Analizziamo l'andamento del week-end degli sport invernali disciplina per disciplina.
BOB 10: la vittoria di Simone Bertazzo costituisce certamente la notizia più lieta per il Bel Paese, perché rinvigorisce la grande tradizione che l'Italia possiede in questo sport. Il 28enne di Pieve di Cadore ha ormai raggiunto la maturità giusta per poter ambire a conquistare podi con continuità. Vista la sua ancor giovane età, inoltre, il bob nostrano potrà giovarsi di questo grande talento almeno per un decennio. Intanto in Coppa Europa si intravedono miglioramenti per il giovane Achim Obkircher, passato quest'anno dallo slittino al bob.
SLITTINO 10: fin quando il Cannibale ci delizierà con le sue imprese, il voto non potrà che essere quello massimo. Gara dopo gara pare accrescersi il vantaggio cronometrico di Zoeggeler nei confronti dei più giovani rivali. Tutto ciò viene evidenziato in particolar modo nelle piste tecniche. Probabilmente il 36enne di Foiana dovrà difendersi nelle prossime gare in Germania, in particolare a Oberhof, definita dagli addetti ai lavori 'l'autostrada di ghiaccio' per la sua eccessiva facilità. La strada verso la decima sfera di cristallo, tuttavia, è ormai spianata. Nel doppio Oberstolz-Gruber sono al momento al di sotto delle attese: con i ritiri dei grandi doppi teutonici avrebbero (in teoria) dovuto avere strada spianata in classifica generale. Invece sono in piena bagarre con i giovani tedeschi Wendl-Artl: con il susseguirsi delle competizioni, tuttavia, potrebbe rivelarsi decisiva l'esperienza del duo altoatesino. In crescita Sandra Gasparini, nona tra le donne.
SNOWBOARD 8: un'altra vittoria tricolore, la terza stagionale, è maturata nella prova a squadre del cross grazie a Luca Matteotti ed Alberto Schiavon. E' evidente come l'Italia sia diventata una potenza di questo sport. Meno brillanti del solito nel PGS, invece, Fischnaller e March.
SCI DI FONDO FEMMINILE 8.5: il secondo posto in staffetta ottenuto a La Clusaz rappresenta un risultato prestigioso. In questo momento il primato è più che utopistico a causa della inafferrabile Norvegia. Dunque le ragazze azzurre hanno agguantato il massimo obiettivo possibile. La buona nuova proviene dall'ottima prima frazione in tecnica classica della 23enne Virgina De Martin Topranin, che potrebbe aver quindi colmato una delle annali lacune del Bel Paese. In continuo miglioramento Silvia Rupil, nona nella prova individuale, mentre Longa e Follis si preparano ad andare a caccia del podio nel Tour de Ski in programma a fine mese.
SCI DI FONDO MASCHILE 2: vergogna e disonore. Sono questi gli unici aggettivi per descrivere il momento attuale del fondo nel settore 'long distance'. Se i veterani Piller e Di Centa pagano l'inesorabile susseguirsi delle primavere (anche se potrebbero tornare sui loro livelli ai Mondiali di Holmenkollen, ai quali tengono moltissimo), i più 'giovani' (comunque tutti quasi 30enni) continuano a recitare la parte delle assolute comparse. La 12ma piazza della staffetta è la cartina di tornasole di un movimento in piena crisi. All'orizzonte, poi, nemmeno l'ombra di un talento, come testimoniano i risultati della Coppa Europa. In futuro, dunque, rassegnamoci ad ottenere grandi risultati solo nelle prove sprint.
SCI ALPINO 4: il bilancio di questo primo scorcio di stagione è pienamente fallimentare. Solo due podi in totale, con tante prestazioni sconfortanti e non all'altezza delle aspettative. Il problema principale della nazionale italiana è la mentalità perdente: ci si accontenta troppo spesso di un piazzamento, si cercano sempre gli alibi più disparati dopo una prova negativa (ormai anche quella della mancanza di piste ghiacciate è venuto miseramente meno) e si considerano gli avversari di un altro pianeta. Di questo passo migliorare risulta pressoché impossibile. In Gigante i vari Blardone, Simoncelli e Ploner sono ormai degli esponenti di uno sci in via d'estinzione, con una tecnica che non paga più nei confronti delle nuove leve. Da questo punto di vista la speranza di riemergere è affidata al talentuoso Giovanni Borsotti, auspicando che non si perda nel suo processo di crescita. Nella velocità, inoltre, Heel, Innerhofer e Fill non hanno compiuto alcun progresso negli ultimi 3 anni, avendo mantenuto intatto il gap dai grandi specialisti svizzeri ed austriaci. In campo femminile (sempre parlando delle velociste), poi, la situazione è leggermente migliore, anche se con fuoriclasse del calibro di Vonn, Riesch e Gorgl agguantare qualche podio risulta impresa ardua. Nel settore tecnico rosa, infine, l'unico barlume di speranza proviene da Federica Brignone, la quale appare tuttavia ancora molto discontinua. Allo stato dei fatti Manuela Moelgg può essere considerata una grande promessa non mantenuta.
BIATHLON 7: Lukas Hofer può essere annoverato tra le grandi rivelazioni dell'annata. In costante ascesa, il 21enne altoatesino si avvicina sempre più alla zona podio ed si colloca già tra i primi 10 della classifica generale. Peccato per l'occasione sprecata nella staffetta mista, dove la nostra grande promessa, in lotta per la vittoria, ha commesso ben 5 errori, portando l'Italia comunque al sesto posto. Il Bel Paese può festeggiare anche per i trionfi di Markus Windish e René Lorent Vuillermoz in Ibu Cup. Il biathlon tricolore, dunque, fornisce segnali di esaltante vitalità.
COMBINATA NORDICA 5.5: lo stato di forma di Alessandro Pittin non è il medesimo dello scorso anno, tuttavia appare evidente come la sua condizione fisica sia in miglioramento gara dopo gara. A Ramsau il 20enne di Cercivento ha lottato per la seconda posizione fino all'ottavo km, prima di crollare di schianto nel finale e terminare 13mo. Da metà gennaio in poi dovremmo rivedere il vero Pittin, in attesa del definitivo salto di qualità anche nei 'trampoli grandi'. Ancora positivo Lukas Runggaldier, per due volte in zona punti.
SALTO CON GLI SCI 7: il futuro sono le donne! Se in campo maschile Morassi e Colloredo ottengono qualche piazzamento nei 30 e poco più, le colleghe del gentil sesso conseguono ottimi piazzamenti in serie in Continental Cup, con al ciliegina sulla torta del terzo posto di Elena Runggaldier. Ricordo che questa disciplina entrerà a far parte del programma olimpico a partire dal 2014.
Federico Militello
mi trovi d'accordo su tutto : purtroppo pecchiamo nelle discipline principali,sci alpino e sci di fondo per quanto riguarda i maschi a esclusione della sprint; però siamo in crescita in quelle meno conosciute nel nostro paese : nel biathlon (sport che mi piace moltissimo) stiamo assistendo alla crescita di un atleta fortissimo e già oggi siamo stati in grado di schierare una staffetta mista competitiva a ciò si aggiungono anche i buoni risultati in IBU CUP che ha un campo partenti discreto, snowboard e slittino offrono moltissimi giovani interessanti e in quest'ultima disciplina c'è sempre zoeggler a cui è inutile aggiungere commenti superflui al suo palmares, nel salto abbiamo discreti risultati tra i maschi ma una squadra femminile ottima
RispondiEliminaSullo sci alpino, però, secondo me è solo un anno di transizione. I talenti ci sono (Borsotti, Paris, Casse, Magdalena Agerer), bisogna solo aspettare. Intanto Razzoli qualche vittoria la farà di sicuro. Sul fondo invece la situazione è più complessa, serve una riforma a partire dalle fondamenta del sistema
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