Elisa Rigaudo ha conquistato sino ad ora il miglior risultato per l'Italia ai Campionati del Mondo di Daegu: quarta nella 20 km di marcia vinta dalla fuoriclasse russa Olga Kaniskina davanti alla cinese Hong Liu ed alla connazionale Anisya Kirdyapkina. Certo, una medaglia di legno lascia sempre qualche rimpianto, tuttavia nel caso dell'azzurra deve considerarsi un risultato luminoso quanto insperato, perché maturato dopo soli 8 mesi di allenamenti e dopo meno di un anno dalla nascita della primogenita Elena. La 31enne di Cuneo, quindi, può lanciare il guanto di sfida verso le Olimpiadi della prossima stagione: "E' Londra 2012 il mio vero obiettivo. Questo doveva essere solo l'anno del rientro, ho ricominciato ad allenarmi da otto mesi ed ho percorso solo 3000 km invece dei canonici 6000. A gennaio avrei messo la firma per una quarta piazza iridata. Mi sento un'atleta nuova, mia figlia mi infonde grande coraggio e convinzione".
La rappresentante del Bel Paese ha distribuito lo sforzo fisico con grande sagacia, mantenendo sin dalle prime battute un ritmo costante e non rispondendo mai alle repentine accelerazioni delle avversarie. L'impressione, dunque, è che sia nata una nuova Rigaudo, persino superiore a quella che nel 2008 colse, un po' a sorpresa, la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Pechino.
La maternità spesso rappresenta per una sportiva un momento cruciale della carriera, utile da un lato a 'staccare la spina' dall'agonismo e dall'altro a ricaricare le batterie con nuovi stimoli ed ambizioni. Sovente, poi, i miglioramenti sono tangibili (l'ultimo esempio in ordine di tempo era stato quello di Marianna Longa nello sci di fondo, divenuta una vera campionessa dopo aver dato alla luce il proprio figlio).
In attesa della crescita delle promettenti Antonella Palmisano ed Anna Clemente, la marcia tricolore può dormire sonni tranquilli grazie al ritrovato smalto della splendida mamma Elisa.
Per quanto riguarda il podio, invece, l'Italia presumibilmente dovrà aspettare sabato.
Federico Militello
ma è possibile che queste russe e questi russi siano sempre in piena forma e non sbaglino mai una gara...ma che sono androidi??
RispondiEliminapio napolitano
Anche io nutro dei dubbi sulle prestazioni dei marciatori russi, i quali già più volte in passato sono risultati positivi ai controlli anti-doping. Sin quando si tratta solo di sospetti, però, non si possono fare accuse. La Rigaudo ha posto una buona base verso il podio a Cinque Cerchi.
RispondiEliminaA presto
tanto finirà come a Berlino: zeru tituli
RispondiElimina...sulle marciatrici si tratta di dubbi ma ai marciatori russi le squalifiche sono state già comminate. E' vergognoso ammettere alle competizioni chi si è dopato consapevolmente!
RispondiEliminaGabriele
Prima di fare citazioni lusitane, aspetterei sabato. Sul doping penso che tutti abbiano diritto ad una seconda possibilità, è giusto concedere la chance di redimersi. In Russia, comunque, non siamo più ai tempi degli Anni '80, da questo punto di vista si è fatto molto, anche se qualche brutta abitudine ogni tanto riaffiora.
RispondiEliminaA presto
no, basta aspettare la finale dell'alto femminile
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