giovedì 24 novembre 2011

Zoeggeler-Loch, una sfida eterna. Il Cannibale: "Vado avanti finché vinco"


"Forse i tempi per vincere la sfera di cristallo sono maturi", le parole del campione olimpico tedesco Felix Loch alla vigilia di una stagione di Coppa del Mondo che prenderà il via sabato sul catino austriaco di Igls, sul quale si disputarono i Giochi Olimpici di Innsbruck nel 1964 e nel 1976. Una dichiarazione derivante da un dato statistico che costituisce un'onta per lo slittino teutonico: dalla caduta del Muro di Berlino, infatti, mai la Germania si è aggiudicata l'ambita insalatiera nel singolo maschile, sebbene nell'ultimo ventennio e nella medesima disciplina abbia conquistato 4 ori olimpici e 6 titoli iridati.

L'ultimo a riuscire nell'impresa, dunque, fu un giovanissimo Georg Hackl, che, sotto l'effige della Germania Ovest, si aggiudicò la Coppa del Mondo per due volte consecutive nelle stagioni 1988/1989 e 1989/1990. In mezzo si sono susseguite due dinastie, quella dell'austriaco Markus Prock e, soprattutto, dell'italiano Armin Zoeggeler, entrambi capaci di agguantare ben 10 sfere di cristallo (record assoluto), intervallate solo dal trionfo isolato del russo Albert Demtschenko nel 2005. Proprio il Cannibale, ancora pienamente in attività, andrà a caccia dell'undicesima affermazione per staccare definitivamente Prock nella graduatoria di tutti i tempi.

Il 37enne di Foiana, campione del mondo in carica e recordman di vittorie in Coppa del Mondo con ben 54 affermazioni, allontana la data del ritiro, senza tuttavia pianificare progetti a lunga scadenza: "Finché gareggio e mi ritrovo davanti a tutti, non ho alcuna intenzione di smettere. Per Sochi 2014 è ancora troppo presto e valuterò ogni estate il da farsi. Certo, mi piacerebbe farmi un bel viaggetto in Russia tra due anni e mezzo", afferma uno dei monumenti dello sport italiano.

Tra Zoeggeler e Loch, pur essendo ormai rivali storici, esiste un grande rispetto. "Armin rimane incredibilmente forte ed il suo modo di stare in slitta e di affrontare certe curve costituisce un esempio da seguire", afferma il 22enne di Sonnberg, del quale il rappresentande del Bel Paese dice: "So che se al traguardo sono davanti a lui, allora sono andato veramente forte".

Oltre al bi-campione olimpico di Salt Lake City 2002 e Torino 2006, l'Italia, dopo molto tempo, potrà puntare anche su alcuni prospetti veramente interessanti: su tutti i cugini Dominik e Kevin Fischnaller, il primo dei quali ha già raggiunto una splendida quinta piazza nella competizione di Sigulda dello scorso anno. L'Alto Adige, poi, si conferma fucina inesauribile di talenti, come dimostrano i due secondi posti agguantati negli ultimi giorni da Emanuel Rieder nella Coppa del Mondo juniores. Insomma, a dispetto di un Paese in cui anche l'ultimo budello è sull'orlo della chiusura (Cesana Pariol), il movimento continua a produrre degli atleti in grado di garantire un futuro all'altezza di una decennale tradizione di successi.


Federico Militello

2 commenti:

  1. la nostra piccola miniera invernale

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  2. Lo slittino è una certezza, ma in generale negli sport invernali siamo competitivi quasi a tutti i livelli (skeleton a parte e con l'incognita speed skating del dopo Fabris).

    A presto!

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