Giornata storica per lo sport italiano. Mai prima d'ora, infatti, il Bel Paese aveva avuto l'onore di agguantare una medaglia iridata (e nemmeno olimpica) nel salto con gli sci, neppure nell'epoca d'oro degli Anni '90 con Ivan Lunardi (quarto a Falun 1993 nel trampolino piccolo) ed il totem Roberto Cecon (ottavo a Thunder Bay 1995, anche se 2 bronzi li vinse nell'amato volo con gli sci nel 1992 e 1994). La grande impresa è riuscita ad Elena Runggaldier, già medaglia d'oro ai Mondiali juniores dello scorso anno e per due volte sul podio in questa stagione in Continental Cup: la 20enne altoatesina ha vinto la medaglia d'argento alle spalle della fuoriclasse austriaca Daniela Iraschko, da anni unica ed indiscussa dominatrice di questa disciplina. La nostra portacolori ha totalizzato un punteggio complessivo di 218.9 punti, 12.8 in meno della neo-iridata, ma 7.4 in più della francese Coline Mattel, altra grande favorita della vigilia. Un risultato che giunge al termine di un'annata travagliata per la squadra azzurra, sconvolta per la tragica scomparsa di Simona Senoner, morta lo scorso 6 gennaio a soli 17 anni per una grave infezione virale. Tutte le saltatrici tricolore, tuttavia, hanno gareggiato in ricordo della sfortunata compagna e la stessa Runggaldier le ha immediatamente dedicato la medaglia d'argento. Particolarmente struggente è stato il momento che ha preceduto il secondo salto. Elena, dopo un primo balzo da 97.5 metri che l'aveva collocata in piazza d'onore, saliva sul gate di partenza dal quale sapeva che avrebbe potuto proiettarsi verso il mito. In quel momento l'azzurra, nei cui occhi si poteva leggere grande concentrazione, volgeva lo sguardo verso il cielo, verso l'amica che non c'è più, quasi a volerle dire ''guardami, questo è per te''. Pochi attimi fuggenti, in cui le sensazioni provate durano per l'eternità. In quel momento Simona era viva, così come continua a vivere nei cuori delle sue compagne e degli allenatori. Alla fine la saltatrice italica prendeva il via, con uno stacco perentorio usciva dal dente e planava poi con leggerezza a 93.5 metri: il sogno era diventato realtà ed anche Simona, da lassù, poteva gioire per il tanto atteso trionfo.
Nel complesso la selezione tricolore si è rivelata la più competitiva in assoluto, con Evelyn Insam ottava, Lisa Demetz tredicesima e Roberta D'Agostina ventisettesima: peccato che (almeno per ora) non sia prevista la prova a squadre femminile, perché in tal caso l'Italia avrebbe certamente ambito alla medaglia d'oro.
Federico Militello
A mio avviso una delle più belle madaglie italiane degli ultimi anni..mi sono veramente commosso..grande Elena, grandi ragazze!
RispondiEliminaUna vittoria incancellabile soprattutto per la sua connotazione umana. Oggi ha vinto tutto il gruppo, compresa Simona
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