lunedì 31 maggio 2010

'Italia, come stai?': il sogno della Leonessa. Convincono canoa e canottaggio


Francesca Schiavone (domani alle ore 14 sul campo centrale) ha un'occasione forse irripetibile: approdare alla semifinale del Roland Garros. Sarebbe la prima volta nell'era Open che un'azzurra ottiene un risultato del genere. L'ultima semifinalista italiana nel prestigioso torneo francese fu Silvana Lazzarino nel lontanissimo 1954. Ancor prima ci riuscì la naturalizzata Ullstein (1943). L'avversaria della Leonessa milanese sarà la 19enne Caroline Wozniacki, n.3 del mondo che ha sconfitto Flavia Pennetta dopo un cruenta lotta. La danese è una giocatrice molto continua (commette pochissimi errori gratuiti), brava nei recuperi e molto forte dal punto di vista fisico. Sino ad ora, però, il comportamento di Francesca induce all'ottimismo: la 30enne italiana, che non ha perso neanche un set per strada, sta sfoderando un tennis armonico, imprevedibile e fantasioso, di difficile comprensione per le avversarie. Intanto dal prossimo lunedì la Schiavone sarà certa di entrare per la prima volta tra le prime dieci al mondo (minimo n.10, ma ritengo che si possa fare meglio...). L'impresa è ad un passo: stringiamoci forte intorno alla nostra guerriera. Bravissima anche Flavia Pennetta, giunta sino agli ottavi con la consueta caparbietà. E finalmente qualche sorriso è pervenuto anche in campo maschile, dove Fabio Fognini ha raggiunto il terzo turno estromettendo l'idolo di casa Monfils dopo un match epico, articolatosi nell'arco di due giorni. Con Starace, Fognini e Bolelli, l'Italia è matura per il ritorno in Serie A di Coppa Davis.

Nella canoa Josefa Idem continua la sua personale sfida contro il tempo, agguantando un magico podio in Coppa del Mondo alla veneranda età di 45 anni! Questi risultati, però, non devono sorprendere: la veterana italo-tedesca, infatti, ha mantenuto intatta la sua potenza nelle braccia, ovvero la sua prerogativa principale per andar forte. Se alla forza fisica aggiungiamo una fame di vittorie che non accenna a placarsi, oltre che delle motivazioni che si rinnovano dopo ogni manifestazione, allora si può comprendere facilmente il perché di una tale longevità agonistica. A Londra 2012 la canoista azzurra proverà a riprendersi quell'oro sfuggitole a Pechino per soli 4 millesimi. Una notizia interessante: è ormai prossima la naturalizzazione del rumeno Sergiu Craciun, atleta molto valido nel settore della canadese (quello storicamente più indigesto per l'Italia).

Piazzamenti lusinghieri per gli equipaggi azzurri nel canottaggio. In questa stagione sono stati inseriti in squadra numerosi atleti giovani e dalle buone prospettive, ai quali sono affiancati alcuni veterani ancora determinanti con la loro esperienza. Il settore maschile dei pesi leggeri è quello più in salute: il doppio di Luini-Bertini, composto per la prima volta quest'anno, è giunto secondo e sembra avviato ad un futuro ricco di soddisfazioni; stesso discorso per il nuovo 4 senza, formato da atleti (Vlacek, Caianello, Danesin e Goretti) dotati di ampi margini di miglioramento. Tra i senior, dopo la flessione dello scorso anno, comincia a vedersi la mano del commissario tecnico De Capua: il 4 di coppia è tornato a brillare, mentre nel doppio hanno sorpreso positivamente i giovani Smerghetto e Sansone. Stesso discorso per il 4 senza, giunto quarto a meno di un secondo dal podio. Non dimentichiamo, infine, l'assenza di Mornati e Carboncini (problemi fisici per quest'ultimo), che compongono un 2 senza di sicuro valore.
Tra le donne, invece, hanno pesato i forfait di Elisabetta Sancassani e Gabriella Bascelli, anche se le numerose under23 mandate in acqua dal ct olandese Verdonkschot hanno rivelato un potenziale davvero interessante. L'obiettivo restano i Mondiali di novembre in Nuova Zelanda: questa Italia potrà recitare certamente un ruolo da assoluta protagonista.

Federico Militello

Ora Basso può vincere il Tour de France!


Terminato il Giro d'Italia è tempo di bilanci. Ricordate come dopo le prime 11 tappe vinte dai corridori stranieri i soliti Soloni e fantomatici 'esperti' affermavano fieramente che il ciclismo italiano era in grave crisi? Bene, subito dopo sono arrivati ben 6 successi tricolori, oltre che la meravigliosa maglia rosa finale di Ivan Basso. Il sottoscritto in tempi non sospetti aveva invitato alla calma ed in effetti ora il nostro ciclismo è in piena salute. Il 32enne di Varese è tornato un fuoriclasse di livello mondiale, capace di reggere dei ritmi insostenibili ed indiavolati in salita. Il trionfo di Verona può costituire la svolta psicologica: ora Ivan, riassaporato il soave aroma della vittoria, è nuovamente consapevole di non essere inferiore a nessuno, Contador compreso. In vista del Tour de France la sfida all'iberico è già lanciata: Basso può realizzare la mitica doppietta (l'ultimo a riuscirci fu Pantani nel 1998). Il percorso della Grand Boucle presenta un prologo iniziale di 9 km, dopo il quale si dovranno affrontare, tra Alpi e Pirenei, ben 6 frazioni di alta montagna. Infine, nella penultima giornata, è prevista una cronometro molto lunga (51 km), che però alla fine della terza settimana avrà un peso sicuramente differenze, laddove conteranno le residue energie rimaste. Il Basso visto al Giro può legittimamente mettere in difficoltà Contador sulle grandi salite, il quale non è affatto imbattibile come si suol credere (basti pensare al Giro d'Italia 2008, quando fu staccato da Riccò). Ivan, inoltre, potrebbe trovare la fondamentale collaborazione di Armstrong e dei fratelli Schleck, tutti interessati a staccare lo spagnolo sui monti. Senza contare, poi, che una giornata negativa può capitare a chiunque. Insomma, con la carica derivante dalla maglia rosa e la giusta convinzione nei propri mezzi, Ivan può volgere lo sguardo con fiducia verso la leggenda. Anche in Francia sarà spettacolo azzurro.
Oltre all'atteso ritorno di Ivan Basso, che ha risvegliato l'entusiasmo della sopita schiera degli appassionati, la Corsa Rosa ha consacrato definitivamente Vincenzo Nibali come un campione vero: il 25enne siciliano è giunto terzo aiutando il proprio capitano, dimostrando doti fuori dal comune sia in salita che a cronometro. Il giovane italiano ha tutte le qualità (compresa una invidiabile tenuta mentale) per diventare un fenomeno in grado di vincere tutto. Con Nibali e Riccò, il futuro tricolore nelle grandi gare a tappe è assicurato. Soddisfacente anche la prestazione di Michele Scarponi, il quale sembra aver raggiunto a 30 anni una nuova dimensione: nelle prossime stagioni potrà agguantare quel podio in questa circostanza soltanto sfiorato.
Ha molto ben figurato anche Filippo Pozzato, il quale ora si fermerà per preparare il finale di stagione: il Mondiale di Melbourne è decisamente adatto alle sue caratteristiche.
Parziale delusione per Damiano Cunego, sempre più avvolto da un pericoloso anonimato: il Piccolo Principe avrebbe dovuto uscire dalla classifica sin dalle prime frazioni, concentrandosi sulla conquista di qualche tappa. Il 28enne veronese deve convincersi di essere tra i migliori del globo nelle corse di un giorno e su quelle dovrà concentrarsi nel proseguo della carriera.
Infine una gradita notizia: lo spagnolo Valverde, da tempo squalificato per doping in Italia, è stato sospeso per 2 anni dal Tas di Losanna. L'iberico, dunque, non potrà gareggiare sino al 1 gennaio 2012. Giustizia è fatta.

Federico Militello

domenica 30 maggio 2010

Cairoli professore negli Usa. Singapore batte Cina nel ping-pong!


Motocross: gli americani si ritengono da sempre i grandi maestri del motocross. Nel Gp degli Usa, tuttavia, hanno dovuto subire una severa lezione di guida dal nostro fenomenale Tony Cairoli, che ha superato un fantastico sorpasso l'idolo locale Mike Alessi (presente grazie ad una wild card ed in sella ad una ktm identica a quella del centauro italiano): il SuperSiculo, infatti, prendeva la testa sin dalla partenza, ma a 5 minuti dal termine veniva sopravanzato dal pilota a stelle e strisce. Esiste il serio sospetto, però, che Tony abbia volutamente subito la manovra dell'avversario, poiché subito dopo lo riattaccava con un'azione all'esterno da antologia, ammutolendo il numeroso pubblico presente. Terzo posto per il tedesco Nagl. Cairoli, dunque, allunga ulteriormente nella classifica mondiale.

Pallavolo: tutto è bene quel che finisce bene. L'Italia si è qualificata agli Europei del 2011 travolgendo per 3-0 la Turchia. Oggi sarebbe bastato un successo con qualsiasi risultato, poiché ieri gli anatolici erano stati sconfitti per 3-2 dalla Bielorussia. Sugli allori un devastante Alessandro Fei. Archiviato il pass europeo, da venerdì è già tempo di World League: avversario la Francia.

Tennis Tavolo: svolta storica in questo sport. Ai Mondiali a squadre di Mosca, in campo femminile Singapore ha conquistato il titolo prevalendo sulla (sino ad oggi) imbattibile Cina. 3-1 il punteggio in favore delle nuove campionesse iridate. Eroina di giornata è stata Feng Tianwei (n.2 del mondo), che ha ottenuto due punti ed ha asfaltato la n.1 cinese Liu Shiwen. Tra gli uomini è giunto il riscatto della Cina, che ha sconfitto per 3-1 la Germania di Timo Boll. L'Italia ha disputato un torneo deludente: 19me le donne (che resteranno in A in virtù del ranking mondiale, con Stefanova 57ma e Weng Lin 76ma) e 24mi ed ultimi gli uomini (che retrocederanno: già dal prossimo anno si dovrà puntare sul giovane fenomeno Leonardo Mutti). Non c'è da preoccuparsi: è in atto un semplice e naturale ricambio generazionale, con dei giovani davvero promettenti in rampa di lancio (Rech, Stoyanov, Trotti, Vivarelli e Steshenko).

Federico Militello

Idem sul podio a 45 anni! Medaglie da canottaggio e scherma: è un'Italia da sballo!


Canoa: ormai Josefa Idem non sorprende più. Come i migliori vini, migliora anno dopo anno. A 45 anni (a settembre saranno 46...) la canoista italiana è giunta seconda nella prova di Coppa del Mondo di Szeged (Ungheria), preceduta di appena 4 centesimi dalla padrona di casa Janic. Il commento di Josefa è quello di una fuoriclasse per la quale il tempo non costituisce che un insignificante dettaglio: ''Io ci sono sempre e questi risultati lo dimostrano. Oggi mi sembrava letteralmente di volare''. A Londra 2012 la Idem sarà ancora una delle grandi punte tricolori.

Canottaggio: ben tre medaglie in specialità olimpiche per l'Italia nella prima prova di Coppa del Mondo a Bled, in Slovenia. Il 4 di coppia composto da Raineri, Sartori, Venier e Stefanini è giunto secondo alle spalle della Croazia (composta dai campioni del mondo under23), ma davanti alla fortissima Polonia. Stesso piazzamento anche per il doppio pesi leggeri di Bertini-Luini, mentre il 4 senza pesi leggeri (Vlcek, Danesin, Caianello e Goretti) ha agguantato un'importante terza piazza. Quarta posizione a meno di un secondo dal podio per il 4 senza maschile, composto da un equipaggio giovane (Romano, Battisti, Fossi e Tranquilli). Sesti, infine, l'8 senior maschile, il 4 di coppia femminile ed il doppio maschile. Nelle discipline non-olimpiche, argento per Marta Milani nel singolo pesi leggeri. In generale si è potuta ammirare un'Italia davvero convincente, che ha lanciato molti prospetti interessanti in vista del futuro. La strada tracciata in vista delle Olimpiadi è quella giusta.

Scherma: secondo posto per Luigi Tarantino nella Coppa del Mondo di sciabola di scena a Padova. Il veterano partenopeo ha ceduto in finale per 15-14 all'ungherese Szilagy. Nella spada femminile, inoltre, terzo posto per Francesca Boscarelli a Montreal.

Beach Soccer: l'Italia sconfigge anche la Romania per 8-7 nella prima tappa dell'Euroleague. In rete anche il portiere Spada!

Tennis: Flavia Pennetta ha sfiorato l'impresa, ma si è dovuta inchinare in tre combattutissimi set (e tre ore di gioco) alla n.3 del mondo, Caroline Wozniacki. Proprio quest'ultima sfiderà Francesca Schiavone nei quarti di finale. Mi sbilancio: la Leonessa di Milano può arrivare in finale al Roland Garros! La tennista italiana possiede le armi per mettere in difficoltà la bionda danese, in particolare con la sua incredibile varietà di gioco. Inoltre è stata eliminata Venus Williams, per cui in una eventuale semifinale l'azzurra sfiderebbe Petrova o Dementieva (scogli duri, ma non invalicabili). Ciò che incoraggia è lo stato di grazia che attraversa Francesca, alla quale in campo riesce tutto facile. E' un momento magico che potrebbe condurla verso l'immensità.

Golf: splendido terzo posto per Francesco Molinari nell'Open di Spagna. Con 270 colpi, l'italiano è stato sopravanzato solo dall'ingelse Donald (267) e dal gallese Davies. Per il più giovane dei fratelli Molinari è sempre più vicino l'ingresso nella squadra europea della Ryder Cup. Dopo la Coppa del Mondo vinta a novembre, questo sport si tinge sempre più d'azzurro.

Equitazione: nono posto per Natale Chiaudani nella competizione Piazza di Siena a Roma. L'azzurro ha commesso un errore proprio all'ultimo ostacolo, che lo ha privato del terzo posto. Peccato. L'Italia (settima nella prova a squadre) si conferma, dopo l'argento europeo dello scorso anno e la recente vittoria nella Coppa di Atene, in continua e progressiva crescita. Finalmente, dopo anni di anonimato, l'equitazione tricolore è tornata a brillare.

Atletica: nel meeting di Rieti, Andrew Howe è giunto secondo nei 100 metri (alle spalle di Tomasicchio) con un buon 10''30, mentre ha primeggiato nei 200 con un più che discreto 20''71, sesto tempo in Europa quest'anno: e se quest'ultima fosse la distanza del futuro per il 25enne azzurro? Intanto prosegue spedita la preparazione di Stefano Baldini in vista della rassegna continentale di Barcellona, dove tornerà a cimentarsi nella maratona dopo un anno di inattività. Il campione olimpico di Atene 2004 è giunto quinto nella mezza maratona di Polpenazze sul Garda con un ottimo crono di 1:04.57.

Federico Militello

Basso sei grande: il Giro d'Italia è tuo!


Ivan Basso è tornato a volare. Dopo la prima affermazione del 2006, il 32enne varesino si è aggiudicato il suo secondo Giro d'Italia in carriera. Come da me anticipato qualche mese fa, il 2010 è stato effettivamente l'anno della riscossa per il ciclista azzurro, che a questo punto vedo tra gli assoluti favoriti anche per il Tour de France. Basso si è reso protagonista di una corsa epica, nella quale ha saputo recuperare minuti a grappoli nei confronti dello spagnolo Arroyo. Dopo la tappa dell'Aquila tutto sembrava perduto. Il tenace azzurro, però, consapevole della propria forza, non si è mai arreso ed ha continuato ad inseguire il proprio sogno. Indelebile la sua impresa sullo Zoncolan, leggendaria la tappa dell'Aprica dove ha agguantato la maglia rosa. Ivan si è rivelato almeno due spanne superiore ai rivali in salita, supportato da una squadra fortissima come la Liquigas. Nell'ultima cronometro odierna (vinta dallo svedese Larsson con 2 secondi di margine su Pinotti) Basso si è limitato ad amministrare, guadagnando comunque altri 36 secondi nei confronti di Arroyo. Il podio è stato completato da Vincenzo Nibali, che ha preceduto Michele Scarponi di appena 13 secondi. Proprio il 25enne siciliano, da anni indicato come una promessa, si è definitivamente consacrato come un campione assoluto, in grado di vincere tutto nei prossimi anni: l'Italia ha trovato un nuovo fenomeno. Il ciclismo del Bel Paese, inoltre, ha tanti motivi per sorridere: oltre al trionfo dell'immenso Basso, è piaciuto l'atteggiamento aggressivo di Pozzato, si è scoperto un giovane interessante come Belletti e si è potuto ammirare uno Scarponi ormai maturo per un podio nelle grandi corse a tappe. Onore anche agli sconfitti Arroyo, Evans, Vinokurov e Sastre, che hanno onorato sino in fondo la Corsa Rosa.
Oggi, però, è la giornata di Ivan Basso, un corridore che ha saputo risalire dagli abissi di due anni di squalifica, ritrovando la credibilità e soprattutto l'affetto di tifosi ed appassionati. Basso è tornato ad essere un fuoriclasse di livello mondiale. L'Italia ha ritrovato il suo faro nei grandi giri.
A 3 anni dall'ultimo successo di Danilo Di Luca, tornano a risuonare candide e gioiose le note dell'Inno di Mameli. Sul podio un titano imbattibile illumina l'Arena di Verona con il suo radioso sorriso: Ivan Basso, il Re del Giro.

Federico Militello

Schiavone da delirio: è ai quarti di finale a Parigi!


Francesca Schiavone si concede una partita memorabile contro la russa Maria Kirilenko ed approda ai quarti di finale del Roland Garros a nove anni di distanza dall'ultima volta. La Leonessa ha praticato un tennis divertente, coinvolgente ed inebriante, che ha confuso la pur forte zarina, caparbia nel lottare sino all'ultimo punto. Nel primo set l'azzurra andava sotto di un break (2-1), ma prontamente si portava in parità sul 3-3. Si procedeva punto a punto sino al 5-4, quando l'italiana conquistava il break decisivo e la prima frazione. Nel secondo parziale la ruggente Francesca volava sul 3-0 e si procurava due ulteriori palle break. A questo punto la russa aveva un impeto di orgoglio che la riportava sul 4-4. La Schiavone, però, mantenendo freddezza e lucidità, non si faceva assalire dalla pressione e riusciva a concludere l'incontro con un duplice 6-4. Diciamolo subito: la campionessa azzurra ha dato spettacolo, impartendo una lezione di tennis all'avversaria. Si è potuto ammirare tutto il repertorio della 29enne di Milano: rovesci in back, palle corte, pallonetti, colpi liftati, accelerazioni brucianti, servizi solidi e potenti. Francesca ha giocato sempre dei colpi molto profondi, mettendo sempre in difficoltà la Kirilenko con un'impressionante continuità di rendimento. Quando la Schiavone gioca in questo modo può battere chiunque, Williams ed Henin comprese. A questo punto può succedere di tutto: il sogno continua.
Ora toccherà a Flavia Pennetta riscrivere la storia del tennis italiano: se batte la Wozniacki, le due azzurre si affronteranno ai quarti di finale.

Federico Militello

sabato 29 maggio 2010

Basso ad un passo dal trionfo


Ivan Basso è davvero vicinissimo alla conquista del suo secondo Giro d'Italia in carriera: la cronometro finale (15 km) di Verona, con 1'15'' di vantaggio su Arroyo (che mal gradisce le prove contro il tempo), sarà poco più di una formalità.
Nella tappa odierna la Liquigas si è limitata a controllare la corsa ed il passo con cui si è affrontato il Gavia è stato regolare e privo di repentine accelerazioni. Basso non voleva privarsi dei suoi preziosissimi gregari, il cui aiuto è stato fondamentale per controllare agevolmente una fuga che contava tra i suoi componenti Vinokurov, Sastre e Simoni. 'Gibo' concluderà domani una brillante carriera e sulla montagna innevata, dove è transitato al comando insieme allo svizzero Tschopp, ha voluto porgere agli appassionati il suo ultimo lampo da campione. Nella successiva e temuta discesa i big rimanevano coperti e tra i fuggitivi proprio Tschopp creava un solco incolmabile che avrebbe poi mantenuto sino in cima al Tonale. Proprio su quest'ultima salita (non molto dura, pendenze intorno al 7%) si scatenava l'ultima bagarre di questo Giro: Cadel Evans, in un impeto di orgoglio, scattava e guadagnava una ventina di secondi su Basso, che a sua volta inseguiva insieme a Scarponi, Nibali ed Arroyo. Il compagno di squadra del varesino e la ex-maglia rosa, tuttavia, calavano negli ultimi 2 km, con Scarponi che provava ad avvantaggiarsi in chiave-podio. Infine, con Evans secondo a 16 secondi da Tschopp, Basso regolava in volata il ciclista marchigiano, precedendo di 24 secondi (abbuoni compresi) Arroyo. Scarponi è sempre quarto in graduatoria, anche se con un solo secondo di ritardo da Nibali: il siciliano, fortissimo a cronometro, è virtualmente terzo.
Basso, dunque, ha compiuto un'impresa titanica, ribaltando completamente il Giro con delle azioni da fuoriclasse assoluto: bisogna ricordare, infatti, che dopo la tappa dell'Aquila l'azzurro accusava ben 11 minuti da Arroyo. Con una squadra fortissima, un compagno fidato e dal futuro radioso come Vincenzo Nibali e soprattutto con una classe maestosa, Basso ha imposto la propria legge sulla Corsa Rosa e domani si presenterà all'Arena di Verona da trionfatore.

Federico Militello

Brevi: doppio argento azzurro nel tiro con l'arco. Idem a caccia del podio


Tiro con l'arco: 2 argenti ed un bronzo per l'Italia ai Campionati Europei di Rovereto. Nell'individuale maschile Michele Frangilli è stato sconfitto in finale dal francese Girouille per 6-4. Stesso destino è toccato alla squadra composta dallo stesso 34enne di Gallarate, da Galiazzo e Di Buò, superati in finale dalla Germania per 206-197. Trionfano nella finale di consolazione, invece, le azzurre Valeeva, Lionetti e Tomasi, brave a prevalere per 209-195 sulla Francia. Oro per la Russia. Insomma, l'Italia, pur avendo solo sfiorato il metallo più prezioso, si è confermata, come compattezza, quantità e qualità dei propri componenti, la miglior nazionale in Europa.

Canoa: solita, grande, incommensurabile Josefa Idem. Nella prova di Coppa del Mondo di Szeged (dove tra l'altro è l'unica rappresentate tricolore), la 45enne italiana si è qualificata per la finale di domani vincendo la sua semifinale. L'obiettivo minimo è una medaglia. Oggi l'intramontabile Josefa si è cimentata, a ben 10 anni di distanza dall'ultima volta, anche nei 200 metri, diventati specialità olimpica: finale B per lei, ma tempo soddisfacente di 42''6. ''Sefy si cimenterà anche nei 200 non solo in vista di Londra 2012, ma anche per migliorare partenza e velocità di base nei 500'', ha dichiarato il marito-tecnico Guerrini.

Canottaggio: che Italia amici! Nella prima prova di Coppa del Mondo di Bled (Slovenia), gli azzurri hanno conquistato ben 8 finali nelle specialità olimpiche: doppio, 4 senza, 4 di coppia, 8 senior, doppio pesi leggeri (in finale sia Luini-Bertini che Miani-Rigon), 4 senza pesi leggeri e 4 di coppia femminile. Domani si andrà a caccia di medaglie. A breve anche le finali delle specialità non olimpiche, dove puntiamo molto su Marta Milani nel singolo leggero femminile.

Tiro a segno: dopo il bronzo di Campriani, il Bel Paese festeggia una nuova medaglia nella Coppa del Mondo di Fort Benning. Riccardo Mazzetti, infatti, ha agguantato uno splendido argento nella pistola automatica, preceduto solo dal cinese Ding Feng.

Beach soccer: nella prima partita stagionale in Euroleague, l'Italia ha prevalso per 7-6 (d.t.s) sulla Polonia. Grande protagonista, come consuetudine, è stato Roberto Pasquali, autore di 4 marcature.

Formula1: uno scatenato Mark Webber ha conquistato la terza pole position consecutiva nel Gp della Turchia. Secondo Hamilton, terzo Vettel, quarto Button. Molto indietro le Ferrari: Massa 8°, Alonso appena 12° (ed autore di un nuovo errore in un giro dell'ultima sessione). L'impressione è che mentre Red Bull, Mclaren e Merceder (5° Schumy) continuano a sviluppare le vetture con risultati sensibili e rilevanti, la casa di Maranello, invece, sia rimasta ad un livello pressoché invariato da inizio stagione.

Tennistavolo: dopo la selezione maschile, anche le donne escono dalle prime 18 del mondo (decisiva la sconfitta odierna per 3-0 con la Bielorussia). Per partecipare al prossimo Campionato del Mondo di gruppo A, le Azzurre dovranno affidarsi al ranking internazionale (al momento sarebbero 'salve'). Quasi certa la Serie B, invece, per gli uomini, con il solo Bobocica tra i top100.

Federico Militello

Brevi: è un'Italia scoppiettante!


Tiro con l'arco: Italia straripante agli Europei di Rovereto! Dopo la finale raggiunta da Michele Frangilli nell'individuale (di scena domenica), lo stesso arciere di Gallarate ha conquistato in coppia con Natalia Valeeva la medaglia d'oro nella prova mista. I due alfieri tricolori hanno superato nell'atto conclusivo la Germania per 150-148. Proprio i teutonici saranno i nostri rivali nella finalissima a squadre, dove l'Italia (composta da Galiazzo, Frangilli e Di Buò) si è qualificata eliminando Cipro, Polonia e Finlandia. Lotteranno nel match per il 3° e 4° posto (contro la Francia), invece, le azzurre, sconfitte in semifinale dalla Russia. Insomma, un'Italia maestosa, con Frangilli che punta al Grande Slam.

Canottaggio: ottimi riscontri per il tricolore nella prima prova di Coppa del Mondo di Bled (Slovenia). Nel 4 di coppia Stefanini, Sartori, Venier e Raineri si sono qualificati direttamente per la finale, giungendo secondi in batteria alle spalle della Croazia. Hanno impressionato i due doppi pesi leggeri composti la Bertini-Luini e Miani-Rigon, entrambi aggiudicatisi la propria batteria (con passaggio in semifinale) con margini piuttosto ampi. Direttamente in semifinale anche i doppi di Smerghetto-Sansone e Perino-Montrone ed il 4 senza di Battisti, Fossi, Canciani e Tranquilli. Proprio questi ultimi atleti, che compongono equipaggi dall'età media molto bassa, sono piaciuti particolarmente. Accedono alla semifinale tramite il ripescaggio, invece, il 4 senza pesi leggeri (Vlacek, Danesin, Caianello e Goretti) ed il 2 senza femminile di Novelli-Molina.

Pallavolo: l'Italia travolge per 3-0 a Bielorussia in un match di qualificazione agli Europei 2011 disputatosi a Gioia del Colle. Per strappare il pass, tuttavia, servirà proprio un regalo da parte dei bielorussi, che domani dovranno strappare almeno un set (meglio se due) alla Turchia.

Tiro a segno: superlativo terzo posto per Niccolò Campriani nella prova di Coppa del Mondo di Fort Benning, specialità carabina libera tre posizioni. L'azzurro è stato preceduto solo dai veterani statunitensi Emmons (famoso per aver gettato due ori olimpici all'ultimo colpo) e Parker. L'italiano, dunque, si conferma il miglior giovane a livello mondiale.

Federico Militello

Schiavone e Pennetta da sogno: sono agli ottavi del Roland Garros!


Fantastiche! Flavia Pennetta e Francesca Schiavone sono approdate agli ottavi di finale del Roland Garros. La 28enne brindisina ha prevalso senza patemi per 6-3, 6-0 contro la slovena Halep, mentre la Leonessa milanese ha prevalso contro pronostico sulla cinese Na Li con un convincente 6-4, 6-2. Ora le due ragazze del Bel Paese cullano un sogno, che è quello di tutti gli appassionati italiani: un derby tutto tricolore nei quarti di finale. Mai un'azzurra nella storia, infatti, ha raggiunto le semifinali di un torneo dello Slam. Questa può essere la volta buona. Flavia dovrà cimentarsi in un match durissimo contro la n.3 del mondo, la danese Caroline Wozniacki. La 19enne di Odense è certamente una giocatrice di livello altissimo, dotata di un ottimo servizio e di colpi molto potenti. Tuttavia, specialmente sulla terra battuta, è tutt'altro che imbattibile, come dimostrano i tornei di avvicinamento a Parigi dove non ha brillato. L'azzurra, invece, sa esaltarsi su questa superficie e, dopo un periodo di lieve appannamento, ha ritrovato una più che discreta condizione fisica. I tanti successi ottenuti in doppio, inoltre, hanno aiutato la Pennetta a mutare e rendere più imprevedibile il proprio gioco, con discese a rete e volée più frequenti. Insomma, è molto dura, ma si può fare. In fin dei conti giocare contro la Wozniacki è ben diverso che affrontare una Williams o la Henin.
Partirà addirittura favorita Francesca Schiavone contro la bella russa Kirilenko (testa di serie n.30 che eliminato la Kuznetsova): un'occasione irripetibile. La zarina, però, attraversa un ottimo periodo di forma, in cui sembra aver raggiunto finalmente una buona continuità di rendimento. La 30enne italiana dovrà vincere la partita con la sua grande varietà di gioco, alternando smorzate, rovesci in back, palle corte e discese a rete: a quel punto il tennis monocorde della russa potrebbe entrare in crisi.
Esiste dunque la possibilità di un quarto di finale Pennetta-Schiavone: dopo i trionfi in Fed Cup, sarebbe l'ennesima consacrazione di queste ragazze che hanno cambiato la storia del tennis italiano, rendendolo vincente. Forza Azzurre, crediamo tutti insieme nell'impresa.

Federico Militello

venerdì 28 maggio 2010

Basso, un gigante rosa sull'Aprica


Strepitoso Ivan Basso! Il fuoriclasse azzurro ha coronato la sua prodigiosa rimonta e sulla vetta dell'Aprica ha finalmente conquistato la maglia rosa, strappandola al tenace spagnolo Arroyo. Si è assistito ad una tappa sensazionale e memorabile, la migliore degli ultimi 10 anni.
Sin dall'inizio la Liquigas ha reso la corsa durissima con un forcing deciso; sul Mortirolo, poi, Ivan Basso instaurava la sua consueta e poderosa progressione, scremando in pochi chilometri il gruppo di testa. Rimanevano in tre: con il varesino lottavano a denti stretti solo un generoso Scarponi ed un incommensurabile Nibali. Sulla temibile montagna della morte, però, il 32enne varesino non ha spinto al massimo, consapevole dell'importanza dei compagni di fuga in vista della discesa e soprattutto della successiva ascesa dell'Aprica. Evans andava in crisi e sulla vetta accusava 1'53''. Si difendeva con il cuore, invece, la (ex) maglia rosa Arroyo, sorprendente nel limitare i danni ad appena 2 minuti. Poi nella successiva ed insidiosa discesa accadeva l'imponderabile: il ciclista iberico volava indiavolato verso valle, pennellando delle curve da novello Savoldelli. Ai -17 dall'arrivo lo spagnolo aveva recuperato ben 1'20'': per l'Italia sembrava profilarsi l'incubo della sconfitta. Quando tutto sembrava perduto, però, il Giro trovava il suo nuovo padrone. Nibali, Basso e Scarponi avanzavano di comune accordo, guadagnando secondi a grappoli sul gruppo inseguitori composto da Evans, Vinokurov, Sastre, Gadret e Arroyo, con quest'ultimo che non trovava alcuna collaborazione. A 13 km dal traguardo iniziava la salita finale e Basso tornava a scatenarsi con un ritmo infernale, prodigioso ed inarrestabile. Il vantaggio aumentava metro dopo metro, istante dopo istante e sul volto dell'azzurro cominciava a dipingersi il sorriso della vittoria tanto attesa. Sul traguardo, infine, il duo della Liquigas 'concedeva' la meritata vittoria all'utilissimo Michele Scarponi, con Basso, secondo, che agguantava ulteriori 12 secondi di abbuono. Dispersi oltre i 3 minuti tutti i grandi rivali stranieri. Il Giro è Azzurro. Basso di nuovo in maglia rosa, quattro anni dopo l'ultima volta. Ora Arroyo insegue a 51 secondi: Ivan dovrà solo limitarsi a controllare l'iberico nella complicatissima discesa del Gavia. Il formidabile Nibali (attenzione, questo ragazzo in futuro può vincere tutto, Tour de France compreso) è salito in terza piazza ed ora contenderà il podio a Scarponi, che insegue a pochi secondi. Evans abbandona ogni ambizione di gloria: è quinto a ben 4 minuti dal nuovo leader. Sventola il tricolore sull'Aprica, la Spagna e l'Australia si inchinano all'Italia. E' l'apoteosi di Ivan Basso, il ciclista più forte di questo Giro.

Federico Militello

giovedì 27 maggio 2010

Brevi. Frangilli, arciere implacabile: è in finale per l'oro! Grande Fognini!


Tiro con l'arco: dopo l'argento ai Campionati Europei indoor di Porec nel mese di marzo, Michele Frangilli si conferma tra i migliori arcieri d'Europa (e del mondo) conquistando la finalissima anche nella rassegna continentale all'aperto di Rovereto. L'azzurro ha sofferto solo nei quarti di finale, quando ha superato alla freccia si spareggio l'inglese Nesbitt. Nell'atto conclusivo il 34enne di Gallarate attende il transalpino Girouille. Eliminato agli ottavi dall'ucraino Ivashko il campione olimpico di Atene 2004, Marco Galiazzo, mentre ancor prima è uscito Ilario Di Buò. In campo femminile la migliore rappresentante tricolore è stata Pia Carmen Lionetti, sconfitta tra le migliori 16 dalla francese Schuh. Delusione per la campionessa europea indoor Natalia Valeeva, fermatasi al secondo turno per mano dell'ucraina Dorokhova: non sempre si può vincere, ma l'italo-moldava saprà certamente riscattarsi nella prova a squadre.

Tennis: agevole passaggio a terzo turno per Francesca Schiavone, perentoria nell'infliggere un doppio 6-2 all'australiana Ferguson. Prossima avversaria sarà la cinese Na Li (n.12 del mondo, la Leonessa è n.17): match difficile, ma non impossibile. Grandissima vittoria per Fabio Fognini contro il francese Monfils: l'azzurro ha trionfato per 9-7 al quinto!

Tennis tavolo: l'Italia maschile non riesce vincere una sola partita! Anche oggi, nel primo match del tabellone dalla 13ma alla 24ma posizione ai Mondiali di Mosca, gli azzurri sono stati sconfitti per 3-2 dalla Croazia. A questo punto la selezione tricolore esce dalle prime 20 del mondo e rischia di partecipare alla prima divisione (la Serie B) nella prossima edizione: il regolamento, infatti, non prevede retrocessioni dirette, ma, in base all'attuale ranking mondiale (25ma piazza), è presumibile l'addio per una stagione dal ping-pong che conta. In campo femminile, invece, Stefanova, Monfardini e Vivarelli hanno sfiorato l'impresa con la Polonia, cedendo solo per 3-2: ora servirà battere una tra Inghilterra e Usa per la matematica permanenza in Serie A.

Pallamano: quinta sconfitta in cinque partite per la nazionale femminile nelle qualificazioni agli Europei 2010 in Danimarca e Norvegia. A Cassano Magnago la Bielorussia si è imposta per 32-28. E' innegabile come questa disciplina continui a mantenere il non invidiabile appellativo di 'pecora nera dello sport italiano'. In campo maschile, poi, la situazione è anche peggiore.

Tiro a segno: nella prova di Coppa del Mondo a Fort Benning, buon settimo posto per Petra Zublasing nella carabina 10 metri. Vittoria cinese con Siling Yi.

Federico Militello

mercoledì 26 maggio 2010

Brevi: Pennetta demolisce Vinci a Parigi. Quiete piatta al Giro


Tennis: tutto facile per Flavia Pennetta al Roland Garros, implacabile nell'infliggere un doppio 6-1 a Roberta Vinci in meno di un'ora di gioco. La tennista brindisina, profittando delle uscite di Azarenka e Safina, potrà guadagnare posizioni nel ranking mondiale. Al prossimo turno Flavia troverà una tra la ceca Safarova (la sua bestia nera: ha sempre perso nei precedenti) e la slovena Hercog (sarebbe preferibile).

Giro d'Italia: tappa interlocutoria quella di Peio Terme, con un fuga da lontano andata in porto con circa 10 minuti di vantaggio sul gruppo maglia rosa. Successo parziale per il francese Monier, alla prima gioia tra i professionisti. Apprensione per la tappa di sabato: è prevista addirittura neve sul Gavia. Se la 'cima Coppi' dovesse venire cancellata, Arroyo avrebbe la vittoria in pugno. Si decide tutto venerdì sul Mortirolo: Basso, Nibali ed Evans andranno all'arrembaggio.

Tennis tavolo: l'Italia cede per 3-0 alla Croazia, avversario alla portata. Praticamente certo il passaggio agli ottavi, ma si profila una sfida impossibile contro Singapore, dotato di ben 3 giocatrici tra le prime 15 del mondo. L'obiettivo minimo del passaggio del turno, però, è davvero vicino. Domani ultimo impegno del girone contro la Polonia, composta per 2/3 da giocatrici cinesi.

Tiro con l'arco: dopo il dominio tricolore ai Campionati Europei indoor, l'Italia proverà a ripetersi anche nella competizione continentale all'aperto di Rovereto. Subito molto incisivi gli azzurri nelle qualificazioni: Galiazzo è in testa nell'individuale, mentre la squadra (di cui fanno parte anche Frangilli e Di Buò) occupa la vetta nella prova di equipe. In campo femminile sesto posto per Natalia Valeeva, con il team-rosa in terza piazza. Nell'aria si può annusare il profumo delle medaglie.

Tiro a segno: sesto posto per il campione d'Europa Mauro Badaracchi nella prova di Coppa del Mondo a Fort Benning. Nella pistola 10 metri la vittoria è stata appannaggio del serbo Mikec.

Federico Militello

martedì 25 maggio 2010

Brevi: Importante vittoria azzurra nel tennis-tavolo


Tennis tavolo: fondamentale vittoria per la nazionale femminile ai Campionati del Mondo a squadre di Mosca. Le azzurre, infatti, hanno superato per 3-1 l'Austria, compiendo un passo quasi decisivo per la qualificazione agli ottavi di finale. Nel primo match Tan Monfardini (nella foto) ha prevalso per 3-0 sulla Petzner, successo seguito dalla netta affermazione della Stefanova sulla Kainz. L'unica (prevedibile) sconfitta è giunta dall'incontro tra la 17enne Debora Vivarelli e la naturalizzata Li Qiangbing (0-3 per l'austriaca). Infine di nuovo la Stefanova otteneva il punto decisivo umiliando la Pentzner (parziali di 11-3, 11-2 e 11-5). Domani sfida alla Croazia: vincere sarebbe importante, oltre che per il matematico passaggio del turno, anche per incontrare un avversario più agevole nel turno successivo. Nulla da fare, invece, per gli uomini, sconfitti per 3-1 dalla Polonia. L'unico punto azzurro è stato conquistato da Mihai Bobocica. Gli azzurri dovranno lottare per non retrocedere.

Tennis: tutto come da pronostico per i tennisti italiani al Roland Garros. Avanzano Andreas Seppi (7-5, 6-4, 7-5 allo spagnolo Ventura) e Potito Starace (6-7, 6-1, 6-3, 6-3 contro l'ucraino Marchenko), mentre in campo femminile sconfitte nette per Brianti (con la Zvonareva) e Camerin (Bartoli). Domani iniziano le partite del secondo turno: attesa per il derby Pennetta-Vinci, con la brindisina chiaramente favorita.

Hockey sul ghiaccio: il prossimo anno la nazionale italiana cercherà di tornare immediatamente in Serie A. Il sorteggio dei gironi di I Divisione è stato favorevole: gli azzurri giocheranno in Ungheria contro i padroni di casa magiari (i rivali più credibili per la promozione), l'Olanda, il Giappone, la Corea del Sud e la Spagna (che per la prima volta nella storia ha raggiunto la seconda serie). Avversari tutto fuorché irresistibili. In ottica Sochi 2014, sarà importantissimo tornare subito nell'elite dell'hockey mondiale.

Federico Militello

Giro d'Italia, il Regno dell'Incertezza


Stefano Garzelli riscatta un Giro d'Italia opaco con una strepitosa affermazione nella cronoscalata di Plan de Corones. Il quasi 37enne varesino è stato letteralmente un razzo nella seconda parte del tracciato, dove ha scavato dei solchi incolmabili nei confronti degli inseguitori. Evans, secondo a ben 42 secondi dal vincitore, ne ha comunque guadagnati 28 su Basso, il quale a sua volta ha limato di poco più di un minuto il gap con la maglia rosa Arroyo, portandolo a 2'27. Il capitano della Liquigas è ora secondo in classifica, avendo scavalcato di 9 secondi il comunque positivo Porte. Molto male Sastre, staccato di 2'31 da Garzelli e ormai quasi tagliato fuori per la vittoria finale, ottime prove, invece, per Nibali e Scarponi (rispettivamente a 1'01 e 1'07), entrambi in piena corsa per il podio finale. A questo punto il Giro è ancora più incerto di prima. Vediamo i motivi.
1) Arroyo continua a perdere inesorabilmente il proprio vantaggio in graduatoria, tuttavia i tapponi di venerdì e sabato, con Mortirolo e Gavia, vedono le due salite-totem piuttosto distanti dal traguardo, fattore che potrebbe consentire dei recuperi. L'iberico, però, a meno di prestazioni superlative, sembra destinato a cedere il passo agli inseguitori, mantenendo comunque un più che onorevole piazzamento;
2) 42 secondi: è il divario che separa Cadel Evans da Ivan Basso. Un'inezia. Con una vittoria di tappa ed il conseguente abbuono l'australiano potrebbe anche dimezzarlo, potendo contare poi sulla decisiva cronometro di Verona. Il campione varesino, a questo punto, dovrà inventarsi qualcosa sul Mortirolo per mettere fieno in cascina nei confronti del rivale Aussie. Ivan, tuttavia, potrebbe essere agevolato da eventuali fughe da lontano di alcuni corridori (Gadret, Simoni, Garzelli), i quali conseguentemente agguanterebbero gli abbuoni. Se si verificasse una tale eventualità, Basso si limiterebbe a controllare Evans.
3) Cosa farà Vincenzo Nibali? E' lontano 2'27 da Basso, ma appena 17 secondi da Sastre: il podio è davvero vicino. Il giovane talento siciliano, però, potrebbe rivelarsi preziosissimo in appoggio al proprio capitano, soprattutto nell'insidiosissima discesa del Gavia. Non è da escludere, comunque, un nuovo attacco da lontano simile a quello del Monte Grappa: Evans è praticamente senza squadra e la Caisse d'Epargne di Arroyo non è certo composta da fuoriclasse. E se Nibali ribaltasse nuovamente il Giro?
4) Michele Scarponi sarà la mina vagante della corsa. Il 30enne di Filottrano, giunto alla Corsa Rosa con legittime ambizioni di podio, vede l'obiettivo molto vicino, ma dovrà necessariamente muoversi su Mortirolo e Gavia (e magari anche nella tappa di domani con arrivo a Peio Terme) per colmare gli oltre 5 minuti di ritardo da Arroyo. L'azzurro, inoltre, non è poi così lontano da Basso ed Evans (circa 3 minuti), quindi, se sottovalutato, potrebbe piazzare il colpo a sorpresa.

Insomma, con ogni probabilità questo imprevedibile Giro si deciderà quasi certamente nei chilometri finali della cronometro di Verona.

Federico Militello

Pittin: ''E' aumentato l'interesse verso la combinata nordica''


E' già proiettato sul futuro Alessandro Pittin, il campione che per la prima volta nella storia ha saputo portare in alto l'Italia nella combinata nordica con l'indimenticabile medaglia di bronzo di Vancouver. Come da me auspicato, i successi del carnico hanno effettivamente sortito l'effetto di diffondere questa meravigliosa disciplina tra la gente. ''Ho notato che dopo le Olimpiadi è aumentato l'interesse della gente nei confronti miei e della combinata. Questo è un fatto decisamente positivo'', ha affermato Pittin. Il 20enne di Cercivento guarda con ottimismo alla stagione 2010/2011, che culminerà con i prestigiosi Mondiali di Oslo: ''E' sicuramente l'appuntamento più importante dell'annata. Gli organizzatori hanno modificato il trampolino grande cambiandone il profilo, mentre quello piccolo è completamente nuovo. Visto che è stata aggiunta una gara in più al programma (la prova a squadre dal piccolo trampolino), sarà importante gestire bene le proprie energie''. Prima della competizione iridata del mese di febbraio, però, Pittin dovrà scalare ulteriori posizioni rispetto allo scorso anno nella classifica di Coppa del Mondo: ''Sarà molto importante fare bene in Coppa, dove il mio obiettivo sarà entrare tra i primi 10 nella graduatoria generale''. Il giovane talento tricolore sostiene che per incrementare la visibilità di questo sport sia necessario ''organizzare delle gare nelle grandi città, così come sta avvenendo nel fondo'', mentre ha dichiarato di essere rimasto affascinato dall'arrivo di tappa del Giro d'Italia sullo Zoncolan, dove era presente: ''Un'esperienza indimenticabile. Basso mi ha folgorato con la sua progressione, ma sono rimasto colpito anche dalla tenacia di Cadel Evans''.

Federico Militello

lunedì 24 maggio 2010

Brevi: News da Roland Garros e Mondiali di Ping-Pong


Tennis: come ormai consolidata consuetudine le ragazze azzurre ottengono sempre delle buone soddisfazioni. Sono 4, infatti, le italiane qualificate al secondo turno (in attesa di Camerin e Brianti, i cui impegni con Bartoli e Zvonareva appaiono proibitivi): Roberta Vinci ha sconfitto l'ostica transalpina Razzano per 7-5, 6-2 ed al prossimo turno sfiderà Flavia Pennetta; vittoria più sofferta del previsto per Francesca Schiavone, impostasi al terzo set per 6-4 sulla russa Kulikova; ha annullato ben 3 match point, infine, Tatiana Garbin, abile a superare nella frazione decisiva per 6-3 la tedesca Barrois. Eliminata, invece, Sara Errani: 1-6, 5-7 dalla kazaka Shvedova. In campo maschile, inoltre, delusione per le uscite di scena di Simone Bolelli (inattesa) e Paolo Lorenzi, rispettivamente contro lo spagnolo Andujar ed il tedesco Beck. Domani tocca a Seppi e Starace.

Tennis tavolo: sono iniziati ieri i Campionati Mondiali a squadre di Mosca. Le azzurre hanno sfidato prima l'inarrivabile Cina (perdendo per 3-0), successivamente la Gran Bretagna, sconfitta per 3-1 con le vittorie di Weng Lin Tan Monfardini, Nikoleta Stefanova (nella foto) e soprattutto della giovanissima Debora Vivarelli (che ha sostituito l'infortunata Wang Yu). La nazionale femminile, dunque, è in lizza per la qualificazione agli ottavi di finale. Domani match difficile contro l'Austria, che fa affidamento sulla fortissima Li Qianbing. Lottano per non retrocedere, invece, gli uomini: Bobocica, Rech Daldosso e Tomasi, infatti, sono stati superati per 3-0 sia dalla Russia che dalla Francia (contro i transalpini, però, è mancata la buona sorte, con tre incontri persi per 3-2). Non disperiamo: a livello Under15 Leonardo Mutti occupa la seconda posizione del ranking mondiale e fra 4-5 anni potrà davvero compiere delle grandi imprese, rivaleggiando magari anche contro la Cina. Domani gli azzurri attendono la Polonia, ultima spiaggia per evitare il girone-retrocessione.

Mountain Bike: dopo la prima vittoria in carriera ottenuta tre settimane or sono, Eva Lecner si è classificata settima nella prova di Coppa del Mondo di Offengurg, in Germania. Sul traguardo ha primeggiato la canadese Pendrel, ora nuova leader della classifica generale (520 punti), dove Eva è terza, staccata di 40 lunghezze. In campo maschile successo per il fuoriclasse francese Absalon, con Marco Aurelio Fontana undicesimo. Nelle retrovie il giovane talento tricolore Gerhard Kerschbaumer, campione del mondo juniores che, per fare esperienza, gareggia sin da ora con gli 'elite': il futuro è suo.

Federico Militello

Inizia l'ultima settimana del Giro: cosa dobbiamo aspettarci?


Il Giro d'Italia entra nella sua ultima e decisiva settimana: è attesa una battaglia campale, con Mortirolo e Gavia che rappresenteranno dei giudici supremi.
Domani si inizia con la terribile cronoscalata al Plan de Corones, 12 km micidiali (pendenze medie intorno al 12%, massime del 24%), gli ultimi 5 in sterrato. Difficile che si verifichino distacchi abissali: è molto diverso, infatti, scalare una simile vetta dall'inizio (per uno sforzo complessivo di circa 42 minuti), piuttosto che dopo oltre 200 km. Ivan Basso, dunque, sebbene si sia rivelato il migliore in salita, non necessariamente sarà il sicuro vincitore, ruolo che sembra toccare invece a Michele Scarponi e Cadel Evans, avvantaggiati in prove come questa dalla loro grande esplosività. Anche Vincenzo Nibali, ancora in corsa per il podio, potrebbe aspirare ad un'ottima prestazione. Correrà come al solito in difesa, invece, lo spagnolo Arroyo, il cui obiettivo sarà cedere non più di un minuto a Basso. Resta un'incognita Carlos Sastre, il quale, sebbene non al top della forma, deve essere tenuto in grande considerazione sino a Verona.
La Corsa Rosa, poi, si deciderà certamente venerdì e sabato, rispettivamente su Mortirolo e Gavia: due ascese tremende, cui seguiranno gli arrivi in salita dell'Aprica e del Tonale, molto più agevoli. Arroyo, l'attuale maglia rosa, ha sin qui perso mediamente 4 minuti nelle frazioni montuose e appare piuttosto improbabile che regga su due colli che hanno fatto la storia del Giro. Basso, se avrà la meglio sull'iberico, potrà limitarsi a controllare Sastre, mentre dovrà guardarsi dai possibili attacchi (anche in discesa) di Evans, molto pericoloso in vista della cronometro finale a Verona. Proprio nella città scaligera, se i distacchi saranno ancora risicati, si potrà vivere un finale al cardiopalma: in 15 km completamente piatti, infatti, sono possibili anche margini intorno ai 60-70 secondi. Il grande out-sider di questi ultimi giorni sarà Scarponi, il cui obiettivo principale resta il podio: il simpatico italiano potrebbe provare un'azione da lontano sul Mortirolo, cercando di ribaltare completamente la corsa.
Insomma, può succedere ancora di tutto: è un Giro davvero memorabile.

Federico Militello

'Italia, come stai?': i problemi della pallavolo italiana, la minaccia-Lorenzo per Rossi


La pallavolo maschile italiana ha toccato il fondo. Perdere per 3-0 in Turchia, contro una squadra modesta, carente dal punto di vista tecnico e senza tradizioni in questo sport, è davvero un colpo durissimo per il movimento del Bel Paese. A meno di miracoli (l'Italia dovrà battere per 3-0 Bielorussia, Romania e Turchia nel prossimo week-end, sperando che gli anatolici lascino per strada, oltre a quelli del match contro gli azzurri, altri due set: ipotesi alquanto improbabile, ma non si può mai sapere) gli azzurri saranno relegati ad uno spareggio di andata e ritorno nel mese di settembre, contro Lettonia o Grecia (i baltici hanno vinto il primo confronto per 3-2, ma la sfida decisiva sarà in casa degli ellenici. In entrambi i casi, comunque, si tratterà di avversari decisamente abbordabili), per agguantare in extremis la qualificazione agli Europei del 2011. Cerchiamo di capire i motivi della disfatta. Il volley italiano non è in una situazione così disastrosa come si può pensare: solo 2 anni fa (e non 15...) la nazionale sfiorava la medaglia a Pechino 2008. Non siamo più la squadra da battere come negli anni '90, tuttavia disponiamo di un potenziale che ci consente di giocarcela ad armi pari contro qualsiasi formazione. Questo significa che l'Italia, se concentrata ed in giornata di grazia, può sconfiggere anche il Brasile; se sottovaluta l'avversario, però, allora può certamente perdere anche contro la Turchia. Il materiale umano a disposizione del ct è buono (Fei, Mastrangelo, Birarelli, Parodi, Savani e Cernic) e, sebbene l'inizio sia stato disastroso, ritengo e auspico che sia ancora possibile una grande stagione tra World League e Mondiale casalingo. Ad Anastasi è imputabile la mancata convocazione (che pare definitiva) di Matteo Martino, unico giovane davvero talentuoso della nostra pallavolo, messo da parte per motivi oscuri. Stesso discorso per il libero Bari, al quale è stato preferito l'indeciso ed impreciso Marra. Questo 2010, con la competizione iridata in Italia, è un'occasione troppo grande per il volley tricolore, che può riportarci finalmente nell'olimpo di questa disciplina: non sprechiamola.

Nel Motomandiale preoccupa sempre più l'ascesa inesorabile di Jorge Lorenzo. L'iberico, infatti, ha sconfitto Valentino Rossi per la seconda volta consecutiva e, questo il dato più allarmante, lo ha fatto con una facilità quasi irrisoria: sorpasso agevole ed immediata fuga solitaria. L'impressione è che il 23enne di Maiorca abbia ormai raggiunto un notevole grado di maturità, grazie al quale riesce a sfoderare grande continuità di prestazioni, a discapito delle molteplici cadute del passato. Il fenomeno di Tavullia, da parte sua, sembra frastornato e quasi inerme davanti alla (forse inaspettata) crescita esponenziale dello spagnolo, di gran lunga il rivale più ostico che abbia mai incontrato in carriera. Insomma, il prossimo Gp del Mugello, per anni il regno incontrastato del Dottore, appare uno snodo cruciale per questo campionato, soprattutto in chiave psicologica: se Lorenzo riuscirà a superare Rossi anche in casa sua, allora si avvierà in pompa magna verso il titolo. Nei prossimi anni, comunque, sembra palese come il motociclismo italiano, dopo il ritiro dei totem Rossi, Biaggi e Capirossi, subirà una profonda involuzione ed i fasti del passato rimarranno, si spera per pochi anni, un sublime ricordo. In 125 (dove si coltivano i campioni del futuro), infatti, sono praticamente scomparsi i centauri italiani, che faticano sia ad entrare in zona punti che ad arrivare al traguardo. Serve un'immediata svolta: obbligatorio tornare ad investire sui vivai, privilegiando i giovani piloti italiani piuttosto che quelli stranieri.

Quanto al Giro d'Italia, che sta regalando un susseguirsi di magiche emozioni, vi invito tutti al prossimo lunedì per un vivace approfondimento sulla mitica Corsa Rosa.

Federico Militello

domenica 23 maggio 2010

Brevi: volley umiliato in Turchia. Buon debutto per la Pennetta al Roland Garros


Pallavolo: una sconfitta ai limiti della vergogna. L'Italia è stata sconfitta per 3-0 dalla Turchia nella terza partita del quadrangolare di qualificazione agli Europei 2011: ora, nel prossimo week-end a Gioia del Colle, anche vincere con un risultato netto contro Romania, Bielorussia e gli stessi anatolici potrebbe non bastare, a causa della differenza set. Si profila lo spettro dei play-off: una vera umiliazione per il volley nostrano. Certo, può aver influito la scarsa preparazione atletica degli azzurri. Tuttavia con giocatori come Fei, Mastrangelo, Cernic e Savani, avversari modesti come i turchi dovrebbero essere superati in scioltezza. Nella stagione del mondiale italiano, peggio di così non si poteva iniziare. Ora servono un'immediata reazione d'orgoglio e soprattutto un salutare bagno di umiltà.

Tennis: una formalità l'esordio di Flavia Pennetta al Roland Garros. L'azzurra, infatti, ha sconfitto con un periodico 6-2 la britannica Kethavong. Al prossimo turno la brindisina attende la vincente del match tra Roberta Vinci e la francese Razzano: auguriamoci di assistere ad un derby. In campo maschile lotta e passa il turno anche Fabio Fognini (6-1, 3-6, 2-6, 6-3, 6-3 contro il cileno Massu), mentre non ha avuto scampo Stefano Galvani contro il forte spagnolo Montanes, impostosi in tre rapidi set.

MotoGp: vittoria di Jorge Lorenzo nel Gp di Francia, trionfatore in solitario davanti a Valentino Rossi. L'iberico al momento sembra possedere una marcia in più del fenomeno di Tavullia, chiamato ad un pronto riscatto nel circuito amico del Mugello.

Scherma: prima ed inaspettata sconfitta per il Dream Team. La squadra femminile di fioretto, infatti, ha ceduto in finale alla Russia per 45-29 nella prova di Coppa del Mondo di San Pietroburgo. Dopo il record di 38 successi consecutivi, dunque, l'Italia deve rinunciare alla sua imbattibilità.

Federico Militello

Un'aquila vola sullo Zoncolan: Basso nella storia


Ivan Basso da solo sulla vetta dello Zoncolan. Una tappa epica, eroica, indimenticabile. Una frazione che nell'immaginario collettivo va ad affiancarsi a quella che nel 1998 vide duellare l'indimenticabile Pantani con il russo Tonkov. A 12 anni di distanza si è assistito ad un nuovo duello stellare, con il 32enne varesino che provava in tutti i modi a staccare il campione del mondo Evans. Con un ritmo infernale ed insostenibile, l'azzurro ha demolito progressivamente la resistenza del rivale, staccandolo ai -5 km dall'arrivo e trionfando in solitario con 1'19'' di vantaggio. Basso ha dato vita ad una corsa entusiasmante: tra due ali di folla e ben 150000 spettatori presenti, un'aquila ha spiccato il volo quando mancavano 8 km alla linea del traguardo. Solo Evans e Scarponi riuscivano a rispondere alle iniziali (e micidiali) accelerazioni del ciclista italiano, che continuava inesorabile la sua marcia verso l'infinito, verso la gloria. Poi prima il 30enne di Filottaro e poi l'australiano dovevano inchinarsi dinanzi alla supremazia del varesino. Con una progressione furiosa e devastante, il fuoriclasse varesino, digrignando i denti per la fatica, continuava a guadagnare secondi su tutti gli avversari. Poi l'arrivo, la vittoria tanto attesa, la gioia più grande dal rientro alle competizioni: Basso è tornato grande.
L'azzurro ora è terzo in classifica a 3'33'' dallo spagnolo Arroyo, in grande difficoltà nella giornata odierna (ha perso 4 minuti) ed a pochi secondi dall'australiano Porte, sempre più sfiancato da queste grandi salite: già nella cronoscalata di Plan de Corones il corridore della Liquigas proverà a limare ulteriori secondi dalla maglia rosa. Nella graduatoria generale Sastre, anche oggi poco brillante, insegue Basso a circa un minuto, poco davanti al tenace Evans, andato in crisi nel vano tentativo di rimanere a ruota dell'imprendibile Ivan. Applausi per un combattivo Vincenzo Nibali, il quale ha accusato 3 minuti, inevitabili però dopo l'immane impresa del giorno prima: l'Italia ha trovato un nuovo fuoriclasse, che per caratteristiche ricorda Felice Gimondi.
Bene anche Damiano Cunego, sbloccatosi mentalmente dopo alcune stagioni buie: il Piccolo Principe sta tornando protagonista in un ciclismo finalmente pulito e libero dagli incubi del doping.
4 vittorie in 4 giorni per i ciclisti azzurri, eloquente risposta nei confronti di coloro (davvero tanti) che troppo frettolosamente avevano parlato di crisi.
Oggi, però, questo sport ha la faccia stanca ma felice di Ivan Basso, che ha regalato un'emozione unica, indelebile: queste sono le imprese che tanto fanno bene al ciclismo, in grado di avvicinare la gente a questo meraviglioso sport. Imprese che entrano con pieno merito nella leggenda.

Federico Militello

Brevi: Vezzali aliena, Verde convince nel judo


Scherma: un'aliena! Valentina Vezzali continua a macinare successi in Coppa del Mondo ed anche a San Pietroburgo il suo fioretto ha lasciato il segno. In finale la fuoriclasse jesina ha sconfitto per 15-14 la grande rivale coreana Nam, già superata nella finale olimpica di Pechino 2008. Per l'asiatica Valentina rappresenta certamente l'incubo più ricorrente che turba le sue notti. In Russia, al contrario della recente consuetudine, l'Italia non ha monopolizzato il podio, anzi Errigo e Trillini sono state eliminate ai quarti di finale, al primo turno, invece, Salvatori e Granbassi. Quest'ultima sembra sempre più distante dalla scherma di alto livello, essendo sempre più concentrata sulla carriera giornalistica.

Judo: Elio Verde, recente vincitore del bronzo europeo, si è classificato in seconda posizione nel Grand Slam di Rio de Janeiro, tappa di Coppa del Mondo che assegna già importanti punti validi per il ranking di ammissione a Londra 2012. Il campano, nel cammino verso la finalissima, ha prevalso su atleti di valore come lo spagnolo Uriarte ed il giappone Ebinuma, prima di arrendersi al russo Gadanov. Buoni anche i quinti posti di Rosalba Fornaciti e Giulia Quintavalle.

Beach Volley: convincente prova per i fratelli Ingrosso contro i campioni del mondo tedeschi Brink-Reckermann. Negli ottavi del World Tour di Roma, infatti, gli azzurri sono stati eliminati con il punteggio di 2-0, mostrando tuttavia delle buone qualità.

Federico Militello

sabato 22 maggio 2010

Estasi Inter, l'Italia gioisce


L'Inter è Campione d'Europa per la terza volta nella storia, 45 anni dopo l'ultimo successo. Il 2-0 sul Bayern (doppietta di Milito) è un risultato inappellabile, che testimonia il netto predominio della squadra milanese, superiore sotto tutti i punti di vista: è apparsa chiara, infatti, la netta supremazia tecnico-tattica nei confronti dei tedeschi. Josè Mourinho ha saputo sapientemente imprimere alla propria formazione una mentalità internazionale, che ha portato l'Inter a ben figurare su campi prestigiosi come Stamford Bridge e Camp Nou. Una vittoria, dunque, decisamente meritata. E' il trionfo di Javier Zanetti, capitano coraggioso che a 37 anni ha raggiunto l'obiettivo inseguito per una vita; è l'apoteosi di Diego Milito, diventato a quasi 31 primavere il più grande e letale cannoniere del mondo; è il capolavoro di un gruppo che, strada facendo, ha capito di poter realizzare qualcosa di veramente importante. Ed è anche uno strepitoso successo per l'Italia intera. Il nostro Paese, infatti, ha diversi motivi per gioire: 1) con la vittoria neroazzurra la Germania è stata nuovamente superata nel ranking Uefa, dunque nella prossima Serie A saranno ancora 4 le formazioni che si qualificheranno in Champions 2) l'Italia ha raggiunto la Spagna nel numero di trionfi in Coppa dei Campioni/Champions League (12) 3) un'affermazione di tale portata non può che far bene al prestigio dell'intero calcio italiano, troppo spesso criticato a dispetto dei frequenti trionfi.
L'11 luglio 1982 l'Italia si laureò campione del mondo prevalendo per 3-1 sulla Germania proprio al Santiago Bernabeu. 28 anni dopo Madrid sorride di nuovo al tricolore e la notte si tinge di nero-azzurro. L'Europa si inchina ad un'Inter epica.

Federico Militello

venerdì 21 maggio 2010

Brevi: Belletti a braccia alzate a Cesenatico. Bene il beach volley


Giro d'Italia: splendida vittoria per Manuel Belletti nella tappa di Cesenatico. Il 24enne romagnolo si è imposto sulle strade di casa, le stesse dell'indimenticato Pirata Marco Pantani. Secondo successo azzurro e prima risposta a coloro che troppo frettolosamente additavano il ciclismo italiano in crisi. Domani il Monte Grappa: anche si distante dal traguardo (40 km), esistono le possibilità di attaccare per creare solchi importanti.

Beach Volley: ottimo nono posto per Greta Cicolari e Marta Menegatti nel Grand Slam di Roma, sconfitte agli ottavi dalle campionesse del mondo americane Kessy-Ross per 2-0 (21-17, 21-14). Continua, invece, il sogno dei fratelli Ingrosso, che in serata affronteranno gli statunitensi Keenan-Jennings. E' terminata nel girone eliminatorio, invece, la prima avventura sulla sabbia di Alberto Cisolla.

Pallavolo: questa sera la nazionale maschile di Andrea Anastasi affronterà la Bielorussia in un match valido per le qualificazioni agli Europei del prossimo anno. Tornano in azzurro Fei e Mastrangelo, debuttano i promettenti Zaytsev, Buti e Maruotti. Non convocato, invece, Martino, che sembra non rientrare nei piani del ct.

Federico Militello

giovedì 20 maggio 2010

Pozzato Fratello d'Italia!


Un baluardo tricolore si è issato per salvare l'onore della Patria, assalita dai continui attacchi stranieri: Filippo Pozzato, il Salvatore azzurro. Il campione italiano ha regolato sul traguardo di Porto Recanati un gruppetto di 10 fuggitivi, tra i quali Cunego, Garzelli, Scarponi, Basso e Nibali! E' un Giro pazzo, imprevedibile ed impronosticabile: ogni giorno, anche in frazioni apparentemente 'tranquille', sta succedendo di tutto. Oggi tutti i big italiani, dopo il mega-flop di ieri, si sono mossi addirittura su un Gpm di 3a categoria, riuscendo a guadagnare 10 secondi sul plotone della maglia rosa. Se accade questo in una tappa quasi pianeggiante, immaginiamoci a quale spettacolo potremo assistere sulle Alpi. Allo stato dei fatti, con decine di minuti da colmare nei confronti del leader della corsa, Basso e compagnia non hanno più nulla da perdere e davanti a loro si prospetta una sola tattica: attaccare, sempre ed comunque. Già sabato sul Monte Grappa si scatenerà una cruenta battaglia. La vittoria odierna di Pozzato premia un corridore forte ma spesso fortunato (nelle classiche del Nord è stato debilitato da un virus intestinale), che rappresenta insieme a Cunego il miglior esponente azzurro per le corse di un giorno. L'Italia s'è desta: che sia l'inizio della riscossa tricolore?

mercoledì 19 maggio 2010

Fuga bidone al Giro: Sastre 'vede' la maglia rosa


In questo Giro d'Italia imprevedibile e spettacolare, dove continuano ad accadere colpi di scena imponderabili, non poteva di certo mancare la fuga-bidone. Nella tappa da Lucera a l'Aquila un plotone di ben 56 corridori ha preso nettamente il largo sin dai chilometri iniziali. Tra gli uomini in fuga lo spagnolo Carlos Sastre, che accusava ben 10 minuti dalla maglia rosa Vinokurov prima della frazione odierna, l'australiano Richie Porte e l'iberico Arroyo Duran. Attardati, invece, tutti gli uomini di classifica, Basso e Nibali compresi. Il vantaggio dei fuggitivi ha assunto proporzioni inimmaginabili, aggirandosi anche intorno ai 18 minuti e riducendosi a 13 sulla linea del traguardo (dove si è imposto il russo Evgeny Petrov). La Rivoluzione Copernicana della classifica è servita: la nuova maglia rosa è Porte, Arroyo insegue a 1'42'', Sastre è ottavo a 7'09''. Per quest'ultimo il Giro sembra davvero vicino: il 35enne di Madrid non dovrebbe aver problemi a colmare il gap dai ciclisti che lo precedono in classifica sulle temibili salite del'ultima settimana, mentre il vantaggio su Vinokurov, Evas e Basso si attesta rispettivamente sui 2'49'', 4'01'' e 4'40''. Evidentemente troppi e soprattutto difficilmente colmabili sulle montagne, il terreno preferito dello spagnolo. I corridori azzurri sono praticamente scomparsi dall'alta classifica, con il solo Valerio Agnoli quinto a 4'41'' (ma speranze di podio pari a zero). E' tramontato, dunque, il sogno di vedere un italiano in maglia rosa a Verona. Questo Giro è sempre più straniero ed il tricolore fatica anche solo ad aggiudicarsi una singola tappa. Per i bilanci aspettiamo il 30 maggio, anche se l'orizzonte è sempre più fosco.
I grandi bocciati di giornata sono Basso e Vinokurov: il varesino, avendo a disposizione la miglior squadra, non avrebbe dovuto lasciar spazio ad una fuga così numerosa, mentre il kazako ha subito troppo passivamente la corsa. Scusabile, invece, Cadel Evans, il cui team è davvero inadeguato per un ciclista che ambisce al gradino più alto del podio. Onore, invece, a Carlos Sastre: sembrava spacciato e si è inventato una fuga d'altri tempi, che passerà alla storia. Il 35enne scalatore iberico potrebbe essere il vincitore più anziano della storia della corsa rosa: il record, infatti, appartiene a Fiorenzo Magni, che vinse a 34 anni e 4 mesi nel 1954.

Federico Militello

martedì 18 maggio 2010

Gli Azzurri assaporano il miracolo, ma retrocedono in B


Italia, che peccato! Gli Azzurri dovevano vincere contro i maestri americani per raggiungere la salvezza e l'impresa è stata solo sfiorata. Nel terzo quarto, infatti, la selezione tricolore conduceva addirittura per 2-1 e la realizzazione del sogno sembrava prendere corpo. L'illusione, però, è durata appena 15 minuti, quando, approfittando di un'espulsione subita da Trevor Johnson, gli Usa hanno agguantato il pareggio che trascinava il match ai supplementari. A quel punto, con la Francia vittoriosa 5-3 sul Kazakistan, l'Italia era matematicamente retrocessa e cedeva infine ai rigori (3-2 il risultato finale). Le reti azzurre sono state messe a segno da Scandella e Margoni.
Quella odierna è stata la partita dei rimpianti: il vero potenziale del team di Rick Cornacchia si è potuto ammirare solo contro Kazakistan e Stati Uniti, quando gli italiani hanno espresso finalmente un gioco convincente e grintoso. Nella prossima stagione l'obiettivo sarà ovviamente l'immediato ritorno in massima serie: questa Italia merita la serie A.

lunedì 17 maggio 2010

'Italia, come stai': sorride il taekwondo, hockey ghiaccio ad un passo dal baratro


Il taekwondo è un'arte marziale entrata a far parte del programma olimpico da Sidney 2000, dunque in un periodo relativamente recente. L'Italia ha da subito potuto contare su ottime individualità ed il primo metallo a cinque cerchi è stato agguantato da Mauro Sarmiento a Pechino 2008 (argento). Ora la strada verso Londra 2012 sembra indurre all'ottimismo. Le certezze sono rappresentate dal neo-campione d'Europa Carlo Molfetta, da una sempre continua Veronica Calabrese e dallo stesso Sarmiento. Da tenere sotto osservazione anche la promettentissima Roberta Ramazzotto. Questo sport, dunque, continua il suo interessante percorso di crescita.

L'hockey sul ghiaccio azzurro, salvo improbabili ed imponderabili eventi (già descritti da me in precedenti articoli), è vicinissima al baratro della retrocessione. Un peccato, poiché il potenziale della formazione tricolore era certamente di un valore maggiormente elevato. Cosa è mancato a questa nazionale? Certamente fantasia ed imprevedibilità: John Parco paga dazio all'età, Giulio Scandella, il giocatore più talentuoso, non ha mostrato le consuete giocate offensive, in parte condizionato dal lungo stop per infortunio subito in questa stagione. Se, come ormai appare quasi scontato, si verificherà la retrocessione in serie B, dal prossimo anno sarà necessario procedere ad un deciso rinnovamento della formazione, soprattutto nel reparto avanzato, dove i gol sono arrivati con il contagocce: Bernard, Kostner e Insam gli atleti su cui puntare, senza dimenticare le possibili naturalizzazioni di Borrelli e Sirianni. Per aumentare il livello del nostro hockey, tuttavia, occorrerebbe diffondere questa disciplina in tutta l'Italia, organizzando tornei e manifestazioni in grandi città come Milano, Roma, Napoli e Torino. Sino a quando questo sport manterrà una connotazione provinciale (Alto Adige e Veneto), allora sarà molto arduo emergere.

Capitolo motori. In Superbike Max Biaggi dovrà sudare molto per conquistare il suo quinto titolo mondiale. Leon Haslam, infatti, si è rivelato ancora una volta un centauro affidabile e valoroso, la cui grande qualità risiede nella costanza di rendimento: il britannico, infatti, non ha praticamente commesso errori in questa prima fase di stagione, giungendo sempre in zona-punti. Il rivale dell'italiano non sarà velocissimo e talentuoso come l'ex-iridato Ben Spies, tuttavia è abile nel trarre sempre il massimo da ogni situazione. Il Corsaro da parte sua ha disputato un Gp accorto, cercando (riuscendoci) di limitare i danni. Sul circuito sudafricano, tortuoso e privo di grandi staccate in fondo ai rettilinei, l'Aprilia non ha potuto usufruire delle sue qualità motoristiche, ma dalla prossima gara di Salt Lake City il mitico pilota romano dovrebbe tornare all'arrembaggio del rivale inglese.

In Formula1 mi sento di bocciare (senza attenuanti) l'avvio di campionato di Fernando Alonso. Il pilota iberico, su 6 gran premi sin qui disputati, ne ha falliti 2 per errori grossolani ed evitabilissimi: 1) la partenza anticipata in Cina; 2) lo schianto nelle prove libere a Montecarlo. Certo, le grandi (e fortunate) rimonte (è bene sottolineare che ieri le vetture sorpassate erano di ben 5 secondi più lente) hanno in parte limitato i danni, ma ciò non toglie che un campione tanto conclamato come lo spagnolo non debba permettersi simili passi falsi. Al momento, con una Red Bull nettamente superiore, è sconsigliabile perdere simili occasioni: a Monaco, infatti, il potenziale della Ferrari era da prime due piazze. Alonso, inoltre, appare troppo nervoso in alcune circostanze troppo e proprio la mancanza di tranquillità lo porta a commettere degli sbagli. In grande forma l'australiano Webber, reduce da due successi consecutivi: prima di fare paragoni con Mansell e Senna (come fatto dagli organi di stampa), però, è opportuno attendere ulteriori riscontri. Resta tutto sommato un campionato incertissimo ed aperto ad ogni soluzione: sarà decisiva la continuità in zona-podio.

Federico Militello

domenica 16 maggio 2010

Brevi: motori, scherma ed il ritorno di Howe


Rugby femminile: le azzurre si fermano al secondo nella Coppa Europa, sconfitte in finale dalla Spagna per 31-13 (12-6 al termine del primo tempo). L'Italia, dopo il brillante Sei Nazioni in cui aveva prevalso sul Galles e pareggiato con la Scozia, ha schierato molte giovani al debutto internazionale, confermando la crescita del movimento rugbistico del gentil sesso.

Scherma: questa disciplina non smette di regalare grandi soddisfazioni. Nella prova di Coppa del Mondo a Tokio, Valerio Aspromonte si è classificato in seconda posizione nel fioretto individuale. Eliminati ai sedicesimi, invece, Baldini e Cassarà. Nella competizione a squadre, invece, l'Italia ha concluso ai piedi del podio.

Superbike: un quarto ed un terzo posto per Max Biaggi nel Gp del Sud Africa. Il Corsaro è ora distante 15 punti dalla vetta della classifica iridata: Haslam, infatti, ha ottenuto un primo ed un terzo posto. Il circuito poco si addiceva alle qualità motoristiche dell'Aprilia, essendo pressoché assenti dei lunghi rettilinei: tra due settimane a Salt Lake City la situazione dovrebbe cambiare in favore della Casa si Noale.

Formula1: il settimo posto di Fernando Alonso è certamente un risultato apprezzabile dopo la partenza dai box. Resta un eloquente dato di fatto: su 6 Gp, l'iberico ne ha falliti 3 per errori propri. In vetta al Mondiale salgono Vettel e Webber, quest'ultimo autorevole vincitore della competizione odierna. La lotta per il titolo, tuttavia, resta apertissima.

Atletica: Andrew Howe tornato a gareggiare nei 100 metri ai Campionati di Società. L'azzurro ha vinto in 10.29, con vento superiore alla norma (+3.7). ''Sono contento, ho accusato un po' di dolore al tendine, ma è lo stesso che sento in allenamento. Per i primi di giugno spero di tornare a saltare. Credo che mi cimenterò anche in un 400'', le parole del talento italiano al termine della competizione.

Federico Militello

Hockey ghiaccio: ecco le combinazioni favorevoli per la salvezza


La nazionale maschile di hockey sul ghiaccio ha sconfitto oggi per 2-1 il Kazakistan (gol di Borgatello e Souza) nella seconda giornata del Relegation Round. Tuttavia, dopo la cocente sconfitta subita ieri (sempre per 2-1) dalla Francia, per la permanenza in massima serie sarebbe necessario un miracolo, considerando che i nostri prossimi avversari saranno gli Stati Uniti. Ecco cosa dovrebbe accadere affinché l'Italia raggiunga la salvezza:
1) Deve battere gli Stati Uniti nei 60 minuti di gioco. In questo caso la Serie A sarebbe certa, senza attendere l'esito del match tra Francia e Kazakistan. Ovviamente, però, questa è l'ipotesi più improbabile, poiché la formazione a stelle e strisce, seppur in tono minore a questi mondiali tedeschi, appare decisamente superiore agli azzurri;
2) L'Italia perde con gli Usa all'overtime ed il Kazakistan batte la Francia nei tempi regolamentari con qualsiasi risultato: anche questa possibilità è molto difficile che si realizzi;
3) L'Italia perde con gli Usa nei tempi regolamentari ed il Kazakistan prevale sulla Francia per 1-0, ma solo nei 60 minuti;
4) Il Kazakistan batte la Francia 2-1 e l'Italia perde con gli Usa con meno di 4 gol di scarto, oppure con tre gol di differenza, ma segnando almeno una rete (4-1, 5-2, etc.).

Insomma, la selezione di Rick Cornacchia si ritrova in una posizione quasi disperata, con più di mezzo piede in serie B (al 90% sarà retrocessione). Lo sport, però, ci ha sempre abituato ad eventi imprevedibili alla vigilia e credere nell'impresa non costa nulla.

Federico Militello

sabato 15 maggio 2010

Molfetta implacabile: è Campione d'Europa!


Nell'ultima giornata dei Campionati Europei di Taekwondo a Mosca, l'italiano Carlo Molfetta ha conquistato una straordinaria medaglia d'oro, laureandosi campione continentale per la prima volta in carriera. Dopo l'argento ai Mondiali del 2009, il 26enne romano ha ottenuto la medaglia del metallo più pregiato al termine di una competizione esaltante, nella quale si è disimpegnato con classe, abilità e maestria. L'azzurro ha superato negli ottavi di finale per 16-5 il cipriota Kyriakos, mentre nei quarti non ha incontrato problemi contro il greco Konstantinos (9-2). Dopo aver prevalso in semifinale sullo spagnolo Aguado Garcia, il forte atleta italiano ha asfaltato nell'atto finale per 6-1 il francese Bata. Insomma, un percorso netto e senza incertezze, che ha premiato indubbiamente il combattente migliore. L'Italia, dunque, festeggia la seconda medaglia della rassegna continentale dopo il bronzo di Veronica Calabrese: è certamente positivo il bilancio tricolore sul suolo moscovita.

Federico Militello

Evans, una prova di forza. Nibali e Basso a picco nel fango


Pioggia, vento e fango: la frazione odierna ha fatto più selezione di una tappa alpina. Il tragitto con alcuni chilometri in sterrato ha dato vita ad una prova da anni '40, con i corridori completamente avvolti dalla fanghiglia ed irriconoscibili nelle loro divise: un percorso tale poco si addice ad una grande corsa a tappe, essendo più indicato per una classica. Lo spettacolo, tuttavia, non è di certo mancato. Quattro sono i dati di fatto emersi dalla corsa disputata in Toscana:
1) Cadel Evans è in forma debordante ed in salita sembra procedere con una marcia in più rispetto ai rivali. A questo punto il vero favorito per il Giro è il campione del mondo australiano, anche se occorrerà valutare la sua tenuta nella temibile ultima settimana.
2) Alexandr Vinokurov, nuovamente in maglia rosa, sta sfruttando in pieno delle frazioni ampiamente adatte alle sue caratteristiche, riuscendo a mettere del fieno in cascina in vista delle montagne. Su cime come Zoncolan e Mortirolo, però, dovrebbe soffrire.
3) Carlos Sastre abbandona definitivamente i sogni di gloria: la vittoria del Giro, con i 5 minuti accusati oggi, è diventata una pura utopia. Una debacle prevedibile, con l'iberico, leggero e poco potente, assolutamente inadatto ad affrontare le asperità odierne.
4) L'Italia è uscita con le ossa fracassate da questa 7ma frazione. Nibali, caduto ai -33 km in un tratto in discesa, è stato bersagliato dalla sfortuna, mostrando comunque una buona condizione nel disperato inseguimento ai primi: il siciliano avrebbe potuto reggere l'andatura di testa senza l'inconveniente della scivolata. Malissimo, invece, Ivan Basso, che ha fatto davvero fatica nei tratti in sterrato; il varesino, inoltre, non ha convinto neppure in salita: con queste premesse la maglia rosa resterà un miraggio. Ad un passo dal successo di tappa si è fermato Damiano Cunego, ormai da troppo tempo distante da un'affermazione di prestigio. Insomma, la corsa a tappe italiana sta assumendo sempre più dei forti connotati stranieri.

Domani arrivo in salita al Terminillo: probabile un nuovo attacco da parte di Cadel Evans.

Federico Militello