mercoledì 29 giugno 2011

Basket: ci sono le stelle Nba, ma i giovani?; Volley: Italia-Cuba 3-0


Basket: il ct Pianigiani ha diramato le prime convocazioni in vista dei Campionati Europei che inizieranno i primi di settembre in Lituania. Per la prima volta l'Italia schiererà contemporaneamente le sue tre stelle Nba: Andrea Bargnani, Marco Belinelli e Danilo Gallinari. Il solito problema resta la mancanza di un centro di caratura europea, considerando inoltre che i vari Gigli, Cusin e Crosariol faticano ad affermarsi con costanza anche nel campionato italiano. Quanto al play-maker, Daniel Hackett, vera rivelazione nostrana dell'anno e miglior marcatore azzurro della A1, potrebbe rappresentare l'uomo giusto per dare ritmo e geometrie alla manovra. Dalle convocazioni, tuttavia, emerge uno degli aspetti maggiormente negativo dello sport italiano attuale, ovvero la poca fiducia nei giovani. Non condivido, per l'appunto, l'assenza di Alessandro Gentile, talento purissimo che, a soli 18 anni ed a suon di prestazioni eccelse, si è consacrato come pedina fondamentale nella Benetton Treviso. Si tratta di un giocatore dal talento assodato e già pronto per i grandi palcoscenici, verso il quale si stanno già concentrando le mire di alcune franchigie Nba. Che senso ha, dunque, fargli disputare l'Europeo under20? Il solo risultato che si ottiene è quello di ritardarne la crescita, impedendogli quel confronto con le stelle europee che tanto sarebbe servito in termini di esperienza e crescita a medio-termine.

Pallavolo: già qualificata matematicamente alla Final Eight, l'Italia ha inflitto un secco 3-0 ai vice-campioni del mondo di Cuba nel penultimo incontro della fase eliminatoria. A Parma si è messo in luce nuovamente il sempre più straripante Ivan Zaytsev, atteso dalle future sfide con Brasile e Russia per testare ulteriormente un rendimento che lo sta avvicinando ai migliori giocatori in circolazione. Il Bel Paese, dunque, potrebbe aver trovato il suo trascinatore, l'uomo a cui affidare i palloni che 'scottano' nei momenti cruciali delle partite.

Federico Militello

lunedì 27 giugno 2011

'Italia, come stai?': pallanuoto e triathlon: applausi!; i dubbi di Howe


Il secondo posto in World Leage della nazionale italiana di pallanuoto non deve sorprendere. Il Settebello, infatti, da ormai 2 anni è tornato stabilmente ai vertici internazionali grazie all'oculata gestione tecnico-organizzativa del ct Sandro Campagna. Accanto ai veterani e simboli di questa selezione, ovvero il portiere Stefano Tempesti ed il talentuoso Maurizio Felugo, sono maturati diversi giovani che, attualmente, non possono più essere considerati delle promesse, bensì dei campioni affermati. Si tratta di Matteo Aicardi, un centro-boa di livello eccelso, Niccolò Gitto, Valentino Gallo, Alex Giorgetti (nominato miglior giocatore della competizione), senza dimenticare la definitiva (e tardiva) esplosione del 29enne Christian Presciutti. Non va dimenticato, inoltre, il fondamentale apporto di due oriundi: il poderoso difensore cubano Amaurys Perez, il cui atletismo ha innalzato ulteriormente il rendimento della squadra, e l'italo-australiano Pietro Figlioli, dal quale ci si aspettava di più in fase realizzativa. A questo punto l'ultimo, ma forse più impegnativo, step da compiere sarà quello di acquisire una mentalità vincente. Dopo l'argento agli Europei del 2010 e quello freschissimo in World League, gli azzurri, ormai consapevoli dei propri mezzi, devono puntare al bersaglio grosso, cercando di affrontare le finali con serenità e cinismo. Come vi avevo anticipato lo scorso anno, la pallanuoto deve la sua rinascita alla riforma dei campionati: ogni club di Serie A1, infatti, può schierare al massimo 2 stranieri. Ciò consente non solo agli italiani di trovare maggiori spazi, ma obbliga inevitabilmente le società a puntare sui vivai (in effetti anche a livello juniores le selezioni tricolori stanno ottenendo risultati lusinghieri). Insomma, una nazionale è forte se il bacino di atleti da cui attingere è vasto e di qualità, nel quale la concorrenza stimola a migliorare e progredire. Altrettanto non può dirsi, invece, per calcio e basket, dove i nostri campionati sono letteralmente invasi di stranieri e l'impressione è che non si voglia far nulla per invertire questa triste tendenza: non lamentiamoci, poi, se l'Under21 non si è neppure qualificata agli Europei o se Bargnani e compagni parteciperanno alla rassegna continentale solo grazie ad un allargamento della competizione da 16 a 24 squadre: chi semina vento raccoglie tempesta.

Una disciplina che può ritenersi in grande crescita nel Bel Paese è senza dubbio il triathlon. Agli Europei di Pontevedra l'Italia ha raccolto ben tre medaglie di bronzo (Anna Maria Mazzetti, Steinwandtner e staffetta mista), senza dimenticare l'ottimo quinto posto di Alessandro Fabian nella prova seniores maschile. Per la Mazzetti si tratta di un ritorno ad alto livello dopo diversi mesi difficili costellati di cadute ed imprevisti fisici: dopo essere sbocciata lo scorso anno con un secondo posto in World Cup a soli 21 anni, l'astro nascente di Cesate Milanese ha compiuto dei tangibili miglioramenti nel nuoto, riuscendo poi a sfoderare tutto il proprio talento nel ciclismo e nei 10 km di corsa. Vista la giovanissima età ed i notevoli margini di miglioramento, l'Italia può gioire per aver trovato finalmente l'erede di Nadia Cortassa.
Procede inarrestabile la marcia di Fabian verso le primissime posizioni mondiali. In questi mesi il talento del Bel Paese ha preso parte a diverse competizioni podistiche, migliorando sensibilmente quello che rappresentava il suo tallone d'Achille, ovvero la corsa. Il 22enne veneto, già messosi in luce con diverse medaglie a livello juniores, progredisce a piccoli, ma ben ponderati, passi: l'impressione è che nel quadriennio successivo a Londra 2012 possa imporsi tra i campioni di questa disciplina.
Anche a livello giovanile i risultati non sono mancati, con il bronzo del promettentissimo Matthias Steinwandtner (attenzione a questo talento altoatesino, possiede le credenziali del fuoriclasse) ed il quarto posto di Elena Petrini, entrambi nella categoria juniores. Esistono i presupposti, dunque, che il triathlon si affermi nel futuro prossimo come una disciplina di punta nel panorama sportivo italiano.

Sabato sera Andrew Howe ha deciso ci chiudere la propria carriera nel salto in lungo per dedicarsi alla sola velocità. Il giorno dopo il dietrofront: ''Potrei tornare a saltare per Londra''. Dichiarazioni che rappresentano un inequivocabile specchio di una palpabile incertezza interiore. Il 26enne originario di Los Angeles, attualmente, vive uno stato di profondo disagio: ama il salto in lungo, ma allo stesso tempo lo teme, perché è tanta la paura di ricadere in un nuovo infortunio. Da qui la scelta di abbandonarlo (non è chiaro se temporaneamente o definitivamente). Il problema è che solo nel lungo Howe avrebbe delle concrete opportunità di conquistare delle medaglie ai Mondiali ed alle Olimpiadi. Nei 200 metri, infatti, non prendendo neppure in considerazione l'alieno Usain Bolt, campioni come Gay, Powell, Dix, Spearmon, Mullings ed anche Lamaitre appaiono oggettivamente due gradini sopra al nostro atleta, che quindi avrebbe come obiettivo massimo quello di raggiungere la finale. Oltre a ciò bisogna aggiungere un altro interrogativo: riuscirebbe la delicata muscolatura dell'azzurro a reggere i 4 turni ravvicinati delle grandi competizioni internazionali? Non convince neppure la volontà di concentrarsi sulla 4x100, dove l'Italia attualmente è sì competitiva in campo europeo (anche se Francia e Gran Bretagna sono superiori), ma poco più di una comparsa a livello mondiale (Giamaica, Stati Uniti, Trinidad e Tobago, Canada sono corazzate inattaccabili). Possibile, dunque, che il Bel Paese debba rinunciare al suo atleta più talentuoso a soli 26 anni? Howe, infatti, possiede ancora tutto il tempo per diventare un fuoriclasse del salto in lungo; naturalmente deve volerlo e crederci fermamente. Dedicandosi alla velocità, invece, appare destinato a diventare uno dei tanti comprimari europei dinanzi alla strapotere nord-americano e caraibico.

Federico Militello

sabato 25 giugno 2011

L'Italia brinda nel triathlon; Schiavone e Pennetta fuori a Wimbledon


Tirathlon: bellissima medaglia di bronzo per Anna Maria Mazzetti ai Campionati Europei di Pontevedra (Spagna). L'azzurra, al primo alloro di prestigio della carriera, riporta l'Italia sul podio di una rassegna continentale 3 anni dopo l'argento di Nadia Cortassa a Lisbona. Il titolo è stato conquistato a mani basse dalla francese Emmie Charayron, prima con un minuto e mezzo di vantaggio sulla più diretta inseguitrice, la ceca Vindula Frintova. Alle spalle di quest'ultima, distanziata di un solo secondo, si è collocata la rappresentante del Bel Paese, abile a precedere sul rettilineo d'arrivo la spagnola Ainhoa Murua. Un'ottima prestazione, dunque, per la promettente Mazzetti, che, dopo essersi difesa nel nuoto ed aver colmato il gap dalle prime nel ciclismo, ha disputato una convincente frazione podistica. L'Italia può festeggiare anche per il bronzo conquistato dall'astro nascente altoatesino Matthias Steinwandtner nella categoria jnuiores (dove in campo femminile Elena Petrini è giunta quarta). In attesa di Alessandro Fabian, in gara domani nella competizione maschile senior, la selezione tricolore si riscopre finalmente competitiva anche nel triathlon.

Tennis: nessun italiano sarà impegnato a Wimbledon nel corso della seconda settimana. Dopo le eliminazioni di Simone Bolelli ed Andreas Seppi nel tabellone maschile, oggi Francesca Schiavone e Flavia Pennetta hanno detto addio al terzo turno alla competizione londinese. La Leonessa è stata sconfitta dall'austriaca Tamira Paszek per 3-6, 6-4, 11-9, mentre la 29enne brindisina è stata piegata 7-5, 4-6, 9-7 dalla francese Marion Bartoli.

Federico Militello

venerdì 24 giugno 2011

Cammarelle sconfitto dai giudici in Turchia


Rapina a mano armata. Ai Campionati Europei di Ankara, dopo aver dominato la finale della categoria super-massimi contro il russo Omarov, Roberto Cammarelle è stato incredibilmente decretato sconfitto dalla giuria per 20-14. Uno scandalo.
Nelle prima ripresa il campione olimpico in carica ha tenuto agevolmente a bada l'avversario, mettendo a segno un numero maggiore di colpi e risultando molto penetrante con il jab. Nel secondo round, inoltre, il divario è parso ancora più netto, con il 31enne di Cinisello Balsamo abile nello scagliare un numero notevole di diretti sinistri e ganci destri. Se l'azzurro ha dato sfoggio della consueta padronanza tecnica, il pugile dell'Est Europa si è rivelato scomposto e scorretto, in quanto, non appena possibile, ha cercato di legare e di colpire il nostro rappresentante con la testa. Nel terzo parziale, infine, Cammarelle ha cominciato molto bene i primi sessanta secondi, prima di accusare la stanchezza nel finale e di subire due-tre colpi del rivale. Sull'esito dell'incontro non potevano esserci dubbi: vittoria netta per il bi-campione del mondo in carica. I giudici, invece, hanno visto probabilmente un altro match.
Un altro furto è stato subito da Domenico Valentino nell'atto conclusivo dei -60 kg: dopo aver surclassato il turco Fatih Keles, i giudici hanno conteggiato un inspiegabile 17-17, decretando poi come vincitore (naturalmente) il padrone di casa in seguito a preferenza.
In questo modo, è bene sottolinearlo, il pugilato muore. E' inammissibile che ancora nel 2011 si debba assistere a spettacoli così poco decorosi per una delle discipline più nobili e tradizionali. Il discorso non riguarda solo l'Italia, in quanto delle 10 finali in programma almeno 8 sono state decise da verdetti quantomeno dubbi. Se si vuole rilanciare uno sport da ormai molti anni in grave crisi di seguito ed interesse a livello planetario, un punto basilare è rappresentato dal fatto che a prevalere sia davvero colui che ha dimostrato di essere il migliore sul ring. Insomma, oggi hanno vinto i giudici, ma ha perso il pugilato.
Furti a parte, l'Europeo dell'Italia è stato comunque altamente positivo con 4 medaglie complessive (2 argenti e 2 bronzi), anche se rimane ancora la 'maledizione dell'oro continentale': l'ultimo risale al 1998, quando si impose Giacobbe Fragomeni.

Federico Militello

giovedì 23 giugno 2011

Cammarelle poderoso: annientato il rumeno Nistor


Folgorante dimostrazione di classe e superiorità per Roberto Cammarelle ai Campionati Europei di Ankara. Il 31enne di Cinisello Balsamo ha sconfitto per abbandono alla seconda ripresa il malcapitato rumeno Mihai Nistor, letteralmente tempestato di colpi nel corso del primo ed unico round dell'incontro. Il supermassimo tricolore, campione olimpico e mondiale in carica, dopo aver studiato l'avversario nei primi 30 secondi, si scatenava con una serie incredibile di fucilate rapide e potentissime. Il fuoriclasse italico sfruttava egregiamente il proprio diretto sinistro, con il quale riusciva ad aprire la guardia del rumeno ed a cui faceva seguito una scarica di poderosi ganci destri. Nestor appariva completamente in balia del nostro rappresentante, come una barca alla deriva in un mare tempestoso. Il gong della prima ripresa, dunque, si rivelava vitale per porre fine ad una sofferenza palpabile: inevitabile, quindi, il ritiro dopo appena 3 minuti.
Cammarelle, tonico ed in piena forma, ha sfoderato un pugilato d'alta scuola e domani andrà a caccia dell'unico oro che ancora manca nella sua gloriosa bacheca.
L'obiettivo della finale è stato raggiunto anche da Domenico Valentino. Il campione del mondo di Marcianise non ha incontrato particolari difficoltà nel prevalere 24-14 sull'ucraino Volodymyr Matviichuk. Niente da fare, invece, per Vincenzo Picardi, ormai abbonato al terzo posto, e Vincenzo Mangiacapre: il primo si è inchinato al russo Georgy Balakshin per 27-19, mentre il secondo non è sceso neppure sul ring contro l'inglese Thomas Stalker a causa di un infortunio al bicipite rimediato nei quarti di finale. Il 22enne campano, tuttavia, rappresenta comunque una delle note italiane più niente di questo Europeo, un nome nuovo in vista delle Olimpiadi di Londra 2012.

Federico Militello

mercoledì 22 giugno 2011

Bolelli elimina Wawrinka ed approda al terzo turno a Wimbledon; news dallo slittino


Tennis: Simone Bolelli ha sconfitto per 7-6, 6-3, 7-6 lo svizzero Stanislav Wawrinka, n.14 del mondo, nel secondo turno del torneo Grand Slam di Wimbledon. L’azzurro, ripescato come lucky luser nel tabellone principale, ha disputato un incontro perfetto, dominando lo scambio con il diritto e risultando incisivo con il servizio. Il periodo buio, che ha visto il 25enne di Budrio uscire fuori dai primi 100 del ranking globale, pare ormai alle spalle. Nel prossimo match il rappresentante del Bel Paese affronterà il francese Richard Gasquet. Al terzo turno è approdata anche Roberta Vinci, brava ad imporsi per 7-6, 6-3 sulla canadese Rebecca Marino.

Slittino: Occhi puntati sulla fase di spinta per la nazionale italiana di slittino. I tecnici azzurri hanno stabilito diversi collegiali dedicati a questo delicato fondamentale per cercare di colmare il gap con gli atleti della Germania. A Chienes, in provincia di Bolzano, agli ordini di Dietmar Pirhofer, Norbert Huber e Matthias Schnitzer, è stata convocata l'intera squadra tricolore composta da Armin Zoeggeler, Patrick Schwienbacher, Dominik Fischnaller, David Mair, Patrick Gruber, Kevin Fischnaller, Christian Oberstolz, Hans Peter Fischnaller, Sandra Gasparini, Patrick Rastner, Ludwig Rieder e Reinhold Rainer. http://wintersport-news.it/it_IT/5568,News.html.

Skeleton: Raduno altoatesino per la nazionale italiana di skeleton. Sino al 24 giugno, infatti, la squadra guidata dal direttore agonistico Omar Sacco, accompagnato dai tecnici Fisi Milko Campus e Daniale Buttiglione, si allenerà presso le località di Auronzo di Cadore e Cortina.
Tra gli uomini, accanto ai veterani Maurizio Oioli, Giovanni Mulassano e Marco Zoccolan, da qualche stagione impegnati in Coppa del Mondo, Coppa Europa ed Intercontinental Cup, sono stati convocati alcuni giovanissima sui quali si baserà la crescita futura dello skeleton tricolore: si tratta dei 18enni Stefano De Lorenzo, Mattia Gaspari ed Andrea De Zanna, del 19enne Mattia Menardi e della new-entry Ferdinando Mulassano, classe 1996.
Età media molto bassa anche tra le donne, dove alla capitana Elena Mandrino sono state affiancate Giulia Carpin (1989) e Giulia Gaspari (1995). http://wintersport-news.it/it_IT/5569,News.html.

Federico Militello

martedì 21 giugno 2011

Super Italia nella boxe: 4 medaglie agli Europei


Brillante risultato per l'Italia ai Campionati Europei di boxe in programma ad Ankara (Turchia). Ben 4 pugili tricolori (Picardi, Mangiacapre, Valentino e Cammarelle), infatti, sono approdati in semifinale, garantendosi la certezza della medaglia di bronzo. L'impressione, però, è che ora si possa ambire anche a qualcosa di più. Fuori ai quarti, invece, Parrinello e Fiori. Sin da ora quella turca può considerarsi un'edizione continentale da record per il Bel Paese, la migliore dell'ultimo ventennio e superiore anche a Pola 2004, quando i podi complessivi furono tre (due dei quali agguantati da Cammarelle e Valentino). A questo punto l'obiettivo primario diventa la conquista di quell'oro che, a dispetto dei trionfi mondiali ed olimpici delle ultime stagioni, manca dal 1998 (vinta all'epoca da Giacobbe Fragomeni, ancora in attività tra i professionisti).
Se Picardi, Valentino e soprattutto Cammarelle rappresentano da diversi anni delle certezze assolute, l'Italia finalmente può festeggiare anche per la definitiva consacrazione del giovane Vincenzo Mangiacapre (superleggeri). Il 22enne di Marcianise ha compiuto un notevole salto di qualità nell'arco di 12 mesi, migliorando nella tecnica e nella velocità di esecuzione. Nei quarti di finale odierni ha superato d'autorità l'esperto ungherese Kate Gyula per 22-14. Proprio il magiaro, nei quarti dello scorso anno a Mosca, aveva prevalso sull'azzurro per 9-3, sintomo emblematico dell'inarrestabile progressione dell'atleta italico. L'impressione è che la selezione tricolore possa ora puntare su un nome nuovo anche in ottica olimpica.
Match combattuto tra Vincenzo Picardi (pesi mosca) e l'irlandese Michael Conlan: l'ha spuntata il nostro rappresentante per 26-20, che ha eguagliato per ora il bronzo vinto lo scorso anno in Russia.
Successo agevole per Domenico Valentino sullo svedese Redouane Kaya (21-13), avversario già sconfitto dal campione del mondo di Milano 2009 nel corso delle World Series of Boxing.
Regala sempre spettacolo, inoltre, il poderoso e formidabile Roberto Cammarelle, deciso più che mai a colmare l'unico vuoto che ancora manca nella sua gloriosa bacheca: dopo aver vinto due Mondiali ed una Olimpiade, infatti, il 31enne di Cinisello Balsamo sogna di salire finalmente sul trono del Vecchio Continente. Nell'incontro odierno il supermassimo azzurro ha liquidato per 18-6 l'ungherese Istvan Bernath, sfoderando ancora una volta una supremazia netta ed incontestabile.
Grande rammarico, invece, per la sconfitta di Simone Fiori nei mediomassimi, superato per 15-13 dal 17enne irlandese Joe Ward. Un passo falso inatteso per il 21enne romano, astro nascente della nostra boxe che ha sprecato una grossa chance per compiere il decisivo salto di qualità.
Ennesima occasione mancata (forse una delle ultime della carriera) per Vittorio Parrinello (pesi gallo), inchinatosi di misura (8-9) al più che abbordabile rumeno Nixolae Razvan Andreaiana.
Non dimentichiamo, infine, che la squadra azzurra può contare anche su un campione come Clemente Russo, vincitore delle World Series of Boxing e già qualificato alle Olimpiadi di Londra 2012. Insomma, l'Italia della boxe dilettantistica si è confermata ancora una volta una grande potenza in campo internazionale.

Federico Militello

lunedì 20 giugno 2011

'Italia, come stai?': il rebus Setterosa; le difficoltà della canoa


La nazionale femminile di pallanuoto ha conquistato una splendida medaglia d'argento nella World League di Tianjin, sconfitta in finale solo dalla formidabile selezione statunitense, vincitrice del sesto titolo (il terzo consecutivo) negli ultimi otto anni. L'Italia, dal proprio canto, può festeggiare il ritorno su un podio internazionale a distanza di 5 anni, ovvero da quel 2006 in cui giunsero l'argento agli Europei e quello in World League. Il Setterosa, dunque, è tornato grande? E' presto per dirlo e certamente serviranno ulteriori conferme a riguardo. L'andamento della manifestazione asiatica è stato per le azzurre paragonabile all'incedere di un ottovolante: tre sconfitte nette nella prima fase con Usa, Grecia e Cina, una vittoria incredibile e rocambolesca con la Russia nei quarti di finale (ai rigori) a cui ha fatto seguito una convincente rivincita sulle padrone di casa in semifinale. Anche nell'atto conclusivo la selezione tricolore ha retto bene il confronto con le plurititolate avversarie, chiudendo in vantaggio per 5-3 la prima frazione di gioco. L'impressione destata, dunque, è quella di una nazionale ancora molto discontinua ed in cerca di una sua reale identità. Un'Italia che potrebbe essere notevolmente migliore se non continuasse l'ingiustificato ostracismo del ct Fiori nei confronti delle giocatrici dell'Orizzonte Catania (squadra campione della Serie A1 e finalista in Coppa dei Campioni): atlete giovani e già affermate come Garibotti, Aiello (22enne centroboa talentuoso a cui si preferisce la 38enne Casanova), Motta e Radicchi farebbero decisamente comodo alla causa ed accrescerebbero un tasso tecnico nel complesso già più che discreto. Per motivi personali che forse non conosceremo mai, quindi, su questa squadra continuerà a rinnovarsi il dubbio di quali risultati si potrebbero raggiungere con l'intera rosa al completo. L'argento vinto in Cina non deve illudere: nazioni come Usa, Australia, Russia e Grecia, per continuità di rendimento, esperienza e preparazione fisica, sono ancora un gradino sopra ad un Setterosa i cui margini di crescita, comunque, lasciano intravedere spiragli di luce incoraggianti per l'immediato futuro.

Il settore della canoa velocità vive un momento molto difficile, dove gli equipaggi tricolori faticano ad emergere dalla mediocrità, rilegati sempre più in posizioni che poco si addicono alla tradizione italica in questo sport. Se il miglior risultato in un Europeo è dato dal sesto posto di Michele Zerial nei 200 metri, allora si comprende come le prospettive a breve-medio termine siano chiaramente funeste, con speranze di medaglie olimpiche attualmente pari a zero. Analizziamo i motivi della lenta flessione di questa disciplina. 1) In campo maschile il ricambio generazionale non manca, ma quasi sempre i giovani si perdono nel passaggio dalle categorie juniores a quelle seniores. Emblematici i casi di Carlo Cecchini-Matteo Brillo, campioni d'Europa under23 nel 2010, o del C4 che ha primeggiato lo scorso anno nel Vecchio Continente. Della maggior parte di questi giovani si sono già perse le tracce o, più probabilmente, si è deciso di accantonarli momentaneamente per dar spazio ad alcuni veterani il cui rendimento continua a mantenersi distante da quello di vertice. Serve una miglior gestione delle nuove leve, nella quale i ragazzi emergenti devono essere accompagnati nel percorso di crescita ed educativo. Il passaggio tra i seniores rappresenta un momento delicato della vita, dove sono necessarie tutele ed attenzioni. Detto questo, serve anche il coraggio di puntare su un nome nuovo, che solo con l'esperienza (magari all'inizio anche negativa) potrà un giorno puntare a diventare campione. L'attesa, spesso, risulta controproducente. 2) Incertezza nella formazione degli equipaggi. All'ultimo momento si è deciso di schierare Maximilian Benassi (la cui crescita si è arrestata nel K1) nel K4, anche se i risultati non sono stati quelli sperati. Non si comprende, inoltre, il motivo per cui Jaka Jazbek non venga schierato nel K2 200 metri, magari (ogni tanto serve anche sperimentare) con Michele Zerial. 3) L'agghiacciante crisi del settore femminile. Si tratta di uno dei peggiori esempi di cattiva gestione economica, tecnica ed organizzativa dello sport italiano. Da 20 anni (e non è un modo di dire) ci si affida alla campionessa Josefa Idem, la quale, ormai 47enne, fatica oltremodo nel mantenere un ruolo perlomeno dignitoso in campo mondiale (nelle ultime apparizioni l'obiettivo massimo è diventato la qualificazione per la finale). Alle sue spalle un vuoto gelido che fa tremare. Un errore grave è costituito dal fatto che la Idem non si allena con le compagne più giovani, ma in solitaria e con un programma personalizzato: l'esempio della campionessa italo-tedesca sarebbe importante e fungerebbe da stimolo per le nuove leve, che avrebbero anche l'opportunità di carpirne i segreti. In questo settore, quindi, urge una immediata e radicale rivoluzione copernicana: ingaggio di un tecnico straniero (come già avvenuto nel canottaggio) con conseguente introduzione di modalità di allenamento innovative e votate all'incremento dell'aspetto muscolare e dell'incisività della pagaiata, promozione della disciplina a livello locale, riforma del sistema promozionale e della gestione delle atlete. 4) La mancata obiettività dei tecnici. Affermare che il bilancio è buono anche dinanzi ad un quadro oggettivamente desolante non fa altro che nascondere delle palesi carenze strutturali, rallentando e difatti impedendo il percorso di rinnovamento.

Federico Militello

domenica 19 giugno 2011

Biaggi e Cairoli vincono e tornano in gioco; argento per il Setterosa



Superbike: il graffio del Corsaro. Max Biaggi, campione del mondo in carica della Superbike, ha conquistato un secondo (alle spalle di Marco Melandri) ed un primo posto nel Gp di Aragona e, approfittando della scivolata del capo-classifica Carlos Checa in gara-1 (poi terzo nella prova successiva), ha ridotto il proprio svantaggio nella graduatoria complessiva da 72 a 43 punti: il campionato, a 12 manches dal termine, è completamente riaperto. Il prossimo Gran Premio, inoltre, si correrà a Brno (Repubblica Ceca), da sempre uno dei circuiti favoriti del centauro romano: occasione ghiotta, dunque, per assottigliare ulteriormente il gap dalla vetta. Certo, la rincorsa resta molto difficile, ma il 40enne azzurro ha risposto da campione e con orgoglio a coloro che ritenevano il discorso iridato già chiuso.

Motocross: grazie al secondo posto in gara-1 alle spalle del francese Frossard ed alla vittoria in gara-2, Antonio Cairoli si è imposto nel Gp di La Baneza (Spagna). Il quattro volte campione del mondo italiano, grazie ad una giornata opaca del leader della classifica Clement Desalle (quinto e terzo), si è portato ad una sola lunghezza dal belga nella graduatoria generale. Si prospetta una battaglia molto accesa per il Mondiale, anche se al termine della stagione mancano ancora ben 16 manches. Buona prova anche per Davide Philippaerts, rispettivamente terzo e quarto nelle due gare odierne.

Pallanuoto femminile: sconfitta in finale per la nazionale italiana nella World League di Tianjin (Cina), superata per 9-7 dalle campionesse del mondo degli Stati Uniti. Le azzurre hanno comunque retto bene il confronto, contendendo sino in fondo il titolo alle più quotate rivali. Si tratta di un argento ampiamente insperato all'inizio della manifestazione. Rimando alla rubrica 'Italia, come stai?' per ulteriori approfondimenti.

Tiro a segno: Giuseppe Giordano è giunto terzo nella prova di Coppa del Mondo di Monaco di Baviera, specialità pistola libera. L'azzurro, con 6569.6 punti, è stato preceduto dal giapponese Tomoyuki (665.7) e dal serbo Zlatic (662.9). Grazie a questo risultato il tiratore del Bel Paese ha conquistato la qualificazione alle Olimpiadi di Londra 2012.

Federico Militello

sabato 18 giugno 2011

Vinci trionfa in Olanda; sorpresa Setterosa; flop canoa


Tennis: Roberta Vinci ha conquistato il torneo Wta di s'Hertogenbosh (Olanda) sconfiggendo in finale per 6-7, 6-3, 7-5 l'australiana Jelena Dokic. Per la 28enne brindisina, che ha confermato di trovarsi perfettamente a proprio agio sui campi in erba, si tratta del quinto titolo in carriera, il secondo della stagione dopo quello sulla terra rossa di Barcellona.

Pallanuoto femminile: inaspettato risultato di grande prestigio per il Setterosa, approdato nella finalissima della World League di scena a Tianjin, in Cina. Le azzurre hanno superato per 7-5 in semifinale le padrone di casa asiatiche e nell'atto conclusivo affronteranno le campionesse del mondo degli Stati Uniti. La selezione tricolore, che torna sul podio di questa competizione a 5 anni dall'ultima volta (argento a Long Beach), ha letteralmente cambiato marcia nella fase ad eliminazione diretta: dopo aver raccolto ben tre sconfitte in tre incontri nel girone eliminatorio (con Usa, Grecia e la stessa Cina), la formazione del ct Conti si è sbloccata nei quarti di finale, dove ha prevalso ai rigori sulla Russia, prima di compiere il capolavoro odierno. Miglior realizzatrice per l'Italia è stata la giovane Giulia Emmolo con 4 goals.

Canoa velocità: Europeo a Belgrado fallimentare per l'Italia. Volendo considerare solo i piazzamenti delle imbarcazioni olimpiche, Maximilian Benassi ed il K4 maschile non sono andati oltre l'ottava posizione. Buio pesto in campo femminile, con nessuna finale conquistata: se Josefa Idem accusa inevitabilmente a 47 anni lo scorrere del tempo, alle sue spalle il vuoto è addirittura desolante, specchio di una gestione poco oculata da parte di tecnici e Federazione negli ultimi 15 anni. La situazione non è tanto migliore nei 200 metri, dove il solo Michele Zerial, tra l'altro con possibilità di medaglia, ha centrato la finalissima. Vi rimando alla rubrica 'Italia, come stai?' per ulteriori approfondimenti.

Boxe: debutto col botto per Roberto Cammarelle agli Europei di Istanbul. Il campione olimpico di Pechino 2008 ha sconfitto nel primo turno della categoria supermassimi il bielorusso Viktar Zuyeu per k.o. tecnico alla seconda ripresa. Il fuoriclasse azzurro sfiderà ora agli ottavi di finale l'ostico francese Yoka, già protagonista con il Paris United nelle World Series of Boxing (dove era stato sconfitto da Clemente Russo). Nei pesi welter avanza Danilo Creati (23-12 al serbo Kovacevic), mentre brucia la sconfitta di Alex Ferramosca nei -49 kg, superato di stretta misura (14-13) dal transalpino Beccu.

Atletica: rischio retrocessione per l'Italia nella European Cup in programma a Stoccolma. Dopo la prima giornata gli azzurri sono noni (ultima posizione utile per la salvezza) con 118.5 punti, 13.5 in più della Bielorussia terzultima. La situazione era tranquilla sino alla 4x100 maschile, la cui squalifica ha reso tremendamente accidentato il cammino in vista di domani. Nel complesso, priva delle sue punte di diamante Howe e Di Martino, la rappresentativa del Bel Paese ha espresso un livello alquanto modesto, con i due soli podi conquistati da Simona La Mantia (seconda nel triplo) e Francesco Vistalli (terzo nei 400). In testa graduatoria generale vi è la Russia, nettamente in pole position per bissare il titolo dello scorso anno.

Federico Militello

giovedì 16 giugno 2011

Tennis: l'Italia si riscopre 'erbivora'. Cicolari-Menegatti agli ottavi


Tennis: l'Italia tennistica, da sempre in difficoltà quando ci si sposta dall'amata terra rossa verso superfici differenti, si riscopre piacevolmente 'erbivora'. Nel torneo Wta di s'Hertogenbosch Romina Oprandi e Roberta Vinci hanno raggiunto la semifinale prevalendo rispettivamente sulla giapponese Kimiko Date (41 anni) per 7-6, 6-4 e sulla belga Yanina Wickmayer per 6-4, 6-4. Semifinale raggiunta anche per Andreas Seppi nel torneo Atp di Eastbourne. Il 27enne altoatesino ha superato in tre set (6-2, 6-7, 6-3) il belga Olivier Rochus e nel penultimo atto affronterà uno tra il francese Benneteau ed il russo Kunitsyn. Intanto Camila Giorgi, grandissima speranza del tennis tricolore, ha superato l'americana Lee-Walters per 6-1, 6-4 nel terzo turno di qualificazione al prestigioso torneo di Wimbledon, strappando il suo primo pass in carriera per un Grande Slam. La 19enne marchigiana può considerarsi un'italiana atipica, molto diversa fisicamente dalle varie Schiavone, Vinci e Pennetta e molto più simile, per altezza e forza fisica, alle corazziere dell'Est. A soli 15 anni disse che un giorno sarebbe diventata n.1 al mondo. Le qualità per emergere sono enormi: l'augurio è che l'erba londinese possa dare il via ad una carriera luminosa e densa di soddisfazioni.

Beach Volley: Greta Cicolari e Marta Menegatti hanno raggiunto gli ottavi di finale ai Mondiali di Roma superando per 2-0 le russe Vazina-Vozakova nei sedicesimi. 21-16, 21-18 i parziali in favore delle azzurre. La coppia tricolore è apparsa più contratta rispetto alle precedenti apparizioni, andando sotto 15-12 nel secondo set e faticando nel valicare il coriaceo muro delle avversarie. Alla fine, comunque, è emersa la netta differenza tecnica che separa le due compagini. Domani le nostre rappresentanti affronteranno le temibili cinesi Xue-Zhang Xi, vittoriose con un doppio 21-14 sulle tedesche Banck-Gunther.

Federico Militello

martedì 14 giugno 2011

Oprandi, che impresa: battuta Kim Clijsters in due set!


Tennis: incredibile impresa per l'azzurra Romina Oprandi. La 25enne italo-svizzera, reduce da un biennio 2008-2009 costellato di infortuni e da una decisa risalita nel 2010, ha battuto la n.2 del mondo Kim Clijsters per 7-6, 6-3 nel secondo turno del torneo olandese di s'Hertogenbosch, competizione che si disputa sull'erba in preparazione a Wimbledon. La tennista tricolore, messi finalmente alle spalle i problemi fisici, ha ritrovato finalmente il suo gioco fatto di palle corte, variazioni di ritmo e discese a rete. Questa vittoria, inoltre, potrebbe rivelarsi fondamentale per la crescita psicologica di un'atleta a cui il talento non difetta affatto. Nel medesimo torneo, inoltre, sono già al secondo turno anche Flavia Pennetta, Roberta Vinci e Sara Errani. Oltremanica, invece, Francesca Schiavone ha superato il primo turno del torneo di Eastbourne (erba) prevalendo sull'estone Kaia Kanepi in due set: 7-6, 6-1. Nel prossimo match la Leonessa sfiderà la temibile polacca Agneszka Radwanska.

Pallanuoto: debutto con sconfitta per la nazionale femminile di pallanuoto nella World League di Tianjin (Cina). Il Setterosa è stato piegato per 9-6 dalle campionesse del Mondo degli Stati Uniti, rimanendo comunque in partita sino alla fine e sfiorando diverse volte il pareggio. Dunque una prestazione positiva e superiore alle aspettative della vigilia. Non piace, tuttavia, il commento finale del ct Fiori, il quale, sin dalla vigilia della manifestazione, ha trovato l'alibi della preparazione rivolta ai Mondiali e la forma fisica ancora non ottimale. Bene, il problema è che la rassegna iridata non verrà disputata solo dall'Italia, ma da tutte le nazionali presenti in questa World League. E' presumibile (oltre che altamente probabile), dunque, che anche le formazioni straniere abbiamo finalizzato la preparazione in vista dei Mondiali, issandosi, quindi, sullo stesso piano della selezione tricolore. Insomma, l'atteggiamento del tecnico azzurro deve mutare: è necessario scendere in acqua sempre per vincere, senza mai porsi alibi di sorta che non provocano altro che rilassatezza ed il venir meno della giusta carica agonistica.

Federico Militello

lunedì 13 giugno 2011

'Italia, come stai?': Molmenti, un campione vero; l'intenso week-end dei motori


Daniele Molmenti è uno dei campionissimi attuali dello sport italiano, le cui gesta, purtroppo, non vengono esaltate degnamente e con i dovuti spazi dalle varie testate giornalistiche cartacee ed on-line. Già da diverse stagioni grande protagonista della canoa-slalom, il 26enne di Pordenone è diventato il dominatore indiscusso di questa disciplina, della quale detiene contemporaneamente i titoli di Mondiali, Europei e Coppa del Mondo. Il fuoriclasse tricolore sta entrando nella fase della vita che per uno sportivo significa il raggiungimento della piena maturità agonistica, dove raggiungono il picco le potenzialità fisiche e le consapevolezze mentali.
Molmenti possiede una dote tipica dei fenomeni veri: riesce ad esprimere il massimo rendimento proprio in occasione dei momenti cruciali dove si assegnano le medaglie, controllandosi e dosando le forze, invece, nelle batterie di qualificazione e semifinale. Inoltre colpisce il suo innato eclettismo, la sua capacità di adattarsi a qualsiasi corso d'acqua. Per la prima volta, inoltre, ha debuttato anche in una competizione ufficiale nel C2 con il giovanissimo (e molto promettente) Roberto Colazingari, non nascondendo l'ambizione (al momento più potenziale che concreta) di cimentarsi alle Olimpiadi di Londra anche in questa difficile specialità. ''Al momento nella canadese mi diverto e mi permette anche di prendere confidenza con un giorno d'anticipo del percorso di gara'', le parole del forte friulano.

Fine settimana stracolmo di appuntamenti per gli appassionati di motori. In una sola giornata si sono accavallati Motomondiale, F1, Superbike, Motocross e 24 ore di Le Mans. L'Italia, nel bene o nel male, è stata protagonista in tutti e cinque gli eventi citati.
In F1 la Ferrari, al di là dell'incidente di Fernando Alonso e dell'errore di Felipe Massa, ha sbagliato ancora una volta la strategia: sta diventando una triste consuetudine. E' risultato quanto meno curioso, infatti, sostituire le gomme da bagnato con quelle intermedie quando proprio il giro successivo ha ripreso a piovere (eppure tutte le squadre sono dotate di modernissimi satelliti per monitorare in tempo reale le previsioni meteo): un azzardo che ci può stare per un pilota nelle posizioni di rincalzo, ma non per chi è in lotta per podio e vittoria. A questo punto le speranze iridate si sono completamente inabissate: d'ora in poi l'obiettivo sarà il conseguimento di qualche successo parziale, specialmente in piste 'amiche' come Valencia e Monza. Nello stesso momento, tuttavia, si dovrà progettare la monoposto per il 2012, nella speranza di colmare definitivamente il gap con la Red Bull. Ferrari a parte, quello di Montreal è stato uno dei Gran Premi più appassionanti di tutti i tempi, con le ultime 15 tornate che hanno regalato brividi e sussulti. Bravo e fortunato l'inglese Jenson Button, abile nell'approfittare di un errore di Vettel proprio all'ultima tornata. Il campione del mondo tedesco, però, resta di gran lunga il miglior pilota di questo inizio campionato, avendo raccolto 5 primi e 2 secondi posti su sette gare: una continuità impressionante. In Canada, inoltre, è tornato a ruggire il grande Michael Schumacher. A dispetto di una Mercedes anni luce distante dalle scuderie di vertice, il Kaiser ha dimostrato a 42 anni di possedere ancora una classe cristallina, indovinando con esperienza il momento ideale per cambiare le gomme, destreggiandosi da vero 'mago della pioggia' sul bagnato, compiendo un sorpasso-doppio da antologia su Massa e Kobayashi e resistendo con grande ardore agli attacchi di Button e Webber, le cui vetture realizzavano tempi sul giro più veloci di 2-3 secondi. Insomma, il fenomeno di Kerpen è tornato e non è escluso che con una monoposto finalmente all'altezza della situazione possa tornare a lottare per podi e vittorie.

Se la F1 regala sorpassi, incidenti ed emozioni in ogni gara (in gradita controtendenza rispetto al passato), la MotoGp ha subito la metamorfosi opposta, con competizioni che quasi sempre si decidono nelle prime tornate ed il cui esito si comprende sin dalle prove del giorno prima. Stoner, attualmente, guida in totale controllo, rassicurato da una Honda che sembra tornata quella dei primi anni Duemila, ovvero due gradini superiore alla concorrenza. Il rendimento degli italiani non è stato eccezionale. Andrea Dovizioso ha raccolto un prezioso secondo posto, tuttavia in questa prima parte di stagione non ha mai dato l'impressione di poter competere per la vittoria, spesso accontentandosi di piazzamenti di rincalzo. Continuano le cadute in gara di Marco Simoncelli, il più talentuoso tra i nostri centauri. L'estroso e simpatico romagnolo dovrà superare questo momento di difficoltà, cercando di afferrare 2-3 podi consecutivi nelle prossime gare senza rischiare esageratamente, per poi sferrare l'attacco alla vittoria nella parte finale di stagione. Di sicuro, quando troverà stabilità e continuità di rendimento, SuperSic lotterà stabilmente e sistematicamente per il Mondiale. In questo senso il passaggio alle 1000 di cilindrata nel 2012 dovrebbe agevolarlo. Lo stesso dicasi per Valentino Rossi, sul quale bisogna fare estrema attenzione a dare giudizi affrettati: questo primo anno in Ducati deve essere considerato di apprendistato. Essendo i test ridotti all'osso, il Dottore deve sviluppare il proprio mezzo in occasione dei Gran Premi e questo non aiuta. I tecnici, nel frattempo, stanno assimilando le modalità di lavoro del nove volte iridato e le sue esigenze di guida. Il prossimo anno il binomio Rossi-Ducati sarà pronto per sferrare l'attacco al titolo.
Andrea Iannone, dopo un inizio promettente, si è rivelato la più grande delusione azzurra della stagione motoristica, essendo ormai sparito dalle posizioni di vertice da 5 gare, vittima di cadute ed irrisolti problemi di assetto.

Nel Mondiale Mx1 di Motocross Antonio Cairoli ha colto due secondi posti nel Gp di Portogallo vinto dal belga Clement Desalle. Quest'ultimo guida la classifica generale con 12 punti di vantaggio sul quattro volte iridato azzurro. Il 25enne siciliano sta ormai recuperando definitivamente dall'infortunio al ginocchio patito ad inizio stagione e, seppur debilitato, è riuscito a mantenersi pienamente in gioco per l'iride.
Mondiale Supebike ormai lontano, infine, per il Corsaro Max Biaggi, lontano 72 punti dal capoclassifica Carlos Checa, il quale sta vivendo un vero e proprio anno di grazia con ben 8 successi su 12 prove complessive.
Alla 24 ore di Le Mans, infine, Rinaldo Capello non ha potuto sferrare l'assalto al suo quarto successo a causa dell'incidente (senza conseguenze) del compagno di squadra McNish. La Ferrari, invece, è giunta seconda nella categoria GTE Pro. Alla guida della monoposto del Cavallino Rampante vi era anche Giancarlo Fisichella.

Federico Militello

domenica 12 giugno 2011

Molmenti impetuoso: l'Europa si inchina al suo re


Ennesima e strepitosa affermazione per il fuoriclasse italiano Daniele Molmenti. Il 26enne di Pordenone ha conquistato la medaglia d'oro agli Europei di canoa slalom (K1) di scena a La Seu D'Urgell, in Spagna, laureandosi per la seconda volta in carriera re del Vecchio Continente dopo il titolo conseguito a Nottingham nel 2009. Attualmente il fenomeno del Bel Paese risulta campione in carica di tutte le grandi manifestazioni canoistiche del panorama internazionale: Mondiali, Europei e Coppa del Mondo. Un dato emblematico a testimonianza una superiorità netta.
Nella gara odierna il nostro portacolori ha chiuso la manche di semifinale in quarta posizione ad 1.48'' dal francese Fabien Lefevre, in testa a metà gara. Come di consueto, tuttavia, il portentoso friulano si scatenava nella discesa conclusiva, pagaiando con impeto e realizzando un crono inattaccabile per gli avversari. Alla fine il talento italiano ha preceduto di 0.94'' il 25enne spagnolo Samuel Hernanz e di 1.48'' il ceco Jiri Prskavec, mentre il transalpino Lefevre ha saltato una porta, pagando 50 secondi di penalità e concludendo la propria prestazione in nona piazza.
Alla vigilia della competizione Molmenti aveva affermato di non sentirsi al massimo della forma, in quanto la preparazione era (e resta) finalizzata ai Mondiali in programma a settembre. Da quest'anno, inoltre, il canoista italico si sta cimentando insieme al Giovane Roberto Colazingari anche nella canadese biposto, specialità su cui pare voler investire anche in ottica Londra 2012. Dove, sia chiaro, tutte le attenzioni principali saranno concentrate sul 'suo' K1.

Federico Militello

venerdì 10 giugno 2011

Cicolari-Menegatti, spettacolo in Cina; un nuovo Moser nel ciclismo italiano


Beach volley: vincere è facile, ripetersi testimonia una competitività assodata nei palcoscenici elitari internazionali. Greta Cicolari e Marta Menegatti, a 3 giorni dall'inizio dei Campionati del Mondo in programma a Roma, hanno raggiunto la semifinale nel torneo del Grande Slam di Pechino, superando nell'ordine e sempre per 2-1 le americane Akers-Branagh, le tedesche Ludwig-Goller e le formidabili brasiliane Maria Clara-Carol, queste ultime regolate per 20-18 nell'ultimo e decisivo parziale dopo aver annullato quattro match point. La coppia tricolore, per la seconda volta consecutiva tra le prime quattro del World Tour dopo il secondo posto conseguito a Mislowice il 22 maggio, affronterà le tedesche Holtwick-Semmler per l'approdo all'atto conclusivo della manifestazione. Buona anche la prestazione delle italiane Gioria-Monoli, sconfitte per 2-0 agli ottavi dalle campionesse del mondo americane Kessy-Ross.

Ciclismo: la prima tappa del Giro d'Italia dilettanti (definito attualmente come GiroBio) porta la firma di un nome sporico del ciclismo italiano. Si tratta di Moreno Moser, nipote del grande Francesco. Il 20enne trentino l'ha spuntata in un arrivo a ranghi ristretti, precedendo il brasiliano Gideoni Rodrigues. La corsa si è decisa ai -23 km dal traguardo, quando Matteo Di Serafino ha lanciato l'attacco sul secondo ed ultimo GPM di giornata. Nella successiva discesa, tuttavia, il fuggitivo è stato ripreso da un gruppetto di 6 atleti, tra cui lo stesso vincitore di tappa. Tardiva la reazione del gruppo, giunto a 5 secondi dai 7 attaccanti. Moser è un corridore completo, ottimo passista che si difende bene in montagna e dotato di uno spunto veloce di tutto rispetto. Supportato dai consigli dello zio Francesco, possiede i mezzi necessari per affermarsi come corridore di alto rango. A questa competizione partecipa praticamente al completo la novelle vague del pedale italico, tra i cui massimi esponenti spiccano Trentin, Battaglin, Puccio e Aru. A loro si affida l'Italia, oltre che ai già citati Ulissi, Viviani, Guardini, Appollonio e Favilli, per imporsi come potenza ciclistica egemone del prossimo decennio.

Federico Militello

mercoledì 8 giugno 2011

Londra 2012: quante medaglie per l'Italia?


Mancano ancora 415 giorni all'inizio delle Olimpiadi di Londra 2012. Un arco di tempo decisamente molto ampio. Tuttavia sin da ora è possibile fornire delle prime considerazioni sulle potenzialità tricolori in Gran Bretagna. Quante medaglie potrà vincere l'Italia?

Le certezze: i destini tricolori dipenderanno al 70% dalla scherma, da sempre foriera di grandi messe di medaglie. In questa circostanza almeno 8 podi appaiono alla portata (5 dal fioretto, 2 dalla sciabola ed uno dalla spada), con l'eterna Valentina Vezzali ed Andrea Baldini nel ruolo di punte di diamante di una selezione quantitativamente impressionante.
Dopo l'oro conquistato nei 200 sl a Pechino 2008, Federica Pellegrini sarà ancora una volta la nostra arma migliore nel nuoto in corsia, dove proverà ad imporsi anche nei 400 sl. Elevate le possibilità del nuoto di fondo, dove Valerio Cleri e Martina Grimaldi, campioni del mondo in carica, possiedono le carte in regola per giocarsi il primo posto.
Nel tiro a segno Niccolò Campriani si è affermato come autentico fuoriclasse della carabina 10 metri, oltre che out-sider di lusso nella 'tre posizioni': per il campione toscano una medaglia appare davvero alla portata. Non mancherà il classico apporto dal tiro a volo, con Jessica Rossi, Ennio Falco e Giovanni Pellielo in grado di mirare, è proprio il caso di dire, a qualsiasi risultato. L'Italia potrà calare un asso anche nella canoa slalom, dove Daniele Molmenti si reso artefice di un crescita esponenziale nello scorso triennio, nel quale ha vinto praticamente tutto: Europei, Mondiali e Coppa del Mondo.
Considerando il percorso completamente piatto, nel ciclismo su strada femminile non si può non annoverare tra le favorite l'iridata in carica Giorgia Bronzini, che a 28 anni, oltretutto, sarà nel pieno della propria maturazione psico-fisica.
Un podio appare pressoché sicuro nella ginnastica ritmica, in quanto in questa disciplina difficilmente si possono sovvertire gerarchie definite in poco più di un anno (salvo casi clamorosi come la Cina a Pechino 2008, quando fu in qualche modo 'agevolata' dalla giuria). Razionalmente, le farfalle tricolori saranno in lotta con la Russia per la vetta dell'Olimpo.
Per la nazionale femminile di pallavolo potrebbe essere l'anno buono per conquistare finalmente una medaglia: in un'intelaiatura già solida, infatti, verrà inserita la fuoriclasse italo-argentina Carolina Costagrande, senza dimenticare i ritorni di Guiggi e Ferretti e la crescita di alcune giovani come Barcellini ed Arrighetti. L'impressione è che questa squadra possa andare lontano.
Nel pugilato, al momento, sono tre le possibili speranze di alloro: Russo, Cammarelle e Valentino. Sempre in ambito di sport da combattimento, Carlo Molfetta sarà tra i candidati all'oro nella categoria +80 kg del taekwondo.
Ad 88 anni di distanza dalla prima ed unica medaglia conquistata da Umberto Luigi de Morpurgo nel tennis, l'Italia nutre serie aspirazioni di vertice nel tennis femminile, dove Francesca Schiavone e Falvia Pennetta potranno scrivere la storia nel doppio che si disputerà sull'erba di Wimbledon.
Nella vela, infine, Alessandra Sensini è una donna da grandi appuntamenti, così come i fratelli Sibello appaiono ormai maturi e consapevoli per ambire ad uno dei primi tre posti.

Insomma, seppur indicativamente, dai dati attuali è possibile affermare che nel carniere tricolore dovrebbero risultare almeno 24-25 metalli preziosi.

Le possibili sorprese: impossibile avere certezze in uno sport altamente competitivo come l'atletica. La marcia, come sempre, sarà il settore in cui si nutriranno maggiori chances, mentre nei concorsi Antonietta Di Martino ed Andrew Howe, se al top della forma, possono competere alla pari con chiunque, Vlasic e Saladino compresi. Attenzione all'ever green Nicola Vizzoni, tornato a lanciare oltre gli 80 metri nel martello.
Una medaglia nella canoa velocità non appare affatto scontata, anche se Michele Zerial risulta accreditato di ottime credenziali nel k1 200 metri.
Podio (almeno uno) che dovrebbe arrivare anche dal canottaggio, con un 4 di coppia su cui potrebbero tornare a sedersi anche Rossano Galtarossa ed Alessio Sartori.
Nel judo Elio Verde ha dimostrato grande continuità di rendimento nelle grandi manifestazioni, quindi non è da scartare un suo probabile inserimento al vertice nei -60 kg.
Il nuovo Settebello di Sandro Campagna, dopo il ritorno ai vertici internazionali con l'argento europeo del 2010, continua il suo percorso di crescita verso l'elite della pallanuoto: attualmente, visti anche gli argini margini di crescita, la selezione tricolore può obiettivamente ambire ad un posto in semifinale.
Nei tuffi Tania Cagnotto si giocherà l'ultima occasione della carriera per agguantare l'agognato podio a Cinque Cerchi, anche se le maggiori possibilità se le giocherà nel sincro 3 metri con Francesca Dallapé.
Infine, appare in grande crescita il settore del tiro con l'arco, dove sia tra gli uomini (Galiazzo, Nespoli) sia tra le donne (Valeeva, Sartori) esistono margini per puntare in alto.

Le scommesse: si tratta di atleti che, allo stato attuale, non ambiscono ad un posto al sole, ma che potrebbero crescere esponenzialmente nel prossimo anno. Si tratta di Luca Dotto (nuoto), Eva Lechner (mountain bike), Giorgio Rubino (marcia 20 km), Elia Viviani (ciclismo su pista), Petra Zublasing (tiro a segno) e Carlotta Ferlito (ginnastica artistica).

Nel complesso, quindi, si può indicativamente affermare che il nostro Paese abbia le potenzialità per conseguire un risultato di tutto rispetto, intorno alle 30 medaglie o poco più.
Per esprimere il vostro parere, potete lasciare dei commenti e votare al sondaggio soprastante.

Federico Militello

lunedì 6 giugno 2011

'Italia, come stai?': Schiavone tra le grandi; bene il volley; basket femminile, che delusione!


La scorsa stagione si parlava di 'torneo della vita' o 'circostanze favorevoli'. Quest'anno, invece, Francesca Schiavone ha sorpreso anche gli scettici (compreso il sottoscritto) raggiungendo un'altra finale al Roland Garros che, anche se persa, possiede un rilievo maggiore di quella vinta. Scendere in campo da detentrice del titolo, infatti, non è affatto semplice, soprattutto quando quella vittoria è stata l'unica di vero prestigio della carriera. La Leonessa, però, ancora una volta ha trovato stimoli insondabili nella pressione del suo nuovo ruolo, riuscendo a galvanizzarsi ed a ritrovarsi dopo un anno non esaltante, ma comunque positivo rispetto agli standards pre-2010 (anche uscendo al primo turno della competizione francese, infatti, sarebbe rimasta tra le top10). Ciò significa aver compiuto un salto di qualità mentale, entrando a buon diritto nel novero delle top player, cioè di quelle in grado di vincere qualsiasi torneo. Da questo punto di vista, anche Wimbledon diventa ora un torneo dove esistono delle significative premesse per ben figurare. Francesca risulta maniacale nella preparazione fisica ed ama follemente il tennis: dopo aver compiuto il salto di qualità all'alba dei 30 anni, è da prevedere che l'estrosa milanese possa regalare soddisfazioni al movimento azzurro ancora per 5-6 anni (comprese Olimpiadi di Londra e Fed Cup). Non bisogna tralasciare, tuttavia, un fattore di grande rilevanza: l'esplosione tardiva della Schiavone (così come quella della cinese Li Na) è stata certamente consentita da una progressione tecnico-agonistica, ma anche, e forse soprattutto, da un deciso calo di competitività del tennis femminile internazionale. Con il ritiro di Justine Henin, le ormai saltuarie apparizioni delle sorelle Williams ed i cronici infortuni della belga Kim Clijsters, non si intravedono più atlete in grado di monopolizzare il ranking Wta, dove, non a caso, svetta la solo discreta Caroline Wozniacki, sino ad ora mai vincitrice di uno Slam. Insomma, la rappresentante del Bel Paese è stata abile a sfruttare un periodo vacante di una figura egemone. Alle spalle della gloriosa Leonessa, inoltre, si sta affacciando la 19enne Camila Giorgi, una carta importante da giocare in un futuro piuttosto immediato. Intanto non bisogna dimenticarsi di Flavia Pennetta, in cerca del riscatto sui prati londinesi.
Se il bilancio del Roland Garros femminile è ottimo, più che buono è anche quello della competizione maschile, dove Fabio Fognini, sfruttando (bisogna ammetterlo) un tabellone ampiamente favorevole, ha riportato l'Italia ai quarti di finale dello Slam parigino a 16 anni di distanza dall'ultima volta. Il 24enne di Sanremo continua a migliorare costantemente anno dopo anno, anche se il suo tallone d'Achille resta la discontinuità. A differenza dei vari Starace e Volandri, però, l'astro nascente del nostro tennis appare competitivo anche sulle superfici veloci, dunque potrà puntare con le giuste ambizioni ad entrare tra i top20 al mondo (l'ultimo a riuscirci fu Andrea Gaudenzi a fine anni '90). In attesa, naturalmente, di Gianluigi Quinzi.

La nuova nazionale di pallavolo maschile del ct Mauro Berruto ha iniziato con il piede giusto il percorso nella World League, vincendo 4 incontri su 4, l'ultimo dei quali per 3-2 contro Cuba. Risultati a parte, cosa è emerso in queste prime apparizioni? Sicuramente il gruppo crede e segue ciecamente le direttive dell'allenatore. In squadra si respira un clima rilassato, dove uno spirito comune tende alla realizzazione di un solo obiettivo: scalare il più possibile il ranking mondiale, magari un giorno raggiungendo il Brasile. Il settore degli schiacciatori, con Savani e Zaytsev, è quello che fornisce maggiori garanzie. Nel complesso affidabili sono risultati anche i centrali Birarelli e Buti. Il libero Andrea Bari costituisce una sicurezza nel suo ruolo. E Lasko? Di sicuro un buon opposto, ma andrà valutato nei match più probanti: l'impressione è che, essendo certo del posto del titolare in azzurro per la prima volta in carriera, abbia acquisito maggiore consapevolezza nei propri mezzi. Molto positiva, infine, la regia di Dragan Travica. Rispetto agli anni scorsi, inoltre, l'Italia sembra aver risolto uno dei suoi annosi problemi endemici, ovvero il servizio, dal quale ora scaturiscono aces ed importanti break. Nel corso del torneo, tuttavia, sarà importante concedere spazio anche alle seconde linee, quasi tutti giovani che hanno bisogno di giocare per prendere contatto con la realtà internazionale (Kovar e Sabbi su tutti). Quando (presumibilmente a novembre) tornerà nel giro anche l'infortunato di lusso Simone Parodi, allora questa nazionale potrebbe realmente lanciare la sfida alle corazzate di questa disciplina.

Indecorosa figura per la nazionale femminile di basket. Nel corso dell'Additional Round in programma a Taranto, torneo che assegna l'ultimo posto disponibile per i Campionati Europei di Polonia, le azzurre, dopo aver sconfitto all'esordio la Serbia, sulla carta l'avversario più quotato, hanno clamorosamente perso di 21 punti con la modesta Germania, risultando ormai con più di un piede fuori dalla manifestazione. Ancora una volta, infatti, dovremo aggrapparci ai risultati altrui: pur vincendo i rimanenti incontri con Romania e Belgio, infatti, la selezione tricolore sarebbe comunque eliminata se la Serbia domani non batterà la Germania. A questo punto, sinceramente, sarebbe più che giusto non qualificarsi per la rassegna continentale. Giocare l'Additional Round significa barcamenarsi nei bassifondi d'Europa, in seconda fascia. Se non si riesce a vincere con facilità neppure qui, allora la consistenza delle cestiste italiche è francamente imbarazzante. Nella partita con le tedesche sono mancati carattere, determinazione, voglia di reagire e, soprattutto, attaccamento alla maglia. Non c'è stata una reazione di squadra al momento di difficoltà, ma ogni atleta ha cercato invano la soluzione individuale. Negli sguardi delle ragazze si poteva leggere sconforto e, soprattutto, paura. E dire che, nel complesso, il roster azzurro non è affatto da disprezzare (agli Europei di 2 anni fa le azzurre furono seste, anche se con la stella Francesca Macchi, ritiratasi dalla nazionale). Ballardini, Ress, Zara, Masciadri, Sottana e Consolini sono giocatrici di conclamato livello tecnico ed anche le seconde linee hanno dimostrato in passato di poter offrire ben altre prestazioni. Senza gli occhi di tigre e la voglia di lottare, tuttavia, al 90% gli Europei si guarderanno dalla televisione.

Federico Militello

sabato 4 giugno 2011

Grazie lo stesso Leonessa, l'Italia ti ama


Il sogno è sfumato, ma il risveglio è dolce. Francesca Schiavone non è riuscita a bissare il successo dello scorso anno al Roland Garros, ma la finale raggiunta quest'anno probabilmente vale molto più del trofeo sollevato nel 2010. La Leonessa, infatti, ha dimostrato che quello della passata stagione non era stato il frutto di un exploit isolato, ma il punto di arrivo di una carriera il cui crescendo è stato lento, ma progressivo. Tornare a calcare la scena del Philippe Chartier nell'atto conclusivo del torneo più prestigioso al mondo insieme a Wimbledon ha proiettato definitivamente la 30enne milanese tra le grandi di questo sport, infondendole quella ulteriore consapevolezza per provare a vincere in futuro anche su altre superfici. La rappresentante tricolore merita un grazie grande quanto tutta la nostra penisola. Grazie per aver fatto sognare l'Italia; grazie per aver riportato in alto il tennis azzurro dopo 30 anni; grazie per i suoi ruggiti dopo ogni colpo, che ormai faranno tendenza; grazie per aver riavvicinato i ragazzini a questa meravigliosa disciplina; grazie per aver portato lustro ad un movimento femminile che fino a 2 anni fa riteneva il massimo risultato possibile in uno Slam l'approdo ai quarti.
Oggi la cinese Na Li è stata migliore dell'azzurra ed ha vinto con merito per 6-4, 7-6. Nel primo set la giocatrice asiatica ha sempre avuto una totale padronanza del gioco, risultando solidissima in ogni fondamentale e risultando devastante con una profondità di palla che ha impedito alla Schiavone di ribattere con il giusto timing. Nel secondo parziale, sotto per 4-2, la Leonessa, come ogni qualvolta vede avvicinarsi il baratro, è riuscita a mutare l'inerzia del match, riuscendo finalmente ad infastidire l'asiatica, che, d'altro canto, in parte ha visto calare il proprio rendimento. Il match si è forse concluso sul 5-6, 40-40 e servizio per Na Li: la tennista italiana si è innervosita per una chiamata dubbia del giudice di sedia, perdendo i successivi 9 punti ed arrendendosi al tie-break per 7-0. Nessun rimpianto comunque: oggi ha vinto la migliore.
Francesca Schiavone, dopo aver disputato un torneo da protagonista assoluta, è forse mancata di quel pizzico di esplosività atletica proprio nella partita più importante. Ciò non toglie che la milanese abbia sfoderato per 2 settimane un tennis esaltante, estroso e di puro talento, unendo un intero Paese e raccogliendo consensi in tutto il mondo. Sì Leonessa, ti amiamo.

Federico Militello

giovedì 2 giugno 2011

Francesca Schiavone ammutolisce la Francia e vola in finale


E' finale! Per il secondo anno consecutivo Francesca Schiavone ha raggiunto l'ultimo atto del Roland Garros, demolendo letteralmente la francese Marion Bartoli con un perentorio ed eloquente 6-3, 6-3. La Leonessa rappresenta la prima azzurra della storia ad aver raggiunto per due anni consecutivi la finale in uno stesso Slam. L'ultimo ostacolo per il titolo viene dalla Cina: Li Na, vincitrice a sorpresa contro la russa Maria Sharapova per 6-4, 7-5.
Sin dalle prime battute del match si percepiva la superiorità tecnica della tennista tricolore rispetto alla rivale transalpina: improponibile un paragone per classe, naturalezza ed esecuzione balistica dei colpi. Si navigava sul massimo equilibrio fino al 3-3, ma l'impressione era che, se da un lato la Bartoli stesse esprimendo il massimo delle sue potenzialità, la Leonessa stesse ancora scaldando il motore. In effetti la 30enne di Milano accresceva repentinamente il proprio livello, riuscendo a tenere la francese lontana dalla linea di fondo e punendola con una serie infinita di diritti vincenti. La transalpina, inoltre, appariva in difficoltà ogniqualvolta doveva eseguire dei colpi in avanzamento, evidentemente svantaggiata dall'utilizzo bimane sia del diritto sia del rovescio. Chiuso in relativa scioltezza il primo parziale, l'azzurra accusava un passaggio a vuoto all'inizio del secondo, dove cedeva la battuta più per proprie disattenzioni che per merito dell'avversaria. Sotto 0-2, tuttavia, la Schiavone non si scomponeva, ritrovando immediatamente il bandolo della matassa. Tra servizi efficaci al corpo, risposte profonde (e spesso sulla riga), rovesci slice, accelerazioni di diritto, palle corte e volée esemplari, la Leonessa dava praticamente sfoggio di tutto il proprio repertorio, mandando in chiara confusione l'avversaria, la cui frustrazione era palpabile. Dal 2-3, la rappresentante del Bel Paese infilava ben 4 games consecutivi, ormai padrona assoluta degli scambi. Alla fine il corretto pubblico del Philippe Chartier ha applaudito sportivamente la talentuosa atleta tricolore, che, per un volta, ha vinto d'autorità e con cinismo.
Sabato si disputerà l'attesissimo atto finale con la cinese Li Na: si prospetta un match altamente equilibrato, come si evince dal numero di testa di serie (5 l'azzurra, 6 l'asiatica). La tennista orientale, inoltre, rappresenta un avversario tremendamente ostico, essendo in crescita esponenziale dopo aver raggiunto la finale (persa in tre set con la belga Cljisters) anche agli Australian Open nel mese di gennaio. Percentuali? 45% Schiavone, 55% Li.

Federico Militello