lunedì 28 maggio 2012

F1, cose mai viste. Alonso come Ulisse




E' il Mondiale delle cose mai viste, dell'equilibrio che regna sovrano assoluto e che fa gongolare il patron Bernie Ecclestone: non è forse l'incertezza la fonte più pura dell'eccitazione e dello spettacolo?
In F1 sei vincitori differenti nei primi sei Gp dell'anno non si erano mai visti. Per la verità qualcosa di simile accadde nel 1951, quando, sebbene Juan Manuel Fangio primeggiò in due circostanze, nei primi sei appuntamenti stagionali figurarono proprio sei diversi trionfatori. Il cinque volte campione del mondo argentino, infatti, concluse il Gp di Francia con la vettura dell'italiano Luigi Fagioli, dunque gli organizzatori assegnarono il successo anche a quest'ultimo, con conseguente divisione dei punti. Altri tempi.
Davvero senza precedenti, inoltre, è l'impresa realizzata sabato da Michael Schumacher. Il 43enne di Kerpen, infatti, è diventato l'unico pilota di tutti i tempi ad aver conquistato almeno una pole position in ben tre decenni differenti (anni '90, '00, '10): una longevità agonistica difficilmente eguagliabile in futuro. Il prossimo obiettivo del Kaiser sarà quello di stabilire il medesimo record anche per quanto riguarda le vittorie.
Il sei può venire definito come il numero magico della stagione attuale. Sono ben sei, infatti, i piloti racchiusi in 25 punti, ovvero quelli che si assegnano con una vittoria, nella classifica iridata comandata da Fernando Alonso. La lotta per il titolo, tuttavia, deve essere allargata anche a Jenson Button e Romain Grosjean, staccati rispettivamente 31 e 41 lunghezze dalla vetta. Otto contendenti al Mondiale (e ci sarebbe stato anche Schumacher senza gli innumerevoli inconvenienti patiti in questo avvio di stagione), naturalmente, non si erano mai visti.
La sensazione è che questa situazione di latente equilibrio sia destinata a perdurare ancora molto a lungo, forse anche sino al termine del campionato, anche se è lecito attendersi una progressiva scrematura tra i contendenti al trono iridato. Il contesto attuale è determinato dal fatto che gli stessi tecnici faticano a comprendere sino in fondo il comportamento delle monoposto, che muta notevolmente al variare della temperatura, degli pneumatici utilizzati e del quantitativo di benzina a bordo. Chi riuscirà a comporre il giusto puzzle tra queste molteplici variabili, potrà spiccare il volo.
Il Mondiale di F1 è divenuto qualcosa di molto simile ad un romanzo di avventura di cui risulta inverosimile e quantomeno arduo intuire il finale. Un romanzo in cui a Fernando Alonso ci piace associare il ruolo di Ulisse, ovvero dell'eroe che, malgrado delle capacità ed un talento fuori dal comune, deve superare innumerevoli prove prima di rivedere l'amata Itaca. Perché è bene sottolinearlo: ricordando il livello di competitività della F2012 ad inizio campionato, solo un fuoriclasse come il 30enne di Oviedo avrebbe potuto ritrovarsi in testa al Mondiale dopo sei gare.

http://www.f1passion.it/2012/05/f1-il-mondiale-delle-cose-mai-viste/

Federico Militello

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