mercoledì 30 giugno 2010

2 ori e 2 argenti per l'Italia agli Europei di tiro a volo


Nella tiepida Kazan (Russia), hanno preso il via i Campionati Europei di tiro a volo. Nella giornata di ieri Giovanni Pellielo, secondo sia a Pechino 2008 che ad Atene 2004, ha ottenuto una preziosa medaglia d'argento nella fossa olimpica con lo score di 146 su 150, superato per appena un piattello dallo spagnolo Alberto Fernandez. Secondo posto italiano anche nella prova a squadre, dove Erminio Frasca, Massimo Fabbrizi e lo stesso Pellielo si sono inchinati alla sola Repubblica Ceca (361 a 356).
Nella stessa disciplina, ma al femminile, grande delusione per le ragazze azzurre, in particolare per la campionessa del mondo Jessica Rossi, giunta appena 22ma e distante anni luce dalle posizioni di vertice: la 18enne di Crevalcore, consacratasi come l'enfant prodige del tiro al piattello italiano con successi e titoli a raffica, sta vivendo un periodo molto difficile, in cui proprio non riesce ad esprimersi sui suoi livelli consueti. Certo, aver vinto tutto a soli 17 anni l'avrà certamente molto responsabilizzata, tuttavia è necessario che ritrovi al più presto la giusta tranquillità per poter tornare ad imporre la sua classe. Fuori dalla finale anche Deborah Gelisio e Giulia Iannotti, rispettivamente 11ma e 18ma.
Oggi, invece, è risuonato per ben due volte l'Inno di Mameli: merito di Francesco D'Aniello (nella foto) e della squadra di double trap. Il 41enne di Nettuno ha bissato il titolo già conquistato lo scorso anno, imponendosi con una superiorità schiacciante (191/200, ben 4 piattelli in più dell'inglese Russel Wilson). L'azzurro, affiancato da Davide Gasparini ( che ha mancato l'ingresso in finale sono allo shoot-off) e Daniele Di Spigno, ha poi agguantato anche la corona continentale a squadre, sopravanzando Russia e Inghilterra. Venerdì e sabato, invece, sarà la volta delle prove di skeet maschile e femminile: chiamata ad una grande prestazione la grande campionessa Chiara Cainero.

Federico Militello

martedì 29 giugno 2010

Italia pigliatutto a Belgrado: oro anche per Badaracchi!


L'Italia non si ferma più! Dopo il successo di Niccolò Campriani nella carabina 10 metri, oggi Mauro Badaracchi, Campione d'Europa in carica, si è aggiudicato una nuova medaglia d'oro nella quarta prova di Coppa del Mondo di scena a Belgrado. L'azzurro è entrato con il miglior punteggio (586) nella finale della pistola a 10 metri, difendendosi poi con i denti nell'atto conclusivo. Con il francese Franck Dumoulin, infatti, tutto si è deciso all'ultimo tiro, con l'italiano che ha superato l'avversario di appena due decimi (685.9 contro 685.7). Come nella giornata di ieri, la Russia ha conquistato il bronzo grazie a Vladimir Isakov (684.8). Badaracchi, dunque, si conferma in costante ed inarrestabile ascesa, installandosi con pieno merito tra i migliori specialisti al mondo. Il 26enne di Tivoli non è più una semplice promessa, ma un campione affermato su cui puntare ad occhi chiusi.
Fuori dai primi venti Vigilio Fait e Giuseppe Giordano, rispettivamente 24mo e 25mo. Due trionfi in due giorni: a Belgrado stanno imparando a memoria l'inno di Mameli.

Federico Militello

Il Mental Coach


Cari Amici,

da oggi pubblicherò periodicamente sul mio sito alcuni link del sito ekissportcoaching.com, nato per diffondere una nuova scienza, quella dell'allenamento mentale, che permette agli atleti di qualsiasi sport di migliorare le proprie prestazioni nelle varie competizioni. Utilizzare in maniera produttiva i propri stati d'animo e le proprie emozioni, porta certamente un campione ad essere ancor più sicuro delle proprie capacità. In questo modo la mente viene sfruttata al 100% del suo potenziale, divenendo una sorta di arma in più.
Per ulteriori informazioni, dunque, non vi resta che visitare il sito.


Con affetto

Federico Militello

lunedì 28 giugno 2010

Niccolò Campriani, il Tex Willer italiano!


Come il famoso Tex Willer, il ranger più amato in Italia ed infallibile con pistola e fucile, Niccolò Campriani si è rivelato un cecchino di classe mondiale. L'azzurro, infatti, ha trionfato nella quarta tappa di Coppa del Mondo di scena a Belgrado, imponendosi nella carabina a 10 metri. Il 22enne di Firenze era entrato in finale con il terzo punteggio, prima di scatenarsi nell'atto conclusivo con alcuni tiri caratterizzati da un'abilità straordinaria. 701.2 il totale dell'atleta tricolore, bravo a precedere il cinese Ting Jie (700.7) ed il russo Sokolov (700.4). Campriani rappresenta ormai una realtà consolidata del tiro a segno internazionale: dopo l'oro europeo dello scorso anno, in questa stagione il giovane italiano aveva già conquistato un successo nella prova di Coppa del Mondo di Fort Benning (carabina libera tre posizioni). Insomma, un talento dal sicuro avvenire, il cui obiettivo principale si chiama Londra 2012. Gli altri due azzurri in gara hanno terminato molto lontani dalle posizioni di vertice: 42mo Giorgio Sommaruga e 48mo Marco de Nicolo.
Nella pistola a 10 metri femminile la miglior rappresentante del Bel Paese è stata Giustina Chiaberto, 18ma. Domani grande attesa per Mauro Badaracchi (pistola 10 metri) e Petra Zublasing (carabina 10 metri donne). Italia, avanti così.

Federico Militello

domenica 27 giugno 2010

Brevi. Riscatto Azzurro nel volley. Bene la Cagnotto


Pallavolo: l'Italia si è presa la rivincita sulla Francia e, dopo il 2-3 di venerdì, ha sconfitto in trasferta i transalpini per 3-1 nel quarto week-end di World League. Importante il ritorno da titolare di Fei dopo l'infortunio alla schiena. Se nel prossimo fine settimana gli azzurri otterranno 2 vittorie in Cina, per il primato del girone si deciderà tutto nei due decisivi match con la Serbia (che ci precede di appena 2 punti in classifica). Fattibile, inoltre, la possibilità di qualificarsi alla Final Six in Argentina come migliore seconda.

Tuffi: nel Gran Prix Fina di Bolzano, Tania Cagnotto e Francesca Dellapé hanno conquistato una splendida medaglia d'oro nella gara dal trampolino 3 metri sincronizzato. Le italiane hanno sconfitto addirittura le cinesi Dong-Zheng: davvero una grande impresa. La stessa Tania ha poi ottenuto due argenti nelle prove individuali da 1 e 3 metri. Bene anche Valentina Marocchi (seconda nella piattaforma 10 metri e terza insieme a Brenda Spaziani nel sincro) e Nicola Benedetti (terzo nella competizione dal trampolino da 1 metro). L'Italia è pronta per gli Europei di Budapest.

Canoa slalom: implacabile Daniele Molmenti! Già primo la scorsa settimana a Praga, l'azzurro ha piazzato la propria zampata anche in Spagna, dove si è aggiudicato la seconda prova di Coppa del Mondo a La Sau d'Urgell. Ad una gara dal termine la sfera di cristallo è ormai ad un passo.

Motocross: un primo ed un quarto posto per Tony Cairoli nel Gp di Lettonia. Il SuperSiculo mantiene un margine più che rassicurante di 61 punti sul belga Desalle.

Federico Militello

Magico Corsaro, fantastica doppietta a Misano!


In una Misano Adriatica completamente invasa da una folla acclamante, Max Biaggi ha ottenuto la quarta doppietta stagionale, compiendo un importante passo in avanti verso il titolo mondiale: ora Leo Haslam insegue a 37 lunghezze di distanza. In gara-1 il Corsaro si installava in seconda piazza alle spalle di Troy Corser, autore della superpole del sabato. Il centauro romano stava visibilmente amministrando la situazione, dando l'impressione di essere nettamente superiore ai rivali. In effetti a nove giri dal termine l'arrembante pilota italiano sfoderava il sorpasso decisivo e, nonostante i tentativi del tenace Corser, riusciva a contenere il rivale sino al traguardo. Nella seconda frazione, invece, Max perdeva qualche posizione in partenza, scivolando al quarto posto. A questo punto iniziava una rabbiosa e proverbiale rimonta: il Corsaro superava nell'ordine Checa, Fabrizio e Corser, iniziando poi una cavalcata trionfale. Con la sua guida pulita ed impeccabile, infatti, Biaggi guadagnava circa 5 decimi al giro sugli inseguitori, portando il proprio vantaggio intorno agli 8 secondi. Una formalità, infine, le ultime tornate. In gara-2, dopo l'ottava piazza della prima competizione, Haslam è giunto secondo, limitando almeno in parte i danni. La realtà, però, è impietosa per il britannico: infatti il 39enne romano (ieri era il suo compleanno, auguri!) è reduce da 4 vittorie consecutive ed in questa stagione è già salito per 8 volte sul gradino più alto del podio. L'Aprilia dell'azzurro, inoltre, è attualmente la miglior moto del lotto. Insomma, il galeone del Corsaro procede col vento in poppa. Grande felicità per il folto pubblico presente, con un migliaia di bandiere tricolori che celebravano un trionfo sensazionale. In questo momento, con Valentino Rossi infortunato, Max Biaggi rappresenta l'unico, immenso faro del motociclismo italiano.

Federico Militello

sabato 26 giugno 2010

La nuova Italia di Prandelli: i giovani, Cassano e gli oriundi


L'Italia ha terminato in Sud-Africa il suo peggior Mondiale della storia, in cui non ha ottenuto una sola vittoria. Un dato significativo evidenzia la fine di un ciclo glorioso: la nostra nazionale non perdeva nei 90 minuti regolamentari di una competizione iridata dal primo match di Usa 1994 (o-1 contro l'Irlanda): successivamente solo sconfitte ai rigori (Brasile nel '94 e Francia nel '98) o ai supplementari (Corea del Sud nel 2002), oltre naturalmente al trionfo nel 2006. Abbiamo perso anche la storica solidità difensiva che ci contraddistingueva. Inutile rimuginare sul passato, bisogna guardare al futuro. Cesare Prandelli darà vita ad una sostanziale rivoluzione.

Portieri: al rientro dall'operazione alla schiena (stop di circa 4-5 mesi), il titolare inamovibile, sino al 2014, sarà ancora Gigi Buffon. Non ha convinto Federico Marchetti, che nelle nuove gerarchie potrebbe venire scavalcato da Sirigu (il più promettente) e Viviano. Improbabile che De Sanctis faccia ancora parte del gruppo.

Difesa: nonostante un Mondiale al di sotto delle attese, Chiellini sarà il perno del nuovo muro azzurro. Sarà affiancato da Bonucci, con il quale farà coppia anche nella Juventus. Attesa per la crescita del talentuoso Ranocchia, reduce da un grave infortunio. Prandelli dovrebbe poi dare una chance a Gamberini. Sulle fasce è attesa la definitiva consacrazione di Santon, mentre i vari Maggio, Cassani e De Silvestri sembrano fornire delle buone garanzie. Zambrotta si è detto ancora disponibile a vestire l'azzurro, tuttavia il suo declino è ormai inarrestabile. Del giro farà parte anche Criscito, il quale dovrà comunque crescere dal punto di vista della personalità.

Centrocampo: perno imprescindibile sarà ancora Andrea Pirlo, almeno sino agli Europei del 2012 (e forse anche oltre). Ma in Italia esiste un giocatore con le caratteristiche del regista del Milan? Al momento no. Montolivo possiede indiscutibili qualità tecniche, anche se molto diverse dal 31enne di Brescia. Il nome su cui lavorare potrebbe essere quello di Candreva, dotato di grande senso tattico, anche se dovrà mutare il suo ruolo da trequartista a play-maker. Il nuovo ct potrebbe dar fiducia anche a D'Agostino. Sicura la permanenza di De Rossi, Palombo e Pepe, si punterà poi sull'importante recupero di Aquilani. Ancora acerbo il giovane Poli, al quale sarà più utile continuare a maturare esperienza nell'Under21. Salutano definitivamente Gattuso e Camoranesi.

Attacco: il livello del calcio italiano è quello visto in Africa? Le parole di Lippi sono un controsenso se si considera che nel Bel Paese sono rimasti Balotelli, Rossi, Borriello e Cassano. Proprio dalla fantasia di questi calciatori ripartirà il nuovo ciclo, con Prandelli che proverà finalmente a rendere spettacolare il gioco della nazionale. Il Fenomeno di Bari vecchia sarà motivatissimo nel dimostrare che l'ostracismo nei suoi confronti da parte del vecchio ct è stato ingiustificabile. Pazzini sarà quasi certamente il centravanti titolare, anche se Gilardino, nonostante un Mondiale sottotono, gode della stima dell'allenatore di Orzinuovi. Difficile che ci sia posto per Miccoli, soprattutto per una questione anagrafica (31 anni).

Oriundi: il mondo e la società sono cambiati, è giusto e necessario che anche la nazionale si adegui (come d'altronde da molto tempo accade in Francia, Inghilterra e Germania). In questo senso la Federazione sembra aver concesso carta bianca a Prandelli, libero di convocare gli oriundi che ritiene più utili alla causa. In un centrocampo composto da ottimi interditori ma da pochi 'piedi raffinati', non farebbero forse comodo Ledesma (un vero regista alla Pirlo) e Thiago Motta? In porta, se Buffon non dovesse risolvere in fretta i suoi problemi fisici, l'ottimo Julio Sergio della Roma costituirebbe un'ottima soluzione. Da seguire nel reparto arretrato la crescita dei vari Felipe, Dellafiore e Silvestre. In fase avanzata, infine, ritengo che dovrebbe essere convocato sin da subito Maxi Lopez, in questo momento una della prime punte più incisive al mondo. Senza dimenticare Amauri e Zarate (se torneranno sui livelli consoni al loro passato).

Federico Militello

giovedì 24 giugno 2010

Disonore azzurro, Lippi il colpevole


A dicembre tutti festeggiarono un sorteggio 'benevolo', che ci aveva riservato il girone più morbido. Risultato: l'Italia campione del mondo è giunta ultima in questo raggruppamento, superata persino dalla modestissima Nuova Zelanda. Un'eliminazione meritata e disonorevole, con una squadra spenta, carente di idee e soprattutto senza personalità. L'artefice principale di questa disfatta ,che rimarrà per sempre tra le batoste più cocenti della nostra storia, è certamente il ct Marcello Lippi. Le sue cocciute convinzioni, testardamente coltivate per due anni, ci hanno portato alla rovina. L'esempio lampante è dato dall'ingresso in campo di Fabio Quagliarella, il quale ha inferto una scossa al match. Il giocatore del Napoli e Gianpaolo Pazzini erano senza ombra di dubbio gli attaccanti non solo più in forma, ma anche più dinamici e concreti a disposizione dell'allenatore; tuttavia sono stati colpevolmente ignorati a vantaggio di un inconcludente Iaquinta (impiegato tra l'altro in un ruolo, la punta centrale, che non ricopre da anni) e di un improponibile Di Natale (che si conferma Re di Udine, ma pesce fuor d'acqua nelle grandi manifestazioni). Lippi ha puntato su una squadra operaia, senza qualità ed inventiva. L'unico in grado di innalzare il tasso tecnico era Andrea Pirlo, subentrato troppo tardi.
Insomma, Lippi paga una gestione in cui si è comportato da padre padrone, inserendo nel gruppo i suoi 'prediletti' (Cannavaro, Zambrotta, Pepe, Gattuso, Iaquinta, tutti autori di un campionato di Serie A a dir poco sottotono) e non dando mai alcuna opportunità di mettersi in mostra (nemmeno in amichevole) a calciatori del calibro di Cassano, Miccoli, Balotelli ed Ambrosini. Il tutto senza mai fornire una spiegazione, come se ogni sua decisione fosse a prescindere giusta ed incontestabile. Auguriamoci che il nuovo ct, Cesare Prandelli, costruisca una Nazionale onesta, convocando coloro che davvero saranno meritevoli e mettendo da parte le preferenze personali. Lippi a parte, il calcio italiano non gode certamente di buona salute. Il problema principale è senz'altro la difesa, nostro secolare punto di forza. In questi anni non sono nati campioni in grado di ripercorrere le orme dei vari Nesta, Cannavaro e Zambrotta ed i risultati si sono visti con i 3 imbarazzanti gol subiti con la Slovacchia. Stesso discorso per il centrocampo, dove Pirlo, ormai 31enne, è ancora insostituibile. In mediana disponiamo al momento solamente di ottimi interditori, mentre registi all'orizzonte non se ne vedono. Meno tetra la situazione dell'attacco, dove Balotelli, Rossi, Pazzini, Cassano e Quagliarella potranno garantire un futuro dignitoso. In Sud Africa si è chiuso un ciclo e gli eroi di Berlino entrano ufficialmente a far parte del passato. Il sogno di bissare l'impresa di Vittorio Pozzo (campione del mondo nel 1934 e nel 1938) e di agguantare il Brasile a quota 5 Mondiali è definitivamente tramontato. Si ripartirà dalle macerie di una disfatta epocale, sperando in un futuro che restituisca l'Italia alle posizioni di vertice che le competono.

Federico Militello

mercoledì 23 giugno 2010

Spettacolo tricolore, Finlandia sconfitta 3-1


Grande prestazione per la nazionale italiana di calcio femminile, impostasi in trasferta per 3-1 sulla Finlandia nel match decisivo per l'accesso ai play-off di qualificazione ai Mondiali del 2011.
Nel primo tempo le azzurre, schierate dal tecnico Ghedin con un arrembante 4-2-3-1, davano vita ad una partenza lampo, andando a segno al quinto minuto con una rete di Pamela Conti su assist della fuoriclasse Patrizia Panico. L'Italia continuava a spingere, sfruttando le accelerazioni sulla fascia destra di Melania Gabbiadini e le ormai celebri sgroppate del terzino sinistro Sara Gama sulla corsia di sinistra. Sulla trequarti, poi, i continui movimenti della Conti mettevano in costante crisi la retroguardia finnica. Pur fallendo almeno altre due occasioni nitide, la nostra nazionale terminava il primo tempo in vantaggio per 1-0. Nella ripresa, però, subito la doccia fredda: alla prima azione la Finlandia pareggiava con un gran colpo di testa della Sallstrom. A quel punto le azzurre subivano parzialmente la pressione dell'incontro, con le scandinave sempre più pericolose e trascinate dal numeroso pubblico presente. Qui tuttavia emergeva la classe del capitano Panico, bravissima nell'infondere calma e serenità alle compagne. Proprio da un illuminante assist della 35enne romana è nata al 66' l'azione del raddoppio tricolore firmato dalla Gabbiadini, che, sola davanti al portiere avversario, infilava la palla in rete con un delizioso esterno destro. La partita praticamente finiva lì, con le azzurre ormai padrone del gioco. 4 minuti dopo ancora la straripante Panico si procurava un calcio di rigore che Alice Parisi trasformava imparabilmente. 3-1 il risultato definitivo di un match in cui l'Italia ha espresso senza discussioni la propria superiorità. Le azzurre, quindi, hanno terminato in testa al Gruppo 7 ed ora a metà settembre saranno chiamate al decisivo play-off per l'accesso alla competizione iridata. Nel sorteggio sarebbe preferibile evitare le corazzate Svezia e Norvegia, anche se questa nazionale ormai può giocarsela ad armi pari con chiunque. Una eventuale qualificazione, oltre che storica (non accade dai tempi di Carolina Morace), rappresenterebbe un passo importantissimo verso Londra 2012. Il calcio femminile è ormai una realtà dello sport italiano.

martedì 22 giugno 2010

Seppi e Fognini, che imprese: sconfitti Almagro e Verdasco!


E' proprio un bel momento per il tennis italiano, dove anche i risultati più impensabili si materializzano. Nel primo turno di Wimbledon Andreas Seppi e Fabio Fognini, rispettivamente n.69 ed 80 del mondo, hanno rispettivamente sconfitto i quotatissimi spagnoli Almagro (n.18 Atp) e Verdasco (addirittura n.9), regalando due autentiche e graditissime sorprese. L'altoatesino ha superato il rivale iberico in 3 set (7-6, 7-6, 6-2), sfruttando meglio dell'avversario le discese a rete così fondamentali su questa superficie di gioco. Andreas ora attende al secondo turno il tedesco Kamke, n.128 Atp: occasione imperdibile. Dopo la superba vittoria al Roland Garros con Monfils, invece, Fognini si è regalato un'altra partita decisamente stellare, eliminando uno dei favoriti del torneo dopo una battaglia di quasi 3 ore di gioco (7-6, 6-2, 6-7, 6-4). Il 23enne di Sanremo costituisce il classico esempio di genio e sregolatezza, tuttavia se acquisisse un minimo di continuità si installerebbe stabilmente tra i primi 20 del globo. Anche per Fabio ingolosisce il prossimo match contro l'americano Russell (n.101!).
Se gli uomini sorridono, le donne compiono salti mortali dalla gioia. Ben 5 tenniste tricolori, infatti, hanno oltrepassato con successo il primo ostacolo. Flavia Pennetta ha umiliato la spagnola Medina Garrigues (oggi per la Spagna è stata una disfatta contro i nostri rappresentanti) con un perentorio 6-4, 6-0 e vede profilarsi un tabellone interessante davanti a sé (prossima sfida contro la rumena Niculesco, n.137 Wta). Bene anche Alberta Brianti, abile nell'imporsi per 6-2, 7-5 sulla 36enne americana Craybas. Ha sofferto ma si è imposta al terzo Romina Oprandi con la giovane britannica Watson (6-4, 1-6, 6-3), mentre hanno staccato il pass senza patemi Roberta Vinci (doppio 6-3 alla Bammer) e Sara Errani (6-2, 6-3 sulla Coin). Unica a non passare il turno è stata Tatiana Garbin, demolita con un periodico 6-1 dalla danese Wozniacki.
A Wimbledon, dunque, l'erba sembra diventata santa per i colori azzurri.

Federico Militello

lunedì 21 giugno 2010

Basket: nasce la nuova Italia di Pianigiani


Partirà da Bormio, a fine giugno, il ritiro della nazionale italiana di basket in vista delle qualificazioni agostane agli Europei del 2011. Il nuovo ct Simone Pianigiani, recentemente laureatosi campione d'Italia con la Montepaschi Siena, ha deciso di puntare su un gruppo giovane (età media intorno ai 25-26 anni), nel quale gli unici over30 saranno Marco Mordente (31) e Marco Carraretto (33), quest'ultimo al ritorno in azzurro dopo molte stagioni di assenza. Saranno presenti le stelle Nba Andrea Bargnani e Marco Belinelli, mentre mancherà, come risaputo, Danilo Gallinari. Tra i giovani di maggiore interesse spiccano Pietro Aradori e Luigi Datome, chiamati al definitivo salto di qualità. Sorpresa per la convocazione dell'italo-americano Anthony Maestranzi, in un ruolo, quello del play-maker, dove la squadra sembra ampiamente coperta con Giuseppe Poeta, Luca Vitali e Jacopo Giachetti. Dato che è consentita la convocazione di un solo oriundo, non sarebbe stato meglio affidarsi ad un centro straniero (Eze, Rocca)? Questo ruolo, infatti, appare il tallone d'Achille di questa Italia: Gigli a parte, i vari Crosariol, Cusin ed il giovane Lechthaler, infatti, non dispongono della giusta esperienza per competere ad alti livelli. Possibile, dunque, che al centro venga schierato proprio Bargnani. Variabile impazzita di questo gruppo sarà certamente Stefano Mancinelli, giocatore eclettico ed in grado di regalare fiammate di gran classe. Nel complesso la nuova nazionale di Pianigiani dispone di un potenziale più che discreto, anche se il tecnico toscano avrà l'arduo compito di cementare ed infondere sicurezza in un gruppo che nelle passate stagioni ha toccato il fondo. La qualificazione alla rassegna continentale dovrà rappresentare la prima tappa di un progetto di rinascita che dovrà culminare con Londra 2012 e, successivamente, con i Mondiali 2014. Il Basket italiano, dopo anni bui, deve tornare a rivedere la luce.

Ecco l'elenco dei convocati

Aradori Pietro (1988) A/G
Bargnani Andrea (1985) A/C
Belinelli Marco (1986) G
Carraretto Marco (1977) G
Cavaliero Daniele (1984) G
Crosariol Andrea (1984) C
Cusin Marco (1985) C
Datome Luigi (1987) A
Giachetti Jacopo (1983) P
Gigli Angelo (1983) A/C
Lechthaler Luca (1986) C
Maestranzi Anthony (1984) P
Mancinelli Stefano (1983) A
Mordente Marco (1979) G
Poeta Giuseppe (1985) P
Vitali Luca (1986) P

A disposizione

Cinciarini Andrea (1986) P
Renzi Andrea (1989) A/C

Federico Militello

Francesca Schiavone subito eliminata a Wimbledon


Francesca Schiavone, testa di serie n.5, è stato eliminata al primo turno del torneo di Wimbledon dalla russa Vera Dushevina con il punteggio di 7-6, 5-7, 1-6. Tutto sommato, un risultato alquanto preventivabile. Dopo l'epica vittoria al Roland Garros, infatti, la Leonessa non ha potuto prepararsi a dovere al cambio di superficie, a causa dei numerosi impegni extra-sportivi seguiti al successo parigino. L'erba londinese, quindi, è risultata indigesta, con la 30enne di Milano che ha commesso un notevole numero di errori gratuiti. Nel terzo e decisivo parziale, inoltre, l'azzurra ha pagato anche un calo fisico. Francesca non era un fenomeno prima e non è scarsa adesso: in Francia realizzò l'exploit della vita, quasi certamente irripetibile. Ora, dunque, dovrà ritrovare la sua consueta dimensione, ovvero quella dell'ottima giocatrice capace di issarsi a ridosso (e magari anche sporadicamente all'interno) delle top10. Insomma, tornare alla normalità non sarà affatto semplice, soprattutto dopo aver accarezzato gloria e celebrità. Alla Schiavone l'arduo compito di riuscirci.
Ha raccolto solo tre games Maria Elena Camerin contro la formidabile belga Kim Clijsters (6-0, 6-3), mentre è uscito al primo turno anche Paolo Lorenzi, sconfitto in tre set (6-3, 7-6, 6-2) dall'ostico spagnolo Albert Montanes. A questo punto, visti i tabelloni, la miglior carta italiana per raggiungere gli ottavi di finale sembra rappresentata da Flavia Pennetta: che la brindisina stia covando l'obiettivo di tornare la n.1 d'Italia?

Federico Militello

Italia, possiamo ancora vincere il Mondiale!


L'Italia di Marcello Lippi può vincere i Mondiali. Sarebbe stato facile affermarlo dopo due roboanti vittorie, io invece lo dico ora, quando critica ed organi di informazione sono scatenati nelle critiche. Non si tratta delle parole di un inguaribile sognatore, bensì del frutto di una radicata convinzione. Gli Azzurri quasi certamente soffriranno anche contro la Slovacchia e, probabilmente, potremo qualificarci proprio per il rotto della cuffia (sperando di evitare almeno la monetina). Storicamente la nostra nazionale non solo fatica nei gironi eliminatori, ma annaspa costantemente contro formazioni che giocano...All'italiana! La tattica regina per l'Italia, infatti, rimane e resterà per sempre una difesa d'acciaio affiancata da rapidi contropiedi. Non si addice alle nostre caratteristiche affrontare difese schierate con un 11 giocatori nella propria metà campo, non siamo palleggiatori e non possediamo (ma è un problema ormai decennale, Camoranesi a parte) ali in grado di saltare l'uomo e crossare al centro. Contro Hamsik e compagni, obbligati a vincere per sperare nella qualificazione, dovrebbero esserci maggiori spazi per la manovra italiana, che potrebbe quindi risentirne positivamente. Al 90% ci qualificheremo agli ottavi come secondi del girone alle spalle del Paraguay e troveremo ad attenderci l'Olanda. Volgendo lo sguardo ancora oltre, dopo gli orange, in un eventuale quarto, dovremmo sfidare niente meno che il Brasile (o magari la Spagna), vero favorito della competizione. Paura? Per niente. L'Italia è sempre l'Italia, ha vinto 4 Mondiali e proprio quando sembrava data per morta ha regalato le imprese più splendide ed impensabili. Contro squadroni come Olanda e Brasile potremo finalmente mettere in pratica il nostro gioco preferito, lasciando il pallino della manovra ai nostri avversari e tentando di punirli con delle rapide ripartenze. Il recupero di Pirlo sarà fondamentale sia per le sue doti tecniche che, soprattutto, per il suo carisma. Questa Italia, poi, ha bisogno di Gennaro Gattuso, che con la sua grinta ed il suo carattere può dare la scossa a tutti i compagni. Lippi potrebbe schierare un 4-4-2, non come quello visto contro la Nuova Zelanda bensì con centrocampo a rombo, con Montolivo vertice basso, De Rossi e Gattuso ai lati e Pirlo a ridosso delle punte. Con questo modulo sarebbe fondamentale la spinta dei terzini, dunque potrebbe trovare spazio Cristian Maggio, sino a qui colpevolmente dimenticato. Infine, in un attacco che sinora ha palesato scarsa inventiva, perché non puntare sull'estro partenopeo di Quagliarella? Con questo pallone i suoi poderosi tiri dalla distanza potrebbero rivelarsi letali per i portieri. Insomma, ritengo di poter dire che il Mondiale dell'Italia non è ancora cominciato. Dobbiamo avere fiducia in questa squadra e sostenere gli Azzurri sino alla fine. Non dimentichiamoci chi siamo.

Federico Militello

domenica 20 giugno 2010

Molmenti doma la corrente e conquista Praga


Canoa Slalom: era il favorito numero 1 e non ha deluso le aspettative. Daniele Molmenti ha vinto a Praga la prima prova stagionale di Coppa del Mondo, al termine di due manche pulite ed impeccabili. 1:32.62 il tempo fatto segnare dall'atleta tricolore, che ha preceduto il padrone di casa Hilgert (staccato di ben 2 secondi) e lo svizzero Kurt. Fuori in semifinale, invece, Paolini e De Gennaro, stessa sorte toccata a Cristina Gia Pron in campo femminile.

Scherma: secondo successo consecutivo per Aldo Montano in Coppa del Mondo. Questa volta il livornese si è imposto nella finale di New York per 15-7 sul francese Apithy. Tra i primi otto anche Tricarico e Samele. Nella scherma vince sempre l'Italia.

Pentathlon: ottima prestazione di squadra per l'Italia nella finale di Coppa del Mondo di Mosca. 4o Benedetti, 8o De Luca (già a medaglia quest'anno) e 18mo Giancamilli. Il trofeo generale è stato appannaggio dell'ungherese Marosi.

Vola l'Angelo di Cava de' Tirreni: Di Martino prima a Bergen!


Con una prestazione a dir poco strepitosa, Antonietta Di Martino ha ottenuto una fantastica vittoria nell'alto nel corso dell'Europeo per Nazioni a Bergen (Norvegia). La 32enne di Cava de' Tirreni ha superato l'importante misura dei 2 metri, fallendo di un'inezia l'ultimo tentativo a 2.02. Battute avversarie di assoluto prestigio come la tedesca Friedrich (1.98), la russa Shkolina (1.98) e la spagnola Beitia (1.95). Insomma, in campo continentale era assente la sola Blanka Vlasic. L'atleta campana, dunque, conferma di rappresentare ancora un punto di riferimento imprescindibile per l'atletica italiana, capace di ottenere sempre risultati di assoluto valore nelle competizioni internazionali. ''Sono felice, ho mantenuto alta la concentrazione dall'inizio alla fine. A 32 anni ormai vivo alla giornata e ciò mi rende più tranquilla'', le parole a fine gara di Antonietta.
L'Italia, nel complesso, è scivolata al settimo posto della classifica generale, non riuscendo a mantenere la splendida terza piazza della prima giornata. Non hanno deluso Gibilisco (terzo nell'asta con 5.60), Donato (quarto nel triplo con 16.81) e Chiara Rosa (terza nel peso con 17.77 (misura comunque modesta). Si è difesa la 4x400 maschile, quarta a pochi centesimi dal podio (recuperando Galvan e Vistalli, a Barcellona si può puntare alla medaglia). Delusione, infine, per Cusma (sesta nei 1500), Claretti (nona nel martello) e Cipolloni (undicesima nel lungo).
Bilancio finale? Questa nazionale può guardare con fiducia agli Europei di Barcellona di fine luglio.

Federico Militello

Non solo Mondiali. In campo anche rugby e calcio femminile



Calcio Femminile: in pieno Mondiale sud-africano probabilmente in pochi sapranno che l'Italia del gentil sesso sta a sua volta sognando la qualificazione alla rassegna iridata del 2011. Ieri le azzurre hanno asfaltato per 6-0 la Slovenia (reti di Gabbiadini, Domenichetti, Camporese, Conti, Panico, più un autogol) e mercoledì affronteranno in trasferta la Finlandia nel match decisivo per l'accesso ai play-off (solo cinque selezioni del Vecchio Continente, infatti, staccheranno il pass per i Mondiali). Con le finniche, dopo il pareggio per 1-1 dell'andata, l'Italia si qualificherà con qualsiasi pareggio all'infuori dello 0-0 (in caso di ulteriore 1-1, infatti, la differenza reti generale è favorevole alle azzurre). Insomma, in Scandinavia bisognerà segnare. Le ragazze di Ghedin, esponenzialmente migliorate negli ultimi anni, possono realizzare l'impresa.

Rugby: miglior prestazione di sempre per l'Italia contro i campioni del mondo del Sud-Africa, con lo scarto minore mai registrato nei confronti degli Sprinboks (29-13). Gli azzurri hanno addirittura realizzato più punti dei rivali nel secondo tempo (10-7). Molto buono il ritorno in nazionale del capitano Sergio Parisse, eletto migliore in campo. E' un'Italia che continua a progredire e, con l'imminente avvio della Celtic League, il rugby italiano continuerà ad avvicinarsi ulteriormente alle squadre di vertice.

Tennis: comincia l'avventura a Wimbledon di Francesca Schiavone (testa di serie n.5 dopo il forfait della Dementieva), che al primo turno affronterà la russa Dushevina (n.46 del ranking). Un match ostico, ma decisamente alla portata della Leonessa. La vincitrice del Roland Garros non ha mai amato l'erba, tuttavia lo scorso anno a Londra raggiunse i quarti. In questa edizione, in un ipotetico ottavo di finale, sfiderebbe la francese Bartoli. Questo torneo, comunque, sarà importante per capire se la 30enne milanese abbia acquisito una nuova consapevolezza di sé stessa, oppure se quello parigino sia stato solo un exploit isolato.

Federico Militello

Trionfa la 4x100 azzurra. E' un'Italia brillante


Nella prima giornata dell'Europeo per Nazioni di scena a Bergen (Norvegia), in una mite e soleggiata giornata di inizio estate l'Italia si è comportata in maniera ottima, in alcuni casi addirittura al di sopra delle attese. Al termine delle prime venti prove la nostra nazionale, infatti, è addirittura al terzo posto della classifica generale (prima la Russia, seconda la Gran Bretagna) ed oggi proverà a difendere il podio dagli attacchi di Ucraina e Francia con alcuni dei suoi migliori interpreti, ovvero Di Martino, Gibilisco, Donato e Cusma.
Il risultato di maggior prestigio è giunto dalla staffetta 4x100 maschile, che ha vinto la competizione con il tempo 38.83 davanti alla Gran Bretagna. Donati, Collio, Di Gregorio e Checcucci compongono un gruppo davvero competitivo, in grado di lottare per la corona europea anche agli imminenti Europei di Barcellona. Senza contare che al quartetto potrebbero aggiungersi atleti del calibro di Cerutti ed Howe (quest'ultimo ha ripreso a saltare e sarà di nuovo in gara a fine giugno per i campionati italiani). Molto bene anche Vizzoni ed Obrist, rispettivamente secondi nel martello e nei 1500 metri. Nei 100 metri terzo posto e personal best (10.20) per Di Gregorio, sconfitto solo dal britannico Chambers e dal talentuoso francese Lamaitre (che quasi certamente sarà il primo bianco della storia a scendere sotto il muro dei 10 secondi). Sul podio degli 800 metri è salita anche Elisa Cusma (terza), artefice di un ottimo rettilineo finale dopo essere rimasta bloccata per troppo tempo in mezzo al gruppo. Le risposte più positive ed inaspettate, tuttavia, sono giunte da alcuni atleti poco attesi ad un risultato di prestigio: 4a Elena Scarpellini nell'asta (4.30), 4a Laura Bordignon nel disco (54.53), 5a Manuela Gentili nei 4oo hs, quinto Giulio Ciotti nell'alto (2.22). Unica delusione di giornata è pervenuta da Libania Grenot: la pantera nera si è piazzata appena quarta nei 400 metri (gara che aveva vinto lo scorso anno), registrando un tempo modesto di 52.97.
Intanto buone notizie giungono anche dai campionati italiani Under23, dove Marco Fassinotti ha vinto il salto in alto con uno spettacolare 2.28 (con questa misura avrebbe trionfato a Bergen...): che l'Italia abbia trovato un atleta in grado nei prossimi anni di battere l'annoso record di 2.33?

Federico Militello

venerdì 18 giugno 2010

Brevi. Pellegrini molto bene. Filippi, che succede?


Nuoto: al trofeo Sette Colli di Pescara è andata in scena l'attesissima sfida negli 800 metri stile libero tra Federica Pelelgrini ed Alessia Filippi. Ha vinto la 21enne veneziana con il tempo di 8'28''40, con la campionessa romana giunta lontanissima (quarta con un crono a dir poco alto: 8'45''22). Soddisfatta Fede, che ieri aveva realizzato la miglior prestazione mondiale stagionale nei 400: ''Una gara in linea con i programmi attuali. Non vedevo Alessia e pensavo che stesse male. Non so se farò questa distanza agli Europei (si accavalla con altre competizioni), tuttavia non la abbandonerò di certo per il futuro''. Lo stato di forma di Alessia Filippi, invece, comincia seriamente a preoccupare. Due mesi dopo i Campionati Italiani la situazione non è minimamente migliorata, con l'azzurra che appare l'ombra della grande atleta che deliziava le platee internazionali. La romana, tuttavia, appare serena nonostante la debacle: ''Ho un problema alla spalla che mi ha condizionata, quindi non sono riuscita a nuotare come volevo. Io non mollo, cercherò di essere al top per gli Europei''.

Atletica: domani prenderà il via a Bergen (Norvegia) l'Europeo per nazioni (ovvero la ex-Coppa Europa). Un test molto importante per l'Italia in vista della rassegna continentale di Barcellona. Assente Andrew Howe, che ha ricominciato a saltare in allenamento, le punte tricolori saranno Antonietta Di Martino, Elisa Cusma, Libania Grenot, Giuseppe Gibilisco, Nicola Vizzoni e Fabrizio Donato. Molto competitive tutte le staffette, in grado di lottare per le posizioni di vertice. Curiosità per i giovani Tamberi (giavellotto) e Benedetti (800 metri). Da segnalare il ritorno in una competizione importante per Manuela Levorato. L'obiettivo per l'Italia sarà quello di centrare una quinta/sesta piazza, con Germania, Russia e Gran Bretagna favorite per la vittoria finale.

Canoa slalom: dopo l'annullamento degli Europei di Bratislava a causa della troppo impetuosa corrente del fiume, è iniziata a Praga la prima prova stagionale di Coppa del Mondo. Punta alla sfera di cristallo Daniele Molmenti, secondo in extremis lo scorso anno dietro lo sloveno Kauzer. Oggi l'azzurro (nel k1) è volato verso la semifinale con il terzo tempo. Qualificati anche gli italiani Diego Paolini (16mo) e Riccardo de Gennaro (27mo), mentre è stato escluso Luca Costa (43mo). Nella prova femminile stacca il pass la veterana Cristina Gia Pron (16ma), mentre le giovanissime Clara Giai Pron e Angela Prendin sono rimaste molto lontane dal vertice (rispettivamente 43ma e 45ma). Nel C2 maschile, infine, qualificati gli equipaggi di Masoero-Benetti e Camporesi-Ferrari.

Federico Militello

giovedì 17 giugno 2010

Messico superbo, Francia imbarazzante. I Bleus sono quasi fuori


Il Messico ha inflitto alla Francia un secco 2-0 (reti di Hernandez e Blanco), praticamente qualificandosi per gli ottavi di finale. I transalpini, infatti, dovranno sperare solo in un miracolo per agguantare un ormai utopico passaggio del turno: i centro-americani dovranno battere l'Uruguay per 1-0 o 2-1 ed i galletti realizzare una goleada (4-0) con il Sud-Africa. Considerando che sia alla selezione di Aguirre che a quella di Tabarez un pareggio sarebbe sufficiente per staccare il pass (anche se sarebbe importante il primo posto nel girone per evitare l'Argentina), si comprende come l'ipotesi di vedere la formazione di Domenech al secondo turno è pressoché impossibile.
Nessuna sorpresa, comunque: questo Messico è nettamente superiore alla Francia e, come anticipato, entra con pieno merito tra le rivelazioni del Mondiale. I Blues, invece, sono apparsi scialbi, sottotono e senza una benché minima idea di gioco.Gli spazi non venivano attaccati, le fasce laterali mai utilizzate ed uomini chiave come Anelka e Ribery vagavano per il campo come due comparse qualunque. Domenech, da parte sua, non faceva nulla per modificare una situazione palesemente disastrosa (Herny e Gourcuff in panchina per 90 minuti), rimanendo impassibile anche ai gol degli avversari. Il ct francese ha ormai da tempo perso le redini dello spogliatoio ed è giunto in Sud-Africa grazie ad un regalo arbitrale (come purtroppo ricorda bene il vecchio 'Trap'). Una debacle, dunque, pienamente meritata. Questa Francia (0 realizzati in 2 partite) è la peggiore degli ultimi 10 anni.
Il Messico, invece, ha saputo trionfare con la consueta ed apprezzabile arguzia tattica, creando numerose occasioni da rete grazie ai continui movimenti degli attaccanti ed agli inserimenti dei centrocampisti. Rocciosa la difesa con Rodriguez e Moreno insuperabili, solido il centrocampo con Marquez e Torrado, ben presidiata la fascia sinistra con l'instancabile Salcido. Se il centravanti Franco, poi, cominciasse anche a segnare, allora questo Messico diverrebbe davvero un avversario temibile per chiunque. Può esplodere la festa a Città del Messico.

Federico Militello

Obkircher lascia lo slittino ed incomincia una nuova avventura nel bob


La composizione delle selezioni italiane di bob per la prossima stagione ha riservato una sorpresa: nella squadra B, infatti, è presente Achim Obkircher, il quale sino allo scorso mese di marzo gareggiava nello slittino. In quella disciplina, infatti, il 21enne di Bolzano aveva ben figurato da juniores, quando giunse terzo nella Coppa del Mondo di categoria nel 2008. L’anno scorso, poi, il debutto nella nazionale A, con il miglior risultato ottenuto nel budello di Cesana Pariol, dove giunse 25mo. In seguito è maturata la decisione di cimentarsi in un nuovo sport, dove l’Italia, con il ritiro di Fabrizio Tosini (diventato direttore tecnico della Coppa Europa femminile) e la sola presenza di rilievo di Simone Bertazzo, è alla continua ricerca di giovani talenti. Nella sua prima stagione nel bob, l’azzurro sarà schierato prevalentemente in Coppa Europa, con l’intento di fare esperienza e di acquisire confidenza con la nuova slitta. Un'avventura nuova, dal sapore del viaggio verso l'ignoto, ma sicuramente affascinante ed entusiasmante.

Federico Militello

mercoledì 16 giugno 2010

La nazionale di ciclismo ha il suo nuovo ct: Paolo Bettini!


Era nell'aria da tempo, ma ora è arrivata l'ufficialità. Paolo Bettini, campione olimpico ad Atene 2004 e bi-campione del mondo nel 2006 e 2007, è il nuovo commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo. Il 'Grillo' prende così il posto del compianto predecessore Franco Ballerini, con il quale condivideva una fraterna amicizia.
Vediamo quali saranno gli obiettivi a breve termine del 36enne di Cecina:
1) Valorizzare nuovi velocisti in vista dei prossimi due mondiali e soprattutto delle Olimpiadi di Londra 2012, dove i tracciati saranno privi di particolari asperità. I nomi non mancano (Modolo, Sabatini, Gavazzi), senza dimenticare il veterano, ma ancora brillante, Alessandro Petacchi. Da recuperare ai vertici anche Daniele Bennati, in ombra da un paio di stagioni.

2) Ricreare quella stessa coesione di gruppo che ha contraddistinto i tre successi iridati dal 2006 al 2008, con i corridori tutti uniti nel realizzare l'unica vera aspirazione della squadra, la vittoria.

3) Responsabilizzare i nostri migliori talenti per le corse di un giorno, ovvero Filippo Pozzato e Damiano Cunego. Entrambi, a 28 anni, sono chiamati a recitare finalmente un costante ruolo da leader delle grandi classiche del Nord, oltre che nelle manifestazioni iridate ed a Cinque Cerchi. Nel frattempo dovrà far maturare gradualmente giovani promesse come Oss, Felline, Ginanni, Marcato, Balloni e Belletti, in modo da garantire un continuo ricambio ai vertici del ciclismo tricolore.

4) Trovare finalmente un cronomen in grado di competere per le medaglie internazionali. Pinotti è sempre competitivo, ma ormai a 34 anni difficilmente riuscirà ad agguantare un risultato di prestigio. I giovani su cui puntare potrebbero essere Adriano Malori (iridato Under23 a Varese 2008) e, perché no, Vincenzo Nibali, sempre più incisivo nelle prove contro il tempo.

Il cammino, dunque, sarà lungo e ricco di impegni, ma Paolo Bettini, con la sua grande esperienza, il suo carisma e la sua personalità, appare la persona giusta per portarlo a termine.

Federico Militello

martedì 15 giugno 2010

Brasile presuntuoso, Corea del Nord da applausi


E' un Mondiale difficile per chiunque ed ormai non esistono più le cosiddette squadre materasso. Nel calcio moderno quasi tutte le formazioni sono dotate di ottima organizzazione di gioco, con i reparti che funzionano con sincronismi fluidi e collaudati. Ogni partita, quindi, nasconde sempre delle insidie, soprattutto se sottovalutata. Questa sera il Brasile è sceso in campo contro la Corea del Nord con un atteggiamento a dir poco supponente, convinto di poter segnare in qualsiasi momento lo ritesse opportuno. Nel primo tempo, però, i verde-oro non hanno mai tirato in porta, con gli asiatici che si rendevano addirittura più pericolosi in un paio di circostanze. Molto preparati atleticamente, i coreani praticavano un pressing asfissiante, con i brasiliani (passeggiando per il campo) irretiti e privi di idee. Nella ripresa solo un'invenzione di Maicon (coadiuvato da un errore del portiere Ri Myong Guk) portava i sud-americani in vantaggio, che poi raddoppiavano con Elano.
Gli asiatici, però, non demordevano e trovavano il gol a 3 minuti dal termine, tentando poi di agguantare il pareggio sino all'ultimo respiro. Insomma, il Brasile ha certamente tremato di fronte ad un avversario che ha onorato degnamente la sua prima apparizione a questo Mondiale.
La formazione di Dunga, priva dei vari Ronaldinho, Pato e Adriano, appare decisamente meno forte di quella che impressionò lo scorso anno alla Confederations Cup. Convince molto poco la mediana composta da Gilberto Silva e Felipe Melo (la cui prestazione ha mostrato analogie con la stagione alla Juventus), mentre Kakà appare ancora distante da una forma accettabile. Gli unici pericoli nascono sovente dall'estro di Robinho e dalle incursioni sulle fasce di Maicon e Bastos. Troppo poco per una nazionale che, per sua stessa ammissione, si ritiene la ovvia favorita per il titolo. Le prossime sfide contro Costa d'Avorio e Portogallo saranno comunque più probanti e forniranno la giusta chiave di lettura per comprendere quanto vale davvero questo Brasile.

Federico Militello

Brevi. Aldo Montano trionfa in Coppa del Mondo


Scherma: dominio tricolore nella prova di Coppa del Mondo di sciabola a Isla de Margarita (Venezuela). Aldo Montano, campione olimpico di Atene 2004, ha sconfitto in una finale tutta italiana il giovane Luigi Samele per 15-11. La poderosa prestazione degli azzurri, inoltre, è stata completata dal settimo posto di Pastore, il nono di Tarantino ed il decimo di Occhiuzzi.

Tiro a volo: medaglia d'argento nello skeet per Katiuscia Spada nella tappa di Coppa del Mondo di Lonato (Va). Vittoria per l'americana Dunn. In campo maschile, invece, non hanno raggiunto la finale Falco, Luchini e Filippetti. Successo per il cipriota Achilleos.

Tennis: l'erba non è la terra rossa. Francesca Schiavone è stata eliminata al primo turno del torneo di Eastburne, sconfitta per 7-5, 6-3 dalla rumena Cirstea. Out anche Flavia Pennetta (6-1, 7-6 dalla russa Makarova). Le azzurre davvero non riescono ad amare questa superficie.

Federico Militello

lunedì 14 giugno 2010

Italia, c'è il carattere. Ma l'attacco non punge


Una premessa d'obbligo. L'1-1 è un risultato giusto per quanto si è visto in campo. L'Italia ha sofferto molto contro un Paraguay forse non trascendentale, ma certamente ben organizzato ed aggressivo. L'immeritato svantaggio subito al termine del primo tempo poteva tagliare le gambe, tuttavia i ragazzi di Lippi hanno reagito rabbiosamente nella seconda frazione, sfiorando anche la vittoria nel finale. Il carattere e la forza d'animo, dunque, sono qualità fondamentali che non mancano alla nostra nazionale ed è molto piaciuto anche l'abbraccio tra De Rossi ed i compagni della panchina, segnale di un gruppo davvero coeso. Il vero problema, però, si è palesato nel reparto offensivo. Gli azzurri, soprattutto nei primi 30 minuti di gioco, raggiungevano con buona continuità il limite dell'aria avversario, ma non riuscivano mai a rendersi pericolosi. Il ct ha riproposto nuovamente il 4-2-3-1 sperimentato contro il Messico in amichevole: il risultato, purtroppo, è stato nuovamente fallimentare. Gilardino è apparso completamente spaesato e fuori dal gioco, faticando non poco a trovare la giusta collocazione in campo; Marchisio, impiegato come trequartista, non possiede certo le doti del rifinitore; Iaquinta, infine, è troppo prevedibile sulla fascia sinistra, non creando mai una superiorità numerica.
Con il cambio di modulo nei secondi 45 minuti ed il ritorno al 4-4-2, la situazione è decisamente migliorata, anche se Camoranesi è ancora lontano dalla forma migliore.
Tra i giovani hanno convinto Montolivo, il cui rendimento è cresciuto progressivamente nel corso del match, e soprattutto Pepe, un tornante infaticabile sulla corsia di destra, abile sia in fase di offesa che di copertura. Ha patito l'emozione del debutto, invece, Criscito, troppo timido sulla fascia sinistra. Fanno ben sperare, infine, le prestazioni dei 'vecchietti' Zambrotta e Cannavaro (anche se per quest'ultimo pesa l'errore sul gol subito). Migliore in campo, ovviamente, un superlativo Daniele De Rossi, il quale, oltre al gol, si è prodigato con grande grinta in una straordinaria partita di interdizione, formando una vera diga davanti alla difesa.
Insomma, un debutto nel complesso discreto, con margini di miglioramento molto ampi. La mia idea? A questa Italia serve come il pane Giampaolo Pazzini, un attaccante moderno, rapido, astuto e rapace in area di rigore. Nulla di grave, per fortuna, l'infortunio patito da Gigi Buffon, che potrebbe anche rientrare con la Nuova Zelanda.
Con i kiwi, però, serviranno i 3 punti.

Federico Militello

'Italia, come stai?': le Forche Caudine della pallamano italiana. Ferrari in ripresa


Nel 321 a.C. i soldati romani patirono una delle più umilianti sconfitte della loro storia, costretti ad arrendersi ai Sanniti ed a subire l'onta del passaggio sotto i gioghi dei nemici. Una disfatta che passò alla storia e che non fu mai più dimenticata. Con una fantasiosa trasposizione dalla storia allo sport, si può affermare che per la pallamano italiana è accaduto un evento simile e dai contorni traumatici. Dopo anni di delusioni e brutte figure, nel torneo di pre-qualificazione agli Europei 2012 disputatosi in Georgia la nazionale maschile ha toccato il fondo, perdendo 36-32 con la Lettonia e dicendo addio alla competizione continentale. Le conseguenze saranno devastanti. Per 2 anni l'Italia sarà un fantasma che vagherà senza obiettivi nel panorama internazionale, dal momento che in questo lasso di tempo non sono previste partite ufficiali (siamo fuori da tutto). Dunque non vi saranno né occasioni di crescita per i giocatori né dirette televisive da parte della Rai (che in qualche modo avrebbe potuto incrementare il numero degli appassionati). L'allenatore spagnolo Azanza, che fortunatamente ha dato le dimissioni, si è reso artefice di una gestione scadente e totalmente fallimentare, avendo non solo fallito tutti gli obiettivi prefissati, ma anche (ed era davvero un'impresa difficile) peggiorato ulteriormente la situazione. L'Italia è una selezione davvero modesta, ormai relegata tra le ultime posizioni del ranking europeo. Il nostro Paese storicamente ha sempre brillato in tutti gli sport di squadra ed anche in quelli con minore tradizione (rugby ed hockey sul prato) i progressi in questi anni sono manifesti. Perché, invece, la pallamano continua a racimolare disonorevoli sconfitte in giro per il continente? Perché questo quadro desolante non cambia? I motivi sono davvero molteplici. In questo sport non esiste il professionismo e molto spesso i giocatori sono costretti a dividersi tra lavoro quotidiano ed allenamenti (pochi) per il loro sport. Inoltre è mancata per anni da parte delle società una ferma volontà di investire sui giovani italiani, al posto dei quali quasi sempre vengono acquistati degli stranieri di scarsa levatura tecnica. Il livello del nostro campionato è paragonabile ad una Serie D di quello francese. In nazionale, infine, spesso non vengono convocati nemmeno gli atleti migliori (azzurri od oriundi che siano) e le cause sono pressoché incomprensibili.
Impossibile fare peggio di così. Ora è necessario un progetto di rinascita, anche a cadenza ventennale, purché serio e produttivo. Servono maggiore visibilità, investimenti da parte di sponsor e televisioni, maggiore comunione di intenti tra Federazione e società. L'Italia, inoltre, dovrebbe disputare amichevoli con le migliori selezioni al mondo (Francia e Croazia): il confronto con l'alto livello è di importanza vitale per accrescere le proprie capacità tecniche.
Insomma, o si fa riparte totalmente da zero per cancellare questa vergognosa situazione, oppure la pallamano italiana resterà per sempre, meritatamente e da sola ai margini dello sport italiano.

In Formula1 la Ferrari ha mostrato segnali di crescita con il podio di Montreal, anche se, ancora una volta, Fernando Alonso ha deluso le aspettative. Il potenziale della vettura di Maranello, infatti, era da primo posto, tuttavia l'iberico ha prima avventatamente tentato un sorpasso sullo svizzero Buemi (che si sarebbe fermato ai box dopo poche curve), venendo quindi sopravanzato da Hamilton che approfittava della circostanza; successivamente, nel corso di un doppiaggio, il pilota della Rossa veniva nuovamente infilzato, questa volta da Button. Due errori nello stesso Gp sono inammissibili per un campione che ambisce a conquistare il suo terzo titolo mondiale. Ancora più anonima la gara di Massa, sfortunato in partenza ma poco incisivo (ed ingenuo nel finale) per tutta la corsa. In classifica generale sembra delinearsi una sfida a 5 per il mondiale, con Hamilton, Button, Webber, Alonso e Vettel racchiusi in meno di 25 punti.
La Ferrari porterà nella prossima gara di Valencia una versione B della F10, che dovrebbe migliorare sensibilmente l'aerodinamica della monoposto. Le possibilità di vittoria sono ancora concrete, a patto che Ferrari ed Alonso imbocchino finalmente la strada della continuità.

Federico Militello

domenica 13 giugno 2010

Brevi. Italia, un importante successo nel dressage


Equitazione: grandissima vittoria per Valentina Truppa nel Grand Prix Special di dressage a Cannes (Francia). L'azzurra, con la percentuale di 71.042, ha preceduto i tedeschi Rath e Plonzke, entrambi al di sotto del 70%. Nel salto ad ostacoli, inoltre, secondo posto per l'Italia nella Coppa delle Nazioni in Polonia (prima la Germania), con la nostra nazionale che è salita in testa alla classifica di Promotional League. Un risultato particolarmente significativo se si considera che al posto dei vari Chiaudani, Govoni e D'Onofrio sono stati schierati i giovani Vizzini, Gaudiano, Kainich e Grossato, le cui performance sono state decisamente positive.

Atletica: buon debutto stagionale per la Pantera Nera italiana Libania Grenot, impostasi nei 400 metri al Meeting Primo Nebiolo (Torino) con il discreto tempo di 51.54''. Quest'anno l'italo-cubana punta ad abbattere il muro dei 50 secondi, candidandosi per una medaglia europea. In ottica Barcellona attenzione alla 4x400 femminile, che, oltre alla Grenot, potrà contare sulla promettente Marta Milani e sulle forti ottocentiste Reina e Cusma. Quest'ultima è giunta terza nei 1500 metri con un ottimo 4:08.90, segno che la 28enne di Bologna potrà puntare sulla distanza doppia (800 e 1500) a Barcellona. Sempre a Torino discreto 17.08 nel triplo per Fabrizio Donato, anche se la prestazione super in questa disciplina è arrivata a New York da parte del fenomeno francese Thamgo, atterrato a ben 17.98 metri, terza prestazione al mondo di sempre: il record del mondo del britannico Edwards (18.29) appare in serio pericolo. Negli States quarto posto per Gibilisco nel salto con l'asta (5.60 metri). Bella vittoria, infine, per la 4x100 femminile dell'Italia nel Meeting di Ginevra, davanti a Francia e Belgio. Da segnalare il ritorno alle gare di Manuela Levorato, che a 33 anni vorrà ancora dare il suo contributo alla squadra per almeno un altro paio di stagioni.

Pallamano: emozionante vittoria per l'Italia nel torneo di pre-qualificazione europea a Tbilisi, con la Finlandia sconfitta solo all'ultimo secondo per 35-34 grazie ad un tiro franco di Volpi. Oggi, contro la Lettonia, basterà un pareggio per staccare il pass verso il girone con Germania, Islanda ed Austria.

Federico Militello

sabato 12 giugno 2010

Brevi. Italia-Cina 3-0 nel volley. Frangilli secondo in Coppa del Mondo


Pallavolo: terza vittoria consecutiva per l'Italia guidata da Andrea Anastasi. A Chieti gli azzurri hanno sconfitto per 3-0 una modesta Cina, vera cenerentola di questo raggruppamento di World League. Nell'ottica del turnover è stato lasciato a riposo Alessandro Fei, con il suo sostituto Lasko miglior realizzatore del match (12 punti). Domani nuova sfida contro gli asiatici. Intanto la Serbia ha superato per 3-0 in trasferta la Francia e si candida come antagonista principale dell'Italia per la qualificazione alle finali.

Tiro con l'arco: continua il grande momento di forma di Michele Frangilli, che, però, ancora una volta si è dovuto 'accontentare' della medaglia d'argento. Nella prova di Coppa del Mondo di Antalya (Turchia), l'italiano si è inchinato in finale al cinese Jing per 6-2.

Beach Volley: eliminate le coppie azzurre nel Grand Slam di Mosca al termine di incontri molto tirati. Le ragazze Gioria-Momoli sono state superate per 2-0 (21-23, 12-21) dalle americane Branagh-Treanor, mentre in campo maschile Ingrosso-Nicolai hanno lottato ad armi pari contro i fortissimi georgiani Geor-Gia, perdendo tuttavia entrambi i parziali per 2 punti (24-26, 19-21).

Federico Militello

venerdì 11 giugno 2010

'Febbre Mondiale': una prima giornata all'insegna dell'X


Nello scorso mese di dicembre, una volta effettuati i sorteggi dei gironi, si poteva supporre che il Gruppo A sarebbe stato quello più incerto e combattuto. La prima giornata del Mondiale ha confermato questa ipotesi, con 2 pareggi dai contenuti molto diversi.
Nel match inaugurale tra Sud Africa e Messico, terminato 1-1, sono emerse le prerogative principali delle due selezioni: tecnici e raffinati i centro-americani, tenaci ed impetuosi gli africani. I padroni di casa sono una squadra dai palesi limiti tecnici, il cui schema prediletto è il lancio lungo dalla propria difesa. A queste lacune, però, riescono a sopperire grazie ad una buona compattezza di squadra (ottimi sincronismi tra i reparti) e, soprattutto, a delle importanti doti caratteriali. L'annoso problema principale del Messico, invece, rimane la mancanza di un goleador in grado di finalizzare l'importante mole di gioco prodotta. Soprattutto nel primo tempo Dos Santos e Vera hanno più volte creato la superiorità numerica sulle fasce, tuttavia il centroavanti Franco ha fallito 3 nitide occasioni da rete. La formazione allenata da Aguirre, infine, ha subito non poco il contraccolpo psicologico del gol subito, riuscendo a raddrizzare il match solo grazie ad una grave disattenzione dei sudafricani: la giovane età dei messicani in questi frangenti può rivelarsi un'arma a doppio taglio.
Scialbo e deludente lo 0-0 tra Francia e Uruguay. I transalpini sono carenti di un pur minimo barlume di gioco e si affidano agli estri, peraltro appannati, di Ribery e Gourcuff. Il 4-3-3 schierato da Domenech è poco gradito alla squadra, apparsa troppo prevedibile e compassata. La nota positiva per i Bleus, però, è rappresentata dal monumentale mediano Diaby, una vera diga insuperabile a metà campo. Nel complesso discreta la difesa, che ha concesso una sola occasione da gol a Forlan. L'Uruguay, da parte sua, ha dato vita ad un incontro eccessivamente difensivista, affidandosi esclusivamente a contropiedi e palle inattive. Totalmente priva di giocatori di fantasia (inspiegabili le esclusioni dalla rosa del palermitano Hernandez e del catanese Martinez, senza contare il talento Cavani in panchina), la Celeste si è rivelata una selezione ruvida, il cui atteggiamento in campo si basa su aggressività e rottura del gioco avversario. In questo modo, però, i tiri in porta languono.
Insomma, un girone imprevedibile e dall'esito incertissimo, nel quale per la qualificazione potrebbero bastare addirittura tre pareggi (sarebbe un evento storico nell'era dei 3 punti).

Brevi: Picardi bronzo europeo. Vince l'Italia della pallamano


Boxe: come da pronostico, il peso mosca Vincenzo Picardi si è inchinato al temibile russo Aloyan per 7-2 nel corso della semifinale del Campionato Europeo di Mosca. Il match è stato in equilibrio sino al termine della seconda ripresa (2-2), dopodiché il pugile padrone di casa ha preso il largo nel terzo e decisivo round. L'azzurro, comunque, può consolarsi con una preziosa medaglia di bronzo, stesso metallo ottenuto ai Mondiali del 2007 ed alle Olimpiadi del 2008. L'Italia chiude questa manifestazione continentale con un solo podio, anche se giovani come Mangiacapre e Fiori hanno mostrato delle qualità che lasciano ben sperare per il futuro. L'obiettivo ora dovrà essere quello di ritrovare, soprattutto a livello mentale, fuoriclasse del calibro di Valentino, Russo e Cammarelle. Londra non è così lontana.

Pallamano: a Tbilisi, nel primo incontro del torneo di pre-qualificazione agli Europei del 2012, l'Italia ha prevalso per 30-25 sui padroni di casa della Georgia. Dopo un primo tempo in sostanziale equilibrio (10-10), gli azzurri creavano un solco decisivo nella ripresa, toccando anche le 7 reti di vantaggio. Miglior marcatore l'ala sinistra Demis Radovcic (7 reti). Domani impegno forse decisivo con la Finlandia, che a sorpresa ha piegato per 26-24 la Lettonia.

Beach Volley: buona prestazione per le azzurre Gioria-Momoli nel Grand Slam di Mosca, dove hanno sconfitto per 2-1 le cinesi Haung-Tue (22-20, 19-21, 15-9), con conseguente ingresso agli ottavi di finale (contro le quotate americane May-Treanor). Le italiane, comunque, sono già certe del nono posto. In campo maschile, invece, è stata schierata per motivi contingenti (l'infortunio alla spalla di Venier) una coppia sperimentale, ovvero Matteo Ingrosso e Paolo Nicolai. Dopo il successo per 2-1 sui brasiliani Luiz-De Paula, gli atleti tricolori sono attesi ora al primo turno ad eliminazione diretta con i fortissimi Geor-Gia, due verde-oro naturalizzati georgiani.

Federico Militello

'Febbre Mondiale': finalmente si comincia! Sud Africa-Messico


L'abbiamo atteso tanto e finalmente è arrivato. Il Mondiale africano scatterà oggi pomeriggio alle ore 16 con Sud Africa-Messico. Andiamo a conoscere le due squadre.

Sud Africa: gode del vantaggio non indifferente del fattore campo che, come già alla Confederatios Cup, potrebbe spingere i Bafana Bafana oltre i propri limiti. Stella della squadra è senz'altro Steven Pienaar, centrocampista dai piedi buoni che milita nell'Everton. Idolo locale è il 33enne difensore Matthew Booth, tra i pochi bianchi della selezione africana. Attenzione alle sgroppate sulla fascia di Sipjine Tshabalala, peperino dei Kaizer Chiefs. In difesa sarà preziosa l'esperienza accumulata in Europa da Aaron Mokoena (Portmouth, ma con un passato nel Tottenham), mentre a centrocampo Macbeth Sibaya fungerà da diga. In avanti, lasciato a casa il goleador Benni McCarthy, il ct brasiliano Carlos Alberto Parreira si affiderà al giovane Bernard Parker, campione d'Olanda con il Twente.

Messico: è tra le nazionali più giovani del mondiale, con alcuni giocatori che vinsero 5 anni fa il titolo iridato under17. Molto promettenti le stelline Javier Hernandez (classe '88, Manchester United) e Carlos Vela ('89, Arsenal), imprevedibili e micidiali con la palla al piede. Nel reparto avanzato non mancano altri talenti come Giovanni Dos Santos (Galatasaray) e l'argentino naturalizzato Guillermo Franco (nella foto), il bomber della squadra. Senza dimenticare, infine, l'eterno Cuathemoc Blanco, 37anni, che potrebbe rivelarsi decisivo con la sua classe a partita in corso.
In una squadra spesso troppo sbilanciata, dovranno garantire equilibrio il difensore del Barcellona Rafael Marquez ed il mediano del Cruz Azul Gerardo Torrado. Questo Messico, comunque, ha le carte in regola per stupire.

Federico Militello

giovedì 10 giugno 2010

La nazionale italiana di pallamano rischia di sparire


Al termine delle Olimpiadi di Pechino 2008 il presidente del Coni Gianni Petrucci disse: ''Mi auguro di vedere a Londra le nazionali italiane di hockey sul prato e pallamano''. Si riferiva, ovvero, agli unici due sport di squadra nei quali, per storia e tradizione, l'Italia non ha mai conquistato delle medaglie in campo internazionale. Ma, se per l'hockey femminile, notevolmente migliorato ed in costante crescita, è vivo e realizzabile il sogno londinese, per la pallamano italiana la nottata sembra non voler proprio passare. Dopo che il biennio 2006-2008 aveva lasciato intravedere segnali positivi (con la nazionale maschile allenata da Tedesco sconfitta dalla Svizzera nei play-off di qualificazione agli Europei), 21 mesi fa, in settembre, sembrava profilarsi la svolta: la Federazione assumeva il vincente allenatore spagnolo Equisoain Azanza, con il chiaro intento di compiere il salto di qualità. Ecco i risultati: fallita qualificazione a Mondiali ed Europei, terzultimo posto ai Giochi del Mediterraneo. L'Italia è 31ma nel ranking europeo, tra le peggiori selezioni del Vecchio Continente. E rischia di scomparire dai campi di gioco almeno per due anni. Il motivo è presto detto.
Da domani la formazione azzurra, guidata dal dimissionario ct iberico (fallimentare la sua gestione), sarà di scena in Georgia per un torneo di pre-qualificazione agli Europei del 2012, dove affronterà, oltre ai padroni di casa, anche Finlandia e Lettonia, con i baltici che ci precedono di 4 posizioni nella classifica continentale. Solo la vincente del girone avrà accesso al raggruppamento di qualificazione vero e proprio che comprende avversari insormontabili come Germania (campione del Mondo nel 2007), Islanda (argento a Pechino 2008) ed Austria. Se l'Italia, per avventura, dovesse terminare in seconda piazza il torneo di Tbilisi, per un biennio intero non disputerebbe nessun incontro ufficiale, venendo praticamente cancellata dal panorama internazionale.
I motivi di questa sinistra situazione sono molteplici: carenza di risorse, mancato investimento sui giovani, inspiegabile ostracismo nei confronti degli oriundi, livello oltremodo modesto del campionato italiano ed attenzione dei media pari a zero. La conduzione tecnica di Azanza, inoltre, ha ulteriormente aggravato un quadro desolante. Le cose non vanno molto meglio in campo femminile (salvo la vittoria europea nel Beach Handball, comunque totalmente diverso dalla pallamano indoor). Se non si opereranno delle svolte radicale, questa disciplina resterà ancora per decenni la pecora nera dello sport italiano. Il sogno di Petrucci, quindi, resterà tale. C'è una sola speranza per 'ammirare' l'Italia della pallamano ai Giochi Olimpici: Roma 2020.

Federico Militello

Powell, una folgore su Roma. Di Martino in rodaggio


Asafa Powell era la stella più attesa del Golden Gala di Roma e non ha tradito. Il 27enne giamaicano ha dominato la gara dei 100 metri con l'ottimo tempo di 9''82, miglior tempo di questo inizio di stagione. Il campione di S. Catherine sta cullando l'obiettivo di tornare il padrone assoluto della velocità mondiale, tuttavia il marziano Usain Bolt, con il suo spaziale 9''58, appare al momento fuori portata (e forse lo sarà per i prossimi 15 anni). Ottimo il 10''09 del francese 20enne francese Lamaitre, in questo momento di gran lunga l'atleta bianco più forte in circolazione. Miglior azzurro Simone Collio in 10''29, tempo discreto ma non esagerato.
Gara dai buoni contenuti tecnici anche quella dei 200, dove l'americano Walter Dix si è imposto in 19''86. Vittoria sofferta per lo statunitense Wariner nei 400 metri, nella cui competizione Claudio Licciardello, ancora lontano dai suoi standard, ha chiuso sesto con il crono di 46''13.
Capitolo Italia. Si trattava della prima uscita stagionale per le punte al femminile Antonietta Di Martino ed Elisa Cusma. La 32enne di Cava de' Tirreni ha concluso in quarta piazza con la misura di 1.95, affermando di aver calibrato la preparazione in vista degli Europei di Barcellona. Spettacolare il duello tra la croata Vlasic e l'americana Howard, astro nascente di questa disciplina: alla fine, a parità di misura (2.03), ha prevalso l'europea grazie al minor numero di errori. La Cusma, invece, è mancata nel rush finale, fermando comunque il cronometro su un più che soddisfacente 2'00''11: un debutto incoraggiante.
Nel salto triplo è tornata su livelli discreti Simona La Mantia (quinta con 14.17 metri), mentre continua la parabola discendente di Magdaline Martinez, sempre più distante dai vertici mondiali (si sta ripetendo quanto già accadde alla mitica Fiona May, in costante declino negli ultimi anni di carriera).
Per i giovani Zitelli (disco), Marani (buon 20''91 nei 200) e Manuela Gentili, infine, la manifestazione romana ha rappresentato un'ottima esperienza in vista del futuro.
Una news dal mondo dei giovanissimi: una nuova stella sembra profilarsi all'orizzonte dell'atletica italiana. Si tratta di Yemaneberhan Crippa (14 anni), trentino di origine etiope che ha stabilito il miglior tempo di sempre per un atleta europeo della sua età nei 1500 metri (3'59''57). Cresce l'Italia multirazziale.

Federico Militello

Brevi: De Filippis si impone nel tiro a piattello. Tripletta azzurra nel fioretto


Tiro a volo: nella tappa di Coppa del Mondo di Lonato (Varese), i tecnici italiani hanno deciso di schierare degli atleti giovani, tenendo a riposo il plurititolato Giovanni Pellielo: una scelta che pagato. Il successo finale, infatti, è stato appannaggio del 29enne Mauro De Filippis, entrato in finale dopo uno shoot-off e poi impostosi al termine di un altro spareggio a 4 con il croato Glasnovic (secondo), l'altro azzurro Viganò (terzo) e lo spagnolo Fernandez. 143/150 (+7) il punteggio finale dell'italiano.

Scherma: apoteosi tricolore (ma ormai non è più una novità) nel fioretto femminile. Anche a L'Avana Valentina Vezzali ha imposto la sua indiscussa supremazia, sconfiggendo in finale la compagna di squadra Arianna Errigo per 15-10. Finalmente è tornata su buoni livelli anche Margherita Grambassi, terza, superata in semifinale proprio dalla Errigo per 15-11. Nella classifica finale sono da sottolineare anche i piazzamenti di Butini e Pigliacopo, rispettivamente sesta e settima. Non cessa di espandersi il Regno Italico della scherma.

Beach Soccer: medaglia di bronzo per l'Italia nella Coppa Europa disputatasi a Roma nello scorso week-end. Dopo aver ceduto per 10-7 al fortissimo Portogallo in semifinale (poi vincitore della manifestazione nei confronti della Russia), la nazionale allenata dal ct Magrini ha superato la Spagna per 6-4 nella finale di consolazione.

Federico Militello

mercoledì 9 giugno 2010

Dopo 3 anni cade l'imbattibilità di Cammarelle


Dopo due titoli mondiali consecutivi e l'oro olimpico di Pechino 2008, Roberto Cammarelle, il fuoriclasse della boxe italiana, è stato sconfitto dopo tre anni nel corso dei quarti di finale degli Europei di Mosca. A riuscire nell'impresa il russo Sergey Kuzmin, che ha prevalso per 6-3. Impossibile seguire il match per problemi con i collegamenti internazionali. Dallo staff tecnico, però, circola la voce di un arbitraggio ampiamente casalingo, che avrebbe sfavorito l'azzurro in maniera decisiva (era persino in vantaggio per 2-0). Ora il pugile tricolore dovrà trovare la forza per reagire ad una sconfitta inaspettata. I Mondiali del prossimo anno e Londra 2012 sono due obiettivi ancora raggiungibili. Fuori ai quarti anche il giovane Vincenzo Mangiacapre, impotente dinanzi alla maggiore esperienza dell'ungherese Gyula (bronzo mondiale nel 2009), vincitore con un 9-4 che non ammette repliche. Insomma, la debacle di Cammarelle ha segnato in maniera negativa la spedizione del Bel Paese, salvata solo dalla medaglia di Vincenzo Picardi. Ancora una volta, quindi, si è confermata la tradizione negativa della nostra nazionale agli Europei, dove l'oro manca dal 1998.

Federico Militello