giovedì 17 maggio 2012

Maldonado è il nuovo Montoya?




Il fine settimana catalano ha portato per la prima volta alla ribalta il venezuelano Pastor Maldonado, che ha sorpreso tutti per il modo in cui si è aggiudicato il Gp di Barcellona. Il 27enne di Maracay, infatti, non solo ha ottenuto pole position e vittoria, ma ha costruito il suo trionfo a suon di giri veloci proprio nel momento decisivo della gara, ovvero quando Fernando Alonso doveva ancora rientrare per la sua seconda sosta ai box. Inoltre il sud-americano, di solito sempre arrembante in fase di sorpasso, si è rivelato glaciale anche in una situazione di difesa, riuscendo a tamponare quasi in surplace gli attacchi del rappresentante della Ferrari.
Per temperamento, carisma ed aggressività, Pastor Maldonado può a buon diritto essere considerato il nuovo Juan Pablo Montoya.
Molte le assonanze tra i due piloti. Entrambi, infatti, hanno debuttato in F1 a 25 anni ed entrambi nella stessa scuderia, la Williams. Ai tempi di Montoya, tuttavia, la vettura inglese era una delle più performanti e veloci del circus (supportata dal motore BMW), tanto che il colombiano riuscì sin da subito a mostrare tutto il suo talento ed a conquistare 3 pole position, 1 vittoria a Monza ed il sesto posto nella classifica finale vinta da Michael Schumacher.
Maldonado, invece, è approdato alla Williams in un periodo di grande crisi economica e con i fasti del passato lontani ormai anni luce. Con una vettura di seconda fascia, la prima stagione del venezuelano in F1 si è rivelata oltremodo anonima, con un solo punto agguantato grazie al decimo posto a nel Gp del Belgio.
Se la seconda stagione di Montoya con la scuderia con sede a Grove non fu esaltante (7 pole position, ma nessuna vittoria), quella di Maldonado sembra rappresentare la svolta della carriera. La vittoria di Barcellona potrebbe proiettare infatti il venezuelano in una nuova dimensione, suscitando l'interesse delle case automobilistiche di maggior rango.
Altro punto in comune tra i due sud-americani è la totale assenza di timori reverenziali nell'effettuare i sorpassi. Montoya si presentò al mondo con uno straordinario attacco (riuscito) a Michael Schumacher nel corso del Gp del Brasile del 2001 dopo una ripartenza dal regime di safety-car. Maldonado, dal proprio canto, ha ormai conquistato la fama di 'pilota ruvido', sempre pronto a rischiare tutto pur di mettere il proprio musetto davanti a quello dell'avversario.
E' bene sottolineare, tuttavia, come molto diverso fu l'avvicinamento tra i due piloti in questione alla F1.
Montoya giunse in Europa da vero e proprio enfant prodige delle quattro ruote, essendo stato il più giovane di sempre (a 24 anni) ad aggiudicarsi il Mondiale della Formula Cart (con 7 successi) ed avendo conquistato al primo tentativo la 500 Miglia di Indianapolis (impresa riuscita in passato solo a Graham Hill nel 1966).
Maldonado, invece, dopo essere cresciuto agonisticamente in Italia, ha debuttato in Gp2 nel 2006, prima di mettere le mani sul titolo nel 2010, quando con sei successi in una sola stagione stabilì un nuovo record per la competizione.
Nella F1 moderna, tuttavia, la bravura non basta se non è accompagnata da un bel gruzzolo di quattrini. Il recente vincitore del Gp di Spagna, infatti, vide spalancarsi dinanzi a sé le porte della Williams grazie al supporto economico fornito dal governo venezuelano ed in particolar modo della compagnia petrolifera statale. Ora, però, sta incominciando a dimostrare che la fiducia mostrata dal suo Paese era ben riposta.
Insomma, allo stato dei fatti è indubbio come al momento le carriere di Montoya e Maldonado non siano ancora paragonabili, con il primo che in F1 vanta 7 vittorie, 30 podi, 13 pole position, 12 giri veloci ed un terzo posto come miglior risultato in classifica generale. Il venezuelano, invece, sino ad ora è salito una sola volta sul gradino più alto del podio, ma l'impressione è che con un buon mezzo a disposizione possa a breve ripercorrere le orme dell'ormai 36enne di Bogotà.

http://www.f1passion.it/2012/05/f1-pastor-sulle-orme-di-montoya/

Federico Militello

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