domenica 18 settembre 2011

L'Italia si arrende alla Serbia ed agli episodi


Il sogno azzurro di salire sul tetto d'Europa a distanza di sei si infrange contro una Serbia scaltra ed incisiva. Prima considerazione doverosa: la medaglia d'oro è andata ad una nazione che ancora una volta ha mostrato tutta la sua sgradevole inciviltà sportiva. Come dimenticare, infatti, il vergognoso episodio di vandalismo da parte del barbaro Ivan e dei suoi seguaci che lo scorso anno costrinse l'arbitro a sospendere il match di calcio tra Italia e Serbia? In questa circostanza, in un palazzetto di Vienna gremito quasi totalmente da tifosi provenienti da Belgrado e zone limitrofe, i tifosi si sono ancora una volta 'distinti' fischiando sonoramente l'Inno di Mameli ed ogni giocatore azzurro nel momento in cui si accingeva alla battuta. Un comportamento sleale che qualifica un popolo ancora distante dai reali e concreti valori della pratica sportiva.
Tornando al match, perso dal Bel Paese per 3-1, l'Italia ha poco da recriminare, avendo sfoderato una prestazione complessivamente di grande livello ed avendo ceduto ai rivali solo in seguito ad episodi sfavorevoli (nel terzo set, sul 25-24 per i serbi, il servizio di Tersic è caduto al suolo beffardamente dopo aver toccato il nastro). Se proprio si vuole trovare un colpevole, allora è giusto puntare l'indice contro la Lega Volley e la Federazione Italiana, che curano in maniera oltremodo blanda gli interessi della nazionale. Il motivo? E' presto detto: il campionato tricolore è da anni invaso da giocatori stranieri e questa sera la nazionale serba poteva contare su ben 6 atleti che hanno sviluppato le proprie capacità tecniche nella nostra Serie A1. Cosa serve per cambiare?
Per ulteriori approfondimenti sul cammino europeo della nazionale di Berruto vi rimando alla rubrica 'Italia, come stai?': la sensazione, tuttavia, è di aver trovato finalmente una formazione tricolore in grado di ambire con determinazione al podio olimpico.

Federico Militello

Nessun commento:

Posta un commento