Come da pronostico l'Italia festeggia due vittorie nella prima giornata di semifinale contro la Repubblica Ceca ed accarezza ormai il sogno della quarta finale di Fed Cup negli ultimi 5 anni. Ha faticato più del lecito Flavia Pennetta contro Lucie Hradecka, vincitrice per 6-4, 7-5 dopo 1 ora e 40 minuti di gioco. La campionessa del mondo brindisina si è trovata in svantaggio per 4-1 in entrambi i set, a causa del gioco aggressivo dell'avversaria e di un numero eccessivo di errori gratuiti. Come spesso le accade, però, proprio nel momento di difficoltà ha saputo ritrovare la retta via e da vera fuoriclasse, elevando il proprio livello di gioco, ha saputo ribaltare l'incontro in suo favore. ''All'inizio ero molto tesa perché la prima partita è sempre molto importante. Ho sofferto il suo gioco: non dava ritmo ed accelerava improvvisamente. Alla fine sono contenta di aver portato a casa il punto nonostante non abbia espresso il mio miglior tennis'', le parole di Flavia nel dopo gara.
Nel secondo incontro, inoltre, Francesca Schiavone ha letteralmente spazzato via la n.1 ceca, Lucie Safarova, concedendole appena 2 games: perentorio il 6-0, 6-2 finale. La Leonessa ha mostrato il meglio del proprio repertorio, disputando un match eccellente: ancora una volta la maglia azzurra l'ha trasformata in una belva feroce che assale e divora le avversarie (''potevamo giocare per altre 6 ore, ma oggi contro di me non c'era proprio niente da fare''). Proprio tale aspetto piace maggiormente di queste ragazze, ovvero l'amore verso la propria nazionale, un sentimento che prevarica anche sugli interessi personali (la Pennetta nello scorso mese di novembre rinunciò al Masters di Bali per non mancare nella finalissima con gli Usa). Da queste fantastiche tenniste dovrebbero trarre insegnamento anche i colleghi maschi, Andreas Seppi in primis (che ha invece rinunciato all'azzurro).
Oggi le azzurre hanno vinto e convinto, domani proveranno ad aggiungere un nuovo ed indimenticabile capitolo allo loro fantastica antologia della Fed Cup.
Federico Militello
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