giovedì 30 settembre 2010

Schiavone in semifinale a Tokio; calcio femminile, ricomincia la rincorsa Mondiale


Tennis: è proprio vero che certe volte per un atleta la vita può cambiare a trent'anni. E' quanto accaduto a Francesca Schiavone, colei che dalla vittoria del Roland Garros ha impresso una decisa svolta qualitativa alla propria carriera. Nei quarti di finale del torneo Wta di Tokio la Leonessa ha sconfitto dopo una lunga battaglia di oltre tre ore l'estone Kaia Kanepi (n.25 del ranking) con il punteggio di 7-5, 4-6, 7-5 ed affronterà in semifinale la russa Elena Dementieva, già superata a maggio nello Slam parigino. Con questo risultato la tennista tricolore è già certa della sesta piazza nella classifica mondiale, suo best ranking eguagliato.

Calcio femminile: punto e a capo. Archiviata la sconfitta con la Francia nei play-off per la qualificazione diretta ai Mondiali di Germania 2011, la nazionale di Pietro Ghedin incomincia il torneo di ripescaggio che, se tutto andrà bene, terminerà a novembre con la sfida alla terza classificata del gruppo centro-americano. Sabato le azzurre affronteranno in trasferta l'Ucraina in un match che prevede il ritorno mercoledì 6 ottobre a Latina; in caso di successo, poi, incroceranno, sempre in gara di andata e ritorno, la vincente tra Danimarca e Svizzera: proprio le danesi rappresenteranno, eventualmente, lo scoglio più duro (ma fattibile nel complesso) da superare. Rispetto alle partite con la Francia le giocatrici italiche ora potranno contare su di uno stato di forma decisamente migliorato grazie all'inizio della Serie A. Forza Azzurre, si può fare!

Ciclismo: causa la malattia di stagione che ha colpito Marco Pinotti alla vigilia della partenza per l'Australia, il ct Paolo Bettini ha deciso di non schierare nessun azzurro al via della cronometro iridata, preservando energie in vista della prova in linea di domenica. La medaglia d'oro, quarta in carriera, è stata appannaggio del favoritissimo svizzero Fabian Cancellara (anch'egli non immune da sospetti in passato, come dimostrò un'insinuazione di guidare una bicicletta elettrica), che ha preceduto di circa un minuto il britannico Millar ed il tedesco Martin.

Golf: momento storico per il golf italiano, con i fratelli Molinari impegnati nella prestigiosa Ryder Cup, dove affronteranno gli Stati Uniti nelle file dell'Europa. La selezione del Vecchio Continente appare favorita sulla carta e si spera che un apporto considerevole per il successo possa provenire proprio dalle giocate dei due torinesi campioni del mondo.

Federico Militello

Contador dopato? Nessuna sorpresa: questa è la Spagna


Detto più volte che lo sport spagnolo non è neppure lontanamente paragonabile a quello italiano (come invece sostengono inopinatamente alcuni giornali), la notizia odierna conferma inoltre che le loro fantomatiche imprese sono costruite su dei falsi miti. Da parte mia, infatti, non esiste alcuna sorpresa per quanto riguarda il caso di doping riscontrato ad Alberto Contador nel corso del Tour de France dello scorso mese di luglio. L'iberico è risultato positivo al clenbuterolo, sostanza anabolizzante che consente un rapido recupero dell'organismo alle fatiche fisiche ed una migliore respirazione: insomma, un aiutino di non poco conto... In realtà il sospetto sul ciclista iberico aleggiava già da almeno un triennio, cioè dal coinvolgimento nell'Operacion Puerto, ovvero la più vergognosa pagina di storia dello sport spagnolo di tutti i tempi. Urge ricordare, infatti, che nelle liste 'proibite' erano menzionati ben 50 atleti giallo-rossi appartenenti alle più svariate discipline del Paese latino, tuttavia alla fine la giustizia spagnola archiviò tutto, facendo cadere la questione sotto silenzio. A pagare le colpe di tutti, chissà perché, furono solo Ivan Basso e Ian Ulrich, un italiano ed un tedesco. Il Comitato Olimpico spagnolo, invece, tende a coprire i casi di doping dei propri rappresentanti (ricordate l'emblematico caso Valverde?), cercando addirittura di sminuirne i coinvolgimenti (e quindi, indirettamente, auspicandone la pratica?).
Tornando a Contador, ho sempre ritenuto 'sospette' le prestazioni del 27enne di Madrid, più che altro quelle degli scorsi anni, quando riusciva incredibilmente a staccare tutti in salita ed a rivaleggiare ad armi pari a cronometro con il fenomeno Cancellara... Ovvio che anche allora qualcosa non quadrava. Ora, però, auguriamoci che la giustizia faccia il proprio (giusto) corso: Alberto merita la revoca dell'ultimo Tour de France (tra l'altro vinto grazie ad un salto di catena di Andy Schlek) e la squalifica per 2 anni, come avviene per tutti i comuni mortali. Auspico che non ci siano trattamenti di favore da parte dell'Unione Ciclistica Internazionale e che la Federciclismo della Spagna non cerchi, ancora una volta, di coprire le ignominiose e spregevoli azioni dei propri corridori.

Federico Militello

mercoledì 29 settembre 2010

Brevi. Schiavone nei quarti a Tokio. Notizie da ciclismo ed equitazione


Tennis: facile affermazione per Francesca Schiavone nel torneo Wta di Tokio. Sul cemento giapponese l'azzurra ha superato con un doppio 6-3 la 40enne nipponica Kimiko Date ed al prossimo turno sfiderà la vincente del match tra Jelena Jankovic e Kaia Kanepi. In caso di approdo in semifinale la Leonessa tornerebbe al n.6 del ranking mondiale (come dopo il Roland Garros), altrimenti si assesterebbe in una comunque lusinghiera settima piazza. Lo storico obiettivo del Masters di fine anno è ormai a portata di mano. Eliminate, invece, Flavia Pennetta (6-4, 6-2 dalla Dementieva) e Roberta Vinci (6-4, 6-0 contro la Zvonareva finalista dei recenti US Open).

Ciclismo: iniziati con le prove a cronometro femminile ed under23 i Mondiali di Melbourne (Australia). Noemi Cantele, dopo l'argento a sorpresa dello scorso anno, non è riuscita a trovare il giusto ritmo, accontentandosi di un'anonima 12ma piazza. Meglio di lei (10ma) ha fatto la campionessa iridata della prova in linea, Tatiana Guderzo, che domenica tenterà un difficile bis su di un circuito molto più agevole e forse favorevole alle caratteristiche da velocista di Giorgia Bronzini. Medaglia d'oro per la britannica Emma Puley, vincitrice con 15 secondi di margine sulla tedesca Judith Arndt. Sul terzo gradino del podio è salita la neozelandese Linda Villumsen. Clamoroso quarto posto per l'eterna francese Jeannie Longo-Ciprelli alla veneranda età di 52 anni!!! Che Josefa Idem tragga ispirazione dalla ciclista transalpina? Nella crono under23, infine, titolo iridato per il favorito americano Taylor Phinney, con l'azzurro Matteo Memmi sesto a 50 secondi dal vincitore.

Equitazione: i Campionati del Mondo di Lexington, nel Kenucky, costituiscono anche la prima opportunità di qualificazione ai Giochi di Londra 2012. Nella prova a squadre di dressage ha trionfato la formazione dell'Olanda, abile nel procedere la Gran Bretagna e la favoritissima Germania. L'Italia non era presente con la squadra a causa dell'infortunio al cavallo di Valentina Truppa. Nell'individuale, invece, Susanna Bordone e Pierluigi Sangiorgi non si sono qualificati per la finale. Il Bel Paese si giocherà maggiori opportunità di ben figurare nel concorso completo e, soprattutto, nel salto, dove gli azzurri sono vice-campioni d'Europa in carica.

Federico Militello

lunedì 27 settembre 2010

'Italia, come stai?': Alonso, il Corsaro e le farfalle tricolori: un week-end trionfale


Intramontabile Max Biaggi. Sulla vittoria (persino anticipata ben 7 mesi or sono) del Corsaro abbiamo già discusso molto: ora vediamo di approfondire qualche ulteriore aspetto. Il titolo mondiale della Superbike, primo della storia per un nostro rappresentante, possiede un significato importantissimo: in questo 2010 in cui nel Motomondiale non arriveranno successi iridati (con l'unica nota positiva costituita dalla crescita di Andrea Iannone in Moto2), Biaggi ha letteralmente salvato la Patria con un'affermazione storica, prestigiosa e di incommensurabile valore tecnico. Se l'Italia ha vinto nel motociclismo, il merito è tutto del suo fuoriclasse romano. Il pilota azzurro, inoltre, ha rasentato la perfezione per tutta la stagione, con una continuità di rendimento impressionante: tralasciando i nove successi di manche, il Corsaro non è mai rimasto vittima di alcuna scivolata, riuscendo sempre ad agguantare la zona punti. Quando doveva piazzare la stoccata lo ha fatto con arte e maestria; nel momento in cui serviva correre in difesa, non ha esitato nel rallentare per non correre rischi. L'azzurro, inoltre, ha stabilito un record: è stato il primo centauro ad imporsi sia nel Motomondiale che in Superbike. A questo punto della carriera, con la quinta stella ormai in bacheca, cosa farà il neo campione del mondo? Di sicuro monterà in sella alla propria Aprilia per altri 2 anni e l'obiettivo sarà quello di rimpinguare ulteriormente il suo già ricchissimo palmares. Facile prevedere grandi duelli ed epiche battaglie anche nel 2011, quando la lotta per il titolo potrebbe addirittura rivelarsi un discorso tutto tricolore: è in arrivo infatti Marco Melandri. Il mondo del motociclismo e lo sport italiano tutto gioiscono con Max Biaggi, fenomeno senza età e grande esempio di dedizione e perseveranza: anche i sogni apparentemente più irrealizzabili, se coltivati con volontà e determinazione, possono diventare realtà. E' questa la lezione di vita fornita dal Corsaro.

In Formula1 Fernando Alonso ha realizzato l'incredibile impresa di rimettersi in corsa per il Mondiale nel giro di due gare, riportandosi a soli 11 punti di distanza dal leader della classifica, l'australiano Mark Webber. Quello attuale rappresenta indubbiamente il Mondiale più equilibrato della storia, con ben 5 piloti potenzialmente in lotta per l'iride e racchiusi in appena 25 lunghezze (il punteggio che si assegna con una singola vittoria). Il pilota iberico appare emotivamente quello lanciato meglio verso lo sprint finale, anche se la Ferrari dovrà fronteggiare il non indifferente problema di non poter più contare su motori completamente nuovi. Tutta da verificare la tenuta dei due piloti della Red Bull nelle ultime 4 gare: se Webber non ha mai vissuto simili esperienze e potrebbe soffrire non poco il peso della responsabilità, Vettel in alcuni frangenti pecca ancora di inesperienza ed ingenuità. In un rush conclusivo che si preannuncia scoppiettante, bisognerà allora fare molta attenzione a Lewis Hamilton, il pilota che maggiormente si esalta in questi frangenti grazie ad una competitività intrinseca che lo porta sempre a provarci sino in fondo: l'inglese, poi, sa già come si vince un titolo. Infine il campione in carica Janson Button, sempre attendista, pronto ad inserirsi in caso di errori altrui e capace di graffiare in gare condizionate dalla pioggia (altro elemento che potrebbe rivoluzionare tutto nelle ultime gare).

Nella ginnastica ritmica le azzurre si sono confermate campionesse del mondo per il secondo anno consecutivo, riuscendo ad imporsi addirittura in casa delle formidabili russe. La caratura internazionale di questa selezione tricolore è ormai assodata e costituisce un dato di fatto il sorpasso alle zarine nella gerarchia mondiale. Il prossimo passo sarà pianificare una programmazione razionale e convincente per il prossimo biennio, che dovrà culminare con le Olimpiadi di Londra 2012. Se a Pechino 2008 le ginnaste italiane furono letteralmente frodate (Cina sul podio e poi sparita dalla scena globale: anche a Mosca è giunta 11ma...), in terra britannica non solo si dovrà puntare alla medaglia, ma al metallo più pregiato, per entrare definitivamente ed indelebilmente nel mito dello sport italiano. L'era delle farfalle tricolori è solo a metà di un entusiasmante sentiero.

Infine riscontri negativi sono giunti dai Campionati del Mondo di sollevamento pesi: se in campo femminile l'Italia, 23ma, è distante solo 8 punti da quella 21ma piazza che qualifica a Londra 2012, la speranza si è invece già spenta con un anno di anticipo per gli uomini, addirittura 48mi. In una disciplina che vede sempre più netto il predominio delle nazioni asiatiche (Cina in primis), il vero quesito italiano è rappresentato dalla grave involuzione della sua stella più lucente, quella Genny Pagliaro che si presentò agli scorsi Giochi Olimpici addirittura per puntare al podio. Come sappiamo, però, non andò nel modo da lei sperato e da quel momento la 22enne siciliana appare l'ombra di sé stessa (anche in questa occasione è giunta appena 12ma). Possibile che un'atleta così giovane abbia smarrito la dritta via ritrovandosi per una selva oscura ed ormai sul viale del tramonto? Non voglio crederci. Genny, con un carriera ancora lunghissima davanti a sé, dovrà ritrovare nuovi stimoli e motivazioni, cercando di ritrovare lo smalto perduto. Per farlo, però, dovrà scacciare i fantasmi che infestano la propria testa. In campo maschile, inoltre, la bocciatura è totale, con i vari Dellino e De Luca lontani parenti di quei pesisti che tanto bene avevano fatto in passato (un oro europeo per il primo, un quinto posto mondiale per il secondo). Ritengo che almeno due atleti dovrebbero alla fine staccare il pass per Londra (Pagliaro e Dellino?), tuttavia il sollevamento pesi italiano necessità di una riforma strutturale: con lo sviluppo sempre più inarrestabile di nazioni come Cina, Corea del Sud, Turchia ed Iran, urge l'ingaggio di tecnici stranieri magari provenienti proprio da questi Paesi. Senza dimenticare, come sempre, la possibile carta delle naturalizzazioni.

Federico Militello

domenica 26 settembre 2010

Glorioso Corsaro, il Signore della Superbike!


Il sogno è finalmente realtà: Max Biaggi è campione del mondo per la quinta volta in carriera. 13 anni dopo l'ultima affermazione in 250, il centauro romano ha conquistato il primo titolo iridato della storia per l'Italia in Superbike. La matematica certezza del trionfo si è avuto nella gara-2 del Gp di Imola quando il suo grande rivale Leon Haslam ha rotto il motore della sua Suzuki, anche se in quel momento navigava comunque alle spalle del veliero del Corsaro. E' un'apoteosi tricolore, con il pilota azzurro che ha condotto una stagione trionfale e memorabile alla guida di un'Aprilia affidabile, performante e superiore nel complesso a tutte le grandi marche internazionali.
Un Corsaro epico, monumentale ed indomabile si è rivelato ancora una volta un pilota vincente. Una simile affermazione, ottenuta a 39 anni, è il giusto premio per un fuoriclasse che ha segnato un'era del motociclismo nostrano. Max ha saputo risorgere dalle ceneri di una carriera che sembrava terminata nel 2006, quando, esiliato dalla MotoGp (con Valentino Rossi a porre il veto all'arrivo dello suo storico rivale in Yamaha), fu costretto a prendersi un anno sabbatico. Poi nel 2007 l'inizio di una nuova avventura, di una nuova sfida: la Superbike. Tante buone prestazioni, mai però con una moto davvero in grado di lottare per la prima piazza finale. Fino all'approdo alla casa di Noale nel 2009, un ritorno alle origini. Biaggi ha sviluppato dal nulla con la sua maestosa esperienza e la sua classe sublime una moto completamente nuova ed acerba, rendendola nel giro di un biennio un vero missile tricolore, un bolide invidiato da tutti. In questo 2010 il campione italiano ha impresso severe lezioni di guida agli avversari nel corso della primo spicchio stagione, gestendo poi con arguzia e sagacia il vantaggio accumulato su Haslam nella seconda parte dell'anno. Aver vinto il Mondiale con una gara d'anticipo, tra l'altro sul suolo italico e davanti ad una folla festante ed in delirio per uno dei più grandi motociclisti della storia, non ammette discussioni sulla netta superiorità del Max nazionale. A fine gara Biaggi ha celebrato lo storico successo insieme ai suoi tifosi, mettendo in scena una simpatica gag in cui ha recitato la parte del Corsaro alla guida di un veliero in cartone. Il cinque volte iridato continuerà la propria carriera almeno per altri due anni, avendo rinnovato in estate il proprio contratto con l'Aprilia. Ci sarà tempo, dunque, per nuove sfide, nuove conquiste, nuove memorabili battaglie. Nel segno dell'intramontabile ed immenso Biaggi. Max sei unico!

Brevi. Grande debutto azzurro nel volley. Pozzato scalda il motore


Pallavolo: migliore inizio non poteva esserci per l'Italia ai Campionati del Mondo 2010. I padroni di casa hanno surclassato il Giappone con un secco 3-0 (25-20, 25-16, 25-14). Miglior realizzatore è stato Alessandro Fei con 18 punti. La nazionale di Anastasi ha convinto soprattutto per l'atteggiamento messo in campo, non avendo concesso la minima possibilità di reazione agli avversari orientali. Buone le soluzioni offensive proposte da Vermiglio, abile nello smistare equamente il gioco tra i vari martelli a disposizione. Ottima prova a muro per Gigi Mastrangelo, il più esaltato dal clima iridato. Avanti così!

Ciclismo: ad una settimana esatta dal Mondiale di Melbourne, Filippo Pozzato si è aggiudicato l'Herald Sun World Classic, corsa cui partecipavano molte nazionali che saranno impegnate nella prossima competizione iridata, tra cui ovviamente l'Italia. Il 29enne veneto ha preceduto in una volata ristretta il polacco Bodnar ed il cileno Bakelants.

Federico Militello

Le Farfalle tricolori chiudono il Mondiale con 2 argenti


La gara che contava maggiormente era il concorso generale di ieri (disciplina olimpica) e la nazionale italiana di ginnastica ritmica l'ha vinta in casa delle maestre russe. Nelle finali di specialità odierne, invece, le azzurre hanno subito la pronta reazione delle zarine, 'accontentandosi' di due medaglie d'argento, nonostante la selezione tricolore abbia incrementato ulteriormente i punteggi accumulati ieri. Nei Cincue Cerchi, infatti, è stata impeccabile la prestazione dell'Italia, capace di accumulare ben 27.875 punti, con la Russia (non esattamente perfetta) comunque davanti di un decimo esatto (le giurie, si spera solo per un giorno, sono tornate all'antica?). In questi concorso la medaglia di bronzo è stata appannaggio della Bulgaria (27.100), abile e fortunata nello sfruttare gli errori commessi dalla Bielorussia, finita nelle retrovie. Non sono mutate le posizioni nei 3 nastri e 2 funi, dove le padrone di casa hanno sopravanzato le azzurre di 0.150 (28.050 contro 27.900). Terza piazza per la Bielorussia.
Per le magiche Farfalle del Bel Paese, dunque, si conclude un Mondiale trionfale, che ha confermato il titolo iridato di Mié nel 2009. Questi fantastici risultati dovranno fungere da base di partenza verso il percorso di avvicinamento a Londra 2012, dove le ragazze italiane proveranno a rifarsi con gli interessi del furto subito a Pechino 2008 (quarto posto, con l'improbabile squadra cinese sul podio, n.d.r).

Federico Militello

sabato 25 settembre 2010

Mondiali ginnastica ritmica: un bis tutto d'oro per l'Italia


Superba affermazione per la nazionale italiana di ginnastica ritmica. Dopo il titolo iridato conquistato nel 2009, le Farfalle tricolori si sono ripetute ai Mondiali di Mosca al termine di una competizione letteralmente dominata. 55.525 l'altissimo punteggio ottenuto da Elisa Blanchi, Daniela Masseroni, Elisa Santoni, Anzhelika Savrayuk, Giulia Galtarossa e Romina Laurito, frutto dell'eccellente 27.825 ai cerchi e dell'impeccabile esercizio ai Nastri e Funi, valso 27.700. Medaglia d'argento per la Bielorussia con 54.800, mentre devono accontentarsi solo di un bronzo le padrone di casa della Russia, capaci di racimolare solo un modesto 52.425 frutto di molte e visibili imperfezioni (tra cui la perdita di un cerchio ed un'uscita fuori pedana).
Quello in terra russa è un trionfo che vale doppio per la rappresentativa tricolore: in uno sport dove spesso le giurie fanno il bello ed il cattivo tempo, condizionate immancabilmente da intrecci di politica sportiva, vincere proprio nel regno delle maestre di questa disciplina rappresenta il definitivo passaggio di consegne nella leadership della ginnastica ritmica. Ora l'Italia rappresenta in assoluto il punto di riferimento sia per quanto riguarda l'esecuzione tecnica che per l'aspetto coreografico. La gerarchia del passato, dunque, è stata completamente ridisegnata: la Russia ha abdicato nei confronti di un'inarrestabile potenza emergente. Nel mondo ora comanda l'Italia.

Federico Militello

giovedì 23 settembre 2010

Scatta l'avventura Mondiale: Italia, dove puoi arrivare?


L'attesa è ormai quasi ultimata: sabato prenderanno il via i Campionati del Mondo di pallavolo 2010, che tornano in Italia 32 anni dopo l'ultima volta. Grandi favoriti per la vittoria finale sono certamente i campioni in carica del Brasile, squadra rinnovata rispetto al recente passato (non convocato il palleggiatore Ricardinho), ma nella cui rosa figurano fenomeni del calibro di Giba (capitano 34enne), Dante, Vissotto e Murilo. Agguerritissime saranno anche la Russia dei 'giganti' Muserskij (2,15 m) e Kazakov (2,17), la rampante e giovane Cuba (attenzione al formidabile Wilfredo Leon, appena 17 anni), gli Stati Uniti campioni olimpici e la poderosa Bulgaria di Kaziyski e Sokolov. Insomma, un vero parterre de roi, con selezioni costruite da grandi atleti e potenzialmente con pochi punti deboli. Se quelle appena menzionate sono le corazzate, non vanno dimenticate le out-siders Polonia, Serbia, Germania e Francia, tutte in grado, se in giornata, di battagliare ad armi pari con chiunque. E l'Italia? La nazionale tricolore merita un approfondimento a parte. La composizione della squadra azzurra è di buon livello e fornisce le necessarie garanzie. Se il sestetto titolare appare in grado di realizzare qualsiasi risultato (Vermiglio e Fei sulla diagonale alzatore-opposto, Savani e Parodi schiacciatori, Mastrangelo e Birarelli centrali, Marra libero), convince molto meno la panchina; in particolare il ct Anastasi deve fronteggiare l'ormai annoso problema del vice-Fei senza un'alternativa altrettanto valida a quella del 31enne di Saronno, che ancora una volta sarà chiamato agli straordinari (con Lasko pronto a dare il suo contributo all'occorrenza). Stesso discorso per il palleggiatore di riserva, Travica, ancora troppo acerbo per questi livelli. Più affidabili, invece, le alternative ai centrali (Sala e Buti) ed agli schiacciatori (il sempre continuo Cernic e la scommessa Zaytsev, preferito in extremis a Maruotti). Alleati preziosi della selezione del Bel Paese saranno sicuramente il fattore campo e, soprattutto, il tabellone favorevole. La formula del torneo prevede il superamento di tre fasi preliminari (ogni volta si parte da zero senza contare i risultati dei turni precedenti) per approdare in semifinale. L'Italia affronterà nel girone iniziale tre nazionali non irresistibili come Giappone, Iran ed Egitto. Sulla strada degli azzurri, poi, potrebbero capitare Germania e Francia. Ovviamente si tratta solo di supposizioni, in quanto il campo, come sempre, potrebbe stravolgere i valori in campo. Dunque l'obiettivo reale della nazionale di Anastasi è rappresentato dall'ingresso tra le migliori 4 del mondo: un risultato diverso costituirebbe una delusione non indifferente per l'intero movimento.

Federico Militello

mercoledì 22 settembre 2010

Plankensteiner-Haselrieder danno addio all'attività agonistica


Lo slittino italiano perde una delle sue coppie più forti di sempre: Gerhard Plankensteiner ed Oswald Haselrieder, infatti, hanno deciso di ritirarsi a 39 anni per mancanza di motivazioni e per la stanchezza causata da 20 anni di celebrata carriera (con i migliori successi maturati in età ormai avanzata, tipico di molti sportivi tricolori). Sulla decisione ha certamente influito anche l'infortunio ai legamenti di un ginocchio subito da Haselrieder lo scorso mese di marzo. I due azzurri, dunque, lasciano l'attività da campioni del mondo in carica, avendo agguantato l'iride nel 2009 ai Mondiali di Lake Placid. Nel loro palmares figurano anche un bronzo olimpico a Torino 2006, 5 vittorie in Coppa del Mondo ed il secondo posto in classifica generale maturato nel 1996-1997. Si profila così una stagione di profondo rinnovamento non solo per lo slittino italiano, ma anche per quello internazionale in generale. Anche la Germania, infatti, ha registrato gli abbandoni di due doppi straordinari come quelli formati da Leitner-Resch e Florschuetz-Wustlich, atleti che raramente uscivano dalla top5. A questo punto i grandi favoriti di questa disciplina, per esperienza e successi passati, diventano gli italiani Oberstolz-Gruber (rispettivamente 33 e 32 anni), che lavoreranno molto nel prossimo quadriennio per ottenere quella medaglia olimpica sin qui sempre sfuggita. Dai tanti ritiri potrebbero trarre beneficio anche i giovani altoatesini Fischnaller-Schwienbacher: sempre piazzati intorno alla 7a-8a piazza nel 2009-2010, l'annata ormai alle porte potrebbe dischiudergli le porte dell'atteso salto di qualità verso le posizioni di vertice.
Gli appassionati dello slittino, comunque, possono stare tranquilli: l'Italia continuerà a vincere. Soprattutto perché nel singolo, e fino a Sochi 2014, potremo contare ancora su una delle leggende viventi dello sport italiano: il Cannibale Armin Zoeggeler.

Federico Militello

martedì 21 settembre 2010

L’allenamento mentale dei campioni è visualizzare l’impossibile, fino a che si realizza!


Nella vita di un grande campione può presentarsi la necessità di realizzare qualcosa di straordinario, che quasi mai viene provato in allenamento: un colpo sotto le gambe nel tennis, un canestro da centrocampo nel basket, un salvataggio in extremis nel volley. Come è possibile effettuare un gesto tecnico per certi versi nuovo? Attraverso l'anticipazione mentale: occorre immaginarsi più volte la scena nella propria mente, affinché, nell'eventualità in cui si verifichi, il corpo sia già pronto e preparato ad affrontare la situazione. Per saperne di più leggete l'articolo scritto dalla mental coach Sara Gatti.

Buona lettura


Federico Militello

lunedì 20 settembre 2010

'Italia, come stai?'. Il ciclismo sorride con Nibali. I dubbi dell'Italia di Davis; nuova linfa dal motociclismo


Ricordate le prime dieci tappe del Giro d'Italia dello scorso mese di maggio? Nessuna vittoria tricolore ed i cosiddetti edotti del ciclismo a compiacersi nell'indicare in gravissima crisi questo sport in Italia. 4 mesi dopo il Bel Paese si ritrova in bacheca un Giro d'Italia ed una Vuelta (dai tempi del Pirata Pantani, 1998, non si vincevano due grandi gare a tappe nella stessa annata: allora furono Giro e Tour), oltre ad un gran numero di talenti come Oss, Belletti, Gavazzi, Ulissi e Visconti che hanno mostrato le loro potenzialità nell'estate appena trascorsa a suon di risultati, meritandosi anche la considerazione (e, per alcuni di loro, la convocazione) del ct Paolo Bettini. Se questa è crisi.... Siamo alle solite, i media, maestri di superficialità ed inettitudine, abusano della loro posizione, tracciando dei quadri d'insieme che quasi mai, come in questo caso, corrispondono alla realtà. E che, fortunatamente, quasi sempre vengono smentiti nei fatti. Il ciclismo italiano scoppia di salute, attraversa una fase di salutare ed energico rinnovamento, ha trovato un sicuro fuoriclasse per le corse di tre settimane (Nibali) e si presenterà ai Mondiali in Australia con l'ambizione di ben figurare (e magari, perché no, anche vincere). Proprio Vincenzo Nibali rappresenta la nota più lieta di questo 2010. A 25 anni lo Squalo di Messina ha saputo conquistare il podio al Giro d'Italia (terzo in generale e vittorioso nella spettacolare tappa del Monte Grappa) e la vittoria alla Vuelta Espana, successo che lo erige tra i corridori più completi del pianeta. Vincenzo in Spagna ha corso al 70% della condizione, non avendo preparato in modo specifico la corsa iberica. Nonostante ciò ha saputo imporsi con una tenuta mentale da campione di razza, riuscendo a supplire con ardore ai momenti di difficoltà (come la foratura nella crono). Per l'Italia Nibali rappresenta un dono del cielo: da quanti anni non potevamo contare su un corridore forte nelle prove contro il tempo e validissimo anche in salita (al Giro seppe difendersi anche sullo Zoncolan, alla Vuelta ha ripreso Mosquera sulla Bola Du Mundo)? I margini di miglioramento, poi, sono talmente ampi che è lecito attendersi qualsiasi impresa futura da parte sua. Magari proprio iniziando da Melbourne, dove nella prova iridata reciterà il ruolo di out-sider di extra-lusso.

L'Italia della Coppa Davis, per l'undicesimo anno consecutivo, resta in Serie B. La sconfitta in Svezia, dipinta da molti come occasione persa, in realtà poteva ben starci sulla carta. Si sapeva che sarebbe stato risolutore il doppio e così è stato. Ha vinto la coppia più esperta, più avvezza a questo tipo di partite (Aspelin-Lindsted). La selezione del capitano Barazzutti, invece, può contare, si fa per dire, su un doppio (Bolelli-Starace) che compete insieme solo nelle sfide di Davis, mentre l'affiatamento e la coesione andrebbero creati attraverso la disputa di molti tornei nel circuito maggiore durante l'anno: con l'improvvisazione non si va da nessuna parte. Tuttavia, sebbene importante, non è solo la carenza di un doppio la causa della lunga militanza tricolore in Serie B. La verità nuda e cruda è che il nostro gruppo è formato da giocatori discreti e nulla più (quasi sempre specialisti della terra rossa) e con nessun nostro rappresentante tra i primi 40 del mondo. Inoltre la coesione di squadra non appare nemmeno così solida, come negli ultimi anni hanno dimostrato i casi Bolelli (poi reintegrato) e Seppi (al momento fuori dai giochi). A livello di numeri, con tre azzurri tra i top100, probabilmente meriteremmo la serie maggiore (l'India, ad esempio, non possiede nessun giocatore tra i primi 100, ma milita in A da anni). Servirà un sorteggio finalmente favorevole. Tuttavia una considerazione è d'obbligo: una volta promossa nella massima divisione, quali prospettive ci sarebbero per l'Italia? Al massimo (e con fortuna) i quarti di finale. Nulla cambierebbe nel ranking mondiale, con i nostri giocatori che continuerebbero a venire eliminati ai primi turni degli Slam. Al momento il tennis nello Stivale è rappresentato dalle donne, capaci di portare lustro all'intero movimento negli ultimi anni (il Roland Garros della Schiavone, le due Fed Cup vinte e Flavia Pennetta n.1 del mondo in doppio).

Infine un accenno sul motociclismo. Tralasciando la situazione di Valentino Rossi (il quale dovrebbe operarsi al più presto alla spalla per poi lanciare la riscossa il prossimo anno con la Ducati), mi piace sottolineare il fatto che nuove leve si affacciano nel panorama italiano. Una di queste è rappresentata sicuramente da Andrea Iannone, autorevole vincitore (e con che classe!) del Gp d'Aragona, terza affermazione stagionale. Il 21enne centauro italiano incarna forse la più interessante rivelazione della sua categoria e, senza alcuni evitabili errori di inesperienza, avrebbe già potuto ambire al titolo mondiale, obiettivo cui invece punterà nel 2011. Dal prossimo anno, inoltre, torneranno gli italiani in 125 (e questa è una grande notizia dopo il nulla più totale di questa stagione). Infatti Roberto Locatelli (iridato in questa cilindrata nel 2000) fonderà una propria squadra dal nome 'Team Italia' che punterà proprio sulla valorizzazione dei piloti nostrani (due saranno ai nastri di partenza del Mondiale). Questa è l'Italia nello sport, una potenza capace di rinnovarsi sempre in qualsiasi settore e disciplina. A volte serve più tempo, altre meno: alla fine, però, siamo sempre a battagliare per i vertici planetari.

Federico Militello

domenica 19 settembre 2010

Niente da fare contro il ciclone Soderling. Falco vince nel tiro a volo


Tiro a volo: intramontabile Ennio Falco. Dopo l'argento iridato conquistato ad agosto, il 42enne di Capua di è aggiudicato la quinta Coppa del Mondo della carriera (le precedenti nel 1994, 1996, 2001 e 2003) con il punteggio complessivo di 147 su 150, due piattelli in più del campione del mondo russo Valeryi Shimin. Buon sesto posto per l'altro azzurro in gara, Luigi Lodde.

Tennis: 6-3, 6-3, 6-3. Non dà adito a discussioni lo score inflitto da Robin Soderling a Simone Bolelli. La Svezia, dunque, resta in serie A di Coppa Davis, mentre la selezione del Bel Paese è condannata ad una nuova stagione (l'undicesima di fila) in seconda divisione. Il prossimo anno servirà una maggiore unità di intenti, recuperando Andreas Seppi e creando un doppio che giochi con stabilità nel circuito maggiore.

Beach volley: medaglia d'argento per la coppia femminile composta da Marta Menegatti e Victoria Orsi Toth ai Campionati del Mondo under21 di scena ad Alanya (Turchia). Le atlete tricolori sono state superate in finale per 2-1 (19-21, 26-24, 15-13) dalle americane Roenicke-Ross al termine di un match molto combattuto.

Ciclismo: ora è ufficiale: Vincenzo Nibali ha vinto la Vuelta di Spagna. L'Italia non vinceva la corsa a tappe iberica dal 1990, quando si impose Marco Giovannetti. Lo Squalo di Messina è il quinto azzurro ad agguantare il titolo finale: in precedenza vi erano riusciti Giovanni Battaglin (1981), Felice Gimondi (1968) e Angelo Conterno (1956). Nibali, a soli 25 anni, rappresenta ormai uno dei più completi specialisti da grandi giri del mondo.

Federico Militello

sabato 18 settembre 2010

Brevi. Prima l'illusione, poi l'amara realtà: Svezia-Italia 2-1


Tennis: per un attimo, sul 2-0 per Potito Starace e Simone Bolelli, ci siamo sentiti di nuovo in Serie A di Coppa Davis, 10 stagioni dopo. Al 99,9%, invece, ci toccherà un nuovo, logorante anno di Purgatorio (se domani Starace batte Soderling avremo assistito al più grande miracolo sportivo degli ultimi tempi). 5-7, 6-7, 7-6, 6-3, 7-5 il punteggio in favore di degli scandinavi Aspelin-Lindsted, che dal terzo parziale in avanti sono stati praticamente perfetti. Al contrario gli azzurri sono calati progressivamente (Bolelli in partiolare), sprecando molte opportunità per chiudere il match.

Tiro a volo: medaglia d'oro per Katiuscia Spada nello skeet femminile nelle finali di Coppa del Mondo a Smirne. L'azzurra ha ottenuto l'ottimo punteggio di 96 piattelli su 100. Argento per l'americana Rhode. Sesto posto per un'altra italiana, l'olimpionica Chiara Cainero.

Sollevamento pesi: ai Mondiali di Antalya, 24mo posto per Vito Dellino nella categoria 56 kg. 231 kg il peso complessivo sollevato dall'atleta del Bel Paese. Il pesista pugliese, campione d'Europa nel 2009 e 12mo nella rassegna iridata dello scorso anno, ha pagato una stagione costellata da infortuni. Nella stessa competizione dominio della Cina, oro e argento rispettivamente con Jingbiao Wu (292 kg!) e Qingquan Loan (288). Nelle prossime gare gli azzurri dovranno cercare dei piazzamenti migliori per non compromettere anzitempo la situazione in chiave ranking olimpico.

Federico Militello

Gladiatore Nibali, nuovo dominatore di Spagna


4 km all'arrivo della penultima tappa della Vuelta di Spagna, salita della Bola du Mundo, ultimi tremila metri con punte del 20%. Ha inizio la sfida all'Ok Corral tra l'iberico Ezequiel Mosquera e l'azzurro Vincenzo Nibali, il quale deve gestire 50 secondi di vantaggio in classifica generale. Scatta lo spagnolo, reagisce immediatamente l'italiano. Alle spalle il vuoto. Si rialza sui pedali il 34enne di Teo e questa volta stacca il passista-scalatore del Bel Paese. Le gambe non contano più, è una sfida di nervi, di forza di volontà, di cuore. Vincenzo non molla, sale con il suo ritmo, aggredisce i pedali con rabbia, stringe il manubrio con foga. I due rivali avanzano distanziati di circa 10 secondi, tra due ali di folla. 2 km al traguardo. La strada spiana leggermente. Nibali cambia rapporto e guadagna terreno su Mosquera. Poi una nuova rampa al 20% e l'iberico torna a volare. Lo Squalo di Messina arranca ma non demorde, è caparbio, indomabile, irriducibile, epico. Il distacco aumenta a 20 secondi. Le forze stanno svanendo, i minuti passano ma la vetta sembra sempre distante, irraggiungibile. Gli sguardi dei due contendenti sono sfigurati dalla fatica di uno sforzo immane. 1,5 km, Nibali accelera. E' una sparata secca, decisa. Mosquera si volta e intravede il campione azzurro guadagnare terreno. Si scoraggia, capisce che il sogno sta per svanire. I tifosi iberici intravedono lo spauracchio di una vittoria tricolore. Vincenzo continua a dare tutto e questa volta la cima non pare più così lontana. 1 km alla meta. La maglia rossa sale sui pedali, attacca con grinta l'ultimo tratto di una montagna terribile, ma ormai domata. 600 metri. Nibali, impetuoso, vede sempre più vicino Mosquera. Lo raggiunge, potrebbe batterlo in volata. Non lo fa, lascia la tappa allo spagnolo. La Vuelta è azzurra, 20 anni dopo. Vincenzo Nibali entra nella leggenda del ciclismo italiano.

Federico Militello

venerdì 17 settembre 2010

Davis, il doppio decide tutto. Pagliaro 12ma nei pesi


Tennis: tutto come da copione. Vittoria facile di Potito Starace su Andreas Vinciguerra (oltre 500 posizioni di differenza nel ranking Atp tra i due), lezione di tennis inflitta da Robin Soderling a Fabio Fognini. 1-1. Facile immaginare come finiranno anche i singolari di domenica. La chiave di tutto, dunque, è costituita dal doppio di domani. Vincere significherebbe l'agognato ritorno in A, perdere il prolungamento del Purgatorio in Serie B. La Svezia schiererà quasi certamente Soderling con uno tra Lindsted e Aspelin: in entrambi i casi si tratterebbe di una coppia temibile e dai pochi punti deboli. L'Italia, invece, dovrebbe affidarsi a Starace e Simone Bolelli, anche se la sorpresa dell'ultima ora potrebbe essere rappresentata dall'inserimento di Daniele Bracciali insieme al tennista campano. Percentuali di vittoria? 70% Svezia, 30% Italia. Serve l'impresa.

Sollevamento pesi: anche in questo caso non ci sono state sorprese nella categoria 48 kg femminili. Ai Mondiali di Antalya (Turchia), infatti, sugli scudi le padrone di casa Nurcan Taylan e Sibel Ozkan, rispettivamente oro e argento con 214 e 205 chilogrammi. Bronzo per la 17enne cinese Yuan Tian. 12ma l'azzurra Genny Pagliaro, che a questo punto deve decidere cosa fare della propria carriera: tornare ai livelli del pre-Pechino 2008, quando otteneva medaglie europee e mondiali, oppure arrendersi a soli 22 anni ad un triste declino? Reagisci Genny!

Tennis tavolo: si ferma ai trentaduesimi di finale il cammino di Nicoleta Stefanova (n.80 del mondo) nel singolare femminile agli Europei di Ostrava. Troppo forte l'austriaca Liu Jia (n.23), vincitrice sull'italiana con un secco 4-0. Dalla rassegna continentale di Courmayeur 2003 l'Italia era sempre salita almeno una volta sul podio. Ora serve una svolta importante per non sperperare quanto di buono seminato in questi anni.

Federico Militello

giovedì 16 settembre 2010

Brevi. Scattano i Mondiali di pesistica. Ritiro per Weng Lin nel ping-pong


Sollevamento pesi: prenderanno il via domani ad Antalya (Turchia) i Campionati del Mondo, validi anche come prima prova di qualificazione a Londra 2012 (ogni atleta, in base ai piazzamenti, fornirà dei punti alla propria nazione: il prossimo anno si stilerà la graduatoria definitiva. Entrare fra le prime 24 significherebbe avere almeno 6 atleti in terra londinese). L'Italia parte con l'ambizione di realizzare qualche buon piazzamento nei top10, mentre le medaglie, a meno di miracoli, paiono fuori portata. La nostra grande speranza, la siciliana Genny Pagliaro, non si è più ripresa dalla cocente delusione di Pechino 2008 ed il suo livello attuale non le consente di aspirare al podio nei 48 kg, dove la Nurcan Taylan si presenterà come ovvia favorita insieme alla connazionale Sibel Ozkan ed alla cinese Yuan Tian (appena 17enne). Attesi ad un buon riscontro saranno anche Vito Dellino (56 kg) e Giorgio De Luca (77kg).

Tennis tavolo: dopo 7 anni di trionfi e successi, per l'Italia si profila un Europeo dalle zero medaglie. Il motivo è presto detto: Weng Lin Tan Monfardini ha abbandonato la competizione a causa di una forte allergia che ne aveva condizionato il rendimento già nella gara a squadre. Si scioglie, dunque, il doppio con Nikoleta Stefanova che avrebbe ricercato la terza finale continentale consecutiva. La stessa italo-bulgara sarà attesa nel singolare da un terzo turno quasi proibitivo con l'austriaca (si fa per dire) Liu Ja. Intanto nel tabellone maschile ha debuttato Leonardo Mutti, sconfitto al primo turno per 4-3 dallo svedese Soderlund. Proprio dal giovanissimo talento pugliese dovrà ripartire l'Italia: in questa fase di transizione si deve aver la pazienza di attendere alcuni atleti promettenti e dal futuro assicurato (come ad esempio Marco Rech Daldosso).

Tennis: Italia in Svezia per tentare di tornare finalmente (dopo 10 anni) nella Serie A di Coppa Davis. Non sarà facile e partiamo decisamente sfavoriti: si gioca in trasferta sul veloce indoor, Soderling (n.5 del mondo) è pressoché fuori portata ed il doppio Asplelin-Lindsted (forse decisivo) rappresenta una coppia di tutto rispetto (anche se uno dei due potrebbe venire sostituito da Soderling). Il primo match sarà tra Starace e Vinciguerra (n.561 del ranking!), a seguire Fognini-Soderling. In Coppa Davis nulla è mai scontato: serve un'impresa.

Federico Militello

mercoledì 15 settembre 2010

Ancora soddisfazioni per i giovani del Bel Paese


Ciclismo su pista: terminati a Mosca i Campionati del Mondo juniores ed Under23. Straordinario il raccolto ottenuto dall'Italia: ben 18 medaglie, di cui 4 ori, 8 argenti e 6 bronzi. Questi risultati testimoniano come, dopo anni di anonimato, questa disciplina stia vivendo una nuova fioritura grazie al lavoro della Federazione, dei tecnici e delle società. In particolare piace segnalare i risultati conseguiti nel settore della velocità, nel quale da anni eravamo praticamente spariti: argento nella velocità olimpica juniores (Mauro Catellini, Davide Ceci e Rino Gasparrini), nel km da fermo e nella velocità juniores (sempre ad opera del talentuoso Gasparrini), bronzo nella velocità a squadre femminile (Sara Consolati, Stella Tomassini) ed in quella individuale (Tomassini). Senza dimenticare i due titoli juniores nell'omnium (nuova disciplina olimpica) conquistati da Chiara Vannucci e Paolo Simion. Londra forse è troppo vicina, tuttavia questi giovani campioni si giocheranno qualcosa di importante a Rio de Janeiro 2016. Sì, è molto distante come data; tuttavia le grandi vittorie nascono necessariamente da lontano.

Pallavolo femminile: terzo Europeo negli ultimi quattro anni per la nazionale juniores. In questa occasione le azzurrine hanno sconfitto in finale la Serbia per 3-1. Da segnalare le ottime prove della promettentissima Valentina Diouf (opposto di 2.02 metri con madre italiana e padre senegalese), già messa sotto contratto dalla Foppapedretti Bergamo.

Federico Militello

Brevi. Italia sconfitta dalla Francia. Nibali di nuovo in rosso


Calcio femminile: il sogno Mondiale è rimandato. Le azzurre, infatti, sono state superate in casa per 3-2 dalla Francia nel play-off decisivo ed a questo punto la strada verso Germania 2011 (e Londra 2012) diventa una gara ad ostacoli: ora bisognerà vincere il torneo a 4 col le altre perdenti degli spareggi, quasi certamente Ucraina, Svizzera ed una tra le temibili Svezia e Danimarca (speriamo nelle danesi), per poi guadagnarsi l'ultimo posto disponibile in una sfida di andata e ritorno con la terza classificata del gruppo Concaf (Messico?). Non sarà facile, tuttavia bisognerà crederci sino in fondo: finché c'è vita c'è speranza. Oggi le azzurre non hanno giocato bene. Terminato il vantaggio il primo tempo con una prodezza di Panico a dispetto di una supremazia territoriale transalpina, la selezione tricolore è crollata nella ripresa a causa di alcuni errori evitabili in fase di disimpegno.

Ciclismo: Vincenzo Nibali reagisce alla sfortuna, sfodera una prestazione sontuosa e riconquista la maglia rossa alla Vuelta di Spagna. Nella fase iniziale della cronometro Penafiel-Penafiel (46 km), lo Squalo di Messina ha forato proprio nelle battute iniziali, perdendo circa 20 secondi. Nonostante ciò l'azzurro, fresco di convocazione per i Mondiali di Melbourne, ha inflitto ben 4'17'' all'ex-leader Joaquin Rodriguez: un abisso. Purtroppo, però, un altro spagnolo, Ezequiel Mosquera, a 34 anni si è inventato la prova contro il tempo della vita, accusando appena 18'' da Nibali ed inseguendo il siciliano a 39 secondi nella graduatoria generale. Tutto si deciderà, dunque, nella tappa di sabato con arrivo in salita (22 km, pendenza media 6%, ma ultimi 3 km con punte del 20%). Il nostro campione dovrà cercare di resistere con le unghie e con i denti. Forza Vincenzo!

Federico Militello

martedì 14 settembre 2010

Azzurre a caccia di un'impresa Mondiale


Le azzurre della nazionale di calcio femminile sono ad un bivio: battere la Francia nel play-off di qualificazione ai Mondiali di Germania 2011 per imprimere una decisa svolta all'intero movimento rosa del Bel Paese. Nel match d'andata disputato Oltralpe la selezione tricolore ha tenuto bene il campo, terminando la sfida sullo 0-0. Ora, però, serve vincere, poiché, in virtù della regola delle reti in trasferta, in caso di pareggio con gol si qualificherebbero le transalpine (a reti bianche, invece, si andrebbe ai supplementari ed, eventualmente, rigori). All'Italia mancherà per squalifica forse una delle sue armi più affilate, Melania Gabbiadini, esterno destro d'attacco spesso decisivo con i suoi dribbling ubriacanti e le sue realizzazioni. L'avversario, inoltre, non sarà dei più semplici: la Francia, infatti, nel girone di qualificazione ha vinto 10 match su 10, segnando 50 gol e subendone 0... Una vera corazzata, che tuttavia non deve in alcun modo intimorire le italiane. La selezione di Ghedin in più di un'occasione ha dimostrato una grande compattezza di squadra, compiendo negli ultimi anni un salto di qualità deciso ed inarrestabile. La nostra nazionale non raggiunge una fase finale dei Mondiali dal 1999. Se quella era l'Italia di Carolina Morace, quella di oggi si identifica nel suo capitano-totem Patrizia Panico, attaccante letale per classe, incisività e freddezza. La 35enne romana festeggerà domani un traguardo prestigioso, diventando la donna dei record per presenze in azzurro (ben 155, superata proprio la Morace).
Il calcio femminile, purtroppo, può contare su una visibilità davvero minimale nel panorama dello Stivale, dove tutto è incentrato nei confronti della versione maschile. In pochissimi sanno che l'Italia può vantare tre titoli mondiali ed uno europeo (quando ancora però non rientravano sotto l'egidia dell'ufficialità), oltre che due finali continentali degli anni '90. Dunque una tradizione antica e prestigiosa, che meriterebbe maggiore considerazione.
In questa Italia calciofila, per certi versi sessista e della cultura della vittoria, l'unico modo per far parlare di sé è vincere. E allora forza azzurre, andiamo ai mondiali.

Federico Militello

lunedì 13 settembre 2010

Brevi. Si fanno valere le azzurre della boxe femminile


Boxe femminile: questa disciplina sta vivendo una fase epocale della propria storia. Con l'inserimento di cinque categorie di peso (47-53-60-69-75) alle prossime Olimpiadi di Londra 2012, appare chiaro come il pugilato rosa stia ormai addentrandosi in una nuova dimensione. In questi giorni si stanno disputando i Campionati Mondiali presso le Isole Barbados. Due azzurre hanno raggiunto gli ottavi di finale e si giocheranno l'accesso ai quarti (da ricordare che ai Giochi Olimpici si qualificano solo 8 atlete per ogni categoria: insomma, partecipare equivale già a mezza medaglia). Nei 51 kg Terry Goldini ha prevalso per 13-4 sulla cinese di Taipei Pin Meng-Chun: al prossimo incontro sfiderà la finlandese Hanne Makinen. Bene anche Marzia nei 57 kg, perentoria nel prevalere 10-1 sull'algerina Monel Meharzi. Ora la 30enne di Pontecagnano attende la fortissima russa Victoria Gurkovich. Niente da fare, infine, per Veronica Calabrese (da poco convertitasi alla boxe dal full contact, disciplina di cui era 4 volte campionessa del mondo) nei 48 kg, costretta a soccombere per 4-3 alla gallese Linsey Holdaway. Avrà tempo e modo di rifarsi.

Tennistavolo: l'Italia resta nella Serie B degli Europei sia con la selezione maschile che con quella femminile. Nella rassegna continentale di Ostrava, infatti, gli uomini hanno ceduto per 3-1 all'Ungheria, mentre le donne, dopo un match equilibrato, si sono inchinate per 3-2 alla Russia. Promozione rimandata al prossimo anno. Ora le azzurre cercheranno gloria nel torneo di doppio, dove Stefanova e Weng Ling Monfardini provengono da due argenti consecutivi nelle passate edizioni (quasi impossibile, invece, un exploit in singolare, data la scarsa forma attuale). Pochissime chances, invece, per gli uomini, dove Mihai Bobocica ha ormai intrapreso una inquietante involuzione. E' presente anche il piccolo fenomeno Leonardo Mutti (grandissima speranza per il futuro), il quale, tuttavia, non è stato schierato nella prova a squadre.

Federico Militello

Sconfinato Molmenti, il sovrano globale della canoa slalom


Daniele Molmenti ce l'ha fatta. Dopo il titolo europeo conquistato lo scorso anno e la Coppa del Mondo agguantata in questa stagione, il 26enne di Pordenone ha raggiunto uno degli obiettivi più ambiti e sognati della sua vita: un bottino iridato tutto d'oro. Ai Mondiali sloveni di Tacen, infatti, il fuoriclasse azzurro, quinto dopo la prima frazione, ha realizzato una seconda discesa portentosa, domando con poderosi colpi di pagaia le tumultuose rapide del fiume. Una prestazione perfetta e da antologia, che non ha lasciato scampo alla concorrenza. Il canoista tricolore, con il tempo totale di 1:31.00, ha preceduto di 2.56 secondi il ceco Vavrinec Hradilek e di 2.74 lo sloveno Jure Meglic. Ottimo anche l'ottavo posto dell'altro italiano Stefano Cipressi, campione del mondo in questa specialità nel 2006 e sul pieno recupero dopo un paio di stagioni tribolate. Il trionfo del Bel Paese è stato completato poi dal bronzo nella prova a squadre.
''E' stata una giornata spettacolare qui a Tacen, ho fatto un gran finale in un clima fantastico: mi sono davvero divertito. Il percorso era molto adatto alle mie caratteristiche; inoltre, durante l'anno, ho anche avuto modo di svolgere alcuni allenamenti su questo campo di gara insieme ad altri miei avversari'', la dichiarazione post-gara del neo-iridato.
Per Molmenti, dunque, si tratta della consacrazione definitiva tra i grandi campioni attuali dello sport italiano. Un atleta che a soli 26 anni ha già vinto praticamente tutto e cui manca solo la ciliegina a Cinque Cerchi per completare un palmares straordinario. Ecco, l'obiettivo è già fissato: Londra 2012.

Federico Militello

domenica 12 settembre 2010

Brevi. Bicocchi re di Madrid. Un altro torneo vinto per la Allegrini


Equitazione: si colora di azzurro la capitale spagnola Madrid. Emilio Bicocchi, in sella a Kapitol d'Aragonne, si è aggiudicato il prestigioso Trofeo Volvo con due percorsi netti ed il miglior tempo nel barrage con 42.89 secondi. Alle piazze d'onore l'olandese Harry Smolders e l'irlandese Dermott Lennon. Un buon viatico per i Campionati del Mondo che si disputeranno ad ottobre negli Usa, nei quali l'Italia, già argento a squadre agli Europei dello scorso anno, cercherà di recitare un ruolo da grande grande protagonista.

Badminton: Agnese Allegrini non si ferma più e conquista anche il Noumea International in Nuova Caledonia. Anche in quest'occasione l'azzurra non ha perso neppure un set in tutta la manifestazione, aggiudicandosi il trofeo superando in finale per 2-0 la messicana Deyanira Angulo (21-6, 21-10). Nello stesso torneo, ottimo argento per Rosario Maddaloni, sconfitto per la seconda settimana consecutiva in finale dal neozelandese Bjorn Seguin. Grazie a questi risultati gli atleti azzurri stanno acquisendo importantissimi punti in chiave ranking-mondiale. Tuttavia, grazie alla Allegrini (già qualificatasi alle Olimpiadi di Pechino 2008), questa disciplina non rappresenta più una cenerentola dello sport italiano, bensì una realtà in costante ascesa. L'unica pecora nera, come sempre, resta la pallamano, ormai praticamente sparita anche con la selezione nazionale.

Judo: niente medaglia neppure per Elio Verde. Il campione campano si è arreso nella finale per il bronzo al russo Galstyan. In precedenza il judoka tricolore era uscito sconfitto nei quarti di finale per mano dell'uzbeko Shobirov. Fuori prima al terzo turno anche le azzurre Moscatt, Moretti e Fornaciti. Zero medaglie, dunque, per la selezione tricolore a questa rassegna iridata. L'Italia è stata certamente svantaggiata dall'introduzione della regola che permette di schierare due atleti per nazione: in questo modo vincere una medaglia (basti pensare che in genere 2 giapponesi sono in grado di monopolizzare i primi 2 gradini del podio) è diventata impresa davvero ardua. Tuttavia non dobbiamo dimenticare gli Europei disputati in primavera, quando gli azzurri fecero incetta di metalli preziosi. Si tratta di un gruppo giovane, nel quale sono normali alcuni alti e bassi. Tra 2 anni il processo di maturazione sarà completo.

Federico Militello


Settebello, un argento come base di partenza verso un futuro radioso


Niente miracolo. Nella finale europea contro la favoritissima Croazia padrona di casa, gli azzurri sono stati sconfitti per 7-3. Equilibrio solo nei primi due parziali (2-2, 1-0), dopodiché la nazionale allenata dall’ex ct azzurro Radko Rudic ha saputo inesorabilmente accumulare un vantaggio incolmabile. Il Settebello aveva approcciato il match con il giusto atteggiamento, sfrontato ed arrembante. Tuttavia la difesa avversaria si è rivelata una macigno inscalfibile: per ben 20 minuti (e per i due interi quarti centrali), infatti, i ragazzi del ct Campagna non hanno trovato lo specchio della porta, a causa di conclusioni spesso centrali, telefonate e prive di insidiosità. Tutto facile, dunque, per la Croazia, che ha meritatamente ottenuto la sua prima affermazione della storia in campo continentale.

All’Italia questa sera non è bastato il gruppo, quello spirito di squadra che sino ad ora aveva permesso di prevalere su tutte le compagini affrontate (salvo i croati nel girone eliminatorio). In partite con poste in palio così elevate sarebbe necessario in certi frangenti l’apporto di un leader, di un trascinatore. Non lo è stato Pietro Figlioli(comunque capocannoniere del torneo ed ormai campione di caratura mondiale), mentre in questa occasione, molto più che con l’Ungheria, si è avvertita non poco l’assenza del capitano Maurizio Felugo.

Finito l’Europeo, è tempo di bilanci. Dopo anni trascorsi in un anonimo Purgatorio (circa 6 anni), culminati con il fondo toccato a Roma 2009 (11mo posto), questo Settebello ha saputo risollevarsi con rabbia e forza di volontà, riuscendo a riassaporare antiche emozioni ed a riportare in alto una disciplina da sempre foriera di grandi risultati per l’Italia. La selezione tricolore creata da Sandro Campagna è composta per lo più da giocatori poco più che ventenni ed alle prime vere esperienze in campo europeo. Basti pensare che gli unici over30 sono il formidabile portiere StefanoTempesti ed il centro-boa Arnaldo Deserti, entrambi 31enni. Alcuni giocatori in particolare, come Luongo, Gitto e Gallo, promettono di costituire la spina dorsale del gruppo per i prossimi 10 anni. Insomma, questa medaglia d’argento lascia più di una sensazione di rappresentare solo il primo podio di una lunga serie, dove magari in futuro si riuscirà a salire anche sul gradino più alto.

Da Zagabria rientra nel Bel Paese un Settebello che ha ritrovato di nuovo dignità e rispetto, riconquistando il meritato posto tra la nobiltà della pallanuoto europea.

Federico Militello

Articolo pubblicato anche su 'Illettore.it'

sabato 11 settembre 2010

4 ori nel canottaggio! Nibali in maglia rossa alla Vuelta


Canottaggio: Italia cannibale ai Campionati Europei di canottaggio di scena a Montemor-o-Velho (Portogallo). Nella prima giornata di finali, quella dedicata alle specialità non-olimpiche, gli azzurri hanno agguantato ben 7 medaglie: 4 ori, 2 argenti ed 1 bronzo. I metalli più pregiati sono giunti dall'otto pesi leggeri, dal quattro di coppia leggeri maschile e femminile e dal singolo leggero di Marcello Miani. Alla piazza d'onore il due con di Ponti-Palmisano (tim. Lenzi) ed il quattro senza donne. Terzo posto, infine, per Laura Milani nel singolo femminile pesi leggeri. A questi straordinari risultati si aggiungono le piacevoli notizie provenienti dalle discipline olimpiche, dove ben 10 equipaggi tricolori hanno raggiunto l'atto conclusivo (fuori solo Cagna-Ustolin nel doppio maschile). Domani, dunque, sono attesi altri podi, con il doppio pesi leggeri Bertini-Luini grande favorito per il titolo continentale.

Ciclismo: Vincenzo Nibali ha conquistato la maglia rossa di leader della classifica alla Vuelta di Spagna. Lo 'squalo' è giunto secondo nell'impegnativa frazione Burgos-Pena Cabarga, con ascesa finale di 5 km al 10% di pendenza media, preceduto di 20 secondi dall'iberico Joaquim Rodriguez. Complice la caduta con conseguente ritiro di Igor Anton, il 25enne di Messina si è installato in testa alla graduatoria generale con 4 secondi di vantaggio proprio su Rodriguez. Ora il talento tricolore dovrà limitarsi ad amministrare la corsa in vista della lunga e favorevole cronometro di mercoledì (46 km).

Judo: ancora una volta il Bel Paese si è fermato agli ottavi di finale ai Mondiali di Tokio. Eliminate tra le migliori 16, infatti, Giulia Quintavalle (57 kg, contro la rumena Caprioriu) ed Edwige Gwend (63 kg, contro l'olandese Van Emden). Domani ci giochiamo l'ultimo jolly: Elio Verde non può tradire le aspettative.

Canoa slalom: ottavo posto per Erik Masoero ed Andrea Benetti nel C2 maschile ai Mondiali di Tacen, Slovenia. Non qualificata per la finale, invece, la giovanissima Clara Gia Pron, condizionata dal salto di una porta. Domani tutti con Daniele Molmenti nel k1 uomini.

Federico Militello

venerdì 10 settembre 2010

Brevi. Setterosa di legno. Buon sorteggio per l'under21


Pallanuoto femminile: l'Italia ha perso per 14-12 con l'Olanda la finale per il bronzo ai Campionati Europei di Zagabria. Ancora una volte le azzurre hanno pagato carissimo un inizio da incubo (5-1 per le orange il primo quarto), oltre che una difesa sciagurata e senza mordente. Attenzione. L'aver raggiunto le semifinali con un gruppo così giovane rappresenta di sicuro un buon risultato, tuttavia serve un deciso incremento delle prestazioni (soprattutto un salto di qualità mentale) per potere veleggiare tranquillamente verso Londra 2012, vero obiettivo di questo Setterosa. Infine un appunto: che senso ha, in gruppo di età verdissima, puntare ancora su un centro-boa 36enne come Elisa Casanova (nella foto)? Non è un controsenso? La monumentale giocatrice siciliana, sopravvalutata dagli addetti ai lavori, non solo non è in grado di fare la differenza in avanti (rari i suoi acuti, addirittura assente nei momenti che contano), ma è anche lentissima nei ripiegamenti difensivi, fattore che crea spesso le contro-fughe avversarie. Sul futuro, nel complesso, sono ottimista. Questa selezione tricolore ha un potenziale notevole, deve solo acquisirne la consapevolezza.

Calcio: sarà la Bielorussia l'avversaria dell'Italia under21 nei play-off di qualificazione agli Europei 2011. I nostri avversari hanno concluso il girone di qualificazione al secondo posto dietro la Scozia. Evitati gli spauracchi Spagna ed Inghilterra.

Canoa slalom: ai Campionati del Mondo di Tacen, Slovenia, tre azzurri su tre hanno conquistato l'accesso alla semifinale: Daniele Molmenti, sesto, Diego Paolini, diciannovesimo, e Stefano Cipressi, trentatreesimo. Inutile dire che puntiamo quasi tutto su Molmenti, vincitore quest'anno della Coppa del Mondo.

Judo: ancora tre eliminazioni agli ottavi di finale ai Mondiali di Tokio. Lorenzo Bagnoli, Francesco Bruyere ed Erica Barbieri, infatti, non hanno oltrepassato l'ultimo ostacolo per l'accesso alla zona-ripescaggi. Il Mondiale tricolore, però, si può dire che inizi domani. In gara ci saranno Giulia Quintavalle ed Edwige Gwend, entrambe da medaglia. Domenica, poi, toccherà ad Elio Verde (forse la nostra arma migliore e già bronzo lo scorso anno), Valentina Moscatt e Rosalba Fornaciti.

Canottaggio: iniziati i Campionati Europei a Montemor-o-Velho (Portogallo). Dalle prima batterie si può già intuire come l'Italia possa puntare ad una buona messe di medaglie. Direttamente in finale il doppio femminile di Schiavone-Sancassani, il due senza di Moranti-Carboncini, i singoli leggeri di Marta Milani e Marcello Miani. Convincente anche l'approdo in semifinale del doppio maschile Cagna-Ustolin (binomio under23 da seguire con estrema attenzione), il quattro di coppia di Raineri-Stefanini-Venier-Sartori ed il due e quattro senza pesi leggeri, rispettivamente di Bertini-Luini e Vlcek-Danesin-Caianello-Goretti.

Federico Militello

FIGLIOLI D'ITALIA!


Tre minuti al termine. L'Italia è in vantaggio 9-7 nella semifinale europea contro l'Ungheria, con i magiari a provare l'ultimo, disperato tentativo di rimonta. Palla a Pietro Figlioli, tiratore sublime e famoso per le sue bordate atomiche. L'italo-australiano carica il destro, compie una finta e poi un'altra ancora. Dopo aver confuso il difensore avversario, lascia partire dagli 8 metri una delicata e soave palombella. La sfera si alza, vola leggera, per alcuni istanti catalizza l'attenzione dell'intero movimento tricolore e sembra rimanere sospesa in aria, immobile. Improvvisa, però, plana come una accecante cometa e va ad infilarsi all'incrocio dei pali. E' il gol che regala all'Italia una finale attesa 9 lunghi anni. Anche nel 2001 gli azzurri sconfissero in semifinale l'Ungheria, quella volta persino in trasferta. Un Settebello immenso, capace di risorgere dopo alcune stagioni di anonimato grazie ad un ct, Sandro Campagna, che ha saputo investire e, soprattutto, credere nei giovani. Un'Italia che ha vinto senza il suo capitano e simbolo Maurizio Felugo (infortunato), a dimostrazione di un gruppo talmente coeso da saper sopperire con successo alle assenze. Il 10-8 conclusivo è lo specchio di una partita in cui la selezione tricolore ha condotto le danze sin dalla prima frazione. Molteplici le chiavi del trionfo: una difesa formidabile nel rendere inoffensive le bocche da fuoco magiare, un attacco quasi perfetto e micidiale in superiorità numerica, una condizione atletica straripante (gli azzurri sembravano nuotare a doppia velocità), la maturazione definitiva di alcuni giocatori, divenuti ormai campioni (Luongo, Gallo e Gitto, il nuovo Silipo, su tutti), la classe di due fenomeni come Figlioli e Tempesti, strepitoso nel neutralizzare ben due rigori. Se la finale per il titolo del Vecchio Continente mancava da 9 anni, l'ultimo oro risale al 1995. Era l'Italia di Rudic, capace di accaparrarsi in pochi anni Mondiali, Europei ed Olimpiadi. Questo Settebello, però, appare lanciato verso un tragitto altrettanto glorioso. La formazione del Bel Paese sarà attesa sabato (ore 21, Raisport1) da un match conclusivo da brividi puri, contro i padroni di casa della Croazia che saranno supportati da oltre 5000 spettatori (oltre che, magari, anche da un arbitraggio di leggero favore, come accaduto oggi con la Serbia) e che sono stati gli unici a prevalere sugli italiani (8-5 nella prima fase) in questo Europeo. Dobbiamo provarci, senza paura. La storia della pallanuoto dello Stivale attende di essere aggiornata.

Federico Militello

giovedì 9 settembre 2010

La motivazione come cardine dell'attività sportiva


Nello sport non sempre si è portati a sfruttare mentalmente tutto il proprio potenziale. Si pensi ad esempio alle amichevoli estive nel calcio, ai test di inizio stagione in F1 o MotoGp, ad un meeting qualunque per Usain Bolt. La mente, magari inconsciamente, tende a sottovalutare questi impegni, ritenendoli nella maggior parte dei casi inutili e noiosi. Tuttavia, in questi casi è necessario trovare una motivazione, in modo tale da rendere utili e fattualmente concrete le azioni in questione. E' fondamentale, dunque, porsi un obiettivo in qualsiasi circostanza, provando a vincere sempre e comunque. Di questo aspetto innovativo tratta il mental coach Giuseppe Montanari. Buona Lettura!


Federico Militello

mercoledì 8 settembre 2010

Brevi. Grecia superiore, Setterosa sconfitto 10-5. Buone notizie dal badminton


Pallanuoto femminile: la Grecia ha sconfitto con pieno merito l'Italia per 10-5, qualificandosi per la finalissima dei Campionati Europei di Zagabria. Per le elleniche si tratta della prima medaglia della propria storia. Le azzurre, invece, disputeranno la finale per il bronzo contro la perdente di Olanda-Russia. Nel match odierno il Setterosa non è mai entrato in partita, subendo oltremodo i movimenti del centro-boa Asimaki e faticando maledettamente in fase realizzativa. Comunque vada la finalina di consolazione, questo gruppo giovane e completamente rinnovato rispetto al flop di Roma 2009 ha ottenuto un risultato di prestigio ed inaspettato. Una volta che i tanti errori commessi per ingenuità ed inesperienza saranno eliminati, con il passare del tempo questa Italia potrà tornare a spaventare il globo con il suo potenziale.

Badminton: l'obiettivo di Agnese Allegrini appare ormai fissato: partecipare a Londra 2012. Il sentiero tracciato sembra quello giusto. Dopo la vittoria nel torneo di Fiji, l'azzurra ha conquistato un argento nel Thaiti Intenational, cedendo in finale alla statunitense Kepura per 21-17, 21-18. In precedenza, però, la più grande interprete del badminton nostrano aveva eliminato la tedesca Grether, n.39 del mondo. Questo sport è in decisa crescita nel Bel Paese, come dimostra anche l'argento conseguito da Rosario Maddaloni nel medesimo torneo (sconfitto in finale 2-0 dallo scozzese Alistar Casey). Entrambi gli atleti tricolori torneranno in campo nel fine settimana per il Noumea International, competizione organizzata in Nuova Caledonia. Avanti così!

Lotta: priva del campione olimpico Andrea Minguzzi e della sempre costante Francine De Paola, l'Italia si è presentata ai Mondiali di Mosca senza grandi ambizioni. In effetti i risultati sino ad ora conseguiti nella greco-romana non sono stati esaltanti, con il solo Daigoro Timoncini a raggiungere gli ottavi di finale. Eliminati al primo turno, invece, Ficara, Scaramuzzi e Manea. Attesi ad un possibile (ma difficile) exploit saranno Valentina Minguzzi nella lotta femminile e Anthony Fasugba nella libera maschile.

Equitazione: trionfo azzurro nella prova CIC3 di completo di Breda. Oro per Fabio Magni (48.10), bronzo per Stella Benatti (50.20).

Federico Militello