lunedì 27 febbraio 2012

'Italia, come stai?': sci alpino tra veterani e nuove leve





L'Italia dello sci alpino sta vivendo una stagione magica, in cui ha già conseguito ben 16 podi e 4 vittorie. Da segnalare che la selezione tricolore è terza nella classifica per nazioni con 5248 punti, appena 149 in meno della Svizzera che occupa la seconda piazza. In testa, irraggiungibile, vi è l'Austria con 10613. Risultati di questo genere testimoniamo la grande compattezza complessiva della squadra del Bel Paese.

domenica 26 febbraio 2012

Magico Blardone: è trionfo a Cras Montana!





Meraviglioso Blardone. L'alfiere tricolore incanta con una sciata moderna, accarezza la neve tenera e quasi primaverile di Cras Montana e conquista una magnifica vittoria nel terzultimo Slalom Gigante della stagione, la seconda dell'anno dopo il trionfo in Alta Badia che prima di Natale aveva riportato l'azzurro nell'olimpo di questa disciplina.

Argento europeo per Armin Zoeggeler, benissimo Dominik Fischnaller




Nella prima volta in stagione in cui riesce a sopravanzare Felix Loch, Armin Zoeggeler deve comunque accontentarsi della piazza d'onore a Paramonovo, sconfitto dal tedesco Andi Langenhan, che si aggiudica la sua terza gara dell'anno, nonché il suo primo oro europeo in carriera in una competizione che assegnava anche il titolo del Vecchio Continente.

venerdì 24 febbraio 2012

Katie Uhlaender vince i Mondiali di skeleton femminile




Grande sorpresa ai Mondiali di skeleton di scena a Lake Placid. Ad aggiudicarsi l’iride, infatti, è stata l’outsider americana Katie Uhlaender, una sola volta sul podio nella stagione di Coppa del Mondo appena conclusa con il terzo posto di La Plagne. La 27enne del Colorado ha preceduto di 17 e 36 centesimi rispettivamente la canadese Mellisa Hollingsworth, al terzo podio mondiale in carriera dopo l’argento di Igls 2000 ed il bronzo di Koenigssee 2011, e la britannica Elisabeth Yarnold, che dopo l’oro iridato juniores e le due vittorie in Coppa del Mondo a St. Moritz e Calgary, conclude un'annata trionfale con il suo primo metallo prezioso in un grande evento a livello seniores.

giovedì 23 febbraio 2012

'Storia delle Olimpiadi': Atene 1896



Cari amici,

Da qui a fine luglio, nel percorso di avvicinamento a Londra 2012, ripercorreremo tutta la storia delle Olimpiadi dal 1896 al 2008, rispolverando fatti ed accadimenti ormai dimenticati e puntando la lente di ingrandimento, come sempre, sugli italiano che hanno scritto pagine leggendarie del nostro sport.


I primi Giochi Olimpici dell'era moderna si svolsero ad Atene nel 1896, che fu preferita alle candidature di Londra e Parigi. Promotore principale della rinascita delle Olimpiadi ad oltre 1500 anni di distanza da quelle classiche, vietate dall'imperatore Teodosio nel 393 d.C., fu Pierre de Frédy, barone di Boubertin, il quale, ricercando le causa della sconfitta transalpina nella guerra franco-prussiana, la individuò nella mancanza di un'adeguata educazione fisica dei soldati. Il barone, inoltre, voleva anche organizzare un evento che avvicinasse le nazioni e garantisse la pace.

La prima edizione a Cinque Cerchi, dunque, si svolse dal 6 al 15 aprile del 1896. 15 furono le nazioni partecipanti (Australia, Austria, Cipro, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna-Irlanda, Grecia, Italia, Smirne, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Ungheria) e si gareggiò in 9 sport differenti: atletica, ciclismo, ginnastica, lotta, nuoto, tennis, tiro, scherma e sollevamento pesi.
Il medagliere finale fu vinto dagli Stati Uniti con 20 medaglie complessive, di cui 11 d'oro; seconda fu la Grecia (45 podi, ma 'solo' 10 ori), terza la Germania (6 ori e 13 medaglie).
Da segnalare l'impresa del teutonico Carl Schuhmann, capace di vincere 3 ori nella ginnastica artistica (volteggio al cavallo, sbarra e parallele a squadre) ed 1 nella lotta greco-romana.

Il Bel Paese non raccolse allori in quella prima edizione ateniese. Le federazioni sportive non organizzarono alcun tipo di spedizione e l'unico partecipante italiano, che dunque viene ricordato come il primo azzurro di sempre ai Giochi Olimpici, fu Giuseppe Rivabella, il quale abitava ad Atene già da 15 anni. Quest'ultimo, presente nella gara di tiro a segno della carabina militare, individuale, 200 metri, non riuscì ad approdare alla finale del 9 aprile, vinta dall'ellenico Pantelis Karasevdas.
L'Italia, in realtà, avrebbe potuto molto probabilmente vincere una medaglia d'oro, se solo fosse stato concesso di partecipare alla maratona a Carlo Airoldi (nella foto). Nato nel 1870 ad Origgio, nell'allora contado di Varese, il robusto lombardo coltivò sin da ragazzino la passione per il podismo. Nell'anno delle Olimpiadi aveva già vinto corse importanti come la Milano-Lecco e la Torino-Barcellona. Decise di partecipare ai Giochi e di raggiungere Atene a piedi! Partì da Milano il 28 febbraio 1896, sponsorizzato da il periodico "La bicicletta", e percorse ben 1338 km, affrontando mille avventure e, parole sue, uccidendo anche tre lupi. Giunse nella capitale greca il 31 marzo, ma gli fu impedita l'iscrizione alla gara perché nella Torino-Barcellona del 1895 aveva ricevuto 2000 pesetas di premio, il che lo qualificava come professionista, mentre alle Olimpiadi, invece, potevano partecipare solo atleti dilettanti. A nulla servì l'intervento dell'ambasciatore italiano Pisani Bossi, il quale cercò di spiegare agli organizzatori che in Italia non vigeva nessuna differenza tra professionismo e dilettantismo. Grande, naturalmente, fu la delusione di Airoldi: "Per un giovane che nulla possiede come me al di fuori del coraggio e che ha quasi la certezza di arrivare primo, è un bel dispiacere", dichiarò qualche tempo dopo l'azzurro che, a suo modo, è rimasto nella storia.

Il prossimo appuntamento sarà con Parigi 1900, dove l'Italia colse le sue prime medaglie olimpiche.

Federico Militello

martedì 21 febbraio 2012

'Italia, come stai?': lo slittino tricolore punta su Sandra Gasparini




Sandra Gasparini ha conquistato a Sigulda, la pista preferita degli italiani ora che (si spera momentaneamente, ma ne sapremo di più nelle prossime settimane) è stata chiusa quella di Cesana Pariol, il miglior risultato della sua giovane carriera, un brillante sesto posto a meno di un decimo dal podio.
Proprio un anno fa Sandra mi confidò personalmente questa frase: "Per noi giovani italiani ci vuole un pochino più di tempo rispetto ai tedeschi per diventare forti, anche perché dobbiamo sempre andare all'estero ad allenarci ed è necessario imparare a conoscere nei minimi dettagli ogni singola pista. Ma stai tranquillo che arrivo: 2-3 anni e ci sarò anche io a lottare per le medaglie con le tedesche".
L'azzurra, in effetti, sta realmente arrivando dove si è prefissata. I progressi sciorinati in questa stagione sono tangibili, con una continuità di rendimento che ha permesso alla 21enne altoatesina di raggiungere una significativa ottava posizione in classifica generale. Riguardo alla conduzione del mezzo, la portacolori del Bel Paese possiede un'elevata sensibilità, che le consente di esprimersi al meglio su tracciati molto tecnici come lo è appunto quello di Sigulda. Ciò che attualmente ancora la divide concretamente dalle prime 5 posizioni è la fase di spinta, dove paga ancora un dazio troppo elevato alle possenti atlete teutoniche e nord-americane. Proprio su questo aspetto dovrà concentrarsi in estate la nativa di Vipiteno, la quale non è escluso che sin dalla prossima stagione possa puntare al podio almeno in un paio di circostanze. Un risultato del genere all'Italia manca da oltre un decennio, ovvero dai tempi della fuoriclasse Gerda Weissensteiner. La crescita di Sandra Gasparini, inoltre, potrà rivelarsi fondamentale per lo slittino italico non solo per il singolo femminile, ma anche per il team-event , specialità che da Sochi 2014 entrerà a far parte del programma olimpico. Ammesso che Armin Zoeggeler, come ci auguriamo tutti, gareggi ancora per un paio di stagioni e considerando Oberstolz-Gruber (o al limite i giovani Rieder-Rastner) delle garanzie, per la selezione tricolore si rivelerà determinante proprio il contributo della bionda altoatesina, la quale, proseguendo su questo trend di crescita, potrebbe consentire alla propria squadra non solo di ambire ad un podio, ma anche (perché no?) di dare del filo da torcere alla Germania per la medaglia d'oro.

Federico Militello

domenica 19 febbraio 2012

Slittino: ottimo sesto posto per Sandra Gasparini a Sigulda. Italia prima nel team-relay




Clamoroso a Sigulda. Non solo Tatjana Hufner non ha chiuso il discorso sfera di cristallo con una gara d’anticipo, ma addirittura la corsa alla Coppa del Mondo è completamente riaperta. La campionessa del mondo in carica, infatti, non è andata oltre un’anonima decima piazza, scendendo per la prima volta dal podio in questa stagione (non era mai andata oltre la seconda piazza nelle sette prove precedenti, in cui aveva ottenuto 3 successi). La 28enne di Neuruppin non otteneva un piazzamento simile dal 2007, quando fu proprio decima sulla pista di Lake Placid.

Hockey prato: le azzurre superano la Polonia 4-1




Prima vittoria per la nazionale femminile di hockey prato nel torneo di qualificazione olimpica di Nuova Dehli, importantissima per la classifica e per il morale. Le azzurre, infatti, hanno sconfitto per 4-1 la Polonia e si presenteranno dunque nel migliore dei modi alla cruciale sfida di martedì contro il Sud Africa. 

giovedì 16 febbraio 2012

Giorgia Apollonio: "Ai Mondiali per far bene e sognare Sochi 2014"




Giorgia Apollonio, pur essendo ancora giovanissima (compirà 24 anni nel prossimo mese di marzo), rappresenta da ormai diverse stagioni una colonna portante della nazionale italiana femminile di curling. L’atleta di Cortina d’Ampezzo, infatti, era già presente nella selezione tricolore che nel 2006 conquistò l’argento agli Europei di Basilea, riportando l’Italia su un podio continentale femminile a ben 24 anni di distanza dall’ultima volta.
Giorgia, inoltre, è stata la skip che nella passata stagione ha riportato la nazionale azzurra in prima divisione, in una formazione in cui figuravano anche la madre Claudia Alverà e la sorella minore Federica, ancora nel giro delle rappresentative juniores. Il curling, dunque, costituisce una vera e propria tradizione di famiglia, destinata a perseverare ancora a lungo.
La Apollonio, tornata nel ruolo di vice-skip dopo il rientro in nazionale di Diana Gaspari, guarda con fiducia ai prossimi Mondiali in programma a Lethbridge, in Canada, dal 17 al 25 marzo, competizione a cui l’Italia si è qualificata grazie al lusinghiero sesto posto ottenuto ai recenti Europei di Mosca, miglior risultato nelle ultime quattro stagioni. La rassegna iridata attribuirà anche i primi punti utili per strappare il pass olimpico per le Olimpiadi di Sochi 2014, evento a cui la selezione tricolore non vuole assolutamente mancare.

Agli Europei del mese di dicembre avete ottenuto un sesto posto, miglior risultato degli ultimi anni: vi aspettavate questo tipo di prestazione, oppure speravate addirittura in qualcosa in più?
Sapevamo che non avremmo avuto problemi a rimanere in prima divisione e dunque come obiettivo ci eravamo prefissate proprio una quinta/sesta piazza. Poi è normale sperare di far sempre meglio, ma direi che è andata bene così”.

Quanto è stato importante per la nazionale il rientro dopo due anni di Diana Gaspari? Tra la skip di Torino 2006 e le altre compagne di squadra vi erano state delle incomprensioni in passato, ora è tutto superato?
La squadra ne ha beneficiato, ma penso che non sia giusto parlare di singoli, perché in questo sport si gioca in 4 e la squadra è composta da 5 elementi. Penso che a Mosca tutte quante siamo state importanti nei nostri rispettivi ruoli. Oltre alla Gaspari, poi, era rientrata dopo diversi anni in nazionale anche Chiara Olivieri, che secondo me è un’ottima giocatrice. Personalmente non ho mai avuto grossi problemi con Diana, anzi ci rispettiamo a vicenda”.

Dagli Europei sono passati più di due mesi: in questo arco di tempo è cresciuta ulteriormente l’intesa di squadra?
Direi di sì, anche perché noi andiamo d’amore e d’accordo e lavoriamo sodo per raggiungere lo stesso obiettivo”.

Da 2 anni il tecnico canadese Daniel Rafael è alla guida della nazionale italiana: che cosa ha portato di innovativo al nostro curling?
Secondo me poco o nulla. A Mosca è andata bene perché abbiamo avuto un tecnico molto bravo come Brian Gray, a Cortina, invece, siamo seguite da Fabio Alverà. Aggiungo che noi ci alleniamo, ci organizziamo e partecipiamo ai tornei da sole. Ci tengo a precisare, inoltre, che noi andremo ai Mondiali allenate da Fabio Alverà e Brian Gray. La situazione non è tanto diversa con le nazionali giovanili, con le juniores che hanno vinto a Copenhagen e si sono qualificate ai Mondiali sotto la guida di Alverà ed Alberto Menardi, così come i maschietti sono allenati da Joel Retornaz (attuale skip titolare della nazionale italiana maschile, n.d.r.). In tutto questo, mi chiedo sinceramente Rafael dove sia. Da parte nostra ci piacerebbe che potesse essere più presente e partecipe”.

Quali sono i vostri obiettivi per i Mondiali?
Uno solo: fare più punti possibili per la qualificazione olimpica”.

Quali squadre, secondo te, sono le favorite per vincere la rassegna iridata?
Di sicuro Canada e Cina, mentre metterei l’Italia tra le out-siders”.

Nella terra della Foglia d’Acero ritieni che l'Italia possa giocarsela alla pari con tutte le altre squadre?
Assolutamente sì. Già a Mosca abbiamo dimostrato di poter dire la nostra contro tutte le formazioni rivali. In Russia, poi, eravamo arrivate con un solo torneo di preparazione alle spalle”.

Ai Mondiali bisognerà cominciare anche a conquistare i primi punti per Sochi 2014: per l’Italia sarebbe una qualificazione olimpica storica, la prima sul campo dopo la partecipazione a Torino 2006 in qualità di Paese ospitante. Ci credete?
Volere è potere. Lotteremo con le unghie e con i denti e giocheremo sempre con il cuore, che è una grande qualità di noi italiani”.

Come hai vissuto il passaggio da skip a vice-skip?
Non mi è dispiaciuto, perché io so di essere una vice-skip a tutti gli effetti e mi piace moltissimo. Diana Gaspari è un ottimo skip, ha sperimentato molto più di me questo ruolo ed è stata seguita molto di più dai nostri grandi allenatori del passato. Sapevo, dunque, che con il ritorno di Diana ci sarebbe stato un avvicendamento nella posizione di skip, ma a dirla tutta le modalità con cui questo è avvenuto sarebbero potute essere diverse. Comunque io so chi sono ed i ruoli non contano più di tanto, perché il gruppo sta al di sopra di tutto e solo al suo interno sei davvero qualcuno”.

Dopo le Olimpiadi di Torino 2006, in Italia non si parla più di curling: cosa proporresti per aumentarne la visibilità ed anche per diffonderlo maggiormente tra i giovani?
Intanto bisognerebbe lasciare spazio a persone più competenti se vogliamo far crescere il movimento attuale, perché il livello è basso e quasi imbarazzante, quando ho iniziato io le cose non erano così. Bisognerebbe anche fare degli importanti investimenti di propaganda. Non sarebbe male anche una collaborazione tra le squadre del Nord-Ovest ed il Nord-Est dell’Italia. I bambini ed i ragazzi, poi, devono essere lasciati liberi di divertirsi”.


Come vi state preparando per i Mondiali?
Come detto, è da dicembre che ci stiamo arrangiando. Abbiamo trovato alcuni tornei dove rifinire la preparazione e ci stiamo allenando molto dal punto di vista fisico. Ci segue sempre Fabio Alverà, uno dei migliori allenatori italiani, che quest’anno, oltre a noi, ha portato ai Mondiali altre due selezioni azzurre, le juniores e le over50”.

http://wintersport-news.it/7526,News.html

Federico Militello

martedì 14 febbraio 2012

Moguls, il punto sulla stagione: Kearney e Kingsbury dominatori; per l'Italia bene Matiz e Bertoncini




Volge ormai al termine la Coppa del Mondo dei moguls. A 5 gare dal termine della stagione manca ormai solo la certezza aritmetica per la conquista della sfera di cristallo da parte dell'americana Hannah Kearney e del canadese Mikael Kingsbury, assoluti dominatori di un'annata in cui i rivali quasi sempre si sono dovuti accontentare della piazza d'onore.

Loch vs Zoeggeler: una sfida infinita a suon di record





Armin Zoeggeler, numeri alla mano, può a buon diritto essere considerato il più grande slittinista di tutti i tempi.
Il fuoriclasse di Foiana vanta una serie di record invidiabili, tra cui 10 Coppe del Mondo come l'austriaco Markus Prock e, soprattutto, il maggior numero di successi nel circuito maggiore, ben 54 (che in Italia hanno consentito al Cannibale di diventare l'atleta più vincente di sempre in Coppa del Mondo negli sport invernali, superando anche Alberto Tomba, fermo a 50).

lunedì 13 febbraio 2012

'Italia, come stai?': Fontana tra le grandi dello sport italiano; infinito Zoeggeler




Numeri alla mano, Arianna Fontana in questo momento è la miglior atleta al mondo nello short track. La 21enne di Sondrio, infatti, ha conquistato ben 6 successi stagionali in Coppa del Mondo, 4 nei 500 metri e 2 nei 1500, a dimostrazione di una polivalenza ormai totale e con l'azzurra in grado di gestirsi al meglio in tutte le distanze di gara.



Considerando la sua giovanissima età, è impressionante il palmares della portacolori del Bel Paese: 4 titoli europei all-round, due bronzi olimpici (in staffetta a Torino 2006, quando era ancora 15enne, e nei 500 a Vancouver 2010), tre medaglie individuali ai Mondiali (più il bronzo all-round dello scorso anno) ed una in staffetta. Da ieri, a questi prestigiosi successi, va aggiunta anche la sfera di cristallo dei 500 metri, la prima in carriera. Risultati che proiettano Arianna Fontana tra le atlete simbolo dello sport italiano attuale. L'impressione, tuttavia, è che il bello debba ancora venire, con la lombarda che solo da questa stagione ha incominciato realmente a dominare ed a comprendere di poter davvero monopolizzare questa disciplina.
Il prossimo obiettivo della fuoriclasse tricolore saranno i Mondiali di Shanghai (in programma tra un mese), dove, inutile nasconderlo, andrà a caccia della medaglia d'oro all-round. In questo momento, infatti, nessuna atleta al mondo possiede l'eclettismo dell'azzurra, capace di non lasciare scampo alle avversarie nei 500 grazie ad una eccezionale esplosività muscolare e di mettere i propri pattini davanti a quelli delle altre anche nei 1500 con una condotta di gara che vede sempre l'azzurra compiere una progressione inarrestabile negli ultimi 3 giri. Godiamoci, dunque, un talento che potrà riservarci successi in serie da qui fino alle Olimpiadi di Pyeongchang 2018 (auspicando, naturalmente, che la giovane azzurra mantenga le motivazioni necessarie per gareggiare ancora per tutti questi anni).
Lo short track femminile italiano, tuttavia, non è solo Arianna Fontana. La stagione in corso, infatti, ha segnato la definitiva consacrazione di Martina Valcepina, capace di salire per ben 5 volte sul podio su 8 gare in programma nei 500 metri con 3 argenti e 2 bronzi. Una continuità di rendimento invidiabile quello della 19enne di Sondrio, che le è valso la meritata piazza d'onore nella classifica di specialità alle spalle della compagna di squadra. Anche la giovane valtellinese, inoltre, è lanciata a vele spiegate verso la polivalenza, essendo già migliorata molto anche sui 1000. Se nel prossimi biennio compiranno dei significativi miglioramenti anche Elena Viviani, Cecilia Maffei ed Arianna Valcepina (sorella minore di Martina), allora l'Italia potrà puntare realmente ad un risultato di assoluto rilievo anche nella staffetta olimpica di Sochi 2014.

Armin Zoeggeler ha fornito l'ennesima dimostrazione (non che ne avesse bisogno in realtà) di essere il più grande slittinista di tutti i tempi, con il buon Loch che dovrà sudare le proverbiali sette camicie per infrangere i record del Cannibale. Dopo una delle sue peggiori stagioni in carriera, con soli due podi conquistati a Igls e Koenigssee, il 38enne di Foiana ha tirato fuori gli artigli proprio nell'appuntamento più importante dell'anno, dove la classe e l'esperienza contano più di qualsiasi altra cosa. Il bronzo iridato di Altenberg possiede un valore immenso, perché costituisce una salutare boccata d'ossigeno al morale del fuoriclasse azzurro, che ha avuto la conferma di poter ancora rivaleggiare con chiunque a dispetto dell'età. Il vero problema, quest'anno, è stato quello dei materiali, mai all'altezza di quelli dei tedeschi e, soprattutto, di Felix Loch. Sino allo scorso anno il Cannibale pagava dazio in fase di spinta (particolare dove nelle ultime apparizioni è persino migliorato), riuscendo però ad imporsi grazie ad una velocità maggiore rispetto ai rivali. Questo, invece, non è accaduto quest'anno, tanto che Zoeggeler ha preparato in fretta e furia una nuova slitta per i Mondiali, che, seppur ancora non rodata a sufficienza, ha lasciato comunque intravedere dei miglioramenti.
Per il carabiniere altoatesino e per lo slittino italiano in generale, sarebbe fondamentale la riapertura della pista di Cesana Pariol, cruciale per gli allenamenti della squadra e per testare i materiali. Indiscrezioni dicono che le possibilità che tale eventualità si verifichi esistono e novità in tal senso si sapranno nei prossimi giorni.
Intanto, auspicando che il Cannibale non ci faccia scherzi e continui a deliziarci con le sue imprese fino a Sochi 2014, lo slittino tricolore si conferma più vivo che mai, con i bronzi Under23 conquistati da Rieder-Rastner, Dominik Fischnaller e Sandra Gasparini. Quest'ultima, qualora si avvicinasse ulteriormente al vertice nel prossimo biennio, potrebbe garantire al Bel Paese una medaglia quasi certa nel team-event alle prossime Olimpiadi.
Nell'attesa che questi giovani crescano, l'Italia continua ad affidarsi al suo 'vecchio leone' che continua a ruggire con impeto ed autorevolezza.

Federico Militello

domenica 12 febbraio 2012

Arianna Fontana vince la Coppa del Mondo nei 500 metri!




Impresa storica per Arianna Fontana, che trionfa nell'ultima gara stagionale dei 500 metri a Dordrecht, in Olanda, ma soprattutto si aggiudica la sua prima Coppa del Mondo di specialità in carriera. Il trionfo azzurro è stato completato dal terzo posto parziale e dal secondo nella generale di una superlativa Martina Valcepina, fondamentale nel coprire le spalle alla compagna nell'atto conclusivo della competizione.

Per Arianna Fontana si tratta di un'apoteosi meritatissima, avendo vinto ben 4 gare in stagione nella distanza più breve, più altre due nei 1500 metri. Nella finale odierna la 21enne di Sondrio scattava dalla seconda posizione scavalcando subito la canadese Marianne St-Gelais, mentre la Valcepina era terza ed ostacolava nel miglior modo possibile i tentativi di sorpasso da parte della cinese Liu Quihong, leader della classifica di specialità. Le posizioni non cambiavano più fino alla fine, con la pattinatrice asiatica che veniva anzi scavalcata dalla canadese Valerie Maltais.

In classifica generale, dunque, la vice-campionessa del mondo in carica ha trionfato con 4800 punti, 846 in più rispetto alla compagna di squadra, che ha superato per appena 12 lunghezze proprio Liu Qiuhong.
Grazie a questo trionfo, Arianna Fontana riporta una Coppa del Mondo individuale in Italia a distanza di ben 9 anni dall'ultima volta, quando Fabio Carta si impose nei 1500 metri.

Un'impresa titanica dunque, che consacra definitivamente la giovane azzurra come stella lucente dello short track planetario.

Federico Militello

sabato 11 febbraio 2012

Il Canninale non tradisce: è bronzo mondiale ad Altenberg




Felix Loch si conferma l'uomo del presente e del futuro, conquistando ad Altenberg il terzo titolo mondiale della sua giovane carriera dopo quelli del 2008 e del 2009. Il 22enne tedesco, dominatore della stagione di Coppa del Mondo con ben 5 vittorie su 7 gare, si è rivelato inattaccabile per tutti gli avversari, facendo segnare il miglior crono in entrambe le manche ed il nuovo record della pista con il tempo di 53.590 secondi.


Il campione olimpico in carica ha preceduto Albert Demchenko, che a 40 anni ha agguantato un argento storico per la Federazione russa, sino ad ora mai sul podio in un Mondiale. In realtà tre medaglie iridate nel singolo (un oro, un argento ed un bronzo) e due nel doppio (primo e secondo posto nel 1978) giunsero negli anni '80 per mano di Sergej Danilin e degli equipaggi composti da Bremse-Krikis e Jakuschin-Schitov, i quali gareggiavano tuttavia sotto la bandiera dell'Unione Sovietica.

Demchenko, terzo al termine della prima manche, ha scavalcato nella discesa conclusiva un combattivo Armin Zoeggeler, il quale ha strappato un bronzo importantissimo che dà un senso ad una stagione travagliata e costellata da problemi fisici (alla schiena) e, soprattutto, di materiali, anche in questa circostanza notevolmente più lenti rispetto a quelli di Loch e Demchenko.
Il Cannibale, staccato di di 0.414 dalla vetta e di 0.0086 dalla piazza d'onore, ha commesso una piccola imperfezione nella frazione conclusiva, siglando comunque l'ennesimo risultato storico di una carriera irripetibile: il 38enne di Foiana, infatti, ha messo in bacheca la sua decima medaglia in un Mondiale (che diventano 13 considerando le prove a squadre).
Dopo una stagione con due soli piazzamenti tra i top3 in Coppa del Mondo, questo bronzo costituiva un risultato tutt'altro che scontato, dunque è chiaramente raggiante il fuoriclasse italiano a fine gara: “Sono molto felice per il risultato, è una medaglia molto importante. Era molto difficile alla vigilia pensare di poter salire sul podio qui, su una delle quattro piste dei tedeschi, che quest'anno sono diventati veramente molto forti, soprattutto Loch. Per me questa medaglia rappresentava l'obiettivo stagionale ed ho lavorato moltissimo per conquistarla. E' la mia decima medaglia mondiale, la prima di bronzo, che mi infonde grande fiducia per terminare al meglio la stagione. Questo podio, inoltre, significa molto anche per tutto lo slittino italiano, che si dimostra vivo e mette in luce dei giovani che garantiscono il futuro”. Il Cannibale, poi, non scioglie definitivamente i dubbi sul suo futuro, anche se allontana per ora l'ipotesi del ritiro: “Per ora non penso al ritiro, però molto dipenderà dal mio giudizio sulla pista olimpica di Sochi, che sono stato invitato a provare dagli organizzatori a fine marzo. Sarà un test molto importante, che, insieme al mio stato di salute, mi farà decidere in maniera definitiva sul mio futuro”.

Soddisfatto anche il tecnico della selezione tricolore Walter Plainkner: “Questo bronzo vale come un oro. La nazionale tedesca è diventata fortissima come mai in precedenza. Sono convinto che Armin possa chiudere in bellezza la stagione, magari vincendo a Sigulda, pista che da sempre ci è amica”.

Galvanizzato per il successo il neo-iridato Felix Loch: “E' stata una gara perfetta, soprattutto nella prima manche dove ho realizzato il record della pista. Nella seconda, invece, ho commesso un errorino ed a mio padre (Norbert, allenatore della nazionale teutonica, n.d.r.) deve essersi fermato per un attimo il cuore. Sono ancora giovane, quindi spero di poter vincere ancora uno o più Mondiali”.
Quasi incredulo, invece, l'immarcescibile Albert Demchenko: “Sono attonito. Mai avrei potuto immaginare di salire sul podio. Questa medaglia è per la Russia, che l'aspettava da 20 anni”.

Convincente la prestazione degli altri due azzurri in gara: ottavo David Mair, 11mo l'ancora 18enne Dominik Fischnaller, al debutto in una rassegna iridata. Quest'ultimo, inoltre, ha conquistato anche la medaglia di bronzo nella competizione riservata agli under23, vinta, neanche a dirlo, da Loch davanti al russo Evgeny Voskresenskly.

L'Italia, dunque, chiude una giornata positiva con 2 bronzi, conquistati dal 'vecchio leone' e dall'apprendista campione: passato, futuro, ma anche (e soprattutto) presente di uno slittino tricolore che non tradisce mai.

http://wintersport-news.it/7449,News.html

Federico Militello

venerdì 10 febbraio 2012

Tiro con l'arco: Galiazzo e Valeeva campioni del mondo indoor!




Dominio italiano nelle gare individuali seniores dei Mondiali indoor di Las Vegas. Dopo essere approdati brillantemente in finale, Marco Galiazzo e Natalia Valeeva si sono aggiudicati il trono iridato, mentre lo junior Luca Maran è stata superato nell'atto conclusivo dall'olandese Sjef Van Den Berg solo alla freccia di spareggio.

Galiazzo, campione olimpico ad Atene 2004 ed argento a squadre a Pechino 2008, ha avuto la meglio dell'americano Jake Kaminski per 6-5 dopo il colpo supplementare (10-9 per l'azzurro), in un match equilibratissimo e sempre sul filo dell'equilibrio.

6-4, invece, il successo di Natalia Valeeva, già iridata nell'individuale outdoor nel 2007 e nel 2008, contro la statunitense Miranda Leek.

Un'altra medaglia per il Bel Paese è giunta anche dalla prova a squadre femminile, con la selezione tricolore composta da Valeeva, Elena Tonetta e Guendalina Sartori capace di agguantare la medaglia di bronzo alle spalle di Stati Uniti (nostri giustizieri in semifinale) e Giappone, ma davanti alla Russia. Il team maschile (Galiazzo, Michele Frangilli e Massimiliano Mandia), invece, si è fermato ai quarti di finale contro l'Ucraina (229-225).

L'Italia, nel complesso, esce da questo Mondiale con una grande iniezione di fiducia verso le Olimpiadi di Londra 2012, anche se, è bene sottolinearlo, erano assenti nazionali di grande caratura come l'India e, soprattutto, la Corea del Sud. Dunque non bisogna amplificare l'eco di questi risultati, ma prenderli solo come una significativa base di partenza in vista dell'obiettivo a Cinque Cerchi.

Federico Militello

giovedì 9 febbraio 2012

Mondiali di slittino: il Cannibale sogna l'iride nella tana del lupo




Ai Mondiali non ci renderà la cose così facili come nelle precedenti gare di Coppa del Mondo”. Pensieri e parole di Norbert Loch, padre del dominatore della stagione Felix, nonché direttore tecnico della nazionale teutonica di slittino.

La Germania sa di essere la nazione da battere nella rassegna iridata di Altenberg, ma al tempo stesso è consapevole di come un solo uomo sia in grado di impensierirne il predominio. Seppur reduce da una delle sue peggiori annate di sempre, con appena due podi conquistati in tutto (terzo a Igls e secondo a Koenigssee), Armin Zoeggeler continua ad infestare gli incubi dei tedeschi. Sarà anche in difficoltà, con delle slitte che non assecondano il suo inimitabile stile di guida, ma il Cannibale resta sempre il Cannibale e può graffiare sempre ed in qualsiasi momento. I marcantoni teutonici sono consci di questo. E lo temono.
Inoltre un precedente lascia aperta la porta della speranza in casa Italia: nella stagione 2004/2005, infatti, il 38enne di Foiana, pur non essendosi aggiudicato alcuna gara di Coppa del Mondo (l'unica vinta dal russo Albert Demchenko), riuscì poi a vincere i Mondiali di Park City, ovvero su una delle sue piste preferite. Come lo è Altenberg d'altronde, dove l'immenso fuoriclasse dello sport italiano conquistò il primo successo in carriera nel 1995 ed in cui è salito sul gradino più alto del podio per ben 8 volte (1999, 2000, 2001, 2003, 2007, 2008, 2009).

L'ultimo precedente su questo budello, tuttavia, è favorevole a Felix Loch, che lo scorso anno si impose proprio davanti a Zoeggeler. Proprio il 22enne campione olimpico, vincitore di ben 5 gare in stagione, sarà il favorito d'obbligo per la medaglia d'oro, che sarebbe il terzo della sua carriera dopo quelli di Oberhof 2008 (quando fu l'atleta più giovane di sempre a vincere una rassegna iridata) e Lake Placid 2009.

La Germania, poi, ha sin qui quasi sempre monopolizzato i podi delle tappe di Coppa del Mondo, grazie anche al fatto di poter contare su dei materiali altamente competitivi. L'unico non-tedesco a raggiungere la top3 quest'anno è stato proprio Armin Zoeggeler.
L'impresa si prospetta ad elevatissimo coefficiente di difficoltà: nella tana dei tedeschi, tuttavia, il Cannibale ci proverà.

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Federico Militello

martedì 7 febbraio 2012

Calcio a 5: l'Italia supera il Portogallo 3-1 e vola in semifinale agli Europei




La nazionale italiana di calcio a 5 supera per 3-1 il Portogallo nei quarti di finale degli Europei di scena in Croazia ed approda in una semifinale continentale a 5 anni di distanza dall'ultima volta.

Dopo un primo tempo molto tattico, in cui ad una supremazia sterile dei lusitani la selezione tricolore ha contrapposto una clamorosa occasione fallita da Patias a tu per tu con il portiere, i ragazzi del ct Menichelli hanno preso progressivamente in mano le redini del match nella seconda frazione.
L'Italia passava in vantaggio dopo appena 49 secondi grazie ad un'autorete di Arnaldo Pereira, propiziata da una rapida ripartenza operata da Fortino e Saad Assis. Il Portogallo, tuttavia, pareggiava 3' dopo grazie alla sua stella Ricardinho, imbeccato nel migliore dei modi da Gonzalo, che aveva rubato palla a Vampeta a metà campo.
La formazione del Bel Paese non demordeva e costruiva occasioni in serie, la più clamorosa quella di Patias, che sparava incredibilmente alto a porta quasi sguarnita. Il gol, tuttavia, era nell'aria ed arrivava puntualmente al 10', con Saad Assis che scagliava il pallone in rete dopo un'ottima sponda di Romano.

Nel finale, poi, i lusitani schieravano il portiere di movimento, ma l'Italia ne approfittava per rubare palla ai rivali e per siglare il 3-1 da oltre metà campo ad opera di Patias.

In semifinale la selezione tricolore sarà attesa ad un compito durissimo contro la Spagna, che ha vinto 4 delle ultime 5 edizioni degli Europei, le ultime 3 consecutive (l'ultimo oro non iberico è stato quello conquistato dall'Italia nel 2003). La nazionale giallo-rossa, inoltre, rappresenta anche una vera e propria bestia nera per il Bel Paese, avendoci sempre sconfitto negli ultimi e pesantissimi confronti diretti: la finale dei Mondiali 2004 (2-1), la finale degli Europei 2007 (3-1) e, ultima in ordine di tempo, la semifinale iridata del 2008 (3-2 dopo i supplementari di una partita in cui successe di tutto ed in cui gli azzurri furono tutt'altro che fortunati). Anche in questa circostanza gli iberici sono favoriti sulla carta, ma l'Italia dà la sensazione di potersela giocare e provare finalmente ad infrangere questo tabù.

Federico Militello

Tiro con l'arco: tre azzurri in finale per l'oro ai Mondiali indoor




Italia scatenata ai Mondiali indoor di tiro con l'arco di scena Las Vegas. Marco Galiazzo, Natalia Valeeva e lo junior Luca Maran hanno infatti raggiunto le finali individuali che mettono in palio il titolo iridato.


Nella competizione maschile seniores, il campione olimpico di Atene 2004 ha superato ai sedicesimi il canadese Hugh Mac Donald (6-2), agli ottavi il giapponese Hideki Kikuchi (6-4), ai quarti il canadese Crispin Duenas (6-5 dopo un tiro supplementare, in cui, dopo un 10 ottenuto da entrambi, la freccia dell'azzurro si è avvicinata maggiormente al centro rispetto a quella del rivale) ed in semifinale l'austriaco Heribert Dornhofer (7-1), con quest'ultimo che aveva superato nel turno precedente il veterano italiano Michele Frangilli. Nell'atto conclusivo Galiazzo affronterà l'americano Jake Kaminski.

Si giocherà il titolo anche l'intramontabile italo-moldava Natalia Valeeva. La portacolori del Bel Paese ha superato nell'ordine l'ucraina Kateryna Yavorska (6-4), la statunitense Jennifer Nichols (6-4), la georgiana Khatuna Narimanidze (6-2) e la russa Ksenia Perova (6-4). In finale troverà l'americana Miranda Leek.

L'Italia può sorridere anche per l'exploit del giovane Luca Maran, che sfiderà l'olandese Sjef Van Den Berg nella finalissima della competizione juniores.

Federico Militello

lunedì 6 febbraio 2012

'Italia, come stai?': analisi sulle difficoltà endemiche dello sci di fondo azzurro





Nello sci di fondo i fasti del passato sono finiti. Campioni come Fulvio Valbusa, Pietro Piller Cottrer, Christian Zorzi, Giorgio Di Centa, Stefania Belmondo, Gabriella Paruzzi, Arianna Follis e Marianna Longa (per citare solo quelli dell'ultimo decennio) sono ormai solo un ricordo che diventerà sempre più sbiadito con il trascorrere delle stagioni.

Partiamo dal settore maschile, che in sino ad ora ha accumulato la miseria di tre podi (due di Roland Clara ad inizio stagione, che avevano oggettivamente illuso, ed uno di David Hofer e Fulvio Scola nella sprint a coppie di Milano). Attualmente gli azzurri, nelle prove distance, hanno chances di difendersi (non di vincere) solo nelle gare a skating con partenza ad intervalli. Nelle competizioni in linea, infatti, i nostri portacolori rimangono nelle posizioni di testa sino -2 km dall'arrivo, prima di evaporare inesorabilmente come neve al sole. Mancano non solo lo spunto veloce necessario per imporsi nello sci di fondo moderno, ma anche, e soprattutto, la capacità di cambiare ritmo repentinamente nel corso della gara. E' evidente che il problema sussiste ormai da diversi anni, tuttavia lo staff tecnico non ha fatto nulla per correggere certi difetti endemici: certo, magari i nostri atleti non diventeranno mai come Northug e Cologna, ma sicuramente potrebbero migliorare, e molto, su determinati aspetti.
Come tacere, poi, del tallone d'Achille ormai storico della tecnica classica: gli azzurri, quando gli sci devono essere condotti tra i binari, sembrano quasi fermi rispetto ai rivali scandinavi e non solo. E' un problema culturale. Nel Bel Paese si è diffusa l'idea che noi non siamo in grado di competere in alternato, mentre invece siamo molto meglio nella tecnica libera: dunque perché affannarsi a coltivare uno stile che, si pensa, non porterà da nessuna parte? Questo modo di pensare è radicato non solo ad alti livelli, ma anche alla base. Chi scrive è stato un fondista di buon livello in campo regionale e può assicurarvi che il passo alternato, pur essendo la prima tecnica che si insegna ai ragazzini, viene ben presto 'snobbato' in favore dello skating, ritenuto non solo più divertente (per me non lo era), ma anche (il vero motivo è questo?) un po' meno faticoso, senza contare che 7 gare su 10 a livello giovanile sono con il passo pattinato.
E' necessario, dunque, che i tecnici della nazionale e, soprattutto, gli Sci Club, tornino ad insegnare la tecnica classica, preparando gli atleti con allenamenti specifici di potenziamento delle braccia e delle spalle, fondamentali nel passo alternato. Lo sci di fondo del Nuovo Millennio è sempre più votato alla polivalenza, con campioni stranieri (Northug, Cologna, Hellner, Kershaw, senza dimenticare lo squadrone della Russia) in grado di primeggiare in tutti i format di gara ed in tutte le tecniche. L'Italia, al contrario, è rimasta indietro culturalmente di almeno 10 anni, dunque dovrà cercare di adeguarsi e lavorare sodo per tornare al passo con i tempi.
Segnali incoraggianti in questo senso giungono dal settore giovanile, in particolare grazie al 19enne Claudio Muller. Si tratta di un talento eclettico, che in Coppa Europa ha raccolto podi e vittorie sia nelle gare sprint che in quelle di distanza, risultando performante anche in tecnica classica. Gli imminenti Mondiali juniores di Erzurum ci daranno qualche indicazione in più sulle reali potenzialità di questo ragazzo. Da monitorare con attenzione anche la crescita di Mauro Brigadoi (1992), Francesco De Fabiani (classe 1993, che sabato ha vinto una 10 km tc in Coppa Europa, con Muller terzo) e Giandomenico Salvadori (1992). Dopo moltissimi anni l'Italia è tornata a collezionare risultati di prestigio in campo juniores: che sia di buon auspicio per un ritorno ai vertici mondiali, anche se serviranno almeno 4-5 anni.

Ed ora parliamo del settore femminile. I ritiri di Follis, Longa e Genuin hanno lasciato una situazione che viene espressa al meglio con un sostantivo: desolazione.
Il Bel Paese non solo è sparito dai vertici internazionali, ma anche da posizioni intermedie nelle gerarchie globali. Fa male dirlo, ma nel fondo femminile, ormai, siamo poco più che delle comparse.
Silvia Rupil e Virginia De Martin dovevano essere le giovani su cui investire, in considerazione del fatto che avevano lasciato intravedere qualche spunto interessante nelle precedenti stagioni. Le due azzurre, tuttavia, non solo non hanno compiuto i progressi sperati, ma appaiono persino regredite. Colei che ha compiuto i progressi più tangibili è stata Elisa Brocard, in grado di raggiungere la zona punti con buona continuità nelle prove lunghe, ma incapace di compiere il definitivo salto di qualità nelle sprint, dove sovente, dopo un'ottima qualificazione, viene eliminata nella batteria dei quarti di finale. Procede molto lenta anche la crescita della promettente sprinter Gaia Vuerich, la quale avrà bisogno la prossima estate di accrescere il volume di lavoro per sostenere dei chilometraggi più elevati.
Ha dimostrato carattere la giovanissima Deborah Agreiter, tuttavia non ancora competitiva ai massimi livelli.
La verità è che se gli uomini, seppur sporadicamente, possiedono qualche possibilità per salire sul podio, per le donne un'ipotesi del genere è destinata a rimanere utopistica ancora molto a lungo. A meno che, spinte dai Mondiali di casa della Val di Fiemme e da una nuova partecipazione olimpica a Sochi 2014, non decidano di tornare in pista Follis e Longa, anche se stiamo parlando di fanta-sci.
Comunque qualcosa si sta muovendo a livello giovanile, in particolare con le giovani Giulia Sturz (classe 1993, brava sia nelle prove brevi che in quelle medio-lunghe, a skating ed in alternato) e Greta Laurent (1992, sprinter pura). Ancora troppo poco, però, per una nazione abituata per anni a vincere e che ora si ritrova improvvisamente nel poco gradito ruolo di comprimaria.

Federico Militello

domenica 5 febbraio 2012

Arianna Fontana seconda nei 500 a Mosca: è in lotta per la Coppa




Arianna Fontana coglie un importantissimo secondo posto nei 500 metri nella prova di Coppa del Mondo di Mosca e si giocherà la vittoria della sfera di cristallo nell'ultima prova in programma a Dordrecht (Olanda) nel prossimo fine settimana.

La 21enne valtellinese, giunta in finale vincendo tutte le precedenti batterie, è stata preceduta solo dalla cinese Fan Kexin. Il podio è stato completato da un'altra cinese, Liu Qiuhogm, salita al vertice della classifica generale con 3848 punti, appena 48 in più della Fontana. Da segnalare che l'azzurra ha saltato ben 2 gare in questa specialità, mentre in un'altra non ha raccolto punti. In compenso, tuttavia, la portacolori del Bel Paese ha conquistato 4 podi complessivi, di cui tre primi posti. La cinese, invece, non ha mai vinto, ma è andata costantemente a punti con due piazze d'onore come miglior risultato.
In piena lotta per il titolo, tuttavia, vi è anche Fan Kexin con 3690 punti. Colei che tra la Fontana e le due cinesi si aggiudicherà la prossima gara, metterà le mani matematicamente sulla Coppa del Mondo.
Ancora in lotta per il primato vi è anche l'altra azzurra Martina Valcepina, che era in testa alla generale prima della competizione odierna. La giovane lombarda, tuttavia, ha subito una penalità in semifinale, retrocedendo fino al quarto posto nella graduatoria complessiva con 3512 punti.

La nazionale femminile, infine, ha agguantato una preziosa quinta piazza nella staffetta grazie al successo nella finale B davanti a Russia, Germania e Giappone.

Federico Militello

Bob a 4: brillante quinto posto per Bertazzo a Whistler Mountain




Terzo successo stagionale nel bob a 4 per il russo Alexandr Zubkov, che sulla pista olimpica di Whistler Mountain ha preceduto di 14 centesimi il connazionale Alexander Kasjanov, al primo podio in carriera, ed il padrone di casa Lyndon Rush, staccato appena 16 centesimi dalla vetta.


Il vincitore odierno è ormai vicinissimo alla conquista della sua quarta sfera di cristallo in questa disciplina, guidando la graduatoria complessiva con 1471 punti, ben 75 in più del tedesco Maximilian Arndt, giunto ai piedi nel podio.

Miglior risultato stagionale e best ranking in carriera nel bob a 4 per Simone Bertazzo: il 29enne di Pieve di Cadore, supportato dai frenatori Simone Fontana, Gianluca Bruno e Francesco Costa, è giunto quinto a poco più di un secondo dal primato. Come consuetudine, il pilota tricolore ha perso circa di 2 decimi in fase di spinta dai rivali, risultando però tra i migliori nel tratto guidato del budello. Una bella iniezione di fiducia, dunque, per il talentuoso veneto, che già ieri aveva chiuso al decimo posto nel bob a 2 nella prova vinta dal canadese Rush davanti ad Arndt ed allo svizzero Beat Hefti.
Bertazzo potrà avvicinarsi ora con rinnovate ambizioni all’ultima prova di Coppa del Mondo in programma a Calgary, ma soprattutto ai Mondiali di Lake Placid di fine mese, sul cui catino si impose lo scorso anno.

Migliori risultati in carriera per l’americano Cory Butner e per il britannico John James Jackson, rispettivamente settimo ed ottavo.
Alla gara non hanno partecipato individualità di spicco come il campione olimpico yankee Steven Holcomb, l’olandese Edwin Van Calker ed i lettoni Edgars Maskalans e Oskars Melbardis.

http://wintersport-news.it/7323,News.html


Federico Militello

venerdì 3 febbraio 2012

Skeleton: duello incertissimo per la Coppa del Mondo femminile




La canadese Mellisa Hollingsworth conquista sul catino di casa di Whistler Mountain il secondo successo stagionale, il settimo in carriera. La medaglia di bronzo di Torino 2006, autrice del miglior crono in entrambe le manche, ha preceduto di 17 centesimi l’australiana Lucy Katherine Chaffer, che agguanta a 28 anni la sua prima top3 in carriera. Per il Paese dei canguri si tratta del secondo podio stagionale dopo la piazza d’onore ottenuta nell’ouverture stagionale di Igls da Emma Lincoln-Smith: funziona nel migliore dei modi, dunque, il lavoro del tecnico americano Eric Bernotas, che ha saputo innalzare in maniera esponenziale il livello delle skeletoniste aussie.

A Whistler vince sempre Kaillie Humphries




Sulla pista di Whistler Mountain la canadese Kaillie Humphries non conosce rivali: qui si era laureata campionessa olimpica nel 2010, qui ha conquistato quest’oggi il suo terzo successo stagionale, il settimo in carriera. Coadiuvata dalla frenatrice Emily Baadsvik, la 26enne di Calgary ha preceduto di 8 centesimi la tedesca Sandra Kiriasis, al terzo podio consecutivo di una stagione che, in ogni caso, la vedrà abdicare dal trono della Coppa del Mondo dopo ben 8 anni.

mercoledì 1 febbraio 2012

Pallanuoto: 4 pass olimpici a disposizione per il Setterosa






Pallanuoto femminile: con la Gran Bretagna già qualificata alle Olimpiadi di Londra 2012 in qualità di Paese ospitante, per le altre nazionali del Vecchio Continente vi è una sola chance per staccare il pass a Cinque Cerchi, ovvero arrivare tra le prima 4 del torneo mondiale in programma a Trieste dal 15 al 22 aprile. In realtà i posti a disposizione sarebbero dovuti essere 3, ma ne è stato aggiunto uno grazie alla rinuncia del continente africano di schierare una propria selezione ai Giochi. Una buona notizia, dunque, per il Setterosa campione d'Europa, che otterrà quindi la qualificazione in caso di approdo in semifinale. A contendersi gli ambiti ticket olimpici saranno con ogni probabilità 6 nazionali: Italia, Grecia, Russia, Ungheria, Spagna e Canada. Desta scalpore l'assenza delle campionesse olimpiche in carica dell'Olanda, già fuori dai giochi dopo essere giunte seste negli ultimi Europei di casa (sconfitte dalla Spagna nella finalina per il quinto posto che avrebbe garantito la partecipazione al torneo friulano).

Sollevamento pesi: la turca Nurcan Taylan, campionessa mondiale ed olimpica della categoria -48 kg, è stata trovata positiva ad uno steroide nel corso di un controllo anti-doping effettuato il 26 ottobre 2011 ad Ankara. La positività è stata confermata anche dalle successive controanalisi, con l'esponente anatolica che va incontro ora a 4 anni di squalifica. Si tratta di una buona notizia per l'azzurra Genny Pagliaro, che a questo punto può realmente aspirare ad un piazzamento nobile alle Olimpiadi di Londra 2012.

Federico Militello