sabato 18 dicembre 2010

Grande flop per i discesisti; ancora bene Hofer nel biathlon


Sci alpino: ad una discesa dal termine del 2010 (quella di Bormio), i velocisti tricolori costituiscono sino a qui la più grande delusione stagionale. Doveva essere l'anno della svolta, dove i nostri atleti, giunti ormai nell'età della piena maturità agonistica, avrebbero dovuto scalzare dall'olimpo i 'grandi vecchi', ovvero i vari Walchofer, Cuche, etc. Questi ultimi, invece, continuano a vincere e gli unici inserimenti al vertice non riguardano affatto l'Italia, bensì Svizzera (Zurbriggen), Germania (Keppler) e Francia (Theaux e Fayed). I nostri Innerhofer, Fill ed Heel appaiono regrediti sia dal punto di vista tecnico che mentale e di loro non convince neppure l'atteggiamento, troppo remissivo e propenso ad accontentarsi di una top10. Oggi molti appassionati ed esperti, dopo aver assistito all'incredibile settima piazza del quasi 42enne svedese Jaerbyn, avranno sicuramente pensato: ''Qui ci sarebbe dovuto essere Ghedina''. In effetti su questa pista il mitico 'Ghedo' regalava sempre delle prestazioni d'autore, avendo trionfato per ben 4 volte. Tuttavia rimpiangere con vigore il passato significa che il presente non sta realizzando le aspettative sperate. Azzurri, è ora di svegliarsi!

Biathlon: continua a piccoli passi la crescita di Lukas Hofer. Il 21enne altoatesino è giunto sesto nella Sprint di Pokljuka (Slovenia), commettendo 1 errore al poligono e concludendo la propria prova a 29 secondi dal vincitore svedese Bjorn Ferry. Un inizio di stagione ottimo per il nostro portacolori, il quale ha già agguantato la top10 per 4 volte (non a caso è nono in classifica generale). A questo punto un podio sarebbe fondamentale per il definitivo cambio di mentalità. Vista il grande momento di difficoltà dello sci di fondo italiano nelle lunghe distanze (nelle sprint per fortuna siamo tra i migliori al mondo), non è escluso che Hofer, molto performante sugli sci stretti, possa cimentarsi in un futuro non troppo remoto anche in questo sport (come ha già fatto in passato il fenomeno norvegese Bjorndalen, tra l'altro vincendo anche una gara).

Sci di fondo: nelle lunghe distanze il ritornello è ormai monotono: bene le donne, inguardabili gli uomini. Tre azzurre nelle prime 10 nella 15 km skating di La Clusaz: Arianna Follis quarta, Marianna Longa quinta e Silvia Rupil nona. Primo posto per l'imbattibile norvegese Bjorgen davanti alla polacca Kowalczyk. Domani in staffetta le azzurre possono ambire ad un podio. In campo maschile, invece, si naviga a vista su una barca ormai alla deriva e coperta da un cielo plumbeo e tempestoso. Nella 30 km tl il migliore, si fa per dire, è stato il 38enne Di Centa, 15mo, seguito da Moriggl, 26mo, e Piller Cottrer, 33mo. Risultanti che testimoniano come l'Italia sia scomparsa dal vertice di questo sport. Una situazione imbarazzante, senza giovani all'orizzonte (Pellegrino è uno sprinter) e con la prospettiva di peggiorare ulteriormente. Ripensando ai titoli in staffetta di Lillehammer 1994 (impresa epica nella patria del fondo) e Torino 2006, questo momento negativo fa davvero male.

Combinata nordica: 20mo posto per Alessandro Pittin e 21mo per Lukas Runggaldier nella prova di Coppa del Mondo di Ramsau, località dove il 20enne di Cercivento ottenne lo scorso anno il suo primo podio in carriera. La medaglia di bronzo di Vancouver 2010 ancora una volta non ha brillato nel salto, terminando 34mo appena dietro al compagno di squadra. Poi una buona rimonta nello sci di fondo, che ha evidenziato un'evidente crescita di condizione. Domani si replica, serve un balzo solido per poter tornare tra i primi 10. Forza Pittin!

Federico Militello

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