domenica 8 maggio 2011

Scherma e Karate, gioie tricolori; Howe, che debutto!



Scherma: dopo la mancata e insolita mancata vittoria nella prova individuale, le formidabili fiorettiste azzurre si sono rifatte nella prova a squadre della prova di Coppa del Mondo di Shanghai, trionfando in finale per 41-40 sulla Russia. Decisiva l'ultima stoccata piazzata da Valentina Vezzali nel minuto supplementare.

Karate: l'Italia ha vinto il medagliere finale degli Europei di Zurigo. Ai podi di ieri si sono aggiunte altre due medaglie: l'oro di Michele Giuliani nel kumite individuale ed il bronzo a squadre nella medesima disciplina. Con 3 ori, 6 argenti ed un bronzo, la selezione tricolore si è rivelata di gran lunga la migliore del Vecchio Continente.

Pentathlon moderno: buon sesto posto per Riccardo De Luca (già settimo nel ranking internazionale) nella prova di Coppa del Mondo di Budapest vinta dal ceco David Svoboda. L'alfiere italico è giunto quarto nel combined event e settimo nell'equitazione, mentre non ha brillato particolarmente nella scherma (16mo) e nel nuoto (18mo). Gli altri italiani in gara, Nicola Benedetti e Auro Franceschini, hanno concluso rispettivamente in 21ma e 24 piazza.

Atletica: super debutto per Andrew Howe. Il 26enne reatino ha tagliato per primo il traguardo nei 400 metri nel meeting di Pavia, realizzando il lusinghiero crono di 45.70, con il record personale precedente frantumato(46.03). Il talentuoso azzurro ha preceduto lo specialista Marco Vistalli, secondo in 45.94. ''Finalmente i piedi funzionano come devono. Oggi il mio obiettivo era stabilire il mio record personale e ci sono riuscito. Questo risultato costituisce un buon punto di partenza per far bene i 200 ed il lungo. Inoltre sono a disposizione anche per la staffetta''. 4x100''. L'atletica italiana, dunque, spera di aver ritrovato finalmente il suo ''Figlio del Vento''.
Nella stessa riunione lombarda, inoltre, ottime performances sono giunte per tre atleti in attesa di cittadinanza italiana. In particolare spicca il 6.46 metri della promettentissima 18enne Dariya Derkach nel lungo, primato personale e miglior misura stagionale a livello mondiale in campo juniores. Bene anche Judy Ekeh, 11''73 nei 100 metri, e Mohad Abdikadar, secondo nei 1500 con un discreto 3:44.09. Insomma, grazie ai 'nuovi italiani', il Bel Paese intravede delle prospettive rosee per un futuro non così lontano.

Badminton: Agnese Allegrini è stata sconfitta in finale dalla russa Anastasia Prokopenko nell'Open di Danimarca con un periodico 21-15. Un mancato successo che non macchia un torneo da grande protagonista, in cui la 28enne romana ha dimostrato di poter entrare stabilmente tra le prime 30 del ranking mondiale.

Federico Militello

2 commenti:

  1. Per quanto riguarda il fioretto femminile direi che vincere nettamente tutti gli incontri tranne la finale, pur con Valentina Vezzali non ancora al top della forma e senza Arianna Arrigo (senza nulla togliere a Giovanni Trillini...), si commenta da sé. Per il karate non si può che dire quello che diciamo sempre: peccato che non sia sport olimpico! Per quanto riguarda l'atletica, se Andrew Howe ritrova la serenità e l'equilibrio tecnico può ancora (ri)diventare un protagonista a livello internazionale, mentre per gli altri atleti mi piacerebbe saperne qualcosa in più da Federico e dagli appassionati che hanno maggiori occasioni di approfondimento, così come per il pentatleta De Luca.
    Ciao,
    Gabriele

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  2. Su Darya Derkach troverai le informazioni a questo link: http://sportsecondomilitello.blogspot.com/search?q=darya+derkach.

    Judy Ekeh è nata in Nigeria e ad agosto compirà 18 anni, dunque potrà avviare le pratiche per ottenere il passaporto. Si tratta di una sprinter dalle interessanti prospettive.
    Mohamad Abdikadar, inoltre, diventerà maggiorenne a giungo, quindi sarà il primo dei tre a poter rappresentare l'Italia. Si disimpegna su buoni livelli sia nel cross sia nel mezzofondo veloce (800 e soprattutto 1500). E' allenato da Andrea Orlandi. Da segnalare la sua ambizione: punta già a qualificarsi a Londra 2012.
    Il futuro dell'atletica passa per questi 'nuovi italiani'.

    A presto

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