Tre minuti al termine. L'Italia è in vantaggio 9-7 nella semifinale europea contro l'Ungheria, con i magiari a provare l'ultimo, disperato tentativo di rimonta. Palla a Pietro Figlioli, tiratore sublime e famoso per le sue bordate atomiche. L'italo-australiano carica il destro, compie una finta e poi un'altra ancora. Dopo aver confuso il difensore avversario, lascia partire dagli 8 metri una delicata e soave palombella. La sfera si alza, vola leggera, per alcuni istanti catalizza l'attenzione dell'intero movimento tricolore e sembra rimanere sospesa in aria, immobile. Improvvisa, però, plana come una accecante cometa e va ad infilarsi all'incrocio dei pali. E' il gol che regala all'Italia una finale attesa 9 lunghi anni. Anche nel 2001 gli azzurri sconfissero in semifinale l'Ungheria, quella volta persino in trasferta. Un Settebello immenso, capace di risorgere dopo alcune stagioni di anonimato grazie ad un ct, Sandro Campagna, che ha saputo investire e, soprattutto, credere nei giovani. Un'Italia che ha vinto senza il suo capitano e simbolo Maurizio Felugo (infortunato), a dimostrazione di un gruppo talmente coeso da saper sopperire con successo alle assenze. Il 10-8 conclusivo è lo specchio di una partita in cui la selezione tricolore ha condotto le danze sin dalla prima frazione. Molteplici le chiavi del trionfo: una difesa formidabile nel rendere inoffensive le bocche da fuoco magiare, un attacco quasi perfetto e micidiale in superiorità numerica, una condizione atletica straripante (gli azzurri sembravano nuotare a doppia velocità), la maturazione definitiva di alcuni giocatori, divenuti ormai campioni (Luongo, Gallo e Gitto, il nuovo Silipo, su tutti), la classe di due fenomeni come Figlioli e Tempesti, strepitoso nel neutralizzare ben due rigori. Se la finale per il titolo del Vecchio Continente mancava da 9 anni, l'ultimo oro risale al 1995. Era l'Italia di Rudic, capace di accaparrarsi in pochi anni Mondiali, Europei ed Olimpiadi. Questo Settebello, però, appare lanciato verso un tragitto altrettanto glorioso. La formazione del Bel Paese sarà attesa sabato (ore 21, Raisport1) da un match conclusivo da brividi puri, contro i padroni di casa della Croazia che saranno supportati da oltre 5000 spettatori (oltre che, magari, anche da un arbitraggio di leggero favore, come accaduto oggi con la Serbia) e che sono stati gli unici a prevalere sugli italiani (8-5 nella prima fase) in questo Europeo. Dobbiamo provarci, senza paura. La storia della pallanuoto dello Stivale attende di essere aggiornata.
Federico Militello
Nessun commento:
Posta un commento