sabato 26 maggio 2012

Schumacher leggendario, la classe non è acqua




Il ruggito del vecchio leone. Il graffio del più grande di sempre. La stoccata di una leggenda che non si piega all'inesorabile scorrere del tempo. Michael Schumacher è tornato, questa volta per davvero.
No, non era il vero Kaiser quello che si era ammirato in questi due anni e mezzo dal suo ritorno in F1. Un pilota mai sul podio e sistematicamente preceduto dal più giovane compagno di squadra Nico Rosberg.
Serviva la pista dei campioni per ritrovare lo smalto dei tempi andati e mai dimenticati. Montecarlo, il circuito cittadino che in passato ha esaltato solo i grandi fuoriclasse, dove nell'albo d'oro figurano i sei successi di Ayrton Senna, i 5 di Graham Hill e, appunto, Schumacher. Qui il 43enne di Kerpen ha realizzato un autentico capolavoro, dando finalmente un senso al suo ritorno nel grande circus. Un giro impeccabile quello del fenomeno teutonico, supportato finalmente da una Mercedes equilibrata e performante. Schumy è risultato aggressivo ed incisivo, guidando al limite ed infliggendo 8 centesimi al primo degli inseguitori, l'australiano Mark Webber.
E poco importa se, a causa di una penalità subita a Barcellona dopo l'incidente con Bruno Senna, il sette volte iridato dovrà arretrare di cinque posizioni sulla griglia di partenza. Oggi Schumacher ha realizzato il suo grande obiettivo, poiché ha dimostrato al mondo che, a dispetto dell'età e delle innumerevoli critiche subite, la sua classe e la sua capacità di rivaleggiare con avversari che potrebbero essere suoi figli sono rimaste intatte. Il libro dei record, dunque, torna ad aggiornarsi 6 anni dopo: per il Kaiser, infatti, quella odierna costituisce la 69ma pole position in carriera.
Le qualifiche odierne, in previsione gara, potrebbero rivelarsi meno determinanti rispetto al passato. Certo, superare resta un'impresa quasi impossibile, tuttavia cruciali per il risultato finale si riveleranno la gestione degli pneumatici (alcune squadre potrebbero optare per due soste, altre per le canoniche tre) e, soprattutto, la tattica di gara (fondamentale sarà non rimanere imbottigliati nel traffico). Il grande equilibrio vigente in questa stagione è stato confermato anche dal circuito monegasco, con i valori in campo in rapido mutamento a seconda delle mescole montate sulle macchine.
Potremmo definirlo il Mondiale dell'altalena. La Mercedes, ad esempio, dopo la gloria del Gp di Cina con il trionfo di Rosberg, era finita nella polvere dopo le sconcertanti ed anonime prove in Bahrein e Spagna. Ora la scuderia teutonica è nuovamente lì davanti a tutti a giocarsi il podio.
Dalla prima piazza scatterà Mark Webber, ma la Red Bull resta un mistero irrisolto, con Sebastian Wettel appena decimo ed a disagio su una monoposto troppo sottosterzante. Sull'australiano, poi, pende la spada di Damocle della partenza, dato che sino ad ora in questo fondamentale si è rivelato disastroso.
Luci ed ombre anche in casa McLaren, con Hamilton terzo grazie alla penalizzazione di Schumacher e Jenson Button addirittura 13mo ed eliminato nella Q2. La vettura di Woking conferma, seppur con un solo pilota, di adattarsi al meglio su qualsiasi tipo di tracciato, anche se, soprattutto sul passo gara, non si è mai rivelata sino ad ora superiore alla concorrenza, soffrendo molto il degrado delle gomme.
Discreto il rendimento della Lotus, con Romain Grosjean e Kimi Raikkonen rispettivamente quarto ed ottavo. La E20 si conferma una macchina equilibrata nel migliore dei modi dal punto di vista aerodinamico e facile da guidare, dunque in proiezione gara e considerando il rendimento evidenziato nelle prove libere, esistono i presupposti per un Gp in rimonta da parte della coppia finnico-transalpina. Il grande problema, tuttavia, restano le qualifiche, dove la vettura non riesce a portare in temperatura gli pneumatici, il che potrebbe rivelarsi decisivo nella corsa al titolo mondiale.
Inutile nasconderlo, serpeggia delusione in casa Ferrari. I test di giovedì e della mattinata odierna avevano illuso, ma alla fine Fernando Alonso e Felipe Massa devono accontentarsi solo di una quinta ed una settima piazza. Questa volta non riuscito il miracolo al 30enne iberico, ma il segnale incoraggiante proviene proprio dal brasiliano, per la prima volta incisivo e vicinissimo al compagno di squadra in questa stagione: lo sviluppo della F2012, dunque, prosegue nel verso giusto ed a piccoli passi, anche se, soprattutto in qualifica, resta un gap ancora piuttosto importante da colmare.
Ad ogni modo, il Cavallino Rampante domani può puntare al podio, in quanto il ritmo gara della Rossa si è rivelato oltremodo performante. Alonso dovrà cercare di sfruttare al meglio tutte le occasioni che gli si presenteranno, considerando che a Montecarlo spesso l'ingresso della safety-car può mutare radicalmente le carte in tavola.
E' bene ricordare, poi, che in un Mondiale complicato ed equilibrato come quello attuale, nella lotta all'iride l'obiettivo primario del campione di Oviedo deve essere orientato sempre alla conquista del maggior numero possibile di punti.

http://www.f1passion.it/2012/05/f1-analisi-qualifiche-gp-monaco-2012-il-ruggito-del-vecchio-leone/

Federico Militello

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