La pecca fondamentale dell'Italia alle Olimpiadi di Vancouver dello scorso anno fu quella di puntare ancora quasi tutte le proprie fiches sugli eroi di Torino 2006, ormai logori ed irrimediabilmente travolti dall'inesorabile scorrere del tempo (salve due eccezioni: Arianna Fontana ed Alessandro Pittin). I risultati, non a caso, furono molto al di sotto delle attese. Alla compagine tricolore mancarono freschezza, entusiasmo e voglia di emergere, qualità che solo i giovani possono incarnare.
Un anno è trascorso e nel nuovo quadriennio il vento è cambiato. Tanti nomi nuovi, per di più in quasi tutte le discipline, sono emersi nel panorama invernale del Bel Paese, con l'avvenire diventato finalmente roseo.
Il settore con margini di crescita esponenziali è rappresentato dalla combinata nordica. Con Alessandro Pittin in leggera flessione dopo i fasti dello scorso anno (ma da non sottovalutare in ottica Mondiale), è emerso prepotentemente Lukas Runggaldier, forte nel salto, solido nello sci di fondo e maturo a tal punto da poter ambire ormai al podio. Alle due punte si aggiunge un Armin Bauer in rapida ascesa, mentre i giovani Samuel Costa e Mattia Runggaldier stanno conquistando successi a raffica nell'Alpen Cup e fungeranno presto da pedine fondamentali per la staffetta. Proprio il quinto posto del quartetto italiano a Seefeld non è stato frutto del caso, bensì la testimonianza di un movimento in progressiva e veloce fioritura.
Da quasi un decennio lo sci di fondo maschile affidava le sue sorti ai sempre affidabili e performanti Giorgio Di Centa e Pietro Piller Cottrer. A dicembre, tuttavia, è esplosa la stella di Federico Pellegrino, 20enne sprinter dal talento sopraffino con margini di miglioramento incalcolabili. L'ottimo spunto in voltata del talentino aostano, inoltre, potrebbe consacrarlo tra i grandi campioni anche nelle gare di distanza, ormai sempre più programmate con il format della mass start. Inoltre Pellegrino non costituisce l'unico giovane interessante su cui puntare: in rampa di lancio vi sono anche Nevio Zeni e Claudio Muller. Buone notizie provengono anche nel settore femminile, dove la crescita di Virginia De Martin (23 anni), buona interprete del passo alternato, ha reso davvero competitiva la staffetta azzurra, mentre Silvia Rupil appare non lontana dal definitivo salto di qualità. In ottica futura, da seguire con attenzione Debora Agreiter e Francesca Di Sopra.
Con l'auspicio che Armin Zoeggeler ponga fine alla sua carriera dopo aver superato la soglia dei 40 anni, finalmente cominciano ad intravedersi gli eredi del Cannibale nello slittino. Dominik Fischnaller, a soli 17 anni, ha già ottenuto due piazzamenti da top10 in Coppa del Mondo. Molto promettente è anche Kevin Fischnaller, cugino di Dominik, attualmente impegnato con riscontri di tutto rispetto nel circuito iridato giovanile. Novità provengono anche dal settore femminile, dove presto Sandra Gasparini sarà affiancata dalla promessa Maria Messner, e dal doppio, nel quale Ludwig Rieder e Patrick Rastner hanno degnamente raccolto l'eredità dei campioni del mondo Gerhard Plankensteiner e Oswald haselrieder. Insomma, la Germania dovrà sempre guardarsi dallo spauracchio verde, bianco e rosso.
Nel biathlon Lukas Hofer può essere considerato una realtà consolidata: numerosi piazzamenti tra i primi 10, undicesima posizione in classifica generale e quinta nella graduatoria delle prove sprint. Numeri che testimoniano la prorompente scalata ai vertici del 21enne altoatesino, formidabile nel fondo e ancora perfettibile nel tiro. Alle sue spalle si fanno valere in Ibu Cup i giovani Pietro Dutto, Dominik Windish e l'iridato juniores Michael Galassi: non è escluso che in un futuro nemmeno troppo lontano l'Italia possa affidarsi ad una squadra davvero competitiva ai massimi livelli. Tra le donne cresce Dorothea Wierer, anche se nel contesto del gentil sesso emerge purtroppo un numero ridotto di praticanti.
Nello snowboard sono sbocciati numerosi talenti, sia nel cross che nelle discipline alpine. Aaron March è tra i migliori al mondo del PSL, Edwin Coratti sta dominando la Coppa Europa di PGS, Luca Matteotti ha vinto la prima gara in carriera nel cross, nel quale è affiancato dal coetaneo (ma non meno promettente) Omar Visitin. Meno efficiente il ricambio nel settore femminile, ad eccezione della 17enne Nadya Ochner, grande protagonista nel circuito minore.
Sta vivendo una fase di sviluppo anche il free-style. Nelle moguls matura progressivamente la 16enne Giorgia Bertoncini, mentre nello ski-cross progrediscono a vista d'occhio Eleonora Teglia e Diego Castellaz, sempre più vicini a piazzamenti di prestigio.
Nel bob, dove Simone Bertazzo (28 anni) garantisce almeno un altro decennio di alto livello, non si intravedono ricambi all'altezza, con il giovane Achim Obkircher, proveniente dallo slittino, ancora in fase di apprendimento. Sarebbe necessaria, per l'avvenire del movimento, la riapertura della pista di Cortina, fattore che certamente consentirebbe l'aumento dei praticanti. Per la prima volta nella storia, inoltre, è stato avviato un progetto ad ampio respiro nello skeleton, vera pecora nera degli sport invernali in Italia, con nessun azzurro iscritto alla Coppa del Mondo: si sta investendo finalmente su ragazzini di età verdissima, assistendo con cura il loro processo di crescita. I risultati, chiaramente, saranno mirabili non prima di 5-6 stagioni.
Nonostante abbia appena 20 anni, Arianna Fontana può giustamente venire considerata una veterana dello short track. La pattinatrice di Sondrio esprime un rendimento eccelso, tale da renderla l'unica europea a poter competere ad armi pari con le corazzate asiatiche e nord-americane (come d'altronde già avvenuto alle Olimpiadi e nelle varie tappe di Coppa del Mondo). Alle sue spalle è ormai vicina al salto di qualità la 18enne Martina Valpecina, già terza nella overall agli Europei, mentre sembra poter ripercorrere le orme della Fontana la 16enne Arianna Valpecina. Più intricata la situazione in campo maschile, dove i giovani Tommaso Dotti ed Edoardo Reggiani appaiono ancora acerbi per i palcoscenici internazionali.
Qualcosa si muove anche nel pattinaggio velocità, dove Yvonne Daldossi ha realizzato il record italiano nei 1000 metri con un crono (1'20''18) che potrebbe già consentirle la partecipazione alla Division B di Coppa del Mondo. Prosegue l'apprendistato di Mirko Nenzi, proveniente dal pattinaggio a rotelle, mentre potrebbe essere vicino all'esplosione, seppur tardiva (26 anni), Matteo Anesi, sempre più incisivo nei 1000. Ha subito un arresto, invece, la crescita due talenti puri come Jan Daldossi e Francesca Lollobrigida, quest'ultima frenata da vari acciacchi fisici.
Federico Militello
complimenti! davvero completa la tua analisi sui giovani! Vorrei solo aggiungere il recente bronzo delle ragazze juniores del curling. In effetti, nel pattinaggio matteo anesi ha fatto il record della pista di baselga sui 1000, sta migliorando molto e puo essere la sorpresa ai mondiali. Sembra che il tecnico olandese incomincia a dare i frutti...Cambiando sport, vorrei commentare la prestazione della astista roberta bruni, che si é migliorata di 30 cm in un colpo solo, battendo il record italiano allieve dell´asta con 4.10. Abbiamo trovato la nostra Isinbayeva?..
RispondiEliminaIn realtà nella mia analisi manca lo sci alpino, che merita un capitolo a parte, ma anche lì i giovani non mancano. Sul curling non potremo che progredire con il tecnico canadese Daniel Rafael. Nel salto con l'asta ogni anno anno esce qualche italiana interessante, ma fino ad ora nessuna di livello quanto meno discreto (intendo 4.60-4.70). Ricordo che la Isinbayeva è unica, capace di superare i 5 metri. Quindi bisogna aspettare per giudicare la Bruni
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