lunedì 2 gennaio 2012

2012: i dieci appuntamenti sportivi da non perdere e le speranze azzurre




Il 2012 si profila come un anno meraviglioso per gli appassionati di sport, con una serie numerosa di grandi e prestigiosi appuntamenti. Ne ho selezionati dieci (non solo olimpici) che, a mio parere, sono assolutamente imperdibili, analizzando poi per ciascuno di essi le reali possibilità dell'Italia.


  • Olimpiadi di Londra (dal 27 luglio al 12 agosto): dopo la positiva edizione dei Giochi Olimpici di Pechino 2008 (nono posto finale, 8 ori e 27 medaglie complessive), per il Bel Paese non sarà affatto semplice ripetersi. L'obiettivo oggettivamente alla portata sarà quello di conquistare 20 podi. Punto di forza della spedizione sarà la scherma, ma sono attese ottime prestazioni anche da nuoto, ginnastica ritmica, pugilato, tiro a segno e da un paio di sport di squadra (pallavolo femminile e pallanuoto maschile). Soffriranno non poco, invece, alcuni settori come atletica, judo, canoa, ginnastica artistica e vela, nei quali non si è verificato l'atteso ricambio generazionale ed in cui ci si affida sempre ai soliti noti. Dunque non è affatto escluso, purtroppo, che l'Italia possa uscire dopo molti anni dalle prime 10 del medagliere. 
  • Europei di calcio in Polonia e Ucraina (dall'8 giugno al 1 luglio): girone molto complesso quello della nazionale di Prandelli, che affronterà i campioni del mondo della Spagna, l'insidiosa Croazia (avversario storicamente difficile per l'Italia) e la coriacea Irlanda del Trap. In caso di passaggio del turno, poi, in linea teorica la strada verso la finale sarebbe irta di ostacoli, a partire da Inghilterra o Francia ai quarti, fino ad Olanda o Germania in semifinale (ma sono solo ipotesi). Insomma, il sorteggio non ha di certo agevolato gli azzurri, che tra l'altro dovranno fare al meno sicuramente di Antonio Cassano e cercheranno di recuperare in extremis un Giuseppe Rossi sicuramente non al 100%. L'attacco, dunque, si reggerà su Mario Balotelli, talento indiscutibile ma ancora soggetto a comportamenti che potrebbero destabilizzare la squadra, e sul veterano Antonio Di Natale, bomber implacabile nell'Udinese, ma quasi sempre impalpabile in passato con la maglia azzurra. Obiettivi? La semifinale, mentre il titolo appare oggettivamente fuori portata. 
  • Giro d'Italia (dal 5 al 27 maggio): a mio avviso negli ultimi anni la Corsa Rosa ha superato il Tour de France per importanza. Quest'anno il tracciato appare meno impegnativo dello scorso anno, anche se sicuramente più duro di una Grand Boucle costruita su misura per i cronomen. L'Italia punterà su Ivan Basso e Michele Scarponi, sicuri candidati al podio finale. La speranza è che emerga finalmente qualche nome nuovo in grado di ben figurare in futuro nelle grandi corse a tappe. 
  • Mondiali di slittino (Altenberg, 11-12 febbraio) e bob (Lake Placid, 13-26 febbraio): appuntamenti importanti per il mondo dei budelli. Sul catino tecnico di Altenberg, Armin Zoeggeler proverà fino in fondo a confermare il sesto iride conquistato lo scorso anno a Cesana Pariol. L'indiscusso favorito, tuttavia, sembra il padrone di casa Felix Loch, già vincitore su questa pista nel 2011. Resta una certezza: il Cannibale non è affatto in declino, ma in questo inizio di stagione ha accusato semplicemente dei problemi di materiali ed un ritardo nella condizione fisica provocato dalla chiusura dell'impianto di Cesana, sul quale la squadra azzurra svolgeva gran parte degli allenamenti. Attenzione anche al giovanissimo Dominik Fischnaller, che qualche giorno fa è giunto secondo per soli 3 centesimi alle spalle di Zoeggeler nel corso dei campionati italiani. Da non perdere anche l'appuntamento con la rassegna iridata di bob, con Simone Bertazzo che andrà a caccia di un podio su un budello che ama e sul quale ha già vinto. 
  • Mondiali di calcio a 5 in Thailandia (dal 2 al 18 novembre): l'Italia disputerà le qualificazioni in primavera e, sulla carta, dovrebbe staccare il pass per la rassegna iridata. Il ct Menichelli è tornato a puntare su alcuni oriundi brasiliani che hanno innalzato di molto lo spessore della squadra: tra questi vi sono Vampeta, Forte, Honorio, Fortino ed Assis. Un piazzamento tra le prime 8, dunque, appare alla portata della selezione tricolore. 
  • Sei Nazioni di rugby (dal 4 febbraio al 17 marzo): inizia l'era Brunel, ma difficilmente basterà un cambio in panchina per garantire all'Italia l'atteso salto di qualità. Calendario alla mano (tre trasferte in Francia, Irlanda e Galles), l'obiettivo (il solito, per la verità) sarà quello di evitare il cucchiaio di legno nel match casalingo conclusivo contro la Scozia. 
  • Mondiale di Formula1 (dal 18 marzo al 25 novembre): il segreto della Red Bull si chiama Adrian Newey, geniale ingegnere britannico in grado di progettare sempre delle vetture all'avanguardia e superiori alla concorrenza. Anche quest'anno, dunque, la casa austriaca e Sebastian Vettel partiranno con i favori del pronostico. La Ferrari, al contrario, da ormai diverse stagioni non riesce a costruire una monoposto all'altezza: la speranza è che in questa occasione metta a disposizione di Fernando Alonso una vettura almeno in grado di rivaleggiare con Red Bull e McLaren. Inspiegabile, poi, la conferma di Felipe Massa, ormai da tempo lontano da prestazioni dignitose;
  • Motomondiale (dal 15 aprile all'11 novembre): il passaggio dalle 800 alle 1000 di cilindrata non cambierà molto i valori in campo, anche se la Yamaha di Jorge Lorenzo dovrebbe avvicinarsi alla Honda dell'iridata Casey Stoner. E Valentino Rossi? Fare peggio dello scorso anno è difficile e la Ducati, già dai primi test di novembre, sembra aver intrapreso la strada giusta. Insomma, se il titolo resta utopistico, qualche vittoria di tappa, magari nella seconda parte di stagione, potrebbe rappresentare un obiettivo alla portata. Per Andrea Dovizioso, invece, il passaggio alla Yamaha Tech3 significa un deciso passo indietro. Inutile dire che la mancanza di Marco Simoncelli, come pilota ma soprattutto come persona, si avvertirà in modo tangibile. 
  • Roland Garros (dal 27 maggio al 10 giugno): lo Slam parigino, definito il campionato del mondo su terra rossa, conserva un fascino straordinario. Nelle ultime stagioni Francesca Schiavone ha conquistato un primo ed un secondo posto. Difficile che la Leonessa possa ripetersi, più fattibile un ingresso tra le prime 8. Un nome su cui puntare per un possibile exploit? Flavia Pennetta. 
  • British Open a Lytham (dal 19 al 22 luglio): tra i quattro tornei del Grande Slam, quello britannico risulta sicuramente quello più antico e prestigioso. L'Italia non ne ha mai vinto uno, ma ormai, grazie ai fratelli Molinari ed a Matteo Manassero, è diventata una potenza di questo sport: che sia la volta buona?
Federico Militello

4 commenti:

  1. pessimista sul tiro a volo (2-3 medaglie) a Londra?

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  2. 2 medaglie direi che ci possono stare, entrambe nella fossa olimpica con Jessica Rossi ed uno tra Fabbrizi e Pellielo. Più difficile un podio nello skeet e nel double trap.

    A presto!

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  3. molto realistica la disamina sulle olimpiaid di londra, nelle quali probabilmente si esaurirà la spinta positiva dello sport italiano nata negli anni novanta e che del resto si è arrestata già a vancouver. Temo un ritorno agli anni settanta quando il nostro bottino olimpico a fatica superava le quindici sedici medaglie con cinque o sei ori di media. Però nel contempo spero nel solito stellone che potrebbe darci, in caso di rendimento alto generale, ancora un ottimo bottino. Nel caso del ricambio generazionale non ne sono molto convinto, credo che esso ci sia stato e che forse abbiamo un numero di talenti superiore a quello della generazione precedente, con la diffrenza, però che gli attuali talenti non sono sufficiente motivati e si adagiano subito sui primi allori, infatti creddo che la rovina dello sport italiano siano le facili medaglie delle rassegne juniores che crea tanti piccoli divi, poco inclini ai sacrifici per fare il salto di qualità definitivo.

    pio napolitano

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  4. Allo stato attuale, non vedo per l'Italia un bottino superiore alle 22-23 medaglie (e sarebbe già positivo). Sono moltissime le similitudini con Vancouver: ci affidiamo ancora una volta a molti immarcescibili veterani (Idem, Valeeva, Vezzali, Galtarossa, Di Martino, Sensini, Cammarelle, etc.) che, a dirla tutta, non sempre possono fare miracoli. I giovani ci sono, anche se bisogna sottolineare che per loro sono molte più le chances di non salire sul podio che viceversa. In mezzo, cioè considerando gli atleti intorno ai 27-28 anni, quasi il vuoto, sintomo che nell'ultimo decennio non si è investito a sufficienza nei vivai.
    Il discorso dei giovani che si adagiano sugli allori, inoltre, è noto da diverso tempo, così come il loro fine quasi esclusivo di entrare nei corpi militari. Il sistema potrà cambiare solo con una nuova classe dirigente.

    A presto!

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