sabato 19 maggio 2012

Valentino Rossi, un clamoroso ritorno alla Honda Hrc?




Il destino a volte ci presenta delle opportunità piacevoli ed inaspettate. Soli in un tunnel apparentemente senza via d'uscita, ecco improvviso un raggio luminoso di speranza.
E' quanto potrebbe accadere a Valentino Rossi, il più grande motociclista di tutti i tempi.
In verità, negli ultimi tempi, la fama del 33enne di Tavullia si sta oltremodo appannando. Dopo aver vinto 9 Mondiali e 105 Gp complessivi in 14 anni di carriera, l'approdo in Ducati si è rivelato come il più grande (ed unico) flop per il fuoriclasse pesarese.
Nella passata stagione il Dottore ha ottenuto solo un podio in sella alla Rossa di Borgo Panigale (terzo a Le Mans, proprio il circuito dove si correrà domani), concludendo al settimo posto in classifica generale (peggio aveva fatto solo al suo primo anno nel Motomondiale, quando a 16 anni fu nono in 125).
L'inizio 2012, se possibile, si è rivelato anche peggiore, tanto che Rossi ha agguantato solo una settima piazza come miglior prestazione in tre gare.
Un rendimento di questo genere non rende onore ad un campione senza eguali e che, ne siamo certi, sarebbe ancora pienamente in grado di dar del filo da torcere ai vari Lorenzo e Stoner in accesi duelli corpo a corpo.
In quasi due anni Valentino ha fornito notevoli informazioni ai tecnici della Ducati su dove intervenire per migliorare la Desmosedici. Il centauro italiano non si è mai trovato a proprio agio su un mezzo che in passato era riuscito a domare il solo Casey Stoner con il suo stile di guida aggressivo e sempre al limite, mentre Rossi, al contrario, avrebbe voluto (lasciateci passare il termine) 'giapponesizzare' la Rossa, ovvero renderla in tutto e per tutto simile alla Yahama che negli anni aveva forgiato a sua immagine e somiglianza.
La rivoluzione copernicana, tuttavia, non è avvenuta, tanto che Rossi, ormai rassegnato, si è deciso da qualche settimana a mutare il proprio stile di guida, sfruttando maggiormente l'accelerazione in uscita di curva piuttosto che una frenata al limite in entrata. Anche così facendo, tuttavia, l'impressione è che con il mezzo a disposizione neppure quest'anno il nove volte iridato possa riuscire a lottare per podi e vittorie (salvo qualche possibile gara atipica con la pioggia).
Se il presente è malinconico, ecco profilarsi la grande occasione per un rilancio in grande stile: il ritiro a fine stagione di Casey Stoner potrebbe spalancare le porte ad un clamoroso ritorno di Valentino Rossi alla Honda Hrc 10 anni dopo.
E' una soluzione veramente possibile? A nostro parere sì. Nel 2003 il Dottore, reduce da tre trionfi consecutivi nella classe regina, e la casa giapponese si lasciarono male, molto male: il Fenomeno motivò l'addio affermando che il pilota valeva più della moto e lo dimostrò la stagione successiva vincendo il titolo con la Yamaha. A Tokio non gradirono, tanto che il vice-presidente della Honda Shuei Nakamoto, lo scorso anno ed a distanza di quasi un decennio, disse che per Rossi non vi sarebbe stata mai più una Hrc ufficiale a disposizione. Il parere di Nakamoto, tuttavia, è radicalmente mutato qualche giorno fa: “Rossi in sella ad una Honda ufficiale? Tutto è possibile”. A parte l'apertura del dirigente nipponico, sono altri i motivi che fanno pensare al nuovo matrimonio del secolo. In primo luogo, con l'addio di Stoner alla MotoGp, non restano che tre campioni veri: il primo, Pedrosa, è già alla Honda, il secondo, Lorenzo, a breve dovrebbe legarsi a vita con la Yahama (aggiungendo che da Tokio hanno fatto sapere che non vorrebbero mai due spagnoli insieme), il terzo è Valentino Rossi. Inoltre l'astro nascente Marc Marquez, attuale leader della Moto2, per regolamento al primo anno nella classe regina non potrebbe utilizzare una moto ufficiale.
Oltre a ciò, è innegabile come il circus su due ruote gestito da Carmelo Ezpeleta sia ormai boccheggiante, con pochi team ufficiali iscritti, gare sempre meno spettacolari (con il pubblico sempre più attratto dalla entusiasmante Superbike) e, da ultimo, la farsa delle Crt (in pratica nella stessa categoria gareggiano due prototipi di moto differenti). Insomma, serve una scossa tellurica per ridare interesse al Motomondiale. Cosa ci sarebbe di meglio di un Valentino Rossi in sella ad una Honda ufficiale e nuovamente in grado di lottare per l'agognato decimo iride?


Federico Militello


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