Dopo 6 anni l'Italia torna in una semifinale europea grazie ad una prestazione convincente e di grande personalità. A Vienna la selezione tricolore ha piegato per 3-1 una combattiva ed arcigna Finlandia, che non si è data mai per vinta anche dinanzi alla evidente superiorità degli azzurri. 25-18, 25-20, 29-31, 25-21 i parziali in favore dei ragazzi di Berruto.
Nel corso del match l'Italia ha sempre fornito la sensazione di poter controllare i ritmi di gioco a proprio piacimento, riuscendo a scavare break importanti nel momento in cui si decideva di imprimere un'accelerazione decisa in tutti i fondamentali. Il problema da risolvere in vista della semifinale con la Polonia è rappresentato dai frequenti cali di concentrazione che attanagliano la formazione del Bel Paese, costati quest'oggi un inizio di primo set balbettante (3-6) ed un terzo parziale perso ai vantaggi dopo essere partiti con un handicap di sei lunghezze (6-12, con tanto di punto di penalità dovuto ad un'ammonizione inflitta al ct Berruto): se contro gli avversari scandinavi ci si poteva anche concedere qualche pausa senza 'scottarsi', dal prossimo incontro sarà vitale mantenere alta l'attenzione in maniera costante e continuativa.
Grande protagonista in attacco è stato il capitano Cristian Savani, così come più che buono si è rivelato l'apporto a muro dei centrali Mastrangelo e Birarelli. Discrete prestazioni, seppur con qualche errore di troppo al servizio, anche per Ivan Zaytsev e Michal Lasko, mentre il libero Andrea Bari, subentrato ad Andrea Giovi, ha garantito una significativa solidità in ricezione.
Sabato l'Italia si gioca molto: dopo i quarti posti delle Olimpiadi di Pechino 2008 e dei Mondiali di Roma 2010, è tempo di tornare a riassaporare il fragrante aroma delle medaglie. Ricordando che, in caso di necessità, la selezione tricolore potrà contare su un asso nella manica dalla panchina: Simone Parodi.
Federico Militello
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