Se negli scorsi episodi ho trattato delle promesse non mantenute e dei giovani poi diventati effettivamente campioni, in questa terza ed ultima parte di 'Verde Italia' vedremo quali nuove leve potranno farsi strada nel lungo sentiero verso le Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016.
Se Londra 2012 sin da ora può considerarsi come un'edizione di transizione, le aspettative tricolori per la manifestazione brasiliana potranno essere decisamente altissime.
Nell'atletica è auspicabile una vera e propria esplosione di talenti nel prossimo triennio. Tra questi vanno menzionati Daryia Derkach (lungo e triplo), Alessia Trost (alto), Josè Reynaldo Bencosme (400 hs), Daniele Secci (peso), Manuel Stecchi (asta), Roberta Bruni (asta), Abdikadar Alì (800-1500 metri), Michele Tricca (400 metri), Marco Fassinotti (alto), Anastassia Angioi (lungo), Antonella Palmisano (marcia), Marco Giupponi (marcia), senza dimenticare che Andrea Lalli e Daniele Meucci possiedono le qualità per cimentarsi con successo nella maratona.
Anche nel nuoto le prospettive sono esaltanti. Il 16enne Andrea Mitchell D'Arrigo, nel giro di un paio d'anni, potrà consacrarsi come grande talento dello stile libero, mentre al femminile va monitorata con attenzione la crescita di Diletta Carli. Il prossimo quadriennio, poi, potrà essere quello della polivalente Alessia Polieri, le cui caratteristiche fanno intravedere una mistista di alto rango. In campo maschile, inoltre, l'Italia può auspicare il raggiungimento di quella completezza sin qui mai avuta, il che consentirebbe di schierare una staffetta mista da medaglia. Nella rana, infatti, Flavio Bizzarri rappresenta una gemma da custodire con cura, mentre dorso e delfino potranno contare rispettivamente su Fabio Laugeni e Martino Lucatello. In vista di Rio, poi, potranno ulteriormente consolidare il proprio rendimento i vari Luca Dotto e Marco Orsi, grazie ai quali la 4x100 sl ambirà con continuità per il primo gradino del podio. Tra le donne, infine, da monitorare la crescita di Lisa Fissnaider (rana) e Federica Meloni (dorso).
Nella canoa i risultati giovanili hanno detto che in Italia esistono talenti in erba di grandi prospettive, ora bisognerà gestirli meglio rispetto al passato. Nel settore slalom, inoltre, al campionissimo Daniele Molmenti si aggiungeranno Roberto Colazingari (C1), Clara Giai Pron, Lukas Mayr e Giovanni De Gennaro, con le premesse di creare un vero e proprio squadrone.
Lo stesso discorso vale per il canottaggio, dove andrà a consolidarsi soprattutto il lavoro del ct olandese Jody Verdonschot sul settore femminile.
Nel ciclismo sta per sbocciare una vera e propria nidiata di talenti. Tra i più promettenti vanno citati Diego Ulissi, Andrea Guardini, Moreno Moser, Enrico Battaglin, Fabio Aru, Salvatore Puccio, Elia Viviani e Davide Martinello, i quali possono garantire al Bel Paese completezza e competitività in ogni tipo di tracciato. Tra le ragazze, invece, due atlete su tutte: Rossella Ratto e Rossella Callovi. Anche il settore del ciclismo su pista sembra proiettato verso una decisa rinascita in vista del 2016, mentre nella mountain bike Gerhard Kerschbaumer ha tutte le carte in regola per diventare il n.1 assoluto di questo sport.
Nella ginnastica artistica femminile si sta verificando un'esplosione assoluta di atlete giovanissime, le quali potranno essere trascinate dalla talentuosa Carlotta Ferlito. Tra gli uomini, invece, attenzione a Ludovico Edalli.
Nel 2016 entrerà a far parte del programma a Cinque Cerchi anche il golf e l'Italia calerà uno dei suoi migliori assi, ovvero il fenomenale Matteo Manassero, il quale potrebbe venire affiancato anche da Domenico Geminiani.
Judo, lotta e teakwondo garantiscono ricambi e risultati di prestigio anche nell'immediato futuro, così come il pugilato, nel quale dopo molti anni si è ricominciato ad investire anche sui settori giovanili. Nel sollevamento pesi il tricolore potrà puntare su una futuro fuoriclasse come Alessandra Pagliaro, sorella della già affermata Jenny, ma potenzialmente anche più forte.
Il triathlon azzurro sta assistendo alla crescita esponenziale dei vari Fabian, Hofer e Steinwandtner, i quali potranno addirittura segnare un'era di questa disciplina. Anche il pentathlon moderno denota un fermento interessante, con i vari Benedetti e De Luca che nel 2016 potranno ambire al raggiungimento di quella maturità necessaria per ambire al podio.
Ricambi continui e di qualità sono garantiti nelle discipline di precisione (tiro a volo, a segno e con l'arco), mentre nella vela Laura Linares è pronta a raccogliere l'eredità di un totem come Alessandra Sensini.
Quando Tania Cagnotto deciderà di smettere, nei tuffi l'alto livello sarà garantito dalla promettente Elena Bertocchi, mentre tra gli uomini spicca Giovanni Tocci (sperando che il fenomeno Andrea Chiarabini torni presto ai livelli del 2009).
Grandi speranze da parte dell'Italia (ed anche del sottoscritto) sono riposte verso il talentuoso Gianluigi Quinzi, tennista appena 15enne che sconfigge con regolarità avversari di 3 anni più grandi. Anche nel tennis tavolo possiamo contare su un potenziale campione come Leonardo Mutti.
La scherma continuerà a rappresentare il nostro sport di punta, con giovani talenti che si affacciano, oltre che nel fioretto, anche nella spada e nella sciabola.
Anche gli sport di squadra, infine, possiedono le carte in regola per tornare dominanti come ad Atene 2004. Nel basket (alle stelle Nba si aggiungeranno Melli e Gentile, giocatori di classe indiscutibile) e nella pallanuoto la strada verso la cima dell'Olimpo è già stata avviata, mentre nella pallavolo (considerando che Parodi e Zaytsev garantiscono comunque un rendimento elevato per il prossimo decennio) sarà importante operare delle riforme che tutelino maggiormente i giovani talenti. Tra le donne, poi, è attesa la definitiva esplosione dell'hockey sul prato, mentre la pallanuoto femminile pare aver intrapreso finalmente la strada giusta per ambire stabilmente alle prime 4 posizioni nella manifestazioni internazionali.
Insomma, sebbene manchino ancora 5 anni, non è utopistico pensare che a Rio 2016 si potrà ammirare l'Italia più competitiva di sempre, in grado non solo di raggiungere le prime 5 posizioni del medagliere, ma anche di installarsi non così distante da superpotenze come Cina e Stati Uniti.
Federico Militello
ottimo articolo, soprattutto sul fatto di non aver giustamente parlato della pecora nera del ns sport in pieno baratro (con rispetto)
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