Un'Italia di tale calibro non si ammirava da anni. Nella prova di Coppa del Mondo di Racine, in Repubblica Ceca, le imbarcazioni azzurre della canoa velocità hanno dato spettacolo. Tutti i risultati di rilievo sono maturati in campo maschile. Nel K1 1000 metri, Maximilian Benassi, dopo aver vissuto un triennio di apprendistato (proviene dal settore 'discesa'), pare aver imboccato la strada verso la definitiva consacrazione: il 25enne italo-tedesco, secondo in semifinale, è approdato senza patemi in una finalissima in cui potrà dare l'assalto alle prime 5 posizioni. Qualificati all'atto conclusivo anche il K4 1000 (Facchin, Piemonte, Ricchetti e Scaduto) ed il K2 500 composto dai giovani Matteo Galligani e Michele Ripamonti. La vera notizia di giornata, tuttavia, è la nuova e benvenuta competitività del Bel Paese nel settore della canadese. Stratosferica prestazione per il rumeno di recente naturalizzazione azzurra Sergiu Craciun, qualificato per la finale del C1 1000 col il miglior tempo assoluto: peccato che, in base ai regolamenti della Federazione Internazionale legati al cambio di nazionalità, potrà rappresentare il tricolore ai Mondiali di agosto, ma non alle Olimpiadi di Londra 2012. Per coronare il sogno a Cinque Cerchi, dunque, il fortissimo oriundo dovrà attendere Rio de Janeiro 2016. Impressionante anche la prova di forza del giovane Paolo Buccione nel C1 500, direttamente in finale dopo aver firmato il miglior crono nelle batterie. Certo, questa distanza non fa parte del programma olimpico, ma l'astro nascente della canoa azzurra si disimpegna con ottimi risultati anche nei 200 metri, gara cui prenderà parte nel pomeriggio di domani.
Nel settore femminile, invece, non sono pervenuti risultati altrettanto esaltanti. L'eterna Josefa Idem ha mancato di un soffio l'ingresso alla Finale A dopo aver concluso in terza piazza la propria semifinale. La preparazione della 47enne italo-tedesca, tuttavia, è stata calibrata in vista della rassegna iridata agostana. Un dato, però, appare inequivocabile: competere con rivali più giovani di 25 anni diventa sempre più arduo. L'immarcescibile campionessa azzurra, comunque, possiede ancora classe e determinazione intatte, dunque non è affatto escluso che possa ancora conseguire qualche medaglia di prestigio nel prossimo biennio. D'altronde la sfida contro lo scorrere del tempo affascina sempre. Alle spalle di Josefa, purtroppo, si conferma il solito vuoto, con il K4 1000 metri eliminato in semifinale.
Federico Militello
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