mercoledì 10 agosto 2011

Londra 2012: quali prospettive per l'Italia?


Manca meno di un anno ormai alle Olimpiadi di Londra 2012, per la precisione 352 giorni. Sebbene in questo lasso di tempo ancora molti fattori certamente muteranno, vediamo indicativamente quali saranno le ambizioni azzurre disciplina per disciplina.


Atletica: quasi tutte le speranze di medaglia saranno riposte nella marcia ed in Antonietta Di Martino. Possibile out-sider sarà Nicola Vizzoni nel martello. Difficile un recupero di Andrew Howe, il quale ormai da diverse stagioni non riesce più a trovare continuità nel salto in lungo. Tra le nuove leve potrebbe avvicinarsi al vertice l’astista Claudio Manuel Stecchi, anche se l’obiettivo non potrà che essere una qualificazione in finale.

Badminton: a meno di sorprese sarà Agnese Allegrini l’unica rappresentante del Bel Paese a qualificarsi ai Giochi. Rispetto a Pechino 2008 la 29enne romana ha compiuto una tangibile evoluzione tecnico-tattica, dunque potrà ambire al superamento di un paio di turni.

Beach Volley: Greta Cicolari e Marta Menegatti hanno dimostrato di poter stare con costanza tra le prime quattro coppie al mondo, dunque in terra londinese almeno un bronzo pare alla portata, considerando che l’intesa e la competitività delle due azzurre non potrà che accrescersi nei prossimi 12 mesi. In campo maschile, nel caso centrassero la qualificazione, Lupo-Nicolai sarebbero un osso duro per chiunque.

Calcio: Italia non qualificata né in campo maschile né in campo femminile.

Canottaggio: in questo momento le certezze provengono dai pesi leggeri, con il doppio ed il quattro senza sicuramente da top3. L’obiettivo a breve termine sarà quello di creare la giusta alchimia tra i componenti del quattro di coppia senior, equipaggio su cui si deve puntare con decisione. Difficile credere ad altre possibilità di medaglia, ma il 2 senza ed il 4 senza senior possiedono comunque chances da finale.

Canoa: quasi tutti i destini di questo sport saranno affidati al campionissimo Daniele Molmenti nel K1 slalom. Oggettivamente, almeno per il momento, il Bel Paese non appare competitivo ad alti livelli nel settore velocità.

Ciclismo: il circuito della prova su strada femminile sembra fatto su misura per la campionessa del mondo Giorgia Bronzini. Tra gli uomini, invece, l’uomo di punta dovrebbe essere Daniele Bennati, anche se è attesa la crescita del giovane Andrea Guardini. Su pista il Bel Paese calerà un unico ma pesantissimo asso: Elia Viviani, da podio nell’omnium. Nella mountain bike puntano all’exploit Eva Lechner e Marco Aurelio Fontana.

Ginnastica: quello della ritmica, giurie permettendo, è un podio sicuro, bisognerà solo stabilirne il gradino. Nell’artistica non sarà facile competere con corazzate come Usa, Cina e Russia. In una gara lotteria come la trave potrebbe emergere Carlotta Ferlito. Vanessa Ferrari, invece, attraversa ormai la fase calante della carriera, anche se il suo contributo sarà determinante nella prova a squadre. Tra gli uomini, infine, Matteo Morandi ambisce ad una finale agli anelli.

Hockey prato: la nazionale femminile cercherà nei prossimi mesi una storica (quanto complessa) qualificazione a Cinque Cerchi, mentre gli uomini sono già stati eliminati.

Judo: nessun azzurro tra i favoriti, ma molti out-sider. Elio Verde, che salterà i Mondiali per un infortunio al ginocchio, appare il più accreditato per una medaglia nei -60 kg, ma anche dai veterani Francesco Bruyere e Roberto Meloni è lecito attendersi qualcosa di buono. Tra le donne, tre nomi su cui puntare: Elena Moretti, Giulia Quintavalle ed Erica Barbieri. Da queste ultime almeno un podio potrebbe arrivare.

Lotta: prima di tutto bisognerà provare a qualificare più atleti possibili, impresa tutt’altro che agevole. Razionalmente nessun azzurro può ambire ad una medaglia, ma lo stesso discorso si faceva alla vigilia di Pechino 2008, quando poi giunse un insperato oro ad opera di Andrea Minguzzi. Questa volta, se proprio vogliamo sognare, affidiamoci a Daigoro Timoncini nella greco-romana.

Nuoto: Federica Pellegrini donna da battere nei 200 e 400 sl, ma attenzione all’americana Melissa Franklin ed alla padrona di casa Rebecca Adlington. La ‘Divina’ del nuoto tricolore, se lo volesse, potrebbe diventare da podio anche negli 800 sl. Nel settore velocità grandi ambizioni saranno riposte in Luca Dotto (50 e 100 sl) e nella staffetta 4x100 sl. Nei 100 rana Fabio Scozzoli può puntare al bersaglio grosso. Atteso un possibile quanto arduo ritorno di Alessia Filippi, che soprattutto nei misti avrebbe grosse chances per tornare ai vertici.

Nuoto di fondo: Martina Grimaldi e Valerio Cleri (che non avrà problemi nel centrare il pass olimpico) sono due grossi calibri. In questa disciplina è atteso, dunque, almeno un risultato da top3.

Nuoto sincronizzato: speranze di medaglia pari allo zero per l’Italia, le Olimpiadi dovranno essere sfruttate per accumulare esperienza in vista del quadriennio successivo.

Pallacanestro: attualmente la nazionale di Pianigiani non possiede più di un 20% di probabilità di partecipare alle Olimpiadi, considerando che la qualificazione passa dagli imminenti Europei in cui gli azzurri sono inseriti in un girone di ferro (Serbia, Francia, Germania, Israele e, nel caso di passaggio del turno, Spagna, Lituania e Turchia!). Già fuori le donne.

Pallamano: Italia mai in corsa per il biglietto olimpico.

Pallanuoto: tre squadre, al momento, sono superiori alla concorrenza. Si tratta di Serbia, Croazia e, naturalmente, del Settebello campione del mondo. Proprio queste tre nazionali dovrebbero giocarsi i tre gradini del podio. Per il Setterosa, invece, l’impresa più difficile sarà quella di qualificarsi (alle Olimpiadi partecipano solo 8 squadre). Una volta raggiunto questo obiettivo, un’eventuale medaglia diventerebbe alla portata.

Pallavolo: la nazionale femminile ha qualità ed esperienza tali da poter lottare per la medaglia d’oro, mentre anche la selezione maschile, con il prossimo rientro di Simone Parodi (ed auspicando l‘esplosione del giovane opposto Sabbi, che giocherà titolare a Roma), sembra pronta a compiere il definitivo salto di qualità.

Pentathlon: l’obiettivo massimo per gli atleti tricolori è rappresentato da un piazzamento nei top10. Per il podio servirebbe la prestazione della vita.

Pesi: la nazionale femminile si sta giocando la qualificazione a Cinque Cerchi. In generale, la sola Jenny Pagliaro, in ripresa dopo alcune stagioni travagliate, è competitiva ai massimi livelli, anche se la medaglia appare lontana.

Pugilato: tre nomi sicuri da medaglia: Roberto Cammarelle (+91 kg), Clemente Russo (91kg) e Domenico Valentino (60kg). Possibili sorprese sono rappresentate dai giovani Vincenzo Mangiacapre (64kg) e Roberto Fiori (81kg).

Scherma: è la disciplina da cui dipenderanno maggiormente gli esiti dell’Olimpiade azzurra. Auspicabile una messe di allori nel fioretto (5 medaglie alla portata tra prove individuali ed a squadre), mentre altri 3 podi sembrano fattibili nelle altre due armi (spada e sciabola).

Sport equestri: in tutte e tre le discipline in programma (salto, completo e dressage) l’Italia deve ancora conquistarsi la qualificazione. Una volta a Londra, una possibile sorpresa potrebbe giungere dalla prova a squadre del completo.

Taekwondo: attualmente il solo Mauro Sarmiento, atleta indiscutibilmente da podio, ha conquistato il pass a Cinque Cerchi. Attesi ad un grande risultato, tuttavia, saranno anche Carlo Molfetta e Veronica Calabrese, i quali si giocheranno a gennaio il biglietto per le Olimpiadi.

Tennis: i doppi femminili composti da Pennetta-Schiavone e Vinci-Errani sono da medaglia. Qualche gioia potrebbe provenire anche dal doppio misto, soprattutto se composto da Pennetta-Bracciali. Improbabile, invece, un podio in campo individuale.

Tennis tavolo: unico obiettivo alla portata per il Bel Paese sarà la qualificazione di un paio di atleti. Utopistico un podio.

Tiro a segno: Niccolò Campriani sarà tra gli atleti da battere nella carabina 10 metri, mentre potrebbe sorprendere anche nella ‘tre posizioni’. Out-sider di lusso saranno Marco De Nicolo, Roberto Bruno e Petra Zublasing.

Tiro a volo: la concorrenza internazionale è decisamente aumentata, mentre l’Italia non appare così dominante come in passato. Due medaglie, comunque, paiono fattibili ed i nomi più accreditati su cui puntare sono quelli di Jessica Rossi (fossa femminile) ed Ennio Falco (skeet).

Tiro con l’arco: sia la squadra femminile (campione del mondo in carica) sia quella maschile sono in grado di agguantare un metallo prezioso. Nell’individuale, invece, l’ampia concorrenza straniera sembra sbarrare ogni possibilità di medaglia.

Triathlon: Alessandro Fabian ed Anna Maria Mazzetti sono due buoni atleti, in grado di ambire ad un risultato tra i migliori 10. Per parlare di podio, però, bisognerà aspettare Rio de Janeiro 2016.

Tuffi: Tania Cagnotto proverà ad aggiungere alla sua bacheca l’unico alloro ancora mancante, quello a Cinque Cerchi. Le possibilità maggiori sono riposte nel sincro 3 metri insieme a Francesca Dallapé, anche se la 26enne bolzanina può giocarsi il bronzo con la canadese Abel pure nella prova individuale.

Vela: 4 barche potenzialmente da medaglia: la Star di Negri-Voltolini, il 49er dei fratelli Sibello, il 470 femminile di Conti-Micol e l’RS:X di Alessandra Sensini. Proprio dalla veterana è atteso un grande risultato per concludere in bellezza una carriera sontuosa.

Federico Militello

12 commenti:

  1. E' vero, nel beach siamo cresciuti ma una medaglia la vedo difficile. E sul basket, sarebbe stato meglio restare fuori dagli Europei, quella grazia della FIBA è assolutamente immeritata.
    Tennis? Wimbledon nn è il nostro forte.

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  2. mai letta analisi più concreta e realistica. Non aggiungendo nè correggendo niente affermo che se saremo aiutati dalla fortuna potremmo anche uguagliare pechino, in caso di olimpiadi sfortunate o di rendimento fiacco coma a vancouver allora potremmo anche riportare a casa un bottino misero tipo anni '70, ed allora dovremmo un pò discutere sul nostro paradigma e modello sportivo che secondo me presenta molti aspetti discutibili.

    pio napolitano

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  3. Nel beach il podio è possibile, di sicuro ai quarti di finale ci arriveranno, poi si giocheranno tutto in una partita. Non sono d'accordo sul basket, a volte grandi cicli nascono proprio da episodi fortunati. Nel tennis la superficie influisce relativamente nei doppi.

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  4. In effetti non è ancora chiaro quante medaglie potrà vincere effettivamente l'Italia. In molte discipline è da podio, ma allo stesso tempo la medaglia non è così scontata. Dunque servirà anche fortuna, da aggiungere naturalmente ad un giusto approccio caratteriale. Diciamo che sotto i 25 podi non si dovrebbe scendere: se ciò accadesse, allora non si dovrà indugiare nel prendere i dovuti provvedimenti.

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  5. Guarda, ammetto ke la ns nazionale, con l'apporto dei 3 NBA potrà fare bene. Ma non subito.
    Per il resto concordo con l'analisi, nn credo sarà fiacco il rendimento dei nostri. E per i Sibello consiglio un'incredibile dose di fortuna visto ke da tempo immemore sono ai piani alti del 49er.
    E finalmente parole serie sulla bestiaccia nera del ns sport. Fuori da Londra, diciamo pure fuori da Rio

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  6. Ciao!
    Condivido pienamente sia l'analisi di Federico che la considerazione di Pio Napolitano. Però se saremo aiutati dalla fortuna credo che andremo meglio che a Pechino (dove nella seconda settimana la sfortuna sembrava accanirsi contro di noi). Parliamoci chiaro, per l'Italia BENE vuol dire almeno 30 medaglie o almeno 10 ori; si può fare...
    Per quanto riguarda il nostro modello sportivo, si potrebbero dire tante cose... A parte il solito discorso sulla scuola che noi tutti conosciamo, che incide prima ancora che sulle medaglie sulla qualità della vita dell'intera nostra società (e a lungo termine anche sulla "produzione" di medaglie), il CONI forse potrebbe concentrare più risorse a vantaggio delle federazioni potenzialmente in grado di offrire buoni risultati, ma questo è un discorso complesso, di natura "politica", che magari potremmo affrontare un'altra volta. Ma la gestione tecnica degli atleti è compito delle federazioni. Si può migliorare. Ne abbiamo già parlato altre volte ma secondo me, se alcune federazioni si affidassero di più ai tecnici stranieri, già dal prossimo anno le nostre chance di medaglia ai Giochi aumenterebbero. Senza voler puntare il dito, credo che l'Italia debba assolutamente recuperare l'altra miniera del nostro sport (oltre alla scherma): il ciclismo. L'Italia per stare ai piani altissimi del medagliere ha sempre contato su scherma e ciclismo. Quando queste due discipline sono andate bene, siamo stati ai piani alti, altrimenti no!
    Personalmente poi ritengo che si possa dare di più nel nuoto, se è vero che siamo uno dei pochissimi paesi al mondo dove passiamo fin dai primi mesi di vita tanto tempo in acqua a nuotare e se, dati del CONI alla mano, abbiamo circa 5 milioni di praticanti.
    Così come credo che si debba e si possa fare di più nella vela dove raggiungiamo buoni livelli ma, considerando l'elevatissimo numero di praticanti, ci manca (quasi) sempre lo spunto per arrivare all'eccellenza.
    Scusate se ho divagato ma l'occasione era ghiotta!

    Gabriele

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  7. chi è la bestia nera del nostro sport?

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  8. La bestia nera è la pallamano, mai competitiva ad alti livelli nella sua storia. Non direi, però, che già da ora non si possa sperare in Rio, poiché in campo femminile è stato avviato un progetto ad ampio raggio che porterà dei frutti nel giro di un triennio. Qui potete leggere qualcosa in più: http://sportsecondomilitello.blogspot.com/2011/08/europei-softball-inizia-la-seconda-fase.html

    A presto

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  9. Il pronostico di Gabriele ci può stare. Diciamo che diversi fattori incideranno sulla prestazione della spedizione azzurra, ma nel complesso non si dovrebbe scendere al di sotto dei 25 podi. In molte discipline i tecnici stranieri possono portare nuove idee e, soprattutto, risultati, come si sta verificando nel canottaggio femminile e nell'hockey prato rosa. Anche sulla scuola, con l'alfabetizzazione motoria, sono stati fatti dei passi avanti. Quanto al ciclismo, penso che per i prossimi anni possiamo stare tranquilli: tra strada (Ulissi, Guardini, Viviani, Moser, etc.), pista (record di medaglie agli ultimi Europei under23) e mountain bike (Kerschbaumer) abbiamo tutto per segnare un'era di questo sport. Come da tradizione.

    A presto

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  10. bravissimo gabriele, abche se ha omesso il discorso motivazionale che è importantissimo e che ora come ho spesso riferito è piuttosto trascurato.

    pio napolitano

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  11. Scusate il ritardo nell´opinione a cinque cerchi: secondo me potremo anche fare qualche medaglia in meno di pechino, ma qualitativamente penso supereremo gli ori di pechino, con possibilita concretissime di fare doppia cifra. Dunque, dovremo superare il nono posto di pechino e assestarci fra il settimo-ottavo posto. Come dicete voi, le motivazioni e fortuna incideranno non poco. Volendo generalizzare, diciamo che se i "mostri" non sbagliano (Pellegrini e scherma), la doppia cifra non ce la toglie nessuno. Secondo me, essendo in europa ci aiuterá di piu. Piu a largo termine, l´alfabetizzazione motoria del CONI e anche il recente Sportsdays (la expó sportiva del CONI a RIMINI)aiuteranno lo sport a trovare risorse e a pubblicizzare le discipline "minori", aumentando anche la pratica

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  12. La doppia cifra è un obiettivo reale: se non sarà raggiunto, allora sarà stata un Olimpiade-flop. Secondo me anche le 27 medaglie di Pechino sono ampiamente alla portata, diciamo che 30 è il numero a cui possiamo tranquillamente puntare?
    Ciao, a presto

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