sabato 30 aprile 2011

Angelica Carolina, è bronzo mondiale


Grande prova di orgoglio e determinazione per Carolina Kostner ai Campionati del Mondo di Mosca. Sesta dopo lo short program, in cui era rimasta vittima di una caduta, la 24enne altoatesina ha sfoderato una prestazione maiuscola nel free-program, recuperando ben tre posizioni e conquistando una straordinaria medaglia di bronzo. La pattinatrice tricolore, al suo terzo podio iridato dopo l'argento di Goteborg 2008 ed il bronzo di Mosca 2005, si è resa protagonista di un'interpretazione sublime: di rosa vestita, l'azzurra ha espresso tutto il suo talento sul piano artistico, accarezzando il ghiaccio con angelica maestria. Non a caso il punteggio dei components è stato altissimo, 64.63, secondo solo a quello della campionessa olimpica coreana YuNa Kim. Negli elementi tecnici, inoltre, Carolina si è difesa egregiamente, portando a termine dei salti ben eseguiti ed incontrando solo un'incertezza nel triplo toelop della combinazione con il doppio axel, a cui si è aggiunto il compimento di un loop semplice. La tre volte campionessa d'Europa, dunque, ha totalizzato il proprio miglior punteggio in carriera nel programma libero, 124.93, raggiungendo lo score complessivo di 184.68, con un margine di appena 0.76 sulla russa Alena Leonova, quarta. La Kostner pare aver ritrovato finalmente la giusta consapevolezza nei propri mezzi, rispondendo sul campo a tutte le critiche subite nel corso delle ultime due stagioni: nel momento più basso della carriera l'azzurra ha saputo reagire da campionessa vera e questo risultato non potrà che infonderle nuovi stimoli in vista del prossimo triennio, con le Olimpiadi del 2014 che si terranno proprio in Russia.
Medaglia d'oro per la giapponese Miki Ando con 195.79: per la 24enne nipponica, seconda dopo il libero, si tratta del bis iridato dopo quello conseguito nel 2007, oltre che di un successo da dedicare al suo martoriato Paese, dove si sarebbero dovuti disputare questi Mondiali prima della catastrofe dello tsunami. Piazza d'onore per la fuoriclasse Kim (194.50), risultato oltremodo positivo considerando che l'asiatica era al rientro dopo un anno di inattività dalle competizioni internazionali.

Federico Militello

Storica Italia, lo squash si colora di bronzo


Eccezionale impresa per la nazionale italiana di squash, capace per la prima volta nella storia di salire sul podio dei Campionati Europei. Ad Espoo (Finlandia), la selezione tricolore, dopo essersi inchinata in semifinale alla temibile Francia, ha superato nella finale di consolazione l'Olanda per 3-1, agguantando una strepitosa medaglia di bronzo che colloca il tricolore nell'elite non solo continentale, ma anche planetario, considerando che al di fuori dei confini europei solo Egitto ed Australia possono contare su equipe di alto livello.
Nel primo match Stephane Galifi, n.46 del ranking iridato, cedeva per 3-0 al forte orange Laurens Jan Anjema, n.15 e punta di diamante dei tulipani. L'immediato pareggio azzurro giungeva grazie a Marcus Berrett, attualmente senza classifica, bravo a prevalere per 3-1 su Piedro Schweertman, n.109. Amr Swelim (n.108) firmava il sorpasso avendo facilmente la meglio (3-0) su Sebastiaan Weenik (n.140), mentre il vero capolavoro veniva firmato da Davide Bianchetti (n.58), autore di una prestazione superlativa contro Dylan Bennet (n.85), surclassato per 3-0 ed irretito dalla classe e dal gioco spumeggiante dell'italiano. Per ulteriori approfondimenti, rinvio alla rubrica 'Italia, come stai?'.
In campo femminile, invece, la selezione rosa, pur cogliendo la prima vittoria del torneo contro la Spagna per 2-1, ha concluso la manifestazione in settima piazza, retrocedendo in seconda divisione. Accanto alla campionessa Manuela Manetta, n.28 del mondo, stanno crescendo due talenti di buone speranze come Monica Menegozzi e Simona Fedeli, dunque sin dal prossimo anno potranno crearsi i presupposti per un pronto ritorno in massima serie.
Lo squash italiano ha spiccato il volo.

Federico Militello

giovedì 28 aprile 2011

I Sibello veleggiano verso la vittoria; il risveglio di Cunego


Vela: continua l'ottimo momento di forma dei fratelli Pietro e Gianfranco Sibello nella prova di Coppa del Mondo di Heyres. Nella classe 49er, infatti, i due azzurri hanno incrementato il loro vantaggio in classifica generale sui francesi Julien D'Ortoli e Noe Delpech, portandolo a ben 18 lunghezze. Nella medal race, dunque, l'equipaggio tricolore dovrà solo limitarsi a gestire il cospicuo margine per agguantare un prestigioso primato. Grande rimonta per Diego Negri ed Enrico Voltolini nella Star, risaliti fino alla terza piazza grazie a due successi di giornata. Perde una posizione, ma resta in corsa per il podio la veterana Alessandra Sensini, quarta nell'RS:X a sole due lunghezze dalla cinese Peina Chen, terza. Retrocedono in quinta piazza, infine, Giulia Conti (in non perfette condizioni fisiche) e Giovanna Micol nel 470 femminile.

Ciclismo: finalmente un segnale di vita da parte di Damiano Cunego. Il 29enne veneto si è imposto nella seconda tappa del Giro di Romandia, un arrivo in salita al 7% in cui ha preceduto Cadel Evans ed Alexandre Vinokourov. Intanto al Giro di Turchia, dal punto di vista ciclistico, si è instaurato un vero e proprio feudo italico, con i successi di tappa del fenomenale 21enne Andrea Guardini (un predestinato delle volate, capace di regolare l'americano Tyler Farrar), Alessandro Petacchi, Manuel Belletti e Matteo Rabottini, alla prima vittoria da professionista a 23 anni. Buoni segnali in vista del Giro d'Italia, dove già si pregusta un'accesa sfida tra i nostri ciclisti e la Spagna di Alberto Contador, sul quale pende il giudizio del Tas atteso per giugno.

Federico Militello


Impresa azzurra, Italia in semifinale agli Europei di squash


Straordinaria impresa per la nazionale italiana, capace di centrare per la prima volta nella storia le semifinali dei Campionati Europei di squash. Ad Espoo (Finlandia), la selezione tricolore, dopo aver ceduto per 4-0 alla favoritissima Inghilterra (match in cui hanno riposato Stephane Galifi e Marcus Berrett, sostituiti da Andrea Torricini e Mirko Parrecini), ha letteralmente asfaltato per 4-0 la Repubblica Ceca nell'incontro decisivo per la seconda piazza: gli azzurri non hanno perso neppure un set. Domani, ore 15.30, l'Italia sfiderà nel penultimo atto della manifestazione la Francia, sulla carta seconda forza del torneo e con ben 2 giocatori tra i primi 10 del ranking mondiale (Gregory Gaultier n.6, Thierry Lincou n.8). A questo punto, con l'appetito che vien mangiando, l'obiettivo primario per il Bel Paese diventa la conquista di una medaglia. In quest'ottica, in una eventuale finale per il bronzo, la formazione del ct Vinicio Menegotti affronterà l'Olanda, leggermente superiore in termini di individualità, ma non così distante dagli azzurri. Sin da ora, tuttavia, si può affermare che la bandiera tricolore è stata piantata anche nello squash: l'Italia, tra le prime 4 del Vecchio Continente, è diventata grande.
In campo femminile, invece, la selezione rosa è stata piegata per 3-0 sia dall'Inghilterra sia dalla Francia. Ininfluente, a questo punto, diventa l'ultima partita con la Scozia: le azzurre affronteranno il girone di consolazione dal quinto all'ottavo posto, con l'obiettivo della permanenza in prima divisione.

Federico Militello

mercoledì 27 aprile 2011

Squash: Italia-Galles 4-0; Sibello protagonisti nella vela


Squash: debutto col botto per l'Italia ai Campionati Europei di Espoo (Finlandia). Nel match inaugurale della competizione, infatti, gli azzurri hanno travolto il Galles per 4-0. Nel primo incontro Stephane Galifi (nella foto), punta di diamante della selezione tricolore, ha prevalso per 3-1 su Peter Creed. A seguire non hanno deluso le aspettative Davide Bianchetti (3-0 al 36enne David Evans, n.3 del mondo nel 2001), Marcus Berrett (3-0 al 40enne Alex Gough, n.5 del ranking nel lontano 1998) ed Amr Swelim (3-1 contro Nic Brit). Domani mattina alle ore 8.30 l'Italia affronterà l'Inghilterra in una sfida impari: i sudditi di Sua Maestà, infatti, vantano tra le proprie file il n.1 del globo Nick Matthew, oltre che sei atleti tra i primi 20 della classifica iridata. Oltremanica lo squash è uno sport largamente diffuso nella cultura e nella pratica agonistica nei giovani. Quest'oggi, non a caso, i britannici hanno liquidato la Repubblica Ceca con un secco 4-0. Proprio i cechi saranno gli avversari degli azzurri domani pomeriggio (ore 15.30), match decisivo per l'approdo alle semifinali.

Vela: dopo quattro giorni di regata nella prova di Coppa del Mondo di Hyeres (Francia), i fratelli Sibello sono al comando della classe 49er. Gli azzurri con 61 punti precedono i danesi Nielsen-Nielsen (64) ed i britannici Fletcher-Sign (69). Molto bene anche Giulia Conti e Giovanna Micol, seconde nel 470 femminile, così come in zona podio si è installata anche Alessandra Sensini, terza nell'RS:X.

Federico Militello

martedì 26 aprile 2011

Indomito Cairoli, vince con il ginocchio ko; squash:Italia in cerca di gloria



Motocross: Antonio Cairoli non finisce mai di stupire. Dopo l'infortunio al ginocchio riportato nel primo Gp della stagione in Bulgaria, in cui ha subito uno stiramento e due microfratture, il campione del mondo di Patti non solo si è cimentato nella Gp d'Olanda, ma lo ha addirittura vinto con un primo ed un secondo posto nelle due manches disputate. Grazie a questo successo il fuoriclasse azzurro torna prepotentemente in corsa per la conquista del suo quinto titolo mondiale. Bene anche David Philippaerts, terzo. In testa alla classifica generale si è installato il francese Frossard, al primo anno in MX1 e già grande rivelazione della stagione.



Squash: l'Italia vuole entrare nella storia. Dopo il quinto posto dello scorso anno, miglior risultato di sempre per il tricolore, la selezione maschile è stata promossa per la prima volta nella massima divisione tra le migliori otto nazioni del Vecchio Continente. Agli Europei di Espoo (Finlandia) che iniziano domani, gli azzurri andranno a caccia di un posto in semifinale. Nel girone di qualificazione i nostri rappresentanti, con l'Inghilterra fuori portata e candidata alla medaglia d'oro, si giocheranno l'accesso tra le prime 4 con Galles e Repubblica Ceca. Il ranking mondiale dice che l'Italia può farcela: due nostri atleti sono tra primi 100 del mondo (Stephane Galifi n.47, Davide Bianchetti n.56), uno ne è appena fuori (Amr Swelim n.108). La Repubblica Ceca, invece, può contare su un solo rappresentante da top100 (Jan Koukal, n.45), mentre per il Galles il numero scende a zero. Anche la selezione rosa si cimenterà nella divisione maggiore, tuttavia l'obiettivo sarà la salvezza. Accanto alla campionessa Manuela Manetta, n.30 del mondo, faranno il loro debutto alcune giovani interessanti, ma con poca esperienza internazionale: si tratta di Monica Menegozzi e Simona Fedeli. Il girone delle azzurre, inoltre, si presenta proibitivo con Inghilterra, Francia e Scozia. L'attenzione, quindi, sarà concentrata tutta sugli uomini, che affronteranno domani alle ore 17.30 il Galles nel match inagurale.



Tiro a volo: Jessica Rossi si è imposta nella prova di Coppa del Mondo di fossa olimpica disputata a Pechino. La giovane fuoriclasse azzurra, già iridata nel 2009 a soli 17 anni, ha concluso la propria prova con 89/100, superando poi allo shoot-off l'americana Rachael Lynn Heiden. Nona Deborah Gelisio, che ha mancato l'ingresso in finale per un solo piattello.




Federico Militello

lunedì 25 aprile 2011

'Italia, come stai?: hockey ghiaccio alla riscossa; beach volley in ascesa, in calo il judo


Missione compiuta. La nazionale italiana di hockey sul ghiaccio si è aggiudicata il primo posto nel Mondiale di prima divisione disputato a Budapest, riconquistando al primo tentativo la promozione in Serie A, dove il prossimo anno sarà presente tra le magnifiche sedici del globo nella rassegna iridata in programma in Svezia e Finlandia. Tra i confini magiari la selezione tricolore è parsa galoppare a regime ridotto nelle prime e meno impegnative gare contro Spagna, Olanda e Corea del Sud, pratiche archiviate senza patemi, pur senza brillare. Nel match decisivo contro i padroni da casa, spalleggiati da un agguerritissimo pubblico di 10000 spettatori, l'Italia ha sfoderato il suo vero potenziale, costruendo più occasioni da rete rispetto agli avversari e rivelandosi complessivamente superiore sul piano tecnico-tattico-organizzativo. Un successo meritato ed importantissimo per il movimento nostrano, che guarda al futuro con rinnovate ambizioni. La formazione del ct Rick Cornacchia, infatti, si è presentata notevolmente ringiovanita rispetto al passato, con abbandoni di giocatori fondamentali come Parco, Ramoser e Margoni. Il più promettente della rosa, Marco Insam, ha fornito delle prestazioni altamente positive, denotando già una buona maturità agonistica a fronte della giovanissima età (22 anni). L'Italia può contare su due portieri di livello assoluto come Daniel Bellissimo e Thomas Tragust, mentre in difesa si segnalano gli alti standards di rendimento sciorinati da Armin Helfer, autore del gol decisivo, ed Armin Hofer, 24enne in progressiva ascesa. Il reparto arretrato ha fornito complessivamente delle ottime impressioni, sostenuto anche dall'esperienza e dalla tenacia degli oriundi Matt De Marchi e Nick Plastino. Più che discreto anche il debutto del giovane Thomas Larkin, dotato di grande velocità e senso della posizione. Gli attaccanti, pur stentando nelle prime apparizioni, hanno fornito un apporto decisivo nell'ultima e decisiva sfida. In particolare si è confermato imprescindibile per questa nazionale l'italo-canadese Giulio Scandella, capace di rendere sempre imprevedibili le avanzate azzurre grazie ad estro e personalità decisamente spiccati. Il Bel Paese, dunque, torna tra le grandi con l'obiettivo non solo di restarci, ma di scalare il più possibile il ranking mondiale. Sin dal prossimo anno la rosa si arricchirà di rinforzi di cristallina qualità: dai giovani autoctoni Federico Benetti, Anton Bernard e Simon Kostner, in Ungheria assenti per infortunio, sino ai formidabili oriundi Rob Sirianni, Dave Borrelli e Luciano Aquino (convocabile già quest'anno, ma tiratosi fuori dalla rassegna iridata per incomprensioni con la Federazione), tre attaccanti in grado di cambiare radicalmente il volto della squadra. Alle spalle della formazione seniores, inoltre, giungono ottime notizie anche dagli under18, secondi dietro ai padroni di casa nel Mondiale di prima divisione disputato in Lettonia. Insomma, nel prossimo triennio l'Italia lancerà la sua ambiziosa sfida: ingresso nella top10 globale e qualificazione alle Olimpiadi di Sochi 2014.

Per molti anni il beach volley tricolore ha vissuto di speranze ed improvvisazioni, considerato un fratello minore e meno prestigioso della pallavolo indoor. Finalmente il vento è cambiato ed è stato avviato un nuovo corso. I giocatori non si cimentano più in questa disciplina nei soli mesi estivi, ma svolgono svariati collegiali nell'arco di tutto l'anno. Inoltre la guida delle selezioni azzurre è stata assegnata a due tecnici stranieri, l'americano Michael Dodd per gli uomini ed il brasiliano Dias Carvalho Lissandro per le donne, due allenatori in grado di apportare importanti contributi sia sul piano tecnico sia su quello della mentalità. I Mondiali in programma a Roma nel mese di giugno, poi, non potranno che accrescere ulteriormente la passione e l'interesse della gente. Sul piano dei risultati, cominciano a maturare le prime prestazioni di livello internazionale: il settimo posto dei promettenti Paolo Nicolai e Daniele Lupo nella prima tappa del World Tour in Brasile, conseguito dopo aver prevalso su coppie di elevato spessore, rappresenta una solidissima base di partenza per avvicinare nel volgere di breve tempo i tre gradini del podio. Non è escluso che nella rassegna iridata casalinga, potendo contare anche sui fratelli Ingrosso e sulle solide Cicolari-Menegatti, l'Italia possa ambire al titolo di rivelazione del torneo, magari sognando uno storico ingresso in semifinale.

I due bronzi conquistati agli Europei di Istanbul non evitano un giudizio insufficiente al judo italico. Il bilancio è deficitario, non tanto se paragonato a quello del 2010, quando i podi nelle prove individuali furono tre, quanto perché nessuno dei nostri atleti ha mai dato veramente l'impressione di poter vincere il titolo. I judoka tricolori cedono inesorabilmente il passo ogni qual volta affrontano dei rivali russi o francesi, al momento di un livello decisamente superiore. In alcune circostanze, inoltre, le sconfitte sono maturate anche con avversari di rango ben più modesto. L'attuale direzione tecnica pare ancorata ai retaggi del passato, mentre nel frattempo l'Europa ed il Mondo si sono evoluti in maniera esponenziale. Sul sentiero di Londra 2012 sei italiani occupano al momento un posizione nel ranking globale tale da non dover correre eccessivi rischi: Verde, Ciano, Bagnoli, Bianchessi, Quintavalle e Barbieri. Tra questi, tuttavia, i soli Verde e Quintavalle, almeno attualmente, possono cullare qualche ambizione da podio. Ricordiamo, inoltre, che nel judo moderno è diventata paradossalmente molto più agevole una Olimpiade rispetto ai Mondiali ed agli Europei: nella prima, infatti, ogni nazione può schierare un solo atleta per categoria di peso, mentre il numero sale a due nelle rimanenti competizioni, con conseguenze facilmente immaginabili (monopolio giapponese in campo planetario e transalpino in quello continentale). Dunque a Londra potrebbe aprirsi qualche spiraglio in più per gli italiani. Desta scalpore, tuttavia, la pessima gestione dei tanti talenti rosa emersi nelle passate stagioni: Gwend, Forniciti, Moscatt e Moretti, dopo i successi da juniores e le prime affermazioni tra le seniores, si sono inspiegabilmente eclissate da ormai molti mesi, palesando una evidente involuzione che ha già in parte compromesso le chances di qualificazione ai Giochi. La domanda sorge spontanea: per quale motivo, in diverse discipline, i giovani italiani faticano ad emergere nel salto dalle categorie giovanili a quelle maggiori? Si arriva tra i 'grandi' già appagati per i successi ottenuti e magari soddisfatti per l'ingresso nei vari corpi militari? Oppure qualcosa non quadra a livello tecnico-dirigenziale?

Federico Militello

venerdì 22 aprile 2011

BUONA PASQUA



Cari amici e fedeli lettori,
l'appuntamento con le notizie e gli approfondimenti sportivi è per martedì 26 aprile con la rubrica 'Italia, come stai?', in cui saranno analizzati gli Europei di judo, i Mondiali di hockey sul ghiaccio ed i buoni risultati del beach volley.
Auguro a tutti voi una serena Pasqua.

Federico Militello

Erica Barbieri terza nel judo; cresce il beach volley azzurro


Judo: a 30 anni Erica Barbieri è riuscita a conquistare la prima medaglia importante della sua carriera. La judoka di La Spezia, infatti, ha colto un brillante bronzo agli Europei di Istanbul nella categoria -70kg: dopo aver superato agevolmente i primi due turni contro la britannica Fletcher e la svizzera Robra, l'azzurra si è inchinata nei quarti alla futura vincitrice della medaglia d'oro, l'olandese Edith Bosch; nei ripescaggi, tuttavia, ha mantenuto la giusta concentrazione per avere la meglio sulla tedesca Thiele e sulla slovena Sraka, che si era imposta nei quattro precedenti con l'italiana. Sale a due, quindi, il numero di podi conquistati dal Bel Paese in questa rassegna continentale. Questi i risultati degli altri azzurri in gara: settimo Antonio Ciano (-81 kg), fuori al secondo turno Edwige Gwend (-63 kg) e Francesco Bruyere (-81kg), mentre si è fermato immediatamente il cammino di Giovanni Di Cristo (-73kg). Domani ultima giornata di gare individuali, con Roberto Meloni, Paolo Bianchessi ed Assunta Galeone pronti a rimpinguare il bottino della spedizione tricolore.

Beach Volley: brillante settima piazza per i giovani Paolo Nicolai e Daniele Lupo nella prima tappa stagionale del World Tour in programma a Brasilia, ovvero nella patria di questo sport. Gli azzurri sono risaliti con prepotenza nel tabellone perdenti, regolando in serie gli americani Jennings-Wong, gli svedesi Gunnarson-Brinkborg, i fratelli Ingrosso ed i quotati spagnoli Herrera-Gavira. Il cammino della coppia tricolore si è fermato con gli statunitensi Fuerbringer-Lucena, vincitori per 2-1. Cominciano dunque a vedersi i primi frutti della gestione Dodd, il ct americano che da qualche mese guida la selezione tricolore. Per ulteriori approfondimenti vi invito a leggere la rubrica 'Italia, come stai?' di martedì 26 aprile.

Federico Militello

giovedì 21 aprile 2011

Dominio azzurro nello sci velocità; un bronzo nel judo


Sci velocità: Simone Origone ha conquistato la medaglia d'oro ai Mondiali di Verbier, in Svizzera. Il 31enne di Aosta, al quarto titolo iridato della carriera dopo aver messo in bacheca nelle ultime settimane la settima Coppa del Mondo, ha raggiunto la velocità massima di 211.670 km/h, precedendo il fratello minore Ivan (209-700) ed il francese Bastien Montes (209.690). ''Su questo tipo di tracciati veloci sono imbattibile, mentre mio fratello è superiore su pendii più lenti. Ero teso, per me è sempre importante rimettersi in discussione dopo i tanti successi'', le dichiarazioni post-gara del fuoriclasse tricolore.

Judo: un bronzo ed un quinto posto per l'Italia nella prima giornata degli Europei di Judo in programma ad Istanbul. Sul podio è salito Elio Verde nei -60kg, il quale, dopo aver perso nei quarti dal russo Arsen Galstyan, ha superato nei ripescaggi l'azero Mushkiyev ed il tedesco Tobias Englmaier. Il 23enne di Caserta, considerato il più grande talento del judo italiano, ancora una volta non è riuscito a centrare il bersaglio grosso, sebbene possieda enormi qualità e potenzialità: un terzo posto non può più bastare. Discreta prova per la campionessa olimpica Giulia Quintavalle, quinta, superata prima nei quarti di finale dall'eterna rivale portoghese Telma Monteiro, successivamente dalla rumena Corina Caprioriu nel match per il bronzo. Fuori al primo turno Valentina Moscatt (-48kg), Rosalba Forniciti (-52kg, grossa delusione dopo l'argento dello scorso anno), Francesco Faraldo (-66 kg), mentre ha superato un solo turno in più Elena Moretti (-48kg). Per tutti questi ultimi atleti citati, diventa tremendamente ingarbugliata la strada verso la qualificazione a Londra 2012.

Federico Militello

martedì 19 aprile 2011

Paperblog compie un anno ed intervista Federico Militello



In occasione dei festeggiamenti per il suo primo anno di vita, culminati con il traguardo di oltre un milione di visite mensili, il sito http://it.paperblog.com/ ha deciso di intervistare i bloggers che hanno riscosso maggiori consensi da parte dei lettori. Nella sezione sportiva sono stato scelto io. Potrete trovare l'intervista domattina anche sul link sopracitato e su alcuni organi di stampa. Buona lettura!

Innanzitutto, chi c'è dietro 'Lo sport secondo Militello'?
'' Dietro lo Sport Secondo Militello c'è Federico Militello, giovane giornalista sportivo già impegnato su varie testate on-line (tra cui wintersport-news, Universo Bianco, Nuoto, ekis-sportcoaching, sportminori a chi?) ed in radio''.

Da quanto tempo possiedi un blog e perché hai deciso di aprirne uno?
''Possiedo il blog da circa 14 mesi. Decisi di aprirlo per dare spazio ad ogni tipo di disciplina. Secondo me, infatti, tutti gli sport sono dotati della medesima dignità. E' importante porre fine al monopolismo calcistico che imperversa nel nostro Paese, dando i meritati spazi anche a discipline che troppo spesso salgono alla ribalta solo in occasione delle Olimpiadi''.

Da dove trai ispirazione per gli articoli del tuo blog?
''Le fonti sono le più svariate. Risulta imprescindibile consultare periodicamente i siti on-line delle varie federazioni sportive, di modo da verificare le modalità di avvicinamento degli atleti italiani ai grandi eventi''.

Quando smetti i panni del blogger, di cosa ti occupi?
''Sono un laureando in Giurisprudenza iscritto all'Università degli Studi di Milano''.

Un pregio e un difetto di Paperblog.
''Un pregio è sicuramente quello di fornire visibilità a bloggers di talento. Non approvo, invece, il sistema di punteggio, anche perché non è chiaro da cosa derivi esattamente. Inoltre, nella categoria sport, vengono inseriti in classifica anche coloro che si occupano di gossip''.

E per finire, quale futuro sogni, in base alle giovani promesse, per lo sport in Italia?
'' Il futuro dello sport italiano è roseo. Negli competizioni invernali il Bel Paese si è rivelato competitivo in tutte le discipline, portando alla ribalta campioni giovanissimi come Lukas Hofer, Dorothea Wierer, Federico Pellegrino, Federica Brignone, Elena Runggaldier, Luca Matteotti, Nadia Ochner, Dominik Fischnaller, Martia Valcepina. Lo stesso discorso vale per gli sport estivi, dove, dopo una possibile Olimpiade di Londra 2012 all'insegna della transizione dagli immarcescibili veterani alle nuove leve, il tricolore possiede le carte in regola per vivere uno dei momenti più luminosi della sua già straordinaria storia a cavallo del decennio 2013-2023''.

Federico Militello

Cresce il Settebello; hockey ghiaccio, l'Italia non incanta


Pallanuoto: nell'ultimo turno del girone C di World League, l'Italia è stata sconfitta dalla Croazia a Rijeka per 10-8 dopo i rigori. I tempi regolamentari erano terminati 6-6. Nel Settebello doppietta dell'ottimo Amaurys Perez, fondamentale anche in fase difensiva. Nel complesso la selezione tricolore si è rivelata frizzante in attacco e coriacea in difesa, dimostrando di avere in parte assottigliato il gap con i campioni d'Europa in carica. Il ct Sandro Campagna dovrà lavorare principalmente su due aspetti: una maggiore incisività dei centroboa, quasi sempre annullati dai potenti croati, ed una miglior gestione del vantaggio, con gli azzurri che troppo spesso paiono adagiarsi sugli allori quando si ritrovano davanti nel punteggio. Il prossimo appuntamento, le Final Six di Firenze in programma a fine giugno, potrebbe essere quello buono per prevalere finalmente sulla corazzata balcanica. D'altronde questa Italia, dopo l'argento europeo del 2010, è tornata stabilmente nel gotha della pallanuoto mondiale ed il suo trend di crescita prosegue su fondamenta solide.

Hockey sul ghiaccio: l'Italia ha vinto 'solo' per 2-0 e 3-2 contro Spagna ed Olanda nelle prime due partire dei Mondiali di Prima Divisione in programma a Budapest. Si trattava di due selezione abbondantemente inferiori a quelle azzurre, soprattutto quella iberica, contro la quale era attesa addirittura una 'goleada'. Invece il blue-team ha palesato proprio delle inaspettate difficoltà in fase realizzativa, riuscendo comunque a cogliere il massimo risultato con il minimo sforzo. Domani altra sfida sulla carta abbordabile contro la Corea del Sud, poi sabato sera la formazione tricolore affronterà l'Ungheria nel match decisivo per la promozione. Sino a questo momento i padroni di casa sono apparsi più brillanti sia atleticamente sia tecnicamente, con Istvan Sofron in grande evidenza con 5 reti complessive.

Federico Militello

domenica 17 aprile 2011

'Italia, come stai?': luci (Manassero e pesistica) ed ombre (tennis, F1, ciclismo)


Molti gli appuntamenti disputatisi nella settimana appena conclusa. Cercherò di fornire una visione d'insieme sul rendimento dell'Italia, in grande difficoltà in alcuni settori, ma in ottimistica crescita in altri.

Partiamo dagli aspetti positivi. Matteo Manessero ormai non fa più notizia e non è giusto definirlo una grande promessa del golf: a 18 anni (che compirà martedì) può legittimamente essere considerato un campione. Nel torneo dell'European Tour vinto a Kuala Lumpur, il secondo della sua brevissima carriera, il talento tricolore ha prevalso su quello che potrà diventare il suo più grande rivale nel prossimo ventennio, ovvero il nordirlandese Rory Mcllroy, nonché sul numero 1 del mondo tedesco Martin Kaymer. Dell'azzurro, già notevolmente affidabile e continuo dal punto di vista del gioco, nel quale ha messo a punto anche un putt di rilievo, impressionano la sua freddezza e, soprattutto, la sua umiltà. A differenza di tanti suoi coetanei calciatori, infatti, Matteo non è cambiato dopo aver assaporato la fragranza del successo, ben determinato a progredire costantemente per proseguire la sua scalata alla vetta del ranking mondiale. Insomma, non mi stupirei se a breve termine Manassero possa competere per la conquista di un Torneo dello Slam, magari il British Open.

La nazionale femminile di sollevamento pesi merita un bel 7 per le prestazioni realizzate agli Europei di Kazan, in Russia. Le medaglie (tre in totale) sono arrivate grazie alla stella cometa Genny Pagliaro, finalmente in ripresa dopo oltre due stagioni appannate. Dopo la delusione di Pechino 2008, dove non riuscì a completare neppure un'alzata, la 22enne nissena ha vissuto un periodo di profondo sconforto, pagando oltremodo il trasferimento a Roma, dove non è riuscita ad adattarsi. Tornata nella nativa Caltanissetta, la forte pesista sicula ha ritrovato fiducia e voglia di riemergere, iniziando inoltre ad allenarsi con la sorella Alessandra, che a soli 13 anni sta già infrangendo tutti i suoi record, lasciando intravedere un futuro all'insegna della famiglia Pagliaro per il sollevamento pesi italiano. Insomma, dopo essere tornata a toccare la soglia dei 180 kg, Genny ha tutto il tempo a disposizione per lanciare l'attacco ai 2 quintali, da sempre spartiacque decisivo per agguantare un podio mondiale od olimpico. Se la punta ha fatto il suo dovere, il movimento rosa in generale celebra diversi piazzamenti di rilievo tra le prime 10, che hanno sancito la miglior rassegna continentale degli ultimi anni: sesta Jennifer Lombardo (53 kg), decima Giorgia Bordignon (58 kg), ottava Giada Dijust (75 kg) e soprattutto è da segnalare l'ottima quinta piazza di Anna Rosa Campaldini nei +75kg, autrice di ben sei alzate valide e di tre nuovi record nazionali. La selezione femminile, dunque, possiede le carte in regola per qualificarsi come squadra ai Giochi di Londra 2012. Una notte senza luna, invece, è il quadro che meglio rappresenta la situazione in campo maschile, con gli azzurri non competitivi in campo europeo e, di conseguenza, senza speranze di approdare alle Olimpiadi. In questo settore il giovane su cui puntare per il futuro è Romario Avdiraj, già capace di sollevare 329 kg nel totale a soli 17 anni nella categoria dei 62 kg.

Ed ora veniamo alle note dolenti. Purtroppo molti Soloni dello sport hanno sempre definito la Fed Cup una competizione di secondo livello, che l'Italia riusciva a vincere quasi in scioltezza. Solo adesso, probabilmente, ci si accorge di quanto fondamentali siano state Francesca Schiavone e Flavia Pennetta per la storia del tennis italiano. Il 5-0 subito nella semifinale contro la Russia ci riporta indietro di almeno 7-8 anni, quando per il nostro Paese era impensabile non solo vincere il trofeo, ma addirittura giungere tra le prime quattro del globo. Orfana delle sue campionesse, l'Italia si è riscoperta nuda, avvolta nuovamente da quell'aurea di mediocrità che l'aveva contraddistinta in passato. Certo, Flavia e Francesca torneranno in nazionale e forse 1-2 Fed Cup potranno ancora vincerle, ma dopo? Roberta Vinci, nonostante tutto, ha già 28 anni, età in cui è difficile pensare ad un salto da qualità che le permetta di entrare tra le prime 20 del ranking. E' giovane, invece, Sara Errani (classe 1987), tuttavia, così esile e minuta, difficilmente potrà contrastare le poderose e forzute atlete dell'Est Europa. Alle loro spalle, inoltre, faticano ad emergere alcune giovani interessanti come Giorgi, Caregaro e Burnett. E allora, come sempre converrebbe fare in questi casi, si ricorrerà probabilmente alla naturalizzazione della russa Regina Kulivova, approdata al terzo turno a Wimbledon nel 2010 e sposata con un italiano. Storicamente per l'Italia non è mai stato semplice primeggiare nel tennis: se nell'ultimo lustro è nata una vera e propria era tricolore, il merito non può che essere attribuito al talento di Schiavone e Pennetta, sperando che appendano il più tardi possibile la racchetta al chiodo (la Leonessa ha già dichiarato di voler giocare fino a 40 anni).

L'Italia è sparita totalmente dalle grandi classiche del ciclismo. Il migliore azzurro, si fa per dire, all'Amstel Gold Race è stato Damiano Cunego, 15mo. Per anni si è discusso se quest'ultimo fosse più adatto ai grandi giri o alle corse di un giorno: il tempo ha dimostrato che il 29enne di Cerro Veronese non è altro che un corridore discreto, non certamente un campione. Al momento nessun italiano è in grado di vincere né la Freccia Vallone né la Liegi-Bastogne-Liegi. Unici ad avere qualche chances potrebbero essere proprio gli uomini da corse a tappe, ovvero Ivan Basso e Vincenzo Nibali, che parteciperanno alle due prestigiose classiche delle Ardenne con velleità di ben figurare. Nelle settimane passate avevo enunciato le giovani promesse del nostro ciclismo, per le quali bisognerà attendere almeno 3-4 stagioni. Attualmente bisogna stringere i denti, nella speranza di raccogliere il più possibile con il poco materiale a disposizione (ad esclusione delle corse a tappe). Su questi risultati negativi influisce certamente la pesante lotta al doping intrapresa nello Stivale ed in questo senso molti meriti vanno attribuiti al Coni ed alla Federazione. Forse si vincerà meno, ma di sicuro rispetto al passato c'è maggiore pulizia. All'estero, tuttavia, non tutti applicano la stessa lotta alle sostanze proibite (in alcuni casi , anzi, le favoriscono), dunque è inevitabile che in determinate circostanze qualche sospetto possa legittimamente sorgere.


Lewis Hamilton ha coronato con una meritata vittoria la sua miglior prestazione della carriera in quella che può ormai essere definita come FormulaSorpasso. Nei primi tre Gp, infatti, si sono visti molti più sorpassi che negli ultimi tre anni! Gomme e nuove regole (ala mobile e kers) hanno reso imprevedibili le gare, creando suspence in ogni tornata e tenendo con il fiato sospeso sino in fondo. Insomma, i Gran Premi soporiferi sono solo un ricordo. Se lo spettacolo ammirato in Cina è stato da palati fini, la Ferrari, ancora una volta, ha recitato da comparsa. Un dato è sotto gli occhi di tutti: dall'inizio della gestione-Domenicali la scuderia di Maranello ha commesso una serie infinita di errori, in alcuni casi grotteschi e pagati a caro prezzo. Nell'epoca d'oro del kaiser Schumacher e di Jean Todt la parola d'ordine era 'perfezione', obiettivo che quasi sempre veniva raggiunto. Fare due soste a Shanghai è stata una tattica suicida, con i piloti obbligati a subire passivamente i sorpassi dei rivali. Non ha convinto Fernando Alonso, già per due volte su tre dietro al compagno di squadra Felipe Massa in questa stagione. La Mercedes, inoltre, nel volgere di breve tempo ha compiuto significativi passi avanti, che relegano attualmente il Cavallino Rampante a quarta forza del Mondiale. Il tempo per recuperare è ancora molto ampio, tuttavia urge un repentino cambio di marcia nelle prossime 2-3 gare, pena l'accumularsi di un margine di ritardo incolmabile nella graduatoria complessiva.

Federico Militello

venerdì 15 aprile 2011

Fed Cup, serve un miracolo; partono i Mondiali di hockey ghiaccio


Tennis: la nazionale italiana di Fed Cup senza Francesca Schiavone e Flavia Pennetta è come Roma senza il Colosseo o la Basilica di S.Pietro. La Leonessa ha da tempo rinunciato alla trasferta moscovita, mentre la 29enne brindisina sta recuperando da un problema abbastanza serio alla spalla. Sarà un'impresa improba, dunque, quella dell'Italia: sconfiggere la corazzata russa in una semifinale in trasferta e per di più rinunciando alle proprie insostituibili titolari. Senza troppi giri di parole, alla formazione di Barazzutti servirà uno tra i più grandi miracoli della storia dello sport italiano. Sara Errani (n.43 del mondo) e Roberta Vinci (n.37) sono naturalmente due buone tenniste, tuttavia molto distanti da Vera Zvonareva (n.3) e Svetlana Kuznetsova (n.13), agevolate per di più da una superficie velocissima che esalterà la loro potenza. Il Bel Paese, dunque, partirà favorito solo nel doppio, anche se, quasi certamente, verrà disputato a risultato già acquisito.

Hockey sul ghiaccio: inizia domenica a Budapest il Campionato del Mondo di Prima Divisione. L'Italia, nel cui raggruppamento figurano i padroni casa magiari, Spagna, Corea del Sud e Olanda, punta al primo posto per ottenere la promozione in Serie A dopo la retrocessione patita lo scorso anno. La rosa è quasi equamente spartita tra oriundi (10) ed autoctoni (12). Punto di forza principale sarà il portiere Daniel Bellissimo, mentre il reparto arretrato con Helfer, De Marchi, Plastino, Gruber, Hofer, Lutz, Johnson ed il giovane Larkin garantisce standards di rendimento elevati. Non convocato Michele Strazzabosco per essersi presentato in ritardo al raduno dopo i festeggiamenti per lo scudetto vinto con l'Asiago. In attacco, con i ritiri di alcuni senatori come Parco, Margoni e Ramoser, toccherà ai vari Watson, Iannone, Scandella, Ansoldi, Fontanive, Souza ed al promettente Insam provare a realizzare i gol decisivi per la massima serie. In attesa che dal prossimo anno diventino convocabili anche i formidabili canadesi Dave Borrelli e Rob Sirianni: con loro, una volta in Serie A, si potrebbe anche aspirare ad un ingresso tra le magnifiche otto del mondo.

Federico Militello

giovedì 14 aprile 2011

Dominik Fischnaller:''Il Cannibale è fondamentale per la mia crescita''


Dominik Fischnaller è il nome nuovo dello slittino tricolore. A soli 17 anni è salito alla ribalta mondiale conquistando ben tre piazzamenti tra i primi 10 in Coppa del Mondo (con la perla della quinta piazza di Sigulda), oltre che un bronzo ai Mondiali juniores di Oberhof, dove risultò di gran lunga il migliore nei tratti guidati. Dotato di grande sensibilità nel disegnare le curve e di un’innata scorrevolezza, il talento di Rio di Pusteria appare l’erede designato del Cannibale Armin Zoeggeler, dal quale sta cercando di carpire più segreti possibili per poter un giorno diventare un campione.

Dopo aver conseguito ottimi risultati tra gli juniores, ti aspettavi di andare già così forte anche tra i senior?
‘’Ad inizio stagione ero molto orgoglioso dei miei successi tra gli juniores. Il mio obiettivo, quindi, era solo quello di essere all‘altezza del circuito maggiore. Andare così forte tra i mostri sacri dello slittino è stata una sorpresa anche per me’’.

Sei considerato l'erede di Armin Zoeggeler: cosa ne pensi?
‘’Zoeggeler è un fenomeno. I suoi successi parlano da sé. Io cerco ovviamente di essere come lui, perché è il mio idolo. Ma penso che non si possa ancora dire che sono il suo erede: è un po' troppo presto’’.

Quanto è importante per te poterti allenare insieme al Cannibale?
‘’ L'allenamento con Zoeggeler è molto importante per me. Posso imparare molto da lui. Armin mi aiuta sempre se ho delle domande e mi dà consigli preziosi che accetto volentieri. È veramente un onore potermi allenare insieme a lui’’.

Quali sono i tuoi obiettivi per la prossima stagione?
‘’Il mio obiettivo sarà incrementare i risultati già conseguiti. Sono un giovane atleta e voglio sviluppare me stesso. Ritengo molto importante conquistare un nuovo podio ai Mondiali juniores. Per il resto, si vedrà’’.

Qual è il tua programma di allenamento per l'estate?
‘’Per l'estate abbiamo già ricevuto un programma prefissato dai tecnici. Con tutta la squadra nazionale italiana andrò in un campo di addestramento. Dopodiché mi allenerò in palestra e giocherò volentieri a calcio’’.

Che tipo di esercizi svolgerei per migliorare la fase di partenza, al momento tuo vero punto debole?
‘’La partenza è un argomento molto delicato. Ho bisogno di migliorarmi. Sarà molto importante svolgere esercizi di velocità e potenza. Sopratutto devo lavorare sulla giusta tecnica’’.

Quali tipi di piste preferisci e qual è la preferita?
‘’Io adoro le piste veloci, dove si deve mostrare il vero valore di un atleta nella guida. Il mio budello preferito è quello di Cesana Pariol: anche se da molti è considerata pericolosa, io mi ci trovo davvero a mio agio’’.

Perché secondo te l'Italia, con molti meno praticanti rispetto alla Germania, riesce sempre a sfornare dei campioni? Qual è il segreto di questi successi?
‘’È vero che l'Italia ha molti meno praticanti rispetto alla Germania, ma questa non è una tragedia, perché noi ci possiamo allenare su tutte le altre piste. Io penso che il segreto sia proprio quello di essere flessibili, cercando di sfruttare ogni occasione per andare a provare altri catini‘’.

Come ha iniziato a fare slittino?
‘’Devo ringraziare mio fratello Hans Peter se ho iniziato a praticare questo sport. Lui però gareggia nel doppio. Quando ero ancora piccolo mi raccontava sempre questa disciplina e diventai molto curioso. Così, dopo aver provato una volta, mi piacque subito tantissimo e decisi di iniziare a fare slittino: avevo 8 o 9 anni’’.


Descrivici in poche parole il tuo carattere ed i tuoi hobbies.
‘’Sono molto ambizioso e piuttosto tranquillo. Naturalmente amo lo sport (slittino, calcio e sci) e mi piace trascorrere il mio poco tempo libero a casa’’.


http://wintersport-news.it/5235,News.html


Federico Militello

martedì 12 aprile 2011

Buon sesto posto di Jennifer Lombardo agli Europei di pesistica


Bella prestazione per Jennifer Lombardo ai Campionati Europei di sollevamento pesi in programma a Kazan, in Russia. La 19enne sicula ha ottenuto un più che onorevole sesto posto nella categoria 53 kg, miglior risultato della sua giovanissima carriera. L'azzurrina è riuscita ad alzare 74 kg nello strappo (quinta assoluta) e 93 kg nello slancio, per un totale di 167 kg che l'ha posta a 20 lunghezze di distanza dalla terza piazza della tedesca Julia Rohde. Ennesima medaglia d'oro per la Turchia, sino a qui nazione dominante di questa rassegna continentale: Aylin Dasdelen si è imposta con 202 kg. 12ma l'altra azzurra in gara, Sara Alemanno (151 kg). Nel complesso si è trattato di una competizione dagli scarsi contenuti tecnici: basti pensare che la campionessa tricolore Genny Pagliaro, appartenente alla categoria minore dei 48 kg, sarebbe giunta quarta con il peso sollevato ieri (180 kg), mentre la turca Nurcan Taylan (195) avrebbe addirittura conquistato l'argento.
In campo maschile, invece, è terminata con un dodicesimo (e ultimo) posto l'avventura di Vito Dellino nei 62 kg. Salito di categoria dopo una vita ed una buona carriera nei 57 kg, il pesista pugliese si è fermato a 250 kg, mezzo quintale in meno del vincitore turco (ancora loro!) Bunyami Sezer.
Da domani in avanti l'Europeo dell'Italia diventa in salita, con la sola Annarosa Campaldini a gareggiare nel primo gruppo di merito nei +75 kg.

Federico Militello

lunedì 11 aprile 2011

Genny Pagliaro è tornata: tre medaglie agli Europei di Kazan!


Genny Pagliaro si conferma imprescindibile punto di riferimento e cardine basilare del sollevamento pesi tricolore. Dopo alcune stagioni al di sotto delle attese, la 23enne nissena pare aver intrapreso nuovamente la retta via, conquistando 3 medaglie ai Campionati Europei di Kazan nella categoria 48 kg, 1 argento nello strappo (82kg) e 2 bronzi nello slancio e nel totale (rispettivamente 98 e 180 kg).

Tre medaglie d'oro per la dominatrice incontrasta della specialità, la turca Nurcan Taylan (90, 105, 195). Seconda piazza complessiva per la sua connazionale Nurdan Karagoz, che, a parità di peso sollevato con Genny Pagliaro (180 kg), ha prevalso sulla nostra portacolori grazie ad un peso corporeo inferiore di 25 g (47.33 contro 47.58)!

Più che discreto anche il comportamento di Giovanna D'Alessandro, prima nel gruppo B ed ottava nella graduatoria finale con un totale di 152 kg.

I podi conquistati dalla Pagliaro mostrano come il grande talento siciliano sia sulla via del completo recuro, sebbene ancora distante 8/10 kg dalle prestazioni di 3 stagioni or sono. Già competitiva a livello mondiale, per ambire ad una medaglia olimpica dovrà prefiggersi come obiettivo il raggiungimento della fatidica soglia dei 200 kg.

Intanto, alle spalle della campionessa già affermata e nella medesima categoria, destano meraviglia le strabilianti prestazioni della sorella Alessandra Pagliaro, classe 1997 e già in grado non solo di realizzare tutti i record giovanili, ma anche di prevalere in Italia su atlete più mature anche di 4 anni ed appartenenti a categorie di peso differenti: potenzialmente potrà diventare una fuoriclasse di questo sport. In questo momento, dunque, il sollevamento pesi tricolore può a buon diritto essere identificato con la famiglia Pagliaro.


Federico Militello

domenica 10 aprile 2011

'Italia, come stai?': Ferlito, è nata una stella; bene la vela; il punto sulla F1


Una stella sfarzosa e luccicante squarcia i cieli della ginnastica tricolore. Carlotta Ferlito, a soli 16 anni, rappresenta la più grande e lieta scoperta in chiave azzurra ai Campionati Europei di artistica disputati a Berlino. Che fosse un'atleta dal talento innato lo si era già compreso alle Olimpiadi Giovanili dello scorso anno, quando colse un argento e due bronzi. Nella rassegna continentale in terra teutonica, però, è giunta la consacrazione definitiva tra le grandi interpreti di questo sport.
Sfrontata, determinata ed irriverente, la ginnasta catanese ha conquistato un ottimo quinto posto nel concorso generale, nel quale dovrà lavorare sodo al suo vero tallone d'Achille, le parallele asimmetriche, per ambire a scalare ulteriormente il ranking; alla trave, inoltre, l'astro nascente del Bel Paese ha messo in bacheca il primo alloro prestigioso della carriera, un argento sontuoso alle spalle della (per ora) inarrivabile russa Dementyeva. Una finale storica per l'Italia, dove un'altra azzurra, Elisabetta Preziosa, è stata abile nell'agguantare un importante bronzo. Dove potrà arrivare Carlotta Ferlito? In vista delle Olimpiadi di Londra 2012 dovrà perfezionare ulteriormente il proprio esercizio alla trave, aumentando il coefficiente di difficoltà e limando alcune imprecisioni nelle piroette: in questo attrezzo possiede le carte in regola per rivaleggiare ad armi pari con il resto del mondo. Sugli altri esercizi, invece, dovrà ancora progredire notevolmente per poter impensierire le fuoriclasse russe, cinesi ed americane. L'Italia, nel complesso, può gioire per aver trovato una potenziale fuoriclasse che tanto potrà far bene al movimento. Continua inesorabile, invece, la parabola discendente di Vanessa Ferrari. In questi anni la campionessa bresciana, reduce da diversi gravi infortuni, è visibilmente cambiata dal punto di vista fisico, perdendo quelle doti di esplosività ed elasticità che la caratterizzarono nel biennio 2006-2007, quello cioè delle due medaglie mondiali nell'all-round (un oro ed un bronzo). In questo momento, con esercizi non trascendentali dal punto di vista delle difficoltà in tutti e quattro gli elementi, l'azzurra non riesce ad emergere in alcuna specialità, arrancando in posizioni di rincalzo nel completo. Certo, una ginnasta come la Ferrari sarà ancora preziosissima alla causa tricolore in vista delle qualificazioni ai Giochi Olimpici, tuttavia appare arduo ed irrealistico un suo repentino ritorno sui grandi palcoscenici internazionali.
In campo maschile, purtroppo, il ritornello è il medesimo da 10 anni: si punta sui soliti e sempre più logori veterani, alcuni dei quali (Cassina e Coppolino) hanno anche smesso, senza dare mai spazio alle nuove leve. Il più competitivo, Matteo Morandi, fatica a reggere la forza d'urto delle nuove generazioni straniere agli anelli, vedendosi ormai accerchiato dai grandi specialisti cinesi e russi. Si conferma una promessa non mantenuta Alberto Busnari al cavallo con maniglie, venuto meno ancora una volta nel momento decisivo. Per il resto buio totale. Un quesito sorge spontaneo: se Carlotta Ferlito, dopo i successi di Singapore, si è già imposta tra le seniores, non meritava una chance anche Ludovico Edalli, bronzo alle parallele nella medesima competizione giovanile? Forse non avrebbe raggiunto alcuna finale, ma certamente avrebbe fatto un'importante esperienza in vista dei futuri appuntamenti. Più si ritarda il debutto dei giovani nei grandi eventi, più si acuisce il gap con altre nazioni che, al contrario, investono, e bene, nei settori giovanili.

Sono almeno cinque gli equipaggi della vela nostrana in grado di competere ad alti livelli sulle grandi ribalte planetarie. I fratelli Sibello, dopo aver risolto alcuni contrattempi di natura fisica, sono tornati stabilmente ad occupare le prime cinque posizioni in Coppa del Mondo, mostrando di meritare quel podio a Cinque Cerchi che sinora hanno solo sfiorato. Nell'RS:X femminile si sta assistendo ad una fantastica sfida generazionale tra la veterana Alessandra Sensini (41 anni all'anagrafe, ma 30 per passione e voglia di vincere) e la giovanissima e promettente Laura Linares, campionessa mondiale giovanile nel 2009 e sovente sul podio nel circuito maggiore: solo una delle due veliste, secondo i regolamenti internazionali, potrà partecipare alle Olimpiadi. Il primo round di un duello che si preannuncia accesissimo è stato vinto dalla Sensini, la cui partecipazione a Londra 2012, per esperienza e capacità di regatare con brezza sostenuta (tipica dei mari d'Oltremanica), appare quella preferibile. Linares, invece, avrà a disposizione il prossimo ventennio per entrare nella leggenda della vela azzurra: in ogni caso, vinca la migliore. Continua la crescita esponenziale di Negri-Voltolini nella classe Star, mentre, pur senza brillare, si confermano tra i top10 del 470 maschile e femminile rispettivamente Zandonà-Zucchetti e Conti-Micol. In vista delle prossime gare, inoltre, l'Italia potrà calare anche tre out-siders di tutto rispetto: Fabian Heidegger nell'RS:X maschile, Diego Romero (bronzo a Pechino 2008) nel Laser Standard e Michele Paoletti nel Finn. Insomma, siamo ancora un popolo di grandi marinai e navigatori.

In Formula1, nonostante le solite dichiarazioni di circostanza provenienti da Maranello, la realtà attuale non ammette repliche: solo la Red Bull può perdere questo Mondiale. Oltre a fregiarsi, ancora una volta, della miglior vettura dello schieramento, la scuderia austriaca conta tra le proprie fila anche il pilota di gran lunga migliore del globo, Sebastian Vettel. Il giovane campione tedesco sfodera dei miglioramenti continui gara dopo gara, dimostrandosi velocissimo, lucido ed affidabile. In Malesia, nonostante tanti sorpassi (gomme ad alto tasso di deteriorabilità, kers ed ala mobile hanno restituito finalmente lo spettacolo tanto atteso), il primo posto non è mai stato in discussione. Vettel pare lo Schumacher dei tempi d'oro, un killer che non concede tregua e margini di reazione ai rivali: non a caso, dopo soli due Gp, è già in fuga in classifica generale. La Ferrari, invece, sconta gli ormai cronici problemi progettuali che hanno caratterizzato le ultime stagioni: nonostante investimenti ingenti e numerosi, dall'ormai lontano 2004 non si ricorda una vettura del Cavallino Rampante capace di imporre la propria superiorità sulle concorrenti. La lepre, al contrario del cacciatore, possiede il vantaggio di poter sguazzare sicura e senza pressioni. La scuderia italiana, invece, per l'ennesima volta si trova costretta ad inseguire, arrancando nei confronti di avversari sempre più agguerriti e ben addentrati nello sviluppo tecnologico. Anche il pilota iberico Fernando Alonso, inoltre, non è immune da critiche, dopo aver compromesso un podio quasi certo con un incidente evitabile: ricordando i numerosi errori dello spagnolo nella prima parte del 201o, la storia sembra tristemente ripetersi.

Federico Militello

sabato 9 aprile 2011

Due podi nella vela, una vittoria nel tiro a segno; Morandi non si conferma


Vela: due podi conquistati ed uno sfiorato per l'Italia nel 'Trofeo Regina Sofia' disputato alle Isole Baleari e valido come terza prova di Coppa del Mondo. Seconda piazza per i fratelli Sibello nella classe 49er, superati solo dai francesi Dyen-Christidis. Medaglia di bronzo per Alessandra Sensini nell'RS:X femminile, abile nel sopravanzare proprio nella medal race finale la giovane compagna di squadra Laura Linares, quarta: un risultato importante in vista delle selezioni per Londra 2012. Solo la sorte ha privato di un risultato lusinghiero Diego Negri ed Enrico Voltolini nella Star: i due azzurri si sono classificati quarti, sebbene fossero appaiati in termini di punteggio sia ai secondi sia ai terzi della graduatoria. L'equipaggio tricolore, così, è sceso dal podio a causa di scarti peggiori rispetto ai rivali. Discrete prove nel 470 femminile e maschile per Giulia Conti-Giovanna Micol e Gabrio Zandonà-Pietro Zucchetti, rispettivamente settime e decimi. Insomma, la vela italiana ha mostrato una invidiabile competitività, potendo puntare almeno su 5 barche da top3 in vista delle Olimpiadi. Rinvio alla rubrica 'Italia, come stai?' per ulteriori approfondimenti.

Tiro a segno: Francesco Bruno non si ferma più. Dopo l'argento agguantato nella scorsa tappa di Sidney, l'alfiere del Bel Paese ha trionfato nella prova di Coppa del Mondo di Changwon, in Corea del Sud, nella pistola libera. L'azzurro, con il punteggio complessivo di 662.2, ha preceduto il russo Leonid Ekimov ed il padrone di casa Lee Deamyung. Insomma, Bruno pare aver trovato a 32 anni quella continuità di rendimento necessaria per trasformarsi da tiratore di talento a campione vero.

Ginnastica artistica: agli Europei di Berlino, Matteo Morandi non è riuscito a confermare il titolo continentale agli anelli conquistato nel 2010. Il 29enne di Vimercate, nonostante una prova priva di imperfezioni, è giunto ai piedi del podio, preceduto dai russi Pluzhnikov e Balandin e dal greco Petrounias. Una caduta ha privato Alberto Busnari di una medaglia quasi sicura nel cavallo con maniglie (settimo alla fine), mentre non cullava alcuna velleità d'alta classifica Vanessa Ferrari alle parallele asimmetriche (ottava). Domani l'Italia si giocherà le sue chances maggiori nella trave femminile, dove Elisabetta Preziosa e, soprattutto, Carlotta Ferlito tenteranno di conquistare un alloro di prestigio. Proprio su quest'ultima, astro nascente della ginnastica tricolore, sarà dedicato uno spazio importante su 'Italia, come stai?'.

Boxe: i giovani faticano ad imporsi ed il Bel Paese ha ancora tanto bisogno del suo 'Muhammad Alì Bianco'. Roberto Cammarelle, bi-campione iridato e detentore dell'oro a Cinque Cerchi, ha trionfato con irrisoria facilità nel prestigioso Torneo Feliks Stamm, in Polonia. Il possente pugile tricolore (categoria +91 kg) ha surclassato in finale il turco Muhhamet Gruner per 14-5.

Tennis: Potito Starace ha raggiunto la finale nel torneo di Casablanca (Atp 250, terra rossa), in Marocco. Il 29enne di Cervinara ha prevalso in semifinale sul rumeno Hanescu per 6-1, 6-7, 7-6 e domani affronterà lo spagnolo Andujar nell'atto conclusivo.

Federico Militello

venerdì 8 aprile 2011

Dariya Derkach:''mi sento italiana al 100%''; grave infortunio per Parodi


Atletica: in un'intervista rilasciata al periodico mensile GQ, la 18enne azzurra Dariya Derkach, formidabile promessa del salto in lungo (già 6.45 metri, miglior under20 al mondo) e triplo (13.56 metri, 2a under20), da nove anni stanziata nella località di Pagani (SA), ha affermato di sentirsi italiana al 100% e di conoscere perfettamente l'Inno di Mameli. Persino il suo accento è spiccatamente campano. Dunque nel 2012, quando avrà maturato i 10 anni di miltanza nel nostro Paese, chiederà e potrà finalmente ottenere il passaporto tricolore. Inutile dire che si tratta di un super-talento in grado di segnare la nostra atletica per 15 anni, vera erede dell'insostituita Fiona May. Nazioni come Ucraina (sua terra d'origine) e Spagna hanno tentato di accoglierla sotto la loro bandiera, tuttavia Dariya ha cordialemente rifiutato l'invito. Il suo sentiero verso la gloria è azzurro.


Pallavolo: doveva essere una delle colonne principali della nuova Italia di Berruto. Simone Parodi, invece, ha subito un gravissimo infortunio al ginocchio sinistro nel corso dell'ultima giornata di regular season, riportando anche la rottura della rotula. La sua stagione è finita. Si spera di recuperarlo per una eventuale Coppa del Mondo da disputare nel mese di novembre (se gli azzurri giungeranno sul podio agli Europei, impresa tutt'altro che agevole). A questo punto nella selezione tricolore si apre un varco per i vari Della Lunga, Kovar e Rosso, che avranno un'occasione fondamentale per mettersi in mostra. Non resta che fare i migliori auguri di pronta guarigione a Simone Parodi, che, appena 25enne, avrà ancora infinite chances di scrivere indelebilmente il suo nome nei libri di storia del volley italiano.


Federico Militello

giovedì 7 aprile 2011

Sei nuovi sport ai Giochi Invernali: l'Italia sorride


Il Cio ha varato l'aggiunta di sei nuove discipline nel programma olimpico invernale, già a partire da Sochi 2014: staffetta a squadre nello slittino, salto con gli sci femminile, staffetta mista nel biathlon, pattinaggio di figura a squadre e free-style half-pipe (uomini e donne).
Inutile nasconderlo, per l'Italia si presenteranno tre potenziali possibilità di medaglia in più.
Quasi scontato appare sin da ora il podio nella prova a squadre dello slittino. Con Armin Zoeggeler, Chistian Oberstolz-Patrick Gruber (o Ludwig Rieder-Patrick Rastner) e Sandra Gasparini, tra l'altro quasi sempre tra i top3 in questa specialità negli ultimi anni, la selezione tricolore, con la sola Germania superiore grazie alla frazione femminile (con Tatjana Hufner o Natalie Geisenberger), sarà una delle grandi certezze della spedizione azzurra nell'Est Europa.
Grandi chances di alloro nutriranno anche le saltatrici Elena Runggaldier (già argento iridato ad Oslo-Homenkollen), Lisa Demetz ed Evelyn Insam (classe 1994), atlete che, seppur giovanissime, hanno già maturato una cospicua esperienza internazionale e non potranno che progredire ulteriormente nel prossimo triennio.
Già stabilmente tra le top5 nella stagione appena conclusa, la staffetta mista del biathlon possiede margini di miglioramento infiniti. L'Italia potrà schierare una formazione completa in tutti i reparti, con Michela Ponza e Dorothea Wierer nelle prime due frazioni e Christian De Lorenzi (o Markus Windisch) e Lukas Hofer nelle rimanenti.
Difficile immaginare il Bel Paese sul podio nella prova a squadre del pattinaggio di figura (tra l'altro si tratta di una disciplina in cui non si è ancora mai gareggiato), tuttavia, per completezza e qualità, il tricolore potrà ambire ad un ingresso tra le prime 5-6 nazioni dell'olimpo con Carolina Kostner, Samuel Contesti, Anna Cappellini-Luca Lanotte e Stefania Berton-Ondrej Hotarek.
Zero possibilità azzurre, infine, nell'half-pipe del free-style, dove al momento l'Italia non presenta alcun proprio rappresentante di rilievo.
Nelle prossime settimane il Cio si pronuncerà sull'ingresso di altre cinque discipline: sci slope-style (m. e f.) e snowboard slope-style uomini e donne (in entrambi i casi il nostro Paese è assente), gara a squadre nello sci alpino con Gigante Parallelo (in questo caso l'Italia sarebbe tra le favorite).
Insomma, per il tricolore non sarà ardito puntare ad avvicinare i risultati della storica Olimpiade di Lillehammer 1994 (20 medaglie, 7 ori e quarto posto nel medagliere).

Federico Militello

martedì 5 aprile 2011

Bene l'Italia nella vela; svolta epocale nella pallamano?


Vela: dopo due giorni di regate nel ''Trofeo Principessa Sofia'' in programma a Palma di Maiorca e valido come terza prova di Coppa del Mondo, i fratelli Sibello sono in testa alla classifica della classe 49er con 12 punti, 4 in meno dei britannici Fletcher-Sign. In lotta per la vittoria anche l'immarcescibile Alessandra Sensini nell'RS:X femminile (con Laura Linares quinta), seconda 23 lunghezze, 5 in più della padrona di casa Marina Alabau. La campionessa olimpica di Sidney 2000, in testa dopo la prima giornata caratterizzata da vento intorno ai 30 nodi, ha patito la leggera brezza odierna, riuscendo comunque a limitare ottimamente i danni. Italia in evidenza anche nella classe Star con Diego Negri-Enrico Voltolini quinti e Francesco Bruni-Leone Rocca settimi. In crescita costante Giorgio Poggi, sesto nel Finn e lontano appena tre punti dal podio. Più attardati gli altri azzurri, in particolare con Giulia Conti e Giovanna Micol, appena 20me nel 470 femminile.

Pallamano: la Federazione Italiana pallamano ha varato un progetto vertente sull'attività conservativa per le squadre nazionali, sia in campo maschile sia femminile. Saranno creati dunque due gruppi di lavoro, uno dedicato all'attività collegiale della selezione rosa ed uno a quella intensiva della formazione uomini. Inoltre a Roma, grazie al contributo delle Forze Armate, verrà realizzata una struttura internamente dedicata alla pallamano. L'obiettivo, neanche a dirlo, sono le Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Dopo la diminuzione dei giocatori stranieri in campionato, ecco dunque una nuova trovata da parte del consiglio federale, del quale tutto si può dire tranne che sia carente di idee innovative. Basterà per portare finalmente questo sport nell'elite internazionale?

Federico Militello

domenica 3 aprile 2011

'Italia, come stai?': motomondiale e ciclismo, si può crescere; impresentabile la lotta


Non sbocceranno talenti come 10 anni fa, quando la 125 sembrava un campionato italiano ed ora, invece, i nostri motociclisti arrancano oltre la 20ma posizione. Il fine settimana del motomondiale, tuttavia, ha chiarito che il futuro prossimo del Bel Paese potrà essere lucente.
In particolare piace la continua ascesa di Andrea Iannone, mago della pioggia a Jerez e già in testa alla classifica generale di Moto2 dopo la seconda piazza del Qatar. Il 21enne di Vasto, dopo aver vissuto un 2010 di alto livello, concluso al terzo posto della graduatoria finale, pare aver compiuto il decisivo salto di qualità per diventare un campione. Il centauro abruzzese dispone di uno stile di guida fluido e pulito, riuscendo tuttavia ad esaltarsi con grinta e caparbietà anche nel corpo a corpo. Desta sensazione, inoltre, la sua proverbiale capacità di comprendere e correggere i difetti del mezzo a disposizione anche all'interno di uno stesso week-end. Insomma, Iannone rappresenta al momento la carta tricolore più credibile per la conquista di un iride.
Nella MotoGp, dopo un inizio esaltante, con Simoncelli primo e Rossi terzo, tutto è mutato nel breve volgere di qualche tornata, con il Dottore che scivolava travolgendo l'infuriato Stoner ed il 24enne di Cattolica che 'assaggiava' l'asfalto pochi giri dopo. A quel punto lo spagnolo Lorenzo aveva vita facile nell'imporsi nel Gp di casa e mettere una prima e seria ipoteca al suo secondo mondiale. Nel complesso, tuttavia, si deve essere ottimisti. Valentino sta pian piano plasmando la Ducati a sua immagine, rendendola più docile e maneggevole (come dimostra anche il podio di Nicky Hayden): se il trend di crescita proseguirà, nelle prossime gare il nove volte iridato sarà competitivo anche sull'asciutto. In pochi chilometri, inoltre, il totem del nostro motociclismo ha inanellato sorpassi in serie, denotando una classe ancora intatta e cristallina: attenzione con i giudizi affrettati, il 32enne di Tavullia è tutt'altro che finito.
Simoncelli, invece, si è rivelato ancora una volta un grande talento, unico potenziale erede di Rossi. Quando riuscirà a raggiungere la necessaria continuità di rendimento a questi livelli, allora potrà combattere stabilmente ad armi pari con i vari Lorenzo, Stoner, Pedrosa e Rossi.
Continua a deludere, invece, Andrea Dovizioso, il quale, nonostante abbia a disposizione una devastante Honda ufficiale, fatica incredibilmente ad inserirsi al vertice: l'impressione è che il suo tempo stia scadendo e nel 2012 potrebbe vedersi scippare il posto in squadra proprio da Simoncelli. In 125, come già anticipato, la situazione è più che allarmante, tuttavia nel giro di qualche mese non si potevano fare miracoli. Roberto Locatelli, supportato dalla Federazione, ha creato un Team Italia i cui piloti, Tonucci e Morciano, sono giovanissimi ed alle prime esperienze, dunque acerbi per questo genere di competizione. Resta un mistero comprendere come mai, nonostante l'elevato numero di praticanti, il Bel Paese fatichi da ormai tre anni a lanciare nuovi talenti nella cilindrata minore. Auspicabile che si tratti solo di una situazione ciclica e contingente.

Se con Basso e Nibali l'Italia si è consacrata come potenza ciclistica nelle corse a tappe, in quelle di un giorno, invece, uno squillo di tromba azzurro manca da oltre 2 anni. Con il ritiro del fuoriclasse Bettini e le squalifiche di Rebellin e Di Luca, i nostri corridori si sono riscoperti incapaci di imporsi nelle grandi classiche. Il Giro delle Fiandre ha messo in luce un Alessandro Ballan volitivo e combattente, tuttavia mai veramente in lizza per il successo finale. Solita comparsa, inoltre, Filippo Pozzato, ormai 29enne e sempre più destinato all'appellativo di 'promessa non mantenuta'. La speranza è che Damiano Cunego riesca a spezzare il digiuno italico nelle classiche delle Ardenne. Come si può spiegare questa flessione del nostro movimento nelle corse di un giorno? Principalmente con un buco generazionale. Alle spalle dei campioni dell'ultimo decennio sono emersi ciclisti discreti, ma non fenomenali, come Pozzato, Visconti e Ballan. Alcuni giovanissimi, tuttavia, lasciano presagire un futuro nuovamente roseo, in tutti i tipi di tracciato: Viviani (pistard di talento e grande promessa per le classiche del Nord), Guardini (velocista sopraffino), Oss (passista veloce), Ulissi (due volte campione del mondo juniores, abile in salita e in volate ristrette), Malacarne, Belletti, e Modolo. Serve tempo affinché questi talenti possano fregiarsi della definitiva consacrazione. Intanto bisognerà resistere e stringere i denti, cercando di raccogliere il massimo con il materiale umano attualmente a disposizione e puntando quasi tutto su Giro, Tour e Vuelta. Senza dimenticare che il veterano Alessandro Petacchi potrebbe ancora rivelarsi utilissimo non solo per i Mondiali di Copenaghen ma anche per le Olimpiadi di Londra 2012 (entrambe le competizioni sono adatte ai velocisti).

Se il 2011 italiano, tra risultati negli sport invernali eccellenti, prestazioni ottime nei tuffi e nei vari tiri (con l'arco, al piattello ed a segno) e, discrete, nel ciclismo su pista, è stato sino ad ora decisamente positivo, il primo (e speriamo ultimo) fallimento è giunto dal settore della lotta agli Europei di Dortmund. Zero medaglie, competitività imbarazzante, gap immenso nei confronti delle potenze dell'Est Europa. Né nella libera né nella greco-romana un azzurro è riuscito a passare più di un turno. Una brutta figura umiliante, che non può essere spiegata solo con l'assenza del campione olimpico Andrea Minguzzi. Un quesito è d'obbligo: vista la bassissima qualità della squadra, perché in Germania sono stati portati addirittura 15 atleti? In questo settore imporsi nel campionato italiano è diventato come vincere una gita-premio nella varie competizioni internazionali: così davvero non va, servono dei criteri di selezione più restrittivi e votati alla convocazione dei soli lottatori in grado di puntare all'alto livello. In questo caso, dunque, se l'Italia non si fosse neppure presentata non sarebbe stato uno scandalo. Il rischio serio è quello di non qualificare alcun atleta azzurro alle Olimpiadi, Minguzzi a parte. Serve una decisa e repentina inversione di tendenza. Ingaggiare tecnici stranieri (possibilmente russi), mutare le modalità di allenamento, investire sugli oriundi: è questa l'unica strada da percorrere affinché la lotta del Bel Paese fuoriesca dall'anonimato.

Federico Militello

Delusione Schiavone: rinuncia alla Fed Cup


Da lei non ce lo aspettavamo. Dopo aver sempre onorato con onore la maglia azzurra, realizzando imprese leggendarie nell'arco di un quinquennio di trionfi, Francesca Schiavone ha deciso di non partecipare alla semifinale di Fed Cup contro la Russia in programma in trasferta il 16 e 17 aprile. Alla base della decisione ci sarebbe la volontà da parte dell'azzurra di preparare al meglio la stagione sulla terra rossa, dove dovrà difendere il titolo conquistato lo scorso anno al Roland Garros. Decisione giusta? No, chi rifiuta di rappresentare la propria nazione ha sempre torto marcio. Gli interessi personali dovrebbero essere subordinati al bene ed al prestigio del proprio Paese e, sino ad ora, la Schiavone ci aveva illuso di pensarla in questo modo. Ora, dopo essere diventata una vera celebrità ed aver raggiunto addirittura la quarta posizione del ranking mondiale, la Leonessa ha cambiato idea, imitando purtroppo i comportamenti di fuoriclasse come le sorelle Williams, da ormai un lustro assenti dalla massima competizione mondiale a squadre: il successo, evidentemente, cambia le persone.
Quella con la Russia, che dal proprio canto temeva a tal punto l'Italia da aver fatto preparare un campo velocissimo al di sopra di una pista da hockey sul ghiaccio, sarebbe stata una sfida epica, tra le due nazionali che si erano aggiudicate le ultime 5 edizioni della coppa del mondo (3 le azzurre, 2 le zarine). Insomma, una sorta di resa dei conti tra le due potenze del tennis planetario. Invece il Bel Paese, visto anche il probabile forfait di Flavia Pennetta per un problema alla spalla, si presenterà nell'Est Europa praticamente già battuto: senza nulla togliere a due brave tenniste come Sara Errani e Roberta Vinci, sarà quasi impossibile contrastare lo strapotere delle varie Zvonareva, Sharapova e Kuznetsova. Si preannuncia una disfatta che non farà bene al nostro movimento: a questo la Schiavone non ha pensato?

Federico Militello

venerdì 1 aprile 2011

Galtarossa torna alle gare; Italia in ombra nella lotta femminile


Canottaggio: a 38 anni Rossano Galtarossa ha deciso di ricominciare la propria attività agonistica puntando a Londra 2012, per quella che sarebbe la sua sesta partecipazione olimpica. Fermo da Pechino 2008, il campione padovano sarà in gara a partire da domani nel meeting di Piediluco, dove si disimpegnerà nel singolo. ''Sono convinto di poter ritornare competitivo. Lavorerò per riconquistarmi un posto in nazionale''.

Lotta: ai Campionati Europei di Dortmund, dopo il flop totale della libera maschile, non sono migliorate le prestazioni azzurre nelle competizioni femminili. Priva da ormai due anni della sua stella Francine De Paola, ritiratasi dopo un grave infortunio al collo patito nel 2009, l'Italia fatica oltremodo a contrastare le potenze dell'Est Europa. Le uniche ad approdare ai quarti sono state Valentina Minguzzi (55 kg) e Maria Diana (63 kg), capaci di sconfiggere rispettivamente la bielorussa Hanchar e l'israeliana Kratysh. Successivamente le atlete nostrane sono state eliminate senza possibilità di accedere ai ripescaggi. Poca gloria anche per Francesca Mori (51 kg, fuori al primo turno con la russa Krasnova) e Simona Corbani (59 kg, disco rosso prima con l'azera Ratkevich e poi con l'ungherese Sleiz nei ripescaggi). Ora le risicatissime speranze di medaglia si restringono agli ultimi due giorni di gare, dove si assegneranno i titoli della greco-romana. L'azzurro con le maggiori credenziali appare Daigoro Timoncini nei 96 kg, tuttavia mai salito su un podio internazionale sino ad ora.

Federico Militello