venerdì 2 dicembre 2011

Europei 2012: Italia-Spagna, la resa dei conti




Italia, Spagna, Croazia e Irlanda. E' questo il raggruppamento C in cui è stata inserita la selezione tricolore ai Campionati Europei di Polonia e Ucraina.


La data X è già segnata: 10 giugno 2012, debutto azzurro contro i campioni in carica iberici. Logico attendersi un clima da 'Sfida all'OK corral', una sorta di resa dei conti di una rivalità che si è accentuata nell'ultimo quadriennio. Per capire l'astio che intercorre tra queste due nazionali è bene fare un breve excursus storico.


Correva il giorno 22 giugno 2008. Prima di questa data, le 'Furie Rosse' non sconfiggevano l'Italia in una partita ufficiale da 88 anni (per precisione dal 2-9-1920), ovvero dalla V edizione dei Giochi Olimpici di Anversa. In quasi un secolo di sconfitte e cocenti delusioni, la Spagna è stata colpita dalla sindrome del complesso di inferiorità nei confronti della nostra nazionale, sfociata poi in una malcelata invidia. Ricorderete, infatti, le innumerevoli critiche da parte della stampa iberica nei confronti del calcio italico, accusato di essere difensivista e quasi esclusivamente dedito al 'catenaccio'. Nel frattempo, però, gli spagnoli continuavano a raccogliere sconfitte in serie contro gli Azzurri. Fino, appunto, al 22 giugno 2008, giornata in cui si disputarono i quarti di finale degli Europei di Austria e Svizzera. In quella circostanza gli iberici superarono la nazionale di Donadoni ai calci di rigore e da quel giorno qualcosa è cambiato nella loro testa: aver infranto il tabù tricolore li ha rafforzati e resi maggiormente consapevoli dei propri mezzi. Insomma, scacciato l'incubo a tinte azzurre, la Spagna si è lanciata alla conquista degli Europei e dei successivi Mondiali, i primi della loro storia.


Da quattro anni, dunque, è mutato l'atteggiamento dei media spagnoli e delle 'Furie Rosse': se prima ci invidiavano, ora ci snobbano guardandoci, a loro dire, da una posizione di assoluta superiorità. E' tempo, dunque, di ristabilire le antiche gerarchie. L'Italia di Prandelli ha intrapreso un nuovo ciclo, puntando sui giovani e, soprattutto, su un piano di gioco ben stabilito, in cui non viene mai sprecato un pallone. Pochi dubbi: possiamo giocarcela senza paura.

Spagna a parte, il girone degli Azzurri si prospetta tutt'altro che agevole, con l'Irlanda del Trap in grado di infastidire chiunque e la Croazia che da sempre rappresenta un osso durissimo per i nostri colori. Sarà dura, insomma, ma forse è meglio così: ricordate Sud Africa 2010?


Federico Militello

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