Sono iniziati a Londra, seppur con un giorno di ritardo, i Campionati Europei di ginnastica artistica maschili. Non sono presenti le nazionali di Russia, Bielorussia, Ucraina, Georgia ed Israele, impossibilitate ad approdare nell'antica provincia romana di Britannia a causa del noto disagio aereo provocato dal vulcano islandese. L'Italia ha ottenuto la finale nel concorso generale a squadre ed è un risultato significativo: oltre all'assenza di Igor Cassina, che si concentrerà sulla preparazione per i prossimi mondiali, la squadra azzurra si è vista privata del proprio miglior interprete a livello all round, Enrico Pozzo, che ha accusato un fastidio alla caviglie in fase di riscaldamento (i successivi accertamenti hanno escluso fratture e lo staff medico cercherà di recuperarlo per la finale di domani). Nel momento di difficoltà, tuttavia, si sono ben distinti i veterani Matteo Morandi ed Alberto Busnari, oltre che, soprattutto, i giovani Paolo Ottavi e Paolo Principi: finalmente, dopo almeno 7 anni, l'Italia torna a lanciare degli atleti di buone prospettive. Alla fine la nazionale tricolore si è installata in sesta posizione nella classifica finale delle qualificazioni; in testa la Francia. Domenica, inoltre, sarà la volta delle finali individuali. Tre saranno gli azzurri che parteciperanno all'atto finale, con grandi speranze di podio agli anelli. Morandi, infatti, si è qualificato con il secondo miglior punteggio (15.150, con l'esercizio sporcato da un passetto in fase di uscita) alle spalle del francese Ait Said (15.350), mentre Ottavi ha seguito il compagno di squadra con un magnifico quarto posto, che lo lancia nel gotha di questa disciplina. Dopo il ritiro di Coppolino, l'Italia continua a sfornare talenti agli anelli, perpetuando la tradizione della grande scuola del Bel Paese. In finale al cavallo con maniglie anche Busnari, sesto, che potrà cullare anche qualche ambizione di metallo prezioso. Insomma, considerata la fase di rinnovamento della ginnastica italiana, il risultato odierno è decisamente positivo. I giovani di valore non mancano e, come è stato dimostrato quest'oggi, serve solo il coraggio di lanciarli con fiducia nei grandi palcoscenici europei e mondiali.
Federico Militello
Nessun commento:
Posta un commento