lunedì 31 gennaio 2011

'Italia, come stai?': la rivelazione Paris e l'eterno dilemma Kostner; gli eredi di Zoeggeler


Quella di Dominik Paris, secondo nella Discesa Libera di Chamonix, era un'esplosione annunciata. Il 20enne di Merano, messosi già in luce lo scorso anno nella Supercombinata olimpica dove fu preceduto dal solo Svindal nella prima frazione, rappresenta un talento puro e cristallino, capace di esprimersi ad alti livelli in una disciplina da molto tempo palcoscenico riservato agli over30 (Cuche e Walchofer insegnano) malgrado la verdissima età. Il potenziale dell'azzurrino è superiore a quello dei compagni di squadra (Heel, Innerhofer e Fill) grazie ad una qualità che solo la natura può donare: la scorrevolezza. Nei tratti piani, infatti, Paris ricorda davvero Kristian Ghedina ed una pista priva di grandi insidie tecniche come quella transalpina ne ha esaltato proprio la capacità di far correre gli sci. Con il tempo il talento tricolore migliorerà altresì nell'impostazione delle curve (anche se la tecnica di base è già ora di tutto rispetto) e potrà diventare a quel punto un discesista capace di imporsi in qualsiasi tipo di tracciato. Considerando poi il suo fisico possente (oltre 100 kg) e la sua attitudine anche ad altre specialità (argento in combinata ai mondiali juniores del 2009 e settimo anche in quella disputata ieri a Chamonix), il giovane altoatesino potrà ambire in futuro alla polivalenza.

Carolina Kostner continua a sorprendere, sia in positivo che in negativo. Dopo una stagione sin qui molto convincente, condita dall'ottimo argento conseguito nelle finale del Grand Prix, le paure del passato sembravano un lontano ricordo e gli Europei di Berna apparivano come una semplice formalità. Invece la 23enne di Bolzano ha purtroppo rivissuto gli incubi delle stagioni trascorse, portando a termine un programma corto costellato di errori dopo essere stata travolta dall'ansia e dalla pressione. La reazione d'orgoglio nel libero, dove ha ottenuto il miglior punteggio e la seconda piazza finale, fa però ben sperare in vista di un processo di maturazione finalmente definitivo: Carolina, infatti, non si è abbattuta dinanzi alle ennesime avversità, dimostrando carattere e determinazione, che le hanno permesso di recuperare posizioni su posizioni. Nonostante tutto, la talentuosa altoatesina resta il faro imprescindibile del pattinaggio artistico italiano, con atleti ormai al tramonto come Faiella-Scali nella danza o non da podio come Samuel Contesti nel singolo maschile. Europeo molto positivo, invece, per la coppia d'artistico Berton-Hotarek, quinta e con margini di miglioramento notevoli. Si spera di recuperare al più presto anche i promettenti Cappellini-Lanotte nella danza, frenati sino ad ora da infortuni in serie.

Del Cannibale si è già discusso in abbondanza, ora è tempo di analizzare le altre gare dei Mondiali di Cesana ed il futuro dello slittino italiano. Oberstolz-Gruber hanno conquistato la prima medaglia iridata della loro carriera. Il doppio altoatesino, esperto ma dall'età non particolarmente avanzata (33 anni il primo, 32 il secondo), dopo i successi maturati in passato in Coppa del Mondo (15 successi totali ed una sfera di cristallo in bacheca) avranno ora l'opportunità di raccogliere ulteriori metalli preziosi nelle grandi manifestazioni. Infatti con i ritiri di molti equipaggi di valore al termine delle scorse Olimpiadi di Vancouver (tra cui i tedeschi Leitner-Resch e gli azzurri Plankensteiner-Haselrieder) la concorrenza si è notevolmente abbassata e proprio il duo altoatesino potrebbe trarne vantaggio grazie alla propria esperienza. Intanto migliorano esponenzialmente i giovanissimi Ludwig-Rieder, quinti assoluti e campioni del mondo nella categoria under23: tra due stagioni saliranno sul podio con costanza. In costante ascesa anche Sandra Gasparini (decima e bronzo tra le under23), la quale mi ha garantito che molto presto sarà affiancata da altre ragazze di valore: il vivaio, infatti, è in continua espansione. E gli eredi di Zoeggeler? Premesso che di successione al trono si potrà parlare solo tra qualche anno, alle spalle di Arminator spingono i cugini Dominik e Kevin Fischnaller, con il primo entrato già tra i top10 nel massimo circuito mondiale: lo stesso Cannibale li ha definiti ''molto più avanti tecnicamente di quanto non lo fossi io alla loro età''. Il futuro dei catini ghiacciati è sempre azzurro.

Federico Militello

domenica 30 gennaio 2011

E' Zoeggeler lo sportivo italiano più forte di sempre?


Dopo l’ennesima, titanica impresa realizzata sul ghiaccio di Cesana Pariol, dove si è laureato campione del mondo per la sesta volta in carriera, sorge naturale un quesito: è Armin Zoeggeler il miglior atleta nella storia dello sport tricolore? Per trovare una risposta è necessario confrontare i risultati del Cannibale con quelli degli altri due possibili candidati al trono, ovvero Fausto Coppi ed Alberto Tomba. Quest’ultimo ha conquistato una medaglia d’oro olimpica in più del 37enne di Foiana (3 contro due), anche se identico risulta il numero di medaglie complessive a Cinque Cerchi (5). E’ favorevole a Zoeggeler, invece, il totale di mondiali vinti, quattro in più di Tomba e tre più di Coppi. Da segnalare, però, che il mitico ciclista di Castellania conseguì due titoli su pista (nell’inseguimento individuale) ed uno su strada, emblema di grande versatilità, testimoniata anche dal record dell’ora realizzato nel 1942 in piena Seconda Guerra Mondiale.
Il fenomeno dello slittino, inoltre, ha superato il 44enne di Bologna per quanto riguarda il numero di successi in Coppa del Mondo, 53 contro 50, mentre le sfere di cristallo generali in bacheca sono nove per il primo (la decima è ad un passo) ed una sola per il secondo (cui si aggiungono però 8 coppette di specialità, 4 in Gigante e 4 in Slalom). Coppi, invece, ha dominato addirittura 5 Giri d’Italia e 2 Tour de France.
Per tutti e tre i fuoriclasse si tratta di numeri spaventosi, difficilmente eguagliabili. Naturalmente la questione appare molto complessa, non essendo affatto agevole confrontare atleti appartenenti non solo a sport diversi, ma anche ad epoche profondamente differenti. Cercando di ovviare a questi problemi e cercando di rendere quanto più oggettiva possibile l‘analisi, a favore di Zoeggeler propende il maggior numero di anni sulla cresta dell’onda: dal 1994 al 2011, ovvero un arco temporale che abbraccia ben tre decenni, Arminator non ha mai fallito una sola stagione, riuscendo a dettare la propria legge anche in età particolarmente avanzata. Lo stesso non può dirsi degli altri due candidati: superata la soglia dei 34 anni, infatti, Coppi divenne l’ombra del campione che fu (definito quasi patetico dalle cronache del tempo), mentre Tomba appese gli sci al chiodo a soli 32 anni, in pratica concludendo un decennio di trionfi incominciato con le Olimpiadi di Albertville 1988.
Non bisogna dimenticare, infine, che l’avventura del Cannibale nel mondo dei budelli è tutt’altro che al tramonto, essendo sicura la sua partecipazione all‘annata 2011/2012, al termine della quale deciderà se proseguire fino a Sochi 2014.
Insomma, a mio parere Armin Zoeggeler, in campo maschile, è lo sportivo italiano più forte di tutti i tempi.

Federico Militello

Oberstolz-Gruber, primo podio mondiale; storico risultato per Anesi; giovani azzurri in ascesa


Pattinaggio velocità: Matteo Anesi sembra aver finalmente imboccato la strada dell'atteso salto di qualità. Nella prova di Coppa del Mondo in programma a Mosca, infatti, l'azzurro ha chiuso al quinto posto nei 1000 metri a soli 35 centesimi dal podio. Si tratta di un risultato storico per l'Italia: mai un nostro rappresentante era finito così in alto in questa specialità. In costante progresso anche Chiara Simionato, nona, i cui risultati cronometrici migliorano di gara in gara. Qui potete trovare una mia intervista alla 35enne veneta: http://wintersport-news.it/it_IT/3843,News.html. La nazionale tricolore, infine, è giunta sesta nel team-pursuit e, pur priva dell'infortunato Enrico Fabris, si è qualificata per i Mondiali in programma nel mese di marzo. Intanto nella Coppa del Mondo juniores si fanno valere i nostri giovani: un primo ed un terzo posto per Yvonne Daldossi nei 500 metri, una vittoria in campo maschile per David Busa nella distanza più breve.

Slittino: primo podio in carriera per Oberstolz-Gruber in un grande appuntamento. http://wintersport-news.it/4043,News.html

Sci alpino: dopo lo straordinario secondo posto ottenuto nella Discesa Libera, Dominik Paris ha colto un buon settimo posto nella Supercombinata disputata a Chamonix (Francia) vinta dal croato Ivica Kostelic. Del 21enne altoatesino si parlerà in maniera dettagliata nella rubrica 'Italia, come stai?'.

Biathlon: Dorothea Wierer ha conquistato due medaglie d'oro ai Campionati del Mondo juniores di Nove Mesto (Repubblica Ceca), uno nella sprint ed uno nell'inseguimento.

Federico Militello

Indelebile Zoeggeler, unico nella storia


Maestoso, superlativo, inarrivabile, imbattibile Armin Zoeggeler. Per la sesta volta nella storia il mondo si inchina al condottiero azzurro, per nulla logorato dalle battaglie del passato ed anzi sempre più deciso e motivato nel dettare la propria legge che prevede all'articolo 1 questa norma ''Io so solo vincere, i tedeschi si rassegnino''. Una mentalità cannibale, confermata da una carriera fantastica, ai limiti dell'irreale. Ecco tutti i successi del 37enne di Foiana: 2 titoli olimpici (cui si aggiungono un argento e due bronzi), 6 Mondiali, 2 Europei, 9 Coppe del Mondo (la decima arriverà nelle prossime settimane), 53 vittorie nel massimo circuito globale. Numeri che sottolineano una verità incontestabile: Arminator è l'atleta più forte di tutti i tempi dello sport italiano, superiore anche a Fausto Coppi ed Alberto Tomba (mi riferisco ovviamente al settore maschile, tra le donne svetta Valentina Vezzali). L'avventura tra i budelli del Cannibale, inoltre, è ancora molto distante dalla fine. Perché il fenomeno altoatesino è questo: un uomo alla costante ricerca dei propri limiti, mai domo, sempre a caccia di nuovi stimoli e di orizzonti sinora insondati. Un vero e proprio monumento vivente, simbolo orgoglioso di un'Italia che festeggia quest'anno i suoi primi 150 anni.
Troverete l'articolo sulla storica gara di Cesana Pariol al seguente link:

Federico Militello

venerdì 28 gennaio 2011

Un patetico Contador proclama la propria innocenza


''Sono innocente e lo dimostrerò'', le parole di Alberto Dopador (scusate il solito lapsus, volevo dire Contador) dopo la squalifica di un anno comminata da parte del comitato federale spagnolo. Possiamo dire tranquillamente che il 28enne madrileno è pulito quanto in passato lo sono stati Lance Armstrong e Alejandro Valverde... Prima di tutto, fa riflettere il fatto che un ente iberico abbia inflitto una sanzione ad un proprio rappresentante, nonché simbolo di uno sport basato su illusioni e inganni: è risaputo, infatti, come in Spagna il doping sia tollerato, seppur tacitamente. L'aver condannato Contador ad un anno di sospensione (una pena comunque dimezzata rispetto a quella canonica) indica chiaramente come la situazione fosse realmente di estrema gravità.
Comunque vada il ricorso del mendacio ciclista spagnolo, con il Tas che potrebbe anche (e giustamente) inasprire la squalifica, appare ormai un dato di fatto che il Tour de France 2010 sarà assegnato al lussemburghese Andy Schleck, mentre quello 2011, senza il personaggio che ha falsato le passate edizioni, aprirà finalmente scenari interessanti per corridori di conclamata onestà.
Il ciclismo iberico è praticamente ridotto in macerie, umiliato da continui scandali e sommerso dalla vergogna. I grandi successi del passato erano arrivati grazie a Valverde e Contador: ora entrambi dovranno fermarsi per espiare le loro colpe (senza dimenticare i vari Mosquera, Sevilla e Garcia, uniti nell'unica grande passione per l'Epo).
Un consiglio per tutti questi ciclisti: siate meno patetici ed abbiate il coraggio di ammettere i vostri misfatti. Siate uomini.

Federico Militello

Pennetta vince gli Australian Open di doppio; Schwazer, niente di grave


Tennis: un altro successo prestigioso per l'Italia. Flavia Pennetta si è aggiudicata gli Australian Open di doppio in tandem con l'argentina Gisela Dulko. La coppia n.1 al mondo, al primo Grande Slam della carriera, ha sconfitto in finale per 2-6, 7-5, 6-1 la russa Maria Kirilenko e la bielorussa Victoria Azarenka. Ricordo che il doppio fa parte del programma olimpico e proprio in questa disciplina il Bel Paese cullerà notevoli ambizioni di podio a Londra 2012 (dove la 29enne brindisina sarà quasi certamente affiancata da Francesca Schiavone: a Pechino si fermarono ai quarti superate dalle sorelle ucraine Bondarenko).

Atletica: sospiro di sollievo per Alex Schwazer. Il campione olimpico in carica non ha riportato lesioni ai legamenti crociati ma solo al collaterale mediale, dunque i tempi di recupero si aggirano intorno alle 4 settimane. Considerando che l'inizio degli allenamenti del campione altoatesino in vista dei Mondiali è previsto per la fine di febbraio, Alex potrebbe quindi essere già pronto per quella data.

Pattinaggio artistico: ottimo quinto posto per Stefania Berton e Ondrej Hotarek agli Europei di Berna nelle coppie d'artistico, miglior risultato di sempre per un duo tricolore. I due azzurri hanno realizzato il nuovo record italiano con il punteggio di 164.83, nonostante una caduta della Berton. Medaglia d'oro, la quarta in carriera, per i tedeschi Aliona Savchenko e Robin Szolkowy.

Federico Militello

giovedì 27 gennaio 2011

Zoeggeler contro Loch: sfida all'O.K. Corral


La storia e il futuro, il vecchio e il giovane, l’esperienza e l’incoscienza, due generazioni a confronto, un sfida titanica: Armin Zoeggeler contro Felix Loch. Sul ghiaccio di Cesana Pariol andrà in scena tra due giorni un duello stellare tra il dominatore dell’ultimo ventennio ed il suo principale erede: in palio il titolo iridato. Ad oggi si è gareggiato sei volte sul budello piemontese, una volta alle Olimpiadi del 2006, un’altra agli Europei 2008 ed in quattro occasioni in Coppa del Mondo: ha sempre vinto il Cannibale. ‘’Ma non dite che non avrò rivali. Sono diventato un anno più vecchio e la concorrenza diventa sempre più temibile. Con questa pista ho un rapporto speciale, è molto tecnica e non puoi mai distrarti. In particolare le curve 17 e 18 possono fare la differenza. Sono certo che i tedeschi tenteranno in ogni modo di mettermi pressione. Cercherò di proseguire anche ai Mondiali il mio momento positivo’, il parere del 37enne di Foiana.
Dal canto suo il 21enne di Sonneberg, trionfatore delle ultime due rassegne iridate e dell‘ultima edizione dei Giochi Olimpici, cerca di smorzare la pressione affermando che ‘’non ci sono solo io, ma anche i miei compagni di squadra possiedono le carte in regola per far bene’’.
La stagione in corso di Coppa del Mondo ha visto i due campioni spartirsi le sette competizioni in programma: 4 successi per il fenomeno altoatesino, 3 per il rampante teutonico. Zoeggeler, tuttavia, ha sfoderato una maggiore continuità di rendimento, mancando il podio in una sola occasione (ad Oberhof) ed accumulando ben 65 punti di vantaggio sul rivale in classifica generale, con la decima sfera di cristallo ormai ad un passo. L’azzurro, inoltre, si è rivelato sempre più incisivo e per certi versi inarrivabile su piste tecniche come quelle di Park City e Calgary, per certi versi paragonabili all’insidioso catino torinese. In questa sfida all’O.K. Corral fungerà certamente da terzo incomodo il russo Albert Demchenko, sempre a suo agio sul ghiaccio italiano, sul quale ha conquistato anche un argento a Cinque Cerchi nel 2006. Lo slittinista dell’Est Europa è molto temuto dal Cannibale: ‘’Nelle ultime gare è cresciuta molto la sua condizione e specialmente a Cesana sarà da tenere sotto stretta osservazione’’. Da segnalare che i Mondiali si disputeranno in Italia per la seconda volta nella storia, a ben trent’anni di distanza dall’edizione di Valdaora. La giusta ambientazione, dunque, per un evento sportivo che promette di entrare negli annali.

Il programma dei Mondiali

Sabato 29 gennaio: Singolo femminile: ore 8,15 (prima manche), ore 10 (seconda manche)

Singolo maschile: ore 15.20 (prima manche), ore 17.25 (seconda manche)

Doppio: ore 19.00 (prima manche)

Domenica 30 gennaio: Doppio: ore 9.00 (seconda manche)

Team Relay: ore 10.20

Il palmares di Armin Zoeggeler

Titoli Olimpici: 2 (Salt Laka City 2002 e Torino 2006)

Ori Mondiali: 5 (Lillehammer 1995, Konigssee 1999, Calgary 2001, Sigulda 2003, Park City 2005)

Ori Europei: 2 (Oberhof 2004 e Cesana Pariol 2008)

Coppe del Mondo: 9 (1998, 2000, 2001, 2004, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010)

Vittorie in Coppa del Mondo: 53 (record assoluto)

Il palmares di Felix Loch

Titoli olimpici: 1 (Vancouver 2010)

Ori Mondiali: 2 (Oberhof 2008, Lake Placid 2009)
Ori Europei: 0

Coppe del Mondo: 0

Vittorie in Coppa del Mondo: 4


Federico Militello

martedì 25 gennaio 2011

Leonessa eliminata da guerriera; infortunio per Scwazer; una buona notizia per Tania Cagnotto


Tennis: niente da fare per Francesca Schiavone nei quarti di finale degli Australian Open. La Leonessa, di fronte alla n.1 del mondo danese Caroline Wozniacki, ha vinto il primo set per 6-3 e conduceva anche il secondo per 3-1, prima di cedere a livello fisico dopo l'estenuante maratona vinta nel turno precedente con la russa Svetlana Kuznetsova e arrendersi con un doppio 6-3. Resta comunque un torneo memorabile per la 30enne di Milano, che nelle prossime settimane cercherà di scalare ulteriormente il ranking a caccia di un fantastico podio. Intanto Flavia Pennetta, in coppia con l'argentina Gisela Dulko, ha raggiunto le semifinali del torneo di doppio. Al termine del torneo in terra aussie, le azzurre affronteranno la nazionale australiana nel primo turno di Fed Cup in programma nel primo fine settimana di febbraio. Una avversario sicuramente non facile, in cui compaiono atlete del calibro di Samantha Stosur e Jarmila Groth, ma proprio per questo si profila una sfida dal notevole fascino.

Atletica: il campione olimpico della 50 km di marcia Alex Schwazer si è infortunato durante una sciata. I primi accertamenti riportano una distorsione al ginocchio sinistro, anche se nei prossimi giorni verranno svolti ulteriori esami per verificare un eventuale interessamento dei legamenti. L'atletica italiana, dunque, resta con il fiato sospeso.

Tuffi: si aprono nuove prospettive (superiori al bronzo iridato per intenderci) per Tania Cagnotto. La formidabile e fenomenale cinese Guo Jingjing (29 anni), imbattuta da un decennio, ha deciso infatti di porre fine alla sua carriera agonistica, rinunciando ai Mondiali di Shanghai ed alle Olimpiadi di Londra.

Federico Militello

lunedì 24 gennaio 2011

'Italia, come stai?': biathlon, è solo l'inizio di un ciclo; Razzo pronto per i Mondiali; Schiavone leggendaria


Considerando i risultati fin qui maturati dagli atleti italiani, la conquista di un podio nel biathlon doveva essere considerata solo come una questione di tempo. L'atteso risultato, però, è giunto proprio dalla staffetta, disciplina che esalta le qualità del gruppo e la bontà di un intero movimento.
Il secondo posto di Anterselva, fondamentale nell'infondere profonda autostima in una selezione dalle potenzialità ancora non del tutto espresse, costituisce solo un punto di partenza per questo sport nel Bel Paese. Lukas Hofer, infatti, rappresenta l'emblema della nuova generazione, in prospettiva capace di competere ad armi pari con i norvegesi, soprattutto se aumenteranno le sue percentuali di tiro intorno all'85-90%: sugli sci stretti, infatti, già ora il 21enne altoatesino vale i migliori. Cristian De Lorenzi, inoltre, solo da un paio di stagioni ha raggiunto la continuità di rendimento necessaria a questi livelli ed all'alba dei 30 anni appare ormai nel pieno della maturità psicologica ed agonistica. In ascesa anche le quotazioni di Markus Windisch, mentre il veterano Renè Vuillermoz garantisce equilibrio ad una staffetta di grande spessore. Se i volti del presente garantiscono solidità dal punto di vista dei risultati, sono attesi nel prossimo triennio al salto di qualità altri tre giovani dalle radiose prospettive: Dominik Windisch, Pietro Dutto e Michael Galassi (quest'ultimo già campione del mondo juniores). L'Italia del biathlon, dunque, comincia a respirare ad alta quota.

Il terzo posto di Giuliano Razzoli nello Slalom di Kitzbuhel ha provocato dei risvolti fondamentali nella mente del campione olimpico emiliano, demoralizzato fino a ieri da un inizio di stagione ben al di sotto delle aspettative. Questo podio, però, infonderà grande carica nel possente sciatore tricolore, che si presenterà ai Mondiali nella condizione giusta per tentare una nuova impresa. La potenza fisica del Razzo è fuori discussione: se azzecca due manches senza sbavature, allora anche i vari Kostelic e Grange dovranno temerlo. Nella rassegna iridata di Garmisch bisognerà fare attenzione anche a Cristian Deville e Manfred Moelgg: il primo, ormai completo tecnicamente, potrà gareggiare senza aver nulla da perdere, mentre il secondo ha già dimostrato in passato di esaltarsi nelle competizioni di un giorno (argento ad Are nel 2007). Segnali di ripresa sono pervenuti anche dai velocisti, con Innerhofer, Fill ed Heel ormai a stretto contatto con i leader della specialità: manca davvero un'inezia per il podio. In difficoltà il settore femminile, con il nuovo infortunio di Nadia Fanchini e la fatica ad emergere della sorella Elena e di Johanna Schnarf. Sempre continua Daniela Merighetti, anche se obiettivamente distante due gradini da fuoriclasse del calibro di Vonn e Riesch. Elena Curtoni rappresenta la nota lieta del week-end, con Federica Brignone in crescita di condizione in vista del Gigante iridato.

Grazie a Francesca Schiavone l'Italia è diventata una potenza del tennis (senza dimenticare, però, l'apporto prezioso di Flavia Pennetta). La Leonessa è entrata nella leggenda non solo grazie alla sue vittorie ed ai suoi record, ma anche per il modo in cui questi successi sono maturati. Ogni trionfo della 30enne di Milano, infatti, non risulta mai banale, condito da tocchi di genio, recuperi impossibili, grinta contagiosa, sofferenza latente e determinazione senza confini. La maratona con la russa Kuznetsova è già entrata a far parte nell'immaginario collettivo come uno dei match più belli di sempre. Molti addetti ai lavori ritenevano che la n.4 del mondo si sarebbe sentita appagata dopo il trionfo del Roland Garros 2010: è accaduto l'esatto contrario. Francesca, infatti, ha compiuto un ulteriore salto di qualità, consapevole di far parte ormai del gotha del tennis planetario. Dopo aver vinto una volta, sa che potrà primeggiare ancora e questo le infonde calma nei momenti chiave di ogni incontro. Certo, ora contro la Wozniacki sarà quasi impossibile realizzare un'altra impresa dopo l'immane dispendio di energie profuso, tuttavia la Schiavone, comunque vada, costituisce motivo di orgoglio e vanto per il Bel Paese.

Federico Militello

domenica 23 gennaio 2011

Schiavone nel mito, Razzo terzo a Kitzbuhel, azzurri sul podio nel biathlon: è Super Italia!


Tennis: ennesima impresa leggendaria per Francesca Schiavone. Negli ottavi di finale degli Australian Open la Leonessa ha sconfitto la russa Svetlana Kuznetsova 6-4, 1-6, 16-14 al termine di uno dei match più intensi della storia del tennis, una maratona durata 4 ore e 46 minuti, record per un match femminile in un torneo del Grande Slam. Con questo storico risultato la 30enne di Milano diventerà n.4 del mondo, eguagliando il record di Adriano Panatta maturato negli Anni '70. Ora ai quarti la fuoriclasse tricolore affronterà la n.1 del globo, la danese Caroline Wozniacki, già sconfitta lo scorso anno al Roland Garros. Non sarà facile recuperare le energie profuse oggi, tuttavia l'azzurra lotterà come sempre sino in fondo per aggiornare nuovamente il libro dei record. Francesca, sei grande!

Biathlon: giornata storica anche in questo sport. L'Italia, infatti, è tornata sul podio della staffetta maschile a distanza di 8 anni dall'ultima volta. Il quartetto composto da Cristian De Lorenzi, Renè Vuillermoz, Lukas Hofer e Markus Windish si è classificato secondo nella competizione vinta dalla Germania. Gli azzurri sono stati rapidi sugli sci stretti e precisi nella varie sezioni di tiro, utilizzando nel complesso 9 ricariche. Questa volta il braccio di Markus Windishnon non ha tremato all'ultimo poligono, segno che comincia a subentrare l'esperienza per gestire queste situazioni così delicate. Siamo solo all'inizio di un lustro che porterà grandi soddisfazioni al biathlon del Bel Paese.

Sci Alpino: finalmente anche Giuliano Razzoli è tornato sul podio! Nello Slalom di Kitzbuhel il campione olimpico di Vancouver 2010 ha agguantato una fondamentale terza piazza, preceduto dal francese Jean Baptiste Grange e dal croato Ivica Kostelic (quest'ultimo vincitore della Combinata e ormai avviato alla conquista della sfera di cristallo). Discrete le prove di Cristian Deville e Manfred Moelgg, rispettivamente nono e undicesimo. Quinto Peter Fill in Combinata. Un raggio di sole dal settore femminile, dove la quasi 20enne Elena Curtoni è giunta decima nel SuperG di Cortina vinto dall'americana Lindsey Vonn.

Combinata nordica: ennesima buona prestazione per Lukas Runggaldier, settimo nella seconda prova di scena a Chaux-Neuve (Francia) vinta dal transalpino Lamy-Chappuis. 15mo Alessandro Pittin, autore della solita grande rimonta nello sci di fondo dopo aver completamente sbagliato il salto. I due azzurri saranno tra i sicuri protagonisti dei Mondiali di Holmenkollen.

Slittino: importante seconda piazza ad Altenberg per Armin Zoeggeler, sempre più vicino alla decima sfera di cristallo. Qui troverete l'articolo completo: http://wintersport-news.it/it_IT/home/altri_sport/slittino.

Federico Militello

sabato 22 gennaio 2011

Pennetta e Schiavone agli ottavi degli Australian Open. Il punto sulle discipline invernali


Tennis: l'onore del tennis italiano viene sempre tenuto altissimo dalle incommensurabili Francesca Schiavone e Flavia Pennetta, entrambe approdate agli ottavi di finale degli Australian Open, prima torneo del Grande Slam della stagione. Con questo risultato la Leonessa salirà alla posizione n.5 della classifica mondiale, stabilendo l'ennesimo record della sua spettacolare carriera. Ora la 30enne milanese affronterà la forte russa Svetlana Kuznetsova, mentre più agevole (sulla carta) pare il compito della 28enne brindisina contro la ceca Petra Kvitova, che a sorpresa ha eliminato la beniamina di casa Samantha Stosur. Semplici comparse, come sempre, gli uomini, con Andreas Seppi unico qualificato per il secondo turno.

Sport Invernali: tanti dejà vu nella giornata odierna, a cominciare dallo sci alpino, dove i nostri discesisti sciano bene, al pari della concorrenza (Cuche a parte, di un altro pianeta oggi), ma alla fine concludono le loro prestazioni ai piedi del podio per pochi centesimi. Stesso discorso nel biathlon, dove ormai esiste la sindrome dell'ultimo poligono: Markus Windish era in testa prima dell'ultima sessione di tiro e fin lì non aveva commesso alcun errore. Poi, come ormai da tradizione, 3 bersagli mancati e gara compromessa (14mo alla fine). Nella combinata nordica si conferma su ottimi livelli Lukas Runggaldier, nono, mentre pare in decisa crescita Alessandro Pittin, undicesimo. Delusione ai Mondiali di snowboard, dove i favoriti Fischnaller e March non hanno colto alcuna medaglia: è positivo, tuttavia, il bilancio dell'Italia in questa manifestazione, con un bronzo in carniere che ha interrotto un digiuno di 10 anni (vi rinvio alla rubrica 'Italia, come stai?' per ulteriori approfondimenti).


Federico Militello

giovedì 20 gennaio 2011

Italia convincente nel biathlon; due vittorie per la nazionale di calcio a 5


Biathlon: continua il buon momento della nazionale italiana di biathlon, cui manca solo un piccolo gradino per agguantare il podio. Sulle nevi di casa, infatti, Cristian De Lorenzi è giunto quinto con un perfetto 10/10 al poligono, fallendo il terzo posto per poco meno di 8 secondi. 16ma e 18ma piazza rispettivamente per Markus Windish (8/10) e Lukas Hofer (7/10), quest'ultimo tra i migliori sugli sci stretti. Una prestazione complessiva, dunque, che fa ben sperare in ottica staffetta (prevista per domenica). La gara è stata appannaggio del russo Anton Shipulin, al primo trionfo in carriera.

Calcio 5: due amichevoli con la Serbia e due vittorie (2-1, 2-0) per l'Italia, che si sta preparando per le qualificazioni agli Europei in programma a fine febbraio. Dopo la deludente rassegna continentale dello scorso anno, il ct Menichelli ha deciso per un ritorno al passato. Quale? Semplice: il ricorso agli oriundi brasiliani in dosi massicce. Marcio Forte, Saad Assis, Gabriel Lima, Renato Baptistella, Jairo Dos Santos, Alessandro Patias, senza dimenticare Fernando Grana e Rodrigo Bertoni, non convocati in questa circostanza per far spazio ai giovani. Il livello della formazione tricolore, dunque, è salito nuovamente. Gli italiani 'veri', tuttavia, non sono ancora all'altezza dei palcoscenici internazionali.

Federico Militello

mercoledì 19 gennaio 2011

Bronzo mondiale per Fischnaller: Italia sul podio 10 anni dopo


Come avevo detto ieri, l'Italia meritava un podio ai Mondiali di snowboard e finalmente il piazzamento tanto atteso è arrivato. A La Molina (Spagna), Roland Fischnaller ha conquistato una medaglia di bronzo nel PGS che può considerarsi a buon diritto storica, in quanto il Bel Paese non agguantava un metallo prezioso in una rassegna iridata addirittura dal 2001, 10 anni esatti. Un risultato ancor più entusiasmante perché giunto in una specialità in cui gli azzurri non partivano con i favori del pronostico. A 30 anni, dunque, il fidanzato di Denise Karbon ha coronato una carriera più che onorevole, nella quale compaiono 10 podi in Coppa del Mondo (con una vittoria): l'impressione, tuttavia, è che il meglio debba ancora arrivare, con questo bronzo che potrebbe fungere da grande stimolo mentale per nuovi ed entusiasmanti successi.
L'atleta di Bressanone, dopo essersi qualificato al tabellone finale con il secondo miglior tempo, ha superato il tedesco Patrick Bussler e lo sloveno Zan Kosir, prima di arrendersi in semifinale al fuoriclasse austriaco Benjamin Karl, alla fine trionfatore della competizione davanti allo sloveno Rok Marguc. Nella finalina di consolazione, inoltre, l'alfiere tricolore ha prevalso sullo svizzero Kaspar Fluetsch, potendo infine esplodere nell'atteso urlo liberatorio. Buono nel complesso anche il rendimento degli altri italiani in gara, con Aaron March 12mo e Christoph Mick 14mo. Messa in carniere una medaglia dal peso specifico notevole, gli azzurri cercheranno di fare ancor meglio nella gara a loro più congeniale, in PSL in programma venerdì. Gli avversari saranno i soliti: gli austriaci Karl e Prommegger (oggi incredibilmente escluso dai top16) e lo sloveno Marguc.
In campo femminile, buona nona piazza per Corinna Boccacini nella competizione vinta dalla russa Alena Zavarzina: anche per la 25enne di Udine esistono discrete possibilità di migliorarsi nella gara di slalom.

Federico Militello

martedì 18 gennaio 2011

Matteotti sfiora il podio ai Mondiali di La Molina


''C'è un grosso rammarico perché eravamo la squadra migliore del mondo, con quattro atleti qualificati tra i primi 10, ma non siamo riusciti a cogliere una medaglia'', le parole di Cesare Pisoni, direttore tecnico della nazionale di snowboard. In effetti il quarto posto di Luca Matteotti ai Campionati del Mondo di La Molina (Spagna) lascia l'amaro in bocca, perché l'azzurro aveva dominato tutte e tre le run precedenti, commettendo però un errore in finale (mentre era terzo) nel tentativo di vincere l'oro: da apprezzare questa mentalità del 21enne di Aosta, al primo vero anno tra i seniores nel quale ha già conquistato un successo in Coppa del Mondo. Nel prossimo quindicennio avrà l'occasione di rifarsi con gli interessi di un risultato che, per ora, brucia tanto: ''Meglio arrivare quinto che quarto!'', il commento sconsolato dell'azzurro. Grossi rimpianti anche per Alberto Schiavon, caduto in semifinale e sesto alla fine, e per Raffaella Brutto, cascata al penultimo salto proprio mentre era vicinissima alla qualificazione. Fuori al primo turno, invece, Omar Visitin ed il redivivo Emanuel Perathoner.
Perdura quindi l'astinenza dell'Italia da un podio Mondiale di snowboard: l'ultimo metallo, infatti, risale al 2001. Proveranno a spezzare questo incantesimo Aaron March e Roland Fischnaller, out-siders nel PGS di domani ma tra i favoriti nel PSL di venerdì. Visto quanto dimostrato e raccolto in questa prima parte di stagione, il Bel Paese merita una medaglia mondiale.

Federico Militello

lunedì 17 gennaio 2011

'Italia, come stai?': i tanti volti nuovi del panorama invernale azzurro


La pecca fondamentale dell'Italia alle Olimpiadi di Vancouver dello scorso anno fu quella di puntare ancora quasi tutte le proprie fiches sugli eroi di Torino 2006, ormai logori ed irrimediabilmente travolti dall'inesorabile scorrere del tempo (salve due eccezioni: Arianna Fontana ed Alessandro Pittin). I risultati, non a caso, furono molto al di sotto delle attese. Alla compagine tricolore mancarono freschezza, entusiasmo e voglia di emergere, qualità che solo i giovani possono incarnare.
Un anno è trascorso e nel nuovo quadriennio il vento è cambiato. Tanti nomi nuovi, per di più in quasi tutte le discipline, sono emersi nel panorama invernale del Bel Paese, con l'avvenire diventato finalmente roseo.

Il settore con margini di crescita esponenziali è rappresentato dalla combinata nordica. Con Alessandro Pittin in leggera flessione dopo i fasti dello scorso anno (ma da non sottovalutare in ottica Mondiale), è emerso prepotentemente Lukas Runggaldier, forte nel salto, solido nello sci di fondo e maturo a tal punto da poter ambire ormai al podio. Alle due punte si aggiunge un Armin Bauer in rapida ascesa, mentre i giovani Samuel Costa e Mattia Runggaldier stanno conquistando successi a raffica nell'Alpen Cup e fungeranno presto da pedine fondamentali per la staffetta. Proprio il quinto posto del quartetto italiano a Seefeld non è stato frutto del caso, bensì la testimonianza di un movimento in progressiva e veloce fioritura.

Da quasi un decennio lo sci di fondo maschile affidava le sue sorti ai sempre affidabili e performanti Giorgio Di Centa e Pietro Piller Cottrer. A dicembre, tuttavia, è esplosa la stella di Federico Pellegrino, 20enne sprinter dal talento sopraffino con margini di miglioramento incalcolabili. L'ottimo spunto in voltata del talentino aostano, inoltre, potrebbe consacrarlo tra i grandi campioni anche nelle gare di distanza, ormai sempre più programmate con il format della mass start. Inoltre Pellegrino non costituisce l'unico giovane interessante su cui puntare: in rampa di lancio vi sono anche Nevio Zeni e Claudio Muller. Buone notizie provengono anche nel settore femminile, dove la crescita di Virginia De Martin (23 anni), buona interprete del passo alternato, ha reso davvero competitiva la staffetta azzurra, mentre Silvia Rupil appare non lontana dal definitivo salto di qualità. In ottica futura, da seguire con attenzione Debora Agreiter e Francesca Di Sopra.

Con l'auspicio che Armin Zoeggeler ponga fine alla sua carriera dopo aver superato la soglia dei 40 anni, finalmente cominciano ad intravedersi gli eredi del Cannibale nello slittino. Dominik Fischnaller, a soli 17 anni, ha già ottenuto due piazzamenti da top10 in Coppa del Mondo. Molto promettente è anche Kevin Fischnaller, cugino di Dominik, attualmente impegnato con riscontri di tutto rispetto nel circuito iridato giovanile. Novità provengono anche dal settore femminile, dove presto Sandra Gasparini sarà affiancata dalla promessa Maria Messner, e dal doppio, nel quale Ludwig Rieder e Patrick Rastner hanno degnamente raccolto l'eredità dei campioni del mondo Gerhard Plankensteiner e Oswald haselrieder. Insomma, la Germania dovrà sempre guardarsi dallo spauracchio verde, bianco e rosso.

Nel biathlon Lukas Hofer può essere considerato una realtà consolidata: numerosi piazzamenti tra i primi 10, undicesima posizione in classifica generale e quinta nella graduatoria delle prove sprint. Numeri che testimoniano la prorompente scalata ai vertici del 21enne altoatesino, formidabile nel fondo e ancora perfettibile nel tiro. Alle sue spalle si fanno valere in Ibu Cup i giovani Pietro Dutto, Dominik Windish e l'iridato juniores Michael Galassi: non è escluso che in un futuro nemmeno troppo lontano l'Italia possa affidarsi ad una squadra davvero competitiva ai massimi livelli. Tra le donne cresce Dorothea Wierer, anche se nel contesto del gentil sesso emerge purtroppo un numero ridotto di praticanti.

Nello snowboard sono sbocciati numerosi talenti, sia nel cross che nelle discipline alpine. Aaron March è tra i migliori al mondo del PSL, Edwin Coratti sta dominando la Coppa Europa di PGS, Luca Matteotti ha vinto la prima gara in carriera nel cross, nel quale è affiancato dal coetaneo (ma non meno promettente) Omar Visitin. Meno efficiente il ricambio nel settore femminile, ad eccezione della 17enne Nadya Ochner, grande protagonista nel circuito minore.

Sta vivendo una fase di sviluppo anche il free-style. Nelle moguls matura progressivamente la 16enne Giorgia Bertoncini, mentre nello ski-cross progrediscono a vista d'occhio Eleonora Teglia e Diego Castellaz, sempre più vicini a piazzamenti di prestigio.

Nel bob, dove Simone Bertazzo (28 anni) garantisce almeno un altro decennio di alto livello, non si intravedono ricambi all'altezza, con il giovane Achim Obkircher, proveniente dallo slittino, ancora in fase di apprendimento. Sarebbe necessaria, per l'avvenire del movimento, la riapertura della pista di Cortina, fattore che certamente consentirebbe l'aumento dei praticanti. Per la prima volta nella storia, inoltre, è stato avviato un progetto ad ampio respiro nello skeleton, vera pecora nera degli sport invernali in Italia, con nessun azzurro iscritto alla Coppa del Mondo: si sta investendo finalmente su ragazzini di età verdissima, assistendo con cura il loro processo di crescita. I risultati, chiaramente, saranno mirabili non prima di 5-6 stagioni.

Nonostante abbia appena 20 anni, Arianna Fontana può giustamente venire considerata una veterana dello short track. La pattinatrice di Sondrio esprime un rendimento eccelso, tale da renderla l'unica europea a poter competere ad armi pari con le corazzate asiatiche e nord-americane (come d'altronde già avvenuto alle Olimpiadi e nelle varie tappe di Coppa del Mondo). Alle sue spalle è ormai vicina al salto di qualità la 18enne Martina Valpecina, già terza nella overall agli Europei, mentre sembra poter ripercorrere le orme della Fontana la 16enne Arianna Valpecina. Più intricata la situazione in campo maschile, dove i giovani Tommaso Dotti ed Edoardo Reggiani appaiono ancora acerbi per i palcoscenici internazionali.

Qualcosa si muove anche nel pattinaggio velocità, dove Yvonne Daldossi ha realizzato il record italiano nei 1000 metri con un crono (1'20''18) che potrebbe già consentirle la partecipazione alla Division B di Coppa del Mondo. Prosegue l'apprendistato di Mirko Nenzi, proveniente dal pattinaggio a rotelle, mentre potrebbe essere vicino all'esplosione, seppur tardiva (26 anni), Matteo Anesi, sempre più incisivo nei 1000. Ha subito un arresto, invece, la crescita due talenti puri come Jan Daldossi e Francesca Lollobrigida, quest'ultima frenata da vari acciacchi fisici.

Federico Militello

Intervista a Lisa Agerer, talento emergente dello sci alpino


Lisa Magdalena Agerer rappresenta una delle grandi speranze dello sci alpino femminile italiano. Nata a Zans, in Austria, 19 anni fa, la promettente azzurra sta ben figurando in Coppa Europa, dove guida la classifica di specialità in Gigante (nel quale ha colto anche due successi) ed è seconda in quella generale dietro l'austriaca Jessica Depauli. Ora l'obiettivo a breve termine sarà quello di farsi rapidamente strada in Coppa del Mondo.


Ti aspettavi questo brillante inizio di stagione in Coppa Europa?
''No, sicuramente non mi aspettavo di andare così bene. Di certo ci speravo, anche perché in estate avevo svolto degli ottimi allenamenti e mi sentivo pronta per le gare. Sapevo quindi di poter sciare bene e di andare forte, ma non avrei immaginato che potessi andare così bene sin dalle prime gare''.

Nelle due apparizioni in Coppa del Mondo, però, hai fatto molta fatica: quali i motivi? Emozione o non abitudine a tracciati così impegnativi?
''Non esiste un motivo particolare. Tuttavia nel circuito maggiore è tutto abbastanza diverso rispetto a quello minore, devo abituarmi. I tracciati, secondo me, non sono il vero problema, anche se chiaramente sono più impegnativi. Devo cambiare io, mutando atteggiamento e sciando come ho fatto nei primi Giganti in Coppa Europa, cioè come so fare meglio''.

Cosa ti manca ancora per entrare a far parte in pianta stabile nel gruppo di Coppa del Mondo?
'' Credi mi manchi l'abitudine all'alto livello. Inoltre devo ancora crescere tecnicamente''.

Quali sono i tuoi obiettivi a medio e lungo termine?
''Prima di tutto voglio far vedere quanto valgo e come so sciare. Per quest’anno ambisco sicuramente ai 450 punti in Coppa Europa, a fare una bella stagione (soprattutto in Gigante) e sfruttare le occasioni che avrò in Coppa del Mondo. Se avrò la fortuna di non subire gravi infortuni gli obiettivi a lungo termine saranno quelli di competere al massimo in tutte le discipline e di conquistare delle medaglie nei grandi eventi''.

Dunque nei tuoi progetti c'è la polivalenza?
''Mi vedo assolutamente come polivalente. In SuperG ho già fatto vedere delle belle cose e, seppure a sprazzi, anche in Discesa. Dobbiamo lavorare ancora tanto sullo slalom. Certo che per il momento il Gigante è la disciplina più importante per me, ma assolutamente non voglio cimentarmi solo in questa specialità''.

Come spieghi l'attuale momento di difficoltà di tutte le gigantiste azzurre?
''Non credo si tratti di una difficoltà generale. Sarebbero da valutare individualmente i casi delle singole atlete: Denise Karbon, ad esempio, è appena rientrata da un infortunio, mentre Manuela Moelgg è spesso davanti ma non riesce ancora a trovare il guizzo per la vittoria, a causa anche di sfortuna. Infine Federica Brignone ci ha dimostrato di poter andare davvero forte, ma lei è giovane e deve ancora crescere''.

Al momento quale atleta rappresenta per te un punto di riferimento ed un esempio da seguire nella sciata?
''In Gigante mi piacciono molto le francesi ed anche le italiane fanno intravedere dei belle sezioni ogni tanto. Punti di riferimento sono delle polivalenti come Lindsey Vonn e Maria Riesch, capaci di vincere in tutte le discipline e di lottare per la sfera di cristallo in ogni singola gara''.

Come ti definiresti caratterialmente e come ami trascorrere il tuo tempo libero?
''Penso di essere una persona molto allegra, tuttavia quando serve posso anche essere seria e soprattutto testarda. Mi piace stare in compagnia e divertirmi con gli amici e con le mie compagne di squadra. Quando sono a casa passo molto tempo con mia sorella, mi piace leggere e dormire, ma più di tutto adoro stare all’aria aperta quando ci sono delle belle giornate di sole''.

Federico Militello

domenica 16 gennaio 2011

Fontana Imperatrice d'Europa; Runggaldier rivelazione della combinata nordica


Short track: Arianna Fontana ha colto la terza corona europea della sua carriera dopo quelle del 2008 e del 2009. L'azzurra ha letteralmente demolito le avversarie nella competizione disputata ad Heerenveen (Olanda), trionfando in ben tre prove su quattro (1000, 1500 e 3000) e non vincendo negli amati 500 metri solo a causa di una caduta (gara comunque vinta dall'Italia con Martina Valpecina, alla fine terza nella classifica generale). Considerando la giovane età (20 anni appena) della campionessa tricolore, nel Vecchio Continente pare essere iniziata una duratura dinastia. Rimando a domani ('Italia, come stai?') per ulteriori approfondimenti. Bronzo per la staffetta femminile. Europeo deludente, invece, per la compagine maschile, con Rodigari 15mo e la staffetta appena quinta.

Combinata nordica: sempre più su! Dopo la sesta posizione di ieri, Lukas Runggaldier è giunto quarto quest'oggi nella gara-2 di Seefeld, accarezzando il sogno della vittoria per tutta la gara e chiudendo ad un solo secondo dal podio! In questo momento il 23enne altoatesino ha scavalcato Alessandro Pittin (oggi 24mo) nelle gerarchie della selezione del Bel Paese, entrando di diritto tra i grandi di questa disciplina.

Sci di fondo: ottimo secondo posto per Marianna Longa e Magda Genuin nel team-pursuit in alternato in programma a Liberec, Repubblica Ceca. Le azzurre, che come anticipato avranno grosse chances iridate in questo format di gara, si sono inchinate solo ad una Norvegia marziana, guidata da una Marit Bjoergen ai limiti del surreale. Nono posto, infine, per i fratelli Pasini nella competizione maschile.

Slittino: nona posizione per Sandra Gasparini a Oberhof. Qui troverete l'articolo completo: http://wintersport-news.it/3703,News.html.

Sci alpino: discreta prestazione degli azzurri nello Slalom di Wengen. 7mo Moelgg, 8o Deville, 12mo Razzoli. La gara è stata influenzata dalle pessime condizioni della pista, tuttavia il vincitore croato Ivica Kostelic e l'austriaco Marcel Hirscher (secondo) sono parsi oggettivamente superiori alla concorrenza.

Free-style: 11ma piazza per Deborah Scanzio nel Dual Moguls di Mont Gabriel (Canada). Nello ski-cross, invece, miglior risultato in carriera per Eleonora Teglia, decima e per la prima volta nella top10 a Les Contamines (Francia).

Federico Militello

sabato 15 gennaio 2011

Pellegrino, un talento vero del fondo; ok combinata, bob e slittino


Sci di fondo: l'Italia ha trovato un fenomeno. Tale può essere definito Federico Pellegrino, secondo ed al suo primo podio in carriera nella sprint in tecnica libera di Liberec (Repubblica Ceca). Il dato stupefacente è che l'azzurrino, appena 20 anni, era appena alla sua terza gara in Coppa del Mondo, dopo aver già centrato una finale a Davos a metà dicembre (allora fu sesto). Del nuovo enfant prodige tricolore, che quanto ad aspetto fisico ricorda Alessandro Pittin, colpiscono l'innata leggerezza nei tratti in salita e l'esplosività nei rettilinei d'arrivo, a testimonianza di doti velocistiche radicate nel DNA. Ovvio, i margini di miglioramento sono ancora enormi ed in futuro il talento di Aosta potrà anche aspirare alle distanze lunghe. Nella gara vinta dal norvegese Hattestad, ottimo quarto posto per Renato Pasini. Tra le donne, invece, 11ma Marianna Longa, con Arianna Follis e Magda Genuin eliminate ai quarti: le tossine del Tour de Ski, dunque, non sono ancora state smaltite.

Combinata nordica: a livello di squadra (in una prova individuale), quella di oggi è stata la miglior prestazione di sempre per l'Italia. Miglior risultato in carriera per Lukas Runggaldier, sesto, ed Armin Bauer, dodicesimo (e risalito dalla 29ma posizione). Grande prova nel fondo anche per Alessandro Pittin, giunto 16mo dopo essere partito addirittura dalla 45ma piazza! Se questo trend di crescita continuerà nelle prossime settimane, ai Mondiali di Holmenkollen la staffetta tricolore rappresenterà una vera e propria mina vagante. Nella competizione odierna, successo del francese Jason Lamy Chappuis davanti al norvegese Moan.

Short track: Arianna Fontana è caduta nella finale nei 500 metri agli Europei di Heerenveen, finendo quarta. Tuttavia l'Italia ha vinto lo stesso grazie all'astro nascente Martina Valpecina. Quest'ultima è ora seconda in classifica generale con 34 punti, 8 in meno proprio della Fontana. Si profila, dunque, una sfida tutta tricolore per l'assegnazione della corona del Vecchio Continente. Bene anche la staffetta femminile, agevolmente qualificata in finale. Le note dolenti vengono dagli uomini, con Nicola Rodigari appena quinto nei 500 e la staffetta clamorosamente eliminata da Russia e Gran Bretagna: pesa, e non poco, l'assenza per infortunio di Yuri Confortola, il cui recupero non avverrà prima della prossima stagione.

Bob: Simone Bertazzo ha agguantato l'ennesimo podio di una stagione sin qui oltremodo positiva. Ecco l'articolo completo: http://wintersport-news.it/it_IT/3692,News.html.

Slittino: come da pronostico il Cannibale nulla ha potuto sulla odiata pista di Oberhof, raccogliendo un comunque discreto quinto posto dietro un poker di tedeschi. Per approfondire il tema: http://wintersport-news.it/it_IT/3670,News.html.

Sci alpino: quinta e settima posizione rispettivamente per Werner Heel e Christof Innerhofer nella classicissima Discesa Libera di Wengen. Successo per l'austriaco Kroll.

Federico Militello

venerdì 14 gennaio 2011

Bene la combinata nordica; successo per Arianna Fontana; un rientro importante nel ciclismo su pista


Combinata nordica: ottimo quinto posto per l'Italia nella staffetta di Seefeld, in Austria. La selezione tricolore composta da Armin Bauer, Giuseppe Michielli, Lukas Runggaldier ed Alessandro Pittin, ultima dopo la prova di salto, è stata artefice di una rimonta entusiasmante che l'ha portata a meno di un minuto dal podio. Da sottolineare la grande prova sugli sci stretti di Bauer, autore a sorpresa del miglior tempo di giornata. Nel salto molto consistente Runggaldier, atterrato alla considerevole misura di 100 metri. In ripresa Pittin, che potrebbe acquisire nuova linfa positiva da questa prestazione di squadra per ben figurare anche nell'individuale. Successo finale per la Norvegia davanti ad Austria e Francia. Quarta la Germania.

Sci alpino: quest'anno la Dea Bendata (almeno per ora) ha completamente voltato le spalle al Bel Paese. Christof Innerhofer, in testa alla Supercombinata dopo la prova di discesa, è caduto mentre si avviava al cancelletto di partenza della manche di Slalom, battendo il braccio sinistro contro una staccionata. Nonostante questo imprevisto il 26enne altoatesino ha comunque terminato la propria gara in quarta piazza, a soli 16 centesimi dal terzo posto del norvegese Aksel Lund Svindal. Vittoria per il croato Ivica Kostelic, sempre più leader della generale. Per quanto riguarda Innerhofer, resta in dubbio la sua presenza alla Discesa di domani, nella quale sarebbe da inserire tra i sicuri favoriti: quando cambierà il vento? Magari tra un mese in Germania...

Biathlon: 18mo posto per Lukas Hofer nella 10 km sprint di Ruhpolding. L'azzurro ha sparato in linea con le percentuali stagionali, commettendo 2 errori. Da rimarcare, tuttavia, il quinto posto del 21enne altoatesino nella classifica di specialità e l'undicesimo in quella generale. Nella stessa competizione (vinta dal norvegese Lars Berger), 21mo Cristian De Lorenzi con 1 errore al poligono.

Short Track: ai Campionati Europei di Heerenveen, Arianna Fontana si è aggiudicata la prova dei 1500 metri davanti all'austriaca Veronika Windisch. Solo quarta la ceca Katerina Novotna, campionessa uscente della manifestazione. La 20enne di Sondrio, dunque, è partita con il piede giusto per riprendersi il titolo sfuggitole lo scorso anno e già agguantato nel 2008 e nel 2009. In campo maschile, invece, abdica il sei volte vincitore Nicola Rodigari, addirittura fuori dalla finale della distanza lunga vinta dal francese Thibaut Fauconnet. Bene la staffetta maschile, qualificatasi agevolmente per le semifinali.

Ciclismo su pista: un gradito ritorno per l'Italia. Vi ricordate di Annalisa Cucinotta? Era la grande speranza dei velodromi tricolori, grande interprete della corsa a punti e dello scratch. Poi un intricato caso di doping mai del tutto chiarito ('griderò sempre al mondo di essere innocente', le parole dell'azzurra) e la conseguente squalifica di 2 anni terminata lo scorso mese di dicembre. Tuttavia a 25 anni e con un'intera carriera davanti a sé, per la velocista italica si presenta l'occasione per ripartire da zero. L'obiettivo è già fissato: tornare ad alto livello già dai Mondiali di Copenhagen e vincere una medaglia nell'omnium a Londra 2012. Si tratta di un rientro fondamentale per il movimento tricolore, che potrebbe garantire importanti risultati in attesa dell'esplosione dei tanti talenti juniores. Ben tornata Annalisa.

Federico Militello

giovedì 13 gennaio 2011

Il Cannibale affronta lo spauracchio Oberhof


Dopo quattro successi consecutivi ed una terza piazza come peggior risultato stagionale, dinanzi ad Armin Zoeggeler si presenta lo spauracchio Oberhof. Il budello della Turingia, infatti, rappresenta una vera e propria bestia nera per il fuoriclasse azzurro e la storia recente mostra come negli ultimi anni la pista teutonica sia stata terreno di conquista degli slittinisti padroni di casa. Lo scorso anno, infatti, si impose Andi Langenhan davanti ai connazionali Johannes Ludwig e Jan Eichhorn, con il Cannibale appena sesto. Per il 37enne di Foiana le cose non andarono meglio ai Mondiali 2009, quando giunse quinto nella manifestazione vinta da Felix Loch. Infine un ulteriore dato conferma il disamore dell’atleta italiano verso questo tracciato: dei suoi 53 successi in Coppa del Mondo, infatti, solo uno è maturato a Oberhof, per di più nel lontano 1995.
Le difficoltà del bi-campione olimpico si spiegano con l’assenza di particolari difficoltà tecniche in un budello corto e caratterizzato da lunghi rettilinei, non a caso definito dagli addetti ai lavori ‘l’autostrada delle slitte’. Inoltre in questa gara risulta fondamentale la fase di spinta, grazie alla quale si acquisisce un margine di vantaggio quasi incolmabile nel successivo tratto guidato. Non a caso Zoeggeler è tutt’altro che un fulmine in partenza, soprattutto se paragonato ai rivali tedeschi.
‘’Sì, Oberhof non è davvero il mio tracciato ideale’’, ha ammesso il cinque volte campione del mondo alla vigilia di una competizione in cui dovrà principalmente difendere il suo cospicuo margine di vantaggio (125 punti) in classifica generale nei confronti di Loch. Superato lo scoglio più arcigno, la 10ma sfera di cristallo sarà davvero vicina.

Federico Militello

mercoledì 12 gennaio 2011

Agnese Allegrini: ''L'obiettivo è Londra 2012''


L'Italia del badminton ha partecipato per la prima volta alle Olimpiadi a Pechino 2008, grazie alla storica qualificazione di Agnese Allegrini. Successivamente la 28enne romana si è presa un periodo di parziale inattività, prima di riprendere nel 2010 la corsa verso una nuova edizione dei Giochi Olimpici, quella di Londra 2012. Con l'azzurra ho discusso delle sue prospettive personali, oltre che dell'avvenire del badminton nostrano.

Dopo le Olimpiadi di Pechino avevi dichiarato di essere ormai stanca della vita da atleta e non a caso ti eri presa un anno sabbatico. Cosa ti ha spinto poi a tornare alle gare?
''In realtà non ho mai smesso definitivamente, anche se mi sarebbe piaciuto. Appena terminate le Olimpiadi, infatti, ho frequentato per un anno un corso per allenatori ad Aalgorg (Danimarca, la patria di questo sport, n.d.r.), la cui partecipazione prevedeva anche una parte pratica oltre alla teoria. In seguito, terminato questo corso, sono rimasta in Danimarca per allenare in un'accademia ed allo stesso tempo ho giocato per una squadra di club nel campionato danese. Dunque, come si comprende, non mi sono affatto fermata. Tuttavia il mio lavoro in quest'accademia non ha soddisfatto appieno le mie aspettative ed in più mi è tornata un po' di voglia di giocare durante gli allenamenti. Per questo 6 mesi dopo sono rientrata in Italia e sono tornata ad essere una giocatrice a tutti gli effetti''.

Il tuo rientro è stato eccezionale, con tornei vinti ed ottime prestazioni. Se prima eri fuori classifica, ora hai già agguantato la posizione n.74 del ranking mondiale in pochi mesi: si può dire che la nuova Allegrini sia più forte di prima?
''E' chiaro che, allenando ed insegnando, non si può che imparare e migliorare. Inoltre, come si matura nella vita, così si cresce anche nei vari aspetti di gioco''.

A 28 anni pensi ancora di poter migliorare tecnicamente oppure ti reputi una giocatrice completa?
''Ho ancora tantissimo da migliorare. Non credo che si possa mai smettere di imparare cose nuove, specialmente in uno sport come il badminton (ed a maggior ragione in Italia, che viene considerato una disciplina minore), in cui non conta solo la componente tecnica, ma sono fondamentali anche la tattica, la preparazione fisica e quella mentale''.

Quali sono i tuoi obiettivi per questo 2011? La tua mente è già rivolta a Londra 2012?
''Sì, l'obiettivo è Londra 2012. Per il 2011 mi sto allenando sia dal punto di vista tecnico che, soprattutto, mentale per implementare colpi 'nuovi' del mio gioco di modo che diventino presto automatici e possa poi utilizzarli con sicurezza nell'anno a Cinque Cerchi''.

Nei mesi scorsi hai insegnato badminton ai bambini in Danimarca: che cosa hai provato? Pensi di ripetere questa esperienza in futuro?
''Ho insegnato in Danimarca nel 2008 e 2009. I bambini danesi, essendo diversa la cultura, sono molto più diretti ed in un certo senso arroganti di quelli italiani, quindi per me all'inizio non era piacevole. Poi ho iniziato a conoscerli meglio e anche loro ad apprezzarmi e rispettarmi. In questo momento, insieme a Luca Crippa, presidente del Badminton Club Milano, e Megumi Sonoda, alleno e sono la direttrice tecnica della prima accademia di badminton in Italia''.

Il badminton italiano è in crescita: oltre a te, infatti, altri giovani (Greco e Maddaloni su tutti) stanno ottenendo buoni risultati. Cosa manca ancora, però, per vincere dei trofei importanti in campo mondiale?
''Innanzitutto secondo me, anche se è vero che si può lavorare sotto molteplici aspetti per far crescere un atleta, campioni si nasce. Questo fatto, unito al non elevato numero di praticanti e di tecnici qualificati, fa sì che sia difficile l'avvento di un fuoriclasse nel nostro Paese''.

L'apertura del PalaBadminton a Milano è servito certamente per allargare la base dei praticanti: cosa occorre per avvicinare sempre più i giovani a questo sport?
''Allenatori preparati ed in gamba che sappiano far nascere la passione per questo sport. Servirebbe, poi, maggior visibilità, soprattutto in televisione e sui giornali''.

Cosa ha portato di nuovo il ct rumeno (Hamza Csaba) alla Nazionale?
''Il suo metodo di insegnamento ed il suo contenuto degli allenamenti mi ricordano molto il mio ex-allenatore cinese. Avendo la sottoscritta frequentato in Danimarca il corso di formazione per allenatori di più alto livello in Europa, noto la differenza di mentalità, essendo stata abituata dal mio tutt'ora responsabile Kenneth Larsen ad essere più protagonista degli allenamenti piuttosto che spettatrice''.

Hai già individuato alcuni talenti che potranno tenere alta la bandiera dell'Italia nel badminton nei prossimi anni?
''Sicuramente nella nostra accademia ci sono Rebecca Tognetti, Martina Corsini e Gabriel Kiss. Da seguire, inoltre, alcuni giocatori interessanti dell'Alto Adige''.

Descrivi la tua giornata tipo.
''Sveglia alle 7.30. Studio, medito o seguo lezioni all'Università fino alle 10. Allenamento mattutino dalle 10 alle 12. Pranzo. Riposo. Studio. Allenamento pomeridiano dalle 16 alle 18. Alleno i ragazzi in accademia delle 18 alle 20. Cena. Letto!''.

Sei d'accordo che bisognerebbe cambiare la cultura sportiva italiana affidando ad una persona competente il compito di mutare la calciofilia in amore per tutte le altre discipline?
''Sono più che d'accordo. Soprattutto perché il calcio è diventato puro business e non lo vedo più come sport. Però, ahimè, non credo nei miracoli: attuare un simile cambiamento significherebbe rivoluzionare la mente della gente e, in particolare, dei boss che gestiscono lo ''sports d'affaires''. Il problema è che ai boss le cose stanno bene così, dunque sarà impossibile cambiare''.

Descriviti in poche parole il tuo carattere ed i tuoi hobbies.
''Lunatica, sensibilissima, perfezionista, testarda, ironica, irascibile ma comprensiva, anticonvenzionale (preferisco fare quello che secondo me è giusto piuttosto che quello che mi conviene: per questo mi caccio spesso nei guai!). Mi piacerebbe guardare un bel film a fine giornata, ma dopo 5 minuti crollo...Mi piace uscire con gli amici, ma purtroppo non ho mai tempo. Ultimamente, per la felicità del mio ragazzo, ho scoperto che mi piace cucinare. Adoro meditare (più che un hobby, vorrei che la meditazione diventasse, per me e le persone che mi stanno intorno, uno stile di vita). Non ho più tempo per disegnare e dipingere. La cosa che odio maggiormente è viaggiare''.

Federico Militello

lunedì 10 gennaio 2011

'Italia, come stai?': le prospettive azzurre verso i Mondiali di alpino e fondo



Trascorso il primo scorcio di stagione, si avvicinano i Mondiali sia per lo sci alpino (Garmisch) che per lo sci nordico (Oslo Holmenkollen): si tratterà degli eventi clou di un'intera annata.

Nel fondo l'Italia punterà quasi tutto sulle donne. Arianna Follis e Marianna Longa, però, dovranno provare ad agguantare delle medaglie in equipe. Nelle gare individuali (10 tc, combinata e 30 km tl), infatti, appare insostenibile la concorrenza delle norvegesi Bjoergen (seriamente candidata a vincere tutto, cioè 6 ori complessivi), Steira e Johaug e della polacca Kowalczyk. Molto più aperto, invece, il discorso staffetta, dove il quartetto azzurro ha finalmente trovato in Virginia De Martin una buona alternista da prime due frazioni, dunque alle spalle dell'inarrivabile Norvegia si potrà competere con Svezia e Finlandia per l'argento. Un'altra medaglia (non facile però) potrebbe giungere, come già nel 2009, nella sprint a coppie in tecnica classica, dove Longa e Follis (o Genuin) valgono certamente un piazzamento da top5. Nella sprint individuale in tecnica libera, infine, il Bel Paese calerà il suo asso più importante con la campionessa uscente Follis, anche se bissare il titolo con la mostruosa Bjoergen di questi tempi risulta quanto meno utopistico: obiettivo seconda piazza quindi, con la slovena Majdic come rivale più pericolosa.
In campo maschile un eventuale podio dovrebbe venire accolto come una sorta di miracolo. Nelle prove di lunga distanza non sembrano esserci dubbi sulle scarse aspirazioni da medaglia degli italiani: non adatta alle loro caratteristiche la 15 tc, mentre nella combinata e nell'attesa 50 km tl serve quello spunto veloce che il pur ottimo Clara ed i veterani Piller Cottrer e Di Centa non hanno (o non hanno più). Escludendo a priori la sprint a coppie in alternato, unica speranza è rappresentata dalla sprint individuale a tecnica libera, dove Scola e Renato Pasini fungeranno da out-sider in una prova in cui agli specialisti si aggiungeranno mine vaganti come Cologna e Northug. Oltre al fondo i Mondiali di sci nordico comprendono anche combinata nordica e salto con gli sci. Alessandro Pittin sta vivendo una stagione molto difficile, con notevoli difficoltà in fase di stacco e di volo. Al momento (con una condizione che potrebbe crescere nel prossimo mese) non è da top10. Sono da top5 (e anche da podio in certe condizioni di vento) le azzurre del salto con gli sci, anche se la tragedia di Simona Senoner inevitabilmente (e giustamente) metterà in secondo piano l'aspetto agonistico nelle prossime settimane.

Nello sci alpino, stando ai risultati attuali, l'esito della rassegna iridata non dovrebbe discostarsi molto da quella olimpica, con una sola medaglia nel carniere. Un podio che, ancora una volta, potrebbe provenire dallo Slalom, nel quale (uscite a parte) Razzoli, Moelgg e Deville hanno ampiamente dimostrato di valere le primissime posizioni. Per il resto, sperando in piacevoli sorprese, si fatica ad immaginare qualche altro azzurro nella top3 nelle rimanenti discipline. In Gigante Blardone e Simoncelli inseguono Ligety, Svindal e Richard ad almeno due spanne di distanza, mentre i velocisti Innerhofer, Heel e Fill hanno sfoderato sin qui un rendimento altalenante e comunque non da vertice assoluto. Nelle gare di un giorno, inoltre, ritengo ancora gli intramontabili Cuche, Walchofer e Miller superiori ai nostri rappresentanti.
Tra le donne l'obiettivo sarà l'ingresso tra le prime dieci posizioni, essendo la concorrenza di qualità eccezionale. In Discesa e SuperG, infatti, realisticamente Vonn, Riesch, Gut e Gorgl paiono gareggiare in una dimensione parallela e ciò si percepisce dalla loro sciata, vistosamente più potente ed aggressiva. Da notare che lo sci di questa campionesse viene fatto sempre correre e ciò sviluppa una velocità che spesso permette di sopperire anche a dei piccoli errori. Una sorpresa tricolore è più fattibile in Gigante e Slalom, anche se sino ad ora, Moelgg a parte (due volte a podio in questa stagione), le italiane hanno reso ben al di sotto delle aspettative.
Insomma, contrariamente agli anni passati, quando ci presentavamo ai grandi appuntamenti con alle spalle podi e vittorie a raffica in Coppa del Mondo per poi raccogliere le briciole, questo 2011 presenta una situazione diametralmente opposta, con l'Italia in veste di mina vagante: sarà diverso anche l'esito finale?

Federico Militello

domenica 9 gennaio 2011

Longa sul podio del Tour de Ski. March secondo nello snowboard. Grottesco lo sci alpino


Sci di fondo: Marianna Longa ha conquistato il terzo posto finale del Tour de Ski vinto dalla polacca Justyna Kowalczyk. Sulla salita del Cernis la 31enne di Livigno non ha potuto difendere la seconda posizione dalla monumentale rimonta della norvegese Therese Johaug, la cui scalata è stata migliore dal punto di vista cronometrico anche di diversi atleti della gara maschile! Quarta Arianna Follis. Quest'ultima può però consolarsi con la seconda piazza nella classifica generale di Coppa del Mondo (prima, e con margine, la sempre costante Kowalczyk). Tra gli uomini quinto posto finale per Roland Clara, una certezza in vista di un futuro a medio-lungo termine. Successo finale per lo svizzero Dario Cologna. Rimando alla rubrica 'Italia, come stai?' per ulteriori approfondimenti con uno sguardo ai Mondiali.

Snowboard: terzo podio stagionale per l'azzurro Aaron March, secondo nel Psl di Bad Gastein alle spalle del padrone di casa Benjamin Karl. Quinto Roland Fischnaller, eliminato ai quarti di finale dallo sloveno Rok Marguk dopo aver ottenuto il terzo crono nelle qualificazioni. Venerdì è già tempo di Mondiali a La Molina, in Spagna. Si parte con il Big Air (senza azzurri presenti) venerdì 15, mentre il 18 sono in programma le attese prove dello snowboardcross.

Sci alpino: in questa stagione sono stati disputati quattro Slalom, tre dei quali Giuliano Razzoli li ha commentati in televisione dopo essere uscito nella prima manche! Una situazione davvero grottesca per il campione olimpico, il quale, pur dando l'impressione di essere nettamente il migliore (come dimostrano d'altronde gli intermedi), raramente riesce a tagliare il traguardo. Ad Adelboden la nazionale italiana ha vissuto le sue Forche Caudine, un'umiliazione senza precedenti negli ultimi anni: oltre al Razzo, infatti, sono usciti nella prima manche anche Manfred Moelgg e Cristian Deville, mentre il giovane Stefano Gross, unico qualificato, ha commesso un grave errore nella seconda discesa, chiudendo infine 28mo. Per fortuna non mancheranno le occasioni per il riscatto (ancora tre Slalom da disputare a gennaio). In campo femminile le azzurre si confermano in posizioni di non primissimo piano nella velocità, con Elena Fanchini 7ma nel SuperG di Altenmark vinto dalla svizzera Lara Gut. Quest'ultima ha smentito il passaggio dalla nazionale elvetica a quella italiana.

Federico Militello

sabato 8 gennaio 2011

Il sabato invernale azzurro tra presente e futuro


Prima di iniziare con le notizie sportive, un doveroso pensiero non può che andare a Simona Senoner, che continuerà a volare con i suoi sci in cielo.



Sci di fondo: apparentemente in crisi ed in calo di condizione, Justyna Kowalczyk ha improvvisamente ritrovato smalto, dominando nettamente la penultima tappa del Tour de Ski, una 10 km in tecnica classica. La fondista polacca ha preceduto la sorprendente norvegese Therese Johaug (sino a qui opaca in questa competizione a tappe) di 6''3 e l'azzurra Marianna Longa, lontana ben 55'' dalla vetta. A meno di clamorose debacle, la Kowalczyk, con oltre due minuti di margine sulla 31enne italiana, ha già vinto la classifica finale. Si è difesa Arianna Follis, sesta di giornata e terza nella generale. La 33enne, però, dovrà guardarsi da Charlotte Kalla e dalla stessa Johaug sulla salita del Cernis, con quest'ultima favorita per il podio finale. In campo maschile Roland Clara è ormai una realtà. Dopo le ottime prestazioni a skating, è giunta anche una lusinghiera sesta posizione nella 20 km tc odierna, risultato che colloca il 28enne di Brunico al nono posto della generale a soli 17 secondi dal podio (al momento è terzo il ceco Martin Jaks). Questo Tour de Ski, dunque, ha regalato finalmente all'Italia un fondista completo. Per il titolo corsa a due tra Dario Cologna e Petter Northug, con il primo ampiamente favorito. Le buone notizie, inoltre, non finiscono qui. Dopo anni il tricolore torna a svettare anche in campo juniores, dove le donne hanno colto due successi (Debora Agreiter nella pursuit e Lucia Scardoni nella sprint in tc!) e gli uomini due podi (terzo Nevio Zeni nella sprint tc, secondo Claudio Muller nella pursuit). Da seguire anche la 20enne Francesca Di Sopra. L'avvenire dello sci di fondo italico, dunque, volge al sereno.

Sci alpino: la modesta prestazione di squadra dell'Italia nel Gigante di Adelboden, con Massimiliano Blardone 10mo e Davide Simoncelli 12mo, rappresenta l'emblema di una formazione giunta quasi al capolinea della sua avventura agonistica. Urge puntare sin da subito sui giovani Giovanni Borsotti e Mattia Casse, al fine di evitare almeno un triennio di anonimato nella disciplina più nobile dello sci alpino. Nel settore femminile nono posto ex aequo di Elena Fanchini e Daniela Merighetti nella discesa di Altenmarkt, risultato discreto ed in linea con le possibilità attuali. Anche nell'alpino, come nel fondo, segnali positivi giungono dalle nuove leve. Matteo Marsaglia, infatti, si è aggiudicato il SuperG di Wengen (Svizzera), valido per la Coppa Europa, mentre nel Gigante femminile di St.Sebastian (Austria) da segnalare la seconda posizione di Giulia Gianesini ed il quarto della 19enne Lisa Agerer, leader nella classifica di specialità (e seconda nella Overall).

Combinata nordica: continuano i problemi di Alessandro Pittin. Dopo un salto non felice, che lo ha collocato in 40ma posizione, anche il suo passo sugli sci stretti non è stato trascendentale, con rimonta fermatasi al 32mo posto nella prova di Coppa del Mondo di Schonach (Germania). Bene però Lukas Runggaldier e Armin Bauer, rispettivamente 13mo e 23mo. Successo per l'austriaco Felix Gottwald. Domani in programma la staffetta, dove l'Italia ambisce ad un risultato da top10.

Pattinaggio velocità: dopo aver contratto l'influenza a cavallo tra la fine del vecchio e l'inizio del nuovo anno, al quale si è aggiunto anche il mal di schiena, Enrico Fabris si è presentato ai Campionati Europei di Collalbo in condizioni precarie. Non a caso dopo tre prove è solo decimo in classifica generale. Una disdetta se si considera che ai campionati italiani di fine dicembre il campione olimpico di Torino 2006 aveva fatto registrare sulla stessa pista dei tempi che gli avrebbero consentito di lottare per il titolo con il russo Ivan Skobrev, attualmente in testa ed ormai favorito per l'oro. La stagione, però, è ancora lunga (a marzo ci saranno i Mondiali per le singole distanze) e Fabris avrà certamente modo di reagire a questo momento di difficoltà. Il 29enne di Asiago tornerà a ruggire.

Free-style (ski-cross): qualcosa, seppur lentamente, si muove. Nella seconda prova di Coppa del Mondo a St. Johann, nel Tirolo, l'italiana Eleonora Teglia ha conquistato la sua prima qualificazione della carriera, terminando la prova in 15ma piazza. Un punto di partenza da cui si potrà solo migliorare. Da segnalare che la 23enne azzurra proviene dallo sci alpino ed il suo esempio potrebbe (e dovrebbe) venire presto seguito da altri suoi colleghi. In campo maschile 40mo Diego Castellaz, anche se il contenuto distacco dal 32mo (che qualifica per il tabellone ad eliminazione diretta) induce all'ottimismo per le prossime gare.

Federico Militello

giovedì 6 gennaio 2011

Follis e Longa: spettacolo! Razzo e Deville ad un passo dal podio


Sci di fondo: podi a raffica per le azzurre al Tour de Ski. Seconda e terza piazza rispettivamente per Arianna Follis e Marianna Longa nella terzultima tappa di Dobbiaco, una 16 km skating ad inseguimento. Vittoria per la polacca Justyna Kowalczyk, la quale ha perso però ben 40 secondi dal duo tricolore, accusando la fatica di queste giornate negli ultimi 5 km. Ora in classifica generale Follis insegue la sciatrice del Centro Europa a soli 28 secondi, con Longa a 34 e la svedese Charlotte Kalla a 40: può succedere di tutto, con la terribile salita del Cernis che fungerà certamente da giudice supremo della manifestazione. In campo maschile da segnalare il miglior tempo di giornata di un (finalmente) pimpante Roland Clara, 11mo a soli 7 secondi dalla terza piazza del norvegese Petter Northug. Il 28enne altoatesino appare in grande crescita e grazie a questa iniezione di fiducia potrebbe presto compiere il definitivo salto di qualità. Nella graduatoria complessiva guida sempre lo svizzero Dario Cologna davanti allo svedese Markus Hellner.

Sci alpino: con Giuliano Razzoli in testa dopo la prima manche dello Slalom di Zagabria, il quarto posto finale può apparire una mezza delusione. Il bicchiere, invece, deve essere considerato mezzo pieno. Il campione olimpico, infatti, dopo le prime due uscite iniziali non poteva permettersi il lusso di una nuova inforcata. Dunque è comprensibile il suo atteggiamento di non rischiare al 100% su una pista notevolmente rovinata con il susseguirsi dei passaggi. Già da Adelboden, però, il Razzo dovrà tornare a mettere in pista il solito atteggiamento, quello che meglio estrinseca la sua natura interiore: o la va, o la spacca. Ottima quinta posizione per Cristian Deville, la cui consapevolezza nei propri mezzi cresce di volta in volta. Discreto nono Manfred Moelgg, miglior risultato in carriera per il giovane Stefano Gross, 13mo. Vittoria per lo svedese André Myhrer.

Federico Militello