mercoledì 25 aprile 2012
F1: è l'anno dei giovani
Il Mondiale in corso, oltre ad essere il più incerto ed appassionante delle ultime stagioni, sta mettendo in luce anche diversi giovani di talento che potrebbero presto approdare nelle scuderie più prestigiose.
La palma di rivelazione dell'anno per ora va al francese Romain Grosjean. Il 26enne nativo di Ginevra (ma di passaporto transalpino), ha sin qui raccolto 23 punti complessivi, frutto della sesta piazza in Cina e del primo podio in carriera (terzo) in Bahrein. Da rimarcare come il pilota della Lotus, sempre altamente competitivo nelle qualifiche (nelle quali ha sin qui maturato un terzo, due settimi ed un decimo posto), abbia trovato il giusto ritmo anche in gara dopo i due ritiri collezionati nei primi due Gp. Il campione del mondo della Gp2 2011, dotato di una rimarcabile velocità di base, impressiona per carattere e personalità, tutte caratteristiche che ne fanno un rivale scomodo e da non sottovalutare per il compagno di team Kimi Raikkonen.
E' bene sottolineare, inoltre, come tra le nazioni più soddisfatte da questo avvio di campionato vi sia proprio la Francia. I cugini d'Oltralpe non schieravano un pilota nel circus dalla stagione 2009 (Sebastian Bourdais alla Toro Rosso, anche se Grosjean fece il suo debutto in F1 proprio in quell'anno a sette gare dal termine con la Renault), mentre attualmente possono contare addirittura su due rappresentanti dalle prospettive interessanti. Oltre al già citato Grosjean, infatti, si sta segnalando anche il 22enne Jean-Eric Vergne: il francesino della Toro Rosso ha fatto vedere le cose migliori in gara, agguantando un ottavo posto in Malesia come miglior risultato.
La scuderia con sede a Faenza ha dimostrato ancora una volta buon fiuto nell'attività di scouting e di monitoraggio di giovani talenti, tanto che non ha deluso le aspettative neppure l'australiano di origini italiane Daniel Ricciardo. Il 22enne aussie, dopo i primi punti raccolti con la nona posizione nella gara di casa, ha sofferto nei tre appuntamenti successivi, anche se nelle qualifiche di Sakhir ha stupito tutti con un'inaspettata sesta posizione. Insomma, un pilota senz'altro veloce, anche se ancora acerbo sotto il profilo della costanza di rendimento.
Un altro emergente, e la notizia non potrà che fare piacere ai supporters della Ferrari, è il messicano Sergio Perez. Il 22enne nativo di Guadalajara ha mostrato al modo il proprio (elevato) potenziale nel Gp di Malesia, quando si è disimpegnato egregiamente in condizioni climatiche avverse ed ha conquistato un secondo posto memorabile, impensierendo a lungo anche Fernando Alonso nella corsa alla vittoria. Dopo quell'exploit il pilota della Sauber ha raccolto solo due undicesimi posti (e due ottavi nelle qualifiche), tuttavia, qualora dovesse conseguire altri risultati di spicco nel corso della stagione, esistono concrete possibilità che possa essere proprio lui l'erede di Felipe Massa alla guida della 'Rossa'.
Senza infamia e senza lode nelle qualifiche (è scattato nell'ordine quindicesimo, quattordicesimo, quindicesimo e decimo), un leone in gara (decimo, settimo, dodicesimo e sesto): stiamo parlando dell'inglese della Force India Paul di Resta, che per le capacità di gestire al meglio gli pneumatici e di sfruttare con sapienza le diverse situazioni gara, può essere considerato a tutti gli effetti l'erede dell'iridato Jenson Button.
E l'Italia? In questa stagione nessun alfiere del Bel Paese è presente nel Mondiale di F1. La speranza è che il vuoto possa essere presto colmato da quel Davide Valsecchi che sta dando spettacolo in Gp2. Il 25enne comasco è reduce da due vittorie nello stesso fine settimana (impresa riuscita in passato solo a Lewis Hamilton e Nico Hulkenberg) nel Gp del Bahrein e guida la classifica generale con 70 punti, 13 lunghezze in più del brasiliano Luiz Razia. Esistono concrete chances, dunque, che il prossimo anno l'Italia non sia rappresentata più solo dalla Ferrari in F1.
http://www.f1passion.it/2012/04/a-ventanni-in-formula-1/
Federico Militello
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