giovedì 14 luglio 2011

Basso e Cunego leoni azzurri: l'Italia sogna alla Grand Boucle


Ivan Basso e Damiano Cunego hanno staccato lo spagnolo Alberto Contador. E' questa la vera notizia del primo tappone pirenaico del Tour de France con arrivo a Luz Ardiden. La tappa è stata vinta dall'iberico Samuel Sanchez, ma la vera lotta per la classifica generale si è disputata qualche centinaio di metri più indietro.
Il segnale di un Basso in forma straripante si percepiva ai -9 km dall'arrivo, quando il 33enne varesino chiedeva al fido scudiero polacco Sylwester Szmyd si mettersi in testa a tirare: l'obiettivo era quello di aumentare repentinamente l'andatura e tastare la gamba dei rivali.
Il primo scatto vero veniva messo a segno dal lussemburghese Andy Schlek, immediatamente seguito dai grandi favoriti per la maglia gialla: il fratello Frank, l'australiano Cadel Evans, Contador, Basso e Cunego. Quest'ultimo saliva agile e pimpante, galvanizzato dal reggere il ritmo dei migliori con relativa facilità.
Si susseguivano gli scatti, con i nostri azzurri sempre pronti a rispondere presente. Non incantava, invece, il super favorito Contador, passivo e mai in grado di provare un attacco: la condizione del Giro d'Italia sembra lontana.
Ai -2 km Frank Schleck allungava in maniera decisiva sul gruppetto dei titani, andando quasi a riprendere il binomio al comando composto da Sanchez e dal belga Vanendert, i quali si giocavano il successo parziale con l'iberico a prevalere. Il maggiore dei fratelli Schleck chiudeva al terzo posto. Negli ultimi 1000 metri, però, Basso imprimeva una decisa accelerazione che aveva effetti devastanti su Contador, staccatosi inesorabilmente e giunto a 13 secondi dall'alfiere tricolore sul traguardo. Con il vincitore del Giro d'Italia 2010 arrivavano anche Evans ed A. Schleck, mentre uno stoico Cunego stringeva i denti ed accusava appena 5 secondi da questo terzetto. Il 29enne di Cerro Veronese ha ritrovato smalto e determinazione: un corridore ritrovato che tante soddisfazioni potrà ancora dare al ciclismo del Bel Paese.
Con il francese Voeckler ancora in maglia gialla ed autore di una splendida prestazione, al termine della Grand Boucle mancano ancora 5 tappe di alta montagna più una cronometro individuale di 42 km. Tutto resta in gioco, sul filo di un equilibrio che non si vedeva da anni. In un contesto di grande livello, l'Italia si è riscoperta protagonista assoluta. Ed ora sogna.

Federico Militello

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