Galattico Armin Zoeggeler. Il Cannibale ha trionfato sul budello lettone di Sigulda, conquistando la decima sfera di cristallo della sua gloriosa carriera, la sesta consecutiva. Il 37enne di Foiana ha eguagliato dunque il record dell’austriaco Markus Prock, mentre ha portato a 54 i successi parziali nel massimo circuito globale, cui si aggiungono 6 titoli iridati, 2 ori olimpici e 2 europei: un palmares spaventoso ed irripetibile, degno dello slittinista migliore della storia.
Il fuoriclasse altoatesino ha ipotecato la vittoria sin dalla prima manche, quando ha realizzato il nuovo record della pista (48.490), tuttavia non si è limitato ad amministrare nella discesa conclusiva, stampando nuovamente il miglior crono e precedendo di ben 0.291 il russo Albert Demchenko.
Con 5 affermazioni su 9 gare in programma, cui si aggiunge il trionfo mondiale di Cesana Pariol, il Cannibale, ancora una volta, si è rivelato il vero dominatore dell’annata.
In una giornata memorabile per lo slittino tricolore, è maturata anche la miglior prestazione di squadra dell’anno, con ben 4 azzurri fra i primi 10: quinto uno straordinario Dominik Fischnaller, suo miglior piazzamento in carriera, ottavo David Mair, nono Reinhold Rainer. In particolare ha impressionato il 18enne di Rio di Pusteria, già bronzo ai recenti Mondiali juniores di Oberhof, che nel tratto guidato, per naturalezza e capacità di sviluppare velocità, ricorda per certi versi proprio Zoeggeler, del quale pare sempre più l’erede designato. Ultimo, invece, Kevin Fischnaller (cugino di Dominik), artefice di molti errori nella frazione d’apertura.
Se il Bel Paese festeggia, piange invece la Germania, mai così male in questa stagione. Il migliore della nazionale teutonica è stato Jan-Armin Eichhorn, settimo, mentre sono usciti dalla top10 Andi Langerhans (10mo), David Moller (11mo), Johannes Ludwig (13mo) ed un disastroso Felix Loch (15mo), che ha visto evaporare sin nella prima frazione le sue residue speranze di contendere al fenomeno italiano il primato della classifica generale (il campione del mondo in carica si è imposto con oltre 100 lunghezze di margine, 765 lunghezze contro 658).
Grande soddisfazione per il lettone Martins Rubenis, rinato sul catino di casa e nuovamente sul podio (terzo) dopo un triennio avaro di risultati prestigiosi.
Cala il sipario, dunque, sulla stagione di Coppa del Mondo, in cui il leggendario Zoeggeler ha lasciato le briciole alla concorrenza. Il suo arrivo odierno, con il pugno destro alzato e con uno sguardo da vincente insaziabile, sembra una previsione per il futuro, un avviso ai naviganti: la dinastia del Cannibale non è finita.
Federico Militello
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