lunedì 21 novembre 2011

Fabris, la decisione giusta: è addio al pattinaggio


Ricorderete che proprio ieri, all'interno della rubrica 'Italia, come stai?', avevo posto la seguente domanda: ha senso che un campione come Enrico Fabris continui a gareggiare ed a raccogliere questi risultati ingloriosi?
Se lo deve essere chiesto anche lo stesso asiaghese, che, il giorno dopo, ha annunciato il ritiro dall'attività agonistica a soli 30 anni.

"Non mi divertivo più sul ghiaccio. In allenamento riuscivo ancora a prepararmi nel migliore dei modi, tuttavia in gara mi sentivo ormai scarico mentalmente e senza stimoli. Con il ct Gianni Romme non ho alcun tipo ti problema ed anzi stavamo già pianificando la seconda parte di stagione. Ringrazio la Federazione ed il gruppo sportivo delle Fiamme Oro per avermi sempre sostenuto", le parole dell'ormai ex-atleta.

Fabris pone fine ad una carriera sontuosa, nel cui palmares figurano le tre medaglie olimpiche di Torino 2006 (2 ori ed un bronzo), oltre che 5 argenti ai Mondiali singole distanze, 3 medaglie nelle rassegne iridate all-round e quattro podi complessivi (con il trionfo ad Hamar nel 2006) ai Campionati Europei. Se l'Italia è diventata grande anche nel pattinaggio velocità, lo deve senz'altro a questo fuoriclasse entrato indelebilmente nella storia degli sport invernali tricolori.

Con l'addio del campione veneto, tuttavia, lo speed skating nostrano non muore, ma guarda anzi con ottimismo alla crescita del talentuoso Mirko Nenzi, oltre che ad una promessa come Andrea Giovannini. Naturalmente servirà tempo per rinverdire i fasti dell'epoca Fabris-Simionato, ma la base su cui lavorare appare sicuramente degna di nota.

Federico Militello

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