lunedì 19 dicembre 2011

'Italia, come stai?': Blardone, un campione ritrovato; Pittin, la vittoria è vicina




Ad inizio stagione la squadra di Gigante appariva oggettivamente quella più in difficoltà dello sci alpino italiano. Reduce da una passata stagione disastrosa, con protagonisti ormai over30 e con rincalzi giovani che faticavano ad affacciarsi ai massimi livelli, quella attuale doveva essere vissuta come una stagione malinconica e di transizione, rimpiangendo i fasti del passato recente e sperando in un futuro nuovamente luminoso.


Qualche segnale che il vento stesse cambiando si è percepito, però, già nelle prime gare nord-americane, dove Davide Simoncelli, reduce da un'operazione ai legamenti crociati , aveva ritrovato la top10, mentre Massimiliano Blardone, seppure a sprazzi, aveva lasciato intravedere delle sezioni che lasciavano ben sperare. Poi è arrivata l'Alta Badia. La Gran Risa, da decenni, rappresenta un amuleto per lo sci tricolore, dove quasi sempre i problemi e le difficoltà lasciano spazio alla magia. Così è avvenuto anche quest'anno. Blardone, mai tra i primi 15 nei primi tre Giganti stagionali, si è ritrovato come per incanto, tornando a vincere a quasi due anni di distanza dall'ultima volta. Un successo effimero, potrà pensare qualcuno, perché nei grandi eventi (Mondiali ed Olimpiadi) i pendii non sono mai così ripidi e favoriscono atleti dotati di maggiore scorrevolezza e sensibilità. Attenzione, quello che abbiamo ammirato ieri è un Blardone diverso, in via di trasformazione. A 32 anni il nativo di Domodossola ha compreso che, per ritornare competitivo, doveva intraprendere una nuova strada. L'apoteosi sulla Gran Risa, analizzando i dati cronometrici di entrambe le manches, è maturato nel tratto finale, quello dove la pendenza era più lieve, dove solitamente l'azzurro pagava sonoramente dazio dai rivali. Il campione del Bel Paese, inoltre, si è adattato ottimamente anche ad un fondo molle, con una neve da accarezzare più che da aggredire: lo scorso anno, senza ghiaccio, Blardone si sarebbe smarrito. Cambiare dopo la trentina non è affatto facile e denota grande coraggio. Il piemontese ne ha avuto tanto, sospinto da una grande obiettivo: costruirsi ancora un biennio da sciatore di rango mondiale.

Alessandro Pittin è diventato un vincente. Perché, direte voi? In fondo non ha ancora vinto, ma al massimo è arrivato secondo. C'è modo e modo, però, per arrivare secondi.
Venerdì, nella staffetta a coppie con Lukas Runggaldier, la medaglia di bronzo di Vancouver 2010 ha esultato all'arrivo dopo aver agguantato la piazza d'onore, stringendo il pugno ed alzandolo al cielo. Stesso discorso per il terzo posto di sabato nella gundersen individuale. Pittin era contento e soddisfatto di essere salito sul podio, di aver riscritto per l'ennesima volta la storia della combinata nordica italiana. Ieri no. Dopo un vibrante duello con il francese Jason Lamy Chappuis, in cui le ha provate tutte per staccare il fuoriclasse transalpino, l'azzurro si è dovuto accontentare ancora una volta della seconda piazza. Questa volta, però, la gioia era scomparsa, bensì un gesto di stizza sottolineava la rabbia per non aver agguantato il bersaglio grosso. In quell'istante Alessandro Pittin è diventato un vincente. In lui è scattata la scintilla del campione, che lo porterà ad inseguire la vittoria come il leone insegue la preda nella savana. Al momento Lamy Chappuis è più completo rispetto all'azzurro, superiore nel salto e, seppur inferiore nel fondo, dotato di uno spunto veloce eccezionale e, soprattutto, di un senso tattico spiccato. Il francese sta dominando il circuito della combinata nordica da tre stagioni, ma ha già raggiunto il massimo delle proprie potenzialità, mentre l'azzurro, di 4 anni più giovane, possiede ancora enormi margini di miglioramento, dal trampolino come in volata. Le gerarchie, in fondo, sono fatte per essere ribaltate.

Federico Militello

2 commenti:

  1. Top seconda parte
    -Equestri: Valentina Truppa scrive su pagine dorate la storia recente del dressage. Prima vittoria nella storia per l´Italia in world cup, proprio in quella Francoforte oasi delle campionesse di casa, stesso rettangolo dove Valentina ha vinto anni fa l´europeo young riders. Proprio questo particolare rettangolo (troppo corto rispetto agli altri), ha innervosito i cavalli delle avversarie, ma non eremo del castegno, guidato alla perfezione da Vale per un 80% che la dice tutta. Sembra uno scherzetto fatto apposta andare a vincere in Germania davanti ai padroni di casa (chiedete a Lippi), nel tempio di questo sport vedere sventolare sul pennone piu alto il tricolore fa venire i brividi. Sicura Valentina nella mia top ten 2011.
    -Ghiaccio: ai campionati italiani speedskatingsi vedono bei tempi e soprattutto miglioramenti da parte di tutti i piu competitivi (piu di 50 record personali abbattuti). Da segnalare il record della pista di Baselga migliorato da Matteo Anesi nei 1000. Mi domando, ma perche Matteo non ha fatto questi tempi in world cup? Forse é entrato in condizione tardi? Bei tempi anche dalla junior Paola Simionato. A proposito Fede, Paola é parente di Chiara Simionato?
    -Invernali: Incominciamo a ingranare nello sci alpino, con la vittoria di Blardone e i podi di Razzoli e Deville in slalom (e di Nani e Thaler in coppa europa). Abbiamo la squadra piu forte del mondo in slalom, e secondo me, con l´affidamento della squadra di gigante a Theolier, i risultati incominciano a venire anche qui. Tratteniamo questo guru francese a vita!!! Bravo Ravetto!!!. Pittin dimostra che sara il piu grande fra non molto tempo..fare 3 podi in 3 giorni e roba da campioni assoluti. Poi anche vittorie in Opa Cup di combinata, e voilá! Oggi ho visto la vittoria di Fischnaller in PGS, e battere Karl e qualcosa di mostruoso. Ho visto Roland attaccare e fare delle traiettorie spaventose, attaccando le curve da sopra. Incredibile. Bene anche Pellegrino nel fondo e Scanzio nelle moguls. Ritardi gravi di preparazione per Lukas Hofer (biathlon) e Bertazzo (Bob) Torneranno come prima?
    Voglio chiudere l´anno con i tagli ai contributi CONI. Secondo me Fede la ragnatela burocratica in Italia é troppo marcata, dunque questi tagli dovrebbero incidere sugli enti e sugli organigrammi federali, senza intaccare la preparazione di vertice e agonistica, specialmente quella olimpica. Secondo me e piu un beneche un male, perche in epoca di vacche magre tutti lotteranno di piu per il posto e aumenteranno la produttivitá, in modo da beneficiarne tutto il sistema sportivo. Chi dice che potrebbero diminuire le medaglie e perche (in fondo) non si sente capace nella sua federazione di appartenenza. Come la vedi tu Fede?
    Buon natale e ci vediamo nel 2012 con il mio top!!! A presto

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  2. Ciao Maurizio

    1) Incredibile vittoria per Valentina Truppa, questa vale veramente tanto. Sta realmente migliorando esponenzialmente gara dopo gara. Se continua così potrà farci divertire già l'anno prossimo!;
    2)Il livello di Anesi oramai è questo, non diventerà mai un atleta di vertice. In effetti Paola Simionato, sorella di Chiara, è il nostro miglior prospetto in campo femminile;
    3)Nello Slalom maschile attualmente l'Italia è di gran lunga la squadra migliore: a gennaio mi aspetto molto da Moelgg, sin qui sottotono. Bertazzo e Hofer torneranno sicuramente come prima: il primo ha accusato uno stiramento al polpaccio, ma sono convinto che ai Mondiali di febbraio, sulla pista favorevole di Lake Placid, lotterà per il podio; il secondo, invece, è completamente fuori forma, che dovrebbe ritrovare a partire da gennaio inoltrato.
    4) Riguardo ai tagli, sono stati inferiori alle attese per quanto riguarda lo sport. Per quanto riguarda gli atleti che andranno alle Olimpiadi, non dovrebbero esserci problemi. La verità è che le medaglie non si vincono con i soldi, ma con al determinazione e la fame di arrivare in alto.

    Buone feste anche a te e ci sentiamo prestissimo! W l'Italia! :-D

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