Premessa doverosa: le competizioni internazionali in vasca da 25 metri valgono 1/4 rispetto a quelle da 50. Prima di tutto perché è quest'ultima ad assegnare le medaglia olimpiche; inoltre si tratta di due sport oggettivamente differenti, poiché per trionfare al coperto servono delle doti come tuffo e virate che sono meno determinanti all'aperto, dove invece prevalgono acquaticità e resistenza.
Detto questo, la selezione tricolore ritorna in Italia con alcune certezze e tanti dubbi, che in fondo erano i medesimi della vigilia degli Europei di Stettino.
In chiave Londra 2012, è scontato che il Bel Paese punterà al podio principalmente (o forse sarebbe meglio dire 'esclusivamente) con Fabio Scozzoli nei 100 rana e con Luca Dotto nei 50 e 100 sl. Questi due atleti sono caratterizzati dalla medesima prerogativa: la fame di vincere, di arrivare più in alto di qualsiasi altro nuotatore al mondo. Per Scozzoli il rivale numero uno in chiave Cinque Cerchi sarà il norvegese Dale Oen, anche se il contesto internazionale, nel complesso, non pare così agguerrito. Ben diverso, invece, il discorso per quanto riguarda lo stile libero, dove Dotto dovrà confrontarsi con autentici fuoriclasse come l'australiano Magnussen, il brasiliano Cielo ed il canadese Hayden. La crescita dell'azzurro, tuttavia, lascia ben sperare, così come i miglioramenti dei vari Rolla, Spadaro e Bocchia, che potrebbero realmente contribuire alla costruzione di una 4x100 in grado di ambire al bersaglio grosso.
Scozzoli e Dotto a parte, l'Italia non può contare al momento su altri elementi da podio olimpico in campo maschile.
Tra le donne, invece, tutto dipenderà, come sempre, da Federica Pellegrini. Già lo scorso anno la pluri-campionessa iridata fallì l'appuntamento in vasca corta, per poi dominare i successivi Mondiali di Shanghai. I continui cambi di allenatore, l'ultimo dei quali avvenuto ad 8 mesi dall'appuntamento clou di una carriera, lasciano però perplessi. La 23enne veneta è caratterizzata da una personalità molto forte, difficile da gestire. Dovrà provarci il nuovo tecnico Claudio Rossetto, il cui compito principale sarà quello di restituire finalmente una velocità di base degna di nota alla fuoriclasse di Spinea. Allo stato dei fatti, non vedo la Pellegrini favorita alle Olimpiadi di Londra né nei 400 né, soprattutto, nei 200 metri. Nella distanza più lunga l'azzurra dovrà vedersela con ossi duri del calibro della danese Friis e, soprattutto, della padrona di casa britannica Adlington, senza dimenticare la spagnola Belmonte Garcia, mentre nei 200 la strada potrebbe essere sbarrata per chiunque dalla formidabile enfant prodige del nuoto a stelle e strisce Melissa Franklin. Insomma, per provare a battere queste grandi campionesse è necessario non indugiare oltre e buttarsi a capofitto negli allenamenti. Anche se, a dire il vero, un dubbio ci assale: la Pellegrini possiede ancora la stessa fame di vincere di Dotto e Scozzoli?
Per Carolina Kostner il 2011 verrà ricordato come l'anno che ha rappresentato lo spartiacque tra una prima parte di carriera da ragazzina inesperta e logorata in maniera eccessiva dalla pressione esterna ed una seconda da campionessa matura ed in grado di primeggiare con costanza sui più svariati palcoscenici mondiali.
La 24enne altoatesina ha cominciato la stagione con una nuova identità: sul ghiaccio le paure del passato hanno lasciato spazio alla gioia di coltivare la passione di una vita. Carolina emoziona con una espressività da attrice consumata, creando un'atmosfera solenne e per certi versi magica. Anche dal punto di vista tecnico l'azzurra ha compiuto passi da gigante e, grazie all'esperienza acquisita, riesce a gestire nel migliore dei modi pure dei salti non eseguiti perfettamente. Insomma, la Kostner attuale rappresenta un patrimonio per lo sport italiano e non è affatto escluso che non lo rimanga anche oltre le Olimpiadi del 2014.
Arianna Fontana ha superato anche l'esame di maturità del campo di gara di Shanghai, ovvero quello dove si assegnerà il titolo iridato all-round del 2012. 5 vittorie in due mesi rappresentano un bottino da fuoriclasse assoluta, che certificano lo stratosferico livello raggiunto dalla 21enne valtellinese. Il merito di questa prorompente fioritura nel verde prato delle più grandi atlete dello short track è dovuta principalmente al tecnico canadese Eric Bedard, che ha portato tecniche di allenamento nuove (incentrate principalmente sull'esplosività muscolare) ed insegnato alle azzurre tattiche di gara accorte e redditizie. Tornano alla mente le parole della Fontana al termine delle Olimpiadi di Vancouver 2010, quando vinse il bronzo nei 500 metri: "Per fare il vero di salto di qualità ed impensierire le potenze asiatiche, servono dei cambiamenti a livello tecnico, magari con un allenatore straniero che porti qualcosa di nuovo". La campionessa di Sondrio è stata ascoltata ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
La nazionale di curling femminile è giunta sesta ai Campionati Europei di Mosca. Un risultato che, oltre ad essere il migliore degli ultimi 4 anni, consente alla selezione tricolore di partecipare ai Mondiali del 2012 che assegneranno i primi punti per la qualificazione alle Olimpiadi di Sochi 2014. Fondamentale per il ritorno ad alti livelli della squadra è stato il rientro dopo due anni di stop della skip Diana Gaspari, già capitana alle Olimpiadi di Torino 2006 e medaglia d'argento agli Europei del 2007. L'intesa tra la 27enne di San Candido e le altre compagne di squadra può solo migliorare, dunque i margini di miglioramento in vista della rassegna iridata sono elevati. L'Italia ha dimostrato di potersela giocare alla pari con chiunque, perdendo solo per inesperienza alcuni match con selezioni sulla carta più forti e vincendo con relativa facilità gli incontri con avversarie del medesimo livello. Da segnalare anche la crescita costante della 23enne Giorgia Apollonio.
L'obiettivo, neanche neanche tanto velato, è quello di partecipare ai prossimi Giochi Olimpici: per il curling italico sarebbe un risultato storico, in quanto mai la qualificazione è stata conquistata sul campo.
Il medesimo, sogno, invece, non potrà essere cullato dalla selezione maschile, che ha concluso il torneo continentale in ultima posizione, con conseguente retrocessione in Seconda Divisione.
Nello sci alpino lo Slalom si è rivelato essere la disciplina che può trascinare il Bel Paese in questa stagione. Christian Deville rappresenta l'ennesimo esempio di come i nostri atleti, a tutte le latitudini, maturino sempre con pesante ritardo rispetto alla media europea (anche se poi, bisogna dirlo, gareggiano sino alle soglie dei 40 anni!). Moelgg e Razzoli sono delle certezze, mentre è del tutto inaspettata la rinascita nel veterano Patrick Thaler, che su piste come quelle di Adelboden e Kitzbuhel potrà togliersi delle importanti soddisfazioni. Segnali positivi giungono anche dai giovani Stefano Gross, vicino al salto di qualità, e Roberto Nani, forse unico atleta della selezione tricolore in grado di poter diventare competitivo sia in Slalom sia in Gigante.
Week-end interlocutorio per la combinata nordica, con Pittin fuori dai 10 e Lukas Runggaldier neppure qualificato per le due gundersen, mentre nel salto si registrano gli importantissimi progressi di Andrea Morassi e Sebastian Colloredo, pronti ormai per occupare le prime 15 posizioni del circuito con buona continuità.
Nel biathlon si registrano i passi avanti di Lukas Hofer, anche se ancora distante dalla forma migliore che, con ogni probabilità, raggiungerà a gennaio. Preoccupa invece, e non poco, l'involuzione della giovane Dorothea Wierer, rivelazione della scorsa stagione, ma attualmente non competitiva in Coppa del Mondo.
Infine, chiudiamo con l'argomento Armin Zoeggeler. Il Cannibale sta vivendo il peggior inizio di stagione della sua vita, ma le circostanze non lo hanno di certo aiutato. Le prime due piste su cui si è gareggiato privilegiano atleti dotati di una spinta formidabile, in quanto, vista la pressoché totale assenza di grandi asperità tecniche, non consentono grossi recuperi nei tratti guidati. Se a Igls aveva limitato i danni con una terza piazza, il 37enne di Foiana nulla ha potuto sul budello di Whisteler, che, dopo le modifiche apportate, risulta indegno della Coppa del Mondo (in sintesi è come un unico, lungo rettilineo). Visto il distacco di 100 lunghezze dal tedesco Loch in classifica generale, il fuoriclasse italiano deve dare addio al sogno di conquistare l'undicesima sfera di cristallo della carriera. Attenzione, però, a dire che sia ormai troppo vecchio: già dalla prossima gara di Calgary, catino adatto alle sue caratteristiche, il Cannibale tornerà a lottare per la vittoria.
Federico Militello
Quello che avvilisce è che gli stranieri non avvertono quasi mai il passaggio dalle categorie giovanili ai senior mentre i nostri, diventati "adulti", subiscono battute d'arresto sconcertanti. Mi pare che anche i talenti dell'ultimo corso stiano seguendo lo stesso percorso. Sono sempre più convinto che i nostri tecnici, a parte Rossetto e il compianto Castagnetti, non siano mai stati dell'elite mondiale...
RispondiEliminaLa stessa Pellegrini mi pare abbia detto qualcosa in proposito. E se lo dice lei c'è da crederle (tutto quel che si vuole ma di certo Federica con la sua esperienza sa riconoscere il valore di un tecnico).
A proposito, direi fin da ora che per i 200 a Londra non ci sono quasi speranze. Nei 400 a Shanghai la sua superiorità era stata imbarazzante ma la vedo dura. Mi sembra spaesata e confusa. Speriamo bene...
Ciao!
Gabriele
Ciao Gabriele, i 2 ragazzi che possono realmente sfondare in futuro sono D'Arrigo e Minicozzi, rispettivamente 16 e 14 anni, dunque è troppo presto per loro. E' vero che molti 18enni, diventati seniores, si sciolgono come neve al sole. In estate avevamo parlato di questo fatto, dovuto per buona parte all'arruolamento nei corpi militari che, una volta raggiunto (e con esso la conseguente stabilità economica), fa adagiare sugli allori.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la Pellegrini, se davvero ci credesse, potrebbe dominare 400 ed 800, ma penso che ormai anch'ella sia entrata in una dimensione in cui la voglia di lottare e fare sacrifici sia venuta meno. Nelle mie previsioni olimpiche, nel potenziale medagliere azzurro non conteggerò la Pellegrini. Naturalmente mi auguro vivamente di sbagliarmi!
Ci sentiamo presto, spero anche su Olimpiazzurra :-)
Top seconda parte
RispondiElimina-Atletica: Bel 4 posto di Eijjafini agli europei di cross. La vedo come outsider a Londra nella maratona. Migliora giorno dopo giorno...
-Pesi: Agli assoluti di Nuoro si migliora ancora il campione europeo under 17 Mirco Scarantino. Nei 56 Kg sia lui che Di Giusto hanno la possibilita di diventare davvero grandi, anche perche in questa categoria di peso non la fanno da padrone sempre i paesi dell´est, ma bensi i paesi asiatici. Dunque piu chance a futuro. Possono avere entrambi un futuro radioso, li aspettiamo a Rio2016!
-Ginnastica art: Ancora strepitosa Elisa Meneghini, che nella finale dei campionati di categoria, fa quasi 58 nell all around. E non é ancora juniores. Scusa l´insistenza, ma scommetto forte su questa ragazza, sara migliore della Ferrari. Solo spiace non puo fare il preolimpico a Londra a Gennaio, e troppo giovane!
-Tuffi: Lasciato alle spalle l´infortunio con il motorino, Tania Cagnotto sta ritornando ad essere cannibale. Vince il 4 nazioni (sia dai 3 mt che sincro 3 mt con Dallapé) con un punteggio di tutto rispetto per questa fase dell anno, dimostrando che sara pronta per staccare il pass a Febbraio nel sincro. Purtroppo non hanno potuto farlo a Shanghai perche i meccanismi del sincro richiedono un perfezionismo da urlo, e l´infortunio di Tania non ha permesso le ore di allenamento insieme richieste. Ma ora posso ri-dirlo: L´argento dietro le cinesi si puo fare, forza ragazze!
-Biathlon: vittoria di Mattia Cola nell Ibu Cup, speriamo che sorprenda anche in wolrd cup questo giovane ragazzo, visto che e stato convocato. Di oggi anche la vittoria di Thaler, 3 posto di Deville e 5 di Gross in coppa europa di slalom. Secondo me abbiamo la sq piu forte al mondo in slalom, aspettando il completo recupero del nostro Razzo.
Chiudo con una riflessione nel calcio. Un anno fa eravamo alla frutta (eliminati dal mondiale, squadre di club tutte fuori,under21 fuori da Londra ecc). Un anno dopo: 3 squadre agli ottavi di champions(meglio di spagna e inghilt), 2 in europa league, nazionali che crescono esponenzialmente. Questa trasformazione si vede nella serie A: partite combattute alla morte, tecnica sopraffina delle squadre, mentalita d´attaco,ecc. Questo é l´esempio di come l´Italia (quando qualcosa va storto) puo cambiare marcia e rinascere dalle polveri. E la mia piu grande soddisfazione sai quale é? Quando i cronisti TV all´estero dicono "la serie A adesso é piu emozionante e tecnicamente superiore alla liga e alla premiership" Un applauso al calcio
A presto
Ciao Mauro, è apparsa solo la seconda parte del top;
RispondiElimina1)Abbiamo tre maratonete in grado di puntare alle prime 15 posizioni a Londra: Ejiaffini, Incerti e Straneo. Il podio, oggettivamente, mi sembra fuori portata, anche perché si prevede una gara velocissima su un percorso che consente tempi di assoluto spessore;
2)Nel sollevamento pesi l'unica giovanissima ad avere qualcosa di 'speciale' è Alessandra Pagliaro, mentre tutti gli altri sono da valutare;
3)58 è un punteggio da prime 5 al mondo, che indica anche l'eccellenza in almeno un paio di attrezzi. Bisogna vedere se questo punteggio sia stato effettivamente meritato, o magari gonfiato da una giuria troppo di parte. Le premesse, comunque, sembrano buone;
4)Secondo me Cagnotto-Dallapé hanno ottime chance nel sincro, mentre Tania dovrà vedersela principalmente con la canadese Abel nel singolo da 3 metri e non sarà per niente facile. Io comunque punto sulla nostra azzurra;
5)Nel biathlon l'avvio di stagione sino a qui è stato imbarazzante. Sono preoccupatissimo dall'involuzione di Hofer e Wierer, spero che non sia l'ennesima dimostrazione di come in Italia non si sappiano gestire i giovani. In Slalom siamo forse la squadra da battere al momento, ma, chissà come mai, composta per l'80% da veterani. Cmq buone cose stanno facendo vedere anche Gross e Nani;
6) Purtroppo i media italiani sono come le bandiere, che sventolano dove le porta il vento. Il calcio italiano ha attraversato certamente un momento di grave difficoltà, ma non era neppure morto e sepolto come ci volevano far credere. Ricorderai che già al termine del 2010 parlai con grande ottimismo della futura nazionale di Prandelli. La cosa importante è che i nostri giovani tornino ad avere spazio anche nei grandi club.
A presto!