italia non si e' mai fatta una esatta distinzione tra pattinatori maschi e femmine. L'abitudine è quella di dividere i gruppi in base alle capacità e non al sesso. Ciò può spesso agevolare le ragazze dall'età in cui i maschietti diventano fisicamente superiori, ma può talvolta essere problematico date le diverse esigenze. Io sono cresciuta con i ragazzi durante la mia carriera e nonostante uno dei miei punti di forza sia aver inevitabilmente imparato a stringere i denti, ritengo che possa essere molto importante avere un gruppo di persone simili, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto sociale della vita dell'atleta. Poi per quanto riguarda lo staff, non credo sia giusto distinguere tra uomini e donne, quanto più parlare sempre di capacità e sensibilità nei confronti degli atleti. In Italia non c'è mai stata occasione di avere donne negli alti piani federali se non a livello di società dove a mio avviso il loro numero sta sempre più aumentando‘’.

Cosa ci si può aspettare dalle giovani Francesca Lollobrigida, Tea Ravnic e Yvonne Daldossi? C'è anche qualche altra giovanissima in rampa di lancio?
‘’Oggi sto finalmente assistendo ad un fenomeno diverso da quello che ha sempre accompagnato la mia attività su ghiaccio: vi sono probabilmente più ragazze junior di quanti non siano i maschietti ed il loro livello non va assolutamente sottovalutato. Sono convinta che se queste ragazze troveranno il loro spazio in base alle loro caratteristiche e ai loro desideri, allora in futuro potremmo finalmente parlare di squadra femminile italiana: non mi sorprenderebbero dei risultati positivi man mano che le ragazze entreranno nel giro della coppa del mondo.
Al momento a livello juniores riescono a fare dei buoni risultati, i loro tempi migliorano parecchio pur restando il più delle volte in posizioni di sordina, ma non ho mai creduto che il campione vinca da giovane ( certo se non quando si parla del vero talento che poi però bisogna saper gestire per non andar perso). In più la tendenza sempre avuta in Italia è quella di ritardare il professionismo a dopo la maturità scolastica e questo significa avere molto meno allenamento dei coetanei stranieri. Sicuramente la più quotata oggi e' Yvonne, ma non vanno sottovalutate ragazza come Lollobrigida, Ravnic, Giulia Merlo, Valentina D'eletto e mia sorella Paola. L'errore sarebbe abbandonarne alcune per puntare su altre. Io stessa ero stata esclusa dalla squadra a 22 anni’’.

Come ti vedresti nel ruolo di allenatrice della nazionale?
‘’Per quanto riguarda una mia possibile scelta come allenatrice, sono ancora piuttosto confusa. Comunque credo che rimarrò ad aiutare le società locali magari inventando qualche sistema per risollevare il numero dei tesserati.
Credo la cosa migliore da fare sarebbe quella di iniziare dalle categorie inferiori per imparare la gestione dei ragazzi nelle varie fasce d'età in modo da capire se davvero posso essere ritenuta una buona allenatrice.
Di una cosa sono, però, già sicura: dovessi decidere per questa strada non vorrei seguire per tutto l'anno la squadra maggiore ma preferirei seguire gli juniores o aiutare solo periodicamente i più grandi’’.

Perché il pattinaggio ha così poco seguito in Italia e non ci sono piste su cui allenarsi? Cosa si potrebbe fare per migliorare la situazione?
‘’ Seguire uno sport che non viene mai mostrato diventa davvero difficile. Noi atleti stessi siamo ridotti a guardare le gare dalle televisioni straniere.Questo sicuramente non aiuta.C'è da dire inoltre che prima di potersi davvero divertire sui pattini bisogna fare molta fatica ed oggi purtroppo lo spirito di sacrificio è sempre minore.A mia sorella Paola ho sempre detto di andare avanti per piacere e per divertimento e finora ha sempre funzionato, ma mi rendo conto di come sia un discorso difficile da porre alla maggioranza dei ragazzi se paragoniamo gli allenamenti del ghiaccio a quelli ad esempio di uno sport di squadra. Poi parlando di questo problema a livello politico credo l'impegno di una federazione dovrebbe essere rivolto al reclutamento nelle scuole, ai corsi di avviamento a varie ETA, ad accordi ad esempio con la FIHP.
Dove sono finiti, ad esempio, i Giochi della Gioventù? E i campionati studenteschi perché non si fanno? Vogliamo parlare di stage di pattinaggio ad esempio a livello universitario o delle varie piste anche di short track che esistono in tutta l‘Italia?
Le cose da fare sono tantissime, e' sufficiente che vi sia la buona volontà e tanta inventiva, caratteristiche che forse in base alle mie conoscenze sono sempre state un po’ troppo scarse, ma forse mi sbaglio ed e' tutto più facile di quanto pensi’’.

Federico Militello

lunedì 22 marzo 2010

Il Ritorno del Cobra


Riparte domani da Riccione, a 26 anni, la carriera ciclistica di Riccardò Riccò. E' ormai lontana quella torrida mattina del 17 luglio 2008, quando lo scalatore di Sassuolo fu espulso dal Tour de France per la positività al Cera. La squalifica è stata scontata ed il Cobra, deciso a non commettere più errori in futuro, è nuovamente pronto a mordere. ''Non mi interessa quello che diranno i miei colleghi: ho sbagliato ed ora è giusto che io debba solo stare zitto e pedalare. Corro con uno spirito nuovo'' le parole di Riccò. Quasi certamente molte persone non riusciranno mai a vedere nel corridore emiliano un ciclista 'pulito', tuttavia, nello sport come nella vita, è sempre necessario fornire una seconda possibilità (come l'ha avuta anche Ivan Basso d'altronde, che è tornato a farsi amare dalla gente). Il Cobra è stato l'unico corridore nel dopo-Pantani ad accendere nuovamente l'entusiasmo e la fantasia del popolo della bici e, proprio per questo, il suo sbaglio ha fatto ancor più male agli appassionati. Un Riccò di nuovo limpido, però, servirebbe eccome al ciclismo italiano, sia per le corse a tappe che per quelle di un giorno. Giorno dopo giorno, con umiltà e moderazione, Riccardo dovrà lavorare per riacquistare fiducia, prima di tutto in sé stesso (quasi due anni di inattività sono tanti); successivamente arriverà anche quella dei colleghi e dei tifosi. Riccò correrà per la Flaminia, squadra che non è stata invitata al Giro d'Italia. Il Cobra, a suon di risultati, proverà a far cambiare idea agli organizzatori della Corsa Rosa.

Federico Militello


Volley, scatta l'operazione Mondiali


2010, un anno chiave per la pallavolo maschile italiana. Il 25 settembre, infatti, inizieranno i Campionati del Mondo e sarà proprio il nostro Paese ad ospitarli. Il ct Anastasi ha diramato oggi le convocazioni per le qualificazioni alla World League, un vero e proprio aperitivo prima della competizione iridata. Sin da subito si può affermare come il gruppo azzurro abbia tutte le possibilità per disputare un mondiale da protagonista assoluto. Fondamentali, a tal proposito, sono i rientri di Alessandro Fei e Luigi Mastrangelo. Il 31enne opposto di Saronno è certamente ed indiscutibilmente uno dei migliori al mondo nel suo ruolo e fornirà un apporto cruciale per la squadra italiana, soprattutto nelle fasi delicate e ad alta tensione delle partite. Fei possiede classe, esperienza e carisma: è una sicura garanzia di affidabilità. Anche il rientro del centrale pugliese avrà importanti risvolti, sia a livello tecnico che mentale: Mastrangelo, infatti, oltre ad essere da sempre portentoso a muro, possiede il Dna del trascinatore, che potrebbe caricare anche il resto della truppa. Altro veterano di lusso è il palleggiatore Valerio Vermiglio, che andrà a formare nuovamente una diagonale di grande spessore proprio con Fei.
A parte questi insostituibili veterani (senza dimenticare Cernic), sarà la Nazionale dei giovani. Travica, Parodi e Maruotti e Buti sono state le grandi rivelazioni del campionato e sembrano ormai pronti e maturi per la grande ribalta internazionale. Anastasi ha dato fiducia anche a Zaytsev (schiacciatore che in estate ben figura anche nel beach volley) e Baranowicz (palleggiatore), due giocatori militanti in A2, ma dall'avvenire garantito. Non convocati Zlatanov (problemi fisici) e Cisolla.
Insomma, la nazionale azzurra appare completa in tutti i reparti ed anche le alternative ai titolari non mancano (ad esempio l'opposto Gavotto, artefice di una stagione fantastica, sarà una valida spalla per l'intoccabile Fei). Sarà un Mondiale molto equilibrato, con almeno sei nazionali in lizza per il titolo. Questa Italia, sfruttando anche il fattore campo, può cullare ambizioni iridate.

Federico Militello

Kramer è sempre il re, ma finalmente ha trovato un rivale


Il poker è servito: l’olandese Sven Kramer ha conquistato nella sua Heerenveen il quarto Mondiale Allround consecutivo. A differenza delle passate stagioni in cui dominava a mani basse, tuttavia, il campione olimpico dei 5000 metri ha sofferto oltremodo, prevalendo solamente negli ultimi metri dei 10000 e per appena 64 centesimi sull’americano Jonathan Kuck, la grande rivelazione della manifestazione. Il 20enne statunitense, infatti, ha sin da subito messo una grossa pressione sull’idolo di casa orange, terminando 3° nei 500 e addirittura 1° nei 1500. Nei 5000 Kramer provava a sferrare l’attacco decisivo, ma Kuck, contro ogni aspettativa, riusciva a resistere anche sulla lunga distanza, concludendo quarto ad appena 3.78 dal pattinatore tulipano e mantenendo la testa della classifica alle soglie dell’ultima prova. Nei 10000, infine, è emersa tutta la classe del fenomeno olandese, autore una prestazione stellare in cui ha sfondato il muro dei 13 minuti (12:57.97). L’avversario yankee, invece, si è difeso strenuamente con un altro quarto posto, anche se i 17 secondi di ritardo da Kramer non sono bastati per difendere l’oro. Questo Mondiale entusiasmante potrebbe aver segnato l’alba di una nuova, grande rivalità. Medaglia di bronzo per il norvegese Havard Bokko, secondo in entrambe le competizioni di distanza, oltre che nono e sesto rispettivamente nei 500 e nei 1500. Per l’Italia, obbligata a fare a meno di Enrico Fabris a causa di un infortunio alla schiena, buona prestazione di Matteo Anesi, 11mo nella classifica generale ed ottimo quarto nei 500. Discreto anche il comportamento di Luca Stefani, 17mo.
Tra le donne la 22enne ceca Martina Sablikova ha conquistato la medaglia d’oro, bissando così l’affermazione del 2009. Anche in questo caso la lotta per il successo è stata serrata sino in fondo, con la canadese Kristina Groves, argento, staccata di soli 49 centesimi. Come da pronostico l’atleta dell’Est Europa ha costruito il proprio trionfo nei 3000 e nei 5000 metri, specialità di cui è campionessa olimpica in carica; inoltre ha ben figurato anche nei 1500, dove è giunta terza, mentre i 500 si sono confermati il suo tallone d’Achille (11ma). La 34enne di Ottawa, invece, ha disputato una prova iridata superlativa, imponendosi nei 1500 e giungendo quarta nelle rimanenti distanze, le più lunghe delle quali a lei poco congeniali. Medaglia di bronzo per l’olandese Ireen Wust, seconda sia nei 1500 che nei 3000. Non erano presenti atlete italiane.

Federico Militello

domenica 21 marzo 2010

Intramontabile Anderson: vince anche a La Molina. Karl asso di Coppa


35 anni e non sentirli. Dopo il titolo olimpico di Vancouver nel PGS, il canadese Jasey Jay Anderson non smette di mietere successi ed ha conquistato la terza vittoria stagionale in Coppa del Mondo nell’ultima prova di La Molina, in Spagna. Lo snowboarder della Foglia d’acero ha prevalso in finale sul 23enne connazionale Matthew Morison, grazie ad una sensazionale seconda manche in cui ha rimontato ben 1’’50 al compagno di squadra. L’Austria, oltre al terzo posto odierno di Andreas Prommegger, può festeggiare l’apoteosi di Benjamin Karl, piuttosto calcolatore nella competizione iberica: l’atleta biancorosso, infatti, seppur solo quinto al traguardo in una stagione che lo ha visto ben 9 volte sul podio (con tre trionfi), si è aggiudicato per la prima volta in carriera sia la sfera di cristallo di specialità che, soprattutto, quella generale. In quest’ultima ha preceduto il più grande specialista del cross, il francese Paul Vaultier (7050 punti contro 5800). Soltanto nono l’azzurro Roland Fischnaller, brillante secondo al termine delle qualifiche, ma subito eliminato negli ottavi dall’americano Vic Wild. Fuori dai 16, invece, gli altri due italiani presenti: 22mo Aaron March e 25mo Meinhard Erlacher. March, comunque, è stato il miglior rappresentante del Bel Paese in questa annata, concludendo 13mo nella graduatoria generale e settimo in quella di parallelo.
In campo femminile non è riuscito il colpo doppio all’olandese Nicolien Sauerbreij, cui serviva un ingresso nelle semifinali per mettere le mani sulla Coppa del Mondo assoluta. L’eliminazione nei quarti ad opera della russa Ekaterina Tudegesheva, alla fine vincitrice della gara, ha tuttavia privato l’atleta orange del prestigioso titolo, essendo rimasta distante di appena 90 punti dalla trionfatrice, la snowboardcrosser canadese Maelle Ricker. La Sauerbreij, comunque, si è consolata con il successo nella classifica di specialità. Seconda piazza odierna e terzo podio consecutivo per l’austriaca Doris Guenther, alla piazza d’onore anche nella graduatoria di PGS. Nella finale per il terzo posto, inoltre, un’altra austriaca, Ina Meschik, ha prevalso sulla transalpina Camille De Faucompret.
Eliminate nelle qualificazioni le azzurre Corinna Boccacini e Carmen Ranigler, rispettivamente 25ma e 29ma.

Federico Militello

sabato 20 marzo 2010

Magica Italia. Poker nel fioretto femminile e ancora un oro ed un argento nell'arco


Scherma: impressionante. Questo è l'unico aggettivo che si può addire alla nazionale femminile italiana di fioretto femminile. Questa volta l'apoteosi è stata sublime: 4 azzurre nelle prime 4 nella tappa di Coppa del Mondo di Sharm El Sheik! Un risultato devastante per il resto del mondo, che fa assumere sempre più a queste fiorettiste un'aura da invincibili. Prima, ma ormai non ci sorprende più, l'incommensurabile Valentina Vezzali, giunta alla quarta vittoria consecutiva stagionale. In finale la jesina ha prevalso per 9-5 su Elisa Di Francisca. Bronzo per Ilaria Salvatori e, soprattutto, per l'eterna Giovanna Trillini, tornata quest'anno alle gare all'alba dei 40 anni (li compirà il 15 maggio). A dirla tutta anche al quinto posto, anche se insieme ad altre 3 schermitrici straniere, si è classificata una spadaccina azzurra: Claudia Pigliapoco. Una giornata indimenticabile.

Tiro con l'arco: dopo l'oro della squadra maschile e l'argento di quella femminile, l'Italia conclude in bellezza gli Europei indoor di Porec (Croazia) con altre due medaglie nelle prove individuali. Corona continentale per la plurititolata italo-moldava Natalia Valeeva che, dopo aver superato in semifinale la compagna di squadra Pia Carmen Lionetti, ha facilmente sconfitto in finale l'olandese Hurkmans per 116-111. Per la 40enne italiana si tratta dell'ennesima soddisfazione di una brillante carriera, nella quale spiccano anche due titoli mondiali ed un bronzo olimpico (seppur nel lontano 1992, quando rappresentava i colori del CSI): a Londra potrà riscattare la delusione di Pechino 2008. Quarto posto, invece, per la Lionetti. In campo maschile medaglia d'argento per il redivivo Michele Frangilli, tornato finalmente sui livelli a lui consoni (e con il suo inconfondibile ed ormai mitico modo di corrucciare le labbra prima del tiro). L'azzurro è stato beffato in finale dal tedesco Rohrberg (117-116). L'Italia, dunque, chiude da dominatrice questi Campionati Europei, in cui ha trionfato anche nel medagliere complessivo. Le frecce tricolori hanno silurato il Vecchio Continente.

Federico Militello

Tris di Freire alla Sanremo


Lo spagnolo Oscar Freire si è aggiudicato la terza Milano-Sanremo in carriera, dopo quelle del 2004 e del 2007: si può dire, quindi, che una volta ogni tre anni l'iberico piazza sempre la zampata in terra ligure. Il 34enne di Torrelavega è stato inavvicinabile nella volata finale, dove ha preceduto il grande favorito Tom Boonen e l'azzurro Alessandro Petacchi. E' stata una corsa molto serrata, con un ritmo altissimo sin dalle prime battute, con vento e pioggia che nei chilometri iniziali non hanno di certo agevolato i corridori. Sulla salita della Cipressa si è staccato il vincitore dello scorso anno, Mark Cavendish, mentre nella successiva discesa Francesco Ginanni ha provato a fare selezione, frazionando ulteriormente un gruppo già ridotto ad una trentina di unità. Senza esito un tentativo di allungo del francese Offredo, si è poi arrivati al Poggio con un gruppetto di circa 25 uomini, tra cui tutti i grandi favoriti della vigilia. Garzelli ha impresso un forcing impressionante in favore del compagno di squadra Luca Paolini, oggi tuttavia non al meglio. Sull'ultima salita, in pratica, la situazione è rimasta invariata. In discesa, invece, è scattato Vincenzo Nibali, seguito da Ginanni, Hushovd e Gilbert, ma anche questo attacco è stato vanificato dal gruppo. Ai -2 dall'arrivo ci ha provato anche Filippo Pozzato, ma da solo contro il gruppo c'era ben poco da fare. Dunque l'inevitabile, seppur ridotta come numero di atleti rispetto alle passate stagioni, volata: il talentuoso Daniel Oss pilotava Daniele Bennati fino ai -250 metri dall'arrivo, ma l'aretino si piantava proprio su più bello e veniva superato di slancio da un Freire superlativo, che andava a trionfare con una bicicletta di vantaggio su Boonen, grande deluso di giornata, e Petacchi, bravissimo in salita ma rimasto senza compagni di squadra nel finale.
Continua, quindi, il digiuno dell'Italia in questa corsa, che da 4 anni vede primeggiare ciclisti stranieri (ultimo azzurro a vincere fu Pozzato nel 2006). Ci si può consolare, però, con il quarto posto del giovanissimo Sasha Modolo, 22enne di Conegliano che sta facendo vedere grandi cose al suo primo anno tra i protagonisti. Con Petacchi ormai 36enne e Bennati spesso deludente nelle occasioni che contano, l'Italia ha forse trovato finalmente un giovane velocista su cui puntare.

Federico Militello

I Robin Hood azzurri sono sul trono d'Europa!


Grande festa italiana ai Campionati Europei indoor di Porec, in Croazia. Nella prova a squadre maschile, infatti, gli azzurri Michele Frangilli, Marco Galiazzo e Massimiliano Mandia hanno conquistato una fantastica medaglia d'oro, sconfiggendo in finale i grandi rivali dell'Ucraina per 232 a 225. In precedenza la nazionale tricolore si era sbarazzata con facilità della Bulgaria in semifinale (236-225). Dopo l'argento di Pechino 2008, dunque, la squadra italiana si conferma ancora una volta tra le migliori del pianeta e lancia nuovo guanto di sfida ai maestri coreani: l'appuntamento sarà ai prossimi Mondiali. La compattezza e la forza della nostra nazionale, inoltre, sono evidenziate anche dall'assenza di due arcieri di grande livello internazionale come Mauro Nespoli ed Ilario Di Buò, ai quali è stato preferito il giovanissimo (ma già affidabile) Mandia. Insomma, in Europa questa Italia non ha rivali.
Devono 'accontentarsi' dell'argento, invece, le ragazze, superate in finale dall'Ucraina (la vera antagonista continentale per i nostri colori) per un solo punto: 229 a 228. Natalia Valeeva, Carmen Pia Leonetti ed Elena Tonetta sono le campionesse mondiali indoor in carica, ma hanno dovuto cedere il passo ad una selezione ostica come quella ucraina. Nella precedente semifinale le azzurre avevano prevalso in agilità sulla Georgia (234-227), poi vincitrice del bronzo.
Nel pomeriggio si disputeranno le finali individuali: altre medaglie in arrivo.

Federico Militello

Intervista esclusiva ad una promessa del ciclismo su pista: Francesco Ceci


Francesco Ceci è il nome nuovo del ciclismo su pista italiano nel settore della velocità, che ha ottenuto buoni risultati in Coppa del Mondo, soprattutto nel keirin. Dopo il ritiro di Roberto Chiappa, dunque, la nazionale azzurra sembra aver finalmente trovato il suo erede.

Con il ritiro di Chiappa al momento sei rimasto solo tu a tirare la carretta: senti il peso della responsabilità?
Ti ringrazio per questo complimento ma se devo dire la verità non sono l'unico a rappresentare le specialità veloci in Italia. Infatti, grazie alla nazionale ed al tecnico dei velocisti Vincenzo Ceci, siamo riusciti a creare un gruppo di lavoro con mio cugino Luca Ceci e Valerio Catellini.

Il keirin è la tua specialità, ma quanto sei ancora lontano dai migliori al mondo?
Purtroppo il livello è altissimo, ma il keirin è una disciplina in cui serve anche una certa dose di fortuna. Ovviamente io darò sempre il mio massimo e chissà se arriverà qualche ottimo risultato.

Nella velocità individuale, invece, fatichi: punterai a migliorare o ti concentrerai su altre specialità (come velocità a squadre)?
Non si può essere forti in tutte le specialità, anche se stiamo lavorando su tutti i fronti e presto si vedranno dei miglioramenti. Un punto fisso della nostra programmazione è la velocità a squadre perché consente la qualificazione all'Olimpiade di due atleti nelle altre discipline. Il lavoro premierà.

Quali sono i tuoi obiettivi a breve (i Mondiali che iniziano mercoledì a Copenhagen) e lungo termine (Olimpiadi)?
Tra meno di una settimana disputerò i Mondiali e gareggerò nella velocità a squadre, nel keirin e nel km da fermo. Il mio obiettivo è fare sempre il meglio. Per le Olimpiadi si vedrà: le qualificazioni iniziano il prossimo anno, quindi c'è ancora tempo per prepararsi.

Quanto è stata danneggiata l'Italia dall'eliminazione della corsa a punti e dell'americana dal programma olimpico?
Penso parecchio, perché i nostri atleti si sono sempre ben distinti in queste specialità. Purtroppo ci dovremo specializzare in altri campi, ma penso che i nostri tecnici non abbiano problemi a riguardo.

Perché nella velocità per troppi anni vi è stato un buco generazione e soltanto ora qualche giovane sta emergendo? Quali sono le prospettive per il futuro?
La velocità è una disciplina che richiede grande impegno e dedizione e, dopo aver raggiunto un certo livello, anche l'abbandono dell'attività su strada. Questo penso che sia il motivo principale, perché gli atleti spesso preferiscono correre su strada avendo maggiori certezze economiche. Come hai detto tu, però, stiamo costruendo un nuovo gruppo di lavoro già a partire dalla categoria juniores.

Il velodromo di Montichiari ha portato dei miglioramenti per l'attività su pista italiana? Uno soltanto è sufficiente o ne servirebbe qualcuno in più?
Il velodromo ha fornito un grande contributo per il nostro miglioramento, siamo riusciti ad avere le stesse strutture della altre nazioni: ora non resta che allenarsi. Da quello che so, inoltre, dovrebbero essere già in fase di progettazione altri velodromi in Italia.

E' possibile imitare il 'modello inglese' che ha dominato in questi anni?
Non è semplice conoscere i metodi di allenamento delle altre nazionali. Ogni corridore, comunque, possiede le sue caratteristiche e per questo non può esistere un modello standard adatto a tutti.

Perché in Italia si segue solo il ciclismo su strada? Cosa fare per diffondere anche quello su pista?
Per la pista c'è molto meno entusiasmo perché è poco pubblicizzata e conosciuta dagli stessi corridori, che non avendo garanzie nei contratti o interesse da squadre professionistiche, scelgono la via della strada, dove intravedono sicuramente maggiori possibilità di guadagno e notorietà. Per diffondere la pista si potrebbe organizzare qualche manifestazione in più oppure promuovere l'ingresso di qualche squadra pronta ad investire sui ciclisti. Ma non è un discorso semplice.

Descrivi in poche parole chi è Francesco Ceci.
Io sono un ragazzo di 20 anni e corro in bici da quando ne avevo 12. Di carattere sono abbastanza tranquillo e tendo sempre a fare il mio dovere. La mia passione più grande, ovviamente, è il ciclismo, ma sono molto interessato anche ai motori. Per il resto sono una persona normale, che dà la sua vita per la bici.

Federico Militello

venerdì 19 marzo 2010

Pazzesca Corea del Sud: 6 medaglie su 6!


A Sofia, nella prima giornata dei Campionati del Mondo di short track, la Corea del Sud ha vinto tutto quello che si poteva vincere, monopolizzando il podio sia nei 1500 metri maschili che femminili. Tra gli uomini ha trionfato Yoon-Gy Kwak, nemmeno presente in questa distanza ai Giochi Olimpici. Nella logica del turn-over che solo uno squadrone come quello asiatico può permettersi, inoltre, è stato tenuto a riposo il campione a cinque cerchi Jung-Su Lee. Argento e bronzo rispettivamente per Si-Bak Sung e Ho-Suk Lee, che hanno riscattato la deludente prova delle Olimpiadi, quando caddero a pochi metri dall’arrivo nella finalissima. Quarto posto (primo dei terrestri?) per l’americano J.R. Celski, già bronzo a Vancouver. Ottima quinta piazza per il transalpino Thibaut Fauconnet, agevolato da una semifinale non irresistibile, in cui tra l’altro è stato squalificato il canadese Charles Hamelin. Eliminato al penultimo atto anche l’azzurro Nicola Rodigari, 14mo, mentre non ha superato i quarti Yuri Confortola.
In campo femminile, dopo il dominio cinese nella terra della Foglia d’acero, è partita la riscossa coreana. Titolo iridato per Seung-Hi Park, terza a Vancouver, davanti alle compagne di nazionale Eun-Byul Lee (seconda anche in Canada) e Ha-Ri Cho. Anche in questo caso la prima delle non-asiatiche è stata un’americana, la 21enne Katherine Reutter. Sesta piazza sorprendente per la 20enne olandese Jorien Ter Mors. Eliminata in semifinale, invece, la campionessa olimpica cinese Yang Zhou; stessa sorte per la connazionale Meng Wang, settima alla fine.
Solo discreta la prestazione di Arianna Fontana, 10ma ed estromessa dall‘ultima prova. Non ha superato il primo turno, invece, Cecilia Maffei.
Terminate le finali dei 1500, si sono disputate anche le semifinali delle staffette femminili: nell’atto conclusivo saranno presenti le medesime formazioni che si affrontarono alle Olimpiadi, ovvero Canada, Cina, Usa e Corea del Sud. Proprio queste ultime due, infatti, hanno eliminato l’Italia in una competizione davvero proibitiva per le azzurre, brave comunque a contendere sino in fondo alle statunitensi l’accesso tra le top4.

Federico Militello

Schiavon ancora quarto. Cresce il giovane Matteotti


Il francese Paul Vaultier conclude con un successo una stagione trionfale in Coppa del Mondo, nella quale si è imposto in cinque gare su sette. Rimane per il transalpino il grande rammarico delle Olimpiadi, quando fu eliminato al secondo turno e chiuse appena al nono posto. Nell’ultimo snowboard cross stagionale disputatosi a La Molina, Spagna, il 22enne di Briancon ha primeggiato in una finalissima di alto livello, precedendo nell’ordine l’australiano Alex Pullin (1° la scorsa settimana a Valmalenco), l’americano Patrick Holland e l’azzurro Alberto Schiavon. Il 31enne di Rovereto, dunque, sfiora il podio per la seconda competizione consecutiva, dimostrandosi ancora una volta uno dei migliori interpreti di questa disciplina. Lo snowboarder italiano, inoltre, si è collocato in 13ma piazza nella classifica generale finale. Ottimo e promettente in vista del futuro, inoltre, il settimo posto del 20enne Luca Matteotti, finalmente brillante nel circuito maggiore dopo i tanti successi in Coppa Europa. 29mo e 36mo piazzamento, infine, per Federico Raimo e Stefano Pozzolini.
In campo femminile era ancora aperta la lotta per la sfera di cristallo, contesa dalla norvegese Helene Olafsen e dalla canadese Maelle Ricker. Quest’ultima, grazie al terzo posto odierno, si è aggiudicata il trofeo, chiudendo in bellezza un’annata forse irripetibile, condita da quattro vittorie complessive (tra le quali spicca il titolo olimpico). La scandinava, invece, si è dovuta accontentare del secondo successo parziale stagionale ed ha preceduto all’arrivo la 20enne svizzera Simona Meiler. Quarto piazza per la bulgara Alexandra Jekova, tra le gradi deluse del 2010. Solo 21ma l’italiana Raffaella Brutto, 21ma ed eliminata nella qualificazioni.

Federico Militello

giovedì 18 marzo 2010

Arco spettacolo, sfreccia una grande Italia


Magnifica Italia nelle eliminatorie dei Campionati Europei indoor di tiro con l'arco. A Porec (Croazia), in tutte le specialità olimpiche almeno un azzurro ha raggiunto le semifinali.
Nell'individuale maschile, come anticipato, è tornato a livelli stratosferici il 34enne Michele Frangilli, che ha prevalso con il brivido nei quarti di finale contro il francese Pigeaud (117-117, poi 10-9 alla freccia di spareggio). Ora nella semifinale di sabato affronterà l'ucraino Ivashko. Fuori nei quarti, invece, Marco Galiazzo, eliminato per 118-117 dal campione olimpico ucraino Ruban, in quella che è stata una sorta di finale anticipata (anche se l'arciere dell'Est Europa è stato sconfitto al turno successivo). Nella prova a squadre, inoltre, Frangilli, Galiazzo e Massimiliano Mandia hanno superato in scioltezza la Russia nei quarti (234-225) e per accedere alla finalissima dovranno avere la meglio sulla Bulgaria.
Ancora migliore il cammino delle donne, con Natalia Valeeva e Pia Carmen Lionetti che si affronteranno addirittura in semifinale (quindi una medaglia è già sicura per l'Italia). L'oriunda italo-moldava ha prevalso sul filo di lana (116-115) sull'ucraina Koval, che in precedenza aveva estromesso dalla competizione l'altra azzurra Elena Tonetta. Più agevole, invece, il successo della Lionetti sulla russa Perova (115-112). Un risultato eccellente e facilmente pronosticabile alla vigilia: le due italiane, infatti, occupano la prima e la seconda posizione nel Ranking Europeo. Nella prova a squadre rosa le azzurre hanno prevalso nei quarti per 234-224 sulla Francia e sfideranno la Georgia nel penultimo atto. Insomma, l'Italia si è confermata, insieme all'insidiosa Ucraina, la nazione guida del tiro con l'arco europeo. I risultati odierni sono superbi ed era davvero difficile fare meglio di così. A questo punto, per tutti gli arcieri del Bel Paese ancora in corsa, l'obiettivo non può essere che uno: la vittoria.
Ottime notizie giungono anche dal settore giovanile, dove il terzetto formato da Mancione, Melotto e Gori ha raggiunto la semifinale, nel quale l'avversario sarà l'Olanda. Presente e futuro, dunque, sono assicurati. In Croazia brillano intensamente le frecce azzurre.

Federico Militello

Milano-Sanremo, la griglia di partenza dei favoriti


Inizia sabato la grande stagione del ciclismo con la Classicissima di primavera, la mitica Milano-Sanremo. Mai come quest'anno il pronostico appare più incerto che mai. Vediamo come si presentano i grandi favoriti al via della competizione.

Boonen 9: è forse il pretendente principale per il successo finale. Il fiammingo giunge a Sanremo con una condizione invidiabile, mai posseduta nelle scorse edizioni. In salita va fortissimo ed in volata, come ha dimostrato con una vittoria di tappa alla Tirreno-Adriatico, è decisamente pimpante. Inoltre il ciclista belga è uno dei migliori velocisti in gare come questa, dove si sfiorano i 300 km. Se si arriverà in volata sarà molto difficile batterlo.

Bennati 8: il 29enne della Liquigas ha finalmente ritrovato lo smalto del 2008 dopo una passata stagione tormentata dagli infortuni. La vittoria di tappa nella 'corsa dei due mari' ha interrotto un lungo digiuno che poteva frenarlo psicologicamente. La Sanremo è sempre stata una corsa stregata per lui, ma questa volta il tabù potrebbe essere sfatato. Al corridore di Arezzo, tuttavia, manca ancora un po' di continuità, anche se è impossibile escluderlo dal lotto degli aspiranti al successo.

Petacchi 8,5: a 36 anni, quando le corse superano i 250 km, Alessandro Petacchi è ancora indiscutibilmente l'uomo più veloce del mondo. L'infortunio patito in allenamento circa due settimane fa sembra ormai alle spalle, come ha dimostrato una Tirreno-Adriatico in crescendo da parte dello spezzino. In salita Ale-jet è in forma smagliante e se in questi ultimi giorni prima della gara ritroverà anche la brillantezza in volata, allora l'uomo da battere sarà lui.

Cavendish 6: il vincitore della passata edizione, consacratosi nel 2009 come il velocista più forte del mondo, sta faticando oltremodo in questo inizio di stagione. Il britannico è molto indietro nella preparazione, perché nell'intero mese di dicembre è stato costretto ad un riposo forzato a causa di un problema ad un dente. In salita sulle strade della Tirreno ha accusato distacchi abissali, mentre nell'ultima frazione una caduta gli ha impedito la disputa dello sprint. Sarà molto arduo per lui puntare al bis.

Boasson-Hagen 7,5: il 22enne norvegese del team Sky è il nome nuovo di questo inizio di stagione, anche se già nel 2009 erano arrivati dei successi di prestigio come la Gand-Wevelgem ed una tappa al Giro d'Italia. Il corridore scandinavo è praticamente inattaccabile in salita ed in volata, pur non essendo forse il più veloce, sa dire sempre la sua. Non a caso si è imposto martedì nell'arrivo di San Benedetto Del Tronto. Un atleta completo, in grado di imporsi in quasi tutte le classiche del mondo. Il futuro è suo.

Farrar 6: l'americano, secondo lo scorso anno, non è stato brillantissimo in questo avvio di 2010, ma non deve essere sottovalutato. Se tiene sul Poggio, anche lui sarà della partita.

Pozzato, Ginanni, Garzelli 7: sono gli outsiders, coloro che proveranno senz'altro a fare selezione su Cipressa e Poggio per evitare l'arrivo di gruppo. Pozzato ha già vinto una Sanremo, Ginanni è il nome nuovo del ciclismo italiano, mentre Garzelli è in stato di grazia dopo la vittoria della Tirreno-Adriatico al fotofinish. Non sarà facile, ma di certo saranno questi corridori ad animare la corsa.

Cancellara 6,5: il fuoriclasse svizzero si è nascosto nella 'corsa dei due mari', ma resta pericolosissimo con le sue micidiali accelerazioni da finisseur. A differenza del 2008, quando vinse sfruttando anche l'effetto sorpresa, in questa occasione, però, sarà controllatissimo e ben difficilmente riuscirà a prendere il largo in solitario.

Federico Militello

mercoledì 17 marzo 2010

Partono bene gli Azzurri agli Europei di tiro con l'arco


A Porec (Croazia) saranno di scena nel week-end i Campionati Europei Indoor di tiro con l'arco, con l'Italia, ovviamente, a caccia di medaglie pregiate.
Oggi si sono disputate le qualificazioni per determinare gli accoppiamenti dei tabelloni individuali.
Nella prova femminile ha ottenuto il miglior punteggio la bi-campionessa del mondo (2007 e 2008) Natalia Valeeva: la 41enne italo-moldava, infatti, ha realizzato un ottimo 587 complessivo, con un punto di vantaggio sulla russa Erdyniyeva. 13mo e 24mo posto, inoltre, per le altre italiane Pia Carmen Lionetti ed Elena Tonetta. Grazie a questi risultati la rappresentativa tricolore è seconda nella prova a squadre (1721 punti), nella quale primeggia l'Ucraina (1726).
In campo maschile è importante il ritorno in azzurro di Michele Frangilli, uscito fuori dal giro per alcuni anni ma tornato finalmente a livelli eccelsi. Non a caso il 34enne di Gallarate è terzo nella classifica provvisoria, dove tra l'altro spicca la superba prova del giovassimo Massimiliano Mandia, sesto. 13mo l'olimpionico di Atene 2004 Marco Galiazzo, con l'Italia seconda nella graduatoria per nazioni dietro all'Ucraina (1753 contro 1747).
Dunque un avvio più che convincente per gli arcieri del Bel Paese, che hanno mostrato un ottimo stato di forma: esistono tutti i presupposti per recitare un Europeo da protagonisti assoluti.

Federico Militello

martedì 16 marzo 2010

Settebello in scioltezza sulla Francia: 11-5


Continua spedita la marcia della nazionale italiana di pallanuoto nella World League. A Firenze, nella penultima partita del Girone 1, gli Azzurri hanno sconfitto la Francia per 11-5. In classifica il Settebello guida a punteggio pieno con 15 punti, 3 in più del Montenegro. Siccome alla fase finale si qualifica solo la prima in graduatoria, sarà decisivo l'ultimo match del 20 aprile proprio contro i Campioni d'Europa del 2008, nel quale ai ragazzi del ct Sandro Campagna basterà anche un pari per staccare il pass. L'Italia è partita subito fortissima, terminando la prima metà di gara in vantaggio per 8-2. Poi un evidente calo di concentrazione nel terzo quarto, nel quale i francesi hanno recuperato un gol. Ordinaria amministrazione, invece, nelle fasi finali di gioco. Il divario tra le due compagini, in effetti, è molto netto. Questa nazionale azzurra si dimostra sempre più convincente, con alcuni giovani come Luongo e Aicardi in costante crescita e veterani come Tempesti e Felugo (3 gol per lui) che garantiscono sempre un rendimento stellare. Fondamentale, inoltre, l'apporto dell'oriundo italo-australiana Pietro Figlioli, un vero cecchino in fase di realizzazione. Il Settebello sta rinascendo grazie ad una riforma del campionato di Serie A1 che ha limitato l'utilizzo di giocatori stranieri, con conseguente valorizzazione dei giovani e dei vivai. Esempio che dovrebbe essere seguito anche dal basket, dove oramai vedere un'azzurro in campo sta diventando sempre più una rarità.

Federico Militello

Pietropoli quinto in una gara disertata dai big


A Valmalenco si è disputata una penultima prova di Coppa del Mondo di half pipe in tono minore, nella quale sia tra gli uomini che tra le donne erano assenti i primi tre classificati delle Olimpiadi di Vancouver (Shaun White, Peetu Piironen, Scott Lago, Torah Bright, Hannah Teter e Kelly Clark). In un contesto tecnico piuttosto modesto, l’azzurro Manuel Pietropoli ha ottenuto un buon quinto posto, che costituisce il suo miglior piazzamento in stagione, oltre che il secondo in assoluto della carriera dopo l’inaspettata (ed isolata) vittoria di Bardonecchia nel 2008. Se a questi risultati aggiungiamo un settimo posto nel 2009 ,sempre a Valmalenco, allora si può comprendere come l’azzurro renda al meglio proprio nelle gare casalinghe. Il successo di tappa è stato appannaggio del polacco Michal Ligocki, mai sul podio sino ad ora in questa annata. Seconda e terza piazza rispettivamente per il norvegese Roger-s Kleivdal e per lo svizzero Patrick Burgener. Importante quarto posto per il canadese Justin Lamoureux, grazie al quale sale in vetta alla classifica generale con 70 punti di margine sul finlandese Janne Korpi, assente dalla competizione italiana. 17mo l’altro azzurro Stefano Munari.
Pur senza la stella Tora Bright, l’Australia ha conquistato una brillante vittoria in campo femminile con la 26enne Holly Crawford, ottava a Vancouver e già seconda su questa stessa pista nella passata stagione. Il podio è stato completato da altre due snowboarder ben piazzate ai Giochi Olimpici, la svizzera Ursina Haller (che fu ottava in Nord America) e la canadese Mercedes Nicoll (sesta). Il basso valore della gara emerge lampante dall’analisi di un fattore: al via erano presenti appena 16 atlete, tra le quali mancavano le fortissime cinesi Xuetong Cai, già sicura della sfera di cristallo, Zhifeng Sun e Xu Chen, ovvero le prime tre della classifica generale. Anche nella gara di casa, come nel resto della stagione, l’Italia non ha schierato alcuna propria rappresentante.

Federico Militello

lunedì 15 marzo 2010

Notizie in breve: brillano le farfalle azzurre. L'hockey vuole stupire


Ginnastica ritmica: le campionesse del mondo italiane continuano a brillare in campo internazionale. Nella prima prova di Coppa del Mondo a Portimao (Portogallo), infatti, l'Italia ha vinto ben tre medaglie: un argento nel programma completo dietro alle solite rivali della russia (53.900 il punteggio delle zarine contro il 53.400 delle azzurre), un oro nell'esercizio con nastri e funi ed un altro argento in quello con i cerchi. Ottimi segnali in vista degli Europei di Brema che si terranno tra meno di un mese.

Ciclismo: vittoria del russo Ignatiev nella sesta tappa della Tirreno-Adriatico. Michele Scarponi è riuscito a mantenere la maglia azzurra di leader con appena 2 secondi di vantaggio su Stefano Garzelli. Domani ultima tappa per velocisti, ma gli abbuoni ai traguardi intermedi potranno fare la differenza per il successo finale.

Sollevamento pesi: diramate le convocazioni in vista degli Europei di Minsk dal 5 all'11 aprile. Le punte dell'Italia saranno Jenny Pagliaro nei 48 kg, reduce da una stagione travagliata a causa degli infortuni, Vito Dellino, Campione d'Europa in carica nello slancio (categoria 56 kg) e Giorgio De Luca (77kg). Quest'ultima ha stabilito il nuovo primato italiano ai recenti Campionati Assoluti di Roma, portando il limite dello slancio a ben 179 kg. Attenzione anche alla giovane friulana Giada Dijust, che potrebbe essere la grande rivelazione di questa manifestazione. Nei prossimi giorni pubblicherò un'intervista a Vito Dellino.

Hockey sul prato: l'Australia si è laureata Campione del Mondo prevalendo in finale sulla Germania per 2-1. Medaglia di bronzo per l'Olanda (4-3 all'Inghilterra nella finalina). Intanto dal 23 marzo al 4 aprile la nazionale femminile italiana sosterrà un tournée in Argentina, la nazionale più forte al mondo dopo l'Olanda, durante la quale disputerà alcune partite amichevoli proprio contro le Pumas. Tra le convocate non poteva mancare la grande fuoriclasse Francesca Faustini. Questo gruppo è ambizioso e possiede ottime possibilità di conquistare una storica qualificazione a Londra 2012, risultato mai raggiunto dall'hockey italiano.

Federico Militello

Infortunio alla schiena per Fabris: addio Mondiali


Annata sciagurata per Enrico Fabris. Il campione olimpico di Torino 2006 non parteciperà ai Campionati del Mondo Allround di Heerenveen a causa del riacutizzarsi di un problema alla schiena che ne impedisce il regolare svolgimento degli allenamenti. Stagione finita, dunque, per il 28enne di Asiago, di ritorno in Italia nella giornata di domani. Termina nel peggiore dei modi, quindi, un 2009-2010 avaro di soddisfazioni, in cui l’azzurro ha emesso un solo grande lampo nel mese di dicembre, quando trionfò a Calgary nei 5000 metri avvicinando il record del mondo di Sven Kramer, senza dimenticare inoltre l’argento ai Campionati Europei di Hamar.

domenica 14 marzo 2010

Notizie in breve: grandi gioie da tennis e marcia


Tennis: le ragazze azzurre continuano a macinare gioco ed a conseguire risultati di prestigio. Nell'importante torneo di Indian Well (Usa), ben 4 azzurre si sono qualificate per il terzo turno. Oltre alle sempre affidabili Pennetta e Schiavone, hanno raggiunto l'obiettivo anche Roberta Vinci e Sara Errani, sconfiggendo rispettivamente avversarie di valore come le slovacche Cibulkova (n.29 del mondo) e Hantuchova (n.22). Meno bene, come al solito, gli uomini, con Fabio Fognini eliminato al secondo turno dall'argentino Monaco, mentre Andreas Seppi (che ha rifiutato di rappresentare l'Italia in Coppa Davis) attende Andy Murray, n.4 del ranking: al 99,9% sarà disco rosso.

Atletica: Alex Schwazer fa sul serio. Nel Gran Premio Città di Lugano l'altoatesino ha stabilito il primato italiano nella 20 km di marcia (non certo la sua specialità sino ad ora) con il tempo di 1h 18:24 (30 secondi meno del precedente limite), cancellando il primato di Maurizio Damilano che resisteva addirittura dal 1992. Nemmeno il campione olimpico di Atene 2004 Ivano Brugnetti era riuscito nell'impresa. Il 26enne fuoriclasse italiano, come aveva detto qualche mese fa, punterà a vincere due gare alle Olimpiadi di Londra 2012: 20 e 50 km. La strada intrapresa è quella giusta e Schwazer, già nella storia, può ambire ad entrare nel mito. Ai Mondiali Indoor di Doha, inoltre, quinto posto di Fabrizio Donato nel salto triplo con 16.88 metri, nella gara vinta dal Francese Thamgo con il nuovo record del mondo (17.90). A livello under23, infine, una giovane promessa azzurra sta facendo molta strada: si tratta di Gianluca Tamberi (nella foto), 19 anni, che nel lancio del giavellotto ha stabilito il nuovo primato italiano di categoria con 78.61 metri, che costituisce anche la sesta misura assoluta nella storia in Italia. Un talento, dunque, che potrà regalare delle soddisfazioni all'Italia in una specialità nobile ma da troppi anni nell'anonimato nel Bel Paese.

Fondo e Combinata Nordica: grandissime notizie dai giovani azzurrini. Dietmar Noeckler, come da me anticipato, ha vinto la Coppa Europa di fondo, garantendosi un posto fisso in Coppa del Mondo nella prossima stagione. Il 22enne fondista è bravo sia in alternato sia in pattinato, si disimpegna bene nelle sprint e nelle lunghe distanze: potrebbe essere l'erede di Piller Cottrer. Nella Coppa Europa di combinata nordica, invece, secondo posto di Samuel Costa (classe 1992) nell'ultima prova stagionale. In classifica generale, inoltre, Mattia Runggaldier (1992) ha concluso al terzo posto, anche se un dato è da sottolineare: ha vinto 3 gare, ma ne ha saltate addirittura 4 per un infortunio alla clavicola. Mattia ricorda per certi versi Alessandro Pittin: siete autorizzati a sognare.

Federico Militello


Trionfo Rosso a Sakhir!


La Ferrari è tornata finalmente dove merita di collocarsi la scuderia più vincente della storia: al primo posto. Fernando Alonso ha bagnato il suo debutto con la casa di Maranello con una vittoria sensazionale nel Gp del Bahrein, costruita sin dalla partenza, dove riusciva a superare il compagno di squadra Felipe Massa alla seconda curva. Il tedesco Vettel, partito dalla pole, riusciva a guadagnare alcuni secondi di vantaggio grazie ad una Red Bull a proprio agio con le gomme morbide. Dopo la sosta ai box in cui si sono montati gli pneumatici duri, invece, le Ferrari hanno sin da subito mostrato un passo superiore, con il campione spagnolo che si avvicinava inesorabilmente al giovane teutonico. Al 36mo giro la svolta della gara: Vettel accusava un problema ad uno scarico posteriore e si vedeva costretto a rallentare vistosamente la propria velocità nel rettilineo. E' stato dunque facile, per Alonso e Massa, sorpassare il promettente rivale, che in seguito ha perso un'ulteriore posizione da Lewis Hamilton, concludendo alla fine in quarta piazza. Il britannico, comunque sul terzo gradino del podio, ha sofferto nelle fasi iniziali, ma ha successivamente trovato un ottimo ritmo con le gomme dure, pur se di qualche decimo superiore a quello della coppia di testa. Le ultime tornate, poi, sono state un'apoteosi rossa, con 'El Nino' spagnolo che ha tagliato il traguardo a zig-zag in preda ad una incontenibile felicità. Dopo due anni la Ferrari torna a festeggiare una doppietta e si candida in maniera decisa per la conquista del titolo mondiale. Alonso era il pilota di cui la scuderia di Maranello tanto aveva bisogno: velocissimo, costante, esperto, carismatico e soprattutto abile nello sviluppo della monoposto. L'iberico è una sicura garanzia di successo. ''Sono felice di aver vinto alla prima gara. E' stato importante fare punti sin da subito, anche se questa fase del campionato non è ancora cruciale. Dobbiamo continuare a lavorare ed a sviluppare la macchina. Ringrazio il presidente Montezemolo e tutti i meccanici'', il commento del vincitore a fine gara. Fantastica anche la prestazione di Felipe Massa, ormai completamente recuperato dopo il grave incidente della scorsa estate.
Sesto posto per il Kaiser Michael Schumacher nella suo primo Gp dal rientro in F1, preceduto dal compagno di squadra Rosberg. La Mercedes, tuttavia, si è dimostrata per ora ampiamente distante dalle prestazioni di Ferrari, Red Bull e McLaren. Ottima prova per l'italiano Vitantonio Liuzzi, a punti (nono) con la la Force India.
Nel rovente deserto di Sakhir un bolide rosso ha reso l'aria elettrizzante e magica: la Ferrari è tornata più forte che mai.

Federico Militello

TuttoNeve: storico podio per De Lorenzi nel biathlon


Biathlon: reazione d'orgoglio per il biathlon italiano. Dopo una stagione a dir poco incolore, culminata con dei Giochi Olimpici ampiamente al di sotto delle attese, in questo finale di stagione, dopo il terzo posto della staffetta mista, è giunto anche uno spettacolare secondo posto per Christian De Lorenzi nella gara ad inseguimento di Kontiolahi, in Finlandia. Il 29enne di Sondolo partiva dall'ottava piazza nella gara sprint ed è stato impeccabile nei primi tre poligoni. Nell'ultima sessione di tiro, poi, si giocava addirittura la vittoria con il francese Martin Fourcade, sbagliando tuttavia un bersaglio e regalando il successo al transalpino. De Lorenzi ha ottenuto il primo podio della carriera ed ha riportato l'Italia tra i top3 di una gara individuale a tre anni di distanza dall'ultima volta (con Renè Laurent Vuillermoz).

Sci Alpino: è terminata la stagione con la competizione del Team Event, che prevedeva delle sfide ad eliminazione diretta tra le varie squadre da disputarsi con la formula antica dello Slalom Gigante Parallelo. Alla fine si è imposta a sorpresa la Repubblica Ceca, con l'Italia eliminata nei quarti dalla Croazia. La nazionale azzurra, comunque, ha concluso in terza posizione (come lo scorso anno) nella classifica complessiva per nazioni.

Free-style: settimo posto per Deborah Scanzio nella gara vinta dall'americana Hannah Kearney. L'azzurra è stata la prima delle sciatrici europee.

Salto con gli sci: trionfo polacco a Kontiolahi con Kamil Stoch che ha preceduto il ceco Jakub Janda. Lontani gli azzurri: Colloredo 38mo e Morassi 47mo.

Federico Militello


Karl, un asso piglia tutto. Ottavo March


L’austriaco Benjamin Karl ha trionfato nel penultimo PGS della stagione disputatosi a Valmalenco sconfiggendo in finale lo sloveno Rok Flander. Un giorno speciale per la medaglia d’argento di Vancouver, che in un colpo solo si è aggiudicato sia la Coppa del Mondo assoluta che quella di specialità con un week-end di anticipo rispetto alle ultime competizioni che si terranno in Spagna a La Molina. Un successo sicuramente meritato per il 25enne atleta biancorosso, che ha vinto tre gare in questa stagione e non è mai scivolato fuori dal podio se non a Telluride, dove fu decimo. Proprio da quella gara del mese di dicembre, invece, Flander non agguantava un piazzamento da top3. Terzo posto per il 35enne campione olimpico Jasey-Jay Anderson, abile a prevalere nella finale di consolazione sull’elvetico Simon Schoch. L’atleta della Foglia d’acero, terzo anche nella graduatoria di PGS, ha conquistato il settimo podio dell’anno in coppa, segnale di una continuità impressionante.
Ottava posizione per l’azzurro Aaron March, vincitore la scorsa settimana del PSL di Mosca. L’italiano ha arrestato la sua corsa nei quarti di finale: dopo aver distanziato di 45 centesimi lo svizzero Schoch nella prima manche, ha poi commesso un grave errore nella seconda, venendo quindi eliminato. I miglioramenti dell’altoatesino, comunque, sono sempre più evidenti. Qualificato per il tabellone finale anche Roland Fischnaller, estromesso al primo turno da Flander ed alla fine 15mo.
Nella gara del gentil sesso, invece, continua il momento magico dell’olandese Nicolien Sauerbreij, consacratasi come grande fuoriclasse di questo sport a 31 anni. La snowboarder orange, dopo l’oro olimpico nel PGS, si è imposta anche nella gara italiana al termine di una finale molto combattuta, in cui ha superato la 38enne francese Nathalie Desmares di appena 29 centesimi. L’atleta di Utrecht ha incrementato il proprio vantaggio nella graduatoria di specialità, scavando un solco di 490 punti sull’austriaca Doris Guenther, terza al traguardo, ed inoltre è balzata al comando anche nella classifica generale, seppur con un margine risicato di 40 lunghezze sulla canadese Maelle Ricker. Grande prova di squadra dell’Austria che, oltre al podio della Gunther, ha collocato altre tre proprie rappresentanti dalla quarta alla sesta posizione, nell’ordine Claudia Riegler, Marion Kreiner e Julia Dujmovits. Buona prova per l’azzurra Carmen Ranigler, 11ma, eliminata agli ottavi dalla giapponese Tomoka Takeuchi. Solo 32ma Corinna Boccacini, mentre è interessante rilevare come alla competizione abbia partecipato anche la giovanissima promessa italiana Nadya Ochner, 34ma, che ha compiuto oggi 17 anni e si è già imposta in questa stagione in alcune gare Fis.

Federico Militello

sabato 13 marzo 2010

Ottavo posto per la staffetta azzurra ad Hollmenkollen


Cresce a vista d'occhio il quartetto azzurro della combinata nordica. Nella staffetta odierna disputata sulle mitiche nevi di Oslo-Hollmenkollen l'Italia è giunta ottava e, contrariamente al solito, ha espresso un rendimento migliore nel salto piuttosto che nello sci di fondo. I combinatisti italiani, infatti, hanno piazzato quattro balzi più che discreti (il migliore è stato quello di Lukas Runggaldier), tutti intorno ai 118 metri, con il capitano Alessandro Pittin planato a 117.5. Al termine della prova la base di partenza nel cross country era un'ottima settima piazza, con la prospettiva di poter raggiungere e superare la Repubblica Ceca. Sugli sci stretti, tuttavia, gli azzurri sono parsi poco brillanti, palesando una condizione inevitabilmente in calo dopo una stagione vissuta intensamente e con grandi picchi di rendimento. Bauer ha sofferto molto in prima frazione, mentre Michielli (lontano dallo stato di forma di gennaio, quando era tra i migliori) e Runggaldier hanno stretto i denti cercando di difendersi. Nei 5 km conclusivi, infine, Pittin non riusciva a colmare il gap dal Giappone che alla fine riusciva a precederci in settima piazza. Un ottavo posto, comunque, più che onorevole, da apprezzare soprattutto per quanto si è visto nella prova di salto. Pittin, dal canto suo, è in via di guarigione completa dal virus che tanto lo ha tormentato e domani proverà l'ultima zampata di una stagione che lo ha visto collocarsi nell'elite della combinata nordica mondiale. La vittoria odierna è stata conquistata dai padroni di casa norvegesi, che hanno prevalso sull'Austria e sulla Germania.

Federico Militello