lunedì 7 marzo 2011

'Italia, come stai?' (Prima parte): il bilancio dei Mondiali di sci nordico


I Campionati del Mondo di sci nordico di Oslo si sono conclusi secondo le iniziali aspettative per quanto riguarda la spedizione italiana. Due le medaglie conquistate dagli azzurri, una in più rispetto a Vancouver 2010 (anche se il salto femminile ancora non era inserito nel programma a Cinque Cerchi). Analizziamo nel dettaglio le tre singole discipline.


SCI DI FONDO 5,5: l'argento di Arianna Follis nella sprint tl era un risultato probabile, ma non scontato. Marianna Longa ha colto tre piazzamenti fra le prime 10 in tre gare individuali, tuttavia sempre molto lontana dal podio. La sfortuna, poi, si è accanita contro Silvia Rupil e Magda Genuin, infortunate proprio nel corso della rassegna iridata. In questo momento il settore femminile vive un momento di incertezza: con il ritiro della Follis, infatti, è necessario che Longa prosegua almeno sino a Sochi 2014, di modo da fungere da chiocchia per le più giovani. I talenti in erba, comunque, non sono così numerosi: Rupil (comunque poco adatta ai format moderni a causa di doti velocistiche praticamente nulle), De Martin Topranin (da valutare la sua crescita anche a skating), Agreiter e Di Sopra, queste ultime due, però, ancora impegnate nel circuito di Coppa Europa. In campo maschile la 50 km disputata ieri ha rappresentato la cartina di tornasole dello sci di fondo nostrano: una desolazione assoluta. Di Centa e Piller Cottrer, ormai avviati verso un inesorabile declino, sono commoventi per la loro abnegazione nel cercare di salvare la barca che affonda, tuttavia nulla possono di fronte ai giovani fuoriclasse stranieri, ormai nettamente superiori. E' certamente migliorato Roland Clara, ma non ancora a tal punto da installarsi nel gotha della specialità. Rimangono dei discreti atleti ma nulla più i vari Checchi, Moriggl e Hofer. L'unica, grande speranza è costituita dal 20enne Federico Pellegrino, al momento sprinter di caratura internazionale: la promessa aostana, tuttavia, possiede le qualità necessarie per divenire un fondista completo, in alternato e nelle lunghe distanze. Una sua eventuale esplosione globale potrebbe rilanciare l'intero settore italico. Nei prossimi due anni urge investire sui giovani, facendo esordire i fondisti juniores in Coppa del Mondo: inizialmente i risultati latiteranno, ma nell'arco di un triennio si raccoglieranno i primi frutti. In fondo alle Olimpiadi di Sochi mancano proprio 3 anni.


Combinata Nordica 6,5: l'Italia rappresenta ormai una realtà di questo sport. Se lo scorso anno era emerso il singolo, in questa stagione ha brillato la squadra. Lukas Runggaldier, nonostante un infortunio al ginocchio che ne ha rallentato la preparazione nel mese di febbraio, ha raggiunto per ben 2 volte la top10, impressionando per la sua completezza in entrambe le discipline (salto e fondo). Il 23enne altoatesino potrebbe consacrarsi definitivamente nell'annata 2011/2012. Capitolo Pittin: il campione di Cercivento ha vissuto dei mesi di appannamento dopo la storica stagione olimpica del 2010, incontrando dei problemi tecnici insormontabili nel salto: si tratta di una disciplina dove la componente psicologica assume una valenza determinante, in quanto nel momento in cui si presentano delle difficoltà nell'esecuzione del balzo, nascono inesorabilmente dei dubbi nella mente dell'atleta. Ora il bronzo a Cinque Cerchi di Vancouver dovrà prendersi un meritato periodo di riposo, per poi ripartire praticamente da zero: a 21 anni rimane tra i più seri candidati a dominare la combinata nordica nel prossimo decennio. Non giudicabile il rendimento di Armin Bauer, limitato da un infortunio, mentre Giuseppe Michielli continua a palesare preoccupanti lacune nel salto. Tra due anni, con la crescita dei promettenti Mattia Runggaldier e Samuel Costa, l'Italia potrà ambire ad un podio nella staffetta iridata della Val di Fiemme.


Salto 8: con un giorno d'anticipo è proprio il caso di dire ''Viva le donne!''. Elena Runggaldier ha regalato al Bel Paese un argento storico. La 19enne di San Cristina si è confermata una saltatrice da grandi appuntamenti, avendo già conquistato in passato un titolo iridato juniores ed un'Universiade. In condizioni di 'vento da sotto' la promettente altoatesina davvero non ha nulla da invidiare a tutte le concorrenti straniere. Nel complesso l'Italia si è rivelata la nazionale più forte e completa del settore, con Evelyn Insam ottava ed altre due atlete fra le top30 (Lisa Demetz e Roberta D'Agostina): se, come pare probabile, tra due anni verrà inserita anche la prova a squadre, il nostro Paese ambirà senza mezzi termini al metallo più pregiato. Segnali incoraggianti giungono anche dal settore maschile, dove Sebastian Colloredo pare aver raggiunto la necessaria maturità per progredire ad alti livelli: il 23enne friulano è dotato di grande potenza muscolare nelle gambe, fattore che gli consente di uscire in maniera brillante dal dente. Nel momento in cui metterà a punto anche alcuni dettagli tecnici in fase di volo, allora nessun traguardo sarà precluso al giovane atelta tricolore.


Eccezionalmente domani potrete trovare una seconda parte della rubrica 'Italia, come stai?' dedicata ad atletica e tiro a segno.


Federico Militello

4 commenti:

  1. Lasciando da parte il top di questo weekend(Di Martino, Donato, La Mantia, Pellegrini, Fischnaller, Campriani, Aspromonte, ecc), vorrei soffermarmi sui risultati degli under 20 italiani in tutti gli sport, secondo me piú che delle promesse che cito:
    - 15 medaglie di cui 7 d´oro (ripeto..sette) agli europei cadetti di scherma. Non aggiungo altro.
    - 7 medaglie (3 argenti e 4 bro.) al grand prix europe cadetti di judo
    - la vittoria di Quinzi all´Uruguay Bowl di tennis. Gianluigi balza in un colpo solo al posto 107 del ranking itf giovanile a soli 15 anni. Questo ranking lo compongono giocatori fino a 18 anni, fai un calcolo. Mi impressiona che questo ragazzo vince sulla terra battuta, cemento, sul verde. Per me sará "fisso" un top 5 ATP. Unico consiglio: che non si alleni in Italia e abbia coach stranieri.
    -Nel Patt. velocita, alla world junior cup, ottavo Bosa nei 500, 9° Giovannini nei 3000 (anche lui con molti atleti piu grandi di lui di 3 anni: lo vedo il nostro sven kramer delle lunghe distanze) e infine il 4° posto nell´inseguim. a squadre vicinissimi al podio.
    - Nell´atletica bei risultati dagli allievi, specificamente Rossit nel salto alto e Bruni nell´asta: hanno il primato mondiale stagionale allievi in questo momento, e proprio quest´anno sono i mondiali allievi in Francia..fai da te...
    - Nel Tennistavolo altre medaglie in juniores e minicadetti: voglio citare soprattutto Leonardo Mutti (bronzo) e Cristiana Dumitrache (argento). Li vedo anche da top 5 europei, cinesi a parte.
    - Nei pesi, a parte Pagliaro, bei risultati dai cadetti negli assoluti. La sorella della Pagliaro, Alessandra (13 anni!) con 3 record esordienti. Sará piu brava della sorella? E poi carlotta brunelli e michael di Giusto con altri record, li vedo protagonisti nel prossimo futuro.
    - Dalma Caneva vince l´oro nella lotta libera in grand prix in Svezia. Gia aveva vinto argento agli europei cadetti nel 2010. Speranza per Rio2016 e Roma2020
    - Infine, negli sport invernali, medaglie a go-go nella coppa europa junior di short-track(l´Italia secondo me sará la prima potenza mondiale femminile da Sochi in poi...) e Dorothea Wierer 9° assoluta nel mondiale biathlon, dopo la scorpacciata nei mondiali junior. E stata la piu veloce cronometrata al poligono (senza errori!) e il 5 tempo totale con il fondo. Quando sviluppi piu resistenza nel fondo, non ce ne sará per nessuna!
    Spero nessuno di questi nomi mi lasci male....a presto!

    RispondiElimina
  2. Sapere che anche qualcun'altro possiede questa immensa cultura sportiva mi fa un immenso piacere, dunque ti faccio nuovamente i complimenti. Meriti una risposta punto per punto ;-)

    1) Scherma: come dici tu, ogni commento è superfluo. C'è la possibilità che a Rio l'Italia vinca 10 ori, ovvero tutte le gare in programma.
    2) Judo: si tratta di una disciplina diversa, dove non sempre chi primeggia in tenera età diventa un fuoriclasse. Dipende molto da come viene modellato il fisico e dal tipo di allenamenti svolti, oltre che, naturalmente, dalle motivazioni.
    3)Quinzi, e lo dico da quando aveva 11 anni, è il Messia del nostro tennis e diventerà n.1 del mondo.
    4)Vedo che adori Giovannini, spero che il tuo augurio diventi realtà. Al momento, però, è ancora presto per azzardare pronostici, a quell'età è più importante imparare la tecnica di pattinaggio piuttosto che cercare la prestazione cronometrica. Bosa non mi convince molto.
    5)Nell'atletica abbiamo un mare di promesse nei salti, ma sarebbe ora di cominciare a produrre anche qualche mezzofondista eccelso, magari con l'aiuto degli oriundi.
    6)Mutti quest'anno sta vivendo una leggere flessione rispetto allo scorso anno, dovuta più che altro al gap fisico che ancora lo svantaggia contro gli avversari seniores. Può entrare fra i primi 10 al mondo entro 7 anni
    7)Nei pesi sarà sempre arduo per l'Italia cercare di emergere. Alessandra Pagliaro ha 13 anni, ma secondo me Jenny, a livello di talento puro, è superiore. Il problema è che la maggiore delle sorelle ha ormai da tempo arrestato la sua crescita, dunque speriamo nella minore. Per il resto intravedo poche speranze in questo sport, che anzi escluderei dalle Olimpiadi (circola troppo doping)
    8)Queste vittorie nella lotta sono un segnale importante, anche in questo settore si sta lavorando bene, soprattutto al femminile. Vediamo se anche a Londra arriverà una medaglia insperata: io punto su Timoncini nella greco-romana
    9)Nello short track, specialmente al femminile, stiamo assistendo ad uno straripante proliferare di talenti ed anche tra i maschi qualcosa si intravede. Nel biathlon, infine, Wierer ed Hofer sono due futuri campioni, che potranno lottare anche per la Coppa del Mondo assoluta.

    RispondiElimina
  3. i due voti a fondo e combinata nordica sono più che generosi...ma vorrei fare delle considerazioni sulla finestra aperta da mauro sull'importantissima questione della nostra forza d'impatto nel settore giovanile.
    E' da quasi un ventennio che perdura la nostra grande tradizione nello sport giovanile, basti citare ad esempio l'incetta di medaglie che abbiamo fatto in questi anni nelle rassegne giovanili del nuoto. Ma altrettanto duratura è una certa difficoltà a tramutare quersti trionfi giovanili in prestazioni di grande rilievo in campo assoluto. Anzi non rari sono i casi di atleti grandi da seniores senza avere avuto risultati di spicco da giovani. Credo quindi che si possa parlare di inefficace gestione dei talenti non condotti a maturazione con il giusto iter e le giuste motivazioni. La mia ipotesi per spiegare il fenomeno è che i giovani talenti sono stimolati a produrre il massimo sforzo durante i primi anni di attività agonistica e quindi sono spremuti oltre ogni limite arrivando già nauseati ed esausti alla maturità, questo naturalmente sotto pressione dei tecnici, delle federazioni e delle famiglie per ottenere facili prebende e il lustro derivanti dalle tante medaglie ancorchè giovanili.
    Comunque è vero che noi abbiamo decine e forse centinaia di talenti in tanti sport, ma pensiamo a quanti ne hanno nazioni come francia, gran bretagna e germania...e tra l'altro talenti giovanili già in grado di distinguersi a livello assoluto.

    pio napolitano

    RispondiElimina
  4. Gent.mo Sig. Militello,
    vorrei sapere dove ha preso quella fotografia del tricolore con il cielo e il sole sullo sfondo.

    E' un mio scatto e come espressamente chiesto da me, su Flickr (http://www.flickr.com/photos/mikko_09/3883990411/), la foto DEVE essere accompagnata dal link della stessa oppure dal nome dell'autore. Ossia, me.

    Le do 48 ore per togliere la fotografia o, in alternativa, citare l'autore e mettere il link.

    In caso contrario, lunedì 14 marzo partiranno le azioni legali.

    Confidando in un immediato riscontro, le invio cordiali saluti.

    Michele BEATRICE

    RispondiElimina