L'Italia puntava su tre atlete nel Gigante di apertura di Solden: Federica Brignone, Denise Karbon e Manuela Moelgg. Nessuna di esse ha terminato la gara. Al traguardo sono giunte solo Irene Curtoni e Giulia Gianesini, rispettivamente 19ma e 21ma. Insomma, tanti ingredienti per una sola constatazione: si è trattato di un debutto da dimenticare al più presto.
Federica Brignone aveva illuso: leggiadra ed aggressiva al tempo stesso, aveva concluso in testa la prima manche con quasi mezzo secondo di margine sull'austriaca Elisabeth Goergl. Grande era l'impressione destata dalla 21enne di Milano, rapida nell'impostare il raggio di curva ed alla costante ricerca della velocità. Nella frazione conclusiva, tuttavia, la solare rappresentante del Bel Paese incrociava gli sci dopo una decina di porte, rimandando l'appuntamento con il primo successo in Coppa del Mondo.
Si era ritirata già nella prima manche, invece, Denise Karbon, molto vicina ai tempi della Brignone con una qualità di sciata che lascia ben sperare per il proseguo della stagione.
Un discorso a parte, invece, merita Manuela Moelgg: l'ormai cronico problema alla schiena non le consente di allenarsi nel modo migliore ed i risultati ne sono la naturale conseguenza.
La competizione ha visto il trionfo della fuoriclasse americana Lindsey Vonn, al primo successo in carriera nella specialità regina dello sci alpino: se la campionessa yankee comincerà a spadroneggiare anche nelle discipline tecniche, la Coppa del Mondo rischia di divenire un monologo a stelle e strisce. Seconda e terza piazza rispettivamente per la tedesca Viktoria Rebensburg e l'austriaca Goergl.
Per l'Italia resta il rammarico per non aver centrato un risultato che appariva ampiamente alla portata. Essendo ancora ad ottobre, non è il caso di fare processi: ci sarà tempo e modo per rifarsi. Il talento non manca.
Federico Militello
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