venerdì 30 aprile 2010

Brevi: Setterosa, vittoria facile. Squash azzurro nella storia!


Pallanuoto: Italia, ti piace vincere facile? Nella prima partita del girone di qualificazione agli Europei di Zagabria, le Azzurre hanno sommerso l'Ucraina per 19-3. Ottime prove per Bianconi, Emmolo e Casanova. La giovane selezione tricolore è partita piuttosto contratta nella fase iniziale del match, quando troppi passaggi sono stati falliti. Successivamente è emersa la notevole differenza tecnica tra le due nazionali, con l'Italia che ha dilagato in scioltezza. Un test, dunque, poco attendibile per valutare le reali potenzialità di questa squadra. Moderatamente soddisfatto il ct Fiori:'' Le ragazze erano troppo nervose nel primo quarto, forse tradite dall'emozione del debutto. Tuttavia era importante rompere il ghiaccio e l'abbiamo fatto. Ogni partita deve essere vissuta come una tappa di avvicinamento a Londra 2012''. Nell'altra sfida del girone, la Germania ha prevalso 18-5 sulla Francia. Proprio le transalpine saranno le prossime avversarie del Setterosa, che già domani potrebbe festeggiare la qualificazione.

Squash: grandi soddisfazioni per l'Italia agli Europei di Aix en Provence. Per la prima volta nella storia, infatti, sia la nazionale maschile che quella femminile hanno conquistato un sicuro piazzamento tra le migliori 8 selezioni del Vecchio Continente. Gli uomini hanno superato per 3-1 la Finlandia, mentre è stato netto il 3-0 delle donne nei confronti dell'Austria. Domani, rispettivamente contro Repubblica Ceca e Scozia, sarà possibile scalare ulteriormente la classifica: l'obiettivo massimo è il quinta posizione, ma dal prossimo anno le formazioni tricolori lotteranno per traguardi ancora più ambiziosi, poiché saranno automaticamente promosse nella divisione 'elite'. Anche nello squash è grande Italia!

Federico Militello

Bargnani ama l'Italia e promette scintille!


La nazionale italiana di pallacanestro potrà contare nella prossima estate sulla sua stella Nba più lucente, Andrea Bargnani. Il 24enne romano, in una conferenza stampa tenutasi stamattina presso il Salone d'onore del Coni, ha dichiarato la sua volontà di tornare a vestire l'azzurro per le imminenti qualificazioni agli Europei del 2011, le quali saranno cruciali per la realizzazione del sogno Londra 2012. E' davvero significativo l'atto d'amore e di attaccamento al tricolore dimostrato dal cestista italiano: ''La mia è stata una scelta spontanea, perché giocare per l'Italia è per me una fonte di orgoglio. Il basket italiano sta vivendo un periodo molto difficile e spero di poter dare il mio contributo per la risalita. Il mio obiettivo è vincere in azzurro. Le mie esperienze passate con la nazionale non sono state entusiasmanti, ma questa volta ho la maturità giusta per fare bene. Mi metterò a disposizione del ct Pianigiani con tutto l'impegno possibile''. Una tale dimostrazione di affetto verso la propria nazione non potrà che fungere da immenso stimolo anche per i compagni di squadra militanti nella Serie A italiana. Accanto a Bargnani, quasi certa sarà la presenza di Marco Belinelli, mentre dovrebbe mancare la terza stella 'americana', ovvero Danilo Gallinari. Sta nascendo, dunque, un'Italia molto forte, che potrà finalmente riportare il nostro basket nell'elite mondiale. Accanto ai già citati atleti, maturano giorno dopo giorno dei giovani interessanti come Niccolò Melli e Stefano Gentile (il figlio del grande 'Nando'), che possiedono qualità immense ed ancora tutte da scoprire. Inoltre il gruppo tricolore potrà fregiarsi dell'apporto di giocatori dal sicuro rendimento come Gigli, Poeta, Datome, Giachetti e Aradori, atleti di assoluto valore e non dei semplici 'scudieri' per i campioni della Nba. Senza dimenticare la possibilità di convocare un oriundo (Stonerook o Eze?). Insomma, le premesse sono decisamente incoraggianti e la pallacanestro italiana può ambire ad un rapido ritorno ai vertici. Certo, con Andrea Bargnani la strada da intraprendere sarà indubbiamente più agevole.

Federico Militello

giovedì 29 aprile 2010

EuroGinnastica: Italia in finale. Cresce la forma della Ferrari


Quinto posto per la nazionale femminile di ginnastica artistica ai Campionati Europei di Birmingham nella prova di qualificazione: l'obiettivo minimo della finale, dunque, è stato raggiunto. L'Italia ha ottenuto un punteggio complessivo di 161.525, a 4 punti dal terzo posto della Grand Bretagna. In testa la Russia con uno stratosferico 168.325. La selezione tricolore ha dovuto rinunciare in extremis alle prestazioni di Emily Army, infortunatasi ieri mentre si esercitava al volteggio. Bene Vanessa Ferrari, qualificatasi per la finale di specialità al corpo libero con la quarta piazza provvisoria (13.900). La campionessa bresciana ha mostrato una condizione fisica in crescita, che le ha permesso di raggiungere un positivo terzo posto nella classifica all-round virtuale (quest'anno non si assegnano medaglie in questa prova). Oltre al buon esercizio al corpo libero, la 19enne di Orzinuovi ha commesso qualche imprecisione di troppo alla trave, mentre ha solo sfiorato la finale alle parallele asimmetriche (nono posto, ad appena 25 centesimi dall'ottava piazza che valeva l'atto conclusivo). L'obiettivo di Vanessa, tuttavia, rimangono i Mondiali del mese di ottobre, quando presenterà degli esercizi nuovi e ad alto coefficiente di difficoltà: la sfida al globo è lanciata. ''Non mi importa per l'eliminazione alle parallele, perché in quell'attrezzo al momento non sono preparata. Sono delusa, invece, per la trave: ma cosa hanno visto i giudici? Il piede per fortuna va bene e non ho avvertito alcun dolore'', il parere della Ferrari al termine della competizione.
Molto buona anche la prestazione di Elisabetta Preziosa, qualificatasi per la finalissima alla trave con il quarto punteggio (14.250): considerato che l'azzurra è una grande specialista (già quinta ai mondiali in questa specialità), il podio è alla portata. Intanto a livello juniores la formazione azzurra ha conquistato una splendida medaglia di bronzo a squadre: dopo le ottime esibizioni dei colleghi uomini, anche le donne stanno regalando ottimi risultati alla ginnastica italiana.

Federico Militello

Brevi: Filo, peccato! Bene l'Italia nello squash


Tennis: non ce l'ha fatta Filippo Volandri. Il 28enne tennista di Livorno ha lottato strenuamente contro il lettone Ernests Gulbis, cedendo solo al tie-break del terzo set dopo quasi 3 ore di gioco (6-2, 3-6, 7-6 il punteggio finale in favore del baltico). 'Filo' ha dato vita ad un match entusiasmante ed equilibratissimo, in cui ha dato spettacolo con le sue spettacolari e proverbiali accelerazioni di rovescio. Il sogno dei quarti di finale è sfumato di un soffio, ma l'Italia può sorridere per aver finalmente riabbracciato un tennista di assoluto valore, unico negli ultimi anni ad accendere i cuori del Foro Italico.

Squash: ai Campionati Europei a squadre di scena ad Aix en Provence, la nazionale italiana maschile, militante in seconda divisione, ha conquistato tre vittorie nei primi tre incontri della rassegna continentale contro Svizzera (3-1), Ucraina (3-0) e Grecia (3-0). Ora gli azzurri affronteranno la Finlandia nei quarti di finale dei play-off validi per le posizioni dal 5° al 12° posto, risultato che all'Italia mancava dal 2002. La rappresentativa femminile, tra le magnifiche 8 d'Europa dopo la promozione dello scorso anno, è stata eliminata con tre sconfitte nel proibitivo girone iniziale con Inghilterra, Irlanda e Germania ed ora, nel tabellone dalla quinta piazza in poi, attende l'Austria. I migliori azzurri nel ranking mondiale sono Davide Bianchetti (n.40, nella foto con la maglia celeste) e Amir Swelim (43) tra gli uomini e Manuela Manetta (42) tra le donne.

Federico Militello


Il Setterosa a caccia degli Europei


Da domani sino a domenica la nazionale femminile di pallanuoto scenderà in vasca ad Imperia nel girone di qualificazione agli Europei di Zagabria (31 agosto-10 settembre). In un raggruppamento in cui staccano il pass le prime due classificate, avversarie di turno saranno Germania , Francia ed Ucraina. Per la giovane Italia del ct Fiori dovrebbe trattarsi di poco più di una formalità. Il gruppo azzurro sta proseguendo un progetto di crescita intrapreso dopo i Giochi Olimpici di Pechino 2008: età media molto bassa (molte atlete sono del '90, alcune addirittura del '91) e grande entusiasmo sono le caratteristiche principali della selezione tricolore. Accanto alle giovani promesse, tuttavia, è rimasta la colossale centro-boa Elisa Casanova (36 anni), le cui doti di potenza ed esperienza saranno ancora fondamentali per questa nazionale. In porta, inoltre, Elena Gigli (nella foto) rappresenta ormai una certezza, sebbene sia ancora 24enne. Le basi poste, dunque, appaiono buone: giocatrici come Emmolo, Abbate, Crotti, Gorlero e Bianconi sono certamente degli ottimi talenti su cui scommettere e, dopo l'importante esperienza dello scorso anno ai Mondiali di Roma, possiedono le capacità per compiere il definitivo salto di qualità. Questo Setterosa necessita solamente di una svolta mentale: quando avrà raggiunto la giusta consapevolezza nei propri mezzi, allora tornerà a rinverdire i fasti di qualche anno fa. Recentemente l'Italia ha battuto in amichevole il Canada vice-campione del mondo, a testimonianza di una competitività notevolmente elevata. La strada verso Londra 2012 è lunga, ma questa nazionale fa ben sperare in previsione olimpica. Intanto l'obiettivo minimo stagionale sarà vincere una medaglia a Zagabria, passando, ovviamente, per le imminenti qualificazioni. Buon viaggio verso la gloria, piccole azzurre!

Federico Militello

mercoledì 28 aprile 2010

E' tornato SuperPippo: è negli ottavi al Foro Italico!


Filippo Volandri liquida in un'ora di gioco e con un perentorio 6-2, 6-0 il francese Julien Benneteau, n.36 del mondo, volando agli ottavi di finale degli Internazionali di Roma. Partita perfetta per il 28enne livornese, molto sicuro e sempre aggressivo nel gioco da fondo campo. Il transalpino, dal canto suo, non era al meglio fisicamente, poiché nel secondo set ha richiesto l'intervento del fisioterapista. Tuttavia la vittoria di SuperPippo non è mai stata in discussione. Dopo un 2009 in cui non ha praticamente avuto possibilità di esprimersi a causa di un lungo infortunio, Volandri sta lentamente tornando ai livelli di due stagioni or sono. Anche nel ranking la risalita del tennista italiano è inarrestabile: con questo risultato si assesterà intorno alla posizione n.120 (ad inizio anno era fuori dai 200). ''Una partita perfetta, ho giocato veramente bene ed a pochi centimetri dalle righe. Si, Volandri è tornato e mi fa piacere l'affetto della gente'', le parole dell'azzurro nel dopo gara. Al prossimo turno 'Filo' sfiderà il lettone Ernest Gulbis, il giustiziere di Roger Federer: partita difficile, ma non impossibile. ''E' un giocatore che rischia sempre moltissimo, anche se è molto discontinuo. Spero che domani si alti male dal letto... Comunque ci proverò fino in fondo'', ha proseguito Volandri.
Niente da fare per Paolo Lorenzi contro lo svedese Soderling (n.7), sconfitto per 6-1, 7-5: una resa onorevole per il 29enne toscano, entusiasta per la convocazione nella squadra di Davis.
Fuori al secondo turno anche Simone Bolelli, che ha ceduto per 7-6, 6-3 allo spagnolo Fernando Verdasco, n.9 del mondo e recente vincitore del torneo di Barcellona. L'azzurro, tuttavia, ha dato vita ad un match entusiasmante, mettendo paura all'iberico: nel primo set conduceva per 5-2, prima di subire il ritorno dell'avversario; nel tie-break, poi, 'Bole' si vedeva annullare ben 6 set-point, prima di cedere il parziale per 13-11! Nella seconda frazione, inoltre, lo spagnolo otteneva il break al sesto game ed andava ad agguantare un incontro sofferto. Anche Bolelli, dopo un periodo davvero buio, sta finalmente tornando ai suoi consoni livelli di gioco. Indubbiamente la collaborazione con il coach Riccardo Piatti sta cominciando a dare i primi frutti.
In serata Potito Starace cercherà l'impresa con lo spagnolo David Ferrer. Nel complesso, tuttavia, si può già affermare che i tennisti italiani sono rinati. Ora andiamo a vincere in Olanda.

Federico Militello

martedì 27 aprile 2010

Federer subito fuori a Roma; decisi gli azzurri per la Davis


Sorprendente eliminazione al primo turno per Roger Federer nel Masters 1000 di Roma. Il n.1 del mondo ha ceduto in tre set (6-2, 1-6, 5-7) al lettone Ernest Gulbis (n.40). L'elvetico, al debutto stagionale sulla terra rossa, continua la tradizione negativa nel torneo del Foro Italico. ''Non ha funzionato niente oggi, in particolare il servizio. Anche da fondo campo non mi sentivo sicuro. Devo dimenticare in fretta questa sconfitta frustrante'', il commento a fine match dello svizzero.
Festeggia invece l'Italia che, grazie alla vittoria di Simone Bolelli per 6-4, 6-1 sul tedesco Greul, ha piazzato 5 propri rappresentanti al secondo turno, risultato che non otteneva dal lontano 1994: gli azzurri hanno risposto con carattere (oltre che con una buona dose di fortuna, visti i sorteggi favorevoli) ad un inizio di stagione davvero buio. Molto probabilmente, però, la loro corsa si arresterà al secondo turno, a meno di grosse sorprese. In serata Andreas Seppi è stato eliminato dallo scozzese Andy Murray in due set (6-2, 6-4). Domani, inoltre, altre sfide proibitive attendono Lorenzi, Starace e Bolelli, rispettivamente contro Soderling, Ferrer e Verdasco. Match sulla carta più fattibile, invece, per Filippo Volandri, pronto ad affrontare il francese Benneteau alle 13 sul Campo Pietrangeli.
Intanto il capitano Corrado Barazzutti ha diramato le convocazioni per la difficilissima sfida di Coppa Davis contro l'Olanda, valida come secondo turno del Gruppo I zona Europa-Africa. I quattro alfieri tricolori saranno Bolelli, Starace, Lorenzi e Bracciali. Quest'ultimo torna in azzurro a distanza di 3 anni dall'ultima volta con il Lussemburgo e potrebbe tornare utile anche in singolare, mentre Lorenzi realizza a 28 anni il suo grande desiderio di rappresentare il proprio Paese nella competizione più prestigiosa del tennis. Si giocherà sul cemento indoor, superficie assai gradita ai nostri avversari Haase e De Bakker. Olanda favorita, ma l'Italia si giocherà fino in fondo le proprie carte.

Federico Militello

Di Centa, il nuovo De Zolt: sogna un'Olimpiade da over40!


In piena primavera giunge una notizia clamorosa dal mondo degli sport invernali. Giorgio Di Centa, campione olimpico della 50 km skating a Torino 2006, aveva spiegato un mese fa di voler concludere la propria carriera il prossimo anno con i Campionati Mondiali di Oslo. Ora, invece, il 37enne di Tolmezzo rilancia una nuova sfida olimpica, mettendo nel mirino Sochi 2014. Incurante del tempo che passa, dei fortissimi giovani rampanti Northug e Cologna e del timore che il suo fisico possa subire un calo fisiologico, Giorgio aspira ad una nuova avventura a cinque cerchi, da vivere a 41 anni! ''A Vancouver troppe cose non hanno funzionato come avrei sperato e questo mi ha dato la carica per continuare a gareggiare con la stessa grinta e determinazione sino a quando avrò quarant'anni suonati'', le parole del fuoriclasse carnico.
Di Centa novello De Zolt dunque. Il grande Maurilio, infatti, trascinò la staffetta italiana alla conquista dell'oro olimpico di Lillehammer 1994 con una fantastica frazione in alternato, alla veneranda età di 44 anni! Questi grandi campioni, se integri fisicamente, possiedono classe e forza di volontà tali da poter ambire a qualsiasi risultato a dispetto del lento ed inesorabile trascorrere delle primavere. Di Centa, dunque, sarà ancora un leader di una nazionale italiana che cercherà nell'immediato futuro di rinnovarsi con i giovani Noeckler e Pellegrino, i quali potranno trarre giovamento nell'allenarsi con un totem del fondo mondiale. A questo punto, preso atto della decisione del compagno di squadra, anche Pietro Piller Cottrer potrebbe decidere di continuare per altre 4 stagioni? In fondo ha solo 35 anni...Un'ipotesi non da escludere. Tempo fa Caterpiller, rispondendo proprio ad una mia domanda in proposito, disse:''Il buon vino più invecchia e più diventa buono, però bisogna fare attenzione a non farlo diventare aceto. Valuterò anno dopo anno''. E allora buon viaggio verso Sochi, campioni senza età.

Federico Militello

Intervista esclusiva a Petra Zublasing, campionessa del tiro a segno


Petra Zublasing,20enne altoatesina di Appiano San Michele, è la grande speranza del tiro a segno femminile italiano. Lo scorso anno si è affacciata alla ribalta internazionale con uno splendido argento agli Europei di Milano ed una medaglia del medesimo metallo ai Giochi del Mediterraneo. Quest'anno una giornata-no l'ha privata di un altro grande risultato nella rassegna continentale di Meraker, in Norvegia, tuttavia alcuni giorni fa Petra ha stabilito il nuovo record italiano nella carabina 10 metri con l'importante punteggio di 400 punti (che quasi sempre vale un podio ai Mondiali ed alle Olimpiadi). Insomma, la scalata al trono olimpico prosegue spedita.

Dopo gli straordinari piazzamenti dello scorso anno, in questa stagione non sei riuscita ad esprimerti al meglio agli Europei: per quale motivo?
Gli Europei sono stati una gara strana. Ero arrivata in forma ed in fiducia. Il giorno prima della gara, durante l'allenamento ufficiale dove si prova la pedana di tiro, ero abbastanza in crisi perché il pavimento era troppo morbido per la mia posizione. Comunque non voglio cercare scuse, durante la gara mi sentivo una principiante, come se usassi la carabina per la prima volta. Fu una giornata nera, tuttavia utile per ripartire con ancora più grinta.

In estate, però, ci saranno i Mondiali: punti al riscatto? Come ti stai preparando?
Vorrei tornare in piena forma in vista della competizione iridata. Durante la preparazione sarà molto indicativo il test nella gara di Coppa del Mondo di Fort Benning. Ho adottato dei cambiamenti nella posizione di tiro e voglio vedere quali saranno i risultati in una prova ufficiale.

Che cosa rappresenta per te Londra 2012?
Per me le Olimpiadi londinesi rappresentano un sogno. Mi piacerebbe partecipare, anche se per ora non rappresentano un chiodo fisso. Mancano ancora oltre 2 anni e nel tiro a segno possono accadere tante cose.

Il tiro a segno italiano, grazie a te, Niccolò Campriani e Mauro Badaracchi, sta tornando grande per merito dei giovani: si è investito bene su questa disciplina? Vedremo emergere nuovi talenti nei prossimi anni?
Il problema del mio sport è la poca visibilità, poiché non è molto conosciuto dalla gente. Tuttavia possiamo contare su qualche astro nascente a livello juniores. Ci sarebbe una sola cosa da correggere: piuttosto che misurarci spesso con i tiratori italiani, dovremmo sfidare più assiduamente gli atleti del resto del mondo perché è lì che noi vogliamo imporci.

Cosa consiglieresti per rendere questo sport più seguito?
Secondo me dovremmo renderlo più interessante, magari con della musica e con degli speaker che raccontano le fasi di gara. Una cosa del genere è avvenuta a Brescia per la Team Cup ed ha ottenuto un buon successo. Insomma, è necessario movimentare l'ambiente, altrimenti per uno spettatore la competizione può risultare abbastanza noiosa.

Come ti sei avvicinata al tiro a segno? A quanti anni hai cominciato a praticarlo?
Ho iniziato con il tiro a 12 anni, abbastanza tardi, quindi, rispetto a tanti altri. Si è trattato di una pura casualità: nel mio paese organizzavano una piccola gara e, spinta dalla curiosità, decisi di parteciparvi, nonostante mio padre fosse contrario. Dopo aver insistito a lungo, alla fine lo convinsi: fu subito una grande passione per me.

Come si svolgono i tuoi allenamenti?
Si concentrano in determinati periodi: diciamo che si alternano settimane di lavoro intenso ad altre di riposo. Esistono, inoltre, diversi tipi di allenamento: o si svolge una prova controllata, con tempi e numeri tipici di una vera gara, oppure ci si concentra su alcuni aspetti tecnici specifici. Non mancano neppure, ovviamente, gli esercizi per la mente e la concentrazione.

Descrivi in poche parole chi è Petra Zublasing.
Io sono una chiacchierona e non mi fermerei mai di parlare. A casa mi piace molto leggere ed ascoltare la musica, mentre adoro proprio tanto mangiare e dormire. Come tutte le donne amo molto le coccole, anche se in gara sono molto decisa per battere tutte le più forti. Il mio obiettivo è migliorare sempre.

Federico Militello

lunedì 26 aprile 2010

Brevi: 4 azzurri al secondo turno al Foro Italico!


Tennis: nonostante un inizio di stagione sconcertante, i tennisti italiani hanno ben figurato nel primo turno del Masters 1000 di Roma. Al già qualificato Andreas Seppi (che ha sconfitto Fognini nel derby di ieri), si sono aggiunti Potito Starace (6-2, 6-2 al ceco Hajek), Paolo Lorenzi (2-6, 6-4, 6-3 contro lo spagnolo Montanes) e un redivivo Filippo Volandri, che in serata ha prevalso per 6-4, 6-3 sull'australiano Luczak. Domani tocca ad un Simone Bolelli in ripresa (contro il tedesco Greul) completare un insperato pokerissimo. Che le vittorie delle azzurre in Fed Cup stiano risvegliando l'orgoglio maschile? Speriamo. Intanto è importante il ritorno di 'Filo' su buoni standard di gioco: il livornese, dopo quasi un anno di inattività a causa di un infortunio, è rientrato ad inizio 2010 e sta rapidamente risalendo il ranking mondiale, con l'obiettivo di agguantare la top100 entro fine anno. Lorenzi, invece, dopo aver trionfato in molti challenger, ha finalmente trionfato in un match importante del circuito maggiore. Insomma, segnali di risveglio in vista dell'insidiosissimo match di Davis contro l'Olanda (7-9 maggio): si giocherà sul cemento indoor e, con Fognini a rischio forfait per un fastidio al polso e Seppi ormai fuori dal giro, servirà molto probabilmente il miglior Bolelli.

Badminton: dopo la storica qualificazione di Agnese Allegrini a Pechino 2008, l'Italia del badminton fatica a vincere una partita in campo internazionale. Come risolvere il problema? Semplice, assoldando tra le proprie file degli sparring partner stranieri, nel nostro caso gli indonesiani Wisnu Haryo Putro e Taufiq Akbar, i quali, oltre ad allenarsi con i nostri atleti (sperando di innalzarne le potenzialità), gareggiano anche per i nostri colori nei tornei all'estero (Mondiali, Europei ed Olimpiadi a parte, ovviamente). Entrambi, infatti, hanno vinto la medaglia di bronzo nell'Open di Finlandia sia in singolare che in doppio. Gli azzurri 'veri' Giovanni Greco e Marco Mondavio, invece, sono stati eliminati al primo turno.

Federico Militello

'Italia, come stai?': quante vittorie da judo, ginnastica, tennis e motocross


Nel week-end appena concluso l'Italia ha vinto praticamente in tutte le discipline in cui era in competizione. E' decisamente positivo il bilancio degli Europei di judo, dove, oltre alle 4 medaglie complessive (1 oro, 2 argenti ed un bronzo), la squadra azzurra ha lanciato alcuni giovani davvero talentuosi, già pronti a vivere da protagonisti le grandi ribalte internazionali. Verde, Regis, Fornaciti, Gwend, Fornaciti, Moscatt e Tangorre sono degli atleti su cui si potrà puntare ad occhi chiusi nei prossimi anni. Oltre alle giovani promesse, poi, fanno ben sperare i ritorni a buoni livelli dell'olimpionica Giulia Quintavalle e di Paolo Bianchessi, in attesa che i vari Bruyere, Faraldo e Moretti rientrino dai rispettivi infortuni. Dopo un anno di transizione, dunque, l'Italia del judo è tornata decisamente una potenza di questo sport e, vista la giovane età di molti dei suoi esponenti, in futuro si potrà migliorare ulteriormente.

Anche nella ginnastica artistica maschile (e sarebbe il caso di dire 'Finalmente!') per la prima volta dopo almeno 7 anni si sono visti all'opera dei giovani talenti italiani. Tra i seniores hanno ben figurato Paolo Ottavi (quinto agli anelli) e Paolo Principi (molto abile al volteggio), convincenti nella competizione a squadre e dotati di enormi margini di crescita. Priva per infortunio di Enrico Pozzo e per scelta tecnica di Igor Cassina e Matteo Angioletti (entrambi rientreranno ad ottobre per i mondiali), l'Italia si è classificata sesta nella prova per nazioni, un risultato impensabile alla vigilia. La medaglia d'oro di Matteo Morandi agli anelli, infine, ha rappresentato la classica ciliegina sulla torta di una rassegna continentale davvero soddisfacente per la rappresentativa tricolore. Da segnalare a livello juniores il bronzo di Marco Lodadio al volteggio: sì, il vivaio sta maturando.

Continua la magnifica e leggendaria epopea del tennis femminile azzurro. L'Italia, infatti, ha asfaltato per 5-0 la Repubblica Ceca, conquistando la quarta finale negli ultimi 5 anni. Sulle qualità delle varie Pennetta, Schiavone, Errani e Vinci ho già espresso più volte il mio parere. In questa occasione, invece, vorrei rispondere a tutti quei Soloni che ritengono 'inutile e snobbata' la Fed Cup. Questa competizione mondiale dalle grandi tradizioni, così come la Davis al maschile, è da sempre circondata da un'aurea di grande prestigio, perché premia il movimento tennistico di un Paese intero. Una vittoria per la propria nazione è certamente diversa da un trofeo individuale: trionfare insieme alle proprie compagne non ha prezzo. Negli ultimi anni, poi, l'Italia ha dimostrato di essere la nazionale più forte insieme alla Russia, un dato inconfutabile se si osservano con attenzione le classifiche mondiali (solo qualche esempio: selezioni come Danimarca e Bielorussia, sebbene possano contare su delle top10 come Wozniacki e Azarenka, non possiedono tuttavia altre atlete competitive a questi livelli). Negli anni scorsi, inoltre, abbiamo sconfitto in trasferta il Belgio di Justine Henin e la Francia di Amelie Mauresmo (ed in casa la Russia di Svetlana Kuznetsova): di certo non tenniste di seconda fascia... A novembre, poi, le azzurre voleranno in America per l'ennesima finale e quasi certamente questa volta troveranno le sorelle Williams (n.1 e 4 del mondo), desiderose di aggiungere questo trofeo alla loro già ricca bacheca: anche in quel caso, però, l'Italia scenderà in campo con la consapevolezza di poter realizzare una nuova impresa, senza alcuna paura. Infine voglio ricordare come fino al 2006 la nostra nazionale non conquistava successi dalla Coppa Davis del 1978, mentre il tennis femminile solo una decina d'anni fa arrancava in posizioni di non primissimo piano. Insomma, queste ragazze, al posto delle solite ed ingiuste critiche dei 'sapientoni' dello sport, meriterebbero l'erezione di un monumento.

Continua il momento di appannamento del ciclismo italiano nelle classiche. Dopo i segnali incoraggianti pervenuti la scorsa settimana all'Amstel Gold Race, nelle successive Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi i ciclisti del Bel Paese sono stati a dir poco anonimi. Delude sempre più Damiano Cunego, che non riesce ormai da molto tempo (Giro di Lombardia nel 2008) ad agguantare una corsa di prestigio e sembra aver smarrito la propria identità vincente. Tra due settimane inizierà il Giro d'Italia: il riscatto del nostro ciclismo sarà affidato ad Ivan Basso e Franco Pellizzotti. Inutile dire che Riccardo Riccò, in gare come quella di ieri, avrebbe senza dubbio battagliato per il successo finale: se ne riparlerà il prossimo anno.

Ottimi risultati sono giunti anche dagli sport motoristici. Tony Cairoli è nettamente il miglior pilota della classe Mx1 ed è già in fuga nel mondiale. Max Biaggi, invece, si è difeso nel Gp di Assen, mantenendo la seconda piazza in classifica a 20 punti da Haslam: il Corsaro è pronto a sferrare l'attacco a Monza.

Non sono andate a buon fine le qualificazioni ai Mondiali per nazionale femminile di hockey sul prato. Il quinto posto su sei squadre partecipante rappresenta certamente una battuta d'arresto rispetto alla crescita esponenziale palesata negli ultimi 3 anni. Sono pesate certamente le assenze di Matilde Canavosio e Julieta Franco, ma nel complesso la formazione del ct Fernando Ferrara è apparsa troppo fragile in fase difensiva e poco lucida in attacco. Tuttavia non è il caso di abbattersi: il vero obiettivo resta la storica qualificazione a Londra 2012 e questo incidente di percorso dovrà essere analizzato con attenzione per ripartire con entusiasmo verso il sogno a cinque cerchi.

Il memorabile week-end azzurro si è chiuso infine con il terzo posto di Giulia Sergas e Veronica Zorzi nella Coppa Europa di golf ed il medesimo piazzamento di Valentina Truppa nell'equitazione al Gran Prix di dressage. E' un'Italia che sta veramente benissimo.

Federico Militello

domenica 25 aprile 2010

Brevi: le Azzurre del judo sul trono d'Europa!


Judo: si sono conclusi in bellezza gli Europei di Judo tenutisi a Vienna. Che la nazionale femminile fosse la più forte nel Vecchio Continente si era capito (in sei delle sette categorie di peso, le azzurre non avevano fatto peggio del quinto posto a livello individuale, con gli argenti di Edwige Gwend e Rosalba Fornaciti), oggi, però, è arrivata una piacevole conferma: il team italiano, infatti, ha dominato la prova a squadre, conquistando il primo oro della propria storia in questa competizione. La selezione tricolore composta da Fornaciti, Quintavalle, Gwend, Barbieri e Galeone (per di più una formazione molto giovane, n.d.r.), ha prima disintegrato per 5-0 la Gran Bretagna nei quarti, in seguito la Spagna per 3-2 (con le due sconfitte giunte solo a risultato acquisito) ed in finale ha inflitto una lezione di judo alla Polonia (4-1). Risuona forte l'inno di Mameli nella montuosa Austria, a coronamento di un Europeo al femminile davvero memorabile. Quinto posto per gli uomini, superati nella finale per il bronzo dalla Romania per 3-2 (in precedenza gli azzurri, dopo aver sconfitto la Spagna e la favoritissima Russia, si erano arresi in semifinale alla Francia).

Superbike: doppia vittoria per il nord-irlandese Rea nel Gp di Assen. Max Biaggi, che partiva dalla terza fila, è riuscito a limitare i danni con un sesto ed un quarto posto, perdendo appena due punti dal leader del mondiale Haslam (ora a +20). Tra due settimane, a Monza, per il Corsaro sarà tempo di andare all'arrembaggio.

Ciclismo: a 36 anni Vinokurov torna a vincere la Liegi-Bastogne-Liegi (ultimo successo nel 2005). Seconda piazza per il russo Kolobnev. Gli italiani? Dispersi. Cunego e Nibali, infatti, non sono mai stati protagonisti nelle prime posizioni. A questo punto aspettiamo il Giro d'Italia: a Basso e Pellizzotti il compito di ridare smalto al nostro ciclismo. Nella Coppa del Mondo di mountain bike, inoltre, decimo e dodicesimo posto rispettivamente per Marco Aurelio Fontana ed Eva Lechner.

Hockey sul prato: con la vittoria per 1-0 sul Galles (rete di Daniela Possali su corner corto), le azzurre chiudono in quinta piazza le qualificazioni ai Mondiali di Rosario. In Argentina volerà il Giappone, che ha sconfitto per 1-0 l'Azerbaijan nella finalissima.

Golf: nella European Cup disputatasi ad Alicante (Spagna), brillante terzo posto per l'Italia composta dal duo Giulia Sergas-Veronica Zorzi. Successo finale per la Svezia, che ha prevalso nello spareggio sull'Australia.

Equitazione: entusiasmante terzo posto per Valentina Truppa nel Grand Prix Special di dressage di scena ad Hagen, in Norvegia. Con l'ottimo punteggio di 73,80%, l'azzurra è stata superata solo dalla svedese Vilhelmson e dal tedesco Schimdt.


Federico Militello

Epico Cairoli. Cade, si rialza e vince! E' fuga Mondiale!


Cairoli è un extra-terrestre! Il centauro siciliano ha ottenuto una fantastica doppietta nel Gp d'Olanda, portando il proprio vantaggio in classifica generale a 18 punti sul più immediato inseguitore, in tedesco Nagl, mentre il belga Ramon e l'altro azzurro Philippaerts sono rispettivamente distanti ben 37 e 38 punti: dopo appena tre prove del Mondiale, il SuperSiculo ha già fatto il vuoto. In gara-1 Tony non ha lasciato scampo agli avversari, scattando ottimamente dalla pole-position e conducendo una gara in solitario sino all'arrivo. Nella seconda prova, invece, il capolavoro: nei primi giri Cairoli, nel tentativo di sorpassare Philippaerts (primo in quel momento), viene speronato alla ruota posteriore dal rivale, con inevitabile caduta e conseguente perdita di quattro posizioni. A quel punto il 24enne di Patti, con un impeto furibondo e delle traiettorie impensabili per gli altri, ha dato vita ad una rimonta stratosferica, sorpassando in successione Nagl, Bobryshev, Leok e lo stesso Philippaerts con una facilità disarmante. Una volta in seconda piazza, inoltre, il fenomeno italiano non si è accontentato, ma ha colmato in breve tempo il gap di 7 secondi che lo separava dal leader della corsa Ramon, andando a conquistare una vittoria che rimarrà indelebilmente nei cuori degli appassionati. Cairoli è il pilota di cross più spettacolare di tutti i tempi. Molto bene anche Philippaerts, bravo ad agguantare un secondo ed un quarto posto. In gara-1, inoltre, discreta settima piazza per Davide Guarneri (11° nella seconda manche).
Oggi, però, è la giornata di Tony Cairoli: nella patria di Van Gogh, il motocross ha potuto ammirare il suo artista più grande.

Morandi, il Signore degli Anelli: è Campione d'Europa!


Superba prestazione per Matteo Morandi ai Campionati Europei di ginnastica artistica di Londra. L'alfiere azzurro ha conquistato una straordinaria medaglia d'oro, la prima in carriera, con il punteggio di 15.250, precedendo il francese Ait Said Samir (15.100) e l'eterno bulgaro Iordan Iovtchev (grande rivale in passato di Jury Chechi). Per il 28enne ginnasta di Vimercate un'affermazione meritata, che lo riporta sul podio a ben 5 anni di distanza dal bronzo mondiale di Melbourne. Nella stessa gara buon quinto posto per il giovane Paolo Ottavi (14.650), il quale ha sporcato l'esercizio in fase di atterraggio con un piccolo passetto. Nel cavallo con maniglie, invece, Alberto Busnari non è andato oltre la settima piazza con 13.875 nella prova vinta dall'inglese Daniel Keatings. La nazionale azzurra può festeggiare anche la medaglia di bronzo agguantata dallo junior Marco Lodadio, terzo nella competizione del volteggio con 15.275.
Oltre allo splendido alloro di Morandi, proprio dai giovani sono arrivate le indicazioni più incoraggianti per il futuro: i senior Paolo Ottavi e Paolo Principi, oltre che gli juniores Lodadio, Edalli e De Vecchis, hanno disputato una rassegna continentale su livelli davvero interessanti, palesando notevoli margini di miglioramento. Con i sicuri ritorni in squadra di Igor Cassina e Matteo Angiletti, l'Italia può guardare con fiducia al cammino di avvicinamento a Londra 2012.

Federico Militello

Pennetta implacabile, Italia di nuovo in finale!


L'Italia demolisce per 3-0 la Repubblica Ceca e vola per il secondo anno consecutivo nella finale di Fed Cup, la quarta delle ultime cinque stagioni. Il punto decisivo è giunto da Flavia Pennetta. La n.15 del mondo, infatti, ha sconfitto 7-6, 6-2 Petra Kvitova, che, per scelta tecnica, ha sostituito Lucie Safarova. Nel primo set la tennista brindisina partiva subito a razzo e si portava sul 5-2 con un set-point in proprio favore. A questo punto un passaggio a vuoto permetteva all'avversaria di ristabilire la parità e la prima frazione veniva decisa al tie-break, dove Flavia riusciva mantenersi fredda e ad imporsi per 7-3. Una formalità, invece, il secondo parziale, con l'azzurra in totale controllo del match. L'Italia campione del mondo, dunque, proverà a difendere il suo titolo in una finale che si preannuncia durissima. Si giocherà in trasferta negli Stati Uniti o in Russia (al momento le due squadre sono sull'1-1). Nel primo caso sarebbe molto probabile la presenza delle sorelle Williams (che non hanno mai vinto la Fed Cup), mentre a Mosca potrebbero attenderci avversarie del calibro di Safina, Kuznetsova, Dementieva e Sharapova! In entrambi i casi, tuttavia, le azzurre non partirebbero comunque sconfitte, perché possiedono i mezzi tecnici e morali per rivaleggiare ad armi pari con chiunque (ricordate i successi del passato in Belgio contro la Henin ed in Francia contro la Mauresmo?). Questa Italia ha dimostrato che con impegno, dedizione ed amore verso la bandiera, ogni tipo di risultato può essere ottenuto. Dunque, in qualsiasi luogo si disputerà la finale, la nazionale tricolore si presenterà con la convinzione di poter conquistare il terzo titolo della propria storia. Pennetta, Schiavone, Vinci ed Errani formano un gruppo leggendario, che ha portato al Bel Paese risultati impensabili sino a 7-8 anni fa. Il libro di storia, però, continua ad aggiornarsi anno dopo anno: appuntamento a novembre per una nuova avventura di queste fantastiche ragazze.

Federico Militello

Hockey Ghiaccio: superlativa Italia, 3-3 contro l'iridata Russia!


Un capolavoro. La Nazionale italiana di hockey sul ghiaccio ha realizzato al palazzetto Odegar di Asiago un'impresa epica, pareggiando contro l'immane corazzata della Russia, da due anni sul trono mondiale di questa disciplina. Certo, era un'amichevole in vista dei Mondiali tedeschi che inizieranno l'8 maggio ed i nostri rivali erano privi di alcune stelle impegnate nell'Nhl, tuttavia una prestazione di tale calibro non può che sottolineare le potenzialità del gruppo guidato da Rick Cornacchia. In svantaggio per 1-3 all'inizio del terzo e conclusivo tempo, gli azzurri riuscivano ad agguantare gli avversari nel giro di un minuto, tra il 13' ed il 14'. In rete Stefano Margoni e Roland Ramoser, mentre il portiere Gunther Hell è stato nominato miglior giocatore del match. Si tratta di un risultato storico, poiché l'Italia, non pareggiava con la Russia dal 1993 (2-2 ai Mondiali di Monaco): in tutte le altre circostanze, invece, era sempre uscita sconfitta. Questa selezione tricolore possiede ottime qualità e, dopo la vittoria nel mese di febbraio nell'ice hockey challenge, ha dimostrato anche in questa circostanza di poter nutrire delle giustificate ambizioni in vista della rassegna iridata. In Germania affronteremo i maestri del Canada e squadre ostiche, ma alla portata, come Svizzera e Lettonia. Il passaggio del turno (si qualificano le prime 3), dunque, non è impossibile. Vi rimando a maggio, in prossimità dell'evento iridato, per l'analisi dettagliata della rosa italiana. Oggi ad Asiago il ghiaccio è azzurro.

Federico Militello

sabato 24 aprile 2010

Brevi: il resoconto di un sabato denso di appuntamenti sportivi


Motocross: in questo sport splende sempre la stella di Tony Cairoli. Nel Gp d'Olanda il Super Siculo ha conquistato la pole position davanti al belga De Dycker. Più indietro l'altro italiano David Philippaerts, dodicesimo, mentre il grande rivale di Cairoli per il titolo, il tedesco Nagl, è settimo.

Superbike: il nord-irlandese Jonathan Rea scatterà dalla prima piazza nel Gp di Assen, dopo aver abbassato di circa 3 secondi il precedente record della pista di Ben Spies. Quarto il leader del mondiale Haslam, mentre Max Biaggi è appena in undicesima posizione, risultato opaco se si considera che il compagno di squadra Camier è quinto. Domani si prospetta una gara in salita per il Corsaro, che dovrà limitare i danni per perdere meno punti possibili dalla vetta della classifica generale.

Judo: nell'ultima giornata di gare individuali degli Europei di Vienna, l'Italia non ha ottenuto medaglie, ma si è comunque ben comportata con i quinti posti di Assunta Galeone (-78 kg) e Lucia Tangorre (+78 kg). Anche in questo caso si tratta di due atlete giovani con ampi margini di miglioramento. Molto male, invece, gli uomini: Walter Facente (-90 kg), Alessio Mascetti (-100 kg) e Paolo Bianchessi (+100 kg), infatti, sono stati estromessi al primo turno. Nel complesso una rassegna continentale da incorniciare per il gentil sesso, deludente invece (Verde a parte) per il settore maschile. Domani si chiude con la prova a squadre.

Ginnastica: non è riuscito ad Enrico Pozzo il recupero-lampo per la competizione odierna. L'Italia, tuttavia, ha agguantato un ottimo sesto posto nella gara a squadre degli Europei di Londra (oro per la Germania), lanciando segnali importanti in vista delle finali di specialità di domani. Strepitoso il 15.475 di Morandi agli anelli, così come il 14.950 di Busnari al cavallo con maniglie. Sempre meglio i giovani, con un notevole 14.950 di Paolo Ottavi agli anelli (sarà in finale domani) ed un 15.550 di Paolo Principi al volteggio. A metà gara gli azzurri erano addirittura in seconda piazza, poi la stanchezza e le assenze si sono fatte sentire. Ottimo Europeo sin qui, domani è attesa la medaglia.

Hockey sul prato: si è conclusa con una sconfitta per 3-1 contro l'Azerbaijan il girone di qualificazione ai Mondiali per l'Italia. La rete azzurra è stata realizzata da Jasbeer Singh. Domani la nazionale tornerà in campo per la finale 5°-6° posto contro il Galles. Un torneo, dunque, ampiamente al di sotto delle aspettative. Ora sarà necessario invertire la rotta per puntare alla storica qualificazione alle Olimpiadi, magari recuperando giocatrici del calibro di Matilde Canavosio e Julieta Franco.

Beach Volley: nella prima prova stagione del World Tour tenutasi a Brasilia, le coppie azzurre Niccolai-Varnier ed Ingrosso-Ingrosso si sono classificate in 17ma piazza.


Federico Militello

Caparbia Flavia, un ciclone Francesca: l'Italia vola sul 2-0!


Come da pronostico l'Italia festeggia due vittorie nella prima giornata di semifinale contro la Repubblica Ceca ed accarezza ormai il sogno della quarta finale di Fed Cup negli ultimi 5 anni. Ha faticato più del lecito Flavia Pennetta contro Lucie Hradecka, vincitrice per 6-4, 7-5 dopo 1 ora e 40 minuti di gioco. La campionessa del mondo brindisina si è trovata in svantaggio per 4-1 in entrambi i set, a causa del gioco aggressivo dell'avversaria e di un numero eccessivo di errori gratuiti. Come spesso le accade, però, proprio nel momento di difficoltà ha saputo ritrovare la retta via e da vera fuoriclasse, elevando il proprio livello di gioco, ha saputo ribaltare l'incontro in suo favore. ''All'inizio ero molto tesa perché la prima partita è sempre molto importante. Ho sofferto il suo gioco: non dava ritmo ed accelerava improvvisamente. Alla fine sono contenta di aver portato a casa il punto nonostante non abbia espresso il mio miglior tennis'', le parole di Flavia nel dopo gara.
Nel secondo incontro, inoltre, Francesca Schiavone ha letteralmente spazzato via la n.1 ceca, Lucie Safarova, concedendole appena 2 games: perentorio il 6-0, 6-2 finale. La Leonessa ha mostrato il meglio del proprio repertorio, disputando un match eccellente: ancora una volta la maglia azzurra l'ha trasformata in una belva feroce che assale e divora le avversarie (''potevamo giocare per altre 6 ore, ma oggi contro di me non c'era proprio niente da fare''). Proprio tale aspetto piace maggiormente di queste ragazze, ovvero l'amore verso la propria nazionale, un sentimento che prevarica anche sugli interessi personali (la Pennetta nello scorso mese di novembre rinunciò al Masters di Bali per non mancare nella finalissima con gli Usa). Da queste fantastiche tenniste dovrebbero trarre insegnamento anche i colleghi maschi, Andreas Seppi in primis (che ha invece rinunciato all'azzurro).
Oggi le azzurre hanno vinto e convinto, domani proveranno ad aggiungere un nuovo ed indimenticabile capitolo allo loro fantastica antologia della Fed Cup.

Federico Militello

venerdì 23 aprile 2010

Ginnastica: Italia in finale agli Europei. Bene Morandi agli Anelli


Sono iniziati a Londra, seppur con un giorno di ritardo, i Campionati Europei di ginnastica artistica maschili. Non sono presenti le nazionali di Russia, Bielorussia, Ucraina, Georgia ed Israele, impossibilitate ad approdare nell'antica provincia romana di Britannia a causa del noto disagio aereo provocato dal vulcano islandese. L'Italia ha ottenuto la finale nel concorso generale a squadre ed è un risultato significativo: oltre all'assenza di Igor Cassina, che si concentrerà sulla preparazione per i prossimi mondiali, la squadra azzurra si è vista privata del proprio miglior interprete a livello all round, Enrico Pozzo, che ha accusato un fastidio alla caviglie in fase di riscaldamento (i successivi accertamenti hanno escluso fratture e lo staff medico cercherà di recuperarlo per la finale di domani). Nel momento di difficoltà, tuttavia, si sono ben distinti i veterani Matteo Morandi ed Alberto Busnari, oltre che, soprattutto, i giovani Paolo Ottavi e Paolo Principi: finalmente, dopo almeno 7 anni, l'Italia torna a lanciare degli atleti di buone prospettive. Alla fine la nazionale tricolore si è installata in sesta posizione nella classifica finale delle qualificazioni; in testa la Francia. Domenica, inoltre, sarà la volta delle finali individuali. Tre saranno gli azzurri che parteciperanno all'atto finale, con grandi speranze di podio agli anelli. Morandi, infatti, si è qualificato con il secondo miglior punteggio (15.150, con l'esercizio sporcato da un passetto in fase di uscita) alle spalle del francese Ait Said (15.350), mentre Ottavi ha seguito il compagno di squadra con un magnifico quarto posto, che lo lancia nel gotha di questa disciplina. Dopo il ritiro di Coppolino, l'Italia continua a sfornare talenti agli anelli, perpetuando la tradizione della grande scuola del Bel Paese. In finale al cavallo con maniglie anche Busnari, sesto, che potrà cullare anche qualche ambizione di metallo prezioso. Insomma, considerata la fase di rinnovamento della ginnastica italiana, il risultato odierno è decisamente positivo. I giovani di valore non mancano e, come è stato dimostrato quest'oggi, serve solo il coraggio di lanciarli con fiducia nei grandi palcoscenici europei e mondiali.

Federico Militello

Gwend, la guerriera nera: è argento europeo!


A soli 20 anni l'azzurra Edwige Gwend ha conquistato la medaglia d'argento nei -63 kg agli Europei di Vienna, sconfitta in finale dall'olandese Willeboordse (11 primavere più dell'italiana!). L'azzurra nata in Camerun ha compiuto un cammino trionfale sino all'atto conclusivo del torneo, sconfiggendo al primo turno la titolata francese Emane, campionessa del mondo nel 2007, e successivamente la britannica Pitman e la russa Koval. Il talento della Gwend era già emerso in campo juniores, dove aveva conquistato un oro di categoria agli europei dello scorso anno. L'exploit in terra austriaca, però, la consacra come un talento purissimo del judo mondiale, che potrà segnare un'epoca nel prossimo futuro: un altro fiore azzurro è sbocciato in vista dei Giochi Olimpici. La nazionale tricolore a questa rassegna continentale sta mostrando una grande solidità di squadra e, con 3 medaglie in due giorni, si installa tra le migliori nazioni del medagliere: solo Russia ed Ungheria (con 5 podi) hanno fatto meglio. Eliminati al primo turno, invece, Antonio Ciano (81 kg), Erica Barbieri (70) ed Andrea Regis (73). Domani ultima giornata di gare individuali (domenica sarà la volta della prova a squadre): puntiamo su Paolo Bianchessi (+100 kg) e Lucia Tangorre (+78 kg).

Federico Militello

Operazione Repubblica Ceca: le Azzurre puntano alla finale


Al Foro Italico di Roma scenderanno in campo le campionesse del mondo azzurre, con l'esplicito obiettivo di agguantare la quarta finale di Fed Cup negli ultimi 5 anni (già 2 i titoli vinti). Avversario di turno la Repubblica Ceca, nazionale giovane e giunta in semifinale per il secondo anno consecutivo. Sulla terra battuta, in questo momento, le tenniste italiane sono le migliori al mondo. Flavia Pennetta (n.15 del ranking mondiale) è reduce dal trionfo nel torneo di Marbella (con Sara Errani, n.36, in semifinale), mentre Francesca Schiavone (n.17) ha superato Roberta Vinci (n.58) nell'atto finale del Wta di Barcellona. Pare che questa leggendaria nazionale azzurra diventi ogni anno più solida, più consapevole e più forte. L'avversario di turno, tuttavia, non dovrà essere sottovalutato. In particolare potrebbe rivelarsi molto pericolosa la 23enne Lucie Safarova (n.38), mancina il cui gioco molto aggressivo ha messo più volte in difficoltà Pennetta e Schiavone nel recente passato. I precedenti non dicono tutto ma sono comunque importanti: negli head to head la ceca conduce per 2-0 su Flavia (non si è mai giocato sulla terra però) mentre è di 2-2 il computo con Francesca (con la Leonessa impostasi nei due confronti sul rosso). Non ci sono precedenti, invece, tra la seconda singolarista ceca, Lucie Hradecka (n.73), e le nostre migliori rappresentanti. Sarà proprio quest'ultima la prima avversaria della Pennetta nel primo match in programma domani alle 14. A seguire Schiavone-Safarova: nel complesso un buon sorteggio per l'Italia. Le Azzurre, dunque, sono le chiare favorite per il passaggio del turno. Nell'altra semifinale, invece, sfida tra nobili con un avvincente Usa-Russia, con la rappresentativa statunitense priva, come ormai consuetudine, delle sorelle Williams. Anche le zarine schierano una sola stella, Elena Dementieva. L'Italia, in caso di finale, giocherebbe in trasferta con entrambe le nazionali.

Federico Militello

giovedì 22 aprile 2010

A Vienna un argento ed un bronzo per l'Italia


L'obiettivo italiano di questi Campionati Europei di judo era conquistare almeno due medaglie: missione compiuta dopo appena una giornata di gare. Nella splendida Vienna il comportamento della rappresentativa tricolore è stato davvero apprezzabile. Medaglia d'argento per Rosalba Forciniti (nella foto) nei -52 kg, giunta autorevolmente in finale e piegata solo dalla campionessa europea uscente, la russa Natalia Kuzyutina (vincitrice per ippon). Quella della 24enne di Cosenza è una medaglia tanto lucente quanto inaspettata: ha sciorinato una tecnica efficace ed aggressiva, dimostrandosi ormai matura per i grandi palcoscenici internazionali. Il judo italiano ha trovato una nuova stella in proiezione delle Olimpiadi. Molto bene anche Elio Verde nei -60 kg, bravo ad agguantare un bronzo europeo dopo quello mondiale del 2009. Il 22enne di Aversa, inchinatosi al francese Milous (poi oro) in semifinale, ha letteralmente dominato la finale per il terzo posto contro l'armeno Davtyan: l'azzurro, infatti, prima piazzava uno yuko ed un wazari, successivamente realizzava uno spettacolare ippon. Verde è il talento più cristallino del nostro judo ed ormai anche un semplice podio comincia a stargli stretto: possiede le qualità per puntare ancora più in alto. Medaglia sfiorata, invece, per Giulia Quintavalle (-57 kg) e Valentina Moscatt (-48 kg), entrambe quinte. Nella sfida per il bronzo la campionessa olimpica di Pechino 2008 era in vantaggio di uno yuko sull'ungherese Karakas, brava però a ribaltare il confronto con un ippon nelle battute finali. Peccato per Giulia, tornata finalmente sui livelli a cinque cerchi: nei quarti di finale, infatti, aveva superato la fortissima portoghese Telma Monteiro (alla fine terza dopo i ripescaggi). Ora serve ritrovare la giusta continuità. Bene anche la Moscatt, sconfitta nella finalina dalla spagnola Oiana Blanco solo dopo la decisione finale dei giudici: l'incontro, infatti, era terminato in perfetta parità. Anche la 23enne di Torino, dopo l'argento continentale del 2007, sta dunque tornando sui suoi normali standard di rendimento. Nei -66kg maschili, infine, è stato eliminato al primo turno Enrico Parlati. Nel complesso questa prima giornata di gare ha emesso un verdetto inequivocabile: il potenziale della nazionale italiana è tornato ad essere molto alto. Possiamo puntare, infatti, su atleti non solo decisamente competitivi, ma anche molto giovani: il lungo sentiero verso Londra 2012 è tracciato. Domani, invece, non sarà facile ripetere i medesimi risultati odierni, tuttavia Edwige Gwend (-63 kg), Erica Barbieri (-70 kg), Andrea Regis (-73 kg) e soprattutto Antonio Ciano (-81 kg) proveranno ad inserirsi nella lotta per le medaglie.

Federico Militello

Italia sommersa dalla Bielorussia. Mundial, adìos!


E' finita. La nazionale femminile di hockey prato è stata travolta per 5-2 dalla Bielorussia, formazione che in precedenza era stata umiliata per 10-2 dal Giappone. Dopo aver terminato la prima frazione in svantaggio di 2 reti, le azzurre cercavano di reagire con Francesca Faustini che accorciava le distanze. Le avversarie, però, siglavano prontamente il 3-1, prima che Chiara Tiddi riportasse di nuovo le compagne in scia. Nel finale, tuttavia, le bielorusse dilagavano ed estromettevano definitivamente l'Italia dal Mondiale di Rosario (Argentina). Con questo risultato la nazionale dell'Est Europa torna in corsa per la qualificazione alla finalissima. La selezione tricolore, invece, oltre a rinunciare al sogno iridato, in questo torneo ha palesato un netto passo indietro rispetto alle esibizioni degli anni passati, perdendo contro delle formazioni che sembravano ormai almeno due gradini inferiori. In vista di Londra 2012, che resta il vero grande obiettivo, bisognerà capire i motivi di questa debacle e cercare di porvi rimedio per il futuro. Il progetto dell'hockey femminile italiano, sin qui foriero di grandi soddisfazioni, non dovrà arrestarsi davanti ad una cocente delusione, ma dovrà ulteriormente essere portato avanti con serietà e dedizione. Spesso è proprio dalle sconfitte più amare che sorgono le grandi vittorie.

Federico Militello

mercoledì 21 aprile 2010

Il Cobra a braccia alzate al Giro del Trentino! Cunego quinto alla Freccia


Straripante Riccardo Riccò. Nella seconda tappa del Giro del Trentino con arrivo in salita a San Martino di Castrozza, il Cobra ha regolato con una volata imperiale il kazako Vinokurov (leader della generale, grazie alla crono di ieri, con 26'' proprio sul modenese) ed un positivo Ivan Basso. ''Sapevo che era una tappa adatta a me, ma ad un certo punto pensavo fosse andata (a causa di una fuga da lontano che aveva raggiunto un grande margine di vantaggio n.d.r). La mia squadra però è stata fantastica e la ringrazio'', le parole di Riccò a fine gara. Il 26enne di Sassuolo è al momento il miglior ciclista italiano in circolazione, in grado di vincere sia le grandi corse a tappe (in salita ha pochi rivali e non ha nulla da temere nemmeno da Contador) che le grandi classiche (possiede uno spunto veloce davvero notevole). Tuttavia, dopo aver scontato un anno e mezzo di squalifica per doping, il Cobra sta vivendo quest'anno un ulteriore e non giustificato anno di Purgatorio, non potendo disputare le corse più importanti e prestigiose: la Ceramica Flaminia (squadra in cui milita), infatti, non fa parte delle formazioni iscritte al Pro Tour, per cui non ha diritto di partecipare alle grandi competizioni se non grazie ad un invito, non arrivato tuttavia per il Giro d'Italia, dove Riccò avrebbe certamente esaltato la gente con i suoi scatti in salita che tanto ricordano il Pirata Marco Pantani. E' giusto che Riccardo debba pagare ulteriormente per il suo errore? Perché corridori come Basso e Vinokurov sin dal rientro hanno partecipato a qualsiasi gara a tappe? Per quale motivo, invece, lo spagnolo Valverde continua a gareggiare nonostante sia addirittura squalificato per doping nel territorio italiano ed è ancora in corso un'indagine da parte dell'Uci? Sì, Riccò è vittima di una vera ingiustizia, di un sistema poco limpido che agevola alcuni e penalizza altri. Il Cobra, però, saprà aspettare: nei prossimi anni sarà pronto a prendersi le sue rivincite.
Alla Freccia Vallone, intanto, Damiano Cunego è giunto quinto nella corsa vinta dal campione del mondo australiano Cadel Evans. Ottimo terzo lo spagnolo Contador, cui è mancato lo spunto nei 200 metri finali.

Federico Militello

Judo, l'Italia è pronta per gli Europei


A Vienna, in una fresca primavera austriaca, inizieranno domani i Campionati Europei di judo. L'Italia si presenta al via con l'ambizione di conquistare almeno due medaglie. Proprio nella giornata inaugurale caleremo i nostri migliori assi: Elio Verde nei 60 kg, già medaglia di bronzo ai Mondiali del 2009, e Giulia Quintavalle (57 kg), campionessa olimpica a Pechino 2008. Molta attesa per le giovani Valentina Moscatt, Edwige Gwend e Rosalba Forniciti, che dovranno sfruttare questo triennio per presentarsi a Londra da protagoniste. In campo maschile, oltre al già citato Verde, nutrono speranze di podio anche Antonio Ciano (nella difficile e competitiva categoria degli 81 kg) e Paolo Bianchessi (+100 kg), tornato a gareggiare dopo un anno sabbatico in cui era stato in dubbio sul proseguire o meno la propria carriera. Non saranno tra i favoriti, ma proveranno a stupire Erika Barbieri (70 kg), Lucia Tangorre (+70 kg), Enrico Parlati (66kg), Andrea Regis (73 kg), Walter Facente (90 kg) e Alessio Mascetti (100 kg). La nazionale sarà priva inoltre degli infortunati Francesco Bruyere, Francesco Faraldo, Lorenzo Bagnoli ed Elena Moretti.

Federico Militello

martedì 20 aprile 2010

l'Italia cede al Giappone, ma resta in corsa per la finale


Il Giappone ha mostrato di possedere ancora qualcosa in più dell'Italia. Il 3-1 in favore delle nipponiche è un risultato giusto, che le proietta matematicamente nella finalissima di domenica, match che stabilità quale squadra volerà ai Mondiali argentini. Le azzurre, tuttavia, possono ancora sperare di disputare questa partita. L'Italia deve necessariamente vincere i restanti due incontri (contro la Bielorussia e l'Azerbaijan) e sperare che proprio le azere non battano il Giappone (difficile al momento pensare ad un successo sulla forte formazione orientale). E' evidente come il cammino tricolore si sia comunque complicato molto con la sconfitta iniziale contro la Russia, squadra modesta, che oggi ha ceduto per 3-1 proprio alle cugine bielorusse. Tuttavia è doveroso crederci sino alla fine. Ancora una volta nel match odierno ha segnato Chiara Tiddi, la giocatrice più in forma delle selezione italiana. Domani giorno di riposo, giovedì tocca alla Bielorussia, mentre sabato, si spera, sfida campale contro un Azerbaijan che somiglia molto ad una Korea del Sud di serie B (ben 5 le giocatrici coreane naturalizzate). A questa Italia serve la miglior Francesca Faustini, in questi primi incontri non decisiva come in passato. Si può fare Azzurre!

Federico Militello

lunedì 19 aprile 2010

'Italia, come stai?': Pellegrini in marcia verso la leggenda. Segnali di risveglio dal ciclismo


Federica Pellegrini, la stella cometa dei campionati italiani di nuoto. Oltre alla fuoriclasse veneta, infatti, si è visto veramente poco. Il ritorno ai vecchi costumi ha ridimensionato tutti salvo la stessa Pellegrini ed un rinato Filippo Magnini. Fede ha ottenuto il miglior tempo mondiale stagionale nei 200 e nei 400 sl, mentre anche negli 800, specialità per lei nuova, ha fornito delle ottime indicazioni. In vista di Londra 2012 dovrebbe aggiungere al suo programma anche i 100, per provare a vincere in tutte le distanze del crawl. Un po' troppo? Non per lei. Dopo aver conquistato ori olimpici e mondiali, la Pellegrini sta cercando giustamente nuovi stimoli per diventare la nuotatrice più forte di tutti i tempi, una sorta di Phelps al femminile. La sfida è davvero ambiziosa, ma la 21enne di Mirano possiede tutte le doti per realizzare un'impresa titanica. Magnini, invece, si è imposto nei 200 sl, mentre ha dovuto rinunciare ai 100 a causa dell'influenza: a Budapest lotterà per il titolo. Proprio in questa gara si sono viste le cose migliori dai giovani: Orsi (il più talentuoso, un portento anche nei 50), Dotto e Leonardi sono atleti di valore, già pronti per competere a livello mondiale sia a livello individuale che, soprattutto, in staffetta. Faticano ad emergere, tuttavia, i vari Di Tora, Lestingi, Giorgetti, Colbertaldo e Natullo, da anni indicati come grandi promesse e ancora non in grado di compiere un vero salto di qualità a livello internazionale. Tra le donne, Pellegrini a parte, si è rivista una Filippi discreta nei 200 dorso, anche se in palese ritardo di condizione. Ancora troppo acerba, invece, Silvia Di Pietro, mentre per il resto non si intravedono grandi talenti al femminile (la Scarcella ha patito molto il costume in tessuto, finendo addirittura ottava nei 100 rana).

All'Amstel Gold Race i ciclisti italiani sono stati finalmente protagonisti. La notizia più importante riguarda Damiano Cunego, che ha pienamente smaltito la gastroenterite e sarà tra i candidati al successo alla Freccia Vallone e, soprattutto, alla Liegi-Bastogne-Liegi. Molto bene anche Gasparotto, Nibali, Marcato e Gavazzi. Nel Giro di Turchia, inoltre, ha trionfato Giovanni Visconti, mentre si è affermato in una tappa (la prima da professionista) il giovane Elia Viviani (21 anni), talento della pista (punta all'oro nell'omnium a Londra 2012) che farà grandi cose anche su strada (è un passista dotato di un grande spunto in volata, un uomo da classiche insomma). Insomma, il ciclismo italiano non è affatto in crisi, anzi fanno ben sperare i progressi dei giovani (oltre a quelli citati, anche Modolo, Oss e Ginanni). In attesa poi del Giro d'Italia, dove Basso e Pellizzotti faranno scintille. Peccato, infine, che Riccardo Riccò sia costretto ad un ulteriore anno di Purgatorio, nel quale disputerà solo gare di seconda fascia (domani sarà al via del Giro del Trentino): nel ciclismo la legge non sempre è uguale per tutti. L'età (26 anni) è fortunatamente dalla sua parte, quindi avrà tempo e modo di rifarsi.

Sono terminati i Campionati Europei di lotta ed il bilancio italiano è complessivamente positivo (i migliori piazzamenti sono stati i quinti posti di Anthony Fasugba e Valentina Minguzzi). A differenza che nelle passate edizioni, l'Italia ha reso meglio nella lotta libera rispetto a quella greco romana. In crescita il settore femminile. Al momento il panorama della lotta azzurra può essere così rappresentato: abbiamo alcuni atleti di valore in grado di giocarsi medaglie a Mondiali ed Olimpiadi (Minguzzi, oro a Pechino 2008, e De Paola, che erano assenti per infortunio, oltre che V. Minguzzi, Fasugba e Timoncini), tuttavia il livello medio di tutta la squadra è piuttosto distante da quello delle nazioni di vertice, ovvero Russia e Azerbaijan. La geografia di questo sport millenario, nato nell'antica Grecia e diffusosi come un'arte ludica anche tra i Romani, si è spostata ad Est e proprio sui talenti dell'Europa Orientale potrebbe puntare l'Italia nei prossimi anni: nelle categorie juniores, infatti, brillano delle giovani promesse come Anton Scevchenko, Jonathan Cassar e Volodymyr Petruk, figli di stranieri, ma cittadini italiani a tutti gli effetti.

Continua ad agguantare medaglie la nazionale italiana di ginnastica ritmica, già campione del mondo nel 2009. Questa volta agli Europei di Brema sono arrivate 3 medaglie: 2 argenti (nel concorso generale e ai 3 nastri e 2 funi) ed un bronzo (nella prova dei 5 cerchi). Se in futuro non si verificheranno furti come a Pechino 2008 (quando la Cina dal nulla vinse un'immeritata medaglia), allora le farfalle azzurre raggiungeranno sicuramente la posizione che meritano a Londra 2012: il podio.

Nel tennis continua l'ottimo momento di forma delle azzurre, con Francesca Schiavone che ha trionfato nel torneo di Barcellona sconfiggendo in finale Roberta Vinci. Sabato inizierà la semifinale di Fed Cup contro la Repubblica Ceca, dove saremo favoriti (in settimana ci sarà lo speciale su questa sfida).

Federico Militello

domenica 18 aprile 2010

Vucinic è un fuoriclasse, Ranieri il vero mago


Un derby vibrante e palpitante si è concluso con la vittoria della Roma per 2-1. Nel primo tempo, con la Lazio in vantaggio per 1-0, i giallorossi erano spaesati e senza idee, con i reparti di attacco e di centrocampo completamente slegati. Il risultato è stato una totale mancanza di gioco, con zero occasioni da gol nei primi 45 minuti. Poi nell'intervallo la svolta che può valere lo scudetto. Ranieri ha compiuto una mossa che dire coraggiosa è poco: fuori niente meno che i totem Totti e De Rossi, nervosi ed inconcludenti nella prima frazione, dentro Menez e Taddei. Priva dei propri simboli romani, la Roma si è ripresentata in campo con un più equilibrato 4-4-2. La mossa di Ranieri ha pagato, grazie anche alla miracolosa parata di Julio Sergio sul calcio rigore tirato da Floccari ad inizio ripresa. Taddei si è procurato il rigore che Vucinic ha trasformato con freddezza, Menez invece ha letteralmente cambiato il volto della partita, risultando assolutamente immarcabile con i suoi dribbling geniali e le sue accelerazioni brucianti. Proprio da una sua percussione è nato il calcio di punizione che Vucinic ha trasformato con una maestosa sassata. Il montenegrino è il vero trascinatore di questa Roma ed è ormai entrato a pieno titolo tra i migliori calciatori d'Europa. Mirko abbina velocità, tecnica e seno del gol; inoltre è fondamentale anche in fase di ripiegamento e sa motivare i compagni nei momenti difficili: un campione vero. Insomma, questo derby potrebbe davvero fungere da trampolino di lancio per la conquista dello scudetto. La Roma ha mostrato di essere una grande squadra, capace di saper soffrire e di non abbattersi sotto l'immenso peso della pressione che proviene dal popolo giallorosso oltre che dalla necessità di dover fare risultato a tutti i costi. Claudio Ranieri ricorderà questa partita come la migliore della sua carriera, nella quale con un gioco di prestigio da vero mago ha ribaltato le sorti non solo del derby, ma dell'intero campionato. L'allenatore romano ha plasmato la squadra a sua immagine, infondendole tenacia e caparbietà, oltre che una grande fame di successo. Una grande risposta nei confronti di chi, ad inizio stagione, lo aveva definito 'vecchio e perdente'.

Federico Militello

Brevi: reagiscono le ragazze dell'hockey. Azzurri brillanti nel ciclismo


Hockey sul prato: le Azzurre non mollano. Dopo la sconfitta iniziale con la Russia, le ragazze del ct Fernando Carrara hanno superato quest'oggi il Galles per 2-1 al termine di un match molto combattuto. Le italiane, infatti, sono scese in campo molto nervose, a causa della necessità di fare risultato a tutti i costi. Le britanniche sono passate in vantaggio al 13' con la Wilkinson, ma 4 minuti dopo è arrivato il pareggio di Macarena Roncisvalli. Nella ripresa, poi, il gol-vittoria del capitano Francesca Faustini. Oggi contava solo vincere e l'obiettivo è stato raggiunto. L'Italia è ancora in corsa per la qualificazione ai Mondiali e martedì è attesa alla tesi di laurea contro il fortissimo Giappone (8° nel ranking mondiale, 16me le azzurre): vincere sarebbe fantastico, ma anche un pareggio lascerebbe ancora intatte le chances di passaggio del turno. Avanti così Azzurre!

Ciclismo: ha vinto il belga Gilbert, ma alla Amstel Gold Race finalmente i corridori italiani hanno tenuto alto l'onore della Patria. Convincente terzo posto per Enrico Gasparotto, mentre ha destato un'ottima impressione Damiano Cunego, dato in non perfette condizioni di forma alla vigilia a causa di una gastroenterite: il 'Piccolo Principe', tuttavia, è stato sino alla fine in lizza per il successo, cedendo solo negli ultimi metri del Cauberg. Alla Liegi bisognerà fare i conti con lui. Molto bene anche Vincenzo Nibali e Marco Marcato, che hanno animato la corsa con degli attacchi, mentre non ha sfigurato neppure il giovane Mattia Gavazzi. Insomma, l'Italia sta tornando. Buone notizie anche dall'Anatolia, dove Visconti ha trionfato nella classifica finale del Giro di Turchia.

Ginnastica ritmica: l'Italia ha vinto un argento ed un bronzo nella giornata conclusiva dei Campionati Europei di ginnastica ritmica. Nella prova dei 5 cerchi le azzurre sono state superate dalla inarrivabile Russia e dalla Bielorussia, mentre nei 3 nastri e 2 funi si sono inchinate solo alle zarine.

Lotta greco-romana: settimo posto per Vincenzo Scibilia nella categoria 84 kg, mentre sono stati eliminati agli ottavi Daigoro Timoncini (96) e Rocco Ficara (120). A differenza che in passato, l'Italia si è espressa meglio nella lotta libera rispetto a quella greco-romana. Rimando comunque alla rubrica 'Italia, come stai?' il bilancio (positivo nel complesso) di questi Europei.

Federico Militello

Le pagelle del Gp di Cina


Button 9: il campione del mondo inglese ha condotto una gara molto regolare, risultando molto lucido nei momenti chiave. Ha commesso un solo errore nel finale che ha riavvicinato Hamilton. Jenson ha dimostrato di aver vinto con merito il Mondiale dello scorso anno. E' in testa al campionato ed è già alla seconda vittoria stagionale: sarà lui ora la prima guida in Mclaren?

Hamilton 8,5: al momento sul bagnato è il miglior pilota in circolazione. Appena la pioggia cadeva con maggiore intensità, il britannico sembrava avere una marcia in più di tutti gli avversari. Prestazione caparbia, con alcuni sorpassi davvero pregevoli. Bisognerà vedere ora come gestirà la rivalità interna con Button.

Alonso 6: la safety-car ha salvato la sua giornata, permettendogli di recuperare fino alla quarta posizione, con un conseguente buon numero di punti. L'errore in partenza, però, è stato catastrofico a questi livelli. Si è parzialmente rifatto con una buona rimonta e con il deciso sorpasso su Massa prima dell'ingresso nei box. Lo spagnolo, vittoria iniziale a parte, è parso tuttavia poco tranquillo in questi primi Gp stagionali. Dalla prossima gara in Spagna servirà la svolta per poter ambire davvero al titolo.

Massa 5: anonimo dall'inizio alla fine. Mai un lampo, mai uno squillo. Incassa un inaspettato sorpasso da Alonso e fatica a sopravanzare vetture più lente della sua. A disagio sul bagnato.

Vettel 5,5: non brillante in partenza, paga successivamente la strategia sbagliata della Red Bull. La vettura austriaca, inoltre, non possedeva una velocità di punta esagerata, per cui il giovane tedesco non ha avuto vita facile nella rimonta. Alla fine un sesto posto discreto e nulla più.

Schumacher 3: una prestazione sconcertante e per certi versi imbarazzante per il 7 volte campione del mondo. Oltre ad aver concluso la prova ancora una volta alle spalle del compagno Rosberg, ha subito una serie infinita di sorpassi, in alcuni casi quasi senza controbattere. Una volta era il 'mago della pioggia', questa volta l'acqua sull'asfalto si è rivelato un incubo per il Kaiser. Una brutta figura che non potrà non incidere sul morale.

Rosberg 8: è la vera grande rivelazione di questo inizio di Mondiale. Il tedesco ha conquistato il secondo podio consecutivo ed è il primo inseguitore di Button in classifica generale. Quest'oggi si è rivelato ancora una volta un pilota di sostanza, capace di sfruttare al meglio le occasioni favorevoli (la Mercedes, infatti, è ancora piuttosto lontana a livello di prestazioni dai team di vertice). Inoltre sta trionfando a mani basse nel confronto diretto con Schumacher. Da tenere sotto osservazione.

Kubica 7: il meteo gli sta dando una grande mano in queste prime gare. Con una Renault poco competitiva ha agguantato un ottima quinta posizione. Il polacco merita un top-team.

Petrov 7,5: stupenda prova del giovane pilota russo, settimo, che si è permesso anche il lusso di sorpassare Schumacher. Possiede delle buone doti ed è molto aggressivo nei corpo a corpo.

Federico Militello

sabato 17 aprile 2010

Asiago, un esempio per lo sport italiano


Due giorni fa l'Asiago ha vinto il Campionato Italiano di hockey sul ghiaccio, il secondo della sua storia dopo quello del 2001. Il piccolo comune della provincia di Vicenza, definito da Gabriele D'Annunzio 'la più piccola, ma la più luminosa città d'Italia', ha primeggiato con una politica ed un progetto che dovrebbero esser presi ad esempio da tutti gli sport di squadra del Bel Paese.
Un primo dato significativo: ben 6 giocatori dell'Asiago sono stati convocati in Nazionale dal ct Rick Cornacchia per il ritiro pre-mondiale. La società veneta, infatti, ha saputo sapientemente puntare su molti giocatori canadesi ed americani di origini italiani, utili per l'appunto anche alla causa azzurra. Grazie a questi hockeisti, alcuni dei quali dei campioni veri come il portiere Daniel Bellissimo (nominato miglior giocatore del campionato), l'attaccante Dave Borrelli (ancora in attesa del passaporto italiano, che arriverà a breve) ed il fuoriclasse-veterano John Parco (sempre decisivo a dispetto delle sue 39 primavere), si sono rafforzati non solo l'organico, ma anche la qualità e la compattezza della squadra. Asiago, tuttavia, non fa rima solo con oriundo. Da anni ormai viene portato avanti un progetto per l'investimento sui giovani talenti, che ha già fruttato giocatori del calibro di Matteo Tessari, Federico Benetti ed Enrico Miglioranzi, impiegati con continuità e spesso decisivi nelle partite importanti (i primi due sono stati tra i migliori della serie finale dei play-off). Insomma, la strada intrapresa è stata lunga e tortuosa, ma alla fine ha portato alla vittoria. Stranieri di qualità, oriundi utili sia al club che alla Nazionale, giovani italiani lanciati con coraggio in prima squadra: questa potrebbe essere la strada da seguire anche per altre discipline, basket in primis. Dalla piccola Asiago giunge un segnale grande per lo sport italiano.

Federico Militello

Brevi: La Schiavone trionfa a Barcellona! Pellegrini convince negli 800


Tennis: Francesca Schiavone ha vinto il torneo Wta di Barcellona superando agevolmente in finale la compagna di nazionale Roberta Vinci. 6-1, 6-1 il punteggio in favore della Leonessa, che resterà comunque al n.17 del ranking mondiale.

Nuoto: Federica Pellegrini sembra poter diventare superlativa anche nella distanza degli 800 sl. La 21enne azzurra, infatti, si è imposta agli assoluti di Riccione con un buon tempo di 8'27''54. A parte l'immensa fuoriclasse veneziana, tuttavia, questi campionati italiani stanno fornendo segnali sconfortanti, soprattutto dal settore femminile, dove le giovani promesse che tanto bene facevano a livello juniores non riescono ad affermarsi. Non va meglio in campo maschile, se si eccettuano la crescita esponenziale di Marco Orsi nella velocità ed il ritorno di Filippo Magnini ad alti livelli. E' lecito chiedersi, però, quando i vari Di Tora, Lestingi, Natullo e Giorgetti compiranno l'agognato salto di qualità.

Hockey sul prato: brutta ed inattesa sconfitta per la Nazionale femminile nella prima partita del girone di qualificazione ai Mondiali. L'Italia è stata superata per 3-2 (gol azzurri di Tiddi e Faustini) dalle padrone di casa della Russia, sulla carta certamente non tra le squadre da battere. La qualificazione appare già compromessa: ora non si potrà più sbagliare.

Lotta greco-romana: poca gloria per gli azzurri nella giornata odierna. Manea (55kg), Corriga (66) e Scaramuzzi (74), infatti, sono stati eliminati al primo turno. Domani ultima giornata: Daigoro Timoncini punta al bronzo nei 96 kg.

Federico Militello

Ritmica: Azzurre d'argento agli Europei di Brema


Le farfalle azzurre della ginnastica ritmica, campionesse del mondo nel 2009, si confermano su livelli di eccellenza, conquistando una splendida medaglia d'argento ai Campionati Europei di Brema nel concorso generale. Con il punteggio totale di 53.925, le italiane sono state superate solo dalla rediviva Russia (54.500), più agguerrita che mai dopo la sconfitta iridata patita lo scorso anno. Le zarine hanno realizzato la miglior prestazione sia nei 5 cerchi (27.100 contro il 26.600 dell'Italia) che nei 3 nastri e 2 funi (27.400 contro 27.325). Medaglia di bronzo per la sempre competitiva Bielorussia (53.600), mentre è sorprendente il quarto posto delle padrone di casa della Germania, comunque staccatissime dal podio (52.150). In quinta piazza la Spagna, che ha preceduto Bulgaria, Israele ed Azerbaijan.
Ieri nella competizione individuale si era imposta la russa Kanaeva, al secondo trionfo continentale consecutivo. Argento e bronzo rispettivamente per la connazionale Kondakova e per l'azera Garayeva. Tredicesima l'azzurra Julieta Cantaluppi, che ha migliorato di tre posizioni la classifica finale degli scorsi Europei.

Federico Militello