martedì 27 aprile 2010

Intervista esclusiva a Petra Zublasing, campionessa del tiro a segno


Petra Zublasing,20enne altoatesina di Appiano San Michele, è la grande speranza del tiro a segno femminile italiano. Lo scorso anno si è affacciata alla ribalta internazionale con uno splendido argento agli Europei di Milano ed una medaglia del medesimo metallo ai Giochi del Mediterraneo. Quest'anno una giornata-no l'ha privata di un altro grande risultato nella rassegna continentale di Meraker, in Norvegia, tuttavia alcuni giorni fa Petra ha stabilito il nuovo record italiano nella carabina 10 metri con l'importante punteggio di 400 punti (che quasi sempre vale un podio ai Mondiali ed alle Olimpiadi). Insomma, la scalata al trono olimpico prosegue spedita.

Dopo gli straordinari piazzamenti dello scorso anno, in questa stagione non sei riuscita ad esprimerti al meglio agli Europei: per quale motivo?
Gli Europei sono stati una gara strana. Ero arrivata in forma ed in fiducia. Il giorno prima della gara, durante l'allenamento ufficiale dove si prova la pedana di tiro, ero abbastanza in crisi perché il pavimento era troppo morbido per la mia posizione. Comunque non voglio cercare scuse, durante la gara mi sentivo una principiante, come se usassi la carabina per la prima volta. Fu una giornata nera, tuttavia utile per ripartire con ancora più grinta.

In estate, però, ci saranno i Mondiali: punti al riscatto? Come ti stai preparando?
Vorrei tornare in piena forma in vista della competizione iridata. Durante la preparazione sarà molto indicativo il test nella gara di Coppa del Mondo di Fort Benning. Ho adottato dei cambiamenti nella posizione di tiro e voglio vedere quali saranno i risultati in una prova ufficiale.

Che cosa rappresenta per te Londra 2012?
Per me le Olimpiadi londinesi rappresentano un sogno. Mi piacerebbe partecipare, anche se per ora non rappresentano un chiodo fisso. Mancano ancora oltre 2 anni e nel tiro a segno possono accadere tante cose.

Il tiro a segno italiano, grazie a te, Niccolò Campriani e Mauro Badaracchi, sta tornando grande per merito dei giovani: si è investito bene su questa disciplina? Vedremo emergere nuovi talenti nei prossimi anni?
Il problema del mio sport è la poca visibilità, poiché non è molto conosciuto dalla gente. Tuttavia possiamo contare su qualche astro nascente a livello juniores. Ci sarebbe una sola cosa da correggere: piuttosto che misurarci spesso con i tiratori italiani, dovremmo sfidare più assiduamente gli atleti del resto del mondo perché è lì che noi vogliamo imporci.

Cosa consiglieresti per rendere questo sport più seguito?
Secondo me dovremmo renderlo più interessante, magari con della musica e con degli speaker che raccontano le fasi di gara. Una cosa del genere è avvenuta a Brescia per la Team Cup ed ha ottenuto un buon successo. Insomma, è necessario movimentare l'ambiente, altrimenti per uno spettatore la competizione può risultare abbastanza noiosa.

Come ti sei avvicinata al tiro a segno? A quanti anni hai cominciato a praticarlo?
Ho iniziato con il tiro a 12 anni, abbastanza tardi, quindi, rispetto a tanti altri. Si è trattato di una pura casualità: nel mio paese organizzavano una piccola gara e, spinta dalla curiosità, decisi di parteciparvi, nonostante mio padre fosse contrario. Dopo aver insistito a lungo, alla fine lo convinsi: fu subito una grande passione per me.

Come si svolgono i tuoi allenamenti?
Si concentrano in determinati periodi: diciamo che si alternano settimane di lavoro intenso ad altre di riposo. Esistono, inoltre, diversi tipi di allenamento: o si svolge una prova controllata, con tempi e numeri tipici di una vera gara, oppure ci si concentra su alcuni aspetti tecnici specifici. Non mancano neppure, ovviamente, gli esercizi per la mente e la concentrazione.

Descrivi in poche parole chi è Petra Zublasing.
Io sono una chiacchierona e non mi fermerei mai di parlare. A casa mi piace molto leggere ed ascoltare la musica, mentre adoro proprio tanto mangiare e dormire. Come tutte le donne amo molto le coccole, anche se in gara sono molto decisa per battere tutte le più forti. Il mio obiettivo è migliorare sempre.

Federico Militello

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