Oggi abbiamo assistito ad una delle pagine più tristi della storia della boxe.
L'azzurro Domenico Valentino, campione iridato in carica della categoria 60 kg, ha disputato una brillante semifinale con l'ucraino Vasyl Lomachenko, nella quale è emersa una superiorità pugilistica incontrovertibile.
Nella prima ripresa il 27enne di Marcianise si manteneva a distanza dall'avversario dell'Est Europa, andando a segno di rimessa con dei ganci destri puliti e stilisticamente impeccabili. Il rivale ucraino, al contrario, non si distingueva per lealtà sportiva, colpendo ripetutamente alla nuca il nostro rappresentante. L'arbitro, però, rimaneva incredibilmente a guardare. Al suono della campana Valentino conduceva appena per 4-3, quando almeno 2-3 punti di vantaggio erano apparsi nitidi.
Nel secondo round, poi, accadeva qualcosa che poco ha a che vedere con lo sport.
Nonostante continuassero imperterrite le scorrettezze di Lomachenko, il pugile campano subiva un warning per aver 'legato'. Nonostante ciò, tuttavia, l'atleta del Bel Paese continuava a macinare un pugilato d'alta scuola, scuotendo il capo del rivale con tre diretti destri di pregevole fattura. L'ucraino, dal proprio canto, tentava una reazione scomposta e basata esclusivamente sul corpo a corpo. Insomma, una ripresa da considerare leggermente a favore di Valentino o, al massimo, in parità. La giuria, invece, vedeva (chissà dove) un vantaggio per Lomachenko per 12-6 e, sul 15-10, il match era ormai segnato.
A nulla valevano gli ultimi sforzi di un coraggioso ed ammirevole Valentino, il quale conduceva anche un terzo round di tutto rispetto.
Morale: un vero esperto di boxe non avrebbe avuto dubbi nell'assegnare la vittoria all'azzurro con 5-6 punti di margine. E' avvenuto l'esatto contrario.
Siccome negli ultimi anni non è la prima volta che accadono fatti di questo genere (ricordate gli Europei di Istanbul nel mese di giugno?), è lecito chiedersi se abbia ancora senso che il pugilato continui ad esistere non solo alle Olimpiadi ma anche come disciplina sportiva.
Nel pugilato spesso i vincitori vengono decisi a tavolino molti mesi prima dell'evento vero e proprio. Emblematico il caso-Lomachenko: sconfitto negli ottavi di finale dal brasiliano Conceicao, il verdetto del ring è stato per la prima volta ribaltato in seguito ad un ricorso della Federazione ucraina: un evento mai accaduto nella storia della boxe, indizio inequivocabile di come il vincitore dell'oro sia già noto ancor prima della finale di domani.
Inoltre non si fa nulla per venire a capo di situazioni vergognose e patetiche. Perché è stato eliminato il conteggio in tempo reale dell'assegnazione dei punti? Forse per favorire ulteriormente i 'giochetti' delle giurie corrotte?
La verità è che questo non è più sport. Non contano più doti tecniche, sacrifici, allenamenti massacranti, forza di volontà ed ambizione. Così gli atleti vengono privati dei loro sogni, anche del più elementare e genuino, cioè puntare al trono mondiale combattendo ad armi pari e nelle medesime condizioni degli avversari. Ora, invece, allo sport si sono sostituiti gli interessi della politica. Ha senso parlare ancora di pugilato?
Federico Militello
Federico condivido e ti riporto una mia considerazione fatta pochi minuti fa in altra sede: "....è vero forse siamo un pò troppo di parte e vediamo le cose come vorremmo vederle ma le "trastole " contro Cammarelle e Valentino ci sono state, e anzi ti dico che addirittura si evidenziano in maniera scientifica (il primo round con un piccolo vantaggio meritato per il più forte, poi nel seguito se quest'ultimi non dominano eccessivamente gli diamo la mazzata di 6-7 punti nel 2° round e buonanotte ai suonatori ... e questo è successo non solo con gli azzurri !!!)....Massimo ti posso garantire che difficilmente ci facciamo influenzare dai commentatori TV, anzi spesso come sai li critichiamo anche aspramente....piuttosto la tua sembra propria una "tosta" posizione personale contro i commentatori TV di Sportitalia (il collaboratore del telecrosta, il giornalista Franco Ligas, è notoriamente da anni ben preparato in materia)..."
RispondiEliminaE poi vedi Federico io ho condiviso la critica di Ligas fatta a Valentino quando alla fine del match è parso troppo accondiscendente con il vincitore , ce lo aspettavamo più "arrabbiato".
Ma il nostro prsidente Falcinelli non è un pezzo grosso della scandalosa AIBA ? ...anzi addirittura non è il pupillo del presidente mondiale AIBA ?...o è solo millantato credito ?...
Ciao Salvatore, mi fa piacere che tu ed altri esperti del settore siate pienamente d'accordo con me. Ormai in altra sede mi si dà torto a prescindere, spesso negando persino l'evidenza.
RispondiEliminaE' vero, il copione seguito nelle combine è quasi stucchevole per quanto ripetitivo. Ormai siamo arrivati al punto che quando vengono stilati i calendari non guardiamo più al reale valore degli avversari ma alla loro nazionalità. Ci siamo persino 'sorpresi' della vittoria di Creati contro l'azero padrone di casa, perché eravamo già quasi preparati (rassegnati?) ad un verdetto di parte. La boxe in questo momento è come un malato cronico che solo grazie ad una medicina innovativa può sperare di salvarsi.
A presto!
Falcinelli è parte integrante di quella politica che ha ucciso la boxe. Infatti ha appena dichiarato che gli arbitraggi e le giurie sono stati ottimi....
RispondiEliminaNon ho potuto seguire neanche un incontro ma i vostri racconti non mi stupiscono affatto! Sono decenni che in questo sport se ne vedono di tutti i colori. Noi italiani, poi, siamo tra le vittime sacrificali più appetite (cronica debolezza "politica").
RispondiEliminaSarò malpensante, ma già guardando le bandiere dei finalisti mi ero fatto un'idea di come era andato il torneo (non poteva mancare l'emergente di turno, in questo caso un brasiliano, sapete com'è? nel 2016 a Rio ci sono i giochi...). Anzi, mi ha meravigliato l'assenza di un australiano, tanto per far vedere che si tratta di uno sport veramente universale!
In tutto questo il CIO cosa fa?
Gabriele