venerdì 28 gennaio 2011

Un patetico Contador proclama la propria innocenza


''Sono innocente e lo dimostrerò'', le parole di Alberto Dopador (scusate il solito lapsus, volevo dire Contador) dopo la squalifica di un anno comminata da parte del comitato federale spagnolo. Possiamo dire tranquillamente che il 28enne madrileno è pulito quanto in passato lo sono stati Lance Armstrong e Alejandro Valverde... Prima di tutto, fa riflettere il fatto che un ente iberico abbia inflitto una sanzione ad un proprio rappresentante, nonché simbolo di uno sport basato su illusioni e inganni: è risaputo, infatti, come in Spagna il doping sia tollerato, seppur tacitamente. L'aver condannato Contador ad un anno di sospensione (una pena comunque dimezzata rispetto a quella canonica) indica chiaramente come la situazione fosse realmente di estrema gravità.
Comunque vada il ricorso del mendacio ciclista spagnolo, con il Tas che potrebbe anche (e giustamente) inasprire la squalifica, appare ormai un dato di fatto che il Tour de France 2010 sarà assegnato al lussemburghese Andy Schleck, mentre quello 2011, senza il personaggio che ha falsato le passate edizioni, aprirà finalmente scenari interessanti per corridori di conclamata onestà.
Il ciclismo iberico è praticamente ridotto in macerie, umiliato da continui scandali e sommerso dalla vergogna. I grandi successi del passato erano arrivati grazie a Valverde e Contador: ora entrambi dovranno fermarsi per espiare le loro colpe (senza dimenticare i vari Mosquera, Sevilla e Garcia, uniti nell'unica grande passione per l'Epo).
Un consiglio per tutti questi ciclisti: siate meno patetici ed abbiate il coraggio di ammettere i vostri misfatti. Siate uomini.

Federico Militello

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