lunedì 3 ottobre 2011

'Italia, come stai?': volley rosa, niente allarmismi; delusione ovale


Diciamo la verità, se il week-end appena concluso si è rivelato deludente, il merito è anche della forza sportiva dell'Italia. Il nostro Paese, infatti, risulta competitivo in praticamente tutte le discipline. Un esempio: in Germania e Spagna neppure sanno cosa sia, se non per sentito dire, il rugby. Andate a chiedere, poi, ad un inglese, se conosce i risultati delle sua nazionale di pallavolo femminile...
Insomma, questo breve antefatto è utile a chiarire un concetto importante: siamo forse l'unica nazione al mondo presente in tutte le grandi manifestazioni sportive di ogni genere. E' ovvio, tuttavia, che non si può vincere tutto e sempre.

Tornando a dati più concreti, la nazionale azzurra di pallavolo femminile è scesa dal podio del Vecchio Continente per la prima volta dal 2003 e per la seconda negli ultimi 12 anni.
Un quarto posto europeo costituisce un risultato di rilievo per qualsiasi formazione straniera, ma non per un'Italia abituata a vincere ed imporre la propria legge.
Quali sono stati i motivi della debacle? Probabilmente il gruppo non è più così legato al ct Barbolini e, di conseguenza, necessita di una nuova guida tecnica. Il 47enne di Modena è parso alquanto confuso per tutta la stagione, tentando esperimenti improponibili (Gioli schierata come opposto su tutti) ed infondendo solo insicurezze nelle sue ragazze, che inevitabilmente non hanno trovato quegli automatismi necessari per aspirare al gradino più alto del podio.
Se appare necessario un cambio al timone, la squadra, di per sé, merita la riconferma, almeno sino alle Olimpiadi di Londra 2012: solo al termine di esse, infatti, dovrà avvenire quel ringiovanimento richiesto da più parti (ed i talenti abbondano, su tutti la promettente Valentina Diouf).
La selezione attuale, infatti, è completa in tutti i reparti, con alternative di grande spessore. Sebbene la stragrande maggioranza delle giocatrici abbia superato i trent'anni, al momento non si intravedono nel panorama nazionale delle atlete superiori a Piccinini, Del Core e Gioli. Una chance, forse, la meriterebbero Cristina Barcellini e, soprattutto, Monica Ravetta, da due anni una delle marcatrici più prolifiche della Serie A1, ma inspiegabilmente ignorata dal giro azzurro. Nel complesso, tuttavia, il gruppo merita fiducia e, con un nuovo ct (si parla di Giovanni Guidetti) ed il recupero del libero Paola Cardullo, potrà coltivare grandi ambizioni in vista dell'annata a Cinque Cerchi.
A tal proposito, sarebbe importante ricevere una wild card per la Coppa del Mondo che si disputerà in Giappone a novembre: nei prossimi giorni si avranno delle notizie a riguardo.

I quarti di finale dei Mondiali di rugby continuano a rimanere tabù per la nazionale italiana. La severa lezione subita contro l'Irlanda ha fatto emergere inesorabilmente tutti i difetti che attanagliano da anni la formazione tricolore: totale assenza di una mediana quanto meno dignitosa e di un calciatore 'vero', impalpabilità dei trequarti, gioco monotono e concentrato quasi sempre su mischie e maul. Il ct Mallet ha sì avuto il merito di rinnovare la rosa a sua disposizione (Gori, Benvenuti, Barbieri), ma lo ha fatto solo in parte, puntando ancora su diversi giocatori in fase calante (Ongaro, Lo Cicero, Canale) o comunque mai realmente incisivi in campo internazionale (Garcia, Orquera). Il 55enne sudafricano non poteva fare miracoli (in Italia, oggettivamente, non esistono né mediani di apertura all'altezza né calciatori specializzati), ma sicuramente avrebbe dovuto provare ad osare maggiormente attuando una tattica più aggressiva e meno rinunciataria. Mallet verrà ricordato, nel complesso, come una persona perbene che ha dato l'anima per il tricolore (cantava persino l'Inno di Mameli) e che, soprattutto, ci ha sempre messo la faccia.
Cosa dobbiamo aspettarci dal prossimo quadriennio?
Innanzitutto la Federazione dovrà rivelarsi lungimirante nel creare un progetto che consenta al prossimo ct francese Jacques Brunel di lavorare con pieni poteri ed in tranquillità, possibilmente non designando già un successore prima della vigilia della prossima rassegna iridata.
Si dovrà puntare, inoltre, anche sul rugby a 7, in cui attualmente siamo in colpevole ritardo rispetto alle altre nazionali: oltre ad essere diventata olimpica (da Rio 2016), questa disciplina risulta propedeutica per la creazione di quei trequarti che tanto farebbero comodo al rugby a 15.
In parte, poi, dovranno essere mutate anche alcune regole riguardanti le due franchigie (Aironi e Treviso) partecipanti alla Celtic League: giusto limitare il numero di stranieri, ma bisognerebbe imporre anche la presenza di atleti autoctoni in ruoli chiave come la mediana.
Insomma, seppur molto lentamente, il rugby nostrano cresce anno dopo anno. Per ambire a competere con i giganti di questo sport, tuttavia, si dovranno salire ancora un paio di gradini. Quelli più faticosi.

Federico Militello

6 commenti:

  1. sul rugby hai detto tutto: mediana e 3/4, a momenti ci batte pure la Namibia in tali reparti (con rispetto). E diciamo pure la tenuta sugli 80'

    RispondiElimina
  2. La squadra fatica a tenere il ritmo per 80 minuti perché molti suoi elementi sono ormai logori ed in fase calante. Solitamente l'Italia con i tecnici francesi rende al massimo, speriamo che accada anche con Brunel

    RispondiElimina
  3. Ciao Fede ecco il mio top della settimana.
    -Volley: deludente Italia agli europei. Mi ha deluso Barbolini e alcune senatrici come la Picci. Speriamo che la wild card concessa per la world cup non la sperperiamo. Faccia chiarezza barbolini, forse le veterane sono gia appagate? Perche non fare qualche innesto con le giovani iridate in Peru? Cambieranno modulo? Secondo me ha cambiato modulo per inserire Costagrande a tutti i costi, senza far fare panchina alle senatrici. Che ne pensi in vista della world cup Fede?
    -Rugby: non sono molto esperto di rugby, ma so che con questa Irlanda (arrivera lontano!) non potevamo vincere. Comunque l´attivitá é in fermento, approfittiamo l´occasione per far crescere questo sport!
    -Hockey pista: 5 posto ai mondiali elite con ultraquarantenni (Mariotti e i fratelli Bertolucci!) Non capisco questa scelta, soprattutto se si e migliorati solo di 2 posizioni rispetto agli ultimi mondiali. Forse era meglio far esordire i giovani rampanti medagliati di questi mesi. Manco a dirlo, Oro alla Spagna. Davvero ho perso il conto dei titoli iberici a squadre nel 2011.

    RispondiElimina
  4. Top seconda parte
    -Atletica: Grandi risultati agli italiani allievi. Abbiamo una fascia d´etá in fermento: nomi come Pilato, Bortolato, Braga, Angioi, Bruni, Lanciano, Cestonaro, ecc. Se solo il 50% di queste speranze venisse fuori in futuro, allora saremo una potenza europea! A proposito, auguri per la prossima intervista a Derkach. Ma gliela fai dal vivo, o via telefonica?
    -Golf: Secondo posto per Diana Luna in Francia, e vittoria buttata al vento prima del shoot off. Grande comunque.
    -Polo: grande Italia, qualificata ai mondiali addirittura da prima in Europa, battendo persino la Gran Bretagna. Immensi!!!
    -Beach volley: Speravo che l Italia battesse la Germania in finale di continental cup. Forse Cicolari-menegatti sono un po stanche a questo punto della stagione.
    -Judo: vittoria in coppa del mondo femminile a Roma. Con 2 ori e 5 medaglie abbiamo fatto bella figura. Come dici tu Fede, non saranno eventi con le massime figure, ma per adesso accontentiamoci che assegnano punti per andare a Londra. Di questi tempi, é oro colato perche i pass olimpici non sono neanche tanto scontati..
    -Tennis: fermento di giovani e buoni risultati che mi fanno sognare tanto!!! vittorie di Burnett e Oprandi in ITF, finale con Giannessi a Napoli e altri bei risultati. Scommettiamo che fra 2-3 anni saremo una nazione top??? Bei risultati anche dalla junior davis cup (secondi gli azzurri) e fed cup (quarte le ragazze). Quinzi, napolitano e donati sono un patrimonio, anche se Quinzi lo vedo un po in regresso, ma sara un grande!
    -Ciclismo Pista: voglio chiudere con i bei risultati agli assoluti di Montichiari. Sara il nuovo velodromo, sara che tutti gli stradisti hanno onorato la competizione, sara la fine della stagione, ma di fatto sta che non avevo mai visto un campionato italiano cosi agguerrito e competitivo. Buon segnale per il futuro? Penso di si. Secondo me, questo campionato é diventato una specie di trials italiani per i prossimi eventi (coppa mondo, europei, ecc) e gli atleti hanno dato tutto proprio perche non sono sicuri del posto. Forse con Colinelli erano gia sicuri del viaggio e non rendevano. Senno come si spiega, per esempio, che nel Km da fermo ben 2 atleti (i Cugini Ceci) sono andati al di sotto del record italiano, con tempi che sarebbero stati da podio mondiale??? o come mi spieghi che una squadra (la androni giocattoli) abbia fatto un tempo nell inseguimento a squadre migliore rispetto alla nazionale azzurra (4´07" circa!) Forse con Villa come CT cambieranno tante cose, ma io vedo un futuro roseo anche per i giovani rampanti. Ma dopo i tempi visti a Montichiari, ho scoperto che la pista italiana é viva! Fede Vorrei la tua opinione dettagliata su questo argomento, visto che la pista é importantissima in ottica futura per il medagliere a Rio e Roma
    A presto!

    RispondiElimina
  5. Ciao Maurizio, tanti auguri di buon compleanno!

    1)Allo stato attuale, l'Italia non da prime 3 alla Coppa del Mondo. Io penso che il podio sarà occupato da Brasile, Stati Uniti e Giappone. La nostra squadra, a livello di individualità, non ha nulla da invidiare alle tre nazioni sopracitate, ma al momento manca di fiducia. Sarà cruciale il ritorno di Paola Cardullo, che restituirà fiducia e sicurezza a ricezione e difesa. Su Costagrande è stato giusto puntare perché è una grande campionessa, non è stato lei il problema. Non è neppure una questione di motivazione, perché Gioli, Piccinini, Lo Bianco, etc. vogliono lasciare l'azzurro con una medaglia olimpica, possibilmente d'oro. Sono certo che in Giappone vedremo un'Italia molto migliorata rispetto a quella degli Europei;
    2)Nel rugby ci facciamo del male da soli. Ad esempio, è assurdo che i diritti della Celtic League non siano stati acquistati da nessuna piattaforma televisiva. I giovani ci sono, ma non nei ruoli chiave del rugby moderno, ovvero la mediana. Il neo-ct francese dovrà lavorare ad ampio raggio per valorizzare un movimento sempre sul punto di esplodere, ma sempre frenato nei momenti decisivi;
    3)L'obiettivo era vincere i Mondiali. Secondo me i veterani hanno innalzato di molto il livello della squadra, peccato per un tabellone favorevole che ci ha posto innanzi proprio Argentina e Spagna nelle partite decisive (con gli iberici abbiamo perso 4-2, ma potevamo anche vincere). Ho apprezzato il ritorno dei senatori, ma dagli Europei del prossimo anno sarà inevitabile puntare sui giovani, anche se inizialmente sarà dura vincere.

    RispondiElimina
  6. 1) Chiedermi come faccio le interviste è come chiedere alla coca-cola la sua ricetta...;-)
    Quello dell'atletica è un discorso già ripetuto: abbiamo dei giovani talenti come mai ci era capitato negli ultimi 10 anni, ora non dobbiamo sperperarli;
    2)Nel golf è stata una stagione buona per l'Italia, ma non eccezionale come gli ultimi 2 anni. Mi attendevo qualcosa di più da i nostri moschettieri negli Slam. La crescita del movimento, tuttavia, è sotto gli occhi di tutti. Presto assisteremo ad un vero e proprio boom!
    3)Il polo è davvero appassionante e non capisco come mai la Rai lo abbia trasmesso solo ora per la prima volta. Il Bel Paese, ancora una volta, dimostra di eccellere in qualsiasi disciplina in cui si cimenta;
    4)Ormai la stagione del beach volley è conclusa e la mente già proiettata al 2012. In inverno Cicolari-Menegatti dovranno lavorare molto sul potenziamento fisico e sulla fase d'attacco, dopodiché potrebbero farci un bel regalo a Londra (bronzo?);
    5)Nel judo, attualmente, l'Italia vince quando conta poco o niente. Questi successi effimeri servono almeno per rafforzare la propria posizione nei vari ranking olimpici. Giulia Quintavalle dice di essere tornata quella di una volta, ma dovrà dimostrarlo con i fatti e non a parole;
    6)Sono d'accordo sul tennis. Anche qui, come per il golf, sta per accadere qualcosa di veramente importante. Aspettiamo ancora 2-3 anni.
    7)Con Marco Villa il ciclismo su pista azzurro ha intrapreso finalmente una nuova strada. Finalmente si capendo che la pista è propedeutica alla strada e che le due discipline non sono solo assolutamente complementari, ma tendono anche a rendere un atleta migliore e più completo. Villa ha deciso di provare anche delle donne provenienti dall'atletica, come dimostra la vittoria di Manuela Grillo in coppia con Elisa Frisoni nella velocità a squadre. Per qualificarsi a Londra forse è troppo tardi, l'unico che ce la farà sarà Elia Viviani. Quest'ultimo dovrà sin da ora prendere una decisione: o partecipare alla prova su strada o a quella su pista. Preparare l'omnium, infatti, richiede degli allenamenti specifici e prolungati. Se la scelta cadrà su questa seconda soluzione, penso che abbia le carte in regola per vincere la medaglia d'oro. Sul futuro sono ottimista, finalmente si sta investendo sull'inseguimento e sulla velocità. Da seguire con attenzione Donato e Tommassini. A Rio potremmo tornare ad essere una nazione competitiva e rinverdire una tradizione che ormai comincia ad essere piuttosto datata.

    A presto!

    RispondiElimina