L'attesa è ormai quasi ultimata: sabato prenderanno il via i Campionati del Mondo di pallavolo 2010, che tornano in Italia 32 anni dopo l'ultima volta. Grandi favoriti per la vittoria finale sono certamente i campioni in carica del Brasile, squadra rinnovata rispetto al recente passato (non convocato il palleggiatore Ricardinho), ma nella cui rosa figurano fenomeni del calibro di Giba (capitano 34enne), Dante, Vissotto e Murilo. Agguerritissime saranno anche la Russia dei 'giganti' Muserskij (2,15 m) e Kazakov (2,17), la rampante e giovane Cuba (attenzione al formidabile Wilfredo Leon, appena 17 anni), gli Stati Uniti campioni olimpici e la poderosa Bulgaria di Kaziyski e Sokolov. Insomma, un vero parterre de roi, con selezioni costruite da grandi atleti e potenzialmente con pochi punti deboli. Se quelle appena menzionate sono le corazzate, non vanno dimenticate le out-siders Polonia, Serbia, Germania e Francia, tutte in grado, se in giornata, di battagliare ad armi pari con chiunque. E l'Italia? La nazionale tricolore merita un approfondimento a parte. La composizione della squadra azzurra è di buon livello e fornisce le necessarie garanzie. Se il sestetto titolare appare in grado di realizzare qualsiasi risultato (Vermiglio e Fei sulla diagonale alzatore-opposto, Savani e Parodi schiacciatori, Mastrangelo e Birarelli centrali, Marra libero), convince molto meno la panchina; in particolare il ct Anastasi deve fronteggiare l'ormai annoso problema del vice-Fei senza un'alternativa altrettanto valida a quella del 31enne di Saronno, che ancora una volta sarà chiamato agli straordinari (con Lasko pronto a dare il suo contributo all'occorrenza). Stesso discorso per il palleggiatore di riserva, Travica, ancora troppo acerbo per questi livelli. Più affidabili, invece, le alternative ai centrali (Sala e Buti) ed agli schiacciatori (il sempre continuo Cernic e la scommessa Zaytsev, preferito in extremis a Maruotti). Alleati preziosi della selezione del Bel Paese saranno sicuramente il fattore campo e, soprattutto, il tabellone favorevole. La formula del torneo prevede il superamento di tre fasi preliminari (ogni volta si parte da zero senza contare i risultati dei turni precedenti) per approdare in semifinale. L'Italia affronterà nel girone iniziale tre nazionali non irresistibili come Giappone, Iran ed Egitto. Sulla strada degli azzurri, poi, potrebbero capitare Germania e Francia. Ovviamente si tratta solo di supposizioni, in quanto il campo, come sempre, potrebbe stravolgere i valori in campo. Dunque l'obiettivo reale della nazionale di Anastasi è rappresentato dall'ingresso tra le migliori 4 del mondo: un risultato diverso costituirebbe una delusione non indifferente per l'intero movimento.
Federico Militello
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