domenica 11 settembre 2011

Molmenti grande anche nella sconfitta; rugby: Italia, credici!


Canoa-slalom: la grandezza di un campione si quantifica soprattutto nelle sconfitte. Daniele Molmenti, pur in uno stato di forma non ottimale ed in una giornata al di sotto degli standards abituali, è giunto quarto nel K1 ai Mondiali di Bratislava vinti dal grande ed eterno rivale sloveno Peter Kauzer. Il 27enne di Pordenone, dunque, non è riuscito a bissare l'iride agguantato a Tacen nel 2010, tuttavia la sua resta una stagione oltremodo positiva, in cui ancora una volta ha mostrato una continuità di rendimento impressionante: dalla vittoria agli Europei di La Seu D'Urgell nel mese di giugno sino al terzo posto nella classifica finale di Coppa del Mondo. Insomma, quando Molmenti va male arriva quarto. La medaglia di legno, naturalmente, lascia qualche rammarico, tuttavia, guardando il lato positivo, toglie molte pressioni al canoista azzurro in vista di Londra 2012, che potrà prepararsi con maggiore tranquillità e con la giusta rabbia per l'obiettivo appena sfumato. Molmenti, a soli 27 anni, ha già riempito la propria bacheca con tutte le medaglie d'oro possibili. Ne manca solo una, quella a Cinque Cerchi.

Rugby: al di là del risultato, 32-6 per l'Australia, è più che positivo il debutto dell'Italia ai Mondiali in Nuova Zelanda. Il match contro gli aussie, recenti vincitori del Tri-Nations, ha fornito il verdetto tanto atteso: la nazionale di Mallet non solo può contendere all'Irlanda lo storico ingresso tra le magnifiche 8 della rassegna iridata, ma è anche profondamente convinta di poter raggiungere l'obiettivo. Terminare in parità il primo tempo (6-6) contro la corazzata oceanica è un dato di fatto che descrive degnamente le reali potenzialità della selezione tricolore, determinata ed incisiva in fase difensiva, trascinata dal grande lavoro degli avanti ed essenziale in fase di possesso. L'aspetto su cui lavorare sarà quello della condizione fisica: se l'Italia riuscirà a tenere un ritmo altissimo per 80 minuti, asfissiando l'attacco avversario e non concedendo la possibilità di azionare i trequarti, allora potrà realmente coronare quel sogno che segnerebbe l'inizio di una nuova era rugbistica azzurra.

Federico Militello

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