Detto più volte che lo sport spagnolo non è neppure lontanamente paragonabile a quello italiano (come invece sostengono inopinatamente alcuni giornali), la notizia odierna conferma inoltre che le loro fantomatiche imprese sono costruite su dei falsi miti. Da parte mia, infatti, non esiste alcuna sorpresa per quanto riguarda il caso di doping riscontrato ad Alberto Contador nel corso del Tour de France dello scorso mese di luglio. L'iberico è risultato positivo al clenbuterolo, sostanza anabolizzante che consente un rapido recupero dell'organismo alle fatiche fisiche ed una migliore respirazione: insomma, un aiutino di non poco conto... In realtà il sospetto sul ciclista iberico aleggiava già da almeno un triennio, cioè dal coinvolgimento nell'Operacion Puerto, ovvero la più vergognosa pagina di storia dello sport spagnolo di tutti i tempi. Urge ricordare, infatti, che nelle liste 'proibite' erano menzionati ben 50 atleti giallo-rossi appartenenti alle più svariate discipline del Paese latino, tuttavia alla fine la giustizia spagnola archiviò tutto, facendo cadere la questione sotto silenzio. A pagare le colpe di tutti, chissà perché, furono solo Ivan Basso e Ian Ulrich, un italiano ed un tedesco. Il Comitato Olimpico spagnolo, invece, tende a coprire i casi di doping dei propri rappresentanti (ricordate l'emblematico caso Valverde?), cercando addirittura di sminuirne i coinvolgimenti (e quindi, indirettamente, auspicandone la pratica?).
Tornando a Contador, ho sempre ritenuto 'sospette' le prestazioni del 27enne di Madrid, più che altro quelle degli scorsi anni, quando riusciva incredibilmente a staccare tutti in salita ed a rivaleggiare ad armi pari a cronometro con il fenomeno Cancellara... Ovvio che anche allora qualcosa non quadrava. Ora, però, auguriamoci che la giustizia faccia il proprio (giusto) corso: Alberto merita la revoca dell'ultimo Tour de France (tra l'altro vinto grazie ad un salto di catena di Andy Schlek) e la squalifica per 2 anni, come avviene per tutti i comuni mortali. Auspico che non ci siano trattamenti di favore da parte dell'Unione Ciclistica Internazionale e che la Federciclismo della Spagna non cerchi, ancora una volta, di coprire le ignominiose e spregevoli azioni dei propri corridori.
Federico Militello
chissà forse tra qualche anno sapremo che pure armstrong era dopato, ed allora crollerà il mito di questo splendido sports.
RispondiEliminan.b. io mi permetto di nutrire qualche dubbio anche su questi imbattibili pistards inglesi, francesiu e compagnia bella.
pio napolitano
aggiungo anche la considerazione che il povero basso quest'anno al tour è stato solo una pallida comparsa.....non vorrei che questo fosse dovuto al fatto che era l'unico pulito degli atleti di punta.
RispondiEliminapio napolitano
Armstrong era stato trovato positivo, purtroppo quando si è scoperto (o quando hanno voluto dirlo?) il fatto era caduto in prescrizione. I ciclisti spagnoli alla Vuelta, secondo me, erano tutti dopati, Mosquera in primis. Quindi il successo di Nibali vale ancora di più! Sul Tour di quest'anno non sarei così drastico, Basso era in calo di condizione dopo il Giro e cmq ritengo Andy Schleck un corridore pulito. Stesso discorso per il pistard anglosassoni, lì è tutta una questione di specializzazione e predisposizione che l'Italia, anche se ci vuole tempo, sta cercando di colmare
RispondiElimina...sempre che Nibali non risulti a sua volta positivo....ormai non ho più alcuna fiducia
RispondiEliminadirò: un po' di sorpresa c'è, xkè si tratta pur sempre di uno dei 5 ciclisti ad aver centrato la tripla corona. Dall'altram gli iberici sperano sempre di farla franca col doping, ma in Francia e Italia nn si scherza (a Valverde fu proibito di correre nel ns paese x un po' cosa che gli costrinse a saltare un Tour che sconfinava)
RispondiEliminaNibali è pulito e si nota dal fatto che, se a cronometro va forte, in salita non è che stacca tutti, bensì si difende. Per quanto riguarda la linea intrapresa da Francia e Italia, si può certamente dire che sia ferrea, mentre quella spagnola è improntata a favorire, seppur velatamente, il doping. Si sta realizzando nella Penisola iberica lo stesso doping di stato tanto in voga nell'Urss anni '80???
RispondiEliminaE' notizia di oggi anche la positività dello stesso Mosquera e di un altro compagno di squadra, sempre spagnolo, all'ultima Vuelta
RispondiEliminaDi fatti un paio di settimane fa avevo già anticipato che mi pareva quanto meno 'strano' che Mosquera andasse improvvisamente forte a cronometro a 35 anni....Ma lo vogliamo capire o no che in Spagna questa è la prassi???
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