giovedì 22 dicembre 2011
Il super-pagellone sportivo del 2011 (discipline estive)
La stagione 2011 è oramai in dirittura d'arrivo. Prima di proiettarci su un 2012 importantissimo da un punto di vista sportivo, vediamo che voto si sono meritate tutte le discipline del panorama tricolore.
Sport Estivi
Atletica 5.5: la sola medaglia di bronzo di Antonietta Di Martino ai Mondiali non può bastare. Il ricambio generazionale procede lento, anche se non mancano talenti su cui investire, e molto, nei prossimi anni, soprattutto l'astista Claudio Stecchi e la saltatrice in lungo Daryia Derkach. Alle Olimpiadi del prossimo anno le speranze di podio saranno risicatissime. Fondamentale, a riguardo, sarà il recupero di Alex Schwazer nella 50 km di marcia. Molto bene, nel complesso, il settore della maratona femminile, con Incerti, Ejaffini e Straneo che hanno realizzato tutte e tre dei tempi di assoluto prestigio internazionale. Ennesimo infortunio, invece, per Andrew Howe, la cui carriera sembra ormai irrimediabilmente segnata da un destino avverso.
Badminton 6.5: il voto è dato dalla media dei risultati di Agnese Allegrini (8.5) e da quelli del resto della squadra azzurra (4.5). Se la 29enne romana, ormai stabilmente tra le top40 del ranking mondiale, ha raggiunto un livello tale da poter rivaleggiare ad armi pari anche con le migliori del globo, alle sue spalle non si intravede alcun ricambio all'altezza, né in campo femminile né in quello maschile. La Federazione, comunque, sta lavorando nella giusta direzione, soprattutto grazie al centro di allenamenti di Milano. Per il salto di qualità, però, serve qualcosa in più.
Beach volley 8.5: Greta Cicolari e Marta Menegatti si sono laureate Campionesse d'Europa ed, a suon di podi nel World Tour, sono entrate a far parte delle prime 5 coppie al mondo. In campo maschile è da registrare la crescita di Lupo-Nicolai, mentre l'esperimento Matteo Martino è fallito miseramente.
Calcio 8: dopo un 2010 in cui si era toccato il fondo, il calcio italiano ha voltato pagina con grande entusiasmo. La nazionale maggiore di Prandelli si è qualificata agli Europei con 2 giornate d'anticipo, dimostrando di possedere un'identità di squadra ben definita. Il punto di forza della selezione tricolore è rappresentato dal centrocampo: nessun'altra nazionale al mondo può permettersi individualità del calibro di Pirlo, Marchisio, De Rossi, Aquilani, Montolivo e Nocerino, elementi che abbinano qualità e quantità. Molto bene anche l'Under21 di Ciro Ferrara, sempre vittoriosa sino a qui nel percorso di qualificazione agli Europei. Tuttavia gran parte di questi giovani trovano pochissimo spazio in Serie A: i club, infatti, stanno diventando sempre più esterofili, una tendenza che, se non invertita al più presto, porterà al tramonto del calcio tricolore.
Canottaggio 7: molto bene il settore dei pesi leggeri, con il doppio ed il quattro senza a medaglia ai Mondiali ed in grado di puntare ad un podio a Cinque Cerchi. Tra i senior, bene il due senza di Mornati-Carboncini, mentre ha deluso il 4 di coppia, barca che da sempre riserva molteplici soddisfazioni al movimento italico. In questo senso i tecnici dovranno puntare su elementi affidabili e nel pieno vigore fisico, mettendo da parte eventuali debiti di riconoscenza verso senatori oramai sul viale del tramonto. Fa registrare continui progressi il settore femminile, anche se ancora molto lontano dalla zona medaglie.
Ciclismo su strada 7: il voto costituisce la media tra uomini (5) e donne (9). In campo maschile non sono arrivate vittorie di prestigio né nelle grandi classiche né nelle corse a tappe. In compenso sono emersi diversi giovani che potrebbero sin dal prossimo anno riportare l'Italia in posizioni di avanguardia: Ulissi, Guardini, Viviani, Modolo, Aru, Moser, Battaglin, Puccio e Cattaneo. Nel settore femminile, invece, è arrivato un sontuoso bis-iridato per la fenomenale Giorgia Bronzini, fiore all'occhiello di un movimento che gode di ottima salute e di continui innesti di valore (Rossella Ratto e Rossella Callovi, ad esempio, sono due giovanissime che potrebbero segnare un'era).
Ciclismo su pista 5: A Londra l'Italia schiererà un solo atleta in questo sport, il talentuoso Elia Viviani, a caccia di un piazzamento di rilievo nell'omnium. Per il resto, siamo lontani anni luce dalle grandi corazzate mondiali. Fin quando non si riuscirà ad instaurare una collaborazione stretta tra strada e pista, i risultati continueranno ad essere scadenti.
Mountain bike 7: il podio mondiale proietta Eva Lechner come seconda miglior azzurra di sempre alle spalle dell'inarrivabile Paola Pezzo. Bene anche il settore maschile con Marco Aurelio Fontana, mentre Gerhard Kerschbaumer ha dominato tutto tra gli under23 e si candida come grande stella del decennio.
Ginnastica artistica 5: sport che fatica a rinnovarsi. In campo maschile si spera ancora in qualche exploit isolato dei veterani Morandi e Busnari, mentre tra le donne, con una Vanessa Ferrari da diverse stagioni in calo, non sono riuscite a compiere l'atteso salto di qualità Carlotta Ferlito ed Elisabetta Preziosa. L'impressione è che a Londra sarà molto arduo agguantare un solo metallo prezioso.
Ginnastica ritmica 10: il terzo oro iridato consecutivo testimonia come quella delle Farfalle Azzurre sia una vera e propria dinastia. La cocente delusione di Pechino 2008 scotta ancora, dunque il prossimo anno un solo risultato servirà a cancellare per sempre gli incubi del passato.
Hockey sul prato 4.5: preoccupa l'involuzione della nazionale femminile, ultima agli Europei e retrocessa in seconda divisione. Il sogno a Cinque Cerchi appare come un'utopia. In campo maschile, invece, è stato avviato un nuovo ciclo puntando sui giovani. I risultati sono stati discreti, su tutti la promozione dalla terza alla seconda divisione del Vecchio Continente.
Judo 4: l'infortunio di Elio Verde ha palesato i limiti attuali del judo azzurro. Ai Mondiali le medaglie sono rimaste un miraggio e molti rappresentanti del Bel Paese sono in bilico nei ranking di qualificazione alle Olimpiadi. Da qui alla prossima estate mancano poco più di 200 giorni e non si possono di certo fare miracoli: il livello, dunque, difficilmente si alzerà. A partire dal prossimo quadriennio, tuttavia, bisognerà svoltare, affidandosi prima di tutto a dei tecnici stranieri che portino metodologie di allenamento innovative ed al passo coi tempi.
Lotta 4.5: unica nota positiva è data dal rientro ad alto livello dell'olimpionico Andrea Minguzzi, giunto fino ai quarti ai Mondiali dopo 2 anni di pressoché totale inattività. Comparse o poco più il resto degli atleti, con il solo Daigoro Timoncini a lasciar intravedere qualche leggero margine di miglioramento.
Nuoto 8.5: la rassegna iridata di Shanghai ha visto l'Italia sugli scudi, con i due ori di Federica Pellegrini e gli argenti di Fabio Scozzoli e Luca Dotto. Sul suolo britannico punteremo quasi tutto su questi atleti e sulla 4x100 sl. Insomma, al momento disponiamo di un movimento che punta maggiormente sulla qualità piuttosto che sulla quantità.
Nuoto di fondo 6.5: non si può negare che nel momento più importante della stagione, i Mondiali, gli azzurri si siano sciolti. Dovevamo essere la squadra da battere, eppure nella 10 km la sola Martina Grimaldi, seconda, non ha deluso le aspettative, mentre Valerio Cleri e company non hanno neppure ottenuto il pass a Cinque Cerchi finendo fuori dai 10.
Nuoto sincronizzato 5: siamo alle solite. Il gap dalle posizioni di rango internazionale resta enorme e l'obiettivo resta sempre una partecipazione dignitosa.
Pallacanestro 3: bocciatura senza appello. Neppure con Bargani, Belinelli e Gallinari l'Italia è riuscita a tornare su livelli perlomeno accettabili. Le scelte di Pianigiani non hanno convinto fino in fondo, prima fra tutte quella di rinunciare in partenza ad un pivot di ruolo. Il grave problema del basket tricolore è dato dagli stranieri che affollano il campionato di A1. I talenti azzurri del vivaio, infatti, non riescono a trovare spazio, salvo quelli con un DNA da fenomeni come Gentile. Il problema è che un ct non può costruire una squadra con soli 4-5 elementi validi, ma al contrario deve poter attingere da un bacino vasto di buoni giocatori, che al momento nel Bel Paese non esiste.
Pallamano 4: siamo sempre lontanissimi anni luce dalle big europee, ma, come direbbe Galileo Galilei, 'eppur si muove'. Soprattutto in campo femminile, grazie all'istituzione di una squadra federale under21 che milita in A1, i miglioramenti sono tangibili e la nazionale ha rivaleggiato ad armi pari addirittura contro una potenza storica come la Danimarca (quarta agli ultimi Mondiali). Tra gli uomini, invece, nonostante l'auspicata naturalizzazione di diversi giocatori, sono arrivate due sconfitte con la Svizzera, anche se i margini di miglioramento appaiono tangibili.
Pallanuoto 10 e lode: titolo mondiale per il Settebello, quarta piazza iridata ed argento in World League per il Setterosa. Poco da dire, è la disciplina regina dello sport italiano in questo 2011.
Pallavolo 8: alti e bassi, ma livello sempre molto alto sia per la nazionale maschile che per quella femminile. L'impressione è che entrambe potranno lottare per le prime 4 posizioni ai prossimi Giochi Olimpici (ricordando che gli azzurri cercheranno di qualificarsi la prossima primavera).
Pentathlon 7.5: convincono i costanti progressi di Giancamilli e Petroni, due out-siders di lusso il prossimo anno sul suolo britannico. Meno bene le ragazze.
Sollevamento pesi 6: c'è solo Genny Pagliaro. La 23enne nissena ha conquistato uno storico argento nello strappo ai Mondiali, anche se non è riuscita poi a classificarsi nel totale. Buio assoluto in campo maschile. Da seguire con grande attenzione la crescita della 14enne Alessandra Pagliaro (sorella di Genny), capace di battere nettamente molti maschietti suoi coetanei.
Pugilato 7.5: Clemente Russo ha vinto le World Serie of Boxing e la prossima stagione, non essendo tra le teste di serie a causa di un regolamento discutibile, sarà un'autentica mina vagante nel tabellone olimpico. La novità stagionale porta il nome e cognome di Vincenzo Mangiacapre, bronzo ai Mondiali, mentre si conferma su livelli altissimi Domenico Valentino. Appare oramai in calo, invece, Roberto Cammarelle, in una categoria dei super-massimi in cui sembra destinato ad imporsi il britannico Anthony Joshua, erede designato del mitico Lennox Lewis.
Scherma 10: l'Italia ha vinto il medagliere sia agli Europei sia ai Mondiali. Il prossimo passo su cui lavorare sarà quello di far convivere al meglio le grandi individualità a disposizione anche nelle prove a squadre.
Sport equestri 6: bene il completo con Stefano Brecciaroli quinto agli Europei. Malissimo il salto ad ostacoli, con l'Italia non qualificata per le Olimpiadi nella prova a squadre. Nel dressage, infine, continua la crescita esponenziale di Valentina Truppa, giovanissima amazzone che già a Londra 2012 potrà puntare ad un posto nella top10.
Taekwondo 6: stagione di difficile interpretazione. Si conferma continuo Mauro Sarmiento, qualificato per i Giochi Olimpici, mentre Carlo Molfetta, bronzo ai Mondiali, non è riuscito a strappare il pass a Cinque Cerchi. Con Valentina Calabrese ferma per infortunio, non si è rivelato all'altezza il settore femminile.
Tennis 7.5: Francesca Schiavone ha confermato che l'exploit del 2010 non era stato un caso, approdando per la seconda volta consecutiva in finale al Roland Garros. In risalita Flavia Penenetta, mentre ha disputato la miglior stagione della carriera Roberta Vinci. In campo maschile si può festeggiare il sospirato ritorno in Serie A della nazionale di Coppa Davis. Nel 2012, soprattutto in prospettiva olimpica, l'Italia dovrà puntare molto sul doppio femminile e maschile, aggiungendo, perché no, anche quello misto.
Tennis tavolo 3.5: con Nikoleta Stefanova ferma per maternità, il Bel Paese ha raccolto veramente le briciole in questa disciplina. Siamo praticamente spariti dal contesto femminile, mentre tra gli uomini continuano a mantenersi su standard mediocri Bobocica e Stoyanov. Domanda semplice: se tutte le nazioni europee ricorrono alle naturalizzazione di atleti cinesi (anche noi lo abbiamo fatto per anni ed abbiamo raggiunto risultati storici), perché l'Italia ha preso un'altra strada?
Tiro a segno 8: Niccolò Campriani ha raggiunto una continuità di rendimento impressionante, mentre la fidanzata Petra Zublasing sembra ormai vicina alla definitiva consacrazione nella carabina 10 metri. Da sottolineare il ritorno nelle posizioni di vertice anche di Francesco Bruno.
Tiro a volo 7.5: in un contesto internazionale sempre più agguerrito, l'Italia ha festeggiato il titolo iridato di Massimo Fabbrizi nella fossa olimpica. Stagione-no, invece, per Francesco D'Aniello nel double trap, mentre un'annata sottotono l'ha vissuta anche Ennio Falco nello skeet. In campo femminile Jessica Rossi ha conquistato la Coppa del Mondo nella fossa olimpica, mentre Chiara Cainero fatica a ritrovarsi nello skeet.
Tiro con l'arco 9: Italia sugli allori ai Mondiali di Torino, dove le azzurre hanno vinto un oro storico nella prova a squadre ed i colleghi uomini un bronzo nella medesima competizione. Non ho dato il 10 perché i portacolori del Bel Paese non hanno brillato nelle prove individuali.
Triathlon 7: continuano a migliorare sensibilmente Alessandro Fabian ed Anna Maria Mazzetti, sempre più vicini ad installarsi stabilmente tra i migliori 10 al mondo. A livello giovanile ha stupito il talentuoso Matthias Steindwandtner, atleta da monitorare con attenzione e dotato di un grande talento.
Tuffi 7.5: il bronzo iridato di Tania Cagnotto nella gara da 1 metro profuma di miracolo, perché conseguito a poco più di un mese di distanza dall'incidente stradale che l'azzurra aveva subito a Bolzano. In precedenza la rappresentante del Bel Paese aveva dominato gli Europei. In campo maschile, invece, si registra una netta involuzione rispetto al passato recente.
Vela 5: Mondiale deludente, senza alcun podio e con prestazioni sconcertanti per gli azzurri. Incredibile la controprestazione di Negri-Voltolini nella classe Star, per tutto l'anno ai vertici internazionali e poi addirittura fuori dai 15 nella rassegna iridata. Alessandra Sensini ha fatica per tutta la stagione a raggiungere una continuità di rendimento accettabile, mentre Conti-Micol sono state le uniche rendere al massimo nella rassegna iridata australiana (quinte). In generale, gli atleti del Bel Paese si sono rivelati a disagio in condizioni climatiche mutevoli.
L'appuntamento per il pagellone sugli sport invernali è per martedì 27 dicembre.
Federico Militello
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perfette le varie disamine con dati precisi e giudizi incontrovertibili, poco d'accordo invece sui voti, spesso alquanto generosi: all'atketica leggera va dato al massimo un 4 di incoraggiamento, il 6.5 al badminton è esagerato, vediamo con piacere i progressi dell'allegrini, ma trattasi sempre di sport nel quale satremo solo delle comparse; va bene per calcio e cannottaggio e ciclismo su strada,; premiatissimo il ciclismo su pista che sarebbe stato già premiato oltremodo con un 3; premiatissima anche la ginnastica artistica che viaggia molto al di sotto della sufficienza, bene naturalmente anche la ginnastica ritmica con l'incredibile conferma delle farfalle d'oro; lotta e judo rasenterebbero lo zero, che lo judo evita solo per alcune buone prove nella coppa del mondo; bene il nuoto ma con un voto di 7.5 o 8, in quanto paga sempre le troppe delusioni e i troppi talenti non confermati; deludente il nuoto di fondo che ma nca l'appuntamento più importante del triennio e che rasenta la sufficienza solo grazie alla grimaldi quindi al massimo un 5.5; ...a dopo per altri copmmenti.
RispondiEliminapio napolitano
Questi pagelloni di fine anno sono belli proprio perché, proprio come a scuola, i voti fanno sempre discutere.
RispondiEliminaNell'atletica, risultati alla mano, l'anno sarebbe stato da 4,5. Ho aggiunto un punto grazie alle maratonete ed ai tanti talenti che hanno fatto bene nelle rassegne giovanili.
Il ciclismo su pista siamo d'accordo su come sia gravemente insufficiente, però Viviani, oggettivamente da medaglia a Londra, contribuisce a rendere un po' più allegra una situazione desolante.
Sulla ginnastica artistica penso che il 5 sia giusto, dare meno sarebbe stato ingeneroso, anche perché, seppur poche, abbiamo qualche punta da giocarci ed inoltre le ragazze dovrebbero qualificarsi alle Olimpiadi senza problemi.
Judo e Lotta sono gravemente insufficienti, ma ho voluto dare il voto più basso al basket, vera grande delusione stagionale. Il Nuoto di fondo, in effetti, ha disatteso appieno le aspettative: dovevano qualificarsi ai Giochi 4 azzurri, ci è riuscita solo la Grimaldi (che però sarà tra le favorite).
A presto!
Condivido in pieno i tuoi giudizi. E non mi sento in grado di giudicare con cognizione di causa il lavoro delle federazioni. Ma se un criterio abbastanza oggettivo può essere la valutazione dei risultati ottenuti dagli atleti di vertice e il confronto con le altre nazioni, in generale direi che un solo atleta che ottiene risultati significativi non può salvare un bilancio. Quindi darei 4 all'atletica (come Pio), 5 al badminton (proprio perché non abbiamo tradizioni), 6.5 al beach-volley (Cicolari-Menegatti e poi?), 5 al ciclismo su pista (qui sono d'accordo), non infierirei ulteriormente sulle (giuste) bocciature ma abbasserei di almeno mezzo punto i voti di tutte le promosse.
RispondiEliminaCiao!
Gabriele
Ottimo e come sempre molto oggettivo Fede. Solo mi sembra un po ingeneroso dare solo un 5 all´artistica e 4 al Judo. Darei anche un po di piú all´atletica. Motivo semplice: non solo darei un voto basato sui risultati degli elite, ma considererei anche le prospettive future e i risultati delle giovani leve. E, oggettivamente, in questi 3 sport ne abbiamo tanti. A presto
RispondiEliminaX Gabriele. Ritengo che avere un solo campione di spicco sia fondamentale per far crescere tutto il movimento, come sta accadendo, ad esempio, grazie ad Alessandro Pittin nella combinata nordica.
RispondiEliminaX Mauro: purtroppo le valutazioni devono attenersi ai risultati delle squadre senior. Speriamo che in futuro i giovani talenti che abbiamo a disposizione dimostrino realmente il loro valore anche nel circuito maggiore.
Buon anno a tutti!