Federica Pellegrini, la stella cometa dei campionati italiani di nuoto. Oltre alla fuoriclasse veneta, infatti, si è visto veramente poco. Il ritorno ai vecchi costumi ha ridimensionato tutti salvo la stessa Pellegrini ed un rinato Filippo Magnini. Fede ha ottenuto il miglior tempo mondiale stagionale nei 200 e nei 400 sl, mentre anche negli 800, specialità per lei nuova, ha fornito delle ottime indicazioni. In vista di Londra 2012 dovrebbe aggiungere al suo programma anche i 100, per provare a vincere in tutte le distanze del crawl. Un po' troppo? Non per lei. Dopo aver conquistato ori olimpici e mondiali, la Pellegrini sta cercando giustamente nuovi stimoli per diventare la nuotatrice più forte di tutti i tempi, una sorta di Phelps al femminile. La sfida è davvero ambiziosa, ma la 21enne di Mirano possiede tutte le doti per realizzare un'impresa titanica. Magnini, invece, si è imposto nei 200 sl, mentre ha dovuto rinunciare ai 100 a causa dell'influenza: a Budapest lotterà per il titolo. Proprio in questa gara si sono viste le cose migliori dai giovani: Orsi (il più talentuoso, un portento anche nei 50), Dotto e Leonardi sono atleti di valore, già pronti per competere a livello mondiale sia a livello individuale che, soprattutto, in staffetta. Faticano ad emergere, tuttavia, i vari Di Tora, Lestingi, Giorgetti, Colbertaldo e Natullo, da anni indicati come grandi promesse e ancora non in grado di compiere un vero salto di qualità a livello internazionale. Tra le donne, Pellegrini a parte, si è rivista una Filippi discreta nei 200 dorso, anche se in palese ritardo di condizione. Ancora troppo acerba, invece, Silvia Di Pietro, mentre per il resto non si intravedono grandi talenti al femminile (la Scarcella ha patito molto il costume in tessuto, finendo addirittura ottava nei 100 rana).
All'Amstel Gold Race i ciclisti italiani sono stati finalmente protagonisti. La notizia più importante riguarda Damiano Cunego, che ha pienamente smaltito la gastroenterite e sarà tra i candidati al successo alla Freccia Vallone e, soprattutto, alla Liegi-Bastogne-Liegi. Molto bene anche Gasparotto, Nibali, Marcato e Gavazzi. Nel Giro di Turchia, inoltre, ha trionfato Giovanni Visconti, mentre si è affermato in una tappa (la prima da professionista) il giovane Elia Viviani (21 anni), talento della pista (punta all'oro nell'omnium a Londra 2012) che farà grandi cose anche su strada (è un passista dotato di un grande spunto in volata, un uomo da classiche insomma). Insomma, il ciclismo italiano non è affatto in crisi, anzi fanno ben sperare i progressi dei giovani (oltre a quelli citati, anche Modolo, Oss e Ginanni). In attesa poi del Giro d'Italia, dove Basso e Pellizzotti faranno scintille. Peccato, infine, che Riccardo Riccò sia costretto ad un ulteriore anno di Purgatorio, nel quale disputerà solo gare di seconda fascia (domani sarà al via del Giro del Trentino): nel ciclismo la legge non sempre è uguale per tutti. L'età (26 anni) è fortunatamente dalla sua parte, quindi avrà tempo e modo di rifarsi.
Sono terminati i Campionati Europei di lotta ed il bilancio italiano è complessivamente positivo (i migliori piazzamenti sono stati i quinti posti di Anthony Fasugba e Valentina Minguzzi). A differenza che nelle passate edizioni, l'Italia ha reso meglio nella lotta libera rispetto a quella greco romana. In crescita il settore femminile. Al momento il panorama della lotta azzurra può essere così rappresentato: abbiamo alcuni atleti di valore in grado di giocarsi medaglie a Mondiali ed Olimpiadi (Minguzzi, oro a Pechino 2008, e De Paola, che erano assenti per infortunio, oltre che V. Minguzzi, Fasugba e Timoncini), tuttavia il livello medio di tutta la squadra è piuttosto distante da quello delle nazioni di vertice, ovvero Russia e Azerbaijan. La geografia di questo sport millenario, nato nell'antica Grecia e diffusosi come un'arte ludica anche tra i Romani, si è spostata ad Est e proprio sui talenti dell'Europa Orientale potrebbe puntare l'Italia nei prossimi anni: nelle categorie juniores, infatti, brillano delle giovani promesse come Anton Scevchenko, Jonathan Cassar e Volodymyr Petruk, figli di stranieri, ma cittadini italiani a tutti gli effetti.
Continua ad agguantare medaglie la nazionale italiana di ginnastica ritmica, già campione del mondo nel 2009. Questa volta agli Europei di Brema sono arrivate 3 medaglie: 2 argenti (nel concorso generale e ai 3 nastri e 2 funi) ed un bronzo (nella prova dei 5 cerchi). Se in futuro non si verificheranno furti come a Pechino 2008 (quando la Cina dal nulla vinse un'immeritata medaglia), allora le farfalle azzurre raggiungeranno sicuramente la posizione che meritano a Londra 2012: il podio.
Nel tennis continua l'ottimo momento di forma delle azzurre, con Francesca Schiavone che ha trionfato nel torneo di Barcellona sconfiggendo in finale Roberta Vinci. Sabato inizierà la semifinale di Fed Cup contro la Repubblica Ceca, dove saremo favoriti (in settimana ci sarà lo speciale su questa sfida).
Federico Militello
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