sabato 5 febbraio 2011

Coraggio azzurri, state diventando grandi


Una meta da antologia, da squadra di rango. La gioia, l'estasi, la commozione. Poi un drop avversario, a 2 minuti dalla fine. Tutto cambia in un attimo, come nella vita. I sorrisi diventano lacrime, l'entusiasmo lascia il posto alla disperazione, l'impresa si trasforma in una beffa amara. I gladiatori italici, come paralizzati dallo sconforto, si accasciano al suolo impotenti, increduli. No azzurri, questo non è il tempo della commiserazione, bensì quello del giubilo e dell'euforia. Oggi avete capito di aver intrapreso la strada della grandezza, quella che porta verso il mito. Un tempo si parlava di sconfitte onorevoli e ci si accontentava. Ora, invece, perdere con l'Irlanda 13-11 provoca solo rammarico e rabbia per un obiettivo mancato: sì, perché questa Italia voleva vincere e ci credeva. E' cambiata la mentalità. Da eterna Cenerentola, la selezione tricolore ha capito di poter diventare, magari tra un triennio, la regina del Sei Nazioni. Ogni timore reverenziale è caduto, l'orgoglio ed il senso di appartenenza alla maglia azzurra spingono i ragazzi dello sfortunato Mallet (merita la riconferma) al di là di limiti e difetti che ancora sussistono. La difesa è migliorata sensibilmente, commettendo davvero poche infrazioni e resistendo strenuamente (salvo in un'occasione) alle sfuriate irlandesi, mentre l'ultima azione della gara, una meta maturata grazie a dei passaggi velocissimi dei tre quarti e finalizzata da McLean, ha dimostrato come anche i guerrieri del Bel Paese sappiano giocare a rugby: con coraggio e maggiore convinzione nei propri mezzi, gli schemi offensivi non potranno che migliorare. Resta il problema del calciatore, con Mirco Bergamasco ancora non continuo a questi livelli, soprattutto nei piazzati da posizione defilata. Una sconfitta, dunque, che brucia, anche se la mente non può che volare già al mese di ottobre, quando l'Italia affronterà nuovamente l'Irlanda ai Mondiali nel match decisivo per la qualificazione ai quarti. Lì il disappunto potrebbe lasciar posto ad un'infinita felicità.

Federico Militello

4 commenti:

  1. siamo passati da sconfitta onorevole a vittoria mancata (di poco molto poco) ora attiviamo la modalità vittoria ...per quanto riguarda il gioco aspettarsi del rugby champagne è improponibile ma questa squadra difende molto bene : sò che a molti non può piacere ma noi le partite le dobbiamo vincere così (il gioco offensivo deve comunque migliorare) oggi abbiamo perso per inesperienza sfortuna e perché loro sono l'irlanda e noi l'italia, non dico in termini arbitrali non sono così esperto da giudicare in tal senso ma loro hanno sicuramente più abitudine a vincere certe partite ... comunque bellissima partita dal punto di vista emotivo

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  2. Ormai l'Italia è arrivata al punto che può vincere o perdere una partita per un episodio. Come sta accadendo nel biathlon, solo l'abitudine a giocarsi sempre più spesso qualcosa di importante ci permetterà di raggiungere i risultati sperati

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  3. ad oggi, dopo la batosta inglese, come la mettiamo? tra l'altro, leggete il commento su Repubblica, è cattivo come raramente è dato leggere su quotidiani italiani

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