Andare a podio in sette discipline invernali diverse nell'arco di un solo week-end è un lusso che poche nazionali al mondo possono permettersi: tra queste c'è l'Italia. Il Bel Paese, infatti, ha fatto festa nei seguenti settori: bob, slittino, pattinaggio artistico, sci alpino, sci di fondo, snowboard e short track. Senza contare i tanti buoni piazzamenti agguantati nelle rimanenti specialità (e di cui già si è discusso). Insomma, a livello di completezza e competitività negli sport invernali, ritengo l'Italia tra le prime tre del globo insieme a Stati Uniti e Germania. Ognuna di queste tre potenze, tuttavia, ha la sua pecora nera: noi lo skeleton, gli States il biathlon, i teutonici lo short track. La perfezione dunque, almeno per il momento, non esiste...
Particolarmente gradito il ritorno sul podio di Simone Bertazzo nel bob. Sul talento e la classe del 28enne di Pieve di Cadore non vi erano dubbi, i problemi in questi due anni sono stati la carenza di frenatori (con Samuele Romanini spesso, e tuttora, infortunato) e soprattutto dalla slitta. E' miseramente fallito il progetto Coni-Ferrari per lo sviluppo dei bob, avendo portato solo a risultati disastrosi (il mezzo diventava incontrollabile oltre i 100 km/h). Con una scelta razionale, quindi, si è tornati ad utilizzare le slitte tradizionali, in attesa che la collaborazione con Maranello possa progredire maggiormente in futuro. In generale la seconda piazza conquistata in Nord-America potrebbe infondere nuova fiducia in Bertazzo, da cui, vista la ancor giovane età, ci si aspettano grandi soddisfazioni ancora per un decennio.
Nello sci di fondo la scorsa settimana avevo auspicato il duello stellare tra la fenomenale Marit Bjoergen e la nostra Arianna Follis nella sprint a tecnica libera nello sci di fondo. Ha vinto la norvegese, che in questo momento sembra una marziana che si diverte ad umiliare i malcapitati terrestri. Sui facili trionfi della scandinava, però, aleggia lo spettro di un farmaco anti-asma che potrebbe darle più di un vantaggio (il che non sorprenderebbe, poiché distacchi così abissali non si vedevano neppure ai tempi di Bente Martinsen). La grande notizia del week-end è rappresentata dall'esplosione di Federico Pellegrino, capace di realizzare il miglior crono nelle qualificazioni e di entrare per la prima volta in finale a soli 20 anni. Dopo più di tre lustri, quindi, l'Italia torna ad avere un giovane di grande avvenire nello sci di fondo, il cui percorso dovrà ambire alla specializzazione anche nelle lunghe distanze. Ancora bene Fulvio Scola, ormai tra i migliori del pianeta nelle sprint. Buona la quinta piazza in alternato di Marianna Longa, mentre proseguono i problemi degli uomini nella tecnica classica, dove ormai siamo dei comprimari (e ciò nuoce anche alla staffetta).
Nello sci alpino abbiamo tanti buoni atleti, ma un unico (anche se molto incostante) fuoriclasse: Giuliano Razzoli. Il campione olimpico emiliano appare di gran lunga il solo in grado di poter primeggiare in ogni gara e l'impressione è che se diminuisse il numero di uscite, allora potrebbe trionfare con costanza. Piace del Razzo l'atteggiamento in gara, sempre all'attacco e senza remore mentali: è l'unica strada per ambire al successo. Blardone si conferma solidissimo in Gigante e domenica arriva la nostra pista, l'Alta Badia, dove è atteso anche il Signore della Gran Risa, ovvero Davide Simoncelli. Sprecone Manfred Moelgg, del quale bisogna però sottolineare gli incredibili miglioramenti nei tratti piani: continuando così il 28enne di San Virgilio di Marebbe potrà tornare quello di 2 stagioni or sono, quando vinse la Coppa di Specialità in slalom. Periodo buio, invece, nel settore femminile: Manuela Moelgg sembra sempre più prigioniera delle sue paure, Federica Brignone fatica ad esplodere del tutto, mentre le varie Gianesini, Curtoni ed Alfieri sono al momento lontane un abisso dal vertice. In parabola discendente Nicole Gius. Difficile che il ritorno dell'acciaccata Denise Karbon possa mutare la situazione.
Nello snowboard nessuno come l'Italia: da inizio stagione, infatti, nel nostro carniere risultano già 5 podi e due vittorie. Nel cross è esploso Luca Matteotti, che insieme a Omar Visitin sarà uno degli attori principali dei palcoscenici mondiali. In proposito potete anche leggere un'intervista da me effettuata: http://wintersport-news.it/it_IT/3014,News.html. Finalmente, a 30 anni, è arrivato il meritato successo per Roland Fischnaller, in una disciplina, il parallelo, dove insieme al già fortissimo March ed al campione del mondo juniores Edwin Coratti (che sta dominando in Coppa Europa) potremo contare su una vera e propria corazzata. Bene anche le donne, dove la quarta piazza di Corinna Boccacini costituisce un ottimo punto di partenza.
Federico Militello
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