Le azzurre della nazionale di calcio femminile sono ad un bivio: battere la Francia nel play-off di qualificazione ai Mondiali di Germania 2011 per imprimere una decisa svolta all'intero movimento rosa del Bel Paese. Nel match d'andata disputato Oltralpe la selezione tricolore ha tenuto bene il campo, terminando la sfida sullo 0-0. Ora, però, serve vincere, poiché, in virtù della regola delle reti in trasferta, in caso di pareggio con gol si qualificherebbero le transalpine (a reti bianche, invece, si andrebbe ai supplementari ed, eventualmente, rigori). All'Italia mancherà per squalifica forse una delle sue armi più affilate, Melania Gabbiadini, esterno destro d'attacco spesso decisivo con i suoi dribbling ubriacanti e le sue realizzazioni. L'avversario, inoltre, non sarà dei più semplici: la Francia, infatti, nel girone di qualificazione ha vinto 10 match su 10, segnando 50 gol e subendone 0... Una vera corazzata, che tuttavia non deve in alcun modo intimorire le italiane. La selezione di Ghedin in più di un'occasione ha dimostrato una grande compattezza di squadra, compiendo negli ultimi anni un salto di qualità deciso ed inarrestabile. La nostra nazionale non raggiunge una fase finale dei Mondiali dal 1999. Se quella era l'Italia di Carolina Morace, quella di oggi si identifica nel suo capitano-totem Patrizia Panico, attaccante letale per classe, incisività e freddezza. La 35enne romana festeggerà domani un traguardo prestigioso, diventando la donna dei record per presenze in azzurro (ben 155, superata proprio la Morace).
Il calcio femminile, purtroppo, può contare su una visibilità davvero minimale nel panorama dello Stivale, dove tutto è incentrato nei confronti della versione maschile. In pochissimi sanno che l'Italia può vantare tre titoli mondiali ed uno europeo (quando ancora però non rientravano sotto l'egidia dell'ufficialità), oltre che due finali continentali degli anni '90. Dunque una tradizione antica e prestigiosa, che meriterebbe maggiore considerazione.
In questa Italia calciofila, per certi versi sessista e della cultura della vittoria, l'unico modo per far parlare di sé è vincere. E allora forza azzurre, andiamo ai mondiali.
Federico Militello
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